Una donna,, la docente Carmela Branca, eletta vicesindaco, Antonino Marrapodi, assessore, ma è previsto un sistema di rotazione. Il nuovo Consiglio Comunale è così composto: Branca Fortunata Carmela, Antonino Marrapodi, Carmelo Nucera, Alessio Leonardo Sofia, Antonino Perpiglia, Francesco Russo, Giuseppina Tripodi per la maggioranza; Rossi Caterina, Vincenzo Anghelone e Giovanna Pizzimenti per la minoranza. Sofia, Marrapodi ed Anghelone titolari; Tripodi, Branca e Pizzimenti supplenti nella Commissione elettorale. Russo e Pizzimenti nella Commissione Giudici popolari. Quattro le donne presenti in Consiglio Comunale, un terzo, neppure omaggiate con un fascio di rose BAGALADI (Reggio Calabria) CARMELO NUCERA ELETTO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, CI SARÁ ANCHE UN VICEPRESIDENTE?
Ripristinata l’agibilità democratica anche a Bagaladi, sciolto per mafia? Questo lo ignoriamo. Pende come la spada di Damocle, la decisione del TAR, chiamato a pronunziarsi, nelle prossime settimane, su un ricorso del sindaco uscente dott. Federico Curatola. Se lo vincesse andrebbero tutti a casa e tornerebbe il vecchio Consiglio Comunale ed il vecchio Sindaco. Ad un giovane di belle speranze verrebbe restituita la dignità. Per ora è solamente un pettegolezzo di bizolo. Un’ipotesi remota. Ieri sera “Palazzo San Teodoro”, ha accolto il civico consesso, eletto nella tornata del 25 maggio 2014, già proclamato ed investito ufficialmente in base alla nuova Normativa. Nessuno ha saputo resistere al canto delle sirene della polemica velenosa, a volta rovente ed insolente. Un laissez faire, che ha sollevato un mare magnum di commenti e critiche. Se questo è il nuovo che emerge… Gli addetti ai lavori si sono giustificati nelle more …”Siamo stati traditi dalla voglia matta di democrazia, di libertà, di dialettica, confronto delle idee, dialogo. Questo scioglimento per mafia è stato quantomeno frettoloso; se non spropositato. Non abbiamo niente a che spartire con Casal di Principe, piccola capitale della Camorra (Clan dei Casalesi). Ma poi…in fondo in fondo, questa caciara, baccano e putiferio, ci può stare. Purchè rimanga dentro l’alveo della correttezza morale, civile, sociale e culturale. Dirò di più. Il fracasso, la baraonda e la sarabanda sono il sale della democrazia; rivitalizzano il dibattito; rinvigoriscono il dialogo.
Il tempo materiale o tecnico di procedere alla convalida degli eletti. Le famigerate tre ‘i’…invalidità, ineleggibilità, incompatibilità; di pronunciare la formuletta:”Giuro di essere fedele alla Costituzione Italiana”…e poi ecco il fuoco di fila; è partita la prima scarica di logorrea. Eravamo a Bagaladi, non a Beirut Ovest, ma i missili terra-aria e terra-terra della serie Cruise, Pershing, Patriot e Scud, sganciati dalle loro rampe semoventi o basi fisse, hanno combinato sfracelli. Si è passati dal ringraziamento per la fiducia degli elettori, inevitabili e scontati alle baruffe chiozzotte. In primis, il sindaco, affiancato dal segretario Attilio Meliadò, si è limitato a seguire la procedura burocratica. Il cerimoniale. Il protocollo, ma poi a cominciato a roteare vorticosamente il suo gancio sinistro alla Cassius Clay. Forse, aveva mangiato pane con l’amanita falloide: “Non mi farò tirare dalla giacca. Dovessi durare un minuto, un giorno od un anno. Questa è chiaro e lapalissiano.
Il sale sulla coda glielo aveva messo uno della sua stessa maggioranza, Totò Perpiglia, che non aveva digerito nemmeno col diger selz od il bicarbon… il criterio della rotazione, un ciclo di alternanza che varia gli ortaggi coltivati per sfruttare in modo equilibrato il terreno e, se ben realizzato, per arricchirlo di nuove sostanze (come con il sovescio) che torneranno utili per la coltivazione successiva. Insomma evitare di ripetere la stessa coltura nello stesso appezzamento per più di un anno. Amministrare la cosa pubblica, non è facile come bere un bicchier d’acqua. Vanno prese le misure e le contromisure. Intanto Antonio Perpiglia ha già detto che appartenere ai Socialisti-PSI; ed ha presentato un piccolo papello. Ma soprattutto ha chiarito che su tre punti non intenda soprassedere: il mancato rispetto; l’offesa all’intelligenza della persona e la collegialità. Perpiglia, sotto le telecamere e sotto il naso dei giornalisti, ha pure sibilato che la fiducia in questa maggioranza ed in questo sindaco, debba intendersi “con riserva”. Parole pesanti come macigni, che hanno fatto scendere una cappa di piombo. Mentre il ben numeroso pubblico s’interrogava sull’inopinato ed imprevisto ‘dietro-front’ Ma le eccezioni non sono mancate Servono tre consiglieri…lo Statuto…Per la verità anche Antonino Marrapodi, assessore in carica, ha dichiarato di “essere di destra”.
