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BORGETTO (PA): RUBA PEDANE IN FERRO E TOMBINI. DISOCCUPATO ARRESTATO DAI CARABINIERI.

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Nel corso di un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione di reati contro il patrimonio, i Carabinieri della Compagnia di Partinico hanno tratto in arresto nella flagranza di reato per furto aggravato e ricettazione, LA PUMA Vito, 61enne di Borgetto, ivi residente.

Il predetto, dopo essersi introdotto nel fondo rustico di proprietà altrui, è stato sorpreso dai Carabinieri mentre stava rubando delle pedane da un ponteggio in ferro. Nel corso della successiva perquisizione, presso un capannone, in uso al LA PUMA, i militari dell'Arma hanno rinvenuto nr. 111 pedane, nr. 16 tombini in ferro e nr. 74 battitacco in ferro zincato; per un peso complessivo di circa 950 kg.

La refurtiva, per un valore economico di circa 5000 €, dopo essere stata recuperata è stata restituita all'avente diritto.

L'arrestato, dopo le formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, in attesa del processo con rito per direttissima previsto per la mattinata di oggi presso il Tribunale di Palermo.

Dopo la convalida dell'arresto l'uomo è stato sottoposto alla misura dell'obbligo di dimora.

Palermo, 17 maggio 2014

 




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Luigi Palamara
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Il Gisa Anoia scende in campo. Accettata la sfida delle comunali del 2015

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Anoia (Reggio Calabria) – Il Gisa rompe gli indugi e si prepara a scendere in campo alle prossime correndo per le amministrative del 2015. L'associazione civica infatti, da sempre impegnata su tematiche di pubblico interesse nell'ambito del territorio di Anoia - dal referendum sull'acqua pubblica del 2011, alla viabilità, dalla differenziata ai problemi legati al mondo della scuola – ha deciso di dare voce alle istanze dei tanti cittadini che ne chiedevano una partecipazione politica più diretta e di impegnarsi sul campo per offrire le proprie soluzioni e le proprie iniziative in favore dei  tanti quesiti ancora irrisolti. E di carne al fuco ce n'è davvero tanta, ad iniziare dal tormentone della crisi che certo non risparmia nessun italico municipio resa ancor più amara in un comune, quale quello di Anoia appunto, esacerbato dalla dichiarazione di dissesto finanziario arrivata puntuale nel 2013. Preoccupazioni che non hanno, quindi, lasciato indifferenti il "Gruppo" che per cercare di offrire una nuova chance ai cittadini ha puntato tutto sulla «discontinuità programmatica e di metodo rispetto al passato», optando di metterci – in definitiva - la faccia attraverso un'opera di scouting interno alla città che possa collocare «persone competenti e particolarmente attente al bene comune e al territorio che vivono e che amano profondamente» dichiaratamente pronte a  «ridisegnare il futuro di Anoia», innanzitutto adoperando azioni di ascolto dei bisogni e di cambiamento dei rimedi finora adottati, evidentemente ritenuti inefficaci. «Ecco perché, fin da ora, - mettono nero su bianco - vogliamo farci promotori della costruzione, insieme ai cittadini, di un movimento e di un percorso che porti alla costruzione di un progetto amministrativo, condiviso e partecipato, per le prossime elezioni comunali del 2015».

 

Giuseppe Campisi


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PALERMO: SI RENDE IRREPERIBILE PER SOTTRARSI ALLA CATTURA. CARABINIERI ARRESTANO 41ENNE.

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Ieri, alle prime ore del mattino, i Carabinieri della Compagnia Palermo San Lorenzo hanno dato esecuzione all'ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Massa, nei confronti di PEDALINO Angelo, nato a Palermo, classe 1973, ivi residente.
Il predetto, ricercato ormai da 6 mesi, doveva espiare la pena di anni 5, mesi 11 e giorni 29 di reclusione per "associazione per delinquere" e "concorso in rapine".
L'uomo, resosi irreperibile per sottrarsi alla cattura, è responsabile di due rapine "in trasferta", perpetrate ai danni di istituti di credito del Nord Italia.
Una compiuta il 10 febbraio 2006 ai danni di una filiale di Collesalvetti (LI) ed un'altra commessa il 02 febbraio 2006 presso la Cassa di Risparmio di Aulla (MS).
In particolare, quest'ultima incursione avrebbe fruttato al rapinatore ed al suo complice ALBANESE Domenico, arrestato lo scorso 11 aprile, ben 43.000 euro.
Gli investigatori, che pazientemente non hanno mai mollato la "preda", sono riusciti a rintracciare il "fuggiasco", traendolo in arresto presso la propria abitazione nel quartiere palermitano di Boccadifalco, da dove mancava da circa 6 mesi.
A PEDALINO, sorpreso mentre salutava i propri familiari, non è rimasto altro che arrendersi e consegnarsi alle Forze dell'Ordine.
Al termine delle formalità di rito, lo stesso è stato associato presso la Casa Circondariale  "Ucciardone" di Palermo, ove espierà la propria condanna.
Palermo, 17 maggio 2014




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Luigi Palamara
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Cicciù a Rai Sport: "più famiglie, meno daspo: bisogna rinnovare la cultura dello stadio"

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Presentati i progetti nazionali  "Illuminiamo le curve" e il Forum "Genitori a bordo campo"

« Solo con i Daspo si perde tutti, pronta una svolta culturale per far festa allo stadio con le famiglie  »

Il Presidente del CSI Reggio Calabria, Cicciù, ospite a "Pomeriggio da Campioni" su Rai Sport 1

Curve, ultrà, genitori, figli, oratori. Tanti i temi toccati dal Presidente del CSI Reggio Calabria, Paolo Cicciù, intervenuto in diretta su Rai Sport 1, all'interno del programma "Pomeriggio da Campioni". « Non più stadi vuoti, non più violenza, - esordisce Paolo Cicciù. presidente provinciale CSI -  ma non solo Daspo. "Illuminiamo le curve": riportiamo genitori e figli in curva. Partiamo da un accordo siglato con la Lega Pro e l'obiettivo è coinvolgere, su tutto il territorio nazionale, circa 50.000 famiglie».

Cuore dell'iniziativa è il rapporto tra genitori e figli: riscoprire questo connubio legato alla presenza allo stadio per illuminare le curve. « Abbiamo– prosegue Ciccù -  lanciato un idea: avviare i lavori del Forum nazionale "Genitori a bordo campo"; ci siamo resi conto che abbiamo un emergenza nei percorsi educativi. Molti genitori perdono di vista l'essenza della pratica motoria dei propri figli e tendono a proiettare le proprie insoddisfazioni e i loro sogni sportivi senza interessarsi di ciò che realmente i bambini vogliono. Il "bordo campo" dovrebbe essere un circolo virtuoso di emozioni positive nel rapporto tra genitori e figli, anche se spesso trasforma mamme e papà in irriducibili ultras che inveiscono contro gli avversari, contro l'arbitro, contro i propri bambini stessi».

Un progetto che nasce da un analisi attenta dei bisogni e che purtroppo si ripropone con argomento centrale in occasione degli ultimi fatti di cronaca. « Dopo Napoli – Fiorentina si è subito lanciato l'allarme; apprendo che il Ministro Alfano– intervenendo in diretta a "Pomeriggio da Campioni" - sta predisponendo un piano speciale rispetto all'ordine pubblico, proponendo il Daspo a vita. Però credo che si debba spostare l'attenzione su un altro aspetto: quello culturale. Bisogna riproporre quel sano rapporto della domenica pomeriggio dove papà e figlio vanno insieme allo stadio e vivono la passione per la squadra della propria Città. Spesso quando le Curve vengono chiuse, si catapultano dei ragazzini che, come capitato allo Juventus Stadium in questa stagione, emulano gli ultras e cantano cori improponibili ».

