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Messina: i Carabinieri arrestano un giovane messinese per stalking e violenza su una diciasettenne.

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Compagnia di Messina Sud

 

Messina: i Carabinieri arrestano un giovane messinese per stalking e violenza su una diciasettenne.

 

Nel tardo pomeriggio di mercoledì 2 aprile 2014, i Carabinieri della Compagnia Messina Sud hanno tratto in arresto su esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, un trentatreenne messinese, con l’accusa di atti persecutori, violenza sessuale aggravata, sequestro di persona, maltrattamenti e minaccia nei confronti di una ragazza di diciassette anni, con la quale lo stesso aveva da poco terminato una tormentata relazione sentimentale.

La vittima, accompagnata dalla madre, si era presentata dai Carabinieri nel mese di marzo, denunciando che, al termine della loro relazione, il ragazzo aveva iniziato a molestarla per strada ogni volta che la incontrava, determinando in lei e nei suoi familiari un perdurante stato di ansia e costringendola a cambiare le proprie abitudini di vita. In una particolare circostanza, il giovane aveva costretto la minorenne a salire sulla propria auto, obbligandola ad un rapporto sessuale completo all’interno di un garage e minacciandola di morte, qualora avesse raccontato a qualcuno della violenza subita. L’Autorità Giudiziaria, concordando con le risultanze investigative dei militari operanti, ha confermato le accuse nei confronti dell’indagato per tutti i reati indicati.

Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi.

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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT

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EUROPEE: GRILLO, O M5S VINCE E LI MANDIAMO VIA O LASCIO LA POLITICA

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DOBBIAMO CONQUISTARE 2 MLN ELETTORI DI INDECISI O DEMOTIVATI Roma, 3 aprile 2014 - «Stavolta bisogna che la gente capisca che dobbiamo fare un culo così a tutti. Perchè su una cosa non ho dubbi: o vinciamo, o stavolta davvero me ne vado a casa. E non scherzo». Lo ha detto Beppe Grillo in un'intervista alla «Repubblica», sottolineando l'importanza cruciale delle prossime elezioni europee. 

«Noi -aggiunge il leader M5S- dobbiamo mobilitare quella gente che va ai seggi solo per votare bianca o annullare il voto. Lo sapete quanti sono? Pare che siano due milioni! Ma capite che ci sono due milioni di persone che escono di casa non per votare qualcuno, ma per scegliere bianca o nulla?». «Quelli sono i nostri. Se riusciamo a prendere quei voti, sono due milioni di voti per il Movimento. Poi, per il resto, non prenderemo tantissimo dagli altri partiti, il due o tre per cento...». 

Le prospettive per un risultato positivo del movimento sono buone e Grillo si mostra fiducioso. «Assolutamente sì. È come l'ultima volta, non c'è dubbio. Naturalmente il tipo di elezione è diversa, ma l'aria è quella. E lo sa perchè? Dobbiamo mandarli via davvero, stavolta. E possiamo farcela. Ma bisogna che la gente capisca che lo facciamo per loro. Che è là — in Europa — che si decide tutto», conclude Grillo.

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Vanno abolite le Regioni a Statuto speciale di Pierfranco Bruni

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Le Regione autonome a statuto speciale vanno abolite. Un anacronismo storico di fondo. Oppure rendiamo tutte le Regioni a statuto speciale a cominciare dalla Calabria  -
di Pierfranco Bruni


C'è un accenno di discussione, in alcuni ambienti sia istituzionali che politici, sulla questione da me sollevata qualche giorno fa relativa alle Regioni autonome con Statuto Speciale e alle Province Autonome. Il problema si pone e si dovrà porre con serietà e con dei presupposti politici forti. Storicamente è inaccettabile che possono sussistere ancora tali realtà Regionali che creano,soprattutto oggi, dei presupposti condizionanti anche giuridico - costituzionali (l'articolo V non avrebbe senso oggi se non si pone rimedio anche a questa articolazione) all'assetto delle Regioni e Province autonome.
La Calabria avrebbe, in un tale contesto, tutti gli elementi, da quelli culturali a quelli etnici, da quelli economici a quelli geopolitici, a renderla Regione Autonoma a Statuto Speciale.
Si è commesso un errore di inquadramento storico ed antropologico quando si sono accettate all'interno dello Stato unitario le frammentazioni sulle autonomie. Si è commesso un errore politico nel quadro di una geografia prettamente geo culturale.
Capisco che è molto difficile affrontare un tale problema, ma va affrontato perché una politica delle Riforme non può continuare a spezzettare l'assetto istituzionale di una Nazione. E poi in una Italia ormai multietnica che ruolo avrebbero tali Regioni? Non ci sono motivazioni che reggono né in un impianto istituzionale né politico e tanto meno culturale. Ogni Regione e ogni territorio sono delle identità culturali ed etniche e si portano un bagaglio di differenziazioni sia geopolitico che linguistico sia di usi e costumi e tradizioni sia di eredità storiche ben definite.
Due sono i percorsi. O si aboliscono le Regioni a Statuto Speciale o si rendono tutte le Regioni autonome con un loro preciso Statuto. Non si può ignorare un siffatto problema. Ignorarlo oggi significa rendere omaggio al pressapochismo a alla non conoscenza e consapevolezza di uno Stato che ancora si insiste a considerare unitario. 



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Luigi Palamara
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La Direzione Investigativa Antimafia di Bari ha sequestrato numerosi terreni ed una attività imprenditoriale ad un pregiudicato di Bitonto

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SEQUESTRO DI BENI DELLA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA DI BARI

La Direzione Investigativa Antimafia di Bari ha sequestrato numerosi terreni ed una attività imprenditoriale ad un pregiudicato di Bitonto (Bari), eseguendo così provvedimento adottato dalla Terza Sezione Penale – Misure di Prevenzione del Tribunale di Bari che ha accolto la proposta formulata dal Direttore della DIA, Arturo DE FELICE.

Le indagini patrimoniali sono state condotte dal Centro Operativo DIA di Bari su un 50enne bitontino, A.A. soggetto peraltro condannato per essere organico ad associazione per delinquere di stampo mafioso, operante nella provincia di Bari, in particolare nella città di Bitonto.

Considerato soggetto pericoloso dedito da decenni alla commissione di delitti, destinatario già varie volte della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale della P.S., l’ultima terminata in data 27 settembre 2008, è stato da ultimo tratto in arresto il 23 gennaio 2012, all’esito di una importante operazione che ha visto coinvolti personaggi di spicco della criminalità locale bitontina e barese, attestando così la sua inclusione continua e fattiva nell’ambiente criminale.

Il gruppo delinquenziale sgominato era dedito alla commissione di un numero indefinito di delitti di furto, rapina, tentato omicidio, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco.

Partendo proprio da quella vicenda giudiziaria, gli investigatori della DIA hanno condotto un’analisi approfondita del patrimonio del bitontino, verificandone dichiarazioni dei redditi, disponibilità finanziarie e patrimoniali estese all’intero nucleo familiare.

Gli accertamenti condotti hanno così palesato come il patrimonio a disposizione della famiglia fosse nettamente sproporzionato rispetto i redditi dichiarati. Ciò nonostante il nucleo familiare aveva effettuato numerosi acquisti evidenziando una disponibilità di beni immobili, tra cui in particolare i terreni sequestrati quest’oggi dalla DIA.

