MA LE FRAZIONI SALINE E FOSSATO, NON VOGLIONO DIVENTARE UNA DISCARICA A CIELO APERTO
Domenico Salvatore
Quegli anni favolosi del ‘60 e ’70. Aria netta e pulita. Tempi magici. Va be’ che ci fossero le mamme e le nonne a sovvenzionare. Sotto sotto il diecimila (lire) ci poteva stare. I giovani studiavano. Oddio, non tutti. Le tasse, poco, ma si pagavano. Oddio non tutti. Non prima e nemmeno ora, a dire il vero. Affitto, mutuo casa, mutuo macchina, mutuo matrimonio, mutuo vacanza… Acqua, luce, telefono, gas, irap, tares, irpef, ici, imu, iciap… cip ciop. Ma forse, è più facile uscire fuori dal labirinto, senza filo di Arianna. Nei paesi non c’era il mostro della disoccupazione. La montagna e l’alta montagna favorivano il lavoro delle campagne. Si versavano i contributi e si percepiva pure l’indennità di disoccupazione. Parecchia gente ‘simboscava nella “Forestale”. Guadagnava e si versava gli oneri fiscali. Pensione, integrazione, stipendi, rimesse degli emigranti, lavoro in bianco ed in nero. Lo ingiuriavano “Welfare” a perdere. E fors’anche “assistenzialismo” di Stato. Si poteva fare famiglia. Mettere al mondo i figli. Ma non più di due o tre. Qualora fosse possibile; e, Dio benedicesse. Intanto ministri e sottosegretari, lucravano ed ingrassavano su tutto. Pure sui miliardi di lire, che a pioggia, arrivavano sul Mezzogiorno d’Italia; non solo attraverso la Casmez. Ma…non rubavano, poveri innocentini! Nooooo! Non dire ‘quesso’. Malalingua, linguacciuto, pettegolo, maldicente, calunniatore! La spazzatura c’era? C’era, c’era! Ma non si portava nei cassonetti. Non ancora. Si buttava alla…fiumara. Povera fiumara, quante ne ha viste e sopportato. Ma a tutto c’è un limite. Le alluvione aspro montane ‘buttavano’ acqua per giorni e giorni; ed anche per settimane intere. Proprio così! La neve “prazziava” abbondante ed a primavera i corsi dei fiumi e delle fiumare s’ingrossavano a dismisura. Travolgevano tutto e tutti. Ci sono stati pure dei morti, se non ricordiamo male. Mura e muretti.
Case, casette e “zimbe” con tutti i maiali dentro. Fango, poltiglia, mistura, fanghiglia, pantano, palude, melma, acquitrino…scivoloni, capitomboli, sdruccioloni, disastri ecologi, catastrofi ambientali, ruzzoloni. Poi. vennero i primi cassonetti di metallo simili a secchioni. Infine la plastica, per tutti i gusti; di tutte le misure e dimensioni e sommerse tutto e tutti. Sacchetti di plastica non riciclabili, non biodegradabili; bottiglie di plastica, piatti, posate e bicchieri, tovaglie, tovagliette e tovaglioli e fazzoletti, tutto di plastica. Una delle tante derivazioni del petrolio, che allora veniva scavato per terra e per mare, nell’ordine dei miliardi di barili il giorno; e poi di milioni il giorno. Il boom economico per i Paesi più avanzati, consorziati, associati, riuniti, con un’oculata politica estera. La parola ‘inquinamento’ era poco conosciuta; se non ignorata. La cronaca ci ricorda tante catastrofi…ci sono le guerre, che causano morti e distruzione: consumano carburanti, devastano le foreste, contaminano l’acqua e distruggono interi ecosistemi, per non parlare del numero delle vittime, che muoiono ogni giorno in questo o quel conflitto. Ma il disastro della diossina di Seveso, 40 mila morti; lo sterminio di 80.000 animali per prevenire la contaminazione, servì e diede il via ad una campagna di sensibilizzazione e di informazione più approfondita. Poi, vennero gli altri disastri. Le famigerate ‘nubi tossiche’, come quella di Chernobill e Fukushima, una serie di quattro distinti incidenti, occorsi presso la centrale nucleare omonima a seguito del terremoto e maremoto.
