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MANCUSO, CAMPAGNA CONTRO LA MIA PERSONA

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ASP CATANZARO: MANCUSO, CAMPAGNA CONTRO LA MIA PERSONA PERCHE' HO TOCCATO INTERESSI E LOBBY

(ASP) – Catanzaro, 22 luglio 2013 – "E' da ormai tre anni che è in atto nei miei confronti una sorta di campagna discreditante che, riportando ipotesi del tutto infondate e accostando fatti diversi, tende a minare la mia immagine: capisco che, purtroppo, nella nostra regione è un esercizio diffuso quello di mutare gli accadimenti e la realtà pur di fare "audience" o farsi pubblicità o ancora di cambiare l'opinione della gente a danno della verità". Lo ha detto il direttore generale dell'Asp di Catanzaro Dott. Gerardo Mancuso.
 "Tale atteggiamento - ha evidenziato Mancuso - lede l'immagine del sottoscritto e mina l'accezione comune secondo la quale stiamo smontando il sistema d'interesse che era attorno al sistema sanitario; stiamo operando cercando di fare pulizia. Ancora non ho visto un rappresentante del popolo o un giornalista di turno difendere gli interessi pubblici, gli interessi di un'azione di risanamento con cui con grande difficoltà ci stiamo cimentando per correggere gli errori, gli sprechi, gli sperperi fatti dal passato. La Calabria è destinata al declino, fino a quando ci saranno mediocri e piccoli uomini che tessono le fila degli interessi di parte e non della gente. Questa terra è povera di ideali, è povera di gente capace a capo degli interessi comuni".
"E' anche chiaro – ha aggiunto il dg - che chi ha una funzione pubblica deve anche stare al gioco delle parti, ma questo è proprio eccessivo. Nell'ultimo periodo, in particolare, sono stati pubblicati diversi articoli che minano in modo diretto ed indiretto la mia immagine. Articoli con notizie che non solo non rispondono a verità, ma presentano i fatti in modo artato per disegnare una immagine diversa e comunque priva di fondamento".

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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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Aperto tratto A3 Salerno-Reggio Calabria con 18 mesi di anticipo.

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Il taglio del nastro.
Presenti alla cerimonia il ministro Infrastrutture Maurizio Lupi, l'amministratore dell'Anas, Pietro Ciucci e il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti.

MORANO CALABRO (COSENZA), 22 Luglio 2013 - Si sono conclusi con 18 mesi di anticipo, rispetto ai termini contrattuali, fissati per il 5 gennaio 2015, i lavori di ammodernamento del tratto dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria compreso tra gli svincoli di Campotenese e Morano Calabro, inaugurati oggi dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi.

Alla cerimonia hanno partecipato anche l'amministratore dell'Anas, Pietro Ciucci e il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti.

REGGIO CALABRIA. Domani il ministro Cancellieri inaugura il nuovo istituto penitenziario di Arghillà

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REGGIO CALABRIA 22 luglio 2013. Domani saranno tre gli impegni nel capoluogo calabrese per Annamaria Cancellieri. Si parte alle ore 11 al Palazzo di Giustizia, dove il ministro incontrerà i vertici degli uffici giudiziari di Reggio Calabria e Catanzaro: il presidente e il procuratore generale presso la corte d'appello reggina, Giovanni Battista Macrì e Salvatore Di Landro, nonchè il presidente vicario e il procuratore generale presso la corte d'appello catanzarese, Bruno Arcuri e Santi Consolo. Presenti all'incontro anche i magistrati e i dirigenti amministrativi in servizio nei due distretti. Alle ore 14:30, il guardasigilli si sposta in contrada Rugola per inaugurare il nuovo istituto penitenziario di Arghillà. Alla cerimonia partecipano il Commissario straordinario del governo per le infrastrutture carcerarie Angelo Sinesio, il vice capo derl Dap Luigi Pagano, il provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria Salvatore Acerra e il direttore della casa circondariale Maria Carmela Longo. Dopo il taglio del nastro, il ministro Cancellieri visiterà i reparti detentivi della nuova struttura e, in conclusione, incontrerà la stampa. Il terzo e ultimo impegno è alle ore 16 negli uffici della Prefettura. Qui il guardasigilli sottoscriverà, insieme al governatore della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, un protocollo d'intesa in materia di sanità penitenziaria.

Sparatoria in Comune, è morta Laura Prati, il sindaco.

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 Laura Prati.
Laura Prati era stata ferita a colpi di pistola da un vigile sospeso dal servizio il 2 luglio scorso.


MILANO 22 Luglio 2013 - L'ospedale di Circolo di Varese ha confermato la morte del sindaco di Cardano al Campo, Laura Prati. I familiari hanno deciso di donare gli organi, come aveva chiesto il sindaco.

"Si è concluso formalmente il periodo di osservazione ai fini dell'accertamento della morte della signora Laura Prati - si legge in una nota -, che risulta deceduta alle ore 8.30 di questa mattina. Le sue condizioni, già estremamente gravi, sono peggiorate ulteriormente negli ultimi due giorni - prosegue -. I familiari, nel rispetto della volontà della signora Prati, hanno dato il consenso alla donazione degli organi e la salma è a disposizione dell'autorità giudiziaria".

Laura Prati, il sindaco di Cardano al Campo (Varese) era stata ferita a colpi di pistola il 2 luglio da un vigile sospeso dal servizio.

Primo sindaco donna di Cardano Al Campo, Laura Prati è stata eletta nel 2012 con il Pd. Ora tutto il paese si stringe attorno alla famiglia della donna, 49 anni.

Sposata e madre di due figli Prati è impegnata da anni nella politica, nell'associazionismo e nei sindacati. Al suo primo mandato, in passato era stata vice sindaco e assessore alla Cultura nel paese di circa 14mila abitanti vicino all'aeroporto di Malpensa, consigliere provinciale dei Ds e poi del Pd, portando avanti diverse iniziative per i diritti delle donne. Il suo vice, Costantino Iametti, 77 anni, con deleghe tra l'altro all'Urbanistica e ai Lavori Pubblici, è padre di due figli. Negli anni '80 aveva ricoperto la carica di vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici a Cardano al Campo e, come Laura Prati, ha alle spalle una lunga esperienza nella politica locale.

Aurelio Chizzoniti si rivolge al ministro Cancellier​i.

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 Avv. Aurelio Chizzoniti
Il presidente Chizzoniti, oggi, vista la presenza in città del Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, notificherà alla stessa un’altra nota nel cui contesto Chizzoniti  rimarca  “lo specioso, ingannevole e superficiale comportamento sia del binomio Sferlazza - Musolino che del Tribunale ordinario, presieduto dal dottor Andrea Esposito e composto dai dottori Luigi Varrecchione e Mattia Fiorentini.


Reggio Calabria 22 Luglio 2013. Dopo la trasmissione del voluminoso dossier al Csm, al Procuratore Generale presso la Suprema Corte di Cassazione ed al Ministro della Giustizia, il presidente della Commissione di Vigilanza e Controllo del Consiglio regionale Aurelio Chizzoniti ha depositato copia dello stesso  dossier alle  cancellerie del Procuratore Generale presso la Corte di Appello dottor  Salvatore Di Landro e dottor Francesco Scuderi, Avvocato Generale, del Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale dottor Federico Cafiero De Raho, del Primo Presidente della Corte di Appello Dott. GiovanBattista Macrì e del dottor Luciano Gerardis Presidente del Tribunale reggino.

Ma non è tutto. Il presidente Chizzoniti, oggi, vista la presenza in città del Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, notificherà alla stessa un’altra nota nel cui contesto Chizzoniti  rimarca  “lo specioso, ingannevole e superficiale comportamento sia del binomio Sferlazza - Musolino che del Tribunale ordinario, presieduto dal dottor Andrea Esposito e composto dai dottori Luigi Varrecchione e Mattia Fiorentini.

Per questi cinque magistrati – argomenta il presidente Chizzoniti -  non esiste la benché minima possibilità di inquinamento delle prove da parte di Rappoccio al quale il Tribunale della libertà, presieduto dal dottor  Filippo Leonardo, in data 25/02/2013, concedendogli il beneficio degli arresti domiciliari, ha ordinato, proprio per ragioni di cautela probatoria, che lo stesso venisse accompagnato a casa dalle carceri di Castrovillari, ove era detenuto, sotto scorta e con automezzi della polizia penitenziaria.

Motivando, altresì, approfonditamente anche sul versante delle imponenti esigenze cautelari ancora sussistenti. Oggi, dopo appena qualche mese e con tantissimi testimoni da escutere, Procura e Tribunale si sono assunti la gravissima responsabilità di non garantire la genuinità delle acquisende testimonianze,  restituendo, gelidamente, il pluri imputato all’esercizio delle funzioni di legislatore della Regione Calabria. Libero … di ricominciare.

