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MONREALE (PA): NON PRENDEVA LE PILLOLE PRESCRITTEGLI DAL MEDICO PER SPACCIARLE. ARRESTATO DAI CARABINIERI.

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I Carabinieri della Stazione di Monreale hanno tratto in arresto nei giorni scorsi CARAVELLO Giovanni, pluripregiudicato, perché ritenuto colpevole del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

In particolare l’uomo, che risultava sottoposto ad una cura a base di suboxone, faceva un uso improprio delle compresse prescrittegli dal medico.

Il medicinale, che può essere ottenuto soltanto con una speciale prescrizione medica, viene utilizzato dai tossicodipendenti che hanno accettato di farsi curare, al posto degli oppioidi che assumono normalmente.

Il CARAVELLO, nella circostanza, aveva arbitrariamente diminuito lo schema del dosaggio delle compresse, in maniera tale da garantirsi una scorta quando la prescrizione medica non ne avesse più giustificato il possesso. Così sono scattate per l’uomo le manette, in quanto trovato in possesso oltre che di 25 compresse di suboxone senza una valida prescrizione medica, anche di un bilancino di precisione perfettamente funzionante e di diverse banconote di piccolo taglio per complessivi 280 euro. Dopo aver trascorso la notte agli arresti domiciliari si è visto convalidare l’arresto per poi essere rimesso in libertà in attesa delle successive fasi processuali.


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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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L'Azione Cattolica in marcia per la pace a Melicucco

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Melicucco (Reggio Calabria) -  L’Azione Cattolica “GIOVANNI PAOLO II” di Melicucco organizza per domenica 9 febbraio una marcia della pace sfilando per le vie cittadine con partenza dalle ore 18 presso la chiesa parrocchiale di S.Nicola Vescovo. Lo scopo è di sensibilizzare sul tema le giovani generazioni affinché esse possano diventare portatrici sane di una vera e propria cultura da radicare come valore universale e inscindibile da altri quali il rispetto, l’ascolto, l’umiltà, la disponibilità, l’accettazione dell’altro e l’attenzione a osservare le norme che regolano la convivenza civile nei vari ambiti sociali. Con lo slogan “La pace soffia forte” si è voluto utilizzare il paragone con il vento quale soffio vitale che seppur invisibile ma in costante movimento, impetuoso o silenzioso è comunque capace di arrivare, come la pace, in ogni luogo.

 

Giuseppe Campisi 


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PALERMO: TRE LADRI ARRESTATI DAI CARABINIERI SORPRESI A RUBARE GASOLIO DAI MEZZI DELLA R.A.P..

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E’ accaduto nella tarda serata di ieri intorno alle 20:00 circa, la pattuglia della Stazione Carabinieri di Partanna Mondello, nel corso di un servizio per il controllo del territorio, decidevano di eseguire un ispezione presso il deposito R.A.P. s.p.a. (ex AMIA), a seguito di una serie di furti di carburante perpetrati nel deposito dell’autoparco di via Filippo Pecoraino.

I militari dopo essersi appostati nei pressi di un cancello secondario, trascorsi dieci minuti notavano giungere da Piazza Beato Alberione un furgoncino modello Volkswagen Caddy con due giovani a bordo.

Il mezzo si fermava proprio davanti al cancello, a poca distanza dai Carabinieri, ben mimetizzato, che riuscivano ad annotare due persone scendere dal veicolo. In particolare il passeggero, successivamente identificato in RAGONA Andrea 20enne palermitano, saltava il cancello, portandosi aldilà dell’inferriata, mentre, il conducente del mezzo, successivamente identificato in VACCARELLA Natale 28enne palermitano, apriva il portellone laterale del furgone e cominciava a lanciare alcuni bidoni in plastica di grosse dimensioni varcando il cancello, immediatamente raccolti dal RAGONA, nonché un tubo in gomma.

Nel frattempo giungeva sul posto un terzo giovane, successivamente identificato in NOVELLO Stefano, palermitano classe 1980 alla guida di una Lancia Y, che sceso anch’esso dal mezzo, prelevava dalla macchina un grosso bidone di plastica, passandolo al VACCARELLA che come in precedenza a sua volta lo lanciava al RAGONA.

Senza indugio, anche il VACCARELLA decideva di scavalcare il cancello ed in compagnia del RAGONA si allontanavano all’interno del deposito, mentre il NOVELLO rimaneva per strada a fare da “palo”.

Dopo circa quindici minuti, il VACCARELLA ritornato indietro, scavalcava il cancello e raggiunto il mezzo, lo parcheggiava nei pressi del cancello, dove nel frattempo era giunto anche il RAGONA, che cominciava a passargli alcuni bidoni visibilmente pieni di carburante appena trafugato dai mezzi parcati. A sua volta il VACCARELLA, con un rapido passamano, li consegnava al NOVELLO che li caricava nel furgone.

Caricato a bordo l’ultimo bidone, sei in tutto, il VACCARELLA e il RAGONA riprendevano posto nel furgone, mentre il NOVELLO si portava in direzione della propria autovettura, parcheggiata nelle immediate vicinanze.

A quel punto, i Carabinieri decidevano di intervenire riuscendo a fermando i tra ladri a bordo dei due mezzi. Subito bloccati, la immediata perquisizione del vano di carico del furgoncino permetteva di accertare la presenza di: 5 bidoni da 25 litri pieni di gasolio, un bidone da 30 litri contenente circa 25 litri del medesimo carburante e di altri 13 bidoni di cui 10 da 25 litri, 1 da 30 litri, 2 da 20 litri tutti contenenti residui di gasolio, per un danno pari a 250 € il tutto sottoposto a sequestro.

I tre compagni di merenda, condotti presso la Stazione Carabinieri di Partanna Mondello, venivano tratti in arresto con l’accusa di furto aggravato in concorso, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria nella giornata odierna, sono stati tradotti presso il Tribunale di Palermo per essere sottoposti a rito direttissimo, conclusosi con la convalida degli arresti, e la sola misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G., pertanto rimessi in libertà.

L’intera refurtiva recuperata, sarà riconsegnata alla direzione della R.A.P. s.p.a., dopo avere regolarmente formalizzato la denuncia di furto.

Palermo, 8 febbraio 2014

 




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Luigi Palamara
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Casa citta' societa' - QN, Il GIORNO, Resto del Carlino, La Nazione - Rubrica di ASSOEDILIZIA Achille Colombo Clerici - Pubblicato l' 8 febbraio 2014

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RUBRICA


D. L' Europa continua a sostenere che per risolvere i problemi della fiscalita' immobiliare occorra varare al piu' presto la riforma del Catasto portando i valori imponibili al livello del mercato.
Ma, si rendono conto che in tal modo, visto che tali valori raddoppieranno o triplicheranno, si andra' incontro al massacro fiscale del risparmio investito negli immobili ?


R. Caro lettore, sono i nostri politici che parlano per bocca dell'Europa.

E quello della necessita' di una riforma del catasto, attraverso la modifica dei criteri di determinazione dei valori imponibili, per eliminare le sperequazioni presenti nel settore e' semplicemente il pretesto per innalzare verticalmente i valori sui quali andranno ad incidere tutte le tasse sugli immobili: dall'Imu all'Irpef-Ire, dalla Iuc-Tasi-Tari alla imposta di registro, dall'imposta sulle successioni e sulle donazioni a quelle ipocatastali.

Bisogna sfatare questo luogo comune.

Per eliminare le sperequazioni catastali, non c'e' bisogno di cambiare i criteri di determinazione dei valori imponibili: basterebbe che il Catasto alias Agenzia del Territorio, alias Agenzia delle Entrate, funzionasse in tutte le parti d'Italia allo stesso modo e si facessero le revisioni dei classamenti che son state fatte o si stan facendo in alcune zone di Milano e di Roma ed in poche altre citta'.

Ed allora ci troveremmo di fronte a valori catastali omogenei in tutte le aree del territorio nazionale, realizzando quella perequazione tanto invocata e necessaria.

Cio' permetterebbe peraltro al legislatore fiscale di modulare le aliquote delle diverse imposte in modo tale da ottenere, in modo piu' equo ed equilibrato, il gettito tributario voluto.



      A s s o e d i l i z i a
Property Owners' Association Milan Italy



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Ente Parco d'Aspromonte e mondo associazionistico per il territorio.

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Ente Parco d’Aspromonte e mondo associazionistico per il territorio. 
Bombino: lavoriamo insieme e con nuovo slancio per il nostro Parco.