L’ingegnere Santo Monorchio, ha presentato la sua Giunta, aggiungendo a proposito della rotazione, condivisa pubblicamente da Marrapodi, che siano nomine a tempo e che ‘tutti possono fare l’assessore’. Il sindaco presagendo che ‘Après moi, ledéluge’, di lì a poco si sarebbe scatenata una bufera di parole si è affrettato ad esporre il suo programma. “Bagaladi deve cambiare disco, registro e codice e riprendersi il ruolo di prestigio che esercitava all’interno dell’Area Grecanica…Pit, Gal, piccoli progetti finanziati o da finanziare.Le imposte sono alle stelle. Il cittadino non ce la fa più. Se sarà necessario, rinunceremo a qualche entrata. Dovremo occuparci dei giovani,, del tempo libero, dello sport, della scuola e della cultura. Della scuola Edmondo De Amicis costruita sotto la gestione Iacopino, inaugurata sotto la gestione Anghelone. Stiamo pensando alla riattivazione di vecchi edifici. Tipo il recupero del vecchio mulino. Non si può più gestire la cosa pubblica alla vecchia maniera. La politica della lampadina, del bizolo, della fontanina, dell’acquedotto, del cimitero, della rete idrica e fognante, del depuratore, del cimitero. Saranno importanti ovviamente, ma nell’ottica di una diversa metodologìa. Altrimenti rischiamo di essere tagliati fuori ad ogni livello. C’è l’autobus della ‘Città Metropolitana, su cui dovrebbero salire anche Comuni a noi vicini, San Lorenzo e Roccaforte del Greco.
Il recupero del Centro Sociale e del centro di Pronta Accoglienza”. Un capitolo a parte è stato dedicato ai rapporti fra il Comune e la Chiesa, finiti sul binario morto. Soprattutto a causa di un contenzioso sull’asilo; costruito dal Comune, ma su un terreno della Chiesa. Dopo il terremoto dell’Aquila c’è stata una rivoluzione urbanistica Gli interventi avviati dopo il terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009 sono stati definiti nel D.L. 39/2009del 6 aprile 2009. Successivamente, il D.L. 195/2009 ha introdotto una serie di disposizioni per l'avvio della fase post emergenziale. Da ultimo, il D.L. 83/2012 reca un'articolata disciplina per la chiusura della gestione dell'emergenza. E c’è pure la legge di stabilità del 2013. La messa in sicurezza od a norma di edifici importanti, altrimenti definiti ‘strategici’ come i Comuni, le caserma, le Questure, le Prefetture, le scuole, gli ospedali ecc.. Molto bello l’intervento dell’insegnante Pina Tripodi, ex assessore. Rivolto agli sventurati boat-people di Lampedusa: “Viviamo in una società multi-etnica e multi-razziale. Nelle scuole incontriamo alunni e famiglie di comunitari ma anche di extra-comunitari. Ritengo che debba scattare l’istituto della solidarietà per i migranti meno fortunati di noi, che abbandonano le loro nazioni, le loro terra, a prezzo di grandi sacrifici fisici, spirituali, psicologici, economici e morali. Molti hanno ricevuto il foglio di via o di rientro. Ma l’avventura, disavventura o sventura spesso si conclude in maniera tragica. Il rischio per questi nostri fratelli immigrati o sans papier, che arrivano a bordo di carrette del mare, scortati da scafisti fuorilegge e senza cuore è di annegare o finire in pasto ai pescecani; comunque in fondo al mare.
