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"Il Sistema Reggio": oggi presentazione a Torino per il libro-inchiesta di Claudio Cordova

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Il Sistema Reggio
il libro-inchiesta di Claudio Cordova
su intrighi e affari a Reggio Calabria (Laruffa Editore)

Oggi alle 19 presentazione presso il bar Italia Libera di Torino, sottratto alle famiglie mafiose piemontesi

   Si terrà oggi presso alle 19 presso il bar Italia Libera di Torino la presentazione del libro-inchiesta "Il Sistema Reggio", di Claudio Cordova. L'incontro si terrà in un luogo dall'alta valenza simbolica: il bar, infatti, era il ritrovo dei boss, un vero e proprio santuario della 'ndrangheta torinese. Da alcune settimane è tornato a nuova vita e inaugura un ciclo di incontri con la presentazione di un autore che viene dalla "casa madre" della 'ndrangheta, Reggio Calabria. Il bar Italia di via Veglia 59 a Torino era il bar di Giuseppe Catalano, il boss delle 'ndrine torinesi finito in manette nella maxioperazione "Minotauro". Il bar, posto sotto sequestro, si chiama ora Italia Libera ed è gestito dalla cooperativa Nanà che gravita nell'orbita di Libera, associazione contro le mafie fondata da don Luigi Ciotti.

Oggi alle alle 19, all'interno della struttura verrà dunque presentato il volume di Claudio Cordova, "Il Sistema Reggio" (edito da Laruffa), primo libro-inchiesta sulla città dello Stretto che, alla luce di dati oggettivi, mostra come – dall'economia alla politica, passando per la criminalità organizzata – tutto sia, appunto "Sistema". Un lungo lavoro di ricerca e di approfondimento sui gruppi e i grumi di potere che comanderebbero la città. Dalla relazione di scioglimento del Comune di Reggio Calabria alle carte delle inchieste giudiziarie, dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia alle connivenze dello Stato e della società civile con il malaffare e, ancora, gli intrecci economici in riva allo Stretto, ma anche a Milano, il ruolo della massoneria e dei Servizi Segreti nelle vicende più oscure degli ultimi anni.

Un luogo-simbolo per le cosche, nel corso della gestione di Peppe Catalano, morto suicida, così come il figlio, che lo seguirà nel tragico destino alcuni mesi dopo. In quel bar si sono decise le strategie più importanti della 'ndrangheta torinese, da sempre in stretto collegamento con la "base" in Calabria. Proprio all'apertura del nuovo corso di legalità, la presentazione del libro di Cordova sarà l'occasione per discutere del "Sistema 'ndrangheta" dalla Calabria al Piemonte, anche alla luce delle risultanze investigative dell'inchiesta Minotauro. "Il Sistema Reggio", infatti, è un'inchiesta unica su quella che, in maniera unanime, viene definita "la capitale della 'ndrangheta". A partire dagli anni 2000 si sarebbero create le condizioni politiche, mafiose ed economiche perchè Reggio Calabria venisse, di fatto, inglobata dalla stessa logica dell'armonia e dell'accordo. Cordova – da giornalista attivo in città da anni – mette insieme un'opera unitaria in cui non viene risparmiato alcun settore della vita sociale reggina, portando alla luce una lunga serie di manovre oscure su cui si poggerebbe lo status quo cittadino. "Il Sistema Reggio" è una fotografia di quella che è diventata la città dal 2000, in un momento delicatissimo per la sua storia, all'indomani dello scioglimento del Comune per contiguità con la 'ndrangheta.

A partire dalle 19 a dialogare con l'autore sarà il giornalista de "La Stampa" e di "Narcomafie", Giuseppe Legato, da anni attivo con la sua opera di racconto e di riflessione su quelle che sono le dinamiche criminali torinesi. A seguire sarà possibile degustare un'apericena al costo di 8 euro, mentre dalle 21 le parole lasceranno il posto alla musica.

Dalla prefazione del libro, del giornalista e scrittore Antonino Monteleone:

E se lo specchio attraverso cui questa città si è guardata negli ultimi trent'anni fosse stato uno specchio distorto, alterato? E se alla rettitudine di cittadini comuni, imprenditori, servitori dello Stato, insegnanti, medici, avvocati, notai, e anche giornalisti, si fosse contrapposto un establishment esteso, sostanzialmente mediocre, connivente col sistema criminale che regola i rapporti sociali, ma soprattutto silenzioso? E se questo silenzio avesse, piano piano, ammorbato la gran parte del tessuto sociale fino a rendere quasi ininfluente ogni impulso di senso contrario?
  




Nota biografica dell'autore - Claudio Cordova, nato nel 1986, giornalista, vive a Reggio Calabria. Ha lavorato per diverse testate locali, occupandosi di cronaca nera e giudiziaria. Dall'aprile 2012 è direttore del giornale online Il Dispaccio. Collabora inoltre con Il Quotidiano della Calabria. Per Laruffa nel 2010 ha già pubblicato il libro-inchiesta sul traffico di rifiuti tossici e radioattivi "Terra Venduta – Così uccidono la Calabria – Viaggio di un giovane reporter sui luoghi dei veleni".



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Luigi Palamara
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CEFALÙ (PA): CONTRASTO ALLE STRAGI DEL SABATO SERA, CONTROLLI DEI CARABINIERI.

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CEFALÙ (PA): CONTRASTO ALLE STRAGI DEL SABATO SERA, CONTROLLI DEI CARABINIERI.

 

La stagione estiva è ormai entrata nel vivo e continuano i controlli dei Carabinieri della Compagnia di Cefalù. Sotto l'attenzione dei militari sempre il contrasto alle condotte antigiuridiche del "sabato sera". Durante i servizi altre tre persone sono risultate positive all'alcoltest e per questo sanzionate, due con deferimento all'Autorità Giudiziaria ed un'altra con contestazione amministrativa. A seguito di un intervento effettuato nelle settimane scorse presso un locale notturno, poi, i militari dell'Arma Cefaludese hanno denunciato in stato di libertà quattro giovani ritenuti responsabili del reato di rissa. Infatti, dopo vari accertamenti si constatava che i quattro, a causa di diverbi sorti mentre si trovavano in un locale notturno, venivano alle vie di fatto. All'esito della lite alcuni giovani riportavano lesioni lievi al volto ed agli arti superiori. Non solo attività di contrasto, su strada i Carabinieri hanno predisposto anche un servizio di vigilanza ed assistenza stradale, soprattutto negli orari diurni di maggior afflusso turistico con pattuglie di militari in motocicletta, che perlustreranno le vie cittadine come le più importanti arterie stradali del territorio.

Palermo, 5 luglio 2013

 




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Conferenza stampa CALABRIASONA

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Il successo della musica popolare "Made in Calabria" coinvolge l'intera regione, rappresentando al meglio la vitalità di un SUD vincente e non subalterno. 
Partendo dalle piazze, dalla gente, il successo della musica popolare si trasforma, con CALABRIASONA, in una rivincita per un popolo che vuole riscattarsi riappropriandosi della sua identità culturale e storica.

CALABRIASONA: eventi musicali e festival nelle maggiori Piazze Calabresi e oltre i confini regionali.


La PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA è lieta di invitarVi alla Conferenza Stampa di presentazione del grande progetto CALABRIASONA.


Con l'occasione, sarà possibile avviare eventuali rapporti di mediapartnership con l'organizzazione del CALABRIASONA 2013.

Calendario e dettagli saranno presentati al grande pubblico martedì 9 luglio come da invito in allegato.

Cordiali saluti





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SCUOLA – Partono i corsi di abilitazione per 80mila precari: il regolamento in Gazzetta Ufficiale

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SCUOLA – Partono i corsi di abilitazione per 80mila precari: il regolamento in Gazzetta Ufficiale

 

Anief: esclusi ingiustamente i supplenti con almeno 365 giorni, coloro che hanno svolto l'anno scolastico 2012/13, i docenti già di ruolo nelle scuole pubbliche e i dottori di ricerca. Illegittima anche la loro esclusione dalle graduatorie pre-ruolo. Il sindacato pronto a presentare 5 ricorsi ad hoc.

 

Prendono finalmente il via i corsi organizzati dal ministero dell'Istruzione per far abilitare all'insegnamento almeno 80mila docenti precari: il regolamento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 luglio 2013 ed entrerà in vigore dal prossimo 19 luglio. Gli interessati avranno 30 giorni di tempo per produrre la domanda di partecipazione, utilizzando il sistema on line predisposto sempre dal Miur.

 

La frequenza dei corsi, che verranno affidati alle università e prenderanno il via non prima dell'autunno, permetterà a tanti precari della scuola di aggiungere una certificazione indispensabile al fine della loro assunzione in ruolo. Tuttavia, sono molti i docenti ad essere stati ingiustamente esclusi da queste procedure abilitanti: il sindacato Anief annuncia sin d'ora che si batterà a tutti i livelli perché si permetta loro di acquisire il titolo di abilitazione all'insegnamento.

 

Sono diverse le casistiche per le quali il sindacato è pronto ad impugnare il regolamento giunto in Gazzetta Ufficiale. Innanzitutto Anief difenderà tutti i docenti a cui verrà negato l'accesso malgrado siano in possesso di 365 giorni complessivi di supplenze svolte con il titolo di studio richiesto: si tratta della soglia minima prevista della normativa vigente e non a caso richiesta in occasione di tutte le sessioni abilitanti riservate svolte fino ad oggi.

 

Inoltre Anief presenterà ricorso perché l'amministrazione ha deciso di non far valere il 2012/2013 come annualità utile per partecipare ai percorsi speciali abilitanti: si tratta di una scelta del tutto immotivata, visto che l'anno scolastico è finito da tempo e i precari hanno il diritto di far accreditare il loro servizio d'insegnamento svolto.

 

Il sindacato presenterà ricorso, inoltre, per l'illegittima esclusione dai corsi abilitanti del personale già di ruolo nelle scuole pubbliche (perché è concessa la possibilità solo ai colleghi delle scuole paritarie?) e dei dottori di ricerca (perché non si tiene conto del loro percorso altamente formativo e d'insegnamento di livello superiore?).

 

Anief, infine, si impegnerà perché tutti coloro che si abiliteranno attraverso i corsi abilitanti speciali, come attraverso i Tfa ordinari, possano essere inseriti a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento e così accedere direttamente alle supplenze annuali e alle immissioni in ruolo. Per informazioni più dettagliate basta collegarsi al sito internet www.anief.org

 

5 luglio 2013                                                               

                                               

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Viviana Beccalossi - Legge Urbanistica Regione Lombardia - Aspesi -Assoedilizia informa

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ASSESSORE BECCALOSSI-
LEGGE URBANISTICA REGIONE LOMBARDIA


L'Assessore al Territorio e all'Urbanistica della Regione Lombardia Viviana Beccalossi è intervenuta al Consiglio Direttivo di Aspesi, l'Associazione Nazionale tra le Società di Promozione e Sviluppo Immobiliare, per aprire un rapporto di collaborazione finalizzato alla revisione condivisa della normativa urbanistica lombarda.

Beccalossi ha illustrato il Progetto di legge che riguarda i Comuni della Lombardia che si trovano nella situazione di aver solo avviato (218) o adottato (337) il Piano di governo del territorio (Pgt).

Il documento prevede che questi Comuni regolarizzino la loro situazione e indica nella data del 30 giugno 2014 il termine ultimativo per concludere le procedure.

Il Progetto di legge prevede altresì che, qualora lo ritengano necessario, i Comuni possano contare sul sostegno e la collaborazione dei tecnici della Regione o della loro Provincia per redigere il Pgt.

Si prevede che il provvedimento porti all'apertura di 3000 cantieri.

Introducendo il confronto, l'Avv. Oriana, amministratore delegato, ha sottolineato l'urgenza di una profonda revisione della legge regionale urbanistica, la n.12 del 2005, apripista sul piano nazionale, ma ormai obsoleta in alcune parti.

Il nuovo Presidente di Aspesi Milano Antonio Anzani, Presidente della Commissione Urbanistica e Territorio di Aspesi, ha comunicato la disponibilità e l'interesse di Aspesi Milano a partecipare a questo processo per rendere più funzionale ed efficace la nuova normativa nell'interesse sia pubblico sia degli operatori, essendo il settore immobiliare e delle costruzioni il primo per prodotto ed occupazione della Lombardia.

 L'Assessore Beccalossi ha assicurato la costituzione a breve termine di un tavolo tecnico-operativo finalizzato a tale obiettivo.

Infine, su proposta del Presidente, Franco Minardi de Michetti, Paolo Manzoni è stato nominato Vice-Presidente Nazionale.

Il Dr. Manzoni, titolare della Gespi Spa,  è stato dal 2010 ad oggi il primo Presidente di Aspesi Milano, incarico che lascia per compiuto triennio.




Foto: Il Presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici con l'Assessore Viviana Beccalossi



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Assegnare i capannoni abbandonati della 488 a nuove imprese giovanili con idee innovative

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La proposta del coordinatore nazionale dei Giovani imprenditori di Confcommercio Giuseppe Pedà al tavolo per l'imprenditoria giovanile a cui ha partecipato il ministro Zanonato.

Dare una nuova vita ai capannoni sorti con i finanziamenti della legge 488 e rimasti inutilizzati e assegnarli alle nuove imprese con idee innovative. E' questa una delle proposte che il coordinatore nazionale dei giovani di Confcommercio, Giuseppe Pedà, ha esposto ai tecnici del ministero dello Sviluppo economico durante l'incontro al tavolo per l'imprenditoria giovanile a cui ha partecipato il ministro Flavio Zanonato.

«La Confcommercio Giovani  ha messo in campo numerose iniziative per agevolare le startup. - ha dichiarato Pedà - Sta creando una fondazione per finanziare  le nuove imprese e offre da tempo assistenza su tutto il territorio nazionale ai neo-imprenditori per supportarli in tutte le fasi di avvio dell'impresa, dalla verifica del progetto alla consulenza societaria, dalla contrattualistica alla ricerca di opportunità di finanziamento, fino alla formazione professionalizzante. Utilizzare i capannoni - ha aggiunto il coordinatore nazionale - avrebbe una duplice funzione. In primo luogo costituirebbe un grande aiuto per chi vuole entrare nel mercato creando nuovi posti di lavoro. Inoltre - ha proseguito - avrebbe anche una grande valenza simbolica perchè i capannoni abbandonati sono dei monumenti al fallimento di un modo sbagliato di fare impresa. Riappropriarsi di quegli spazi, assegnarli ai giovani e dargli nuova vita sarebbe un grande risultato e il simbolo di una nuova fase».