Una discrasia tra le iniziative istituzionali e le necessità di "cambiamento culturale" che va colmato, partendo proprio dall'emergenza in merito all'ordine pubblico, quel girone sud della Lega Pro. « Mi chiedo: il disporre dei cordoni di sicurezza senza puntare decisamente su una partecipazione attiva ad una festa, qual è lo Sport. Pensiamo a misure preventive; noi– sottolinea Cicciù - lanciamo una sfida chiarissima: vogliamo traslare gli spazi educativi degli oratori all'interno dello stadio. E lo facciamo partendo da quel girone della Lega Pro che è già al vaglio di Questori e Prefetti per motivi di sicurezza vista la moltitudine di derby e di avversità tra le tifoserie. Faccio un esempio chiarissimo: se l'idea è che, quando il Messina verrà a Reggio a giocare la stracittadina dello Stretto, si debbano predisporre piani straordinari per evitare lo scontro, allora abbiamo perso tutti, prima ancora di giocare. Perché allora non si pensino che ad "invadere" le curve siano i ragazzini, con i genitori, gli educatori e gli insegnanti? Chi l'ha detto che le curve sono ad esclusivo appannaggio degli ultrà? »


 

Nel corso dell'intervista, è emerso anche il dato relativo all'infiltrazione delle criminalità organizzate tra il tifo organizzato e lo sport dilettantistico; « esiste un idea: la criminalità "piazza" alcuni uomini all'interno dei "capi" delle Curve e questo lo indica anche un attività investigativa della Digos; esiste anche un'altra realtà, - si sofferma il Presidente provinciale del CSI Reggio Calabria - certificata da diverse indagini arrivate a giudizio, che mette in evidenza come la 'ndrangheta gestisca direttamente diverse squadre dilettantistiche. Questo è il contesto in cui il calcio è ingabbiato e non si può fare finta di niente: io credo che dobbiamo porci un obiettivo. Dobbiamo creare i nuovi ultrà, che dalla gradinata assieme ai genitori possano passare alla curva con gli amici, con lo stesso spirito di lealtà e di rispetto delle regole ».

Durante l'intervento in diretta Rai, Paolo Cicciù, ha rilanciato la sfida educativa del progetto PRO Educational Sport« Tutto funziona a cascata, per questo abbiamo deciso di partire dalla Lega Pro dove gli interessi economici sono meno imponenti. In questi giorni 11 fra calciatori e dirigenti sono stati radiati col Daspo per una rissa: dobbiamo avere coraggio di "smontare" questa subcultura. Qui– chiosa Cicciù -  dobbiamo decidere da che parte stare. Io da genitore, prima ancora che da dirigente sportivo, voglio poter vivere il momento dello stadio come un emozione continua con mio figlio. Però io oggi questo non lo posso fare perché quest'anno, nonostante avessi un accordo con la Reggina Calcio, non ho potuto mandare i ragazzini di un oratorio al derby col Crotone perché dalla parrocchia mi hanno sconsigliato questo "rischio". E questo accade a Reggio Calabria come a Bergamo: è ancora possibile? »

Sollecitato dallo studio, Cicciù ha concluso parlando di nuovi spazi educativi: « l'oratorio va riscoperto: le parrocchie sono rimasti quei pochi avamposti di legalità sul territorio. Bisogna promuovere un nuova socialità, oltre i social network, i videogames, ma anche lo sballo e la strada, nel senso più abietto del termine. Papa Francesco– conclude Paolo Cicciù - ci richiama alla responsabilità: lo Sport è imitazione, impegniamoci ad essere testimoni credibili».   

Roma, 17 maggio 2013


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Luigi Palamara
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Cronaca da Messina e provincia del 17 maggio 2014

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Compagnia di Messina Centro

Saponara, Carabinieri arrestano in flagranza di reato due ladri in una fabbrica di laterizi.

Nella mattinata di ieri, una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Saponara stava effettuando regolare servizio di pattugliamento del territorio. Giunti in prossimità  di una  fabbrica di laterizi, i militari venivano incuriositi da alcuni movimenti sospetti dall'interno. Avvicinatisi per effettuare un controllo più approfondito, si accorgevano che c'erano due individui che si erano introdotti  all'interno dell'area e stavano asportando, caricandoli su un autocarro ed una autovettura in loro possesso, diversi materiali.

Grazie all'immediato intervento, i Carabinieri  bloccavano e traevano in arresto "per furto aggravato in concorso", i due ladri, identificati in MERLINO Santo, cl. 1956, nato a Saponara e  POLLICINO Giacomo, cl 1992, nato a Messina, entrambi residenti a Venetico.

La refurtiva  consistente in  tre bobine di cavi rame per complessivi kg 50, una ventola in ferro del peso kg 60 circa e vari attrezzi meccanici, veniva recuperata e restituita al legittimo proprietario. I mezzi utilizzati sono stati sottoposti a sequestro.

Gli arrestati, su disposizione della A.G. venivano trattenuti in camera di sicurezza in attesa dell'odierno rito direttissimo.

 

 

Compagnia di Sant'Agata di Militello

Tortorici (ME): i Carabinieri sorprendono 3 pregiudicati a rubare.

Ieri pomeriggio, a Tortorici, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato in flagranza di reato Rosario COSTANZO ZAMMATARO, bracciante agricolo di 49 anni, Antonino GALATI MASSARO, bracciante agricolo 57 enne, pregiudicato e Carmelo GALATI MASSARO, 39 enne bracciante agricolo, pregiudicato, per furto aggravato.

In particolare, i militari dell'Arma sorprendevano i tre soggetti ad asportare 10 pali di grosse dimensioni, tra i 4 ed i 7 metri, di ferro, depositati in un'area demaniale forestale protetta sita in contrada Abbadessa. I tre soggetti, già conosciuti dai militari dell'Arma di Tortorici, avevano già caricato alcuni di questi pali sopra un mezzo furgonato, per poi scaricarli all'interno di un'abitazione di uno di loro. I responsabili dell'Ufficio Servizio per il Territorio di Messina del Dipartimento forestale hanno subito sporto denuncia dell'accaduto in quanto tale spostamento dei suddetti pali non era stato mai autorizzato. Il materiale ferroso rinvenuto dai Carabinieri è stato pertanto restituito all'Ente forestale, mentre i tre soggetti sono stati tratti in arresto e condotti presso le proprie abitazioni in regime degli arresti domiciliari in attesa dell'udienza di convalida.

 

Compagnia di Messina Sud

Messina: i Carabinieri arrestano un 19enne catanese in esecuzione di un provvedimento custodiale.

Nella mattinata di ieri i Carabinieri della Stazione di Messina Tremestieri, hanno notificato a DI MARCO Alessandro Alfio, nato a Catania, cl. 1995, già noto alle Forze dell'Ordine, un Ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania.

Il prevenuto, attualmente domiciliato presso una comunità di Messina, dovrà espiare un pena residua di anni 1 e mesi 3 di reclusione per detenzione di armi in concorso, lesioni personali ed ingiuria.

Dopo le formalità di rito, il prevenuto è stato sottoposto alla misura della detenzione domiciliare.

 

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Luigi Palamara
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Croce Rossa e Assonidi: come gestire le principali emergenze del bambino

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DOMENICA 18 MAGGIO

ore 9,00 presso Confcommercio, corso Venezia 47 (sala Orlando)


Assonidi e Croce Rossa: formazione-informazione 

per gestire le principali emergenze del bambino

 

Milano, 16 maggio 2014. E' in programma domenica 18 maggio in Confcommercio Milano (Palazzo Castiglioni, corso Venezia 47, sala Orlando dalle 9) l'incontro formativo "Proteggi i bambini, costruisci il futuro" organizzato da Assonidi (l'Associazione Confcommercio degli asili nido e delle scuole dell'infanzia privati), in collaborazione con la Croce Rossa Italiana.

L'iniziativa è rivolta ad asili nido e scuole d'infanzia, ma anche ai genitori dei bambini che frequentano queste strutture. Nell'incontro formativo-informativo  promosso da Assonidi e Croce Rossa (che si protrarrà per l'intera mattinata) verrà spiegato come gestire le principali emergenze pediatriche: manovre di disostruzione, convulsioni febbrili, prevenzione della disidratazione e sonno sicuro.

Tre i relatori: Marco Guernelli (Croce Rossa) per le manovre di disostruzione; Sabina Biffi (Croce Rossa) per il sonno sicuro; il medico pediatra Massimo Bonomi per gestione della febbre, convulsioni febbrili e prevenzione della disidratazion.

I lavori saranno aperti da Sabina Biffi, dal direttore di Assonidi Paolo Uniti, dal presidente dell'Ordine dei medici di Monza Brianza Carlo Maria Teruzzi e da Antonio Arosio, presidente della Croce Rossa di Milano. Prevista anche la partecipazione di Ivan Capelli, già pilota di Formula Uno.

La diffusione delle manovre salvavita pediatriche fa riferimento ai contenuti della Strategia 2020 di Croce Rossa Italiana che sviluppa progetti di assistenza sanitaria, tutela e promozione della salute volti alla prevenzione. In questo contesto – rileva Croce Rossa – rientra la diffusione della cultura dell'emergenza e delle manovre salvavita: semplici manovre che possono fare la differenza.