Gli investigatori hanno così ricostruito i movimenti finanziari e gli investimenti economici del nucleo familiare, rilevando a conclusione degli accertamenti patrimoniali una netta sproporzione per il periodo 1997/2010, formulando così l’ipotesi che il tenore di vita ben superiore alla disponibilità dichiarata potesse giustificarsi solo grazie ad introiti illeciti.

Pur a fronte di attività economica esercitata, la netta sproporzione tra redditi dichiarati e patrimonio accumulato, in aggiunta alle spese che una famiglia deve sostenere specie in presenza di tre figli, poteva trovare giustificazione solo se quei redditi erano da ricollegarsi ad una causa illecita.

Proprio per queste considerazioni, in virtù dei poteri attribuiti al Direttore della DIA dal Codice Antimafia, il Centro Operativo di Bari ha richiesto il sequestro di dieci terreni, un fabbricato rurale, due opifici ed un autolavaggio, tutti ubicati nella città di Bitonto, riconducibili alla disponibilità del pregiudicato bitontino e del suo nucleo familiare.

Le conclusioni investigative della DIA di Bari sono state così accolte dalla Magistratura di prevenzione che ha disposto il sequestro anticipato.


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Diario romano

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Martedì scorso, nella fastosa scenografia di Palazzo Corsini, sede dell’Accademia dei Lincei, Maria Romana De Gasperi ha inaugurato una nuova fase dell’Istituto che porta il nome di suo padre.
A rendere importante l’evento culturale sarebbe bastata la breve e commossa testimonianza che lei ha fatto di suo padre (che vi invitiamo ad ascoltare cliccando su: http://www.radioradicale.it/scheda/407549).
De Gasperi sconfitto, che non ha ottenuto la fiducia in Parlamento pur avendo ottenuto come coalizione il 49,5% di voti, che ha visto fallire il suo disegno più importante, quello della Comunità Europea di Difesa, si confida con la sua prima figlia e dice: “Quando noi pensiamo di essere indispensabili, il Signore ci toglie tutto per ricordarci che siamo soltanto utili”.
Riascoltate, per favore, queste parole che spiegano molto bene la situazione storica in cui ci troviamo.

Allora De Gasperi pensava all’Europa, non come ad una soluzione di equilibrio produttivo per il nostro continente, ma per una ragione molto più importante: impedire la morte dell’Europa. l’Italia era una Paese vinto, la Germania era un Paese occupato, Inghilterra e Francia, Paesi nominalmente vincitori, erano esausti, il mondo stava per spaccarsi in due con il pericolo di una guerra atomica. L’Europa si era suicidata in un immane disastro. E la sua stessa anima, la sua stessa civiltà, sembrava essersi perduta. È la scena finale del grande affresco di Thomas Mann, il Doctor Faust, in cui l’autore vede l’Europa disperata in quella figura dell’affresco della Cappella Sistina che cade nell’abisso“coprendosi un occhio con la mano e fissando l’orrore con l’altro”.

Non lo sapevamo ma l’8 agosto del 1945 con la bomba atomica era finita l’epoca moderna, incominciata con la scoperta dell’America, ed era cominciata un’altra epoca storica. De Gasperi capisce che l’Europa indifesa può riemergere se ritrova la sua unità, che è anche la sua civiltà, attrezzando una difesa comune, del tutto insufficiente, ma necessaria per dimostrare che il continente abolisce la guerra civile continua e si appresta a vivere come una comunità.
Questa rievocazione coincide, oggi, con un momento europeo che gli assomiglia molto. Non usciamo da una guerra civile, per fortuna, ma la struttura economica che abbiamo messo in piedi per sostituire una unità politica inesistente è in crisi. Ed abbiamo di fronte a noi due strade: una porta all’abisso del fascismo, dei nazionalismi, dei separatismi, un abisso che porta al suicidio della nostra civiltà come se fossero dimenticati i totalitarismi del secolo più buio dell’Europa; l’altra strada porta a riprendere il disegno di De Gasperi perché l’Europa non è un’opzione, ma una necessità.

Questo messaggio degasperiano è nell’aria e commuove: è nelle parole di Giorgio Napolitano, è nel discorso di Alfano, è nell’analisi spregiudicata e convertita all’Europa di Massimo D’Alema, è nelle parole sagge e pacate di Prodi. Stiamo parlando di quattro personaggi importanti della politica italiana, che stanno per lasciare un’eredità importante ad una giovane generazione. Ma il messaggio politico forte è nelle parole di Prodi, che sarà una grande risorsa per il futuro del paese, il quale a ragione rimprovera che sia stata messa in un cassetto la riforma prevista con l’accordo di Lisbona da lui preparata, che bisogna riprendere subito e con grande decisione.

Il giorno successivo, il 3 Aprile, che è il giorno anniversario della nascita di De Gasperi, un giovane professore universitario, Paolo Acanfora, presenta nella sede del Parlamento un suo libro “Miti e ideologia nella politica estera DC. Nazione, Europa e Comunità atlantica (1943-1954)”. Il giovane autore ha ricostruito minuziosamente la storia di come nacque l’idea europea ed il progetto degasperiano nella Democrazia Cristiana di allora. Il libro è sconvolgente perché tutti ci siamo abituati a considerare la proposta di un’Europa unita come una cosa normalissima, acquisita ed accertata. Non ci rendiamo conto della situazione in cui si trovava l’Italia: un Paese che veniva considerato Paese vinto e colpevole di aver scatenato la guerra, il cui capo, De Gasperi, era sottoposto ad una sorta di processo internazionale, essendo considerato l’erede di Mussolini. Non ci dimentichiamo che l’Italia fu sottoposta ad un ingiusto trattato di pace e che De Gasperi dovette lottare a lungo perché la pagina si chiudesse con l’accettazione di quel trattato di pace, con la sola speranza di chiudere per sempre la partita. Ci siamo dimenticati che non potevamo non tener conto dell’America, da cui dipendevamo per il rifornimento quotidiano dei prodotti alimentari, aiutati in questo dal generoso sindaco di New York, l’italiano Fiorello La Guardia. Inoltre l’America fu essenziale per la nostra economia con gli aiuti del piano Marshall e quindi sarebbe stato naturale pensare più ad un nostro avvicinamento a questa potenza che con noi era meno severa degli altri vincitori. Ci dimentichiamo che la battaglia più dura nel nostro Parlamento fu quella della nostra adesione al Patto Atlantico, a cui non eravamo stati invitati, del quale non eravamo stati gli iniziatori né i promotori. Fu nostra la decisione difficile di entrarci a forza per chiudere una pagina storica disastrosa ed infelice. 