Riempire di contenuti un patto che dura da venti anni tra Ente Parco d’Aspromonte e associazioni, con l’intento di tutelare e conservare la biodiversità del territorio del Parco e di riscoprire insieme l’identità aspromontana. 
L’Ente Parco prosegue nel suo percorso di “concertazione” e trasparenza con i principali stakeholders della montagna, al fine di giungere ad una programmazione condivisa delle azioni e delle attività da intraprendere, certi che solo con l’apporto consapevole e concreto di tutti gli attori che vivono la montagna sarà possibile raggiungere risultati sempre più ambiziosi.
Il Presidente, Giuseppe Bombino, e il Direttore, Tommaso Tedesco, hanno incontrato le associazioni escursionistiche operanti nel territorio del Parco, per illustrare e confrontarsi sulle misure che interessano il mondo associazionistico, tra cui l’istituzione del Catasto e del nuovo Piano di Adozione dei Sentieri e l’individuazione delle aree campeggio e bivacco nel territorio del Parco. E’ stata inoltre presentata la prima e innovativa esperienza che porterà l’Ente Parco e le associazioni, attraverso l’uso di una piattaforma informatica ad hoc, alla costituzione della Banca dati sulla biodiversità (grazie alla quale sarà possibile creare un database per inserire osservazioni e segnalazioni e il censimento degli alberi monumentali).
I sentieri che rappresentano l’espressione più significativa di un paesaggio, di cui rivelano l’identità, vanno salvaguardati e riqualificati, anche attraverso una forma di manutenzione leggera realizzata tramite convenzioni stipulate tra Ente Parco  associazioni escursionistiche. Attraverso l’adozione dei sentieri, le associazioni diventano il primo baluardo e il simbolo della tutela di ciascuna porzione del territorio aspromontano. Il Presidente, Giuseppe Bombino, ha proposto l’istituzione di un tavolo di lavoro permanente con le associazioni escursionistiche sul tema dei sentieri che disegnano i percorsi nel Parco, e di un ulteriore tavolo con tutto il mondo associazionistico e scoutistico, per garantire il confronto periodico sulle tematiche connesse con la tutela ambientale. Gli organismi consultivi e propositivi sanciranno un “unicum” d’intenti da manifestare in azioni concrete a sostegno del territorio del Parco. 
Il Presidente e il Direttore dell’Ente hanno poi illustrato alle tante associazioni intervenute i finanziamenti di 1 milione e duecentomila euro per investimenti non produttivi diffusi sul territorio, tra cui la tabellazione della riserva naturalistica integrale del Parco e interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete sentieristica. Per concludere sono stati confermati per il 2014 i contratti di responsabilità con le associazioni di volontariato, per il servizio di avvistamento e spegnimento degli incendi all’interno del territorio del Parco, rinsaldando un’esperienza già avviata che ha dato incoraggianti risultati nella stagione estiva trascorsa. 

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INFANT EYES, il 17 febbraio presso il Teatro Franco Parenti di Milano.

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La serata è una raccolta fondi a favore di Alyn Hospital, l'ospedale di Gerusalemme noto per le cure che offre ad adolescenti e bambini di tutte le etnie e religioni. 
Saranno sul palco: Fabrizio Gifuni, Architorti, Gigio Alberti, EgriDanza e molti altri per una serata di musica, arte e teatro molto coinvolgente. Ospite d’onore, lo storico dell'arte, Philippe Daverio, che presenterà i dipinti di Nicola Bolaffi, Barbara Nahmad e Tobia Ravà, messi a disposizione dalla Ermanno Tedeschi Gallery; i quadri saranno messi in vendita a fine serata e il ricavato, assieme alle vostre offerte, si aggiungerà alla somma che potremo devolvere ad Alyn Hospital.


17 febbraio - ore 20.15
 Teatro Franco Parenti
 
INFANT EYES

Arti contemporanee in scena
 

UNA SERATA PER ALYN HOSPITAL

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lunedì 17 febbraio – 20.15

Milano - Teatro Franco Parenti

 

INFANT EYES

Arti contemporanee in scena per Alyn

 

Una serata di teatro, musica, danza e pittura dedicata ad Alyn Hospital, centro di riabilitazione pediatrico di Gerusalemme.

Philippe Daverio, introducendo le opere di tre artisti contemporanei, guiderà il pubblico nella visione. Protagonisti della serata: Fabrizio Gifuni, Gigio Alberti, Ivan Bert e molti altri attori, musicisti e danzatori.

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Lunedì 17 febbraio presso il Teatro Franco Parenti di Milano si terrà la serata benefica Infant Eyes a favore di Alyn Hospital di Gerusalemme. L’ospedale è importante sia per  le ricerche mediche all’avanguardia che vi si svolgono, sia come simbolo di collaborazione tra popoli.

 

INFANT EYESè il cambio di prospettiva, da piccolo a grande, dal punto di vista di un bambino a quello di un adulto, tra lontano e vicino, tra invisibile e quasi insormontabile. Così ci piace raccontare Alyn: un luogo dove anche il piccolo diventa grande. Una realtà dove i miracoli si avverano.

I protagonisti della serata svilupperanno un percorso tra musica, prosa e danza traendo ispirazione dai quadri di tre artisti contemporanei: Nicola Bolaffi, Barbara Nahmad, Tobia Ravà. Lo storico dell'arte Philippe Daverio consegnerà al pubblico la chiave interpretativa dei quadri messi a disposizione dalla Ermanno Tedeschi Gallery. 

Il talento di Fabrizio Gifuni si presterà a dar voce alla storia di un’infanzia. Gifuni da sempre sensibile al tema dell’infanzia, dopo il recital sul Piccolo Principe, torna sul palco del Parenti con un passo dall’Idiota di Dostoevskij.  

Gigio Alberti incanterà il pubblico con i racconti di Note di cucina, di Rodrigo Garcia, un vero e proprio calderone di storie magiche.

Alice di Lewis Carroll da bambina diventa adulta: a raccontarci questa incredibile trasformazione Stefania Ugomari Di Blas, guidata dalle note di Ivan Bert e Marco Gentile, diretta dal giovane regista Alberto Oliva.

La speciale colonna sonora della serata è affidata al quintetto Architorti: un’orchestra senza tempo nota per l’eccletticità del repertorio.

La Compagnia EgriBiancoDanza, da sempre interessata alla contaminazione tra i linguaggi, porta sul palco un passo a due di Raphael Bianco.


Il ricavato della vendita delle opere e l'incasso della serata saranno interamente devoluti a favore di Alyn Hospital di Gerusalemme.

 

 

lunedì 17 febbraio – 20.15

Milano - Teatro Franco Parenti

 

INFANT EYES

Arti contemporanee in scena per Alyn

 

musica dal vivo Architorti

 

soundscape Marco Gentile e Ivan Bert

 

passo a due di Raphael Bianco con Francesca Ossola e Alberto Cisello della Compagnia Egri Bianco Danza

 

voce narrante Stefania Ugomari di Blas

 

presenta Elisa Marinoni

 

oggetti scenici Laboratorio Zanzara

 

ideazione e produzione Ivan Bert

 

messa in scena di Alberto Oliva

 

ricognizione artistica Philippe Daverio

 

con la partecipazione straordinaria di Fabrizio Gifuni e Gigio Alberti

 

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Tutti gli artisti si esibiranno gratuitamente.

L'evento è patrocinato dalla  Comunità Ebraica di Milano e dall'Associazione Medica Ebraica

Il ricavato della vendita delle opere e l'incasso della serata saranno interamente devoluti a favore di Alyn Hospital di Gerusalemme

 

 

 

ALYN HOSPITAL di Gerusalemme – Centro Pediatric & Adolescent RehabilitationCenter grazie all'alta professionalità del suo personale e a una ricerca scientifica all'avanguardia, è un punto di riferimento a livello mondiale nella riabilitazione di bambini affetti da gravi disabilità motorie, cognitive e comportamentali, di origine genetica o traumatica. Terapie personalizzate individuali, realizzazione di macchinari protesici mirati, operatori altamente specializzati fanno di Alyn Hospital un'eccellenza in questo campo, unico esempio in medioriente e non solo, di struttura riabilitativa per casi particolarmente gravi.

Alyn accoglie e cura bambini e adolescenti provenienti da tutto il mondo, senza distinzione di etnia e religione.

La Dr. Maurit Beeri, Director General di Alyn, sarà presente durante la serata e illustrerà le attività dell’ospedale.

 

Per info e prenotazioni: www.sostienialyn.it
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Luigi Palamara
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UE, dismissione programma Pead: una mannaia che si abbatte sui poveri

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Un decisione rischiosa presa ancora una volta sulla pelle dei più deboli. La fine del programma Pead (Programma europeo di aiuti alimentari agli indigenti) prevista da gennaio 2014 potrebbe seriamente compromettere l’accesso al cibo - a causa dei tagli per l’erogazione dei finanziamenti Ue destinati agli aiuti alimentari - a poveri e gli indigenti, stante una sentenza della Corte di Giustizia sollecitata su ricorso della Germania che inteso contestare la natura prettamente sociale e non agricola del programma, che ha rivisto l’utilizzo dei fondi medesimi rideterminandone la competenza in capo ai singoli stati. Un brutto colpo anche per le numerose associazioni di volontariato spalmate sul territorio che proprio grazie a questo programma hanno finora potuto garantire la redistribuzione di cibo e derrate alimentari ai bisognosi.  Fu Jacques Delors ha lanciare nel 1987 il progetto di impiegare le migliaia di tonnellate di prodotti alimentari accumulati nei depositi dell`Ue quali eccedenze delle regole della politica agricola comune che venivano praticamente stivate sotto forma di scorte di emergenza e che hanno permesso di garantire – almeno fino al 2013 - un pasto caldo alle fasce più deboli della popolazione. E di ben 90 milioni di euro di aiuti ha potuto godere l’Italia, prima beneficiaria del programma, somme r-distribuite sul territorio ai diversi enti caritativi e sociali (come Caritas o Banco Alimentare) che operano a favore degli indigenti grazie all’impiego specifico per l’acquisto di derrate alimentari e che ora, stante il passaggio di competenze dal Ministero dell’Agricoltura a quello del Welfare (che si dovrà davvero industriare per impiegare l’esiguità dei finanziamenti) ne dovrà rivedere l’utilizzo sulla base di una platea non più specifica e peraltro composta da indirizzi di servizio ai cittadini molto più ampli e generici. Il rischio è quello di azzardare l’ennesimo dramma sociale in una Europa burocratizzata sempre più attenta alla forma e poco alla sostanza, più intenta a seguire cervellotiche quadrature di bilancio che a perseguire i veri bisogni dei suoi cittadini. Un verdetto che “gode” anche dell’aggravante del silenzio e della quasi totale indifferenza mediatica ma che impatterà concretamente e non poco sul terzo settore e sui quasi 3,4 milioni di persone che oggi in Italia vivono in situazioni di povertà assoluta a cui si dovrà anche spiegare come e perché - per via di capziosi cavilli legali sollevati da stati membri piuttosto benestanti quali Germania, Regno Unito od Olanda - non si potrà più garantire il diritto alla sopravvivenza.        