Spacciando -  puntualizza ancora Chizzoniti - sul punto, con perfida ipocrisia, la sospensione dello stesso dal partito di appartenenza e la chiusura della segreteria politica quali elementi sufficienti per conclamare l’insussistenza di qualsivoglia ragione cautelare. Dimenticando, però, che solo qualche mese addietro la Procura della Repubblica, coordinata dal reggente Sferlazza, aveva chiesto ed ottenuto misure coercitive personali nei confronti di un manipolo di dipendenti comunali assenteisti il cui tempus commissi delicti risale però a ben due anni addietro, quindi, tutt’altro che reale.

E così, mentre la Procura reggina veste i panni del rigore e dell’intransigenza con i predetti dipendenti comunali, dopo qualche mese  deraglia clamorosamente ed incoerentemente sui binari del politico Rappoccio,  che continua ad usufruire della benevolenza, indulgenza, bontà e comprensione della magistratura inquirente e giudicante cittadina. Con questi parametri - ironizza Chizzoniti - visto che in Italia ed anche a Reggio Calabria, permane il problema del verde pubblico, sicuramente le carceri ben potrebbero essere chiuse e distrutte per trasformarle in parchi attrezzati.

Resta, quindi, di grande quanto scottante attualità la ‘badogliata’ introdotta dal senatore Renato Meduri in un proscenio scandito da faide all’interno della magistratura che non sfuggono a diversi, attentissimi operatori dell’informazione”.  Chizzoniti invita, inoltre, il Ministro Cancellieri ed anche le altre Autorità cui è stato inviato il documentato esposto,  a porre la seguente domanda ai  dottori Sferlazza, Musolino, Esposito, Fiorentini e Varrecchione: “Cosa è cambiato sul terreno della tutela probatoria e della reiterazione dei reati dal 25/02/2013 ad oggi? 

Sicuramente nulla! Eccezion fatta - conclude  Chizzoniti -  per la mia deposizione, già resa, ma forse non avevo capito che le preoccupazioni del T.d.L. in ordine alle testimonianze ancora da assumere, riguardassero me stesso. Evidentemente da qualcuno  ritenuto soggetto debole, vulnerabile e, quindi, possibile destinatario delle ‘pressioni’ di Rapoccio! Così è se vi pare !!!”.

Dalla Prefettura il “tavolo del turismo” per spingere Reggio protagonista del Mediterraneo

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Paolo Ferrara soddisfatto delle tempestive le risposte da Regione e Provincia
Dalla Prefettura il “tavolo del turismo”per “spingere” Reggio protagonista del Mediterraneo
Domani sarà depositata la richiesta di Liberi di Ricominciare, Federalberghi e Assobalneari

Reggio Calabria 22 luglio 2013 - Dopo l’incontro con il massimo esponente territoriale del Governo centrale che ha sancito l’avvio di una collaborazione in perfetta sintonia con Sua Eccellenza il Prefetto di Reggio Calabria, Vittorio Piscitelli, il Movimento "Liberi di Ricominciare" capitanato dal suo presidente, l'ex consigliere comunale Paolo Ferrara, incassa l’ennesimo e significativo risultato: in seguito alla conferenza/denuncia dei giorni scorsi intitolata “museo chiuso, mare inquinato, discariche per le strade: cocktail farmacologico per l’eutanasia del turismo reggino”, che illustrava lo stato di quasi totale paralisi del settore (come dice lo stesso Ferrara passando dal discusso “modello Reggio” all’attuale “modello panico”), sono giunte tempestive le risposte del Dipartimento delle Politiche per l’Ambiente della Regione Calabria e dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Reggio Calabria, che hanno garantendo un netto segnale di ripresa all’attuale stato di “emergenza turistica” che la nostra città metropolitana sta vivendo.

La risposta più eclatante è arrivata proprio dal Dipartimento delle Politiche per l’Ambiente della Regione Calabria che ha “sollecitato” la Commissione Straordinaria di Reggio Calabria –  protagonista delle gravi criticità ambientali dovute all’inadempienza a portare a regime i depuratori, provocando così una “bomba batteriologica” capace di incrementare le zone inibite alla balneazione – informandola che entro questa settimana pubblicherà le linee guida necessarie alle procedure per l’appalto inerente l’ottimizzazione dello schema depurativo di Reggio Calabria.
Dopo l’ulteriore denuncia di Liberi di Ricominciare in merito ai notevoli ritardi per la ristrutturazione del Museo nazionale – dovuti ai costi vertiginosamente lievitati, ai finanziamenti esauriti e ai cantieri ancora aperti, Palazzo Piacentini anziché essere uno dei gioielli che l’Italia si regalava per i festeggiamenti dei 150 anni della sua unificazione, viene considerato, a distanza di ben 28 mesi, l’ennesima “opera incompiuta” – tempestiva è stata anche in questo caso la risposta della Regione Calabria e della Provincia di Reggio Calabria. Quest’ultima, proprio con le dichiarazioni del suo assessore alla Cultura, Eduardo Lamberti Castronuovo, ha assicurato che nell’attesa di riportare a casa i Bronzi (presumibilmente entro il 2014), le porte di Palazzo Piacentini riapriranno il 3 agosto con una mostra di livello internazionale dove saranno esposti capolavori di valore assoluto già confiscati alla criminalità organizzata.

L’ultima ventata di ossigeno Liberi di Ricominciare la ottiene dalla dichiarazione di Giuseppe Nucera di Federturismo che ha affermato che la Regione Calabria, dopo una battaglia legale di  3 anni e mezzo (tra pubblicazione bando e emanazione decreti), è riuscita ad ottenere, finanziamenti per 50 milioni di euro necessari a trasformare radicalmente l’immagine del turismo calabrese. Gli interventi saranno mirati per la realizzazione di nuove ricettività alberghiere, per la ristrutturazione di stabilimenti balneari e per l’ampliamento e la riqualificazione di strutture alberghiere esistenti.
Paolo Ferrara a conclusione dichiara “sono veramente soddisfatto per i risultati ottenuti dalla nostra denuncia e soprattutto per i tempi brevissimi necessari agli interventi delle autorità competenti. In particolar modo definisco “vitale” il richiamo del Dipartimento delle Politiche per l’Ambiente della Regione Calabria alla Commissione Straordinaria di Reggio Calabria; la stessa è stata “sollecitata” a porre fine alle inadempienze dello schema depurativo evitando di divenire protagonista di “attentati alla salute pubblica”. Altra grande risposta è stata data dall’opportunità agli operatori di settore di ottenere un incremento di qualità, utile a contrastare i drammatici dati nazionali riguardanti il calo del turismo.

La Calabria, grazie a questi 50 milioni di euro, può e deve giocare un ruolo fondamentale nell’attrazione dei “flussi delle vacanze” nel nostro territorio.
Ai soggetti interessati occorre dare “la possibilità di poter scegliere”, incentivando, attraverso campagne di sensibilizzazione annuali (e non limitate al solo periodo estivo) mirate al rilancio del settore turistico mediante la promozione dei nostri incantevoli territori in perfetta sintonia con la valorizzazione della qualità e della genuinità dei nostri tradizionali prodotti”.

Domani, per come annunciato durante la nostra conferenza, Liberi di Ricominciare in perfetta sintonia col prof. Vittorio Caminiti di Federalberghi Calabria e Vito Marra di Assobalneari Calabria, presenterà a Sua Eccellenza il Prefetto, Vittorio Piscitelli, formale richiesta per l’istituzione di un “tavolo per il turismo” che tratti importanti tematiche come salvataggio ambientale e tutela della salute, servizi, infrastrutture e promozione. Questo tavolo dovrà essere operativo sin da settembre in modo da programmare preventivamente la nuova stagione estiva, “spingendo” Reggio Calabria a diventare protagonista del Mediterraneo.