Bhopal, il disastro peggiore che l’industria chimica abbia mai causato. Una tragedia del mare, con la petroliera Exxon Valdez incagliata nel golfo dell’Alaska. Circa 38mila i litri di petrolio in mare, quasi 2000 i km di coste inquinati e migliaia gli animali morti. Love Canal, la tragedia dei terreni vicini alle Cascate del Niagara è dovuta a circa 21.000 tonnellate di rifiuti tossici, seppelliti dalla Hooker Chemical. Il Vortice Subtropicale di Spazzatura dell’Oceano Pacifico. L’accumolo di plastica e di rifiuti marini galleggianti è tale che questo ammasso di spazzatura è oggi conosciuto come l’Isola orientale di Spazzatura. la Zona Morta del Mississipi, un’area vasta del Golfo del Messico che segnala il delta del Mississipi come il più inquinato al mondo, più del Gange e del Mekong. E le altre nubi tossiche, disastri ambientali e catastrofi ecologiche di cui non è pervenuta notizia, se non di rimbalzo e carambola attraverso Green Peace, il WWF, o Amnesty International?. Le petroliere incagliate, speronate od in avaria? E gli esperimenti nucleari nel deserto del Sahara; nell’atollo di Mururoha; in Iran; in Iraq; in Cina; in America, in India; al Polo Nord; al Polo Sud; nelle profondità marine dell’Oceano; se non nei cieli? Homo homini lupus! Poi c i sono i milioni, se non miliardi di metri cubi eruttati dai vulcani come l’Etna, il Vesuvio, lo Stromboli, i Campi Flegrei, Vulcano per rimanere in Italia; ma nel mondo ce ne sono a centinaia. E l’amianto, incubo notturno delle generazioni post-moderne, che produce morti con la motopala…tumori, leucemie. Il prezzo da pagare per il progresso.
Come le antenne paraboliche e quelle dei ripeti roti. Come i rifiuti solidi urbani, speciali, nocivi ed ospedalieri, ma anche le scorie radiattive. Mari inquinati; laghi inquinati; fiumi inquinati; torrenti inquinati; falde acquifere inquinate…atrazina, molinate, bentazone…mangimi alla diossina, maiali alla diossina, polli alla diossina, morbo della mucca pazza, (BSE); morbo della ‘pecora pazza’ (Scrapie); nave dei veleni. E l’inquinamento dei mari? Il Mare Adriatico tonnellate di rifiuti tossici smaltiti dalla NATO inquinato da rifiuti (bombe) NATO. ‘Una quantità enorme di armi e rifiuti tossici : le bombe americane degli anni ’40, e le armi utilizzate dalla NATO nella guerra del 1999 contro la Serbia, tra cui munizioni all’uranio impoverito “, armi che contengono spesso sostanze tossiche, come lo zolfo, “gas mostarda” e fosforo; una minaccia per l’ecosistema locale.“Dopo la guerra, nel 1999, sibila un pescatore, i pesci sono praticamente scomparsi dalle nostre acque territoriali”. I prodotti chimici, hanno rovinato la nostra salute, anche provocando eruzioni cutanee, visione offuscata e così via.”I pescatori hanno dovuto abbandonare il lavoro a causa della scarsità di pesce. La cooperativa di pesca nella cittadina balneare di Molfetta, che una volta era composta da quasi 200 soci, ora ne ha solo cinque. Il rogo dei cassonetti di plastica e i medicinali scaduti i prodotti chimici dell’industria alimentare e chimica, produce diossina. Non sono molti i cittadini che lo sappiano e perciò non si oppongono in maniera severa e rigorosa; come dovrebbero. C’è di mezzo la salute pubblica. La vita stessa della comunità. Le discariche fantasma, non sono soltanto in Aspromonte purtroppo. Sulle zone rivierasche ce ne sono tantissime. Alcune, sono censite come “normali” e controllate. Servono per conferire i rifiuti nell’ordine dei milioni di tonnellate.