Il progetto include percorsi formativi e momenti informativi: in quest'ambito si inquadra la partnership con Assonidi che è molto attenta allo sviluppo qualitativo delle strutture associate.


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Provincia di Reggio Calabria - incontro spiagge accessibili lunedì 19 maggio ore 12

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Spiagge accessibili

Incontro con gli amministratori comunali  

 

 

 

Lunedì 19 maggio – ore 12.00

Palazzo Storico della Provincia

Piazza Italia - Reggio Calabria

 

 

 

 

Lunedì 19 maggio, alle ore 12, presso il palazzo della Provincia, il Vicepresidente Giovanni Verduci e il dirigente del settore Difesa del suolo e Salvaguardia delle coste, Giuseppe Mezzatesta, riceveranno gli amministratori e i tecnici dei Comuni che hanno avuto riconosciuto il contributo economico per rendere le spiagge accessibili.   

 

Bovalino, Bova Marina, Casignana, Caulonia, Gioia Tauro, Grotteria, Marina di Gioiosa Jonica, Monasterace, Monetebello Jonico, Roccella Jonica, San Ferdinando, Sant'Ilario dello Jonio e Siderno sono i Comuni che hanno ottenuto un contributo economico pari a cinquemila euro per l'acquisto di attrezzature che rendano le spiagge del litorale reggino accessibili a tutti.

 

Durante l'incontro di lunedì, che rappresenterà un'occasione di confronto tra le varie Amministrazioni,  si stabilirà, di concerto con i Comuni, come e quando intervenire per realizzare le opere e scongiurare ogni possibile disagio. . 

 

Reggio Calabria, 17 maggio 2014

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Luigi Palamara
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Reggio Calabria: Convegno Patristico: Sant'Agostino e la città

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Convegno patristico promosso dal MEIC e dalla Biblioteca Arcivescovile

Alla riscoperta del De civitate Dei di Agostino

A Reggio il professore Alici (Università di Macerata).Il Convegno si svolgerà il 24 e il 25 maggio


Papa Francesco, nell'esortazione Evangelium Gaudium, richiama fortemente ad una declinazione del messaggio evangelico nelle questioni della inclusione dei poveri e del bene comune e della pace. Tali sottolineature del Santo Padre ripropongono l'attualità dell'opera De Civitate Dei di Agostino di Ippona e della sua riflessione sull'impegno di ogni uomo, e in particolar modo del cristiano, nella storia.

Proprio questo spunto costituisce il tema del 36° Convegno Patristico promosso dalla Biblioteca Arcivescovile "Mons. Antonio Lanza" e dal Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale di Reggio Calabria, in programma per il 24 e 25 maggio. Il relatore, prof. Luigi Alici, già presidente nazionale di Azione Cattolica, professore ordinario di Filosofia Morale presso l'Università di Macerata e insigne studioso di Agostino, unisce la competenza scientifica alla testimonianza di laico impegnato nell'italia in trasformazione.

La composizione della Citta di Dio si collega al "sacco di Roma" avvenuto per mano dei Visigoti nel 410 d.C. Un evento che, pur irrilevante dal punto di vista militare, destò un'enorme sensazione e fece crollare il mito della Città eterna. In un'epoca di transizione e di mutamenti profondi, per molti versi simile alla nostra, Agostino non si fece vincere da angosce apocalittiche, né dal trionfalismo dell'identificazione di Cristianesimo e Impero. Prese atto che il mondo nel quale si vive non può essere considerato immobile e scontato, ma risponde ad un disegno più profondo. Così Agostino sviluppò un'articolata riflessione sulla Civitas, sulla socialità umana, sia nella prospettiva orizzintale, della ricerca dell'armonia intorno ai beni relativi, sia nell'apertura escatologica che redime le relazioni e aiuta a discernere, nel confronto con la città di Dio, la possibilità di una convivenza fondata sull'istanza etica del bene comune veramente in grado di abbracciare tutti gli uomini.

Tornare oggi alla lettura dei Padri non significa riproporre modelli superati, ma attingere da essi la capacità di leggere i nostri tempi, di dialogare con le altre culture, di superare l'oscillazione tra la nostalgia di un regime di cristianità perduta e la chiusura individualistica nell'indifferenza e nel disimpegno per assumere, come Agostino propone, la complessità dei beni epocali e dare il proprio contributo alla costruzione di una società armonica, fondata sulla dignità della persona umana e sul bene comune.

Risulterà in tal senso preziosa l'occasione di rilettura dell'opera agostiniana e la possibilità di confronto tra laici impegnati a diverso livello nella vita diocesana, sotto la guida esperta del relatore, che da sempre caratterizza gli incontri promossi dal Meic e dalla Biblioteca Arcivescovile.

Il Convegno si svolgerà presso il salone Mons. Ferro della Curia Arcivescovile.

Di seguito il programma:

sabato 24 maggio

16.30 Vespri e a seguire prima relazione: Legge temporale e legge eterna.

domenica 25 maggio

9.00 Lodi e a seguire seconda relazione: L'ordine della pace e la concors communio.

12.00 Celebrazione Eucaristica (presso la Parrocchia del Crocifisso).




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Luigi Palamara
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Reggio Calabria: concluso l'incontro del 17 maggio con il candidato della circoscrizione Sud Riccardo Di Palma, Sel, lunedì prossimo venturo sarà la volta di Nichi Vendola

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Si è da poco conclusa l'assemblea pubblica tenutasi nel Palazzo Provinciale (Palazzo di Vetro) in località Spirito Santo organizzata dalla Segreteria e dai Circoli della Città e della Provincia SEL sabato 17 maggio in cui si è presentato Riccardo Di Palma, uno dei candidati della Circoscrizione Sud per L'Altra Europa con Tsipras. Seguirà lunedì 19 maggio la conferenza stampa alle 11:30 a Piazza Italia presso il Palazzo Foti, sede dell'Amministrazione provinciale con Nichi Vendola e i candidati calabresi al Parlamento Europeo della Circoscrizione Sud per L'Altra Europa, Tonino Perna e Domenico Gattuso. L'incontro di oggi ha preso avvio con le riflessioni del Capogruppo SEL Giovanni Nucera che ha posto l'accento su una parola chiave: Europa. Qual è l'idea di Europa che vogliamo? «L'Europa che è stata costruita negli ultimi anni non è quella solidale e attenta alle esigenze di tutti i cittadini che volevamo e che sognavamo». È  necessario operare una vera e propria rivoluzione copernicana, un'idea di Europa alternativa vicina ai cittadini e che si discosti dalla logica di strangolamento dell'austerità, un'Europa da costruire fattivamente tutti insieme prestando particolare attenzione alla gestione produttiva dei Fondi Europei da cui il Meridione rischia di essere tagliato fuori – conclude il suo intervento il Capogruppo SEL.  Molti gli interventi – tra quelli dei rappresentanti dei Circoli comunali e dei convenuti (dottor Pino Rotta, l'avvocato Vincenzo Nato, il professor Modafferi, l'avvocato Carmelo Malara e l'ingegner Leo Pangallo) – che hanno toccato temi oggi nevralgici: emigrazione, formazione, pace e sviluppo delle relazioni economiche e culturali nel Mediterraneo. Riccardo Di Palma insiste sull'importanza delle elezioni europee per non essere tagliati fuori da quegli strumenti che sono indispensabili per affrontare le questioni di tutti e di tutti i giorni, soprattutto per quel che riguarda il Mezzogiorno. Unica lista – continua Di Palma – ad aver espresso il nome del leader candidato alla Commissione europea: Tsipras, il quale non è solo un nome ma il segno tangibile del fallimento delle recenti politiche europee e, soprattutto,  il simbolo del cambio di passo che si vuole stabilire verso una democratizzazione effettiva delle forze del Parlamento europeo che sia realmente costituente, legiferante e che nomini le Commissioni e il suo Presidente. Prioritario per Di Palma riformare le politiche europee dell'immigrazione, rifiutando il concetto di "Fortezza Europa" e garantendo invece i dirittiumani, l'accoglienza, l'integrazione, il diritto d'asilo e le misure per la salvaguardia dei migranti affinché il Mediterraneo torni ad essere la culla delle civiltà e non sia più un luogo di morte. Un voto importante e utile, dunque, anche per quel che riguarda i Fondi Europei, che dobbiamo imparare utilizzare bene in progetti d'ampio respiro e a lunga gittata per un turismo di qualità, per la messa in sicurezza del territorio, per il suo sviluppo e tutela. Un passaggio importante anche sull'economia che il compagno Di Palma distingue dalla finanza, il volto negativo con cui oggi il sistema creditizio e bancario si palesa. A questo volto si vuole opporre l'espansione del prestito alla piccola e media impresa, la lotta alla disoccupazione con il Piano Europeo per l'Occupazione e politiche economiche per i giovani. Un'Altra Europa con Tsipras, vitale, rinnovatrice appoggiata e voluta anche dalla realtà viva di movimenti e associazioni (No triv, No tav). Questa è l'alternativa, l'Europa del Manifesto di Ventotene. Perché se l'Europa non funziona, non dobbiamo andarcene, ma cambiarla.