 

Giuseppe Campisi        

 


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Rosarno, Operazione "Onta", 5 gli arresti. I dettagli, i nomi, le fotografie e il video

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Operazione “ONTA” - Il giorno 8 febbraio 2014, in Rosarno, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno dato esecuzione all’Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti dei seguenti soggetti per i delitti di seguito indicati:

LAZZARO Anna Rosalba, CACCIOLA Michele, CACCIOLA Giuseppe
concorso in maltrattamenti in famiglia, aggravato dall’aver favorito la ‘ndrangheta .

LAZZARO Anna Rosalba, CACCIOLA Michele, CACCIOLA Giuseppe, CACCIOLA Gregorio, PISANI Vittorio
concorso in violenza privata , concorso in violenza o minaccia per costringere a commettere un reato , concorso in favoreggiamento personale , tutti aggravati dall’aver favorito la ‘ndrangheta.

Premessa

Le indagini, dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e sviluppate dai Carabinieri di Reggio Calabria,  sono state avviate a seguito della trasmissione da parte della Corte d’Assise di Palmi degli atti relativi al processo celebrato nei confronti di CACCIOLA Giuseppe, LAZZARO Anna Rosalba e CACCIOLA Michele conclusosi in data 13 luglio 2013 con la condanna di tutti gli imputati per il reato di maltrattamenti in famiglia ai danni della figlia di quest’ultimi due, Maria Concetta CACCIOLA. 
Nel medesimo contesto sono emersi profili di responsabilità a carico di due avvocati del foro di Palmi (CACCIOLA Gregorio e PISANI Vittorio), in relazione alla ritrattazione - ed alla fase che l’ha preceduta -  di Maria Concetta CACCIOLA, la quale nel maggio del 2011 aveva avviato un percorso di collaborazione con l’A.G. (nella qualità di testimone di giustizia) ed aveva reso dichiarazioni nei confronti dell’articolazione della ‘ndrangheta operante in Rosarno, San Ferdinando e comuni limitrofi, nota come cosca BELLOCCO.
In ordine alla morte di Maria Concetta CACCIOLA le prime indagini svolte facevano luce su una tragica realtà che vedeva la vittima, da lungo tempo, sottoposta a maltrattamenti da parte dei suoi più stretti familiari, aggravatisi a seguito della collaborazione con l’A.G.. 
La storia, ben nota, è emersa in tutto il suo dramma nel corso del processo di Palmi in cui si è accertato che i familiari la ricondussero a Rosarno, sottoponendola a violenze psicologiche, minacciandola di non farle mai più vedere i figli e costringendola, successivamente, a ritrattare le dichiarazioni che aveva reso ai magistrati. 
Con sentenza pronunciata in data 13.07.13 la Corte d’Assise di Palmi condannava CACCIOLA Michele, CACCIOLA Giuseppe e LAZZARO Anna Rosalba per il delitto di maltrattamenti in famiglia nei confronti di CACCIOLA Maria Concetta, per il periodo antecedente al 27.07.11.
La sentenza è stata confermata, sia pure con una lieve riduzione delle pene, dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria in data 6.02.14.
Con la citata sentenza del 13.07.13, inoltre, la Corte d’Assise di Palmi  ordinava la trasmissione degli atti a questa D.D.A. in ordine ai seguenti reati:
-maltrattamenti in famiglia per fatti accaduti nel periodo compreso tra il 27.07.2011 - 08.08.2011;
-omicidio pluriaggravato, così diversamente qualificando l’evento morte precedentemente ritenuto un suicidio e, quindi, precedentemente, configurato come circostanza aggravante del delitto di maltrattamenti;
-violenza o minaccia per costringere a commettere un reato,
ipotizzando la circostanza aggravante prevista dall’art. 7 del d.l.152 conv. in L. 203/91 per avere gli imputati agito con metodo mafioso ed al fine di agevolare l’associazione per delinquere di tipo mafioso denominata ‘ndrangheta, nella sua articolazione territoriale operante in Rosarno e comuni limitrofi nota come cosca BELLOCCO.

La Corte d’Assise disponeva altresì la trasmissione degli atti a questa D.D.A. in ordine agli ulteriori reati di concorso in autocalunnia, falsa testimonianza e favoreggiamento personale, per i quali rappresentava la configurabilità della circostanza aggravante prevista dall’art.7 del d.l. 152/91 conv. in L. 203/91 per avere agito con metodo mafioso ed al fine di agevolare l’associazione per delinquere di tipo mafioso denominata ‘ndrangheta, nella sua articolazione territoriale operante in Rosarno e comuni limitrofi nota come cosca BELLOCCO.

Veniva disposta, inoltre, la trasmissione degli atti per quanto di competenza nei confronti degli avvocati CACCIOLA Gregorio e PISANI Vittorio.

Le condotte degli indagati

Il quadro indiziario raccolto va, allo stato degli atti, sintetizzato nelle seguenti risultanze  processuali:
-fin dal primo momento i familiari di CACCIOLA Maria Concetta sapevano che la figlia si era allontanata da casa perché stava collaborando con l’A.G.;
-per tale ragione nominavano due diversi legali, l’Avv. Gregorio CACCIOLA e l’Avv. Vittorio PISANI;
-già diverse settimane prima di riuscire a mettersi in contatto con Maria Concetta, i CACCIOLA avevano ben chiare le mosse da compiere in futuro: far rientrare la ragazza a Rosarno e costringerla a ritrattare; già in questa fase i CACCIOLA, immaginando che Maria Concetta avesse sottoscritto delle dichiarazioni davanti all’A.G., erano consapevoli del fatto che per poterle “neutralizzare” sarebbe stato necessario l’ausilio di un legale;
-CACCIOLA Michele e LAZZARO Anna Rosalba il giorno stesso in cui incontrarono per la prima volta la figlia, avendo iniziato ad avere contezza di quanto la stessa aveva dichiarato all’A.G., le dicevano immediatamente che avrebbe dovuto ritrattare;
-il giorno successivo, nonostante Maria Concetta fosse tornata sotto protezione, CACCIOLA Michele, LAZZARO Anna Rosalba e CACCIOLA Giuseppe iniziarono ad organizzarsi per mettere in atto il loro piano, che consisteva nello scrivere una ritrattazione che poi Maria Concetta avrebbe dovuto firmare; anche in questo caso si faceva riferimento alla necessità di rivolgersi, a tal fine, ad un avvocato, precisamente all’Avv. Gregorio CACCIOLA;
-nel pomeriggio dello stesso giorno, nel corso di una telefonata, Maria Concetta ribadiva alla madre che non aveva alcuna intenzione di ritrattare le precedenti dichiarazioni;
-poco dopo, i coniugi CACCIOLA raccomandavano alla figlia di nominare l’avvocato procuratole dal padre, esortandola ancora una volta a tornare indietro.
-incuranti della ritrosia palesata da Maria Concetta, non appena rientrati a Rosarno, CACCIOLA Michele e LAZZARO Anna Rosalba si recarono a parlare prima con l’Avv. Gregorio CACCIOLA (che era stato contattato da CACCIOLA Giuseppe) e poi con l’Avv. Vittorio PISANI;
-numerose sono le evidenze investigative che descrivono il grave quadro indiziario delle condotte poste in essere dai destinatari della ordinanza di custodia in carcere in relazione alle fattispecie contestate; 
-dalle conversazioni registrate emerge il grave quadro indiziario del coinvolgimento e del contributo degli avvocati Gregorio CACCIOLA  e Vittorio PISANI nell’attività di costrizione alla ritrattazione posta in essere dai genitori e dal fratello della CACCIOLA fino alla morte della ragazza.
La ritrattazione era finalizzata a favorire persone diverse e cioè, appunto, i soggetti appartenenti alla famiglia BELLOCCO, accusati da Maria Concetta di reati gravissimi.

A seguito della trasmissione degli atti a questo Ufficio di Procura, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria venivano delegati ad effettuare attività di intercettazioni nei confronti dei due avvocati.
Gli elementi più significativi emergevano dalle conversazioni tra presenti captate all’interno dello studio legale dell’avv. Gregorio CACCIOLA.
Con particolare riferimento alla posizione dell’Avv. Gregorio CACCIOLA si deve evidenziare che dalle conversazioni tra presenti captate nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2013 e gennaio 2014 all’interno del suo studio legale, emergono elementi indicativi della contiguità del predetto legale con gli ambienti della criminalità organizzata del c.d. mandamento tirrenico.