Il Presidente
Paolo Ferrara

Platania: la festa di Sant’Anna improntata a Mercuri sulla Prima Enciclica “Lumen Fidei” di Papa Francesco

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Platania: la  festa di Sant'Anna improntata a Mercuri sulla Prima Enciclica "Lumen Fidei" di Papa Francesco


La comunità della  frazione Mercuri Tedesco del Comune di Platania (Cz) si accinge a festeggiare Sant'Anna, l'esemplare  madre della Madonna, attingendo un'attenta riflessione dall'Anno della Fede voluto dal Papa emerito Benedetto XVI. Ed è proprio l'enciclica  "Lumen Fidei" (La luce della fede) che illuminerà il cuore e la mente dei fedeli  in questi giorni particolari dell'anno e della quale il parroco di Platania don Pino Latelli  chiarisce l'essenza del suo significato e del suo messaggio. « È   una grande enciclica – sottolinea  don Pino Latelli - attraverso la quale Papa Francesco, ad una umanità tante volte smarrita, dominata dalle tenebre e dal potere del male, indica nella luce della fede e del Vangelo l'unica risposta da dare per uscire fuori dall'oscurità della notte e ritrovare la strada della vita. Sant'Anna e San Gioacchino, in riferimento agli  ambiti illuminati dalla fede sui quali si sofferma l'enciclica di Papa Francesco,   appaiono icona e immagine della famiglia cristiana. In un mondo in crisi di fede e di valori, che esalta la cultura del denaro, dell'avere, del potere e dell'effimero, è necessario - prosegue  il parroco  - che l'uomo faccia esperienza di Dio come Padre e Pastore testimoniando "la gioia della fede" e l'impegno a viverla in famiglia e nella società in modo saldo e generoso». 
La giornata festiva sarà preceduta da un triduo di profonde riflessioni e momenti religiosi ( 23-24-25) scanditi  dalla celebrazione della Giornata del malato, della Giornata dei giovani, della Giornata delle Famiglie, dalla recita del Santo Rosario e dalla celebrazione della Santa Messa. 
Nel pomeriggio del 26 il momento più suggestivo è rappresentato, alle ore 16.30, dalla tradizionale processione religiosa  per le vie di Mercuri, delle contrade limitrofe  e del centro del comune montano e, al termine, sarà celebrata  in modo solenne   la Santa Messa officiata dal parroco don Pino Latelli. A conclusione del sacro rito non mancherà un rinfresco arricchito da una torta donata ai partecipanti dalla Pasticceria "La dolce vita" di Ferdinando Cimino.
Seguendo quella che ormai è diventata una tradizione, saranno presenti, durante i  festeggiamenti, anche le manifestazione civili  patrocinate dal Comune di Platania, e curate da Antonio Mercuri, presidente del Comitato organizzatore della festa, il quale anticipa che nella serata del 26 Luglio, alle ore 21 , nel piazzale antistante la Chiesa, addobbato  a festa con le colorate luminarie, avrà luogo un interessante spettacolo di musica leggera  eseguita dal Gruppo  "Radiofreccia", Cover di Luciano Ligabue. Il consueto spettacolo pirotecnico coronerà i festeggiamenti.
Lina Latelli Nucifero




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Luigi Palamara
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Editore GS Channel spiega perchè la tv non si vede

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GS CHANNEL radiotelevisione di Reggio Calabria ringrazia tutti i telespettatori che in questi mesi continuano ad inviare centinaia e centinaia di email e a chiamare presso i centralini lamentando di non ricevere il canale televisivo. 
L'Amministratore Unico Francesco Recupero, spiega che l'intero bouquet di canali televisivi non è visibile su Reggio Calabria, mentre nelle altre città della Calabria non si riscontra alcun problema. Dopo aver preso atto, che il passaggio dall'analogico al digitale a GS CHANNEL è stata assegnata la frequenza 538 MHz canale 29 UHF diventando operatore di rete per la regione Calabria, questa frequenza purtroppo risulta non compatibile nell'area dello stretto con la normale ricezione da parte di tutti gli utenti del territorio, ma assolutamente idonea per il resto della Calabria.
Tutto ciò è causato dal fatto che la frequenza 29 UHF è stata assegnata dal Ministero dello Sviluppo Economico e Comunicazione anche ad altre due emittenti siciliane che si ricevono a Reggio Calabria dai siti di Calanna (RC) da Fontanelle (ME) e Valverde (CT), quindi è impossibile che più emittenti possano coesistere, questo dimostra che l'area dello stretto è influenzata dalla vicinissima Sicilia con la sovrapposizione dei canali e viceversa, il telespettatore rileva sul proprio televisore: "assenza di segnale, nessun servizio".
In questi dieci mesi dopo aver contattato telefonicamente tantissime volte le altre due emittenti siciliane non si è riusciti a trovare alcuna soluzione tecnica, invitandoli però a segnalare la problematica al Ministero, organo che può stabilire a quale delle tre emittenti va sostituito il canale di trasmissione.                    
Dopo le numerose denunce inviate da GS CHANNEL al  Ministero dello Sviluppo Economico e Comunicazione, e ai relativi Ispettorati Territoriali di Calabria e Sicilia,  in data 11 dicembre 2012, 30 gennaio 2013, si è arrivati al dunque. La Direzione Generale del Ministero di Roma in data 10 giugno 2013, ha richiesto all'Ispettorato Calabria che ha sede a Reggio e all'Ispettorato Sicilia con sede a Palermo di verificare la presenza di interferenze segnalate, e di individuarne la provenienza. Nel caso in cui la situazione interferenziale sia confermata di apportare le modifiche al fine di risolvere la problematica, eventualmente imponendo il rispetto del valore di campo interferenziale massimo, previsto dall'A.G.C.O.M. nei PDV della regione Calabria per il canale 29 UHF. 
Per l'Amministratore Unico del gruppo radiotelevisivo GS CHANNEL nonché esperto in telecomunicazioni, sarà impossibile potere gestire le stesse frequenze nell'area dello stretto in quanto per un fatto orografico con le due coste vicinissime calabresi e siciliane, inevitabilmente, come si è sempre verificato al tempo dell'analogico, i segnali si sovrapporranno comunque, quindi l'alternativa per la risoluzione del problema sarà la sostituzione del canale di trasmissione oppure anche la sostituzione del sito di Pellaro (RC) con Forza D'Agrò (ME) come già richiesto da GS Channel, il tutto rigorosamente autorizzato dal Ministero, ovviamente dietro l'autorevole parere dell'Ispettorato Territoriale della Calabria.





La non visione dell'intero bouquet ha inciso sulla raccolta pubblicitaria, con una ricaduta occupazionale importante. Ha penalizzando le tv del bouquet, oltre a GS CHANNEL NEWS sul 95, nel bouquet sono visibili Telitalia sul 71, GS SPORT sul 287, MADE IN CALABRIA sul 629, rappresentando anche un disagio a livello sociale, considerata l'importanza dell'emittente su scala regionale, essendo queste un imprescindibile strumento di partecipazione alla vita pubblica dei cittadini. La situazione ormai perdura da novembre 2012, e malgrado tutto, GS CHANNEL non ha mai minacciato o pensato di chiudere le emittenti, specie adesso che la città di Reggio Calabria sta attraversando una fase critica ed, ha bisogno di un messaggio forte e positivo di unione verso l'intera comunità, nè intende strumentalizzare i telespettatori per arrivare a soluzioni  brevi e facili, ha veramente rispetto per ognuno di loro. 
GS CHANNEL sta affrontando le problematiche tecniche  sia con la Direzione Generale del Ministero di Roma, sia con l'Ispettorato Territoriale Calabria, improntando il rapporto sulla reciproca stima e fiducia e con il rispetto verso chi rappresenta le istituzioni,  che sono arbitro e garanzia verso l'emittenza, indistintamente, nel rispetto delle leggi vigenti. Non si può non avere fiducia in loro che rappresentano la colonna portante della nostra Italia, confidando che a giorni si giunga ad una soluzione del problema e che consentirà nel giro di pochissimo, la visione delle trasmissioni, il diritto alla libera informazione ed al pluralismo. 
Per GS CHANNEL parlano le immagini a volte senza nessun commento, basti pensare al Caso Fallara che in esclusiva segue con le proprie telecamere nelle aule del Tribunale di Reggio Calabria, un argomento questo che ha un interesse sociale altissimo in particolar modo per la città di Reggio Calabria, le cui riprese si possono seguire anche sul canale youtube di GS Channel News.
GS CHANNEL NEWS, è la prima rete calabrese all news 24 ore su 24, dove è in primo piano la politica, la cronaca, la cultura e lo sport rappresentando il punto di riferimento radiotelevisivo sulle news.