 

    Giovanni Nucera, Vice Presidente Consiglio Provinciale Reggio Calabria

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Reggio Calabria - Progetto Chiese Aperte

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Riparte CHIESE APERTE: l'edizione 2014 è dedicata al tema Arte e devozione in area grecanica


I problemi connessi alla valorizzazione e tutela dei beni culturali ecclesiastici richiedono, da parte degli enti responsabili, competenza e capacità di programmazione. Per tal motivo, è indispensabile provvedere alla formazione di base e permanente non solo dei responsabili delle comunità (sacerdoti, religiosi, etc.), ma in particolare degli operatori e addetti cui affidare le attività per la custodia e a valorizzazione degli edifici di culto.

Nel territorio dell'Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova è un gran numero di edifici religiosi di pregio per architettura e patrimonio d'arte custodito, ma essi sono raramente aperti al pubblico per la carenza di personale, anche volontario, che se ne assuma l'onere della custodia e sorveglianza.

Al fine di contribuire a tale esigenza formativa, l'Arcidiocesi, attraverso l'Ufficio beni culturali, promuove il Progetto Chiese Aperte, rivolto a volontari impegnati in iniziative di custodia, tutela e valorizzazione degli edifici di culto.

Giunto alla sua seconda edizione, l'intervento, finanziato con il contributo 8x1000 alla Chiesa Cattolica, mira a formare volontari cui affidare, nell'edizione del 2014, apertura, custodia e valorizzazione di chiese di rilevante pregio architettonico e storico-artistico site in area grecanica: in particolare, a Pentidattilo, Gallicianò, Amendolea, Bova, Palizzi e San Lorenzo, cui si aggiunge il Santuario del Leandro a Motta San Giovanni.

Il Progetto Chiese Aperte prevede lo svolgimento di un Corso di formazione sul tema Arte e devozione in area grecanica rivolto a quanti, volontari e indipendentemente dalle parrocchie di provenienza, siano interessati ad acquisire le competenze necessarie per contribuire a vario titolo ad iniziative di promozione e valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico diocesano.

Il Corso di formazione (40 h complessive) si svolgerà da venerdì 6 giugno a sabato 5 luglio 2014, articolandosi in due incontri settimanali (venerdì h 15-19 e sabato h 9-13), dei quali alcuni sul territorio. A fine Progetto è previsto il rilascio di un attestato di partecipazione.

Soggetto attuatore del Progetto Chiese Aperteè l'Associazione di volontariato per i beni culturali ecclesiastici Did.Ar.T. Didattica Arte Territorio, con la quale l'Arcidiocesi nell'ottobre scorso ha rinnovato apposita Convenzione.

Il Programma e il Modulo di iscrizione al Corso di formazione sono disponibili presso il Museo diocesano (martedì, mercoledì, venerdì e sabato h 9-13), scaricabili dal sito diocesano www.reggiocalabria.chiesacattolica.it o da richiedersi contattando direttamente l'Associazione Did.Ar.T. Didattica Arte Territorio al n° 3891968047 o all'indirizzo didartreggiocal@gmail.com.





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Il reggino Fabrizio Romeo conquista Chicago

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Reggio Calabria - "La vita può essere un gioco o un dramma. Una pipa in bocca aiuta a giocare un po' con quel pizzico di cultura che permette un godimento totale della propria esistenza su questa terra". Sono parole di Arnoldo Foà sull'oggetto amato da collezionisti e fumatori, oggetto che ha attraversato i secoli e che ancora oggi coinvolge migliaia di persone, ovvero la pipa. Manufatto di elevato pregio che richiede maestria, passione e creatività. Elementi posseduti dal grande maestro pipaio Fabrizio Romeo che da anni ormai gestisce, a Reggio Calabria,  l'azienda donatagli dal padre Sebastiano. Cresciuto a contatto diretto col mondo della radica ha imparato a riconoscere il legno e i migliori  tagli dell'erica così da occupare un posto di vertice nel mercato internazionale del settore. «Il segreto di una buona pipa – afferma l'artigiano Romeo – è la materia prima. La radica di erica arborea si trova solo nel bacino del Mediterraneo e quella calabrese è la migliore in assoluto. La nostra regione in passato era ricca di questa particolare radice ma purtroppo i numerosi incendi che hanno colpito soprattutto l'Aspromonte hanno dimezzato la presenza di questi arbusti sul territorio». Fortunatamente la produzione non si è totalmente bloccata e il pregiato legno diventa "oro" per il mondo dei pipari. «Prima di iniziare l'intaglio – sottolinea Fabrizio Romeo -  e la lavorazione del cosiddetto "ciocco", studio bene la venatura del legno per estrapolare dal materiale grezzo tutte le sue potenzialità, creando così un oggetto di valore». Le pipe di Fabrizio Romeo rispondono pienamente alle richieste di esperti e stimatori. Pezzi unici che al recente "Chicagolandinternational pipe &tabocciana show", svoltosi in Illinois nei primi giorni di maggio, hanno riscosso un successo straordinario. «In America – continua il mastro pipaio reggino -  i miei prodotti erano già presenti sul mercato, ma grazie alla presenza della mia azienda all'evento più importante al mondo, ovvero quello di  Chicago, sono riuscito a creare contanti nel "serrato"mercato cinese, grazie alla collaborazione e al prezioso lavoro del mio key account Daniele Canale, che si prodiga per far conoscere i prodotti dell'azienda in giro per il mondo. Il lavoro totalmente artigianale di Fabrizio Romeo è stato apprezzato oltre oceano anche dal danese Teddy Knudsen uno dei maggiori esperti e produttori di pipe. «Oltre ai modelli tradizionali – conclude Romeo - che si dividono a grandi linee in fiammate, a occhio di pernice o sabbiate, ultimamente ho creato degli intagli moderni caratterizzati da colori accessi che rispondono alla domanda di uno specifico target. La mia produzione, essendo totalmente artigianale, è comunque limitata. Il tempo per realizzare una pipa non può essere previsto a priori; io ho sempre salvaguardato la qualità piuttosto che la quantità ed è questo, credo, che viene apprezzato dal pubblico». La sensibilità artistica di Fabrizio Romeo è intrinsecamente rintracciabile in ogni suo prodotto, le linee, le sfumature e i diversi tagli testimoniano la competenza di cui è dotato. L'opera del maestro Romeo rappresenta un'eccellenza italiana da tutelare, far conoscere  e valorizzare. Come le tante altre tradizioni del nostro Paese che sono una ricchezza incalcolabile dei vari territori. 

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Luigi Palamara
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Politica immobiliare errata - Il GIORNO, QN, Resto del Carlino, La Nazione - Rubrica Casa Citta'Societa' di ASSOEDILIZIA Achille Colombo Clerici

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A s s o e d i l i z i a

Come ho avuto modo di esporre a Venezia, settimana scorsa, al Seminar dell'Aspen Institute, tra i compiti principali dello Stato c'e' quello di favorire politiche nei diversi settori economici che rivestono importanza strategica nel Paese.

In Italia, da piu' di cinquant'anni a questa parte, non si e'
varata alcuna politica riguardante l'economia immobiliare e della casa.

In tal modo, tra misure di emergenza e normative tampone, tra leggi ideologiche e misure ad effetto elettorale, siamo giunti alla situazione assurda che a pagare le imposte ( tra dirette ed indirette, erariali o locali ) che concorrono a formare il gettito immobiliare, per legge son rimasti solo meta' degli immobili e, quanto alle abitazioni, addirittura un terzo delle stesse.

E, quel che e' piu' grave, in definitiva, solo questi concorrono a finanziare il costo dei servizi comunali.

In trent'anni moltissimi immobili italiani sono passati dal regime della tassazione a quello della esenzione fiscale.

Tre i passaggi chiave: primo le dismissioni ed i frazionamenti degli immobili locati, dovuti alla compressione della redditivita', causata dal fisco e dagli oneri di socialita' ; secondo le prime case in proprieta' esenti dalle imposte; terzo il federalismo fiscale con la riduzione al lumicino dei trasferimenti statali ed il costo dei servizi comunali a carico della fiscalita' immobiliare.