L’opposizione di Nenni e di Togliatti fu minacciosa. Nella stessa DC si pensava ad un’Italia che svolgesse un compito diverso per affrontare la crisi mondiale: Dossetti pensava ad una formula di missione italiana al di sopra dei blocchi, come quella che riuscì a realizzare La Pira come sindaco di Firenze. In queste condizioni come era possibile pensare che l’Italia potesse essere il punto di partenza di una vocazione europea, che oggi diamo come cosa semplice, facile e scontata? Acanfora ci spiega: “Fu un’interpretazione nuova dell’idea di Gioberti, legata al concetto di missione e di vocazione italiana”. Ed è in questa occasione che Alcide De Gasperi definisce la Democrazia Cristiana non come partito popolare, non come partito dei cattolici, ma come “partito nazionale”. In questo modo egli dà al concetto di partito nazionale un significato tutto diverso. (quando ancora era viva la memoria del Partito Nazionale Fascista). Per De Gasperi era ”partito nazionale” perché interpretava la missione di tutta la nazione, di riportare la pace in Europa come compito nazionale. Ne parlano con sorpresa Gerardo Bianco, Umberto Ranieri ed Alessandro Duce e, fra questi, anche io.

La verità di queste riscoperte è che, a dettare questa prospettiva, a mostrare questo orizzonte, sia stato proprio il Paese che si trovava nelle condizioni peggiori, ma che, proprio per questo, ha la visione più precisa dell’abisso in cui possiamo cadere. È l’Italia con la sua vocazione giobertiana, con il senso della sua missione che appartiene alla storia, ma che ha anche radici in qualche cosa al di fuori dalla storia, è l’Italia che deve intraprendere, a nome di tutti i popoli europei, quella via della unità che De Gasperi, capo di un Paese vinto e senza speranza, seppe indicare,  ai popoli europei, per ritrovare la via della pace.

Bartolo Ciccardini



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REGGIO CALABRIA. Celebrato il Precetto pasquale interforze

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REGGIO CALABRIA. Il 3 aprile 2014 nella Basilica Cattedrale è stato celebrato il Precetto pasquale interforze. La funzione è stata officiata dall’arcivescovo metropolita della Diocesi Reggio-Bova, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini.

Alla Santa Messa hanno partecipato le massime autorità civili e militari, gli appartenenti alle Forze Armate e agli altri Corpi dello Stato, le massime autorità, le associazioni combattentistiche e d’Arma, gli allievi carabinieri della locale Scuola dell’Arma e alcune scolaresche. La celebrazione è stata organizzata dalla Direzione marittima calabrese

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VOTO DI SCAMBIO. ON. ROSANNA SCOPELLITI (NCD): "MAI PIÙ INCROCI DI INTERESSI TRA MAFIE E POLITICA"

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VOTO DI SCAMBIO. ON. ROSANNA SCOPELLITI (NCD): "MAI PIÙ INCROCI DI INTERESSI TRA MAFIE E POLITICA"

Roma, 4 aprile 2014 - "Le nuove disposizioni di legge votate dalla Camera, che modificano inasprendolo l'articolo 416/ter del codice penale che già puniva il concorso esterno in associazione mafiosa, è un importante segnale che la politica dà al Paese. Oggi abbiamo dimostrato concretamente che il servizio nelle Istituzioni elettive può e deve essere immune non solo da qualsiasi cointeressenza, ma persino dal semplice contatto con i mafiosi finalizzato a cogliere consensi elettorali". Così l'on. Rosanna Scopelliti, deputata del Nuovo Centrodestra e componente della Commissione Parlamentare Antimafia, ha commentato la nuova legge sulle modifiche all'art. 416/ter licenziata ieri dalla Camera ed in attesa adesso di definitiva approvazione nei prossimi giorni dal Senato. 

"Sono soddisfatta - continua la parlamentare - delle modifiche apportate al DDL originario, non solo perché si è dimostrato di cogliere senza pregiudizi le perplessità manifestate da alcuni partiti, migliorandolo con il contributo di tutti i deputati di buona volontà, ma soprattutto perché non siamo caduti nella trappola del populismo giustizialista che nella sua irrazionalità furibonda avrebbe voluto una legge apparentemente più dura, che avrebbe causato una valanga di procedimenti penali, ma che alla fine - come giustamente avevano osservato fior di magistrati e scienziati del diritto parlando di 'difetto di tipizzazione' - rischiava di creare castelli di carte che sarebbero crollati inevitabilmente, aggiungendo al danno la beffa". 

"D'altra parte - prosegue la parlamentare antimafia - basta leggere la più che favorevole opinione dell'associazione Nazionale Magistrati, e le calorose parole di apprezzamento per questo testo di legge pronunciate immediatamente dal Procuratore Nazionale Antimafia, per capire che siamo sulla strada giusta". 

"Adesso finalmente questa norma, che ha tra i suoi padri anche Giovanni Falcone - conclude l'on. Scopelliti - potrebbe diventare legge dello Stato, se il Senato saprà approvarla rapidamente, con effetti già sulla prossima campagna elettorale per le elezioni europee. Mai più incroci di interessi e ammiccamenti tra politica e mafie".

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Transdolomites - Eurac Research di Bolzano - ASAT - Utp, Associazione Utenti del Trasporto Pubblico.- Convegno Trento

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Convegno organizzato da Transdolomites l’ 11 aprile  a Trento
I TRASPORTI FERROVIARI PER L’ECONOMIA DELLA PROVINCIA

 

Organizzato da Transdolomites e patrocinato dalle maggiori Associazioni di categoria della provincia, si svolge venerdì 11 aprile a Trento-Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, il convegno “I trasporti come opportunità per la riorganizzazione del territorio ed economia del Trentino”. 

L’obiettivo è quello di promuovere un dibattito volto ad avviare un processo di programmazione e progettazione della nuova mobilità del Trentino nel 21° secolo attraverso la riorganizzazione del settore dei trasporti e la realizzazione di nuove infrastrutture ferroviarie di vallata per offrire sistemi di mobilità anche alternativa all’auto privata.

Nel progetto si inserisce la collaborazione dell’Eurac Research di Bolzano che analizzerà i nuovi scenari di mobilità con l’entrata in servizio del nuovo tunnel ferroviario del Brennero che fa parte del Corridoio europeo n. 1.

Intrvengono:

Mauro Gilmozzi, assessore alle Infrastrutture e all’Ambiente della Provincia di Trento;

Roberto De Laurentis, presidente Associazione Artigiani e Piccole imprese;

Luca Libardi, presidente di Asat-Associazione albergatori e imprese turistiche;

Diego Schelfi, presidente della Federazione trentina della Cooperazione;

Paolo Mazzalai, presidente di Confindustria Trento;

on. Herbert Dorfmann, Parlamento Europeo;

Annibale Salsa, presidente Comitato scientifico Accademia della Montagna;

Massimo Bottini, presidente Co.Mo.Do.-Confederazione Mobilità Dolce;

Massimo Girardi, “Il libro bianco dei Trasporti della Commissione Europea”;

Giuliano Giacomelli, Trentino Trasporti;

Alessandro Franceschini, Ordine degli Architetti;

Thomas Demetz, “Stazioni opportunità di sviluppo”, Marco Danzi, Qnex Bolzano;

Federico Cavallaro e Federica Maino, Eurac Research Bolzano.

Moderatore Agostino Fornaroli, segretario nazionale Utp-Associazione Utenti del Trasporto Pubblico.

  
      ASSOEDILIZIA - Property Owners' Association Milan Italy
                    e
   ISTITUTO EUROPA ASIA.   EUROPE ASIA INSTITUTE


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Accordo Regione-Provincia per il personale lex 34/2002

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Grande soddisfazione per il Presidente Raffa e per l’Assessore al Personale Giannetta a seguito della sottoscrizione dell’accordo inerente il riconoscimento dei debiti pregressi in favore della Provincia di Reggio Calabria per il personale trasferito ai sensi della L.R. n. 34/2002 stipulato con la Regione Calabria.

