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RAI YOYO : RITORNA L'APE MAIA 3D

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A partire da lunedì 4 agosto, ritorna a grande richiesta su Rai YoYo, (Canale della Direzione Rai Ragazzi) la serie l’Ape Maia 3D. La serie è il remake della serie originale del 1975, tratta dai romanzi dello scrittore tedesco Waldemar Bonsels e prodotta a suo tempo da Nippon Animation e Apollo Film (austro tedesca), realizzato nel 2011 in coproduzione europea.
Maia, la piccola ape dai capelli ricci e biondi, dopo la nascita viene affidata alle cure di un'ape adulta, Cassandra. Spinta dalla sua curiosità, Maia ben presto si allontanerà dall'alveare per vivere liberamente nei prati e nella foresta, al di fuori delle severe regole della sua colonia di api. In compagnia del suo inseparabile amico, il piccolo fuco Willi, Maia scoprirà il divertimento e il brivido dell'imprevisto.  E se di tanto in tanto correrà qualche rischio, la sua determinazione e i suoi amici saranno sempre pronti ad aiutarla nei momenti di difficoltà.  Insieme a Willi  Maia esplora  un mondo di bellezze, muovendosi in meravigliosi e avvolgenti paesaggi in compagnia di altri insetti e animali : Flip la cavalletta, Alessandro il topo, Kurt lo scarafaggio, Tecla il ragno, Max il lombrico,  tutti resi attuali e accattivanti dalla nuova realizzazione 3D.

LANZETTA: CITTÀ METROPOLITANE OCCASIONE STRAORDINARIA PER LO SVILUPPO

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Le città metropolitane rappresentano una straordinaria occasione di sviluppo e rilancio dei territori

Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Maria Carmela Lanzetta, oggi a Firenze per un incontro con tutti i sindaci dell'area metropolitana. "In questi mesi attraverseremo una fase costituente fondamentale per la nostra azione - ha spiegato - Una fase che è mia intenzione vivere insieme agli amministratori locali, ascoltando la voce dei territori. Dobbiamo riempire insieme di contenuti i decreti attuativi che faremo, attraverso un confronto continuo". 

"La legge Delrio ridisegna l'architettura del nostro territorio, ma non detta formule calate dall'alto. Saranno i territori, soprattutto attraverso la scrittura dello Statuto, a scegliere la formula migliore, la più adatta alla propria area, per rilanciare lo sviluppo, la pianificazione, sottolineando i propri punti di forza", ha evidenziato il Ministro Lanzetta. 

Firenze 31 luglio 2014

Reggio Calabria, nonna Giulia è volata in cielo

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“BASTA , ADESSO SONO STANCA”- A QUASI 108 ANNI 
CI LASCIA NONNA GIULIA, LA REGGINA PIU’ ANZIANA 


Nonna Giulia (per l’anagrafe Giulia Stillitano, nata a Bovalino  il 24 novembre  1906), la donna più anziana di Reggio e una delle più longeve d’Italia, ci  ha recentemente lasciati a 107 anni e 8 mesi.
Nonostante conservasse ancora una strenua voglia di vivere, unita ad una straordinaria presenza di spirito, lucidità ed ironia, in soli quattro giorni, Nonna Giulia si è piegata all'inesorabile peso degli anni e del tempo. "Basta, sono stanca" ripeteva ormai da un po'. Memoria storica della città, ogni 24 novembre, giorno del suo compleanno, le venivano dedicati articoli ed interviste dai vari giornali e dalle tv locali e anche nazionali. Molte le visite di parenti, amici e personalità istituzionali. 

Dallo spegnimento delle 100 candeline, ogni anno Giuseppe Agliano consegnava una targa augurale da parte dell’Amministrazione comunale e lo scorso anno, al compimento delle 107 primavere, anche l’allora Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti aveva voluto conoscere la seconda calabrese più longeva, facendogli visita nella sua casa di Gallico dove viveva da 88 anni. 


Le figlie Gianna e Maria, i dieci nipoti e gli otto pronipoti residenti fra Reggio Calabria, Roma e Ferrara, gli hanno voluto dedicare un pensiero:
Consapevoli che ogni giorno in più che trascorreva era considerato da noi un dono del Signore, il tuo superare le continue prove fisiche, senza trascurare quella del tempo, ci aveva utopisticamente portati a pensare che tu potessi essere immortale ma ovviamente così non poteva essere e infatti non è stato. Ma il tuo sorriso, la tua ironia, i tuoi consigli, la tua saggezza, il tuo altruismo e il tuo amore per noi, per la vita e per il prossimo, questi si che saranno immortali e resteranno per sempre. CIAO SUPERNONNA!