Un esperimento del genere è già stato avviato con grande successo. «A Ferrara la vecchia caserma dei Vigili del Fuoco - ha argomentato Pedà - è stata assegnata per cinque anni a un'associazione che ha dato vita alla prima factory creativa dell'Emilia Romagna. la factory favorisce l'avvio di start - up dando in maniera gratuita gli spazi necessari. In questa prima fase il progetto, chiamato "Spazio Grisù", - ha dichiarato ancora  il coordinatore nazionale di Confcommercio - ha già prodotto grandi risultati, riuscendo a creare, in meno di un anno, oltre 20 imprese e decine di nuovi posti di lavoro».

I Giovani imprenditori di Confcommercio hanno inoltre individuato tre priorità su cui lavorare insieme ai tecnici ministeriali: «l'accesso al credito; la semplificazione amministrativa e l'internazionalizzazione delle imprese, sono gli argomenti su cui incentreremo i prossimi incontri del tavolo per l'imprenditoria giovanile. - ha concluso Pedà - Su questi temi si decide infatti il futuro delle nostre imprese. Stiamo studiando diversi interventi in grado di portare risultati concreti in tempi molto brevi».



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Bagheria. Consegnate al sindaco Lo Meo 1000 firme per mantenere corso Umberto I chiuso al traffico

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Bagheria (Palermo) 5 luglio 2013 - Consegnate al sindaco Lo Meo 1000 firme per mantenere corso Umberto I chiuso al traffico

Il sindaco di Bagheria, Vincenzo Lo Meo, ha ricevuto, mercoledì 3 luglio, una rappresentanza formata da 10 diverse associazione favorevoli alla definitiva pedonalizzazione di corso Umberto I.
Le associazioni hanno raccolto oltre 1000 firma a favore del mantenimento del corso Umberto I chiuso al traffico veicolare. 
Ad adoperarsi per la raccolta le associazioni:  Antigone – Movimento Bagheria Bene Comune – Bagheera – Guernica – Big Bang Bagheria – Nuovi Bagheresi – Gruppo Civico Noi Cittadini – Il Gabbiano – De Musica e  – Avulss.

Durante l'incontro per la consegna delle firme Lo Meo ha riferito ai rappresentanti delle associazioni le mosse intraprese dall'amministrazione, tutte le voci ascoltate, ed anche la sua opinione personale che è quella di mantenere la pedonalizzazione del corso nella visione di trasformarlo, come in molte altre città del centro nord in quel "salotto buono" fatto soprattutto di locali di ristoro e commerciali per una fruizione turistica.
Il sindaco non ha nascosto però di essere conscio delle problematiche vissute dai residenti, soprattutto delle stradine limitrofe che vivono i disagi dovuti ad un aumento notevole del traffico a causa della chiusura del corso. Rivolgendosi alle associazioni Lo Meo ha ribadito la sua posizione, tra l'altro espressa nel suo programma elettorale e avallata dalla recente sentenza del TAR che ha rigettato il ricorso di alcuni commercianti: la pedonalizzazione di corso Umberto I, affiancata da una serie di servizi, attualmente non ancora realizzati per le note problematiche economiche, che seriviranno a migliorare servizi di trasporto, posteggi e video-sorveglianza. 
"Ho ascoltato la città, ho ascoltato i commercianti, non ultimo ho ascoltato il consiglio comunale che si è espresso anche esso sull'argomento" – ha detto il sindaco Lo Meo – speriamo presto che possano realizzarsi i servizi aggiuntivi per rendere più agevole, per tutti, la chiusura di corso Umberto I al traffico".

Dal canto loro le associazioni per bocca del leader del movimento "Bagheria bene comune", Salvatore Ducato,  hanno sostenuto di non voler essere in competizione con alcuno e che sono dispiaciuti dell'atteggiamento registrato da parte di alcuni commercianti che si sono fortemente schierati contro il cartello di associazioni.
"Volevamo chiarire la nostra posizione – ha detto Ducato – questa non è e non deve essere una guerra tra poveri, il corso è di tutti e per noi corso Umberto I pedonalizzato è una conquista di civiltà, un luogo di aggregazione, uno spazio di socializzazione per grandi e bambini":
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GARANTITA ASSISTENZA TIN LAMEZIA, MAI ALCUNA IPOTESI DI CHIUSURA.

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ASP CATANZARO: SEMPRE GARANTITA L'ASSISTENZA NELLA TIN DI LAMEZIA, NON C'E' MAI STATA ALCUNA IPOTESI DI CHIUSURA. 
Le 2 neonatologhe di Lamezia si sono messe in aspettativa e hanno firmato nel frattempo un contratto con il Pugliese-Ciaccio