Ci si meravigliava fino a poco tempo fa che, sulla base degli indicatori internazionali ( Eurostat, Ocse ) il rapporto tra gettito fiscale degli immobili e Pil in Italia non fosse tra i piu' alti d'Europa, nonostante l'ingente carico tributario individuale gravante sui possessori di questi beni.

Ora, dopo la stretta fiscale del 2011, questo rapporto, con buona pace di tutti, e' tra i piu' alti: ma a formarlo concorre, come abbiamo visto, una quota di immobili inferiore a quella media europea.

Figuriamoci quindi quante imposte si pagano oggi sugli immobili, in Italia.

Il doppio squilibrio descritto e' foriero dei gravi danni prodotti all'economia immobiliare.

La crisi che ha investito il settore e di conseguenza l'intera economia del Paese si risolve in una seria perdita di valore degli immobili in generale: il che danneggia, sia coloro che pagano le imposte immobiliari, sia coloro che ne sono stati esentati.

Tartassare i contribuenti per la quadratura dei conti in via compensativa, e produrre il calo dei valori  e' stato un tutt'uno.

Con questo bell' esempio di "politica immobiliare"come si puo' mai pensare di attrarre nel nostro Paese ,nuovi investimenti, anche esteri ?





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Quartiere Adriano. Inaugurato il parco: oltre 50mila metri quadri di nuovo verde in città

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De Cesaris:"Un importante passo avanti verso la qualità del quartiere"

Milano, 17 maggio 2014 – Un  polmone verde di oltre 51 mila metri quadrati in città, grande quanto sette campi di calcio e con quasi 500 alberi.  È stato inaugurato oggi pomeriggio dalla vicesindaco con delega all'Urbanistica Ada Lucia De Cesaris e dal Presidente di Zona 2, Mario Villa alla presenza di centinaia di abitanti, il nuovo parco del quartiere Adriano, nell'area ex Magneti Marelli a nord di Milano sita ai confini con Sesto San Giovanni. All'inaugurazione presente anche l'assessore all'Ambiente, Pierfrancecso Maran e Stefano Ponchia che ha realizzato il nuovo parco urbano.

"L'apertura di questo Parco è un passo avanti importante,  per un quartiere che sta chiedendo da tempo di  tornare ad una situazione urbana di qualità grazie a interventi che fino a pochi mesi fa sembravano destinati a non essere mai conclusi.  Molte sono ancora le cose da risolvere e da affrontare, l'apertura del parco  è un primo risultato, ci aspettano ancora tante sfide ma con il giusto passo  stiamo superando  l'abbandono provocato da errate scelte del passato. Vogliamo restituire ai cittadini un quartiere di qualità" così ha commentato la vicesindaco con delega all'Urbanistica Ada Lucia De Cesaris.

Un'area verde dal disegno contemporaneo, con spazi di incontro, percorsi accessibili a tutti e attrezzature adatte a ogni età, a disposizione degli abitanti della zona, ma non solo. Al centro la zona più ampia e aperta: un grande prato di quasi 39 mila metri quadrati, circondato da zone alberate che formano un sistema di verde "naturale". Questa parte, vero e proprio cuore del parco Adriano, offre spazi per il gioco, le attività legate alla salute e al benessere come lo jogging, il riposo e lo svago: un chiosco integrato nel verde è adibito a ristoro e servizi, e offre anche un'area con pergolato per la consumazione di cibi e bevande.

Ai lati le attrezzature per il gioco dei bambini e per la sosta, spiazzi e sedute, campi per il gioco delle bocce, pergole per l'incontro e la socializzazione di anziani, giardini fioriti e architetture vegetali. Prevista anche un'area cani.

Caratteristica importante: il parco Adriano è stato progettato e realizzato senza ostacoli o barriere, ed è quindi fruibile da tutti. La riconoscibilità tattile e la superficie dei percorsi per camminare nel verde, inoltre, agevolano l'orientamento e garantiscono un'accessibilità ottimale per persone con disabilità, non vedenti, anziani, bambini, carrozzine.

Ampia la dotazione di arredi, solidi e resistenti: 127 panchine in legno tipo Milano, pergolati con panche e tavoli, 39 cestini e fontanelle. Per i giochi dei bimbi sono stati realizzati 16 complessi specifici con una robusta struttura in legno di pino, tipo castello, con casetta a due piani, ponte sospeso, torre e scivolo a doppia onda, struttura di arrampicata con rete e pioli in legno di betulla e trave di sospensione anch'essa a pioli.

Terra, acqua, piante: il disegno complessivo del parco assicura il massimo comfort nella fruizione e un'estrema facilità nella manutenzione. Si passa dalla flora arbustiva ed erbacea da fiore alle piante a bulbo e alle specie a fioritura precoce, sia prative sia di sottobosco, come Cyclamen, Anemone nemorosa, Galanthus, Helleborus, Ranunculaceae, Campanulaceae, Compositae. Nelle zone alberate e boschetto sono state messe a dimora centinaia di Prunus in varietà orientali, Liriodendron, Tilia, Cornioli, Fraxinus, Platanus, Koelreuteria, Liquidambar, Nyssa sylvatica, Quercus rubra, Pinus nigra e Pinus sylvestris, oltre a diversi tipi di Acer (platanoides, saccharynum, japonicum, cappadocicum, pensylvanicum).

Una cura particolare è stata posta anche nella predisposizione di un impianto di irrigazione automatica per la copertura completa delle aree a verde: il prelievo in falda con un pozzo potrà assicurare una quantità di acqua pari a una pioggia di 3 mm al giorno nelle giornate estive più calde e soleggiate.

Com'era, com'è: ecco il link alle foto del parco Adriano prima e dopo la realizzazione 








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SOTTOSEGRETARIO DE FILIPPO INCONTRA I MANAGER DELLA SANITA’ CATANZARESE.

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ASP CATANZARO: IL SOTTOSEGRETARIO DE FILIPPO INCONTRA I MANAGER DELLA SANITA' CATANZARESE. CHIESTO CON FORZA LO SBLOCCO DEL TURNOVER. AL VAGLIO LA FONDAZIONE CAMPANELLA E L'UNIFICAZIONE DELLE AZIENDE OSPEDALIERE CATANZARESI

(ASP) – Catanzaro, 17 maggio 2014 - Il sottosegretario al ministero della Salute Vito De Filippo ha incontrato questa mattina, nella sede della direzione generale dell'Asp, tutti i manager delle Aziende sanitarie catanzaresi. A fare gli onori di casa il direttore generale dell'Asp, Dott. Gerardo Mancuso, che ha ringraziato il sottosegretario che si è reso disponibile ad ascoltare le problematiche che i manager sanitari affrontano quotidianamente.

"Siamo una Regione sottoposta a piano di rientro – ha esordito il dg Mancuso– abbiamo avuto una serie di indicazioni da parte dei Tavoli ministeriali e dei commissari della sanità, che abbiamo onorato con successo, uno di questi era quello di ridurre la spesa corrente e portare i conti in ordine. Come Asp di Catanzaro siamo partiti da un debito consolidato di circa 280 milioni di euro e viaggiavamo con un disavanzo annuale di circa 69 milioni di euro; in soli 3 anni e mezzo abbiamo portato l'Azienda in attivo di bilancio e abbiamo esercitato un'azione scientifica mirata, cercando di ridurre gli sprechi e gli sperperi. Abbiamo inciso notevolmente su questi capitoli di spesa, ottenendo anche reazioni negative dal mondo esterno. Abbiamo anche pensato di incidere sulla programmazione sanitaria, così come abbiamo posto le basi per la riorganizzazione degli ospedali, abbiamo costruito documenti per la riorganizzazione dei servizi territoriali, ma nonostante una serie di provvedimenti le cose sono state condizionate dalla burocrazia; molte attività che abbiamo messo in campo non si sono in parte realizzate per la burocrazia regionale e per il sistema ridondante delle norme. La stazione unica appaltante non è sufficientemente supportata da personale e ciò non consente di funzionare con celerità raggiungendo obiettivi auspicati dalle Aziende sanitarie. Alcune gare strategiche per la nostra Azienda rimangono al palo,  sono ferme da 3 anni e mezzo. La burocrazia per certi aspetti non offre supporto e si caratterizza come controparte del sistema".
"L'altra questione è il blocco del turnover – ha aggiunto Mancuso – la nostra Regione soffre profondamente del blocco totale del turnover e questo ci ha messo in grandissima difficoltà, perchè molte strutture ospedaliere sono in grave carenza di organico. A fronte di un pensionamento di circa 450 unità, noi abbiamo chiesto 43 unità che servirebbero per fronteggiare l'emergenza. I dipendenti sono avviliti e stanchi, ma fino a oggi non abbiamo avuto dei risultati, anzi registriamo una discriminazione rispetto altre Regioni che nonostante la situazione peggiore della Calabria hanno ottenuto lo sblocco e mi riferisco a Lazio e Campania".
Altra questione portata all'attenzione del sottosegretario è quella della ricollocazione del personale. "Abbiamo una cattiva distribuzione del personale – ha spiegato Mancuso – e anche le azioni che abbiamo messo in campo in concerto con le forze sindacali sono state insufficiente per risolvere questo problema, perché norme non superate impediscono di fatto una vera ricollocazione, e ciò è particolarmente evidente per il personale non medico. L'azione che abbiamo esercitato fino a oggi è comunque positiva, i risultati sono incoraggianti, ma è necessario imprimere una marcia più alta ed è necessario che i ministeri ci supportino in un'azione particolarmente difficile per la quale siamo certi di consegnare fra qualche anno una sanità diversa, migliore".

