ELEZIONI COMUNALI 2014, IL GRAN RIFIUTO DI LUIGI PALAMARA
Domenico Salvatore
Fine delle trasmissioni! Messieurs faites vos jeux… Et voilà les jeux sont faits! Rien ne va plus. Morale della favola, le liste sono state presentate e non sarà possibile presentarne altre. Sino alla prossima tornata amministrativa. L'unica e sola è quella di Domenico Penna "To Vunì", La Rocca. La parola passa ora ai comizi, attraverso i quali i candidati, tenteranno di convincere l'elettorato a recarsi alle urne per raggiungere il quorum. Senza i numeri, anche questa tornata andrebbe deserta. Democrazia rubata, democrazia negata, democrazia boicottata e giù di questi toni. Li abbiamo già sentiti questi slogans; se non 'stangate'. Si è mossa addirittura la stampa cartacea nazionale, la RAI e tutte le televisioni e radio, il web, le agenzie di stampa. Una litania, che non finiva più. Troppa grazia Sant'Antonio. Ma prima dov'ertano andati a "Chi l'ha visto?".
Auguriamo al coraggioso Penna di riuscire a persuadere i "Roccaforticiani" rimasti; un paio di centinaia; comunque, i reduci della diàspora, prossimi allo zero; i residenti fasulli o residenti sulla carta. Il candidato a sindaco Luigi Palamara, si è presentato al cospetto del segretario comunale Fortunato Latella, pronto a presentare la sua lista di dieci elementi; più se stesso, unico di Roccaforte del Greco a dire il vero. Mancava una manciata di minuti alla scadenza. C'eravamo anche noi lì e non per caso; e tre dei candidati della lista "La Ginestra". Anche per evitare che qualche benpensante, avvezzo a pescare nel torbido, sibilasse, more solito: ma tu non c'eri, come fai a sapere queste cose? Era salito pure il sindaco uscente, sciolto per mafia, Ercole Nucera ex segretario regionale dello SDI ed ex assessore provinciale alla cultura, letteralmente scatenato, sul sentiero di guerra e con il dente avvelenato. Aveva i canini, affilati come lame di rasoi taglienti.
Lo Stato patrigno, ingiusto ed irresponsabile, ha dovuto incassare un paio di missili terra-aria della classe Cruise, Pershing, Scud e Patriot, sotto l'occhio magico delle telecamere e dei giornalisti presenti sul belvedere dell'Amendolea; la storica fiumara, navigabile per tre chilometri ai tempi dell'Impero Romano; che secoli prima segnava il confine fra le poleis della Magna Grecia, Locri e Rhegion. Nucera non le menda a dire, Ha dissotterrato l'ascia di guerra ed il suo tomahawk, si è abbattuto impietosamente contro i ciechi ed i sordi al grido di dolore dell'antico Vunì. A suo parere non c'erano le condizioni per il terzo scioglimento, record nazionale. Non c'era nessuna ressa, nessuna confusione intorno al Palazzo del Governo di Roccaforte. Sabato 26 aprile 2014, ore 11.55, Luigi Palamara, in preda al ballo di San Vito, se non l'argento vivo addosso, passa da una stanza all'altra, sotto l'occhio dei candidati della lista di Penna. Pure in quella del segretario comunale.
Sono tutti convinti, che presenterà la lista, da un momento all'altro. Anche a noi viene il sospetto che lo farà. E vogliamo esserci, quando, e, se lo farà. Tuttavia quel rituale gesto non ha preso corpo, né anima. Un sogno rimasto in letargo. Cinque minuti di fuoco. Cinque minuti interminabili come la notte di Ulisse e Penelope, quando Minerva fermò l'arrivo della porporosa Aurora, figlia del titano Iperione. Dondolando arriva il mezzogiorno di fuoco, che non è quello di Hadleyville nel Nuovo Messico… la vicenda di uno sceriffo che si sente moralmente obbligato ad affrontare un manipolo di fuorilegge che sta per giungere in città, ma viene tradito e abbandonato da tutti i cittadini. Sulla scena, non ci sono :Gary Cooper ( Sceriffo Willy Kane) e Grace Kelly ( Amy Fowler Kane). Anzi, metaforicamente sembra Mezzanotte, in un certo senso, cantata da Domenico Modugno…" E' giunta mezzanotte/si spengono i rumori/ si spegne anche l'insegna/ quest'ultimo caffè/ le strade son deserte/ deserte e silenziose,/ un'ultima carrozza /cigolando se ne va./ Il fiume scorre lento/ frusciando sotto i ponti/ la luna splende in cielo/ dorme tutta la città/…".