Dati operativi

Nel corso dell’operazione sono stati impiegati oltre 80 Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, supportati dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori e dell’8° Nucleo Elicotteri.

Reggio, Calabria, 8 febbraio 2014.



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Castrovillari: un arresto e due denunce a piede libero.

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Militari della Stazione di  Castrovillari (Cosenza), agli ordini del Maresciallo Capo Benvenuti, nel corso di un normale servizio perlustrativo, hanno effettuato nella serata di ieri un controllo a:
Miceli Riccardo classe 1973;
il quale si trovava in regime di arresti domiciliari. Il Miceli, non veniva trovato nell’abitazione da parte degli operanti, che si ponevano immediatamente alla ricerca dello stesso. Di li a qualche minuto questi veniva trovato girovagare nel quartiere, ed alle domande dei militari rispondeva giustificandosi che era stato in ospedale e che stava tornando a casa, fatto verificato e non risultato vero. Accompagnato in caserma veniva poi associato alla casa circondariale di Castrovillari su disposizione del PM di turno Dott.ssa Mariagrazia Anastasia a seguito della notizia dell’arresto per evasione. 
Nella scorsa notte, inoltre, nei pressi dello svincolo A3 di Firmo-Sibari una pattuglia della Radiomobile agli ordini del Maresciallo Capo Maiorano, fermava un’autovettura con  due ragazzi e una ragazza a bordo che venivano trovati in possesso di diversi flaconi di sostanze dopanti del tipo testosterone, stanozolol, drostanolone e trenbolone acetato e del nandrolone considerato sostanza stupefacente, tutto di provenienza estera. Il due ragazzi rossanesi:
G.G Classe 1984;
T.A. Classe 1988;
che ne hanno riconosciuto la proprietà venivano deferiti in stato di libertà per uso di sostanze dopanti e stupefacenti.

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Biasi (FI): No fughe in avanti per candidato Sindaco Reggio. NCD rispetti le regole.

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Reggio Calabria 8 febbraio 2014 - Non è mia intenzione entrare nelle recenti polemiche sui criteri di selezione e "l'identikit personale" dei  candidati del NCD, che purtroppo non pochi imbarazzi hanno creato per la nostra Regione, e non solo, nei giorni scorsi, ma non posso esimermi dal criticare le ultime affermazioni, quantomeno inopportune per tempi e modi, di chi con fare strumentale continua a giocare sulla pelle della città. E’ quanto dichiara il Coordinatore Provinciale di Forza Italia di Reggio Calabria Roy Biasi in merito alle dichiarazioni del Sen. Nico D’Ascola che si è detto pronto ad accettare l’investitura di Scopelliti e a candidarsi quale prossimo Sindaco dell’NCD al Comune di Reggio Calabria.
Sebbene si tratti per il momento solo di voci, continua Roy Biasi, é chiaro che le stesse sono artatamente date in pasto all'opinione pubblica col solo fine di dare seguito ad una strategia di chi ha il solo bisogno di recuperare il proprio consenso personale tra gli elettori della propria ex roccaforte.
Forza Italia non darà certamente credito e seguito a questo modus operandi, ma ritengo necessario ribadire che se veramente si ha a cuore il bene della città è auspicabile agire senza anteporre gli interessi personali e di Partito ma dimostrando maggiore serietà e rispetto, anche per quelle regole della politica, scritte e non, che, mi spiace constatare, ancora una volta non vengono osservate.
Nell'interesse della città che sta vivendo un momento di grande difficoltà e disagio di ordine economico e sociale, vanno messi al bando i personalismi e gli imperativi, e certamente non servono strumentali fughe in avanti. E’ chiaro, conclude Roy Biasi, che Forza Italia è pronta a combattere in prima linea per ridare alla città di Reggio Calabria la forza di reagire e la dignità perduta e lo faremo mettendo in campo i nostri uomini migliori, di comune accordo con i vertici Regionali e Nazionali del nostro Partito, ma solo quando sarà il momento giusto per farlo
                
 Roy Biasi
Coordinatore Provinciale Forza Italia Reggio Calabria

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Luigi Palamara
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Aler. Benelli a Bulbarelli: "Frase non corretta, ma il concetto è che Aler così non va bene"

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Milano, 8 febbraio 2014 – “L’assessore alla Casa della Regione Lombardia Bulbarelli avrebbe potuto chiamarmi per chiedermi direttamente cosa era stato detto durante l’incontro di oggi, a cui non ha partecipato, invece che riportare in modo non corretto una mia frase. Per essere precisi, la frase esatta che ho pronunciato è stata ‘Il Comune di Milano si sente come in una trappola per topi, una situazione da cui è necessario uscire’. E il senso di questa frase non è né più né meno di quello che andiamo dicendo da mesi e che ha portato alla scelta di studiare una nuova società di gestione, che, come sottolineato anche dal Presidente Maroni, faccia voltare pagina”, lo precisa l’assessore alla Casa del Comune di Milano Daniela Benelli, in relazione alle dichiarazioni rilasciate dall’assessore regionale Paola Bulbarelli. “Il rapporto con Aler non funziona ed è dunque necessario, così come stiamo facendo, trovare una soluzione migliore – e condivisa – a tutela di chi vive nei quartieri popolari”. 
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RIUNIONE ROMANA TRA REGIONE-ASP-INAIL PER APERTURA CENTRO LAMEZIA

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ASP CATANZARO: RIUNIONE ROMANA TRA REGIONE-ASP-INAIL PER VELOCIZZARE L’APERTURA DEL CENTRO DI RIABILITAZIONE PROTESICA E RICERCA DI LAMEZIA TERME

(ASP) – Catanzaro, 8 febbraio 2014 - Procede spedita l’azione congiunta tra INAIL Regione Calabria e ASP di Catanzaro per giungere alla rapida e immediata apertura del Centro di Riabilitazione Protesica e Ricerca di Lamezia Terme.
Si è tenuto nei giorni scorsi un incontro tra il Presidente della Regione Calabria Scopelliti, accompagnato dal sub Commissario, Dott. Andrea Urbani, dal direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Dott. Gerardo Mancuso,  e i vertici dell’INAIL con una delegazione tecnica guidata dal Presidente, Dott. Massimo De Felice, e dal direttore generale, Dott. Giuseppe Lucibello, per mettere a punto tutta  l’agenda relativa alle attività che bisogna realizzare per addivenire all’apertura immediata del Centro Protesi INAIL di Lamezia Terme.
E’ lo stesso Dott. Mancuso a fornire i dettagli della riunione: “Durante l’incontro si è chiarito quali sono i compiti  a carico dell’INAIL e quali a carico della Regione e dell’Asp di Catanzaro. Si è intanto deciso di realizzare rapidamente questo percorso perché la cosa su cui tutti sono d’accordo è che questo Centro deve aprire immediatamente, perché vi sono le contingenze positive, e quindi bisogna rapidamente realizzare l’avvio di questa struttura. Grandi problemi non ce ne sono, perché vi è grande accordo sulle cose che bisogna fare e sulla suddivisione dei compiti, vi è anche disponibilità a superare gli eventuali punti critici, quindi il processo che si è già avviato sarà snello e anche condiviso.
L’Azienda sanitaria ha deciso di occuparsi di una fase particolarmente delicata che è quella dell’accreditamento. In questi giorni è già al lavoro una commissione appositamente istituita, guidata dalla Dott.ssa Gemelli e dal Dott. Voci, che si sta occupando dell’accreditamento e stanno risolvendo quella che è la proposta che verrà portata al tavolo tecnico la prossima settimana. Si è deciso di operare per steep e quindi ci saranno riunioni continue ogni 15/20 giorni per verificare lo stato di avanzamento, perché vi è intenzione del Presidente Scopelliti di procedere celermente a questa apertura.
Ci sarà un trasferimento di personale da parte dell’Azienda, che riguarda anche l’ambito amministrativo, un’altra parte di personale è stata inserita nella richiesta sulle deroghe per l’assunzione, avanzata al Ministero e riguarda soprattutto i fisioterapisti e le figure con competenze  prettamente tecniche, mentre tutto quello che è in carenza verrà offerto dall’INAIL. Questa è una struttura condivisa, quindi anche alla composizione della dotazione organica parteciperanno entrambi gli Enti coinvolti.”
Il direttore generale dell’Asp spiega “quello che abbiamo realizzato è profondamente diverso dal modello originario che prevedeva soltanto un’officina meccanica, appunto un centro protesi, capace di gestire ed evadere gli ordini di protesi che venivano delle varie regioni per pazienti che avevano avuto un incidente sul lavoro. La consistente riduzione, fortunatamente, del numero di infortuni sul lavoro e l’idea di implementare anche ai cittadini di non competenza Inail, cioè non infortunati, ci ha spinti ad un progetto completamento diverso dall'originale. Si è costituito un percorso assistenziale completo per affrontare problemi di riabilitazione neurologica, motoria e cardiologica, nonché tutte le attività assistenziali specialistiche di tipo ortopedico questa fase di realizzazione del progetto è durata solo un anno attraverso incontri e riunioni continue con Inail, che stride con il lungo periodo in cui non si è fatto nulla per ben 16 anni, durante i quali non si è realizzata neanche l'officina meccanica, unica attività del progetto.”