 

Ieri presso la Direzione Generale del Dipartimento Bilancio della Regione Calabria, si è svolto un apposito incontro inerente il riconoscimento dei debiti pregressi in favore della Provincia di Reggio Calabria per il personale trasferito ai sensi della L.R. n. 34/2002.

L’amministrazione provinciale di Reggio Calabria a seguito dell’interessamento e della mediazione sia del Presidente Raffa, e sia dell’Assessore al ramo Domenico Giannetta, con il supporto tecnico e la presenzadel Segretario-Direttore Generale della Provincia di Reggio Calabria, Dott. Antonino Minicuci, dell’Avv. Attilio Battaglia, Dirigente del Settore Giuridico della Provincia di Reggio Calabria,del Dott. Paolo Morisani, già Dirigente del settore Economico della Provincia di Reggio Calabria, dopo un percorso di incontri, tra cui la riunione tenutasi il 24 ottobre 2013, nella giornata di iericon la  Regione Calabria rappresentata  dal Direttore Generale del Bilancio Avv. Pietro Manna, dal Direttore Generale del Dipartimento Personale Avv. Umberto Nucara, dal Dirigente del Settore Economico Dott. Giuseppe Longo, hanno fissato i criteri, sottoscrivendo uno specifico accordo, per  la definizione della insorgente vertenza relativa alle competenze arretrate previste dagli aumenti contrattuali dei C.C.N.L. EE.LL. di lavoro, nonché agli stipendi non liquidati dalla Regione Calabria per indisponibilità di Bilancio per gli anni dal 2007 al 2012.

Dopo aver espletato la verifica dei dati e dei prospetti contabili, le parti convenzionalmente hanno stabilito che in relazione alle annualità dal 2007 al 2012, la Regione Calabria dovrà riconoscere in favore della Provincia di Reggio Calabria la somma di €  9.256.326,18 come ulteriore importo, rispetto a quanto annualmente già liquidato, per il solo trattamento economico fondamentale del personale.

In particolare, la Regione si  è obbligata:

-          ad adottare, entro e non oltre il 31 maggio 2014, il decreto di liquidazione delle somme disponibili sul pertinente capitolo del bilancio regionale n. 15010102 (vedi prospetto allegato sub “B”), stanziate con la citata legge regionale n. 69/2012;

-          ad adottare, entro e non oltre 30 gg. dall’approvazione dell’assestamento del bilancio, il decreto di impegno e liquidazione delle restanti somme fino alla concorrenza dell’importo di € 9.256.326,18 come sopra determinato;

-          a completare l’effettiva e totale erogazione (id est, mandato e pagamento), entro e non oltre il 31 gennaio 2015, della somma come sopra determinata in misura pari ad € 9.256.326,18.

L’Assessore  Giannetta – ha dichiarato – siamo soddisfatti per il risultato che abbiamo  ottenuto e ciò è stato possibile grazie anche al gioco di squadra messo in campo dal Presidente Raffa, con la prestigiosa attività svolta dal Direttore Segretario Generale Dott. Antonino Minicuci, e dai dirigenti dei settori interessati del nostro ente. Questi traguardi sono il segno tangibile dell’impegno politico istituzionale della Amministrazione Raffa con la piena consapevolezza che la realtà socio-politica attuale ci impone il cambiamento e noi più degli altri siamo tenuti a guardare avanti e cercare di fare le cose al meglio, senza bearci dei risultati fin qui raggiunti.

 

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Pasquetta al Kalos Jero con Giovanna Scarfò

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EVENTO SPECIALE PRANZO DI PASQUETTA IN DANZA, CON LA PARTECIPAZIONE SPECIALE DI GIOVANNA SCARFO' ESPRESSIONE FEMMINILE DEI TARANT PROJECT DI COSIMO PAPANDREA E MIMMO CAVALLARO....
PRANZO ORE 13,00 ....
A SEGUIRE TUTTI IN DANZA CON GIOVANNA SCARFO' SULLE NOTE DELLA TRADIZIONE CALABRESE POPOLARE.....
PRENOTAZIONI AL 3663582213 ...


Kalos Jero - Bova (Reggio Calabria)

UN POMERIGGIO CON IL GIUDICE GRATTERI

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REGGIO CALABRIA, 04 – 04 – 2014. Pomeriggio soleggiato – quello appena trascorso – accompagnato da un leggero e piacevole vento di scirocco: tempo ideale per dedicarsi all’attività fisica all’aperto – come il jogging – o per passeggiare serenamente per le vie del centro. Ma coloro che hanno riempito interamente le fila del Teatro Cilea di Reggio Calabria, hanno un altro ben diverso programma, ovvero quello di farsi auditori della “lectio magistralis” del Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale reggino Nicola Gratteri, impegnato in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta.

Nell’ambito delle iniziative di Panorama d’Italia, Maurizio Tortorella – Vicedirettore di Panorama – ha sottoposto l’instancabile magistrato ad un’intervista a 360°, iniziando dai 45 minuti di colloquio tra il premier Renzi ed il Capo dello Stato: “Dopo aver ottenuto delle garanzie sulle modifiche all’impianto legislativo e sull’organizzazione del Ministero, ho dato la mia disponibilità a ricoprire la carica di Ministro della Giustizia. Renzi – però - uscì dal salone che ha ospitato il colloquio, senza il mio nome: strano che abbia cambiato idea così, all’improvviso”!!
Il discorso si sposta subito sul fronte ‘ndrangheta, organizzazione criminale calabrese che oramai ha soppiantato altre potenti associazioni scellerate - come la camorra – conquistando una posizione egemone, grazie al cd. <<vincolo di sangue>> tra i suoi affiliati: “La ‘ndrangheta non ha un <<boss dei boss>>, ma lavora per locali. Non esiste una cupola. Il Crimine di San Luca - struttura di governo e decisionale della ‘ndrangheta, al di sopra dei tre mandamenti in cui è stata suddivisa la Calabria (Jonico, Tirrenico e Città) e di tutti i locali presenti nel resto d'Italia e del mondo - interviene nel solo caso di inosservanza delle regole della società: è il custode delle 12 tavole, <<l’uomo del monte>>, che dice se l’ananas è maturo o meno e che chiude un locale in caso di faida (lotta all’interno dello stesso locale di ‘ndrangheta). Le ultime operazioni delle forze dell’ordine, hanno svelato il nuovo assetto organizzativo del Crimine, mettendo in luce come suo Capo è – oggi – un uomo di seconda linea rispetto all’élite della ‘ndrangheta”.