Le notizie del 1 agosto 2014, sera

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RIFORME: PALAZZO MADAMA CAMBIA, VIA LIBERA AL SENATO DEI 100 SFIORATO L'AVENTINO POI GOVERNO MEDIA. M5S: MAI PIÙ IN AULA Passa l'articolo 2, cuore della riforma. Opposizioni abbandonano lavori per circa due ore. Poi M5S e Sel, su invito di Grasso, tornano in aula mentre la Lega resta fuori. Boschi tenta mediazione. Renzi, disponibili a dialogo ma riforme si facciano, è come pin di accesso al telefonino, poi viene resto. ---. 

LA TREGUA A GAZA NON REGGE, RAPITO UN SOLDATO ISRAELIANO OSPEDALE COLPITO DA ISRAELE. OBAMA CONDANNA HAMAS Decine di palestinesi uccisi a Rafah, «colpito un ospedale». Onu e Usa condannano Hamas per violazione del cessate il fuoco. L'Egitto annulla i negoziati. Hamas rivendica rapimento militare. Israele rivive incubo Shalit, soldato per 5 anni in mano a sequestratori, poi scambiato con mille palestinesi. ---. 

RENZI, NO ESTENSIONE BONUS 80 EURO MA NESSUNA STANGATA PREMIER ILLUSTRA 'SBLOCCA ITALIÀ, SIAMO QUELLI DEL 'SI PUO« Provvedimenti in dieci capitoli. Il primo, 'sblocca cantierì muove 30 mld, 57% privati. Stabilizzazione ecobonus e lotta al dissesto tra i punti. Fabbisogno migliora nei primi sette mesi, a 42,9 mld. Poletti, cambiare ammortizzatori lavoro, ridurre contratti. In 2014 più posti operai e ingegneri, meno impiegati. ---. 

PER ALITALIA FUMATA BIANCA, RISPOSTA POSITIVA DA ETIHAD CDA PER NUOVO AUMENTO CAPITALE, VERSO QUOTA 300 MILIONI Del Torchio, sono contento, ora approfondimenti. 'Ancora nessun impegno scrittò. Resta nodo partecipazione Poste in Midco. Lupi, ultimi dettagli e l'8 agosto firma accordo. Sindacati, aperta mobilità per 2171 dipendenti, riguarda anche AirOne, 80 lavoratori già usciti. ---. 

NASCE FCA, MARCHIONNE: RISPETTEREMO IMPEGNI CON LAVORATORI OK FUSIONE A MAGGIORANZA. ELKANN: PROTAGONISTI IN ITALIA L'ad: piano fattibile e con da risorse interne. Rischio fallibilità ma è gestibile. Non venderemo mai ai tedeschi. A Mirafiori il suv Maserati. Governo non decida incentivì. Il presidente: 'ai torinesi dico che è un grandissimo giorno, c'è impegno famiglià. Mercato Italia +5,02%, Fca -1,44. ---. 

CACCIA SI SCHIANTA IN MOLISE, PILOTA VOLAVA SUL SUO PAESE È SALVO. AERONAUTICA E PROCURA INDAGANO SU ROTTA E ALTEZZA Decollato da Pratica di Mare, era diretto ad Istrana(Treviso). Il pilota, Francesco Sferra, dovrà chiarire per quale motivo, invece di puntare direttamente verso nord, abbia deciso di far rotta verso sud-est, schiantandosi vicino Carovilli (Isernia). Secondo alcuni testimoni volava troppo basso. ---. 

ALLARME OMS SU EBOLA, AVANZA A VELOCITÀ INCONTROLLABILE PAURA PER ATLETA AFRICANO IN GB, USA STUDIANO VACCINI SU UOMO Convocata riunione d'urgenza il 6 agosto. Misure in campo 'tristemente inadeguatè e possibili 'conseguenze catastrofichè da diffusione virus. Summit in Guinea per fermare contagio. Lorenzin, italiani possono stare tranquilli. farnesina: non andate in Sierra leone. Tweet razzisti su incubo contagio. ---. 

LA CRISI E L'ESTATE CHE NON C'È, PER BALNEARI CALI DEL 70% WEEKEND DA BOLLINO ROSSO, TRAFFICO INTENSO SU A4 E A3 Complice il meteo 'pazzò ultimi due mesi, stabilimenti in ginocchio con cali fino al 70% rispetto all'anno scorso. Persi 400 milioni di euro e 50.000 lavoratori giornalieri a casa. Situazioni più critiche in Campania (-40% a giugno e -70% a luglio) e Marche (-35% e -60%), Liguria e Toscana.