(ASP) – Catanzaro, 5 luglio 2013 – Il direttore generale dell'Asp Dott. Gerardo Mancuso interviene in merito al reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell'ospedale "Giovanni Paolo II" di Lamezia Terme, spiegando la reale situazione che si è venuta a creare nell'unità operativa lametina.
"Con il blocco del turnover – ha affermato il direttore Mancuso – molti reparti ospedalieri della Regione Calabria sono andati in crisi per effetto dell'andata in quiescenza di personale medico specialistico. Nella Regione si registrano difficoltà in moltissime unità operative, soprattutto dove vengono svolte attività specialistiche di nicchia, come Neurochirurgia, Chirurgia vascolare, Neonatologia, Cardiochirurgia e Radiologia. Turnover che ha determinato una situazione di precarietà, in quanto in molti reparti non è presente il numero minimo di medici necessario per assicurare le attività ordinarie, creando così delle difficoltà nella gestione. In questa situazione c'è la Neonatologia, il cui numero di specialisti nell'area di centro (che va da Crotone a Vibo) è costituita da 10 neonatologi a Lamezia, 7 neonatologi a Catanzaro, 6 neonatologi a Crotone e 6 neonatologi a Vibo".
"L'Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio – ha spiegato Mancuso – ha deciso, per la grave carenza di personale, di procedere all'assunzione di personale, che però è stata negata dai commissari. Per questo ha optato per la mobilità, pensando di reclutare qualche unità in periferia, soprattutto al di fuori dell'area di centro, dove qualche medico probabilmente è in sovrannumero. Da questa operazione, autorizzata solo ed esclusivamente dal Generale Pezzi, senza il parere del Dipartimento della Salute della Regione Calabria, si è proceduto alla formulazione di una graduatoria. In questa graduatoria nei primi tre posti ci sono due neonatologi dell'Asp di Catanzaro, in particolare del TIN di Lamezia, che hanno chiesto il trasferimento nel mese di aprile, che però è stato rifiutato dal sottoscritto, proprio per non mandare in difficoltà il TIN di Lamezia".
"Nel mese di giugno – ha evidenziato Mancuso – le due neonatologhe lametini hanno chiesto l'aspettativa per un anno, aspettativa che è un obbligo di legge e quindi l'Azienda non ha potuto negare, nonostante si è cercato di tergiversare. Per effetto di questa aspettativa, in difformità anche agli accordi verbali assunti dal management del "Pugliese-Ciaccio" in presenza del Direttore dell'assessorato alla Sanità Orlando, si è proceduto in maniera unilaterale all'assunzione delle due neonatologhe, che hanno firmato un contratto con l'ospedale catanzarese. Il problema della Tin nasce della carenza di organico, nasce da questa storia: da un atto di imperio da parte del Pugliese Ciaccio il TIN di Lamezia trova un minimo di difficoltà, perché si passa da 10 a 8 neonatologi".
"A questo punto – ha sottolineato il dg – con il Presidente Scopelliti e il dott. Orlando ci siamo seduti ad un tavolo e abbiamo trovato una soluzione, cioè quella di mettere insieme tutti i neonatologi dell'area di centro, istituendo un compenso di attività, per cui questa situazione può essere utile proprio in questa fase delicata per coprire alcune attività, soprattutto pensiamo alle attività notturne e ai turni festivi. Tutto questo nelle more che giorno 16 luglio si sblocchino le deroghe e quindi si dia corso alle assunzioni dei neonatologi".
"Ovviamente questa situazione – ha affermato Mancuso – non riguarda solo la Neonatologia: noi siamo in attesa delle deroghe per il Pronto Soccorso di Lamezia, perché dobbiamo aprire l'Astanteria, la Radiologia per abbattere le liste di attesa e non riusciamo ad erogare maggiori prestazioni relative a TAC e risonanza. Esiste una difficoltà dovuta al Piano di rientro, che ricordo è stato sottoscritto dal Presidente Loiero, in controtendenza rispetto a quello che hanno fatto le altre Regioni, basta pensare la Regione Sicilia non ha sottoscritto un Piano di rientro ma si è sottoposta ad un Piano autonomo senza commissariamento, così ristretto come lo abbiamo avuto noi in Calabria. Questa situazione non è dovuta a una cattiva gestione da parte dell'Asp, ma nasce dal Piano di Rientro e dalla difficoltà obiettiva di trovare mezzi e uomini per coprire le attività".
"Le deroghe – ha aggiunto il dg – certamente daranno un sollievo alla attività che stiamo svolgendo, tuttavia bisogna ricordare che per effetto del Piano di rientro e per effetto del decreto 18, l'ospedale di Lamezia Terme avrebbe dovuto chiudere il 30% di attività e se non ci fossimo stati noi, questo lo dico non per presunzione ma per pura verità, le attività sarebbero state chiuse. Noi non solo abbiamo garantito le attività, ma abbiamo anche messo le basi per aprirne di nuove e per dare a questo ospedale una dignità di livello regionale. Chi paventa chiusure, dice una falsità, dice una cosa non vera ed alimenta dubbi e sospetti che non giovano all'immagine della Città di Lamezia. Il sindaco Speranza, con cui ho un canale di comunicazione, ha sollecitato nei termini istituzionali e nei modi molto garbati e anche soluti una soluzione che allenti la morsa del Piano di rientro, questa credo sia la vera soluzione alle difficoltà cui abbiamo dinanzi. Ad onor del vero, il Presidente Talarico segue attentamente il corso delle questioni ed è determinato a garantire il decorso del progetto di riorganizzazione, tutela e d'immagine di Lamezia,  con un'azione continua con gli organi preposti. La difficoltà assistenziale non riguarda solo l'ospedale di Lamezia, basta pensare che nella vicina Catanzaro tutte le specialità sono andate in crisi, il pronto soccorso ha file di attesa di 24 e 36 ore, proprio perché vi sono difficoltà gestionali. Noi siamo convinti che le difficoltà che stiamo attraversando non dipendono dalla gestione, ma dal sistema eccessivamente rigido che stiamo subendo. E uno dei motivi per cui vi è questa rigidità ministeriale nei nostri confronti è la mancanza di autorevolezza e di fiducia, che deriva da una storica incapacità di dimostrare una serietà organizzativa. I tavoli ministeriali non ci considerano come Regione affidabile e quindi facciamo molta difficoltà a fare passi in avanti".
"Tuttavia in questi ultimi, soprattutto in quest'ultimo anno e mezzo – ha concluso Mancuso –  noi abbiamo scalato le vette: non siamo l'ultima Regione d'Italia, e questa è già una notizia, abbiamo realizzato attività egregie sul territorio. I processi di cambiamento hanno bisogno di almeno, come ho detto all'inizio del mio mandato, di almeno 7/8 anni, a distanza di tre anni ancora non siamo neanche a metà di quello che pensiamo di fare. Non è soltanto un problema finanziario, ma è l'erogazione di servizi che è ostacolata da questa eccessiva rigidità Ministeriale".


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Sciolto per la terza volta il comune di Taurianova

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E' la terza volta che il consiglio comunale di Taurianova viene sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata.

Domenico Romeo
Taurianova (Reggio Calabria) 5 luglio 2013La decisione presa oggi dal Consiglio dei ministri è giunta al termine del lavoro della commissione d’accesso antimafia che era stata disposta nell’ottobre scorso dal Prefetto di Reggio Calabria, Vittorio Piscitelli, a un anno dalle elezioni vinte da Domenico Romeo, che era stato sindaco anche nel’amministrazione sciolta per mafia nel 2009.

La commissione ha effettuato una ricognizione sull’attività del Comune ed ha accertato infiltrazioni da parte della criminalità organizzata.
Il primo scioglimento del consiglio comunale è avvenuto il 2 agosto del 1991, il secondo episodio risale al 23 aprile del 2009. Successivamente nel Comune reggino si sono verificati numerose intimidazioni nei confronti degli amministratori. Ed infine la decisione di oggi che ha nuovamente azzerato gli organismi del Comune di Taurianova.

Angela Napoli: ora voltare pagina

”La notizia era attesa: il Consiglio dei Ministri ha decretato, per la terza volta, lo scioglimento per infiltrazione mafiosa del Consiglio Comunale di Taurianova, mia città di residenza. Ancora una volta, ricordo che Taurianova è stato il primo Comune d’Italia ad essere sciolto per mafia nel 1991, la città è stata costretta ad essere commissariata al fine di sottrarre la sua vita amministrativa al condizionamento da parte della criminalità organizzata”. Lo afferma l’ex deputata Angela Napoli, presidente dell’associazione Risveglio ideale.
“Da oggi – prosegue – Taurianova dovrà davvero dimostrare di saper ‘voltare pagina’ una volta per tutte. I suoi cittadini dovranno collaborare con la nuova Commissione straordinaria, i cui componenti mi auguro possano essere designati con oculatezza, ed aiutare questo Comune a liberarsi da qualsiasi tipo di lacciuolo con il crimine organizzato, evidenziando che non sono sufficienti le targhe apposte sulle porte dei Municipi ad allontanare i condizionamenti mafiosi, ma che occorre davvero saper amministrare la vita di una Comunità, all’insegna della legalità e della trasparenza e scevri da interessi personali, parentali o politici elettorali”.