Reggio Calabria 22 luglio2013

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Cosenza. Via Simonetta, il Tar dà ragione al Comune

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Lavori di ripristino in via Simonetta: il Tar dà ragione al Comune

Si tratta dell'ennesimo successo dell'ufficio legale del Comune di Cosenza.
Che, rappresentato dall'avvocato Agostino Rosselli, questa volta la spunta sulla società  "L.F. Costruzioni di Mirabelli Fulvio & C.".
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria, con ordinanza  n. 359 del 19.7.2013, ha respinto infatti il ricorso proposto dai signori Celebre avverso l'ordinanza dirigenziale del 10 aprile 2013, di ripristino dello stato dei luoghi interessati da lavori edili abusivi realizzati dall'Impresa Mirabelli in via Simonetta, e dunque l'ordinanza dirigenziale può essere eseguita.
Come si ricorderà, il Consiglio di Stato aveva rigettato, definitivamente, il ricorso proposto dalla suddetta società avverso il provvedimento del 2006 adottato dal commissario ad acta nominato dal Dirigente generale del dipartimento  Urbanistica e Territorio della Regione Calabria, con cui  è stato revocato, alla medesima società, il permesso di costruire un edificio multipiano da destinare a residenze e di un corpo di fabbrica seminterrato da adibire a box/garage, in via Simonetta. 
A seguito di quella sentenza il Comune di Cosenza con due distinte ordinanze del 2 dicembre 2008  e del 23 ottobre 2009 aveva disposto il ripristino dello stato dei luoghi e la demolizione delle opere abusive.
Quelle ordinanze non sono state eseguite dalla società obbligata.
Il Comune di Cosenza eseguirà d'ufficio le proprie legittime ordinanze anche al fine di evitare danni ambientali denunciati da vari cittadini e segnalati dalla Procura della Repubblica di Cosenza.
Le spese dell'intervento di ripristino che il Comune anticiperà graveranno sui soggetti che inopinatamente si sono sottratti agli obblighi di legge la cui tutela è perseguita dall'Amministrazione comunale. 
       


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Incontro Occhiuto-Nuova Cosenza Calcio

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Nuova Cosenza Calcio verso la Lega Pro: incontro proficuo in Comune fra il sindaco Mario Occhiuto e i vertici societari

E' partita questo pomeriggio dal salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi la prima tappa della serie di incontri istituzionali che la società Nuova Cosenza Calcio ha programmato in vista dell'imminente e probabile ritorno in una categoria professionistica.
Il presidente Eugenio Guarascio e l'amministratore delegato Domenico Quaglio sono stati ricevuti dal sindaco Mario Occhiuto e dall'assessore agli impianti sportivi, Carmine Manna, ai quali hanno illustrato la volontà di realizzare un progetto che si sviluppi anche in prospettiva, ovvero iscrivere la squadra in Lega Pro riuscendo comunque a rimanerci grazie a una struttura societaria solida che possa garantire stabilità nel tempo.
"Il nostro intento – hanno esordito i due esponenti rossoblù davanti al primo cittadino e al delegato all'impiantistica sportiva – è quello di seguire un percorso chiaro, costruendo una realtà sana che sia all'insegna della legalità e della trasparenza". 
Accanto ai buoni propositi e alla soddisfazione per essere lì lì nel cosiddetto calcio che conta, i rappresentanti della Nuova Cosenza non hanno potuto fare a meno di manifestare preoccupazione per i costi esosi di gestione che il salto di categoria nella prossima stagione andrebbe a comportare, sondando di fatto il terreno se esistano i presupposti affinché il Comune possa offrire un supporto in tal senso.
"Noi auspichiamo assolutamente – ha subito rimarcato loro Occhiuto - che si verifichi questo salto di qualità con il ritorno in Lega Pro, perché riteniamo si tratti di un giusto risarcimento morale e materiale che spetta in primo luogo ai tifosi che, depauperati da anni di vicissitudini, attendono una meritata gioia. Io personalmente sono contento che si faccia finalmente controtendenza rispetto al passato, attraverso l'esperienza di una società seria che abbiamo contribuito a costituire al momento dell'insediamento. Come si ricorderà, avevamo trovato una società fallita, chiamando a raccolta   imprenditori che hanno risposto positivamente, e questo non succedeva da parecchio. Quindi, scongiurando il rischio di lasciare il capoluogo bruzio senza una squadra di calcio, sono stati disputati due campionati al vertice e sono anche stati vinti i play off. Insomma – ha aggiunto il Sindaco – le somme che tiriamo oggi sono positive e per questo – ha affermato rivolgendosi a Guarascio e a Quaglio – sento di dirvi grazie a nome della città. Come mi sento di ringraziarvi pure per essere riusciti a creare una società recependo le nostre indicazioni di solidità e trasparenza, che del resto erano poi la principale richiesta fattaci dal presidente Abete".
Il sindaco Mario Occhiuto ha tuttavia precisato che, com'è noto, l'Ente Comune, in pre-dissesto finanziario ed in regime di spending review, non può erogare contributi finanziari ad aziende private. Ad ogni modo il sostegno non verrà mai meno, sebbene sotto altre forme.
"La nostra istituzione – gli ha fatto eco l'assessore Manna – non dispone di risorse finanziarie utili alla causa ma continuerà sicuramente a mettere a disposizione della Nuova Cosenza Calcio lo stadio San Vito, valorizzando l'impianto e portando vantaggio all'economia residuale della squadra. Non mancherà quindi il supporto in termini logistici anche per quanto riguarda il settore giovanile che, tornando fra i professionisti, andrebbe ad essere ulteriormente incrementato".
Nel corso dell'incontro si è inoltre parlato di eventuali iniziative riguardanti il Centenario della nascita del Cosenza calcio che si celebrerà nel 2014.
Ma, al momento, lo sguardo è rivolto all'imminente start nella Lega Pro in procinto, fra l'altro, di essere unificata diventando ancora più prestigiosa. 
Convinto che la funzione dello sport sia quella di forte collante sociale e culturale, il sindaco Mario Occhiuto ha tenuto a rievocare il periodo in cui il Cosenza Calcio era attrazione settimanale per supporter affezionati provenienti da tutto il territorio provinciale. "A questo punto – ha concluso – ritengo assolutamente necessario il coinvolgimento dell'Amministrazione provinciale, perché il Cosenza Calcio non è prerogativa cittadina e basta, il Cosenza Calcio appartiene a tutta la Provincia. L'auspicato rientro nei professionisti sarebbe un ritorno di immagine non indifferente per una delle province più vaste d'Italia che, veicolando il messaggio sportivo, tornerebbe così a promuovere le bellezze del territorio sul palcoscenico nazionale".
La palla, è il caso di dire, passerà ora, appunto, all'Ente Provincia, quindi alla Camera di Commercio, alla Confindustria, agli Ordini professionali e ad altri soggetti di rappresentanza istituzionale che il presidente Eugenio Guarascio ha in agenda di incontrare, mentre nel contempo si perfeziona l'incartamento per l'iscrizione alla Lega dei professionisti.
In sintesi: il Comune viaggia di fianco alla Nuova Cosenza Calcio, il suo contributo c'è.  


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Cordoglio sindaco e consiglio comunale di Crotone per scomparsa sindaco Prati

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Cordoglio per la scomparsa del sindaco di Cardano al Campo Laura Prati 

 
La scomparsa della collega Laura Prati è una notizia che addolora profondamente. Esprimo il sentimento di vicinanza della comunità di Crotone e di tutti i sindaci calabresi alla famiglia ed alla comunità di Cardano al Campo


Peppino Vallone 
Sindaco di Crotone – Presidente Anci Calabria 



Cordoglio unanime è stato espresso dal Presidente del Consiglio Comunale di Crotone Arturo Crugliano Pantisano e dei Capigruppo nel corso della riunione odierna per la scomparsa del sindaco di Cardano al Campo Laura Prati

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Luigi Palamara
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Villa S. Giuseppe (Reggio Calabria) ancora senz'acqua: ora basta!