Tipo quella di Casignana. Lascia il tempo che trova il comodo alibi della depressione culturale in cui sta sprofondando il Paese e la malapolitica; la Seconda Repubblica non è mai decollata. In Calabria; la politica ha abdicato ai propri compiti, è diventata clientela e mercato. Ci sono quartieri cittadini, dove le persone muiono a centinaia e nessuno muove un dito. Fossato, dieci morti l’anno, negli ultimi 30? Melito, Reggio Calabria, Bova Marina, Gioia Tauro, Paola (è una cittadina tirrenica che si trova a metà strada tra Cetraro, dove è stata ritrovata la nave Cunsky, ed Amantea, dove si è spiaggiata l'ormai tristemente famosa Jolly Rosso. Entrambe con il loro carico di fusti tossici. Non si sa ancora con certezza dove siano stati interrati i rifiuti)…dobbiamo proseguire? “Su 12.590 pazienti, a Paola, fonte “La Repubblica”, la percentuale di giovani ammalati di tumore è quattro volte superiore alla media nazionale. Il picco di malattie si è registrato negli ultimi dieci anni "ma questi - spiega il dottor Cosimo De Matteis, che ha coordinato l'indagine come responsabile nazionale del sindacato medici italiani - sono i primi dati che abbiamo". Paola è una cittadina tirrenica che si trova a metà strada tra Cetraro, dove è stata ritrovata la nave Cunsky, ed Amantea, dove si è spiaggiata l'ormai tristemente famosa JollyRosso. Entrambe con il loro carico di fusti tossici. Non si sa ancora con certezza dove siano stati interrati i rifiuti - la Procura di Paola sta indagando su questo - ma di certo proprio a partire dall'arrivo di quelle navi sono aumentati i tumori nella popolazione giovane.
Proprio nel 1990, il 14 dicembre, la Jolly Rosso arrivò sulla spiaggia nei pressi di Amantea, dove rimase abbandonata a se stessa per ben sei mesi, fino al giungo del '91. E si ipotizza che quelli fossero anche gli anni dell'affondamento della Cunsky. Ma perché solo ora la prima indagine? De Matteis, stanco di veder morire i suoi pazienti, ha incrociato le cartelle di otto medici di base che contano 241 ammalati di tumore. L'operazione può sembrare semplice, ma è una ricerca che nel contesto locale calabrese diventa difficile. E che in altri paesi della costa probabilmente non avverrà mai: non sono molti i medici propensi a osare tanto. Per questo "chiedo - dice De Matteis - che sia la Regione a fare uno studio sistematico su tutta la fascia tirrenica".
"Fino a qualche anno fa avevo pazienti ultracentenari, oggi neanche uno" - dice il dottor De Matteis - Le ricerche sono state fatte a Paola ma ora ci si augura che anche i medici degli altri paesi costieri incrocino i dati per vedere se il fenomeno riguarda tutta la zona o no". Veniamo ai dati. La statistica realizzata da De Matteis dimostra che nella fascia tra i 30 ed i 34 anni, i giovani si ammalano di tumore con una media del 2.90% contro la media nazionale dello 0.74% per gli uomini e dello 0.86% per le donne. Dai 35 ai 39 anni la media è del 2.07 contro quella nazionale dell'1.24 per gli uomini e dell'1.78 per le donne. Nella fascia dai 40 ai 44 anni la media a Paola è del 4.15% contro il 2.11 per i maschi e il 3.33 per le donne. Ma anche se guardiamo la fascia dei 60 - 64 anni il tasso del 15,77% è superiore all'11.43 dei maschi e all'11.69 delle donne.
Dopo i 65 anni la media scende. "Chiedo il disastro ambientale - dice la senatrice Antonella Bruno Ganeri, che è stata due volte sindaco di Paola, dal '93 al 2001, e che è stata colpita personalmente dalla perdita di due figli giovanissimi, morti entrambi per tumore. "Chiedo che il governo centrale si muova. Lo deve a chi non c'è più perché vittima del lavoro, come nel caso della Marlane, e dell'ambiente, come sta accadendo a Paola. Ci sono stati casi di ragazzini morti a dodici anni. Questa è una terra avvelenata da sostanze radioattive buttate qui come se la Calabria fosse la pattumiera d'Italia". Ed ancora, Africo…Il sndaco, Domenico Versaci, ha avuto un incontro con i tecnici del Centro epidemiologico regionale ambientale (Cera) dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal); nella sede del Dipartimento Provinciale di Reggio Calabria dell’agenzia ambientale, si e’ riunito il Tavolo Tecnico presieduto dal Direttore Generale di Arpacal, Sabrina Santagati, alla presenza del primo cittadino del comune reggino. Erano presenti all’incontro il direttore del Cera-Arpacal, Francesco Nicolace, accompagnato dal dirigente Michelangelo Iannone, e dal tecnico Angelo Rocca, nonche’ i dirigenti dei servizi tematici provinciali Arpacal, Mariano Romeo (servizio Aria), Bruna Cardile (servizio Suolo e rifiuti), Giuseppe Mazza (servizio Alimenti e bevande), Giovanna Belmusto, direttore del Dipartimento reggino e responsabile del laboratorio fisico, accompagnata dal tecnico, Santina Marguccio….