Il Vicedirettore Tortorella - invita poi il giudice Gratteri a parlar del suo ultimo libro, “Acqua santissima: storia di rapporti tra Chiesa e ‘ndrangheta”, scritto unitamente al “compagno di viaggio” Antonio Nicaso, con il quale coopera da tempo: “Il libro è stato ampiamente criticato dalle autorità ecclesiasitiche, ancor prima che venisse pubblicato, senza comprendere – invece - che si tratta di un <<atto di amore>> per la Chiesa. La storia ci ha insegnato che la ‘ndrangheta ha avuto rapporti con uomini della Chiesa, con preti e con vescovi: alcuni di questi hanno accettato le logiche mafiose, altri hanno avuto il coraggio di denunciare, rimettendoci la vita. Lo ‘ndranghetista cerca di farsi vedere vicino al vescovo o al prete, in quanto ciò rappresenta non una forma di devozione, bensì di esternazione del potere. Il capomafia che fa scendere il figlioletto con una banconota da 200 euro per legarla al nastro della statua o dell’effigie di un Santo – che si ferma sotto la casa dello stesso, durante una processione – non lo fa di certo per generosità. Così come nel caso in cui diviene presidente di una squadra che sta retrocedendo: non ci guadagna nulla, se non credibilità, pubblicità e consenso popolare. Comprando 3-4 bravi giocatori ed arruolando un buon allenatore, la squadra tornerà a vincere, toccando i vertici della classifica: vi sarà un ritorno di immagine per la città ed il capomafia sarà visto come <<modello vincente>>”.

Il giudice Gratteri, si sofferma – poi – sui rapporti giudiziari intergovernativi, ritenendoli scarsamente efficaci: “Abbiamo sicuramente i migliori investigatori del mondo, ma in Europa chiunque è libero di pascolare. Se emerge che un Tizio in Germania è destinatario di un container di droga e la polizia locale scopre che in casa – lo stesso - detiene 2 kg di coca, il magistrato tedesco non ritarda mica l’arresto!! Siamo dunque ad <<Adamo ed Eva>>. Se la ‘ndrangheta è sempre più ricca, occorre cambiare le regole di ingaggio”.
Successivamente, il magistrato muove forti critiche anche al 41-bis, sostenendo che: “Così come è in Italia, il 41-bis non funziona. I detenuti del 41 bis sono spalmati in circa 12 carceri <<adattati>> e non costruiti appositamente: sarebbe opportuno concentrarli in solo 4 carceri. Inoltre, i 41-bis ammontano a circa 750 ed il nostro Paese potrebbe gestirne non più di 500: il carcere duro dovrebbe esser dato solamente a coloro che vengono riconosciuti come “capi”.. ma a volte si abusa. Per essere un bravo tecnico, devo essere asettico e dunque devo inseguire il fatto, non la persona: posso criticare il politico, il legislatore, ma col destinatario finale non faccio <<braccio di ferro>>”.
Gli ultimi argomenti affrontati hanno riguardato i paradisi fiscali – oggigiorno non molto lontani da noi – ed i beni confiscati. Al termine, Gratteri ha ringraziato tutti coloro i quali sono intervenuti, ironizzando: “Beh, se avete scelto di trascorrere un pomeriggio in mia compagnia, siete davvero dei masochisti”.

Maria Luisa Rossello
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L'Assessore Demetrio Arena dichiara: nessun atto formale da parte degli organi competenti.

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Reggio Calabria 4 aprile 2014 - “Apprendo dall’odierno articolo apparso sul Quotidiano della Calabria, firmato da Giuseppe Baldessarro, che il sottoscritto risulta essere indagato per il reato di bancarotta fraudolenta e preciso, al riguardo, di non aver ricevuto alcun atto formale da parte degli organi competenti.
Detta ipotesi è fantasiosa in quanto per essere contestata necessita di una dichiarazione di fallimento dell’ATAM ad oggi inesistente.

Venire a conoscenza dagli organi di informazione di notizie di reato è una prassi purtroppo consolidata, che trova disarmante acquiescenza, principalmente, da parte di tutti i destinatari di provvedimenti giudiziari. Per tale motivo comunico che non esiterò ad attivare tutti i mezzi consentiti dalla legge per contrastare la diffusione di notizie false e tendenti a disorientare l’opinione pubblica ancor prima che venga accertata la verità.
Ciò per tutelare la mia persona e soprattutto al fine di incidere, per quanto mi sarà possibile, su dinamiche perverse e ciniche che si sviluppano nell’ambito di un devastante gioco al massacro il cui drammatico prezzo viene pagato dai cittadini e da migliaia di lavoratori e non dai ‘contendenti’.

Nel caso specifico il mio impegno è ancor più forte perché dette dinamiche rischiano di incidere pesantemente su una azienda che ho avuto l’opportunità di guidare per otto anni, che rappresenta la principale realtà imprenditoriale della nostra città e che tra mille difficoltà è chiamata ad erogare un servizio pubblico essenziale, garantendo il lavoro a 350 famiglie”.

Demetrio ARENA
Assessore regionale alle Attività Produttive

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Reggio Calabria. Panorama d'Italia sugli eventi di oggi 4 aprile 2014

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Istituzioni e imprese d’accordo:

ambiente, cultura e territorio

le strade per ritrovare la crescita

 

Terza giornata di dibattiti e confronti ad alta densità sui problemi e le prospettive economiche della Calabria.
Dal turismo alla cultura, dalle produzioni tipiche all’artigianato, l’importante è fare leva sulle eccellenze della regione per rilanciare l’occupazione e dare un futuro ai giovani.

 

 

REGGIO CALABRIA – "I beni culturali e l'ambiente possono e

devono produrre economia. La Calabria con le sue straordinarie risorse archeologiche e con i suoi 800 chilometri di coste ha in sè le potenzialità per poter valorizzare il suo territorio e catturare così l'attenzione dei flussi turistici più importanti": è il messaggio che Mario Caligiuri, assessore alla cultura, istruzione e ricerca della

Regione Calabria, ha lanciato stamattina a Reggio, intervenendo nel corso di un incontro al Palazzo della Provincia nell'ambito della manifestazione Panorama d'Italia sul tema della valorizzazione del territorio e dell’ambiente. Un tema che è stato il filo conduttore della terza giornata della kermesse del settimanale della Mondadori, confermato nel pomeriggio dal convegno al Teatro Cilea dal titolo “Incontro di eccellenze” con imprenditori del bergamotto, del settore dolciario, del turismo e dell’oreficeria, tutti legati al territorio e ai “saperi” della Calabria.

Significativa, e quasi drammatica, la testimonianza del direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici Francesco Prosperetti, che ha raccontato il caso del Museo archeologico di Reggio “polveroso e in decadenza, fino a quando siamo riusciti a sistemarlo. Ora, alla vigilia della sua riapertura totale, tutto è fermo per una contesa amministrativa. Siamo sul filo di lana, se i lavori non saranno ultimati nel 2015, i fondi saranno ritirati, vanificando 5 anni di sforzi…”.

Apprezzati, tra gli altri, gli interventi di Giuseppe Capocelli dell’Ibm, dell’assessore provinciale ai Beni culturali Eduardo Lamberti-Castronuovo, di Rocco Vittorio Gangemi, del Fai di Reggio Calabria, di Piero Nigrelli, direttore del settore Ciclo di Confindustria Ancma, di Antonio Scala, di Enel e del presidete dell’Ance di Reggio Francesco Siclari.

Nel pomeriggio, al Teatro Cilea, il convegno sulle eccellenze moderato dal direttore di Panorama Giorgio Mulè, con gli imprenditori Pippo Callipo, Gerardo Sacco, Vittorio Caminiti, Rocco Scutellà, Ezio Pizzi e Francesco Gangemi. Tutti, a vario titolo, convinti che la Calabria “ce la può fare” a valorizzare le sue eccellenze, a ritrovare la strada della crescita e del lavoro nella legalità.