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COMITATO SPONTANEO VALLATA GALLICO
DELEGAZIONE AL COMUNE PER RISOLVERE LA CARENZA IDRICA

Una nutritissima delegazione del Comitato Spontaneo Vallata Gallico si è recata presso gli Uffici Comunali preposti per denunciare  per l'ennesima volta, alla presenza dei mezzi di informazione, l'insostenibile situazione di carenza idrica che impedisce, di fatto, ai cittadini di condurre una vita decentemente normale. Più volte manifestata l'insopportabilità di tale stato di cose con tutti i mezzi a disposizione, i cittadini esasperati hanno deciso di intraprendere un lotta di nuovo tipo, già illustrata con un documento diffuso ai mezzi di informazione nei giorni scorsi. Decisa a pervenire ad una definitiva soluzione di tale gravissimo problema, la delegazione ha consegnato copia di tale documento al geom. Polimeni, per l'occasione rappresentante  del Comune. I cittadini hanno detto a chiare lettere che i tempi delle giustificazioni improbabili, delle accuse incrociate e dei palliativi sono finiti. I cittadini non sono, infatti, né tecnici, né economisti né poliziotti: è compito dell'Istituzione risolvere il problema con qualsiasi mezzo, poiché l'acqua è un diritto elementare che deve essere garantito a tutti. Se l'Istituzione non riesce a garantire questo diritto non ha motivo di esistere, né i cittadini sono tenuti a riconoscersi in essa. Il geom. Polimeni ha preso atto della situazione, anche se non ha potuto garantire, al momento, la capacità dell'Ente di risolvere l'insopportabile stato di cose. Si è parlato di pompe guaste ed altre varie giustificazioni  che, è stato recisamente affermato, ai cittadini non interessano, essendo l'Istituzione a dover provvedere, non importa in che modo, a questi "contrattempi", compreso quello dei furti d'acqua, la repressione dei quali è di pertinenza, ancora, dell'Istituzione. La Delegazione ha chiesto quindi, evidenziando i criteri di ragionevolezza che la contraddistinguono, in via provvisoria, la garanzia della distribuzione dell'acqua per almeno 10 ore al giorno, fine settimana compresi. Dando prova di ulteriore dose di pazienza, è stato concesso un termine di 10 giorni affinchè tale risultato possa essere raggiunto in pianta stabile; 10 giorni trascorsi i quali la delegazione, in ogni caso, tornerà a confrontarsi con l'Istituzione. Una cosa, comunque, è certa: la Vallata del Gallico non mollerà la presa, poiché i cittadini sono assolutamente determinati a portare la loro azione alle estreme conseguenze in mancanza di risultati concreti. E' bene che tutti sappiano, con chiarezza cristallina, che il tempo delle chiacchiere, delle giustificazioni e delle accuse e controaccuse è finito. Ora si esigono azioni concrete ed immediate. Come diceva il buon Corrado, prima delle interruzioni pubblicitarie della sua storica trasmissione televisiva  "La Corrida" : NON FINISCE QUI!  

RC, 21/07/2013                                                      COMITATO SPONTANEO VALLATA GALLICO
  

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Siderno, identificato l'uomo morto in mare

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Siderno (Reggio Calabria) 22 luglio 2013 - Un operaio, Carmelo Schirripa, di 47 anni, di Locri (Reggio Calabria) e' morto mentre stava facendo il bagno in mare al largo di Siderno. Il cadavere dell'uomo e' stato notato da alcune persone che hanno chiesto l'intervento della capitaneria di porto di Roccella Jonica. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e gli agenti della polizia di Stato. Durante il bagno, Schirripa ha avuto un malore ed e' annegato. (Ansa)

Cinquefrondi, Michele Galimi (Pd): amministrazione Cascarano inconsistente e da Rinascita solo una buriana propagandistica.

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Cinquefrondi (Reggio Calabria) 23 luglio 2013 - Il segretario del locale circolo del Partito Democratico, Michele Galimi, rispondendo alle nostre domande ha voluto tirare le somme offrendo la sua visione della fatti e della situazione politica a Cinquefrondi. Risultato? Una bocciatura sonora  dell’operato dell’amministrazione Cascarano e la smitizzazione del progetto Borgo Futuro di Rinascita, liquidato con una stoccata: “Strumentalizzano il nulla a  soli fini elettorali”. 


Segretario, qual è lo stato dell’arte in casa Pd a Cinquefrondi? Che aria tira?

Anche se nati da poco, possiamo felicemente dirci espressione di una sezione pilota dove, in maniera unitaria, discutiamo di obiettivi e strategie politiche. Peraltro, rimanere arroccati sull’idea delle liste civiche era ormai vetusto ed improduttivo. E, per giunta, nel nostro direttivo non esistono cariche, Pensi che io sono stato eletto per acclamazione. 


Il sindaco Cascarano ha più volte parlato dell’imminente inizio di lavori per importi e volumi mai visti a Cinquefrondi, tanto che ne dovrebbero modificare in meglio il volto. Cosa ne pensa?

Sono proclami che sento dal primo giorno del loro insediamento e da allora noto che non è cambiato assolutamente niente. Credo che questa amministrazione si sia caratterizzata per il nulla. Semplicemente, tre anni e mezzo di vani proclami.


Come giudica quindi – da ex-sindaco e dall’alto della sua robusta esperienza amministrativa - l’operato di questa giunta di centrodestra a guida Cascarano?

Negativamente. Credo che abbiano perso il bandolo della matassa. E le pecche  più grosse vengono dal sociale. Siamo un paese alla deriva, non c’è più una comunità. Siamo fermi e non reagiamo. Un isolamento totale, tant’è che la gente ormai è rassegnata. Ed io non ne gioisco affatto.


Si dice che a Cinquefrondi oltre Rinascita non ci sia opposizione…

Questo è uno slogan usato ad arte. Basta andare in giro per il paese per accorgersi di chi fa veramente opposizione e comunicati stampa. Le strumentalizzazioni non ci appartengono. Noi abbiamo cercato il dialogo e la collaborazione con tutti. Il paese ha bisogno di pace sociale non di estremismo senile. Si tratterebbe di fare una vera e propria rivoluzione culturale. E non parlo di ammucchiate né di inciuci.


Un grande attivismo, a favore del paese, lo sta dimostrando proprio Rinascita, attraverso il dispiegamento delle sue iniziative. Borgo Futuro è stata una interessante operazione di recupero di una parte del centro storico già ad un elevato stato di degrado. Com’è possibile che su quei problemi, come in altre questioni a cielo aperto a Cinquefrondi, nessuno ci abbia voluto mettere le mani prima?

Questi interventi dovevano essere compiuti quando gli esponenti di Rinascita ricoprivano cariche assessorili nei cinque anni in cui sono stati chiamati a  governare. Se fossero stati atti di puro volontariato avrebbero avuto pure il nostro plauso, ma non è stato così, visto che hanno voluto amplificare i loro gesti con telecamere e giornalisti. Il dovere delle opposizioni è quello di denunciare agli organi preposti per sollecitarne gli interventi. Loro invece si sono solo voluti beatificare per la pulizia compiuta, strumentalizzando il fatto solo perché, tra poco più di un anno, ci saranno le elezioni. Praticamente, strumentalizzano il nulla a soli fini elettorali…

Sempre in tema di antagonismo, le accuse che le vengono mosse più di frequente sono quelle di aver cambiato casacca partitica numerose volte, di rappresentare la vecchia politica che non vuol cedere il passo, di aver scippato clamorosamente la guida del locale PD dalle mani del suo ex avversario Roselli diventandone – dopo gli accesi contrasti del passato - addirittura segretario, e di non aver saputo mantenere le promesse di rilanciare il paese quando è stato sindaco e ne aveva le possibilità. A queste critiche cosa risponde?

Sono solo calunnie. Non ho mai cambiato casacca. La mia è una storia politica di estrazione socialista ed i miei trascorsi passano attraverso il limbo delle liste civiche. Il mio percorso di approdo al Pd era naturale. E nel Pd non ho scippato niente. E’ stata la vecchia dirigenza a proporre il mio nome per la guida della sezione ed io sono stato eletto per acclamazione, senza voti. Tengo a sottolineare che il tribunale, il Centro di salute mentale, il catasto, l’ETR, sono tutti servizi che ho istituito io unitamente ad una miriade di opere pubbliche ancora visibili. Quelli si, sono stati gli anni della primavera del paese…

Segretario, come Pd, qual è (o quale sarà) la vostra offerta politica per amministrare questa comunità locale?

La nostra idea è quella della partecipazione diretta che allarghi la base, senza gerarchie rigide e senza steccati, anzi cercando di coinvolgere chiunque possa dare un contributo per far sì che si possa davvero essere comunità, senza infingimenti. Peraltro credo sia stucchevole in questo tempo limitarsi a fare elenchi delle opere pubbliche che si realizzeranno…


Cinquefrondi vive ricorrentemente episodi di violenza e micro-criminalità. Perché si è arrivati a questo scadimento? E, secondo lei, è davvero impossibile una inversione di tendenza?

Come politici, noi abbiamo il dovere di leggere i mali che affliggono la nostra comunità ma anche di proporre soluzioni. E a tal proposito, ricordo i centri di aggregazione giovanile e le borse lavoro istituiti durante la mia amministrazione per dare risposte concrete al disagio sociale. E poi il fondamentale rapporto con le scuole, perché credo che il tessuto della nostra comunità sia sano. Non basta denunciare il fenomeno senza poi proporre alternative. Bisogna attivarsi anche per il recupero di tante fasce di emarginati che pure esistono.


Quali sono, a suo avviso, le priorità emergenziali che bisognerebbe - senza indugio -  affrontare a Cinquefrondi?