Dal canto suo il sottosegretario De Filippo ha affermato: "Siete in una fase di passaggio importante e delicata, molte delle vicende dipendono dalla programmazione regionale e vivete purtroppo una fase terribilmente complicata, bisogna attendere tutti con responsabilità  questa necessaria riorganizzazione dei sistemi sanitari regionali e nazionale, al fine di preservare un sistema universale come quello italiano, producendo innovazione, rendendolo sostenibile, appropriato, rigoroso, equilibrato, perché se saltano troppo i conti, alla fine salta il diritto universale alla salute dei cittadini dell'intero Paese. Anche dove i sistemi sanitari sono in equilibrio, ci sono operazioni in corso di cambiamento, d'innovazione, di ristrutturazione e di riorganizzazione, in una condizione metodica, che sicuramente è più agevole rispetto alla vostra".

"Voi siate in una condizione molto più complicata – ha aggiunto il sottosegretario – perché al cambiamento che è necessario, dovete aggiungere uno sforzo per il riequilibrio e un controllo anche di un Tavolo che in questi anni si è concentrato su numeri e conti. Ma queste sono questioni che vanno valutate con attenzione perché non sempre i conti della sanità sono facilmente perimetrabili. Questa situazione di rientro e transizione non può comunque durare per sempre, bisogna fare in modo di uscire da questa condizione e voi avete gli strumenti per farlo: innanzitutto si dovrà insediare velocemente una nuova amministrazione regionale, poi con i parlamentari dovremo lavorare per strutturare in maniera più autorevole e più tecnica un commissariamento che deve svolgere funzioni nella libertà  tecnico-operativa".
Poi il sottosegretario ha aggiunto: "Due Aziende ospedaliere nella stessa città non saranno sostenibili per molto tempo, quindi bisognerà lavorare a questa attività di riorganizzazione della sanità catanzarese. Per quanto riguarda lo sblocco del turnover, a fine 2013 c'è stata una normativa che ha consentito alle Regioni in fase di rientro uno sblocco del 15%, e alcune Regioni hanno già avuto questo sblocco, come la Campania, soprattutto per quanto riguarda il sistema di emergenza urgenza. La Calabria non ha avuto lo sblocco del turnover perché il Tavolo Massicci non ha conosciuto ancora a fondo i dati che voi che avete trasferito, altrimenti avrebbe sbloccato il 15% del turnover, che non è molto ma può essere un sollievo".
Infine la questione sulla Fondazione Campanella: "Non è male pensare a un istituto di ricovero e cura a carattere specialistico per la Fondazione, che porterà il vantaggio di stare in una rete nazionale ed internazionale. Questa è la strada che io percorrerei, anche se dipende molto dalla decisione regionale, puntando a costituire un istituto di cura e ricovero specialistico".

Infine, l'intervento del dg del "Pugliese-Ciaccio" avv. Elga Rizzo: "Ho ereditato un'azienda che produceva sistematicamente perdite d'esercizio con oscillazioni dai 9 ai 28 milioni di euro. Abbiamo puntato all'equilibrio di bilancio, conseguendo nell'ultimo triennio anche utili d'esercizio. Nello stesso triennio abbiamo finalizzato in investimenti strutturali e tecnologici tutte le risorse statali di cui avevamo disponibilità: 14 milioni di euro in infrastrutture (sono state realizzate o ristrutturate 10 strutture ospedaliere); 26 milioni di euro in nuove tecnologie, tutte funzionanti o in fase di collaudo. Abbiamo insistito sull'appropriatezza clinica e assistenziale rimodulando, secondo le indicazioni nazionali e regionali i diversi setting assistenzali. La carenza di personale è la vera emergenza del momento, se nel breve periodo non interverranno provvedimenti concreti sullo sblocco del turnover, già nella imminente stagione estiva potrebbero essere sospesi alcuni servizi".

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Mostra XIV Architettura internazionale Biennale di Venezia - Triennale di Milano - Grattacielo

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 ASSOEDILIZIA - Property Owners' Association Milan Italy
                   e
  ISTITUTO EUROPA ASIA - IEA – EUROPE ASIA INSTITUTE
 
 
Presentazione della XIV Mostra Internazionale di Architettura Biennale di Venezia
 
IL GRATTACIELO HA TRASFORMATO LA VITA DEI MILANESI
 
 
 «Il grattacielo ha trasformato la vita dei milanesi. Misteriose attività si svolgono dentro queste città verticali, che la città orizzontale ignorava, dolcemente stesa nella sua pianura, con i suoi palazzotti bassi e i suoi giardini chiusi» scriveva nel 1944 Alberto Savinio in Ascolto il tuo cuore, città.

Le vicende architettoniche e urbanistiche di Milano negli ultimi cento anni - ma anche alcuni momenti cardine della sua storia passata – costituiscono un esempio tra i più chiari dei tentativi di "modernizzazione" dell'Italia e delle particolari modalità assunte da questi al confronto con la struttura urbana preesistente. La prima sezione del Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2014 prenderà in esame alcuni momenti di questa storia complessa, dove in risposta a nuovi bisogni sorgono nuove architetture capaci di adattarsi al contesto, di farlo suo e di trasfigurarlo all'interno di una nuova visione urbana.
Il curatore Cino Zucchi ne parlerà con Ada Lucia De Cesaris, Vice Sindaco di Milano, Fulvio Irace, storico e critico di architettura e Michele Serra, giornalista e scrittore.

La presentazione di "Innesti/Grafting: Milano, laboratorio del moderno", cui è stato invitato il Presidente di Assoedilizia e dell'Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici, si tiene  alla Triennale di Milano, Salone d'Onore.
In Innesti/Grafting Cino Zucchi parte dall'assunto che "l'architettura italiana dalla prima guerra mondiale a oggi mostra una 'modernità anomala', rappresentata dalla grande capacità di interpretare e incorporare gli stati precedenti attraverso metamorfosi continue.
Non adattamenti formali a posteriori del nuovo rispetto all'esistente, ma piuttosto 'innesti' capaci di trasfigurare le condizioni del contesto in una nuova configurazione: un atteggiamento visto un tempo da alcuni come nostalgico o di compromesso, ma oggi ammirato dall'Europa e dal mondo come il contributo più originale della cultura progettuale italiana".
 