GAZA: OBAMA, ISRAELE HA DIRITTO DI DIFENDERSI  - NEW YORK, 1 AGO - Israele ha il diritto di difendersi. Lo afferma il presidente americano, Barack Obama

GALAN: IMPRENDITORE LO ACCUSA, RIESAME DECIDERÀ DOMANI In udienza a Venezia schermaglie e colpi a sorpresa pm-difensori  - VENEZIA, 1 AGO - Va ai 'supplementarì la partita che Giancarlo Galan ha ingaggiato - tramite i suoi difensori - con il Tribunale del Riesame di Venezia nel tentativo di essere rimesso in libertà, o ai domiciliari, dopo l'arresto nell' inchiesta Mose. Il Riesame - presieduto da Angelo Risi - andrà in camera di consiglio domani per decidere le sorti dell'ex Doge. Oggi è stata una giornata convulsa, che ha visto un'autentica battaglia tra i legali di Galan, Nicolò Ghedini e Antonio Franchini, e due dei tre Pm del 'pool' Mose, Paola Tonini e Stefano Ancillotto, che hanno presentato nuovi elementi di indagine. Proprio l'accusa ha portato il 'coupe de theatrè quando sono stati prodotti due interrogatori, in uno dei quali l' imprenditore Pierluigi Alessandri, socio nella Sacaim costruzioni, affermato di aver versato denaro a Galan per permettere alla sua azienda di partecipare ad opere pubbliche. Un secondo imprenditore, Andrea Mevorach - chiamato in ballo dall'ex governatore come possibile finanziatore delle regionali 2005 (il reato sarebbe prescritto) - ha invece detto di non aver versato nulla a Galan, che allora correva per il terzo mandato. Alessandri, invece, secondo le carte della Procura, avrebbe dichiarato di aver versato a Galan 115mila euro e di essere stato 'invitatò ad eseguire lavori per altri 100mila euro, tra il 2007 e il 2009, per la ristrutturazione della villa del politico a Cinto Euganeo. Tonini e Ancillotto hanno anche prodotto il verbale d'interrogatorio dell'ex proprietario della villa, il quale sosterrebbe che oltre ai 700mila euro pagati da Galan e registrati dal notaio, l'esponente di FOrza Italia gli avrebbe versato anche un milione e 100mila euro extra. Dichiarazioni che i legali di Galan hanno respinto, in particolare rilevando come il secondo dei due imprenditori, al momento della presunta dazione, si era trovato pure in difficoltà perchè aveva l'azienda soggetta ad un'indagine fiscale della Finanza. Su quella dazione ci sarebbero, sempre secondo i legali, ben quattro persone pronte a testimoniare il fatto. La giornata si era aperta già con scintille. I legali di Galan, che ieri avevano presentato una memoria scritta di 100 pagine, avevano chiesto l'inversione del confronto, per poter parlare dopo i Pm. La prima battaglia l'ha vinta la Procura e i giudici hanno così ascoltato i due avvocati, che hanno ribadito l'estraneità del loro assistito alle mazzette pagate dal Consorzio Venezia Nuova gestito da Giovani Mazzacurati. Poi hanno sottolineato come lo stesso Galan abbia ammesso il finanziamento illecito da parte di una decina di imprenditori - una 'confessionè per dimostrare la volontà di contribuire alla verità - ma per la campagna elettorale del 2005. Quindi hanno anche sottolineato che, se l'accusa di Mazzacurati fosse credibile, vi è allora l'aspetto delle dazioni che l'ex capo del Cvn sostiene d'aver pagato anche nel 2011 (quando Galan era Ministro) e la palla perciò dovrebbe passare al Tribunale dei ministri. Infine i legali hanno insistito sul fatto che non c'è pericolo di fuga (l'ex governatore ha tra l'altro una gamba fratturata), di inquinamento delle prove nè tantomeno di reiterazione del reato. Per i legali tutta l'accusa a carico di Galan, per voce della sua ex segretaria Claudia Minutillo e di Mazzacurati, sarebbe una sorta di macchinazione per occultare prelievi dai fondi neri da loro stessi creati, venuti a galla per ammissione di alcuni imprenditori che contribuivano a realizzarli. 

CARCERI: ILARIA CUCCHI, NON MI FARÒ INTIMIDIRE, QUERELA CONTRO SEGRETARIO SAPPE = Roma, 1 ago. - - «Prendo atto di quanto affermato nei miei confronti dal sig. Capece sul sito del Sappe. Il mio interlocutore non deve essere e non sarà tale sindacato ne il sig. Capece, che nulla hanno né debbono avere a che fare con il mio sacrosanto dovere di cittadina di riferire su quanto accaduto. Certamente non mi farò intimidire ed ho provveduto a sporgere querela». Lo dichiara in una nota Ilaria Cucchi. 