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Aeroporto dello Stretto. Sogas SpA sul volo Reggio - Torino operato da Alitalia: rotta profittabile, da liberalizzare

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La Società di Gestione invita Alitalia a proseguire nelle vendite del volo Reggio Calabria – Torino

ROTTA PROFITTABILE, DA LIBERALIZZARE

Porcino (Presidente Sogas SpA): non più tollerabili i ritardi nei pagamenti al Gestore da parte delle compagnie aeree, esistono regole da rispettare.

Il volo Reggio Calabria – Torino rappresenta sicuramente una rotta profittabile per qualsiasi compagnia aerea. Lo dicono i numeri e i risultati ormai consolidati di questo collegamento. Naturalmente questo lo sanno bene anche in Alitalia. Per questo motivo la Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto ritiene auspicabile, oltreché plausibile, che Alitalia prosegua nelle vendite dei biglietti aerei su questa rotta anche oltre il 10 febbraio prossimo, data di scadenza degli oneri di servizio pubblico correlati ad essa.  A tal proposito, la tesi che la Società di Gestione sostiene e promuove da tempo nei numerosi incontri intercorsi da parte nostra con il Dipartimento Trasporti della Regione Calabria è quella che la rotta vada assolutamente liberalizzata. Certamente, nelle more dell’attesa firma del decreto di liberalizzazione, a tutela dei passeggeri, considerata la forte domanda esistente per il volo Reggio – Torino, si ritiene giusto che Alitalia sia messa nelle normali condizioni di operare questo collegamento in continuità, senza provocare lunghe pause nella programmazione del volo stesso con tutti i disagi che ne deriverebbero per l’utenza. 
Si coglie poi l’occasione per informare su un’altra iniziativa messa in campo dal Consiglio di Amministrazione della Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto, ferme restando le prerogative del Gestore consistenti nella necessità di veder consolidati ed implementati i collegamenti esistenti ed operati dalle diverse compagnie presenti presso lo scalo.  Ciò considerato, esistono però delle regole che vanno rispettate nell’interesse di tutti.
La Società di Gestione, ogni giorno, si impegna grazie ai propri lavoratori nel soddisfare e garantire i necessari servizi a tutti quei passeggeri che per prendere un aereo prima di tutto pagano un biglietto, e spesse volte a tariffe anche particolarmente onerose.  Orbene, chiunque si sia ritrovato ad osservare un biglietto aereo avrà sicuramente notato che oltre all’indicazione del prezzo finale, devono essere specificate chiaramente almeno le seguenti voci: tariffa aerea passeggeri e merci; tasse; diritti aeroportuali; altri diritti, tasse o supplementi connessi ad esempio alla sicurezza o ai carburanti. In particolare, è giusto sapere che ogni passeggero paga una voce di costo per i diritti di imbarco: i costi che la compagnia aerea versa al gestore dei servizi aeroportuali solo qualora i propri clienti ne usufruiscano, come le operazioni di check in, di imbarco dei  bagagli e dei passeggeri ecc. I costi variano da aeroporto ad aeroporto ed a seconda della  lunghezza delle tratte, attestandosi da un minimo di 2,46 euro ad un massimo di 8,15 euro. Esiste, inoltre, un corrispettivo per la sicurezza del passeggero e del bagaglio a mano: il costo che la compagnia sostiene per i controlli di sicurezza effettuati sui passeggeri e sul bagaglio a mano, che ammonta a 1,81 euro; a questo si aggiunge un corrispettivo per il controllo dei bagagli da stiva, sottoposti ai raggi x per la sicurezza dei passeggeri, che varia da aeroporto ad aeroporto da un minimo di 1,10 euro ad un massimo di 3,77 euro; vi è poi un corrispettivo dovuto per l’assistenza ai passeggeri disabili o a mobilità ridotta; ed altri eventuali diritti per la vendita, tasse ed Iva sui diritti. A completare la tariffa di un biglietto aereo il costo equivalente alle addizionali, ad esempio l’addizionale di competenza comunale, del Ministero del lavoro, della Salute e delle Politiche sociali e del Ministero dell’Interno, che ammonta a 4,50 euro. Tutto questo sta a significare che nel costo del biglietto, è giusto ricordarlo, c’è una componente del prezzo che viene pagato da ogni passeggero e che le compagnie aeree una volta atterrate presso lo scalo, prima di ripartire dovrebbero rigirare al Gestore. È con questi soldi che vengono coperti buona parte dei costi per i servizi e per il personale impiegato a tali mansioni pensiamo alla sicurezza o al trasporto persone con ridotta mobilità.  Ed allora come Sogas ci domandiamo ma una volta che la compagnia incassa questi soldi, una volta che il vettore ha riempito il proprio aereo che parte ed atterra a Reggio Calabria: perché poi “si dimentica” o ancora peggio volutamente ritarda e fa orecchie da mercante quando si tratta di pagare il Gestore? E se questo accade come si possono garantire adeguati servizi? E quali strumenti ha una Società di Gestione in questi casi per far valere i propri diritti? Semplice. Secondo l'articolo 802 del codice della Navigazione, come Gestore potremo sempre chiedere all'Enac il blocco degli aerei se la compagnia aerea non dovesse pagare nei tempi previsti il proprio corrispettivo. Intanto, dal prossimo 15 febbraio se le compagnie operanti presso lo scalo non pagheranno con maggiore puntualità quanto dovuto al Gestore per i servizi offerti (esempio: accettazione e check-in, trasporto persone ridotta mobilità, trasporto e sicurezza bagagli, controlli di sicurezza,  … altro) chiederemo a gran voce al Presidente dell’autorità aviazione civile Vito Riggio che "i loro aerei siano bloccati".  Lo assicura il Presidente della Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto, Carlo Alberto Porcino. Nel frattempo – prosegue Porcino -  abbiamo già deciso di inviare una diffida ad adempiere a tutti gli operatori operanti presso lo scalo verso i quali SO.G.A.S. SpA già vanta notevoli crediti. Questo vale per il passato. Ma non per il presente e per il prossimo futuro.  Come Gestore siamo pronti a trattare le difficile contingenze di ogni compagnia aerea, a ricercare soluzioni concrete e condivise, ma in un quadro di assoluta correttezza e di reciproca collaborazione atteso che la Società di Gestione ha mensilmente numerosi impegni da mantenere. 
Ovviamente – conclude Porcino per questo non vorremmo mai creare disagi ai passeggeri, trovandoci costretti a sospendere i nostri servizi, ma le regole vanno rispettate. È giunta l’ora però che anche nei confronti del Gestore dell’Aeroporto dello Stretto e nel rispetto dei sacrifici e del lavoro di tutte le maestranze, di tutti i lavoratori e gli operatori aeroportuali le compagnie aeree morose comincino a fare un atto di buona volontà e pagare tempestivamente la rispettiva tariffa aeroportuale. Saremo rigorosi con i nostri responsabili ad attendere ogni giorno sottobordo per verificare le fatture di pagamento. Fra i vettori che non pagano la propria quota, ad esempio, c'è ancora Blu Panorama Express nei cui confronti lo stesso Presidente della Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto si era già espresso denunciando pubblicamente i numerosi crediti che il Gestore vanta nei confronti di questa compagnia, che si ricorda si trova in procedura di concordato preventivo fallimentare.  I lettori più attenti ricorderanno che alla denuncia di Porcino di oltre un anno fa vi fu una reazione da parte di svariati consiglieri regionali di maggioranza. Si ricorderanno infatti la decisa e ferma levata di scudi da parte della classe politica regionale in favore di questo vettore e le “autorevoli” rassicurazioni circa il fatto che questa compagnia avrebbe mantenuti gli impegni, avrebbe pagato da lì in avanti con regolarità. Puntualmente tutto questo non è accaduto e non accade tutt’oggi, rimanendo le comunicazioni di Sogas sul punto a tutt’oggi ancora lettera morta e ricevendo solo proposte e ipotesi di pagamento davvero inaccettabili.
Pertanto, adesso pretendiamo che Enac si impegni a garantire  il rispetto delle regole da parte di Blu Panorama che ha l’obbligo di pagare il Gestore ogni volta che un suo aereo parte dall’aeroporto. Auspichiamo anche in questo caso il recupero di un po’ di buon senso e soprattutto che maturi la consapevolezza che la Sogas non può più fare credito a nessuna compagnia aerea, Blu Panorama compresa. Se poi la Politica vorrà anche stavolta rimproverare al Gestore dell’Aeroporto dello Stretto – chiosa Porcino - di non impegnarsi abbastanza nel “coccolare” le compagnie aeree allora Sogas invita quanti intendano esprimersi in tal senso, a partire dagli enti soci, a sostituirsi loro alle compagnie aeree e versare loro ogni giorno i corrispettivi dovuti alla Società di Gestione e, soprattutto, a quanti ogni giorno vi lavorano. In fondo chiediamo solo di essere messi in condizione di fare bene quello che sappiamo fare meglio ovvero continuare a garantire i giusti servizi e le giuste attenzioni ai passeggeri e, quindi, alle compagnie aeree che scelgono di operare i loro collegamenti presso il nostro aeroporto.