Prima volta in Italia: patto fiduciario tra un Comune ed i suoi cittadini

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Accade a Civitavecchia: microcredito agevolato per il pagamento dei tributi comunali 



L’iniziativa adottata dal Comune di Civitavecchia e dall’Ente Nazionale per il Microcredito è di quelle che andrebbero sponsorizzate e pubblicizzate il più possibile, specie in momenti difficili per tutti come questi. Si tratta di un’idea semplice quanto efficace per dare una risposta concreta al problema derivante dalla alla criticità della riscossione di bollette acqua, TIA, multe ed altri tributi ed imposte locali arretrate attraverso la concessione di un microcredito a persone ed eventualmente a ditte individuali, cooperative, piccole imprese per pagamento del dovuto tributario arretrato con la garanzia del Comune per importi complessivi al di sotto dei 5.000. Vagliando le singole posizioni la somma concessa viene determinata dall’Ufficio Tributi ed all’interno degli uffici è stato pensato un apposito sportello informativo a sostegno ed a tutela del cittadino.

Il meccanismo prevede un’istruttoria ad hoc dell’ente creditizio a favore del contribuente al quale viene in aiuto la costituzione di un Fondo di Garanzia a tutela di chi concede il credito per permettere di meglio supportare l’utenza che, in caso di esito positivo, si vede accreditata la somma occorrente. Il prestito prevede una dilazione di pagamento sino a 60 mesi con rate che possono arrivare agevolmente ad € 80 e la quietanza può avvenire tramite RID, carta prepagata, o bollettino postale per facilitare al meglio tutte le esigenze. Ma l’aspetto innovativo è senza dubbio la garanzia del Comune che diviene allo stesso tempo creditore e fideiussore del cittadino. Una novità assoluta.

Per la prima volta si adotta uno strumento economico - sociale eticamente sostenibile per favorire la diminuzione dello stress sociale e dell’oppressione fiscale che al contempo consente al cittadino di regolarizzare con puntualità le proprie pendenze aumentando l’autostima sociale nel ritenersi cittadino eticamente corretto. Questo progetto di microcredito diviene così una sorta di patto federativo che unisce la comunità con l’Istituzione comunale, aumentandone il senso civico e la responsabilizzazione di gruppo: non rispettare le scadenze di pagamento assumerebbe il significato di tradire questo patto agevolante.

Ma d’altro canto i vantaggi divengono palesi anche per le casse comunali che possono godere così di una certa regolarità nei pagamenti dei tributi, di una diminuzione delle liti per il recupero coattivo e di un afflusso costante di liquidità correlata dalla immediatezza dell’incasso. Recupero forzoso però che si attiva comunque nel momento in cui il cittadino viene meno ai suoi impegni.Chissà se qualcuno dei nostri troppe volte distratti amministratori calabresi avrà voglia di mutuare, attivandolo, questo bell'esempio di fiducia reciproca e buon governo.

Giuseppe Campisi
Facebook /gcampisi74
Twitter @giuseppecampisi

Pd, Fabrizio Barca e la sua idea di partito palestra. Così rilancia a Renzi

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Alla fine, tra i tanti litiganti sempre pronti a fare con zelo il proprio dovere di divisione in casa Pd, a goderne potrebbe essere l’ outsider Fabrizio Barca che con contegno e riserbo si è messo ad immaginare un’altra storia possibile per la sinistra italiana. E, partendo dalla propria personale esperienza, Barca attraverso il suo “documento” intende rilanciare una proposta politica nuova, non già figlia dei baronati interni al partito o in balia del lacerante sistema correntizio che più che autoreferenziale s’è dimostrato autodistruttivo specie nel contrapporre il conflitto generazionale alle vecchie autarchie assiomatiche aprioristicamente assimilate come verbo assoluto. Dunque, nel suo viaggio in Italia, Fabrizio Barca sta iniziando pian piano a seminare il suo di verbo, con contenuti aventi a caposaldo un certo divorzio dei partiti dagli apparati statali che ne hanno contraddistinto - egli riporta ne suo documento - da sempre, l’agire, «perversamente affratellati, fino al “catoblepismo”», che hanno deviato dalla loro originale missione per votarsi al «perseguimento crescente di beni particolari anziché del bene pubblico».

L’ex ministro del governo Monti, invece, suggerisce come via d’uscita lo sperimentalismo democratico, in una combinazione fatta di confronti e discussioni corredati di una continua verifica delle decisioni. Un modo di fare politica che sembrerebbe raccogliere il favore di molte “teste coronate” del partito, soprattutto dell’area moderata in perdurante frizione con l’ala più sinistrorsa dalla scissione facile. Franceschini a proposito, non s’è sentito di escludere niente per il futuro, rilevato che questi strappi ad orologeria danneggiano il quadro dei rapporti interni al partito e disorientano l’elettorato incapace di cogliere segnali di stabilità duratura dalla dirigenza nazionale, male atavico dei democratici nostrani. Dunque in quest’ottica Barca avanza l’idea di un partito di sinistra saldamente radicato nel territorio che, alla stregua di un “partito palestra”, sia aperto e dia spazio alla compartecipazione volontaria, poiché – egli ritiene – che solo con i partiti e la politica, e in nessun altro modo (dai sindacati alla rete), sarà possibile rappresentare efficacemente e degnamente le istanze ed i fabbisogni dei cittadini traducendoli in azioni concrete.

Un partito - egli sottolinea nel suo testo - « rigorosamente separato dallo Stato, sia in termini finanziari, che ne renda trasparente metodo di raccolta e impiego dei fondi, sia prevedendo l’assoluta separazione fra funzionari e quadri del partito ed eletti o nominati in organi di governo». Insomma un partito attraente quanto incentivante, scevro da beghe e lotte endogene. Tutt’altro che quello attuale, impegnato al pluralismo nichilista, alle battute di tiro al piccione, all’attuazione di vendette trasversali che cercano di ghigliottinare il fermento innovativo che tenta di attecchire, attento a difendere vecchie rendite di posizione, cimeli d’una eredità da nobiltà decaduta che stenta a rigenerarsi. In quest’ottica, Barca, potrebbe rappresentare degnamente l’alternativa da colletto bianco allo yuppies Renzi, che ben vende la sua immagine attraverso una comunicativa apparsa gravida di buoni pensieri vieppiù indecifrabili nella loro attuazione, per di più inviso ad una larga fetta del partito scarsamente propenso a fargli endorsement. A meno che per l’ex ministro per la coesione territoriale non si riproponga il dilemma universale che fu per Bersani, Prodi e Occhetto. Quello cioè, dopo tante fatiche, di raccogliere magro, di essere l’ulteriore candidato, benché adeguato, però predestinato – a forza di boicottaggi e lacerazioni intestine – ad appuntarsi la poco ambita medaglia di miglior “perdente di successo”.