Allora Luigi, indossa i panni del giornalista che non sono certamente quelli di: Piero Angela, Enzo Biagi, Giorgio Bocca, Mino Damato, Jas Gawronsky, Indro Montanelli,Vittorio Zucconi, Ferruccio De Bortoli, Roberto Gervasi, Andrea Barbato, Gaetano Scardocchia, Paolo Mieli, Lamberto Sposini, Eugenio Scalfari, Ezio Mauri, Bruno Vespa, Enrico Mentana, Sergio Zavoli, Michele Santoro, Vittorio Feltri, Giovanni Floris, Gad Lerner, Antonello Piroso, Andrea Vianello, Giuliano Ferrara, Corrado Augias, Gianluigi Paragone, Riccardo Iacona, chiaramente. Sulla scena fa la sua parte, questo è certo. Di sicuro, non è come certi Tutankhamon, Ramsete, Micerino o Tirannosaurus Rex, appena usciti da Jurassic Park ed altri palloni gonfiati che si danno certe arie; ma appena gli metti uno spillo, fanno splash down! Noi, conosciamo un paio di dulcamara, azzeccagarbugli, carneadi, 'zi' nuddhu ammiscatu cu nenti', frustrati complessati, inibiti e repressi, da far paura.
Reclamano la camicia di forza h 24, ma non c'è nessuno che riesca a fargliela indossare. Siamo contenti come un bambino dietro l'aquilone sopra l'arenile, che Luigi abbia opposto il gran rifiuto. Perché nasconderlo? Fare il sindaco, specialmente a Roccaforte avrebbe comportato impegni e carichi di lavoro insostenibili ed incredibili.
Il giornale, ne avrebbe risentito. Fare il sindaco a Roccaforte significa essere costantemente nell'occhio del ciclone fra cimici, pulci e telecamere, carte, cartacce, cartuccelle, veline, viaggi per Reggio, Catanzaro, Roma, Milano, Bruxelles. Luigi non si vedeva nei panni di un sindaco-topo d'ufficio o ruba-stipendio. Ma questi, forse, sono solamente i nostri pensieri. Non quelli di Luigi. Presentando la lista si potevano aprire due scenario tre:assicurare l'elezione del sindaco a prescindere dal quorum; essere eletto sindaco; non essere eletto sindaco, ma comunque leader dell'opposizione, verifica, controllo, legalità, trasparenza…Non presentando la sua lista, comunque, si possono aprire altri scenari:Domenico Penna viene eletto sindaco; Domenico Penna, non viene eletto sindaco, per mancato raggiungimento del quorum; si torna alle urne, ma fra un anno..
C'è il tempo per delle foto ai componenti della lista "To Vunì", perché comunque la notizia c'è e va data, con tutti i crismi del giornalismo...pubblicazione della lista, foto, interviste e video-interviste, commenti ecc.Un caffè non facciamo in tempo a prenderlo, perché l'unico bar-tabacchino del paese, ha già chiuso i battenti. Fa ancora freddo quassù agli otto-novecento metri. Dai comignoli delle casse a due piani accatastate le une sopra le altre esce un filo di fumo. Roccaforte sembra come dice Josè Feliciano, un… "Paese mio che stai sulla collina,/disteso come un vecchio addormentato/la noia, l'abbandono, il niente son la tua malattia,/paese mio ti lascio io vado via./Che sarà, che sarà, che sarà./Che sarà della mia vita chi lo sa./So far tutto o forse niente, da domani si vedrà,/e sarà, sarà quel che sarà./Gli amici miei son quasi tutti via/e gli altri partiranno dopo me./Peccato perché stavo bene in loro compagnia,/ma tutto passa, tutto se ne va./…".Contraltare della natura selvaggia, bella ed impossibile, falde fiorite, prati che sembrano dipinti da Monet e Renoir, profumi dal vivo e dal vero che stordiscono le narici, musiche di ruscelli, canti d'usignoli, quando ci fermiamo un attimo all'azienda Saccà. Il successivo chiacchiericcio e il dondolio della BMW, ci spingono verso le braccia di Morfeo.