Reggio Calabria, 08 febbraio 2014



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Polistena, inaugurato il centro sportivo polivalente "Parco Juvenilia"

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Polistena (Reggio Calabria) 08/02/2014 – Battesimo con la pioggia per il centro sportivo “Parco Juvenilia” nato da un progetto degli architetti Zurzolo e Auddino ed inaugurato stamani dall’amministrazione comunale a guida Michele Tripodi che ha inteso riconsegnare così alla città un’area attrezzata polivalente fruibile per diverse attività sportive: calcio, volley, tennis e basket. Una iniziativa partecipata tra gli altri anche dalla squadra simbolo della tenacia, la Koa Bosco di Rosarno accompagnata dal sacerdote don Roberto Meduri a cui è seguita nel pomeriggio l’intitolazione allo storico custode del vecchio campo sportivo, Giuseppe Fida per tutti “mastro Peppino”, della saletta attigua i campi da gioco con una targa commemorativa in marmo alla presenza commossa di figli e familiari col corollario d'un breve ricordo della figura di un uomo semplice ma genuino, risultato della migliore tradizione umana polistenese. «Un’amministrazione pienamente dalla parte del popolo – ha esordito visibilmente entusiasta il sindaco – e questa testimonianza verso mastro Peppino ne è la riprova» proseguendo poi nel riassunto della cronistoria che ha portato all’apertura della struttura sportiva allo stato attuale che ha decisamente subito una netta trasformazione dal lontano 2007 allorquando partì, sospinta dall’allora opposizione oggi maggioranza politica, finanche una raccolta di 2300 firme per scongiurare la realizzazione di una progettualità diversa da quella odierna e che ora è stata resa possibile proprio dall’intervenuto ricambio politico alla guida della città. «Abbiamo lavorato e programmato per arrivare a questi risultati – ha continuato Tripodi nel corso del suo intervento – per poter consegnare una struttura a misura di giovani impiegando 550 mila euro ed altri 55 mila per il completamento dei lavori per assicurare le attrezzature ancora mancanti, e tutto questo in amministrazione diretta. 


Ciò significa che quando la gente lotta e le amministrazioni recepiscono le istanze dei cittadini, i risultati arrivano». Nel corso della cerimonia sono state consegnate delle targhe di ringraziamento a diverse associazioni cittadine per l’attività di collaborazione svolta per l'impegno e la passione con cui si sono spese per la riuscita del progetto denominato non a caso “Festa dello sport e della solidarietà”. Le attestazioni sono andate all’ASD Tennis Tavolo Polistena; Arti Marziali Giuseppe Cavallo; Associazione di volontariato Coloriamo L’Arcobaleno; Società di Mutuo Soccorso “Fede e Lavoro di Polistena; Amatori Nuova Folgore Rossoverde; ASD Polistena Bike Team; ASD Accademia Calcio e ASPI “Padre Monti” con inoltre un particolare riconoscimento indirizzato al dottor Domenico Filardo, nutrizionista, per il suo disinteressato operato nel tessuto sociale. Il centro sportivo polifunzionale, che sarà gestito da Angelo Sorace, già collocato nella plaga dell’ex campo sportivo dirimpetto all’Itis “Milano” sorge su una superficie complessiva di 15.830 mq e prevede strutture sportive per 7.565 mq nonché un’area attrezzata a giochi per bambini di 1.758 mq.

 

Giuseppe Campisi

           

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Ed ora ripenso a due tartarughine che si sono addormentate per raccontare il silenzio tra le parole mancanti.di Pierfranco Bruni

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Ed ora ripenso a due tartarughine che si sono addormentate per raccontare il silenzio tra le parole mancanti…

Un giorno l’uomo che dialogava con le tartarughe mi disse…

 

di Pierfranco Bruni

 

 

 

Ripenso a due tartarughe che si sono addormentate per raccontare il silenzio e sono rimaste addormentate, con gli occhi aperti, guardandosi nello sguardo. Tra le parole mancanti la pazienza di essersi consegnati all’attesa. La dolcezza non ha frontiere.

L’uomo che dialogava con le tartarughe arriva nei giorni in cui le nuvole incontrano il buio. È stato sempre così. Con il suo passo lento e le sue mani forti. Mi accarezza il viso e mi invita a vivere la vita come se fosse la fantasia ad inventare le ore.

Ho passi che mi pesano e dolori mai assopiti e mai troveranno il registro della rassegnazione.

“Perché rassegnarsi è perdersi e perdere non una sola volta. Bisogna sempre credere che tutto abbia un senso. Anche il sonno di una tartaruga ha un senso. Cerca di leggere sempre nei segni per tentare di capire il viaggio che farai domani, il viaggio che  troverai, il viaggio che tu non conosci, il viaggio che è in te…”.

Mi diceva spesso l’uomo che dialogava con le tartarughe.

“Nella vita c’è il coraggio di capire, ma una volta che hai capito o pensi di aver capito non far mancare mai la tua autorevolezza. Ogni ferita che porti dentro custodiscila sino al silenzio ultimo, ma chi ha cercato di inchiodarti o di lanciarti macigni di roccia o macigni di  invidie non devi mia ripagarlo con lo stesso ago di vetro appuntito. Devi trattarlo per quello che è, e dimenticarlo il giusto necessario per non farti aggredire nuovamente. Allestisci intorno a te un palazzo di distanze e tienilo nel porcile perché è degno di vivere tra i porci”.

Non so perché mi ritorna in queste sere e mi consegna queste parole, che non hanno eleganza ma forza e amarezza. Cammino tra lune e pensieri.

Ho visto morire due tartarughe. Piccole. Erano legate al ricordo dell’uomo che amavo e che mi amava e che tanto mi ha dato. Mi parla ancora  nell’amore. Non mi sono rattristato. Ho soltanto cucito pensieri.

Se ci fosse l’uomo che dialogava con le tartarughe mi direbbe semplicemente: “Mai pensare alla morte. Pensa che si sono addormentate con il loro silenzio e pazienti si sono attese. Quando sono in due muoiono in due. Come i grandi amori. I grandi amori vivono in due e muoiono in due. Nessuno può capire quando inizia il primo segnale che porterà alla morte. Non bisogna mai pensarci e tanto meno ascoltarsi nel senso di colpa. Non ci sono sensi di colpa. Mai porseli. Perchè, semplicemente, non esistono. Ho visto tante tartarughe addormentarsi. Ricordi quella tartaruga finita sotto le macerie della pesante palma del nostro giardino? Si è persa tra gli spilli della palma. Era destino. Tutto è destino e proprio perché tutto è destino tutto ha un senso. Ciò che mi ha sempre colpito è il loro silenzio. Le tartarughe si addormentano come hanno vissuto: con il silenzio e la pazienza di aspettare il tempo che li condurrà oltre. Se li osservi sembrano in contemplazione. È il sonno degli dei. Affidali agli dei. O alle tredici lune che portano sul guscio. Carezza ad una una le tredici lune e poi lascia loro, nel sonno, tutto il tempo del contemplante silenzio. Dormono il sonno della pazienza”.

Poi aggiunse: “Sai, una volta è venuto a trovarmi uno sciamano che cantava il suono delle aquile. Mi strinse la mano e si fermò ad osservare con quanta lentezza legavo i rami di una pianta di limone. Mi disse: ‘Quanto tempo passi per una sola pianta…’. Ed io risposi: ‘La lentezza è misurare il tempo. Misurare il tempo è avere il coraggio di osservare. Osservare è cercare di capire. Una volta che in te è sceso il silenzio della comprensione sentirai la lentezza dell’anima che diventerà il tuo riposo’. Dopo queste mie parole lo sciamano mi indicò il volo di un’aquila e il vento…”.

Non smetto di cercare l’uomo che dialogava con le tartarughe. Se sono quello che oggi sono è perché i suoi insegnamenti sono il mio viaggio.

“Non perdere mai l’eleganza anche nei momenti più duri e più tragici, ma non perdere mai il coraggio di essere dignitoso e tutto ciò che possiedi nel tuo cuore devi difenderlo con la volontà e l’autorevolezza dei capi, quando si trovano in combattimento, che sanno che soltanto il rispetto e la dignità sono vincenti anche quando tutti ti crederanno sconfitto. Non arrenderti mai e quando incontri quegli uomini che si fanno chiamare uomini e invece sono soltanto la miseria degli individui non accettare neppure il confronto. Non ti appartengono”.

Una pausa e poi: “Ti ho sempre detto che tu non sei gli altri. Gli altri ti vorrebbero imitare ma tu, impeccabile, resti unico. Ti possono chiamare saccente, ma tu lascia credere loro tutto ciò che vorranno. Ti chiameranno pazzo. Ma solo i pazzi sono veri. Sai perchè dicono ciò? Perché non hanno mai avuto il coraggio di guardarsi in uno specchio. Ti chiameranno, con un sorriso beffardo, dopo averti tradito, per offrirti un caffé, per una stretta di mano, per un saluto… Tu ignorali perché non dimenticarlo mai: sei altro non sei gli altri e per te non esistono, ma se cercheranno di pugnalarti, come è nel loro uso e costume, alle spalle usa soltanto lo sguardo, basterà il distacco e lo sguardo della tua forza e della tua volontà per farli ritornare nel recinto del loro porcile… E tutto il resto è amore, soltanto amore… I miseri che abitano il porcile vanno sempre, ricordati il sempre, considerati abitanti di un porcile e mai permettere loro di scalfire una tua ruga, un tuo capello, un tuo silenzio. Se tu sei Ulisse non dovrò aggiungere altro… ”.