La questione sociale, senza dubbio. E poi temi come il recupero, l’orgoglio e l’identità. Parole che vorremmo riempire di contenuto. Veda, perdere il preside è stato un fatto gravissimo, anticamera della perdita dell’istituto comprensivo. E poi chi pensa di essere classe dirigente di questo paese non solo non si cura del problema, ma addirittura manda i figli a scuola a Polistena…


Nel corso del tempo, Cinquefrondi ha subìto scippi e disfatte amministrative a catena. Solo per fare qualche esempio: dalla chiusura del vecchio carcere agli  istituti scolastici superiori originariamente destinati qui e poi finiti in paesi limitrofi, dalla deriva della comunità montana al declino del Suap, dal miraggio della pedemontana ancora ferma a qualche pilastro al nuovo liceo musicale di cui ancora non si vede neanche una pietra… Insomma, in questi anni ci si sarà fatti sfuggire più di qualche occasione per evolvere il paese? Ci sono secondo lei, su questi temi, responsabilità politiche - vecchie e nuove - che hanno prodotto più rimpianti che rammarichi?   

Chi fa politica non deve avere la memoria corta. Io da sindaco tenevo a dare a Cinquefrondi l’impronta di città dei servizi perciò mi ero attivato ad istituire ETR, catasto, Suap etc. In questi giorni è in corso di chiusura il Centro di igiene mentale senza che nessuno stia spendendo, per questo, una parola. E quando più di un anno fa lamentammo con un manifesto la possibile chiusura del tribunale, siamo stati accusati di essere sobillatori. Ci hanno tacciati di allarmismo. Anche se ora, in comitato, stiamo lottando contro la chiusura, senza rassegnazione. E poi, personalmente, posso rispondere ed essere giudicato per le azioni politiche dal 1997 al 2005…


Presidente, per finire ed in ragione della sua carica, può dirci qual è lo stato di salute dei parchi italiani e di quello aspromontano in particolare?


Su questi temi vige la politica dell’abbandono totale, in primis da parte del ministero competente. In Calabria con tre parchi nazionali ed uno regionale non si è riusciti a creare una filiera per la valorizzazione dei prodotti di nicchia a marchi Dop o Igp. E’ mancata la promozione del territorio, a partire dalle scuole. Per non parlare della tipicizzazione relativa al settore enogastronomico del tutto ignorato. Ci sarebbe stato bisogno di mettere sul piatto maggiore coraggio e di minori tessere di partito.  


Giuseppe Campisi

Lunga notte di Medea- Magna Graecia Teatro Festival

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Spettacolo "Lunga Notte di Medea" di Corrado Alvaro 


Produzione Officine Jonike Arti / Teatro Primo (Reggio Calabria)

Info : www.officinearti.it /  www.teatroprimo.it

Regia Americo Melchionda

Aiuto Regia Christian Maria Parisi

 

Personaggi e interpreti

 

In scena:

MedeaMaria Milasi

NossideDonatella Venuti

CreonteGianfranco Quero

Layalè Silvana Luppino

Perseide Kristina Mravcova

GiasoneAmerico Melchionda

EgeoParide Acacia

NunzioStefano Cutrupi

 

In video:

Donne AmmantellateChiaraluce Fiorito, Maria Marino

Figli di MedeaDomenico Iaria,  Marco Marra

CreusaGiusy Zaccone

 

Musiche originali Aldo Gurnari - Musicofilia

Scenografia / Costumi Daniela Giuffrè

SartoriaValentina Versace

Disegno luci Guillermo Laurin Salazar

Coordinamento Organizzativo Alessandra Borruto

Attrezzature Video Ram Film

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Breve Descrizione dello Spettacolo

 

Lo spettacolo nasce dal desiderio di intraprendere una coproduzione tra due realtà teatrali della Provincia di Reggio Calabria attivando innovativi progetti creativi capaci di veicolare la valorizzazione delle risorse artistiche della Regione. Un' interpretazione originale dello straordinario testo di Corrado Alvaro realizzata attraverso un percorso di ricerca che sviluppa una commistione scenica di teatro e video seguendo la vocazione che i due enti di produzione (Officine Arti e Teatro Primo) hanno intrapreso in questi ultimi anni. La rivisitazione del mito di Medea in Corrado Alvaro pone l'accento sul dramma della condizione dello straniero, il dramma dell'incomunicabilità tra culture differenti. Alvaro compie un processo di universalizzazione della tragedia: anche se colloca il dramma a Corinto come vuole la tradizione, la storia potrebbe svolgersi, infatti, ovunque e in ogni epoca. Il gesto ultimo di Medea, l'infanticidio, viene visto, in Corrado Alvaro come la drammatica conseguenza dell'odio razziale e dell'intolleranza umana. Medea si trascina dietro un passato terribile, ma in nome dell'amore che la unisce a Giasone, quello stesso amore di cui si serve per giustificare le sue terribili azioni, in nome di quell'incontro esistenziale che ha compiuto il suo destino, volontariamente si fa "ammaestrare" per aspirare ad un'integrazione nella nuova patria, allontanandosi dai suoi poteri e divenendo umana, aspettando con pazienza il giorno in cui non potrà "operare altro che il bene e il male di cui tutti sono capaci"  Ma l'estenuante attesa diMedea,in una drammatica e Lunga Notte, non porterà alla realizzazione dei suoi desideri.L'accoglienza e la protezione le viene negata da tutti, anche da Egeo " essere duri di cuore è ormai la sola cosa che hanno in comune i popoli". Ogni via di scampo è preclusa. Nello  spettacolo i canti previsti dall'autore (il Canto Nuziale, il Canto dei Marinai), sono composti con musiche originali che riprendono sonorità e lingua grecanica.

 

 




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Luigi Palamara
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Luna Voce Miss Universe Italy 2013

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Luna Voce Miss Universe Italy 2013 Yamamay

Luna Voce è la nuova Miss Universe Italy Yamamay 2013

La nuova Miss è stata proclamata.
Il concorso più prestigioso al mondo, Miss Universe, ha concluso la sua finale nazionale italiana ieri sera, sabato 20 luglio, al Gran Teatro Rainbow Magicland di Roma Valmontone.
A conquistarsi l'ambito titolo è stata la venticinquenne calabrese Luna Voce che il 9 novembre prossimo volerà a Mosca per la finale mondiale.
Le ventisette finaliste di questa edizione hanno sfilato sul palcoscenico in costume Yamamay presentate da Alessandro Greco e coreografate da Sonia Zambonin dell'agenzia John Casablancas.
La nuova reginetta ha convinto subito la giuria d'onore, composta da Federica Bevilacqua a rappresentare Yamamay, Daniela Crocco responsabile marketing e comunicazione Carpisa, Massimiliano Rosolino nuotatore italiano campione olimpico, Marlen Olivari la famosa show woman cilena, Veronica Agrini sales manager di Queriot, Giannella Marengo attrice televisiva cilena, Antonella Bergomi responsabile John Casablancas e
Martina Pinto attrice italiana e blogger.

La fascia Miss John Casablancas Milano con il premio borsa di studio "Master di Modeling" è stata vinta da Rosina Vanessa Silvestri.
La trentina Sara Battisti si aggiudica la fascia Miss Cinema Tv 
vincendo una borsa di studio "Corso di recitazione"
E' invece la campana Antonietta delle Cave la nuova Miss Fotogenia aggiudicandosi un servizio fotografico "Book John Casablancas Milano".
La neo Miss Universe Italy in carica, Luna Voce, è stata premiata con una borsa di studio "Master intensivo di Modeling" a Milano
e con un set di valigie Carpisa, oltre che al gioiello Queriot dedicato a tutte le Top 10.

Ecco l'elenco delle dieci finaliste Top 10:

TRENTINO – SARA BATTISTI
PUGLIA – ADA CICCARONE
LAZIO – ELEONORA D'ALESSANDRO
CAMPANIA – ANTONIETTA DELLE CAVE
TOSCANA – GRETA ALESSANDRA FERRETTI
SICILIA – GIUSI NAPOLI
LOMBARDIA – ROSINA VANESSA SILVESTRI
TRENTINO – GIULIA TABARELLI
CALABRIA – LUNA VOCE
VENETO – LAVINIA ZIERO

Le Top 10 hanno sfilato in costume Yamamay e borsa Carpisa, per l'uscita in abito elegante hanno indossato le splendide creazioni dello stilista Maxmilian.
Presenti alla magica serata anche una parata di bellissime ex miss: Elisa Torrini Miss Universe Italy 2011, Claudia Ferraris Miss Universe Italy 2008 e Natalie Korneitsik, miss Universe Estonia 2012.
Grazia Pinto, miss Universe Italy 2012, ha ceduto infine il titolo e incoronato la nuova splendida Miss Universe Italy Yamamay 2013 Luna Voce.