 

 foto : Achille Colombo Clerici con Ada Lucia De Cesaris



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Mio padre mi chiede di sorridere con le germogliate delle rose del nostro giardino di Pierfranco Bruni

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Il mio giardino ha le germogliate delle rose di primavera. Rosse. Rosa. Il gambo ha le spine che vanno in profondità e scavano tra le dita ma non graffiano soltanto per lasciare segni.
Tutto sembra come il tempo in cui mio padre, gigante tra macerie di memorie, coltivava le aiuole  e accarezzava le foglie e gli arbusti  tra i viali che conoscevano stagioni e accoglievano il vento degli autunni preparandosi ai giorni dei racconti che saranno. Tutto è rimasto come se la vacanza di mio padre dovesse finire e lui ritornare.
Se oggi ritornasse e affacciato dalla finestra del mio studio guardasse i colori che accompagnano il gioco del nespolo, del fico, della palma, dei gigli, delle orchidee e del limone rimarrebbe incredulo davanti ad uno spettacolo che ha l'immagine di una primavera di bellezza. Ma risalendo e scendendo la scala del giardino taglio con il soffiare delle foglie una solitudine che c'è.
Anche le tartarughe dal giorno dalla sua partenza e da quando non c'è più respirano la stanchezza delle ore. La rosa che accompagna il gradino ha il rosso scuro dei tramonti che recitano malinconia. È come se tutto si fosse fermato ed è tutto come se avesse la mancanza e la mancanza è una ferita che il tempo non cuce.
Questa volte il tempo perde la sua ragione e diventa sempre più  mistero. Eppure io so che tornando al mio paese e a quella casa dove è ancorata la mia infanzia e la mia giovinezza non troverò piú il capitano. Avrei dovuto assumere io la guida della nave e andare in mare aperto ma tutto si perde negli anni e la consolazione di averli vissuti, quelle rose di pioggia e sole, per tanti lustri non mi basta. La sua assenza è anche una mia assenza.
"Chi coltiverà questo tuo giardino quando io non ci sarò più?".  Così mi diceva mio padre negli ultimi mesi. Io ho sempre sviato il discorso. Anzi un pomeriggio prima di salutarlo per i miei soliti viaggi gli dissi semplicemente: "Pa' tu non morire, impegnati a non morire...".  In quel pomeriggio mi accarezzò il viso più di una volta e forse per la prima volta i suoi occhi erano diventati lucidi con una lacrima nascosta nel sottosuolo delle foglie e delle palpebre.
Ora il giardino è in fiore. Ci sono tutte le piante che con devozione aveva trapiantato. Anche la pianta della feioia, trapiantata, ha i suoi colori rossi e bianchi che si sono aperti alla luce.

Mi sembra un vero testamento quel tuo quel mio giardino. Mi ha accolto con il sorriso. Con quel sorriso con il quale tu mi accoglievi ogni qual volta facevo una improvvisata. Con quel sorriso che cercavi nei miei occhi chiedendomi spesso, nelle nostre conversazioni degli ultimi anni, "perché i tuoi occhi non hanno più la gioia che io conoscevo...". E anche su questo io sviavo il percorso e tu restavi ad osservarmi.

Il tempo passa. Il tempo è un passato che si lega alla nostalgia. La nostalgia ha le sue memorie che sono melodie di giorni.


Mia madre, la tua donna di una vita, mamma Maria, non smette di cercarti e resta ad ascoltarti nel sogno. Non c'è notte che non gli vai in sogno e poi mi racconta e mi chiede  spiegazioni. Porta negli occhi la tua assenza. Anzi a me piace dire la tua mancanza.
Capitano tu gli manchi. Mia madre non conosce la rassegnazione e neppure l'abitudine. È come se restasse ad aspettarti. Nell'attesa. In quell'unica attesa che è la vita nella distanza degli attimi che si incontrano.
Vi ritrovo spesso in alcune foto di un trascorso antico e vi guardo con la dolcezza e la tristezza della consapevolezza che un mondo è finito.
È finito anche per me. Certo, giungono i ricordi. Ma io comincio a non accettare più i ricordi. Non li amo più. Anche se spesso fanno da scenario alle mie giornate vorrei ripiegare tutti i ricordi e richiuderli in cartoni legandoli stretti con corde di marinai.

Non voglio avere spazi di un ricordare tra il vento che attraversava le griglie delle torri del castello e il mare che osservavo dal piano più alto della mia casa.


Il giardino è una festa di rose e di gigli di Sant'Antonio. Si andava il 13 di giugno a Terranova al Santuario di Sant'Antonio e in quel giorno gustavamo il primo gelato dell'estate.
Ora tutto è un gioco affascinante di tempo che spagina le nostre esistenze. Non trovo più mio padre, ritornando. I ricordi li distanzio. Le solitudini occupano il mio camminare tra i rovi e le fioriture delle primavere.
Sono passate vite. Le vite sono passate. Il giardino ha le rose, il deserto scorre granelli di sabbia, le solitudini sono orizzonti che hanno la vicinanza delle mancanze.
Ho raccolto una rosa e l'ho piantata nell'immagine del sorriso che mio padre mi ha consegnato. Ma il tempo è il tutto. Anche se il tutto vorrebbe fare a meno del tempo siamo noi che ci smarriamo nei giorni del tempo.
Ho visto il giardino nelle germogliate delle primavera e mio padre non smette di chiedermi di ritrovare il sorriso perduto.



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PALERMO: NEL WEEK-END I CARABINIERI ARRESTANO DUE PUSHER A “BORGO NUOVO” E “BALLARO’” PER DETENZIONE AI FINI DI SPACCIO DI SOSTANZA STUPEFACENTE.

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La prima operazione antidroga è scattata nel quartiere "Borgo Nuovo",quando iCarabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di San Lorenzo hanno arrestato, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, COCUZZA Marco,nato a Palermo, classe 1994.

I militari dell'Arma, a seguito della perquisizione, presso il garage, in uso al prevenuto, hanno rinvenuto otto grammi  di "hashish" e centotrenta grammi di "marijuana",  già suddivisa in dosi pronta per essere spacciata al dettaglio, sottoposta a sequestro unitamente alla somma contante   di  € 35, quale presunto provento dell' illecita attività.

L' arrestato è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione in attesa degli esami di laboratorio al fine di accertare l'esatto principio attivo della stessa.

La seconda operazione, è stata eseguita nel noto quartiere di "Ballaro", dai Carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia Piazza Verdi, che hanno tratto in arresto un uomo della Nigeria, OKOLI Joseph, 32enne, commerciante.

Il presunto pusher, veniva bloccato all'interno di un pub da lui gestito in via Benfratelli, prossima al quartiere "Ballarò", in complicità con un altro connazionale E.u., 24enne,  sorpreso a cedere ad un acquirente una dose di marijuana. Quest'ultimo, un giovane 24enne palermitano è stato a sua volta segnalato alla locale Prefettura, quale assuntore di sostanze stupefacenti per scopi non terapeutici.

A seguito delle perquisizioni nei locali del pub, venivano rinvenuti ulteriori 35 grammi di marijuana, e diverso materiale per il confezionamento e la somma in contante di € 75, ritenuta sicuro provento illecito. Parte della sostanza è stata rinvenuta all'interno di un calzino occultata tra la ruota di un auto parcheggiata nei pressi del pub. Il tutto è stato sottoposto a sequestro.

Per OKOLI Joseph, dichiarato in arresto con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio sostanze stupefacenti, su disposizioni della competente Autorità Giudiziaria è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa della direttissima, conclusasi con la convalida dell'arresto e la sola misura dell'obbligo di presentazione i Caserma, mentre per E.u., il complice, è stato deferito in stato di libertà per il medesimo reato.

Lo scorso mese di marzo, sempre all'interno del pub, i Carabinieri della Compagnia Piazza Verdi avevano sorpreso la moglie dello Joseph, tuttora sottoposta agli arresti domiciliari per spaccio e furto aggravato di energia elettrica, poiché sorpresa con 100 grammi circa di marijuana e la somma di 120 € provento dell'attività di spaccio, nonché a due dosi appena vendute ad acquirenti.

Palermo, 18 maggio 2014

 




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Palmi, all'IPIA "Ferraris" un convegno su legalità ed impresa a misura di giovani

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Palmi (Reggio Calabria) – Si è tenuto a Palmi presso l'Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato "G. Ferraris" un convegno incentrato sui temi di imprenditoria e legalità, a cura dei docenti Carmela Tripodi, Carmelo Parisi e Sebastian Ragonese avente titolo "Una scelta di coraggio" imprenditoria legale e sostenibile", finalizzato a sensibilizzare gli alunni sull'importanza del vivere all'insegna della legalità nonché ad intraprendere con fiducia iniziative imprenditoriali come volano di sviluppo nell'ambito del territorio di residenza e come relatori  il Vescovo  diocesano Mons. Francesco Milito, il referente di " Libera" per la Piana, don Pino Demasi,  l'assessore provinciale alle  Attività Produttive, Domenico Giannetta e il Sindaco di Melicucco peraltro docente IPIA Francesco Nicolaci, nelle vesti anche di moderatore. Alla presenza di numerose associazioni culturali ed autorità civili e militari della città si è dibattuto ampiamente sul progetto legalità ed impresa quali «nuovi modelli di fare impresa», così ha esordito la docente Tripodi. Alcuni alunni delle classi 4A e 5B hanno poi prodotto un lavoro multimediale sul grave problema della disoccupazione nel sud Italia, proponendo modelli di nuovi imprese giovanili sostenibili e legali. Don Demasi ha esortato i giovani a fare scelte di coraggio: «Per realizzare un'impresa sul nostro territorio si deve prima fare una di queste tre scelte: inserirsi in un contesto mafioso, scappare dalla propria terra o fare una scelta di coraggio. In quest'ultimo caso per molti sarà difficile continuare ma è anche un loro diritto rimanere sul territorio e costruirsi il presente e futuro».  «Il cuore della legalità – ha affermato il Vescovo - è l'onestà e, anche se essere onesti oggi non è facile, il futuro è dell'onestà e chi gioca su questo punto vince sempre. La scuola per prima deve essere quindi manifestazione di onestà e di incoraggiamento alla legalità». Un meeting per parlare di legalità ed impresa, per dispensare consigli alle nuove generazioni su come tenere alta la guardia sull'onesto vivere ma anche per puntare sull'auto-imprenditorialità giovanile orientata alla sostenibilità per trovare una risposta al problema della disoccupazione in Calabria in tempi difficili di crisi economica. 