Infine, per chiudere la giornata, dibattito pubblico con Luciano Regolo sul suo libro “Il dolore si fa gioia”, dedicato alle storie parallele di Padre Pio e di Natuzza Evolo.

Domani ultima giornata della kermesse, che si avvia a totalizzare oltre 5000 partecipanti, con, in mattinata, l’intervista pubblica al governatore dimissionario Giuseppe Scopelliti al Teatro Cilea e nel pomeriggio il talk show con Alfonso Signorini e Flavio Briatore.

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GRAN FINALE A REGGIO CALABRIA PER PANORAMA D'ITALIA

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Gran finale a Reggio per Panorama d’Italia

La kermesse si conclude domani al Teatro Cilea

Intervista pubblica al governatore dimissionario Scopelliti

e talk show di chiusura con Alfonso Signorini e Flavio Briatore

 

Reggio Calabria, 4 aprile – Giunge domani al suo traguardo finale la tappa reggina di “Panorama d’Italia”. Al mattino, alle 10, intervista pubblica al Teatro Cilea del direttore di Panorama Giorgio Mulè con il presidente dimissionario della giunta regionale Giuseppe Scopelliti, un’occasione esclusiva, di grande interesse giornalistico e politico - e con un annunciato pienone in sala - nella quale, per la prima volta, il governatore trarrà un bilancio del suo governo regionale, risponderà sulla vicenda che lo ha indotto ad annunciare le dimissioni e parlerà degli sviluppi del quadro politico nazionale e locale, con la prospettiva delle elezioni comunali e regionali del prossimo autunno.

Alla fine dell’intervista, il direttore di Panorama Giorgio Mulè passerà idealmente il testimone di Panorama d’Italia alla città che ospiterà la seconda tappa: Lecce, dal 14 al 17 maggio prossimi, la cui amministrazione comunale sarà rappresentata al massimo livello.

Ultimo show in grande stile nel pomeriggio, dalle 16.30 in poi, quando ancora una volta nella stupenda cornice del Teatro Cilea un “calabrese d’affezione” qual è l’imprenditore Flavio Briatore verrà intervistato dal “principe del gossip” italiano, il giornalista Alfonso Signorini, direttore di Chi. Al termine, la chiusura della manifestazione e del Dome, la struttura semisferica che in Piazza Italia ha rappresentato in questi giorni la “casa” di Panorama. Il bilancio provvisorio della kermesse porta a casa un totale di oltre 5000 reggini che hanno voluto partecipare all’insieme degli eventi.

Appuntamento sul prossimo numero di Panorama per un grande servizio fotografico di riepilogo della tappa di Reggio e, da subito, sul sito www.panoramaditalia.it per tutte le cronache, i tweet, le foto e i video sugli eventi della manifestazione. E infine, per tutti, appuntamento a Lecce.

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Giornalisti: Siddi contratto possibile. Editoria: nasce un nuovo quotidiano

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In edicola da giugno un nuovo quotidiano nazionale con un’edizione regionale
Reggio Calabria, Sansonetti lancia “il Garantista”
Scritto da Carlo Parisi il 04/04/2014 in Calabria, Editoria, Lazio | Comments 0 commenti

Piero Sansonetti
REGGIO CALABRIA – Mentre su “l’Ora della Calabria” incombe seriamente il rischio chiusura, il suo ex direttore, Piero Sansonetti, sceglie proprio la città dello Stretto per lanciare la sua nuova scommessa: “Cronache del Garantista”, o più semplicemente “il Garantista”, quotidiano nazionale con sede a Roma ed una redazione a Reggio Calabria che comprenderà una ventina di giornalisti calabresi.
Il motivo della loro presenza è  legato alla cordata di imprenditori calabresi che finanziano l’iniziativa con la costituita “Edizioni il Garantista”, con in testa il presidente di Confindustria, Andrea Cuzzocrea. Costituita anche la cooperativa dei giornalisti, Sansonetti è già al lavoro su un progetto editoriale che prevede un giornale in due dorsi di 20-24 pagine, con un’edizione nazionale diffusa in 20mila copie ed una calabrese con altre 10mila dedicate alla cronaca locale. Già noto il nome del vicedirettore, Angela Zaro de “Gli Altri” che, assieme agli altri giornalisti del settimanale che Sansonetti si appresta contestualmente a chiudere, si aggiungeranno al nucleo centrale di “Liberal” ed ai nuovi giornalisti calabresi. break-even è fissato in 5 mila copie e la spesa annua prevista oscilla tra il milione e mezzo ed i due milioni di euro.
“Un quotidiano generalista – dichiara Sansonetti a giornalistitalia.it– che punterà a mettere sullo stesso piano la difesa e l’accusa offrendo ai lettori la giusta chiave di lettura sui fatti nel rispetto delle diverse posizioni”.
Nato a Roma il 29 maggio 1951, Piero Sansonetti ha esordito nel 1975 a “l’Unità” come cronista, per poi ricoprire gli incarichi di notista politico, caporedattore. Dal 1990 al 1994 è stato vicedirettore e condirettore del quotidiano fondato da Antonio Gramsci. Trasferitosi negli Stati Uniti, per due anni ha fatto il corrispondente.
Tornato in Italia nel 1996, ha riassunto la carica di condirettore. Dall’1 ottobre 2004 all’11 gennaio 2009 ha diretto Liberazione, il quotidiano del Partito della Rifondazione Comunista. Incarico dal quale è stato sollevato il 12 gennaio 2009 dalla nuova maggioranza del Prc guidata dall’allora segretario Paolo Ferrero. Dal febbraio 2009 ha collaborato al quotidiano “Il Riformista”, prima di passare al quotidiano “Gli Altri”.
Di Piero Sansonetti famosa la denuncia della “profonda fragilità del sistema dell’informazione in Italia, con la televisione lottizzata da Pdl e Pd e la carta stampata in mano a tre grandi gruppi editoriali: Il Giornale della famiglia Berlusconi, Il Corriere della Sera della Rcs e L’Espresso di De Benedetti”.
Sansonetti ha diretto, infine, “Calabria Ora” (che dal 5 agosto 2013 ha cambiato testata ne “l’Ora della Calabria”) dal 25 luglio 2010 al 21 dicembre 2013. “Quasi tre anni e cinque mesi – ricorda a giornalistitalia.it– conclusi con un addio amaro e travagliato dettato dall’inasprimento dei rapporti con Alfredo Citrigno per via delle divergenti posizioni sul futuro del giornale che, a giudizio dell’editore, per non chiudere avrebbe dovuto rivedere i costi di produzione e del personale, mentre per me – che avevo presentato un apposito piano editoriale – non poteva rinunciare al proprio organico, ovvero mandare a casa i giornalisti”. Ma il divorzio da Citrigno ha avuto anche un altro motivo: “il ritiro dal progetto di acquisire Liberal”.
Quanto ad Andrea Cuzzocrea, l’interesse per l’editoria, a dire il vero, l’imprenditore calabrese l’aveva già da un pezzo, tant’è che, più volte, si era ipotizzato un suo coinvolgimento nei tentativi di salvataggio de “l’Ora della Calabria”, non ultimo quello di Sansonetti di rilevarne la testata.
“La nuova iniziativa editoriale – spiega Piero Sansonetti a giornalistitalia.it– ha, invece, tutt’altre origini. Nasce dall’acquisizione, per una cifra oscillante tra i 90 ed i 140 mila euro, della testata «Cronache di Liberal» dal deputato del gruppo «Per l’Italia», Ferdinando Adornato, che gode del finanziamento pubblico per l’editoria”.
Ex organo ufficiale dell’Udc, “Cronache di Liberal” ha incassato oltre 2milioni di euro di contributo nel 2010, oltre 1milione e mezzo nel 2011 e quasi mezzo milione nel 2012, prima di sospendere le pubblicazioni cartacee nel marzo 2013. Adesso le regole per l’erogazione dei contributi sono cambiate, ma la testata, avendone acquisito il diritto, può sempre contare sul rimborso del 30-45 percento delle spese effettivamente sostenute.
Sul debutto in edicola – confida Sansonetti a giornalistitalia.it– purtroppo non riusciremo a centrare il dichiarato obiettivo di essere pronti  per le Elezioni Amministrative ed Europee. Lo faremo ai primi di giugno, sicuri di centrare subito il breek-even delle 5 mila copie”. Un’impresa certamente alla portata del direttore de “il Garantista” che potrà sfruttare anche la promozione assicurata dalla sua costante presenza nei programmi di punta delle tv nazionali.
Sansonetti si dice, infine, “entusiasta di poter lanciare, da Reggio Calabria, un quotidiano nazionale con il dichiarato obiettivo di dare al Paese una forte impronta garantista alternativa al berlusconismo”. (giornalistitalia.it)
Carlo Parisi