 

 


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San Ferdinando, operazione "Tramonto", 6 gli arresti fra cui due agenti della Polizia Municipale.

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San Ferdinando (Reggio Calabria) 23 luglio 2013 - Operazione Tramonto. I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria alle prime ore dell’alba, in San Ferdinando, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria avverso 6 soggetti tra cui due agenti della Polizia Municipale di San Ferdinando (RC)

I provvedimenti restrittivi, emessi su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, arrivano a conclusione di attività investigativa condotta sulla cosca di ‘ndrangheta “BELLOCCO”, nella sua articolazione territoriale operante nel comune di San Ferdinando e che già in data 27.03.2013 aveva portato all’esecuzione di altre 7 misure cautelari in carcere ed al sequestro di beni immobili per un importo di circa 800.000 euro.

I reati contestati nel provvedimento restrittivo eseguito vanno dall’estorsione all’intestazione fittizia di beni, il tutto aggravato dalla metodologia mafiosa.
Per quanto riguarda i due pubblici ufficiali, rispettivamente comandante ed agente della Polizia Municipale di San Ferdinando, i reati contestati sono relativi a condotte che avrebbero agevolato la cosca BELLOCCO nella fittizia intestazione del bar “BLU MARINE”.

I particolari dell’operazione saranno resi noti agli organi d’informazione nel corso di una conferenza stampa, che sarà tenuta presso il Comando Provinciale Carabinieri dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria dott. Federico Cafiero de Raho alle ore 09.30.

Monasterace, arrestato per l'omicidio di Marcello Geracitano

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STILO:    ARRESTATO SPAGNOLO FERNANDO CL. ‘55 , INDAGATO PERL’OMICIDIO DI GERACITANO MARCELLO

I Carabinieri di Roccella Jonica (Reggio Calabria), nella serata del 22.07.2013 hanno arrestato Fernando Spagnolo di anni 58, indagato per l’omicidio di Marcello Geracitano, avvenuto il 16.01.2005. L’uomo è stato fermato dai militari in Monasterace.

L’arresto avviene a oltre 8 anni di distanza dall’episodio, ma in questo arco di tempo i Carabinieri non hanno mai smesso di indagare. Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Locri, le indagini sviluppate dalla data dell’omicidio sono state riaperte negli ultimi mesi. Gli investigatori hanno messo insieme tutti gli elementi raccolti che, sottoposti alla Procura, hanno portato alla richiesta di ordinanza di custodia cautelare in carcere che è stata emessa dal GIP presso il Tribunale di Locri poche ore prima dell’arresto.

Il corpo di Marcello Geracitano, giovane stilese, ucciso all’età di 31 anni, era stato rinvenuto alle prime ore del mattino il 17.01.2005 in zona montuosa, in località Pomara di Stilo (al confine con Serra San Bruno). Il cadavere era nell’auto, morto a causa di due colpi d’arma da fuoco ricevuti alla testa. Le indagini si erano rivolte a comprendere l’ambito in cui poteva essere maturato l’omicidio, ma la tranquilla vita condotta dall’operaio stilese escludeva fin da subito possibili legami con ambiti criminali. Dalle indagini emergeva invece una forte contrapposizione con l’odierno arrestato, a causa di un comune interessamento ad una donna della vallata dello stilaro. Dalle informazioni assunte dagli investigatori risultava che le attenzioni rivolte alla ragazza da parte dello Spagnolo erano anche tese ad evitare qualsiasi tipo di rapporto tra questa e Marcello.

Nei mesi precedenti l’omicidio il ragazzo avrebbe esternato la volontà di intervenire per far cessare le sempre più pressanti attenzioni dello Spagnolo nei confronti della ragazza, anche se proprio quest’ultima avrebbe sconsigliato Marcello dall’intraprendere tale iniziativa, poiché conoscendo il temperamento dell’uomo, temeva per l’incolumità del giovane. Proprio la sera dell’omicidio risultava che Spagnolo e Geracitano si sarebbero dovuti incontrare, ma dalle ore 20,00 del 16.01.2005 si perdevano le tracce di Marcello, fino al suo ritrovamento la mattina successiva.
Le indagini, riaperte all’inizio di quest’anno, hanno consentito di definire ulteriormente gli elementi raccolti già nel 2005. Il quadro così delineato dagli investigatori ha trovato piena conferma da parte della Procura di Locri, infatti il Sostituto Dott.ssa Rosanna Sgueglia nei giorni scorsi ha avanzato una richiesta di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 22.07.2013 dal GIP del Tribunale di Locri Dott.ssa Caterina Capitò.

I Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica hanno dato esecuzione all’ordinanza, fermando Fernando Spagnolo a Monasterace.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso il carcere di Locri, a disposizione dell’A.G..
Alle ore 10.30 sarà tenuta una conferenza stampa presso la compagnia carabinieri di Roccella Ionica

Reggio Calabria, La DIA sequestra beni per 25 milioni di euro.

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REGGIO CALABRIA: LA D.I.A. SEQUESTRA BENI PER UN VALORE DI CIRCA 25 MILIONI DI EURO AD UN NOTO IMPRENDITORE EDILE .


La Direzione Investigativa Antimafiadi Reggio Calabria– a seguito di una proposta di applicazione di misura di prevenzione personale e patrimoniale formulata dal Direttore della D.I.A.,  De FELICE -  ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sez. Mis. di Prev., presieduto dalla Dssa. Kate TASSONE nei confronti di MALARA Giuseppe, 59enne di Reggio Calabria (RC), imprenditore operante nel settore edilizio segnatamente nella zona sud della città dello stretto.


Il MALARA Giuseppe, in data 25.07.2007, unitamente ad altri 37 soggetti era stato tratto in arresto da personale della Squadra Mobile di Reggio Calabria, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria, nell’ambito della nota Operazione “Gebbione”, le cui indagini avevano disvelato le infiltrazioni criminali della consorteria mafiosa LABATE nelle attività economiche imprenditoriali nella zona-sud della città di Reggio Calabria (quartieri di Sbarre eGebbione)  attraverso metodi di estorsione consistenti oltre che nel pagamento della classica “mazzetta” anche nella fornitura di beni e servizi, da parte di imprese controllate dagli associati, ovvero, attraverso l’ambigua protezione in favore di imprenditori collusi tra i quali figurava il MALARAGiuseppe.


La vicenda giudiziaria si era conclusa con l’assoluzione del MALARA. Tuttavia  l’Organo Giudicante, nella sentenza, aveva espresso delle riserve nei confronti dell’appaltatore edile definito testualmente: “ …. imprenditore abituato a convivere con i mafiosi, dei quali è amico e dai quali si fa blandire, ottenendo in cambio il permesso di svolgere la propria attività lavorativa nel quartiere di Gebbione:…”

In sostanza, dalle indagini la figura del MALARA Giuseppe era emersa come di un imprenditore colluso con la cosca locale dei LABATE, con la quale aveva instaurato una sorta di relazione clientelare stabile, continuativa e foriera di vantaggi reciproci.


Sebbene gli elementi raccolti dagli investigatori non sono stati considerati utili ad acclarare in modo netto le prove di una completa partecipazione ad un’associazione mafiosa, nell’ambito della normativa sulle misure di prevenzione, il MALARA risulta comunque soggetto appartenente in senso lato ad una cosca della quale può usufruire di un tipo di protezione attiva, fondata non sulla soggezione bensì sui legami di fedeltà e motivata dalla prospettiva di un vantaggio economico di tutti gli appartenenti.


In particolare il MALARA avrebbe portato avanti lavori nella zona di competenza dei LABATE, investendo capitali di dubbia provenienza e nello stesso tempo avrebbe aiutato i loro uomini di fiducia a sottrarre immobili alle iniziative di confisca. 


Per il Tribunale in definitiva l’imprenditore reggino è ritenuto un soggetto socialmente pericoloso:attraverso la sua appartenenza alla ‘ndrangheta ha ottenuto protezione e partecipazione alla spartizione dei lavori, così incrementando a dismisura, ma del tutto illecitamente, i profitti della propria impresa, la quale ha conquistato importanti fette di mercato e si è alimentata grazie ai proventi di attività illecite.