 

Giuseppe Campisi


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Filippo Sorgonà: Emergenza rifiuti a Terreti

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Terreti: Discarica come "biglietto da visita"

Reggio Calabria - Salendo da Condera verso Gambarie la frazione più popolosa che incrociamo è la ridente  Terreti.

A non più di 15 min da Reggio Centro si giunge alle porte di quello che dovrebbe e potrebbe essere un paese-modello e non una "periferia" della città.

Il paesaggio è strepitoso e Terreti ha donato alla città importantissime testimonianze storico-artistiche e culturali ; non ultimi i resti di architetture sacre bizantine ( Abbazia di Santa Maria) conservate presso il Museo Nazionale nonchè presso la centrale Chiesa degli Ottimati ( alcuni mosaici).

La posizione geografica consentirebbe realmente uno sviluppo prestigioso di tutta l'area ma Terreti, come altre frazioni dell'ex Xima circoscrizione, è letteralmente abbandonata a se stessa oltre ogni livello di tolleranza civile.

Da qualche mese un centinaio di mt prima di scorgere le prime case del paese a fare da "biglietto da visita" una vergognosa ed indecorosa Discarica che accoglie ogni sorta di rifiuto sotto l'incuranza totale delle Istituzioni e dei soggetti preposti alla raccolta ed al servizio.

Dopo aver verificato la totale inerzia ed il progressivo peggioramento della situazione ho deciso , da cittadino della stessa Circoscrizione, di alzare il telefono e segnalare prontamente al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri la Discarica in questione grazie a delle foto fornitemi da abitanti del luogo.

Sarà prodotta a breve un'ordinanza di bonifica dell'area che ha troppo atteso senza che nessuno intervenisse.

In un posto normale non si dovrebbe arrivare a denunciare ad organi di controllo situazioni così gravi dal punto di vista del decoro e degli elementari standar di civiltà.

Situazioni simili si registrano anche a Pellaro, a Mosorrofa, a Gallico ed in molte zone collinari; soffre tutta la periferia mentre ancora qualcuno ha il coraggio di sostenere che l'emergenza è finita mentre il piano della differenziata porta a porta obbligatoria non parte mai contravvenendo le leggi in materia.

Qualcuno pagherà ma non devono essere certo i cittadini.

Terreti ed i suoi abitanti meritano tutto il prestigio e la dignità che gli spettano; una volta per sempre.

 Filippo Sorgonà 

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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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Volley, playoff B1: alla Jolly Cinquefrondi non basta il pubblico. 3-1 dal Locorotondo in gara 1

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Cinquefrondi (Reggio Calabria) – Non è bastato il supporto incessante del pubblico, praticamente il valore aggiunto dagli spalti sul campo, a risolvere in favore dei padroni di casa della Pallavolo Jolly Cinquefrondi un match durato oltre due ore che ha emesso il suo indigesto verdetto: 3-1 in favore degli ospiti pugliesi del Locorotondo Bari. Con i parziali 23/25, 25/19, 16/25 e 21/25 s'è chiusa la serata al palazzetto di Via Palmara con una sconfitta netta ma non nettissima seppur meritata per la costanza di gioco e la relativa serenità nell'affrontare l'avversario. Al Cinquefrondi è mancata la zampata feroce per strappare di mano quella vittoria che il Locorotondo ha paradossalmente costruito approfittando dell'irresolutezza della squadra di casa. Ma andiamo con ordine. Un palazzetto dello sport gremito in ogni ordine di posti con un'area apposita riservata agli ospiti pugliesi divenuto in breve tempo una vera e propria bolgia scatenata, la riproposizione d'una novella arena dove gli atleti hanno certamente sentito tutto il peso d'una sfida da cui passa la via per la B1 e dove per l'occasione l'Indifesa ha mutato il suo nome venendo ribattezzata Pallavolo Jolly Cinquefrondi, in onore alle origini preziose di questo sport voluto in città dai precursori del 1977, il prof. Manduci e l'avv. Bonini. Felice battesimo purtroppo non bagnato da altrettanta fortuna sportiva quello dell'incontro col Locorotondo che - venendo alla gara – ha visto un primo set tutto sommato abbastanza equilibrato, esplicitato inizialmente in  una fase di studio, dove i due sestetti hanno giocato ogni palla(11/11), dapprima timidamente e via via sempre più intensamente (22/21). La vistosa grinta dei padroni di casa non è bastata ad intimorire gli ospiti che per tutta risposta hanno recuperato il coraggio necessario ad aggiudicarsi il parziale sulla scorta di una migliore resa in battuta ed a muro (23/25). Il secondo set, vinto dalla Jolly, ha un po' illuso le speranze dei tifosi cinquefrondesi grazie ad una partenza sprint che specie nel primo frangente ha accantonato un bottino di +6 (8/2) punti sugli ospiti i quali - giocando quasi di rimessa - ed aiutati da qualche svista arbitrale di troppo si sono riportati in gioco (17/15), assottigliando il vantaggio acquisito dai locali (22/19) che però hanno chiuso in volata imponendosi per 25 a 19. Il terzo set è stato – a nostro avviso - quello decisivo che ha impresso la svolta favorevole alle sorti del Locorotondo, facendogli acquisire quella consapevolezza nei propri mezzi che seppur puntellata da repentini cambi di fronte caratterizzati da un sostanziale equilibrio al primo break (4/6), ha permesso loro, nel prosieguo del set, di monetizzare il vistoso calo di concentrazione del Cinquefrondi, rifilando già al secondo break ben 4 punti di margine ai locali (4/8) che sono divenuti 6 nel terzo break (6/12) e che pur regalando emozioni di puro agonismo adrenalinico - instillato di continuo da un pubblico letteralmente incontenibile – ha certificato la supremazia dei ragazzi di mister Murri a dettare il gioco, ripreso solo a sprazzi dalla buona volontà dei ragazzi di mister Polimeni fino al 16/19. I pugliesi hanno poi definitivamente ripreso il largo fino ad avanzare sul 16 a 23 per chiudere il set 16/25. E così il quarto è stato un rigurgito d'orgoglio per Carelli & c. , quasi un atto dovuto alla spinta martellante dei tifosi (5/8 al primo break), cercando di sovvertire spasmodicamente le sorti di una gara oramai imperniatasi sullo spettro del timore di perdere più per un crollo psicologico proprio che per una netta superiorità dell'avversario, che ha certamente meritato e che ha avuto il pregio di non abbassare la guardia fino alla fine. Al terzo break (12/16) il Cinquefrondi non c'era più e gli ospiti ne hanno profittato, utilizzando le armi della malizia sportiva e della furbizia agonistica, per condurre in porto quasi agevolmente una vittoria ormai sentita ad un palmo dal naso. Timida la risposta della Jolly che ha cercato una impacciata resistenza (18/21) definitivamente sopraffatta dalla bravura strategica del Locorotondo che ha chiuso set e gara 1 piegando le difese dei padroni di casa (21/25). L'eroica la grinta dei tanti tifosi della squadra di casa nulla però ha potuto contro l'amaro destino, nonostante la parola fine sia ben lungi dall'essere apposta. Appuntamento, dunque, per gara due a Locorotondo (BA) presso il palazzetto SS. Caramia – Gigante – di Via Cisternino 284,  domenica 25 maggio 2014 alle ore 18.00 per assistere al secondo atto di questa entusiasmante sfida tra Volley Club  Locorotondo – INDIFESA Pallavolo Jolly Cinquefrondi.

 

Giuseppe Campisi



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