Giuseppe Campisi

BOGOTA'. Arrestato Roberto Pannunzi il Pablo Escobar della ‘ndrangheta

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Roberto Panunzi
BOGOTA' (CO). E' stato il boss della 'ndrangheta Roberto Pannunzi, 65 anni. Lo rendono noto le autorità colombiane. ''Pannunzi, noto come il Pablo Escobar dell'Italia, era l'uomo più ricercato dal paese'', ha sottolineato via Twitter il ministero della Difesa. Il boss della 'ndrangheta è stato catturato in un centro commerciale di Bogotà, affermano i media locali, ricordando che Pannunzi è responsabile di inviare in Europa due tonnellate di cocaina al mese. Il boss della 'ndrangheta, originario di Siderno, era in possesso di una carta d'identità venezuelana a nome Silvano Martino. Da ragazzo emigra in Canada ed entra in contatto con don Antonio Macrì capobastone di Siderno. Roberto Pannunzi , che è stato accusato di traffico di stupefacenti e associazione a delinquere di stampo mafioso e colpito da 4 ordinanze di custodia cautelare, venne arrestato la prima volta nel 1983 insieme al siciliano Salvatore Miceli. Fu catturato il 28 gennaio del 1994 dalla Polizia nazionale colombiana. Si rende di nuovo latitante dal 1999 ma nel 2004 viene arrestato a Madrid, insieme al figlio Alessandro, dalla Squadra mobile di Reggio Calabria in collaborazione con L’Interpol e la Direzione centrale servizi antidroga. Nel 2010 fu al centro di un'evasione clamorosa: durante un soggiorno in una clinica romana, disposto per una cardiopatia ischemica, riuscì infatti a fuggire.

CALABRIA. Campagna antincendi boschivi: i sindacati Vvf bacchettano la Regione

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CALABRIA. Siamo giunti a luglio in piena stagione estiva e tutto tace, infatti, a tutt’oggi non risulta stipulata alcuna convenzione tra Regione Calabria e Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco per fronteggiare gli incendi boschivi. In assenza della consueta campagna A.I.B. sarà difficile, per non dire impossibile, per il personale dei Vigili del Fuoco calabresi sostenere le numerose richieste di intervento che giungono dai cittadini. Tale impedimento scaturisce dal fatto che non è possibile aumentare il numero delle squadre di intervento visto l’organico ridotto in servizio presso le varie sedi calabresi. Allo stato attuale di norma potremo garantire una sola squadra per ogni distaccamento provinciale e due squadre per la sede centrale dei Comandi Provinciali. Tali squadre sono pronte ad intervenire per qualsiasi richiesta di soccorso tecnico urgente, ne consegue che in questo periodo, oltre ad ottemperare alle richieste di soccorso tecnico urgente che quotidianamente impegnano il personale, si dovrà anche far fronte ai numerosi interventi di incendio di bosco e di sterpaglie. Tutto ciò comporta delle serie ripercussioni per la sicurezza dei cittadini e per la tutela del patrimonio boschivo calabrese. Infatti, nonostante l’immane lavoro svolto dal personale dei Vigili del Fuoco per cercare di fronteggiare le numerose richieste di intervento che li sottopone ad uno stress lavorativo tale da mettere spesso a repentaglio la propria incolumità, i cittadini si vedranno privati di un tempestivo intervento se non addirittura privati dell’arrivo dei Vigili del Fuoco, magari già impegnati su altri scenari di soccorso, lo stesso dicasi per la salvaguardia del patrimonio boschivo.

La convenzione A.I.B. consentirebbe di richiamare il personale libero dal servizio per formare ulteriori squadre che con mezzi ed attrezzature adeguate verrebbero impiegate esclusivamente sugli incendio di bosco, e dislocate in zone cruciali in modo da favorire un tempestivo intervento su tutto la regione. Tutto questo comporterebbe un aumento delle squadre operanti sul territorio e una miglior gestione delle stesse da parte della sala operativa 115, garantendo così un intervento più rapido, efficace e selettivo visto la distinzione tra gli interventi di competenza delle squadre boschive e delle squadre di soccorso generico. Le scriventi Segreterie Regionali intendono con la presente sensibilizzare i Cittadini Calabresi sulle problematiche legate agli incendi di sterpi e di boschi e le conseguenti difficoltà operative che investiranno il personale VV.F. in assenza di una convenzione. Tutto ciò metterà in ginocchio l’apparato di soccorso dei Comandi Provinciali della Calabria con una ricaduta negativa, speriamo non drammatica, su tutta la comunità. Nonostante questa difficile situazione come rappresentanti dei lavoratori intendiamo farvi comunque presente che i Vigili del Fuoco sono da sempre vicino alla popolazione e sono ormai abituati a fare di necessità virtù ed anche in questo precario contesto faranno di tutto, con la professionalità e l’abnegazione che lì contraddistingue, per garantire il soccorso ai cittadini. Ed è per questo che i Vigili del Fuoco sono ai primi posti come gradimento dei cittadini italiani. Paradossalmente invece sono agli ultimi posti come trattamento da parte delle Istituzioni. Rileviamo, infatti, che ad ogni stagione il personale si trova costretto a registrare ritardi intollerabili per avere le spettanze relative alla convenzione AIB, pertanto occorre segnalare che la Regione Calabria non ha ancora erogato i fondi relativi alle campagne boschive A.I.B. 2011 e 2012.

Non v’è dubbio che ritardi simili nel percepire le spettanze, mortificano e penalizzano il personale che per garantire la fattività della campagna A.I.B. rinuncia al proprio turno di riposo e spesso anche alle proprie ferie estive, generando malcontento e conseguentemente la legittima protesta di tutti i lavoratori. Auspichiamo dunque un’inversione di rotta e qualora la Regione Calabria decidesse di assumersi le proprie responsabilità rinnovando tale accordo, ovviamente dovranno essere previste regole certe al momento della sottoscrizione prevedendo un versamento anticipato delle competenze per i lavoratori nella misura di almeno il 50%, per poi ricevere il saldo al termine della campagna stessa, nonché le spese per il carburante, al fine di garantire la circolazione degli automezzi, considerato che, forse non tutti sanno, la spending review ha reso insufficienti, in particolar modo, i capitoli di spesa dei Comandi provinciali VVF relativi alla manutenzione e al rifornimento carburante degli automezzi. Il tutto ovviamente preceduto dal saldo delle spettanze dovute al personale Vigilfuoco per gli anni 2011/2012.
i segretari regionali
Luciano Mauro (Fp Cgil Vvf)
Filippo Vilasi (Fns - Cisl)
Mario Todarello (Uil Pa Vvf)

Cosimo Sframeli: “Perchè partire? Meglio la contemplazione”

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REGGIO CALABRIA. A pensarci bene, tutti i mali del mondo dipendono dal fatto che nessuno vuole stare a casa sua. Quest’estate noi accetteremo il suggerimento di restare immobili a casa, in mutande, possibilmente con l’aria condizionata, senza dare fastidio a nessuno. Si, a leggere quanti più libri sia possibile. Magari a rivedere dei vecchi film che non impegnano più di tanto, ma in cui ogni dialogo potrà essere fonte di riflessione. Staremo attenti ad evitare come la peste qualsiasi programma televisivo che non sia il telegiornale.

Interromperemo così la costrizione ad agire e ci concederemo pause di meditazione e contemplazione per svuotare la mente e lasciare fluire liberamente le idee. Si, la contemplazione che, a differenza del fare, osserva e contiene, in una visione armonica, tutti gli eventi simultaneamente, non distinti nel tempo. Sarà, quindi, un immedesimarsi nell’essenza divina, un uscire dal temporale e dal relativo per entrare, anche per un attimo, nell’eterno e nell’assoluto. Senza dover scegliere tra pensiero e azione, tra piacere e dolore; e senza nemmeno distinguere il godimento dalla virtù, la gioia dalla sofferenza, il bene dal male, dovremo osservare o contemplare il tutto armonicamente composto, in un eterno presente, così come si trova nella mente di Dio.