Inoltre previsto, uno screening sulle acque potabili dei pozzi del Comune di Africo e delle relative adduzioni Sorical, riferite al territorio medesimo, procedendo anche ad un’attenta valutazione del territorio lungo l’alveo del Torrente La Verde. L’Arpacal ha previsto a posizionare i laboratori mobili per la verifica sulla qualita’ dell’aria, la radioattivita’ gamma, alfa e beta totale sui filtri, nonche’ la misura della concentrazione del gas radon indoor nelle abitazioni. Un’onda anomala di tumori e leucemie nei territori di Cittannova, Cosoleto, Delianova, Oppido, Polistena, San Ferdinando, Taurianova, Varapodio furono denunziati al ministro della sanità Livia Turco ed al governatore del tempo Agazio Loiero. E di Cinquefrondi (Reggio Calabria), diretto da Marco Cascarano primo Per approfondire le problematiche legate ad un aumento delle patologie oncologiche tra la popolazione residente nel comune, i tecnici del Centro di Epidemiologia Regionale Ambientale (CERA) dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria (ARPACAL), hanno incontrato i rappresentanti di un Comitato spontaneo di cittadini. L’intervento del CERA, infatti, era stato sollecitato dal Consigliere Provinciale, Giuseppe Longo. Alla riunione, erano presenti, il personale del Centro di Epidemiologia Regionale Ambientale dell’Arpacal (il direttore Dr. Francesco Nicolace, il dirigente dr. Michelangelo Iannone ed il funzionario dr. Angelo Rocca) alcuni medici di base operanti sul territorio (Dottori Manferoce, Barbalace, Manfrina e Silipo) nonché numerosi cittadini cinquefrondesi.
Presenti, inoltre, il Comandante dei Vigili Urbani ed il Vicesindaco di Cinquefrondi.I cittadini, hanno esposto le problematiche ed i timori legati al paventato aumento delle patologie tumorali aumentate in maniera sensibile, con particolare riguardo per il quartiere Aracri. Ma il consigliere comunale di Gioia Tauro Anna Maria Stanganelli facendosi portavoce dei cittadini scriveva… Al Presidente della Giunta Regionale On.le Giuseppe Scopelliti nella sua qualità di Commissario ad Acta; Al Direttore Generale dell'ASP di Reggio Calabria
Dott.ssa Rosanna Squillacioti;Al Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin e per conoscenza Al Sindaco della Città di Gioia TauroAvv. Renato Bellofiore. La sottoscritta Anna Maria Stanganelli, capogruppo consiliare del movimento " Un mare nel cuore" in seno al Consiglio Comunale di Gioia Tauro, PREMESSO
• che il proliferare di innumerevoli forme di neoplasie sta interessando giovani, donne, bambini e anziani del Comune di Gioia Tauro e delle aree adiacenti;
• che l'eccesso di mortalità nel comune di Gioia Tauro è poco specifico, anche se diverse evidenze fanno propendere per un eccesso di mortalità per tumori maligni;
• che l'Art. 8 del DDL n. 1249 approvato in Senato in data 12 Dicembre 2007 prevede, come individuati dal Piano sanitario nazionale e dai Piani sanitari regionali l'istituzione dei registri di patologia riferiti a malattie di rilevante interesse sanitario, registri nominativi delle cause di morte e registri dei soggetti sottoposti a procedure sanitarie di particolare complessità al fine di acquisire la conoscenza dei rischi per la salute e di consentire la programmazione nazionale e regionale degli interventi sanitari volti alla tutela della collettività dei medesimi rischi;
• che la Giunta regionale nella seduta del 25 Marzo 2010 ha approvato un "Progetto per la realizzazione dei registri tumori di popolazione della Regione Calabria";
• che durante la Conferenza dei Capigruppo del Comune di Gioia Tauro tenutasi giorno 15 Ottobre, la stessa aveva richiesto la possibilità di istituire una Commissione Speciale che si occupasse di valutare la correlazione causa- effetto tra l'incidenza di neoplasie e la presenza di Depuratore, Inceneritore, Centrale elettrica,...