Un attimo e siamo già al Santuario di Porto Salvo. Facciamo in tempo a ringraziare i nostri compagni di viaggio ed augurare loro un buon rientro, ma anche a dire un egoistico "Grazie" a Luigi. Un dubbio ci attraversa l'ipotalamo: ma siamo sicuri sia emozionante, che valga la pena di fare il sindaco a Roccaforte del Greco, così lontano. Una bretella di scorrimento veloce lungo il greto dell'Amendolea, consentirebbe di risolvere come per incanto, i problemi di quattro Comuni o cinque…Bova, Roccaforte, Condofuri, San Lorenzo, Roghudi. Ma la classe politica (ma c'era, c'èeeee?) in questi decenni per nascondere la sua incapacità ed inettitudine ha sempre tirato fuori comodi alibi, tipo…costa assai e dove li trovi i soldi? Anche quando ai tempi della "prima repubblica" i miliardi erano a pioggia. In àmbito europeo, forse non sarebbe impossibile trovarli i soldini, 70-80, cento milioni; ma i progetti esecutivi, dove sono? Te la do io l'associazione grecanica di cartapesta, se non elettoralistica o fumo per i gonzi, gli allocchi ed i creduloni! Ma quando maaaiii?!?! Con le chiacchiere non si prendono le "costardelle"!
Lo Stato, non può limitarsi a reprimere. Deve anche prevenire con il lavoro e le opere pubbliche di alto respiro. Tipo la pedemontana grecanica strombazzata ai quattro venti, ma rimasta per ora semplice progetto con le pagine ingiallite ed impolverate, dentro un cassetto. Stato patrigno diceva Ercole Nucera. E Michele…"Se mi vuoi lasciare/dimmi almeno perchè./Io non so capire/perchè tu vuoi fuggire da me./Se mi vuoi lasciare/dimmi almeno perchè./Tu dicevi sempre/che vivevi per me./Ma se vuoi andare/non ti voglio più quì./Però, prima di lasciarmi/dimmi almeno il perchè./Il tuo amor/non era sincero,/i tuoi baci/non erano veri./I tuoi occhi/mi han sempre mentito/se tu ora/non mi ami più…."/. Luigi ritorna al giornalismo, ma non dimenticherà mai il suo borgo natio, che ha sempre difeso con i denti e con le unghie. Scripta manent, verba volant. Luigi, non ha mai rinnegato le radici, le origini. Anzi ne fa sempre un vanto: io sono di Roccaforte!!!!!
Altro discorso è l'insipienza di certa stampa, che come ha sentenziato il procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, non riesce a trovare ed a dire la verità. Ma la Bibbia dice: "La verità vi farà liberi" Non siamo adusi a fare di tutte le erbe un fascio, ma non può passare sotto silenzio lo scandaloso e vergognoso comportamento di certa stampa vendicativa ed odiosa; te la do io la deontologìa professionale, che si serve del giornale per fare i suoi comodi personali. Sotto gli occhi di direttori ciechi e di editori sordi. Quando volete possiamo farvi l'elenco di tutti quei mancati sindaci, come Luigi, che non hanno presentato la lista. Ebbene, tutto questo non ha impedito ai giornalisti di dedicargli lo spazio che gli compete, con tanto di fotografia ed intervista, se non commento. Luigi invece è stato snobbato, boicottato, sabotato e danneggiato. Ieri come oggi. Siamo nelle condizioni di anticiparvi sin da ora, che Luigi sia stato contattato per una candidatura alle elezioni regionali. Che c'è di male, se non di strano? Deve sapere però, sin da ora, che non avrà spazio sui giornali. Nemmeno una virgola. La foto? Sìiii! In prima pagina; a costo, di oscurare i mammasantissima della 'ndrangheta, condannati per mafia. Ma non diteci che siamo in Calabria. Il Procuratore, ha detto alla scuola media "F. Jerace" di Lazzaro, che bisogna unire la Calabria…al resto dell'Italia. L'Europa può attendere. La statale 106 Taranto-Reggio Calabria, attende da mezzo secolo di essere ammodernata.
Domenico Salvatore
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