Proprio per questo, nella contemplazione sta la saggezza, la felicità, la serenità, la libertà. Scanseremo così il grande stress estivo e tutte quelle prove emotivamente difficili e continuamente avvincenti che innescherebbero meccanismi diabolici. Con gran sollievo, eviteremo i tradimenti coniugali, per le estenuanti e noiosissime avventure estive. Rifletteremo, sorseggiando una birra, sui coraggiosi vacanzieri che affronteranno all’arrembaggio selvaggio quei chilometri di autostrada per poi ritrovarsi su spiagge affollate di fronte ad un mare inquinato. E da spettatori, assisteremo ad attacchi di claustrofobia e di odio feroce verso i loro più cari amici, a stati angosciosi di malumore, irritabilità, depressione, ansia.

Per gli stressati cronici, poi, incapaci di rilassarsi ovunque, le vacanze porteranno a galla problemi, come il confronto con la parte più irrazionale di sé, la sfera delle emozioni. Socrate, a chi gli consigliava di andare a Capo Sunio per ammirare il tramonto rispondeva: “A me del tramonto di Capo Sunio non importa nulla. L’unico viaggio che mi stimola è quello all’interno dell’animo degli altri uomini e dal momento che qui ad Atene di uomini ce ne sono abbastanza non vedo perché debbo andare fino a Capo Sunio”. D’altronde, coloro che partiranno avranno senz’altro la buona intenzione di lasciare alle spalle i problemi personali, le difficoltà economiche, le tragedie familiari, le disillusioni amorose, le tensioni con i colleghi, le piccole violenze dell’autorità. Ci viene in mente il carnevale di un tempo che metteva fra parentesi le regole del gioco della vita sociale. Al rientro saranno più delusi e stanchi di prima, al limite del crollo, ma come da copione, con le prime piogge d’autunno, ancora una volta cominceranno ad organizzare e sperare nella prossima estate.
Cosimo Sframeli

Tabularasa 2013, Paolo Mieli: non esiste in Italia una manifestazione simile.

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Tabularasa - Mieli: ''Serate come questa sono uno spartiacque; una manifestazione come Tabularasa, per spessore, partecipazione, profondità non esiste in Italia. Da qui bisogna ripartire, da questo spontaneismo" 


REGGIO CALABRIA, 6 luglio 2013 - "I politici sono ormai tutti alla canna del gas, è gente che va fischiata su palchi come questo, ove mai ci venissero". La chiusura di Paolo Mieli alla serata di Tabularasa, la rassegna di Urba/Strill.it, dedicata agli ultimi 50 anni di storia del Paese lascia il segno. "La forza del Paese, del Sud - ha aggiunto Mieli - sta ancora nella gente del popolo, a condizione che questa abbia la forza e la voglia di interrogarsi senza indulgenza e autoassoluzione. Serate come questa sono uno spartiacque; una manifestazione come Tabularasa, per spessore, partecipazione, profondità non esiste in Italia. Da qui bisogna ripartire, da questo spontaneismo".

 Assieme allo storico Guido Crainz, Mieli ha ripercorso gli anni più delicati della storia contemporanea dell'Italia e il quadro che ne è venuto fuori non fa sconti per nessuno. "Basterebbe - rivela Mieli - restituire il giusto ruolo alla società civile e il meccanismo meraviglioso della democrazia tornerebbe a funzionare. La classe politica, imprenditoriale e intellettuale ha evidenziato malcelati vizi. Dobbiamo avere, però il coraggio, di aprire un capitolo sugli elettori, su chi legge i giornali e su chi decreta il successo di certi programmi televisivi. Mentre tutto il mondo si dava regimi politici di alternanza, noi già dalla seconda metà dell'ottocento passavamo di regime in regime che cadevano soltanto attraverso degli infarti. Un sistema di questo tipo corrompe il popolo, che cerca in ogni modo di capire quale sia la corrente cha da un momento in poi sarà quello che andrà per la maggiore". "La cecità del ceto politico, al giorno d'oggi, è palese. Qualcuno - rivela Crainz - ha giudicato un successo storico la prestazione del Pd in Sicilia, ignorando che il primo partito sia Grillo e che un cittadino su due abbia scelto l'astensionismo.

Dobbiamo interrogarci sui guasti della nostra civiltà. Fare politica facendo spettacolo è un fenomeno prettamente italiano che nasce con Craxi, una commistione che si rivela in surrogato di quello che era il carisma dei politici di un tempo". "Prima o poi - ha sottolineato Mieli - qualcuno dovrà raccontare, interpretare nel profondo, al di là della ricostruzione cronologica dei fatti, quanto accadde nei due accadimenti che, all'inizio e alla fine degli anni '70, diedero per sempre la sterzata alla storia del Paese, e parlo della rivolta di Reggio Calabria e del sequestro di Aldo Moro. Solo allora capiremo tante cose''.(ANSA).

Lettera trasmessa dal Sindaco di Palizzi a S.E. il Prefetto di Reggio Calabria

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a S.E. Il Prefetto di Reggio Calabria


OGGETTO: Dimissioni non rientranti nell’ipotesi prevista dall’art. 141 comma 1   lettera b) n° 3 e necessità di surroga dei Consiglieri.


Sua Ecc. il Prefetto.

In merito alle dimissioni dalla carica di Consigliere rassegnate contestualmente da cinque Consiglieri comunali del Comune di Palizzi con atto unico in data 04 luglio 2013, ad avviso dello scrivente, non ricorre l’ipotesi di scioglimento anticipato del Consiglio Comunale.

Infatti, stando al tenore letterale dell’art. 141 comma 1 lettera b) n°3, il Consiglio Comunale viene sciolto, tra l’altro, “per la cessazione della carica per dimissioni contestuali, ovvero rese anche con atti separati purché contemporaneamente presentati al protocollo dell’Ente, della metà più uno dei membri assegnati, non computando a tal fine il Sindaco ”. Questa ipotesi non si è verificata. Il Consiglio Comunale di Palizzi è composto da 10 Consiglieri compreso il Sindaco. La metà dei Consiglieri assegnati più uno, eludendo il sindaco, è di 5,5 Consiglieri (9/2 = 4,5 + 1 = 5,5). Le dimissioni in discorso sono state rassegnate da 5 Consiglieri, pertanto, di fatto, non può ritenersi che queste costituiscano la maggioranza richiesta dalla legge (almeno 5,5 Consiglieri). Non parrebbe applicabile, quindi, il principio di arrotondamento per difetto, poiché la normativa è molto chiara a riguardo, richiedendo, per le ipotesi di scioglimento anticipato, “la metà più uno dei Consiglieri assegnati” e non già la sola metà dei Consiglieri.

La tesi in discorso risulta altresì corroborata dal fatto che il numero di cinque Consiglieri Comunali non costituisce nemmeno la maggioranza in consiglio comunale (computando il Sindaco).