Le determinazioni della Sezione Misure di prevenzione sono scaturite da una articolata ed esaustiva attività di indagine patrimoniale, condotta dal Centro Operativo D.I.A. di Reggio Calabria su input del Direttore DE FELICE, volta a verificare le modalità di acquisizione dell’ingentissimo patrimonio societario e personale riconducibile all’imprenditore, il quale negli ultimi anni aveva incrementato la propria attività con la costruzione di numerosi immobili nella zona sud della città dello stretto. Gli accertamenti, oltre all’evidente incremento del volume d’affari della azienda con una concorrenza sleale a danno degli onesti imprenditori evidenziavano altresì un’evidente sproporzione tra gli acquisti e, più in generale, gli investimenti effettuati dal MALARA sin dagli anni ottanta rispetto a quanto fiscalmente dichiarato.


Con il provvedimento adottato a carico del MALARA è stato disposto il sequestro del patrimonio riconducibile al medesimo, stimato in circa 25 milioni di euro, tra cui figurano, in particolare:


-       il patrimonio aziendale di una ditta individuale con sede in Reggio Calabria operante nel settore edilizio;

-       quasi un centinaio di immobili tra appartamenti, villette a schiera, cantine, garages, lastrici solari e terreni in parte adibiti ad uso personale ed in parte ad uso aziendale siti a Reggio Calabria;

-       tre autovetture

-       disponibilità finanziarie aziendali e  personali  ammontanti a circa 500 mila euro.








Reggio Calabria, 23 luglio 2013

Uccidere la mamma, è il più terribile delitto

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Un uomo di 45 anni ha ucciso l'anziana madre e poi con una sega l'ha sezionata mettendo i resti nel frigorifero. La donna si chiamava Maria Pia Guariglia e aveva 70 anni. Il figlio si chiama Lino Renzi, ha 45 anni, e - da quanto si è saputo finora - soffre di problemi psichici ed era sottoposto a terapie. Lino Renzi è stato trovato dai poliziotti sul letto della propria camera, completamente nudo: non ha aperto bocca ed è stato trasferito in ambulanza in ospedale.
MAMMA…”QUANTO TI VOGLIO BENE, QUESTE PAROLE D’AMORE, CHE TI SOSPIRA IL MIO CUORE FORSE NON S’USANO PIÙ…”
Domenico Salvatore

Un delitto su due, viene commesso all’interno della sfera familiare; se non parentale. Non è la prima volta, che un uomo e perfino una donna, uccida la propria madre, facendo scempio del cadavere. Un raptus improvviso  si dice di solito; quell’impulso di forte intensità che può portare ad uno stato ansioso e/o alla momentanea perdita della capacità di intendere e di volere. Il flash dell’agenzia Ansa, come al solito è puntuale e tempestivo…”Dramma e orrore a Salerno in un'abitazione di via Martuscelli. Un uomo di 45 anni ha ucciso l'anziana madre e poi con una sega l'ha sezionata mettendo i resti nel frigorifero.

Alcuni resti sono stati trovati dalla Polizia su una griglia dove l'uomo li aveva messi a cuocere. I primi a entrare in casa e a fare la macabra scoperta sono stati i vigili del fuoco e gli agenti della Squadra Volanti della Questura di Salerno, giunti sul posto dopo una telefonata anonima che segnalava un forte e acre odore di gas provenire dall'appartamento.La donna si chiamava Maria Pia Guariglia e aveva 70 anni. Il figlio si chiama Lino Renzi, ha 45 anni, e - da quanto si è saputo finora - soffre di problemi psichici ed era sottoposto a terapie. Lino Renzi è stato trovato dai poliziotti sul letto della propria camera, completamente nudo: non ha aperto bocca ed è stato trasferito in ambulanza in ospedale.Da quanto si apprende dai vertici della Squadra Mobile della Questura di Salerno, diretta dal vice questore Claudio De Salvo, che si trova sul luogo della tragedia, gran parte del corpo di Maria Pia Guariglia è stato trovato sul pavimento del bagno, con ampie mutilazioni. Sulla piastra della cucina, invece, c'erano alcuni brandelli di interiora. Il magistrato di turno della Procura di Salerno, che coordina le indagini, è Maria Carmela Polito mentre il medico legale che effettuerà un esame esterno sul cadavere è il dottore Mastrangelo”.

Un grande disse: La mamma è la cosa più bella che Dio abbia potuto creare”. Ed un altro…”Dio ha scelto di nascere da una donna”. Ma i poeti si sono superati. Edmondo de Amicis…” Non sempre il tempo la beltà cancella/O la sfioran le lacrime e gli affanni;/Mia madre ha sessant’anni,/E più la guardo e più mi sembra bella./Non ha un detto, un sorriso, un guardo, un atto/Che non mi tocchi dolcemente il core;/Ah se fossi pittore/Farei tutta la vita il suo ritratto./Vorrei ritrarla quando inchina il viso/Perch’io le baci la sua treccia bianca,/O quando inferma e stanca/Nasconde il suo dolor sotto un sorriso./Ma se fosse un mio prego in cielo accolto/Non chiederei del gran pittor d’Urbino/Il pennello divino/Per coronar di gloria il suo bel volto;/Vorrei poter cangiar vita con vita,Darle tutto il vigor degli anni miei,/Veder me vecchio, e lei/Dal sacrifizio mio ringiovanita./” Una mamma è come un albero grande/che tutti i suoi frutti dà:/per quanti gliene domandi/sempre uno ne troverà./Ti dà il frutto, il fiore e la foglia,/per te di tutto si spoglia,/anche i rami si toglierà./Una mamma è come un albero grande./Una mamma è come una sorgente./Più ne toglie acqua e più ne getta./Nel suo fondo non vedi belletta:/sempre fresca, sempre lucente,/nell’ombra e nel sole è corrente./Non sgorga che per dissetarti,/se arrivi ride, piange se parti./Una mamma è come una sorgente./Una mamma è come il mare./Non c’è tesori che non nasconda,/continuamente con l’onda ti culla/e ti viene a baciare./Con la ferita più profonda/non potrai farlo sanguinare,/subito ritorna ad azzurreggiare./Una mamma è come il mare./Una mamma è questo mistero:/tutto comprende, tutto perdona,/tutto soffre, tutto dona,/non coglie fiore per la sua corona./Puoi passare da lei come straniero,/puoi farle male in tutta la persona./Ti dirà: <<Buon cammin, bel cavaliero!>>/Una mamma è questo mistero./. Bella anche quella di Francesco Pastonchi. O la canzone Mamma son tanto felice…” Mamma, son tanto felice/perché ritorno da te./ La mia canzone ti dice/ ch'è il più bel sogno per me!/ Mamma son tanto felice.../ Viver lontano perché?/ Mamma, solo per te la mia canzone vola,/ mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!/ Quanto ti voglio bene!/ Queste parole d'amore che ti sospira il mio cuore/ forse non s'usano più,/ mamma!,/ ma la canzone mia più bella sei tu!/ Sei tu la vita/ e per la vita non ti lascio mai più!/ e la voce ti manca,/ la ninna nanna d'allor./ Oggi la testa tua bianca/ io voglio stringere al cuor/ Mamma, solo per te la mia canzone vola,/ mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!/ Quanto ti voglio bene!/ Queste parole d'amore che ti sospira il mio cuore/ forse non s'usano più,/ mamma!, /ma la canzone mia più bella sei tu!/ Sei tu la vita/ e per la vita non ti lascio mai più!/ Mamma... mai più!/ “. Festa della donna, festa della mamma, festa della nonna, festa delle mimose. Tutta una vita a pronunziare quella magica parola “mamma” che pronunciò anche Dio fatto uomo in Gesù. Bella, dolce, bandiera della nostra vita; accanto a noi quando ci rimbocca le coperte; quando malati, non si stacca dal nostro capezzale; quando tristi o addolorati, ci consola; quando depressi ci ravviva. Sempre e comunque, da figli, da padri e perfino da nonni. La mamma, ci concepisce, ci porta nel pancione per nove mesi, ci nutrisce e ci educa, ma soprattutto ci  aiuta a crescere. La mamma, provvede a tutte le necessità del nuovo nato: nutrirlo, pulirlo, riscaldarlo, proteggerlo, coccolarlo, imparare a conoscerlo come il bambino che è realmente, al di fuori del proprio corpo, e soprattutto ad amarlo.

La mamma, crea il bambino non solo fisicamente, ma anche come persona. Ed è veramente inaudito, che un figlio possa uccidere la propria madre. Solo chi non sia in grado di intendere e volere, si abbandona a simili orrori di violenza inaudita ed incredibile. E solo per questo, può essere perdonato. Non ha bisogno della galera, ma di una casa di cura. Un caso del genere al di là dello sdegno e dell’indignazione se non dell’orrore, può solo creare commiserazione, compatimento, pietà e misericordia. Domenico Salvatore




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