Per il segretario del sindacato dei giornalisti “la Fieg deve assumersi più responsabilità”

Franco Siddi (Fnsi): “Il contratto è possibile”

LEGGI SU: http://www.giornalistitalia.it/



A giugno in edicola diretto da Piero Sansonetti con redazioni a Roma e Reggio Calabria 

Nasce il nuovo quotidiano nazionale “il Garantista”

LEGGI SU: http://www.giornalistitalia.it/


www.giornalistitalia.it


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In una società dei consumi quale il ruolo dei beni culturali...

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In una società dei consumi quale è il ruolo dei beni culturali? Si parlerà a Grottaglie al Convento dei Paolotti
Di Pierfranco Bruni


Cosa sono i beni culturali in una società dei consumo? Spesso ci si interroga su una materia che si apre a ventaglio su problematiche che pongono in essere questioni di ordine sia istituzionale sia pedagogico sia economico. Ma un bene culturale è la manifestazione di un rapporto di tempi. La memoria con le sue radici che diventano identità. Il contemporaneo che filtra il presente attraverso la storia e le testimonianze.
In un tale processo insistono due modelli interpretativi.
Il primo.  Quello della tutela e della conservazione di una tradizione che è tradizione di civiltà. Questo aspetto è strettamente legato ai codici di una visione pedagogica del bene culturale e quindi inserito In in processo di difesa delle culture come educazione permanente.
Il secondo. Quello inerente il legame bene culturale ed economia. Ovvero i beni culturali considerati come investimento sul territorio il cui risultato di mercato è il turismo. Il raccordo tra beni culturali e turismo è da leggersi nell'intreccio tra determinazione di valorizzazione e attrazione.
Pensare a un bene culturale come modello di attrazione significa renderlo fruibile avendo come obiettivo l'immaginario che è il portatore di un turismo di attrazione sulle coordinate di una conoscenza della cultura.
Comunque i beni culturali, da questo non si può prescindere, restano, nella storia dei processi culturali, memoria e identità. Una tradizione in una interpretazione che, fondamentalmente, si innerva in un mosaico pedagogico. Su questo versante resta fondamentale il passaggio triangolare tra beni culturali, processi pedagogici e educazione alle culture. Oltre la questione relativa al bene culturale nell'esercizio tra valorizzazione e turismo.
I beni culturali sono formazione e le agenzie educativo su questo piano dovrebbero giocare un ruolo significativo. Proprio di questo discuteremo a Grottaglie il prossimo 7 aprile in Convegno di : "Beni culturali, processi pedagogici e educazione alle culture".



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Carabinieri. Cosenza. Arrestata giovane rumena per rapina

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“COSENZA: ARRESTATA GIOVANE RUMENA PER RAPINA”

 

Nel pomeriggio di oggi, i Carabinieri della Stazione di Cosenza Principale hanno eseguito, su disposizione della Procura della Repubblica di Cosenza, un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di LACATUS Mihaela, rumena, classe 1987, per  rapina aggravata.

Le indagini, avviate nel mese di marzo di quest’anno, hanno  permesso di scoprire l’ennesimo episodio di una lunga serie di rapine perpetrate ai danni di uomini, da parte di giovani ragazze di nazionalità romena.

                     Nella circostanza i Carabinieri hanno ricostruito gli eventi, allorquando, un 53enne, cosentino, mentre transitava a bordo della propria autovettura in questa Piazza Europa, la sua attenzione veniva attirata da una donna che con il gesto della mano gli chiedeva di fermarsi, per essere accompagnata in ospedale per un malessere.

L’uomo, senza esitare, accompagnava la giovane rumena presso il Pronto Soccorso, ma in prossimità dell’Ospedale, la stessa riferiva all’uomo di sentirsi meglio, chiedendo di essere accompagnata, questa volta, presso il centro commerciale di Zumpano.

Giunti a destinazione, la donna, acquistava una bevanda alcolica che versata in due bicchieri, la offriva alla vittima, che dopo alcuni sorsi cadeva in uno stato di quasi incoscienza e debolezza fisica. In quel frangente la donna lo derubava del portafoglio con all’interno duecento euro, dandosi alla fuga.

Il 53enne consapevole dell’accaduto e nello stato psico-fisico di incoscienza,  cercava di avviarsi con l’autovettura in ospedale; ma imboccando la direzione opposta, dopo qualche chilometro, perdeva i sensi schiantandosi contro un muro. Veniva soccorso dai Carabinieri, che erano alla sua ricerca, a seguito della denuncia di scomparsa dei famigliari, che non lo avevano visto rientrare a casa. Nell’immediatezza e per tre giorni lo stesso non riusciva a spiegarsi dell’accaduto. Solo i successivi accertamenti dei Carabinieri hanno permesso di fare piena luce sulla vicenda.

 Le indagini sono state coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Cosenza, Dott. Antonio CESTONE, diretti dal Procuratore Capo, Cons. Dario GRANIERI.

La donna, al termine delle formalità di rito, è stata tradotta presso la casa circondariale di Castrovillari.

   

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ATTIVATA L'ANTENNA TERRITORIALE EURODESK DI PALMI

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Palmi (Reggio Calabria) 4 aprile 2014 - Questa mattina in Sala Consiliare l’Assessore alle Politiche Comunitarie Avv. Giuseppe Saletta ha presentato agli alunni degli Istituti Superiori palmesi e delle Associazioni rappresentative del territorio l’Antenna Territoriale Eurodesk, attivata presso la Casa della Cultura “Leonida Repaci”.

L’incontro è stato introdotto dall’Assessore alla Pubblica Istruzione Avv. Lilla Pipino, che ha richiamato l’attenzione sulle “opportunità offerte dall’Europa al mondo scolastico in termini di mobilità ed integrazione”.