Ed ancora, le funzioni dell’Assise, con le dimissioni dei cinque  Consiglieri, non risultano affatto compromesse, considerato che il Consiglio può benissimo riunirsi, bastando 1/3 dei Consiglieri assegnati, e può benissimo deliberare, bastando la maggioranza assoluta dei Consiglieri presenti.

Alla luce di quanto chiarito, l’Amministrazione Comunale scrivente ritiene di dover considerare non sufficiente il numero dei Consiglieri dimissionari ai fini dello scioglimento ex art. 141 comma 1 lettera b) n. 3, necessitando, a tal riguardo, le dimissioni di almeno 5,5 Consiglieri assegnati.

 Tanto doveroso comunicare,


                                                                                                                   Cordialmente

Palizzi, lì 05 luglio 2013

Il Sindaco del Comune di Palizzi

                   Dr. Sandro Aurolitano




PALERMO: PUSHER ARRESTATO DAI CARABINIERI MENTRE SPACCIA DOSI DI “HASHISH” E “MARIJUANA”.

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PALERMO: PUSHER ARRESTATO DAI CARABINIERI MENTRE SPACCIA DOSI DI "HASHISH" E "MARIJUANA".
E' accaduto nella tarda notte di ieri, a Palermo, quando la pattuglia dei Carabinieri della Stazione Resuttana Colli, nel corso di un'attività antidroga, volta al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, in Piazza Lampada della Fraternità, traeva in arresto l'ennesimo pusher da strada.
L'uomo tratto in arresto con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente si identifica in  SIRCHIA Vincenzo,nato Palermo classe 1989, ivi residente via Damiano Macaluso, disoccupato, pregiudicato per reati specifici.
Gli investigatori, dopo aver notato il pusher,  prendere contatti con presunti acquirenti  e cedere ad altro soggetto sostanza stupefacente, decidevano di bloccarlo.
A seguito di perquisizione personale, i militari dell'Arma rinvenivano grammi 15 (quindici) di "hashish" e grammi 5 (cinque) di "marijuana", già suddivisa in dosi, unitamente somma contante € 25,00 sicuro provento dell'attività illecita di spaccio. L'arrestato, su disposizione della competente Autorità Giudiziartia, ha sottoposto il prevenuto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, in attesa di convalida.
Palermo, 06  luglio 2013
 

 




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Luigi Palamara
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Montebello Jonico, l'ex sindaco Guarna, gli assessori e i consiglieri hanno deciso di presentare al TAR del Lazio ricorso avverso il decreto di scioglimento

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Montebello Jonico (Reggio Calabria) 6 luglio 2013 - Il Dottor Antonio Guarna, ex Sindaco del Comune di Montebello Jonico, gli ex Assessori e i Consiglieri di maggioranza del predetto Comune, sciolto con DPR del 24 aprile 2013 emesso ai sensi dell’articolo 143 del DLgs 267/2000, hanno dato mandato agli avvocati Vincenzo Nucara, Carlo Palermo e Giuseppina Santo di presentare al TAR del Lazio ricorso avverso il decreto di scioglimento.

Antonio Guarna, ex sindaco di Montebello Jonico
Il Dottor Guarna e gli altri amministratori dopo un comprensibile momento di incredulità e amarezza hanno deciso di difendere l’operato e l’onorabilità propria e dell’Amministrazione del Comune di Montebello Jonico, da loro rappresentata dal 2009 fino al decreto di scioglimento. Anni di amministrazione contraddistinti dalla la più assoluta trasparenza e dal perseguimento dell’interesse esclusivo della Comunità di Montebello Jonico. Nel ricorso viene con forza contestata, sia sotto il profilo fattuale sia sotto il profilo giuridico, la fondatezza delle circostanze poste a giustificazione del provvedimento di scioglimento. In particolare viene posto in evidenza come il provvedimento impugnato è carente sia sotto il profilo istruttorio sia sotto il profilo motivazionale in quanto lo stesso si fonda su fatti e circostanze accertati in modo del tutto superficiale ed erroneo e valutati in maniera illogica e contraddittoria.

Gli Amministratori si dichiarano sereni e a fiduciosi nell’operato della Magistratura perché sanno di avere operato in questi anni sempre nella massima trasparenza e nel rispetto delle leggi.Prova di ciò ne è che l’Amministrazione Guarna ha lasciato nelle mani dei Commissari un Comune con i conti in ordine e con i servizi essenziali funzionanti, con tanti progetti realizzati e altri in itinere, interrotti dall’inopinato provvedimento di scioglimento. I cittadini di Montebello Jonico sono per la gran parte persone oneste e laboriose, che nulla hanno da spartire con ambienti di delinquenza organizzata e proprio per tutelare l’onorabilità dell’intera Comunità montebellese il ricorso al TAR Lazio intende ristabilire la verità che certamente non è quella che appare dal provvedimento che ha decretato lo scioglimento del Comune di Montebello Jonico.

MONTE MARIO – 3 LADRI HI-TECH ARRESTATI DAI CARABINIERI MENTRE TENTANO DI RUBARE UN’AUTO.

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MONTE MARIO – 3 LADRI HI-TECH ARRESTATI DAI CARABINIERI MENTRE TENTANO DI RUBARE UN'AUTO.

 

ROMA – Utilizzavano sofisticati congegni per inibire gli antifurti, bypassare le centraline delle auto di lusso che rubavano e un kit super accessoriato di strumenti da scasso. Tre cittadini moldavi, con precedenti, di 27, 29 e 39 anni,  sono stati scoperti in flagranza e arrestati dai Carabinieri della Stazione Roma Monte Mario, questa notte, mentre stavano portando via una lussuosa BMW X5 in via della Mendola. I tre con un'altra auto avevano affiancato il mezzo da rubare e stavano armeggiando con i sofisticati congegni quando sono stati scoperti da una pattuglia di Carabinieri della Stazione Roma Montemario in transito. I militari si sono subito resi conto di avere di fronte dei professionisti del furto per la sofisticata attrezzatura di cui disponevano. I tre vistisi scoperti hanno tentato di scappare spintonando i Carabinieri intervenuti, ma sono stati comunque bloccati e condotti in caserma in attesa di essere processati con il rito direttissimo. Tutti gli attrezzi sono stati sequestrati.  




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Reggio Calabria: lunedì sera al circolo del tennis una serata di Astronomia - "Alla scoperta del cielo dello Stretto"

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Reggio: lunedì sera al circolo del tennis "R. Polimeni" una grande serata di Astronomia

"Alla scoperta del cielo dello Stretto"

 

Grande appuntamento culturale e scientifico lunedì sera presso il Circolo del tennis "Rocco Polimeni" di Reggio Calabria, con la prima "Serata di StrettoWeb", a partire dalle 22:00 per un incontro dedicatoall'Astronomia: "Alla scoperta del cielo dello Stretto" organizzato dal giornale online StrettoWeb in sinergia con il Planetario Pythagoras di Reggio Calabria, la cui Responsabile, prof.ssa Angela Misiano, racconterà "Le molte storie del Mediterraneo…sulla rotta di Omero". 

A conclusione della serata ci sarà in diretta l'osservazione del cielo attraverso una serie di telescopi che saranno installati in vari punti del Circolo e che saranno messi a disposizione degli spettatori.

 




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