• che il Sindaco e la maggioranza non hanno inteso abbracciare tale proposta, ritenendo la stessa "molto generica" ,
RITENUTO
• Dover far proprie le preoccupazioni dei cittadini che amministriamo, basti pensare alla costituzione di un gruppo su facebook "La piana di Gioia Tauro ci mette la faccia" in relazione alla necessità di avere dati certi ed informazioni scientifiche certificate dal Sistema Sanitario Nazionale, tali da confortare una corretta informazione socio sanitaria, per la qualità della vita e per una corretta azione di prevenzione e cura,
• avere contezza degli effetti sulla salute dell'uomo degli inquinanti certificati;
CHIEDE
• lo stato di attuazione del Progetto per la realizzazione del registro tumori di popolazione della regione Calabria;
• i dati statistici e l'incidenza delle malattie tumorali sulla popolazione residente nel comune di Gioia Tauro, con particolare riguardo alle aree adiacenti.
• Di avviare qualora non sia stato fatto, uno studio epidemiologico sulle aree descritte e rendere operativo il registro tumori per la popolazione che risiede nei comuni compresi nel distretto sanitario di Gioia Tauro, cosi da poter individuare eventuali specifiche esposizioni e fattori di rischio;
• di raccogliere i dati per effettuare studi di frequenza, prevalenza, incidenza, associazione, stima dei fattori di rischio, di prognosi e sorvegliare lo stato della salute, la programmazione di interventi sulla popolazione, la valutazione dell'assistenza sanitaria.
La città convive da troppi anni con i dubbi, ancora irrisolti, degli effetti che possono avere sulla salute della popolazione residente gli impianti presenti nel nostro terriorio.E' giunto pertanto il tempo di capire scientificamente se è vero che la nostra comunità, più di altre, sia colpita da malattie oncologiche e se le problematiche ambientali riscontrate nella piana di Gioia Tauro influiscano sull'insorgenza di tali malattie. Pertanto alla luce delle ragioni sopra esposte, la scrivente chiede un immediato pronto riscontro alla presente. Qualora La sottoscritta non vedesse riconosciuti i propri diritti di cittadina gioiese, non esiterà a coinvolgere la cittadinanza in una sottoscrizione corale che denunci eventuali inadempienze per quanto sopra esposto.” Ma Fossato e Saline non intendono diventare una discarica a cielo aperto. Questo è certo. I cittadini ci conoscono bene. Ci telefonano, ci contattano fisicamente, de visu…”Allora Domenico, lo sai o no quante persone siano morte di tumore e leucemia? Io ho perso il padre aveva cinquant’anni ed un nipote di venti; a me è morta la mamma di 46 anni; a me la sorella di 28; a me il fratello di 30; a me lo zio di 42. Lo vuoi muovere un dito per segnalare le centinaia di morti negli ultimi decenni o no? Hai bisogno dei certificati medici? Te li daremo. Non abbiamo di questi problemi. Ti stiamo dando una testimonianza orale, ma se la vuoi te la daremo anche per iscritto.
Altro che pettegolezzi, leggende metropolitane, panzane, bufale e corbellerie. Qui, ci stanno morendo i nostri cari. Un pezzo di cuore se ne va con loro. Te la do io la centrale a carbone! Sono contento che tu sia arrivato sin qua sopra, a margine del torrente Vena, dove insiste anche la ben nota struttura per disabili fisici e mentali della “Rinascita”o come si chiama. Dato che ci sei, scatta un paio di fotografie e fai pure un filmato. In maniera che i tuoi lettori ed anche i cittadini possano vedere il disastro ambientale che producono queste colline di spazzatura. A volte vengono rimosse dopo settimane se non mesi. Uno scandalo. Per le tasse però, ci mettono in croce. Ci vessano, ci massacrano. Questa è solo la punta dell’iceberg del malessere e del malumore. Se fai un ampio giro ne trovi di cosette. Ha fotografato le fiumare? Sono piene di amianto. Ed i tetti? Amianto a distesa. Hai visto l’acqua? Nera come il carbone. Sul tetto del macello allo stadio, dove giocano tante squadre fanno bella mostra di sé parecchi ondulati di amianto. Se fai il giro di Saline sai quanti ne trovi? Ma i Commissari che fanno, dormono? Buonanotte!” Caro Francesco, Giovanni, Carmelo, Mimmo, Maria, Giovanna, vi ringrazio pubblicamente della vostra testimonianza, che riporto integralmente, senza nulla togliere, com’è nel nostro stile.