Per Saletta “l’Eurodesk è un’ulteriore dimostrazione di come la Commissione Europea, il Parlamento Europeo, la Provincia di Reggio Calabria ed il Comune di Palmi si stanno adoperando per superare il gap esistente tra il nostro territorio ed altre realtà italiane. Sentiamo la responsabilità di dover contribuire al rafforzamento di una cultura europea ed europeista, che sappia guardare non solo agli aspetti economici, ma anche e soprattutto all’unione tra i popoli”.

Il Consigliere delegato Avv. Antonio Papalia ha illustrato i programmi d’azione dell’Unione Europea sulle politiche giovanili attraverso l’uso di slides e dimostrato sotto il profilo pratico il funzionamento dell’Eurodesk. “È necessario uno sguardo d’insieme e di prospettiva – ha detto Papalia – perché la programmazione comunitaria settennale che ha inizio quest’anno rappresenta, con Horizon 2020, l’ultima occasione per il meridione d’Italia”.

Il Sindaco Giovanni Barone ha rimarcato “il rilievo delle politiche comunitarie per la Città di Palmi che, anche grazie ad Eurodesk, si pone all’avanguardia in un comparto strategico fondamentale”.

Chiosa nelle parole del Presidente del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria Antonio Eroi che, rivolgendosi agli studenti, ha detto: “Siete il volto più bello della società multimediale, che comunica e dibatte con interesse e rapidità. Sappiate cogliere le opportunità dell’Europa: le politiche comunitarie rappresentano non già il futuro, ma il vostro presente”.


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LUNEDI' 7 SARA' PRESENTATO IL PROGETTO "NON CE LA DAI A BERE"

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ASP CATANZARO: SARA’ PRESENTATO A LAMEZIA TERME IL PROGETTO PROMOSSO DAL SER.T. CONTRO L’ALCOLISMO

(ASP) - Catanzaro, 4 aprile 2014 - "Non ce la dai a bere" è il nome del progetto promosso dal Servizio di Alcologia del Ser.T. dell’Asp di Catanzaro, diretto dal Dott. Giovanni Falvo, che sarà presentato lunedì 7 aprile, alle ore 11:00, nei locali del Liceo Scientifico “G. Galilei” di Lamezia Terme.
Il progetto rientra in una serie di iniziative ed attività che il Ser.T. di Lamezia Terme sta sviluppando da anni per promuovere la salute attraverso azioni di sensibilizzazione della popolazione generale ed a rischio, costruendo reti di interazione e coinvolgimento con enti pubblici e privati, associazioni di volontariato e realtà territoriali aggregative che hanno permesso di mantenere desta l’attenzione sul rapporto esistente tra stile di vita e salute e di richiamare i diversi attori sociali alle responsabilità inerenti ai diversi ruoli esercitati. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di aumentare la consapevolezza del rischio connesso ad uso e abuso di alcool, nella popolazione generale e in alcune fasce di popolazione particolarmente esposte: giovani e donne.
Riferisce la Dott.ssa Mirella Samele, dirigente medico Alcologia Sert Lamezia Terme, che “secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’86% dei decessi, il 77% della perdita di anni di vita in buona salute e il 75% delle spese sanitarie in Europa e in Italia sono causati da alcune patologie (malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, malattie respiratorie croniche, problemi di salute mentale e disturbi muscoloscheletrici) che hanno in comune fattori di rischio modificabili, quali il fumo di tabacco, l’obesità e sovrappeso, l’abuso di alcol, lo scarso consumo di frutta e verdura, la sedentarietà, l’eccesso di grassi nel sangue e l’ipertensione arteriosa. Tali condizioni sono influenzate da comportamenti individuali e sono fortemente sostenute dall’ambiente di vita e da quello sociale”. Spiega ancora dott.ssa Samele che “per quanto attiene, in particolare, alle dipendenze, si registra un trend in aumento dell’uso ed abuso di alcol tra le donne ed i giovani ed un parallelo aumento delle patologie croniche e degli eventi acuti – incidenti stradali, infortuni domestici e sul lavoro - ad essi correlati.” “Nella identificazione delle strategie d’azione -  dice ancora la dirigente medico - grande rilievo viene dato alla necessità di agire attraverso l’informazione, che può aumentare la consapevolezza, favorire la percezione del rischio, gettando le fondamenta di una cultura della salute che deve radicarsi il più possibile a tutti i livelli della società, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione dei diversi stakeholders, mentre per quanto attiene al Sistema Sanitario, devono essere garantiti i tre grossi ambiti di tutela della salute, dalla prevenzione alla terapia e riabilitazione, che devono ricondursi a diversi ambiti di responsabilità inerenti alle attività di informazione/formazione ed erogazione di servizi”. Da tutte queste considerazioni nasce il progetto "Non ce la dai a bere" che, sulla base delle recenti esperienze maturate nel campo della prevenzione delle dipendenze ed avvalendosi delle reti sociosanitarie, già attivate, e della collaborazione organizzativa dell’Associazione InOperaAc, intende rinforzare il messaggio di salute già promosso con le iniziative realizzate e diffonderlo quanto più possibile per aumentare il livello di responsabilità personale e collettiva in tema di dipendenza.
Il piano di attività del progetto prevede incontri di formazione/informazione nel Liceo Scientifico “G.Galilei” e nella Scuola Media Nicotera e il coinvolgimento di soggetti aziendali, operatori degli Istituti, Comune, Ass. InOperaAC, Cooperativa Malgrado Tutto, Motoclub Lamezia. La campagna di comunicazione contro l’alcolismo include altresì un challenge fotografico sul fenomeno dell’alcolismo, attraverso Instagram, con esposizione, il 10 maggio, con inizio alle ore 19:00, nel chiostro di San Domenico, delle migliori fotografie e premiazione della più bella in assoluto. Durante tutta la serata saranno inoltre proiettati mini video amatoriali sul tema.


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"SPAZIO CALABRIA" DI MILANO: DAL 4 AL 14 APRILE PROTAGONISTA IL FOOD, IL FASHION E IL DESIGN

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Continuano le iniziative promozionali presso lo “Spazio Calabria”, sito in Via Broletto 14 in Milano. Dal 4 al 14 aprile, infatti, si terrá l'evento “DF Food, Fashion & Design”.

L’evento è a cura della Dieffe Design, societá che attraverso i propri marchi,Dieffe Design e Dieffe International Trade, si occupa dell'internazionalizzazione del Made in Calabria e consiste in un'esposizione di prodotti enogastronomici calabresi e di aziende operanti nel settore del Design, della Moda e della Cosmesi.
La manifestazione si svolgerá in concomitanza della Milano Design Week, una delle più importanti kermesse dell'intero calendario annuale della cittá, tra l'altro prossima sede dell'Expo 2015 e sará quindi un'importantissima vetrina per le aziende calabresi presenti.
Gli organizzatori rivolgono un ringraziamento particolare alla Regione Calabria, all'artista Ulrico Montefiore e alle aziende che hanno creduto nel progetto: Vini Calabrò, Soc. Agricola Coop. Satiroy, Formaggi Biosila, Salumi Romano, Mediterranea Foods, Mice Versailles,Burkhalter Couture, Uras Cosmetics, Deposito 54.


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