Per chi non sappia nuotare la morte è quasi certa. Questo nostro centro potrebbe diventare una risorsa se non una ricchezza”. Finalmente hanno dato la parola alla professoressa Caterina Rossi, la vincitrice morale di queste elezioni amministrative. Scavare fossi a babbomorto, non conviene più a nessuno. Bagaladi è con l’acqua alla gola, come tantissimi altri Comuni; per risorgere e quantomeno per galleggiare e non affogare definitivamente,’ dovrebbe’ evitare le guerre intestine, sebbene il tintinnio di lame che si affilavano nell’ombra, non facesse prevedere nulla di buono. La campagna elettorale e soprattutto la trattativa per la formazione delle liste, ha lasciato inevitabilmente il segno. Il sindaco aveva lanciato una ciambella di salvataggio nel suo ’discorso alla nazione’; subito dopo la proclamazione ufficiale… "Chi ha avut', ha avut'; chi ha rat' ha rat' scurdammc'o passat' simm'è napulè paesà." La professoressa Rossi ha sorpreso l’uditorio con una dichiarazione d’apertura…”Ringrazio tutti i cittadini di cuore. Quelli che mi hanno votato e quelli che hanno votato per l’altra parte. Questa è la democrazia. Accettiamo il verdetto delle elezioni e rispettiamo la volontà del popolo sovrano, che ha deciso così. Noi eserciteremo un’opposizione forte e chiara, ma non ci lasceremo prendere dal filibustering, che non serve a nessuno. La Legge dice, che l’opposizione debba esercitare le prerogative del controllo e verifica, sprone e pungolo.
Ma noi arriveremmo anche a dare il nostro voto alle delibere, qualora andassero in direzione del bene supremo del paese, del Comune, del cittadino. Altrimenti voteremo nooo!A questo punto, è salito in cattedra il presidente del Consiglio Comunale, appena eletto e subito investito, il sindacalista Carmelo Nucera, che ne aveva per tutti. Una seteeee! Sembrava un disidratato del deserto. Nucera è andato a ruota libera, se non a briglia sciolta per diversi minuti ed a nulla sono servite le occhiatacce dei suoi. Non sappiamo, se abbia voluto ‘sciacquare i panni in Arno’ come sosteneva il Manzoni, ma cavalcare la tigre è sempre una lama a doppio taglio. Un presidente per quanto ci riguardi, e bon ton esige, come un imperativo categorico, deve sempre e comunque essere super partes e ricucire, smorzare, rattoppare e riunire. Si vis pacem para bellum, non sempre è opportuno e giusto. Il rischio è di finire in un vicolo cieco. La Rossi si è impermalosita ed ha respinto tutte le accuse contro il PD, che è stato sempre puntuale, tempestivo, efficiente e funzionale. Non toccava a Nucera, che appartiene ad altro partito, attaccare frontalmente il capo dell’opposizione. Una mossa non proprio azzeccata.
Non toccava a lui, togliere il sassolino dalla scarpa. Dopo la catilinaria di Nucera paradossalmente è arrivata come fulmine a ciel sereno la reprimenda dei Marco Catone il censore: Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? Fino a che punto, Catilina, approfitterai della nostra pazienza. Dapprima l’avvocatessa Giovanna Pizzimenti. Un Perry Mason in gonnella, che ha inferto colpi di wrestling, di cui si dice un gran bene, non solo negli ambienti politici, che ha invitato alla moderazione…Carmina non dant panem…qui si fanno troppe chiacchiere, tanto fumo e niente arrosto. E poi l’assessore Nino Marrapodi, altro brillante giovane, che ha preso le difese della professoressa Rossi. Più apertura di questa….La conservazione al di là della schermaglia verbale, ha rimediato una sonora batosta dai revisionisti o progressisti. Il civico consesso bagaladese, ha fatto un’altra conquista.
Il dottor Vincenzo Anghelone che ha ringraziato gli elettori per la fiducia, potrebbe essere valorizzato con qualche delega. Sono note a tutti gli sportivi, le sue iniziative a favore dello sport e della cultura, la sue qualità organizzative, le abilità in campo sociale. Nelle more, ci sono stati i complimenti strameritati per gl’impiegati, che hanno lavorato più di un travet; a partire da Nato Visalli, lontano ‘parente’di Aleksej Grigor'evič Stachanov: “Vi auguro un ‘in bocca al lupo”. La polemica, sterile ed improduttiva se non controproducente, non è costruttiva. A mio avviso bisognerebbe puntare su progetti inerenti l’agricoltura ed il turismo, alternativi alla Centrale a carbone.
Un migliore dialogo con il Parco dell’Aspromonte, sarebbe produttivo. Siamo stati eletti dal popolo e faremo di tutto per quanto di nostra competenza, nell’ambito di una collaborazione trasparente, per alleviare le sofferenze del cittadino”. Da notare il comportamento esemplare dell’uditorio,che ha seguito i lavori in religioso silenzio. A fine lavori un conciliante buffet con pasticcini e spumante fresco, ha riunito per un attimo vincitori e vinti. Non traditori e traditi com’è stato sibilato inopportunamente. C’è stato semplicemente la volontà popolare. Il voto libero, uno, personale e segreto.