Voi mi conoscete da una vita e sapete bene che il sottoscritto abbia sempre fatto la sua parte. Sebbene le testate quotidiane cartacee, ci censurassero, spesso e volentieri; per le ragioni che voi conoscete assai bene. Ora però, nessuno può più censurarci. Di quello che scriviamo, ce ne assumiamo la piena, totale ed incondizionata responsabilità….”Questo” non si può scrivere perché… “tocchiamo” la suscettibilità del sindaco, del primario, del direttore, del presidente, dell’onorevole, del finanziere, dell’economista, del professore, del magnate, del parroco e così via. Quest’altro no, perché il presidente o l’allenatore…Qualcheduno dei sette quotidiani per i quali abbiamo collaborato, ci negava la firma: E quando andasse bene, ci siglava i ‘pezzi’. Sull’inquinamento e la corruzione abbiamo redatto pezzi esplosivi, che non hanno mai visto la luce, purtroppo. Anche per le pressioni degl’intrusi. Perché il giornale non…poteva perdere i lettori. Quelle telefonatine maliziose al caposervizi, al caporedattore, al direttore….Ma questo corrispondente, scrive un sacco di fesserie, vi farà perdere copie all’edicola, cacciatelo! Mettete a questo ed a quello. Articoli al ketch-up sui sindaci, consiglieri ed assessori incapaci, corrotti e prepotenti, che lasciavano i paesi al buio, le strade sporche e piene di voragini e senza segnaletica stradale orizzontale (e nemmeno verticale); sui primari despoti e litigiosi, che abbandonavano i malati al loro destino e chiudevano tutti e due gli occhi sulle razzie di generi alimentari e diversi, diurne e notturne dei ladri col camice, alcuni dei quali pizzicati, inquisiti, condannati ed incarcerati, degenti costretti a portarsi tutto da casa; sui presidenti ed allenatori ciarlatani, inetti e mediocri, che si rimangiavano le promesse di contributo spese, premio-partita, gettone di presenza; sulle ditte che si beccavano un sacco di soldi e facevano lavori da cani, lasciando le strade rattoppate per anni, se non pieni di buche; sulle ditte fasulle e disoneste per non dire criminali, che si riempivano le tasche, davano uno stipendio da fame agli operai, quando ci fosse, lasciandoli addirittura senza contributi e lucravano sul cemento e sulle forniture; aziende in odore di mafia, sempre le stesse, che non brillavano certamente per professionalità, esperienza e competenza.
Qualche giornale ci dava spazio, è vero e le notizie si vedevano eccome; altro che trafiletto a piè’ di pagina, che nemmeno si scorgeva. Sull’inquinamento, sulla spazzatura, sulle gare taroccate, su certi giochetti intorno ai cassonetti. Ci costò caro quello spazio. Il passaparola fu terribile…Non chiamate più quel giornalista; non gli dovete passare nemmeno lo straccio di una notizia. Ignoratelo. Boicottatelo. Cacciatelo. Un massacro che durava anni. Doppiogiochisti, cerchiobottisti, professori del voltagabbana. Ma non ci siamo mai piegati, né ai ricatti ed alle minacce, né alle lusinghe, agli adescamenti ed alle blandizie Uno stipendio l’avevamo e non rincorrevamo nessuna ricchezza, che non fosse quella morale e spirituale, ma soprattutto culturale. Cozzava contro i nostri ideali; contro i nostri valori morali. Forse, è anche per questo, che siamo rimasti qua “poveri e pacci”. Dei ben numerosi attentati ve ne abbiamo parlato in precedenza, non ci sembra il caso di ripeterci. Alcuni regolarmente denunciati presso gli uffici delle forze di polizia. Scripta manent, verba volant. Altri a voce. Ma i capi, sapevano tutto.
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