Un finale epico. Ma forse in questi anni mi ero dimenticato di essere Ulisse.

Ha ragione l’uomo che dialogava con le tartarughe. Chi ha infranto la mia Itaca sa… Non è più tempo di rincasare, ma non è più tempo di accettare.

Questa sera ho raccolto in una conchiglia tutti i miei ricordi e urlano echi. Echi di mare, echi di battaglie, echi di luna. Echi di paesi abbandonati. Echi di madri doloranti. Echi di una voce che non smette di stringermi tra la sua voce, echi di occhi che con dignità guardano oltre e sanno che il coraggio della lealtà è nella lealtà delle scelte. Sono echi che mi riportano alla realtà.

“Si può perdere con onore e si può vincere con viltà. Mai perdere il sorriso della lealtà che è nel coraggio della dignità”.

Non dimentico queste antiche parole. Sono state tue, sono mie e saranno sempre nel cuore dei miei figli.

Ed ora ripenso a due tartarughine che si sono addormentate.

Sognano soltanto.

Il sogno degli sciamani è un silenzio tra le parole mancanti… Ma il sogno è il coraggio dei giusti. E non mi lascio sopraffare dalle malinconie.

La vita è anche tutto ciò che sarà domani…

 




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Arrestato Domenico Cutrì.

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DETENUTO EVASO: CC CATTURANO ERGASTOLANO IN FUGA - VARESE, 9 febbraio 2014 - I Carabinieri hanno posto fine all'evasione di Domenico Cutrì, l'ergastolano fuggito dal tribunale di Gallarate (Varese) dopo una sanguinosa sparatoria in cui ha perso la vita il fratello Antonino. Cutrì, a quanto si è saputo, è stato preso non distante dalla zona in cui è verificata l'evasione.
Domenico Cutrì, 32 anni, era stato condannato in appello all'ergastolo come mandante dell'omicidio di un polacco che aveva insidiato la sua fidanzata. Era evaso lunedì scorso, intorno alle 15, quando un gruppo armato era entrato in azione davanti al tribunale di Gallarate dove l'ergastolano doveva sostenere un processo per truffa. Del commando facevano parte, secondo quanto accertato dai carabinieri, coordinati dal pm di Busto Arsizio, Raffaella Zappatini, i suoi fratelli Antonino, 30 anni, ucciso nel conflitto a fuoco con gli agenti della Polizia penitenziaria, e Daniele, 23 anni, fermato due giorni fa. Altri quattro componenti del commando erano stati fermati a Cellio (Vercelli) dove era stato allestito un covo e un quarto a Napoli. In carcere si trova anche la compagna di Antonino Cutrì, Carlotta Di Lauro, accusata di aver fornito supporto logistico all'evasione. Si è fatta trovare ieri sera in casa dei genitori dopo tre giorni in cui era stata irreperibile con il figlio di cinque anni avuto da una precedente relazione. Domenico Cutrì sarebbe stato catturato non distante da Inveruno, nell'Alto milanese, dove risiede la sua famiglia. 

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Le notizie del 9 febbraio 2014

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DOMENICO CUTRÌ CATTURATO NELLA NOTTE DAI CARABINIERI ERGASTOLANO EVASO DA GALLARATE PRESO NELL'ALTO MILANESE Nella notte i Carabinieri hanno messo fine alla fuga di Domenico Cutrì: l'ergastolano 32enne fatto evadere da Gallarate è stato preso nell'Alto milanese a Inveruno, dove risiede la sua famiglia. Pomeriggio di terrore ieri per le strade di Torino: un ladro bloccato dopo un inseguimento ha prima minacciato di uccidersi per poi sparare contro la polizia, che ha risposto al fuoco uccidendo il 45enne pregiudicato. ---. 

LETTA: DA NAPOLITANO, POI NUOVO PATTO GOVERNO; RENZI: ERA ORA VISCO: RIPRESA DEBOLE, GIOVANI PRIME VITTIME RECESSIONE Letta esclude la staffetta politica, annunciando che vedrà Napolitano e assumerà un'iniziativa per arrivare ad un nuovo patto di governo. L'incontro è atteso tra domani e dopodomani. Era ora, commenta Renzi. La ripresa economica è debole ed i giovani sono le prime vittime della recessione, afferma Visco; le banche sostengano l'economia reale, chiede il governatore di Bankitalia. ---. 

MARÒ, IRA DELLA BONINO: 'INDIGNATA, IL GOVERNO INTERVERRA« RESTA LEGGE ANTI-PIRATERIA, RISCHIANO FINO A DIECI ANNI Bonino indignata e sconcertata dalla possibilità che l'India applichi la legge antiterrorismo ed antipirateria contro i marò, che rischierebbero una condanna fino a 10 anni. Il governo italiano interverrà, assicura il ministro degli Esteri. Domani l'udienza in Corte suprema a New Delhi: l'ipotesi di reato è atti di violenza e non omicidio. ---. 

DERAGLIA TRENO SULLE ALPI FRANCESI, DUE MORTI E 9 FERITI MASSO CADE SU CONVOGLIO, SOCCORSI DIFFICILI PER LA NEVE Sangue sulle Alpi francesi: è di almeno due morti e nove feriti il bilancio del deragliamento del treno regionale tra Nizza e Digne-les-Bains, che sarebbe stato colpito da un masso in una zona isolata a 1.000 metri d'altezza. Un vagone è rimasto sospeso nel vuoto, trattenuto dagli alberi, mentre un altro in bilico sui binari. I soccorsi ostacolati dalla neve. ---. 

CALCIO: MILAN KO A NAPOLI, OGGI LAZIO-ROMA E JUVE A VERONA RUGBY, ITALIA A PARIGI CONTRO LA FRANCIA NEL SEI NAZIONI Nella anticipi della Serie A il Napoli batte 3-1 il Milan al San Paolo, l'Udinese stende 3-0 il Chievo e la Fiorentina supera 2-0 l'Atalanta. Oggi tutte le altre, col derby Lazio-Roma e la Juve a Verona; nel posticipo Inter contro il Sassuolo. Il rugby: a Parigi azzurri contro la Francia nel Sei nazioni. La Fed cup: con le azzurre avanti 2-0, prosegue oggi la sfida contro gli Usa ---. 

SOCHI, OGGI OCCHI PUNTATI SU INNERHOFER E ZOEGGELER E ITALIA GIÀ GUARDA A 2024, LETTA: POSSIAMO GIOCARCELA Tanti gli azzurri in gara oggi a Sochi: tra gli altri nella discesa libera occhi puntati su Innerhofer, nello slittino manche decisiva per Zoeggeler; donne nel biathlon, la Kostner nel programma libero. E l'Italia guarda già ai Giochi invernali del 2024: la candidatura è una partita giocabile che possiamo vincere senza sforzi faraonici, afferma Letta.

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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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In uno Stato democratico la filosofia della politica deve poter garantire una economia dello sviluppo - di Micol Bruni

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Nella crisi delle democrazie occidentali.

In uno Stato democratico la filosofia della politica deve poter garantire una economia dello sviluppo

 

di Micol Bruni

 

 

In uno Stato in cui domina il concetto di crisi della politica i sistemi della politica diventa di una perfetta debolezza. Sarebbe facile sostenere, e condividere anche la vulgata sulla questione, che la crisi della politica è dovuta al vuoto di una politica che non è più “ragionata”. Le motivazioni sarebbero tante: economico, antropologico, generazionale. Ma in ogni contesto ci sono state stagioni in cui si è posto il problema.

Non credo, comunque, che la crisi della politica sia dovuta alla politica in sé quanto piuttosto ad una carenza filosofica di una politica pensata non solo attraverso i ragionamenti, ma per sfilacciamenti di ordine prettamente identitario.

Cosa voglio dire? La politica è l’espressione di una identità di una Nazione, ma anche l’espressione di una classe dirigente. Parimenti è la politica che crea una Nazione con una sua precisa caratteristica identitaria.

Qual è l’identità della politica? Due sono i presupposti che potrebbero avviarci verso un’idea di politica pensata. La filosofia del diritto alla politica e la politica come metafisica di una antropologia culturale diventa un percorso necessario. Proprio con la caduta delle ideologie o se si vuole con lo sconfinamento delle ideologie, in una visione prettamente economica, sono venuti meno alcuni presupposti filosofici.

È inscindibile il binomio filosofia – politica. Questo lo si constata sia negli Stati democratici sia negli Stati autoritari. Lucio Colletti ci ha lasciato un’eredità ancora non risolta. Il tramonto delle ideologie non ha portato né ad una rivoluzione conservatrice né a un riformismo di stampo socialista moderno e tanto meno ad un liberalismo in cui i mercati potrebbero essere controllati.

La politica ormai vive un processo completamente divergente rispetto all’economia e forse anche si lega ad una articolazione di prospettive che vanno oltre la stessa politica pensata in termini filosofici. Si è verificato un vero e proprio cortocircuito tra la politica e l’economia. Ma bisognava aspettarselo. Le epoche viaggiano sull’onda delle oscillazioni della finanza.

Il Rinascimento era stato ben preannunciato da Machiavelli, il quale non fa altro che tentare di “spiegare” che, con “Il Principe”, si entra in un’epoca non solo che detta le voci alla modernità, ma stabilisce un nuovo rapporto tra l’affermazione dei processi economici che devono essere guidati dalla politica.

Da Machiavelli in poi la politica non sarà più la stessa. Si supera la centralità del concetto di persona e si stabilisce un legame tra il soggetto politico e la politica come strumento del governare. Un concetto che verrà ripreso, nonostante le difficoltà anche di ordine filosofico, nel corso degli anni che stabiliranno le fasi risorgimentali.

Lo stesso Risorgimento si baserà su una identità politica a due “velocità”: quella filosofica e quella economica. L’Unità d’Italia è il capovolgimento di una prassi della politica anche se il Regno di Napoli è la testimonianza documentata di una politica che ha perso il suo pensiero filosofico perché ha preso il sopravvento l’economia della politica, e Machiavelli trova la sua nicchia in una soffitta della storia.

La politica riconquista la sua funzione filosofica dopo Mazzini e si innerva tra le maglie di una strategia gentiliana di Stato tra post etico e Stato della ragione. D’altronde, il primo Benito Mussolini non perderà mai il contatto con i principii filosofici machiavelliani.

Si è più volte discusso su una frase che è quella che dice che il fine giustifica i mezzi. Certo non è di Machiavelli. Non è attribuibile in nessun modo al segretario fiorentino. Non ci sono dubbi. Ma tutta la visione filosofica e “storicista” del Machiavelli teorico di una politica moderna si incentra su tre vocaboli: l’obiettivo, i mezzi, il raggiungimento.

Negli ultimi trent’anni, e soprattutto nel ventennio che ci lasciamo alle spalle, non è il Machiavelli degli obiettivi, dei mezzi e del raggiungimento degli obiettivi a dominare lo scenario? Ma se tutto ciò non viene applicato ad una politica pensata, ovvero ad una filosofia della politica, la visione della contestualizzazione storica assume lacerazioni sociali ed economiche.

Dunque. Non credo che si debba parlare di una crisi della politica. Alexis de Tocqueville sosteneva: “Ogni generazione che si forma nel loro seno è come un popolo nuovo” . Forse è giunto il tempo di credere a un “popolo nuovo”. Ad un popolo che abbia come principio il concetto di libertà che sia, comunque, legato alla virtù e questa ai cittadini (Rousseau).

Una politica senza la cittadinanza dell’etica non costruisce una filosofia sull’economia di uno Stato. Questo resta il punto centrale. Nelle democrazie occidentali la politica dovrebbe essere garante del rapporto tra struttura delle Istituzioni e nuove economie di sviluppo.

 




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LO STRETTO E GLI ALGORITMI SISMICI

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Due studi russi e triestini pongono Calabria e Sicilia e area dello Stretto in particolare, all’apice della rischiosità sismica entro il breve periodo.


La sismicità frequente di queste ultime settimane, cadenzata dalle notizie in tempo reale che ognuno può ricevere anche sul cellulare, innesca i discorsi relativi all’Area dello Stretto rimbalzati un paio di stagioni fa da Trieste e Kiev. Prima che le cronache raccontassero i due forti terremoti da 5.4 e 6.0 Richter che hanno colpito l’Emilia Romagna nel 2012, erano rimbalzati alle cronache  gli studi condotti dal pluripremiato Professor Giuliano Panza dell’Università di Trieste e dal collega Vladimir Kossobokov dell’ateneo di Kiev, a capo di un equipe accademica russa che si occupa  di osservazione e analisi dei grandi terremoti su scala mondiale,  analizzando quelli di magnitudo molto alta. Entrambi i gruppi di lavoro, quello e triestino e quello russo, hanno usano il criterio di valutazione deterministica dei terremoti, al contrario di quello definito invece probabilistico, attualmente utilizzato in Italia per definire le mappe di pericolosità sismica. Secondo i sismologi autori di questo studio, il metodo probabilistico italiano, seppur con aspetti positivi, ha come limite principale l’essere una mera analisi statistica dei dati storici del territorio, restituendo un quadro così incompleto della situazione. 

Circa le preoccupazioni riguardanti l’Italia Meridionale, i due algoritmi proposti dall’ateneo triestino, che contrariamente all’Accademia Russa delle Scienze  si occupa soltanto dei terremoti  nazionali, coincidono in un aspetto con l’algoritmo russo. All’inizio di gennaio 2012, secondo le stime dei processi numerici finiti elaborati con  uno dei due algoritmi sviluppati a Trieste, rispetto ai dati immessi sui terremoti verificatisi nelle tre aree italiane considerate, era molto probabile che si verificasse  un sisma grave nell’Italia Settentrionale (in particolare in Emilia) entro settembre di quell’anno, come poi è successo. L’ultimo sisma potente nella zona risaliva al 1570, è bene ricordarlo. All’inizio di marzo 2012 ambedue gli algoritmi  triestini hanno poi avuto risultanze tali da determinare  un allerta anche per  l’Italia Meridionale, per un sisma ancora più violento, stimato da verificarsi entro un paio d’anni. 

Saremmo quindi nel pieno dell’ipotetico periodo individuato. Contemporaneamente, gli studiosi  russi hanno allertato, per un sisma ancora più potente, la Calabria Meridionale e la Sicilia Orientale, Stretto di Messina in particolare.  Considerando lo studio russo, sono state dunque addirittura tre elaborazioni di dati a confermare la consistente ipotesi di terremoti potenti al Sud Italia e  in particolare, nei comprensori di Reggio Calabria e Messina. Purtroppo gli studi triestini hanno poi trovato conferma nei due intensi e ravvicinati sismi dell’area emiliana. I due atenei, da molti mesi verificano periodicamente i risultati degli algoritmi che stimano la possibilità di un potente terremoto nel Sud Italia e nell’area estesa dello Stretto, individuando (secondo i triestini) un potenziale minimo di magnitudo di 5.6 gradi Richter, mentre per il Nord Italia era stato definito come base un 5.4, dato coincidente al primo sisma e poi superato nella seconda scossa del terremoto modenese. Questi algoritmi, c’è da dirlo, hanno sinora registrato un tasso di attendibilità del 70%. Una buona percentuale quindi , che risulta ovviamente  inquietante. Occorre ricordare  inoltre, che la storia sismica italiana quota la Calabria come una zona ancora più rischiosa della Sicilia stessa, la quale registra un picco di pericolosità  estrema nella zona del messinese. Da precisare, che il più potente terremoto di cui si abbia contezza in Sicilia, è stato quello verificatosi nel 1696 nella Piana di Catania, di magnitudo stimata pari a circa 7.4 gradi Richter. 

Quanto alla verifica di questi studi, gli scienziati russi ripetono le loro analisi ogni sei mesi, mentre a Trieste i dati sono rielaborati ogni 60 giorni. Secondo queste analisi, un abitante dell’area dello Stretto rischia mediamente 100 volte di più di un cittadino giapponese il patimento di un grave terremoto. La violenza dell’evento che entro un paio di  anni a partire dal 2012 potrebbe, secondo i calcoli, colpire l’area dello Stretto, si estende fino ad un pericoloso dato di magnitudo di oltre 7.5gradi Richter, che, se si generasse, sarebbe certamente devastante negli effetti sul costruito. Il tutto ovviamente, in via ipotetica. Rispetto a questa possibilità che gli studiosi italiani agli ordini del Professor Panza e di quelli russi coordinati dal professor Kossobokov rilanciano, la Commissione Grandi Rischi del Dipartimento della Protezione Civile è stata immediatamente informata, ma non ha considerato come già sufficientemente provati i criteri utilizzati dall’ateneo triestino e da quello russo. La convalida di questi metodi paradossalmente però, avviene solo con il verificarsi del terremoto stesso: questa filosofia scientifica proposta quindi, si può sposare oppure no.  In Italia le mappe sismiche   sono state aggiornate efficacemente solo negli ultimi anni e spesso ciò è avvenuto soltanto dopo un potente terremoto. Per dare l’idea della sottovalutazione del rischio sismico che ancora esiste, basti pensare che nel 1998, il Prof. Martelli aveva avviato  un corso di Costruzioni in Zona Sismica alla Facoltà di Architettura di Ferrara, considerata la migliore in Italia. Recependo però i tagli ministeriali previsti al tempo, nel 2011 fu chiuso quel Corso di Laurea per ”mancanza di interesse territoriale” dell’applicazione degli studi sismici. Il terremoto violento di qualche mese dopo, purtroppo li smentì amaramente. 

FRANCESCO ROMEO

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CUTRÌ: SCOPELLITI, CATTURA TESTIMONIA COSTANTE IMPEGNO STATO

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CATANZARO, 9 febbraio 2014 - «Rivolgo i più sinceri ringraziamenti ed apprezzamenti all'Arma dei Carabinieri per l'arresto di Domenico Cutrì». È quanto afferma il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, in una nota diffusa dall'ufficio stampa della Giunta regionale. «La brillante e fulminea operazione che ha consentito di restituire alla giustizia italiana un pericoloso ergastolano - aggiunge Scopelliti - è la più limpida testimonianza del costante impegno dello Stato nel contrasto ad ogni forma di criminalità»

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