CROTONE: SESSO IN CAMBIO DI ALLOGGIO POPOLARE, ARRESTATO FUNZIONARIO ATERP = Crotone, 1 ago. - Un funzionario pubblico è stato arrestato dai poliziotti della squadra mobile di Crotone, insieme ai colleghi di Cosenza, per concussione e violenza sessuale. Giancarlo Donadio, 51enne funzionario dell'Aterp di Crotone e originario di Montalto Uffugo (Cosenza), avrebbe costretto, secondo l'accusa, una 24enne a cedere alle sue avances in cambio dell'interessamento per un alloggio popolare. 

SURFISTA SCOMPARSO A CHIA, RICERCHE INTERROTTE IN SERATA Domani nuovo pattugliamento Guardia costiera - CAGLIARI, 1 AGO - Sono proseguite tutto il giorno per interrompersi al sopraggiungere dell'oscurità, le ricerche di Giovanni Bettoni, il surfista 46enne di Bozzolo, nel mantovano, scomparso mercoledì pomeriggio davanti alla spiaggia di Chia, sulla costa sud occidentale della Sardegna. Al momento nonostante l'impegno della Capitaneria di porto, che si è avvalsa della collaborazione di polizia, corpo forestale, Guardia di finanza, aeronautica militare, che hanno messo a disposizione gli elicotteri, vigili del fuoco e volontari a terra, non è stata trovata alcuna traccia del disperso. Domani mattina una motovedetta della Guardia costiera tornerà a solcare le acque del litorale di Chia per il consueto pattugliamento.

Marina di Gioiosa Jonica, un posto fisso sanitario sul lungomare per tutta l'estate

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Marina di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria) – Un presidio sanitario per il primo soccorso è stato pensato per cittadini e turisti sul lungomare Cristoforo Colombo a Marina di Gioiosa Jonica. Una iniziativa nata dalla collaborazione fattiva tra L.A.Do.S. ed amministrazione comunale per garantire sicurezza per tutta l’estate. L’installazione prevede la presenza di struttura fissa e di un'ambulanza con unità mobile di rianimazione. Un’attenzione che ha lo scopo aggiuntivo di garantire un accrescimento di sicurezza. “Si tratta di un servizio particolarmente importante – ha dichiarato il sindaco Domenico Vestito - specie in una realtà come la nostra dove i servizi sanitari vivono momenti di criticità e sofferenza.  A Marina di Gioiosa Ionica, quindi, sarà possibile trascorrere una vacanza serena anche dal punto di vista della salute e delle emergenze sanitarie”.



Giuseppe Campisi

Soccorsi 73 migranti a largo di Capo Spartivento

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Ci sono anche 7 donne - di cui 1 incinta - e 4 bambini tra i 73 migranti salvati questo pomeriggio dalla Guardia Costiera di Roccella Jonica. I soccorsi, coordinati dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria, si sono attivati in seguito ad una chiamata ricevuta dai Carabinieri di Locri, che hanno provveduto ad interessare la Guardia Costiera di Roccella Jonica. L'unità, una barca a vela di circa 15 metri,  è stata individuata da un elicottero della Polizia di Stato a 15 miglia a sud est di Capo Spartivento. Sul punto sono state inviate due motovedette della Guardia Costiera di Roccella Jonica e una da Reggio Calabria che hanno effettuato il trasbordo dei migranti, di sedicente nazionalità afgana, siriana e irachena. Sono giunti alle 17.45 nel porto di Roccella, tutti in buone condizioni di salute. 

Roma, 1 Agosto 2014

CIPE/VARIANTE PONTE STRETTO: ROSANNA SCOPELLITI (NCD), "DAL CIPE GRANDE RISARCIMENTO AL TERRITORIO".

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ROMA, 1 agosto2014 - "Sono molto felice che il Cipe abbia riconosciuto il giusto risarcimento alla Città di Villa San Giovanni nonché la meritata dignità ad uno dei più significativi paesaggi di tutto lo Stretto di Messina". Lo dichiara l'On. Rosanna Scopelliti, parlamentare del Nuovo Centrodestra.
"Il Ministro dei trasporti Maurizio Lupi - continua la deputata calabrese - si è speso in prima persona per restituire dignità alla cosiddetta variante di Cannitello, i cui lavori si erano fermati lasciando al paesaggio uno sfregio di diverse centinaia di metri di cemento a seguito della decisione del governo Monti di non procedere alla costruzione del Ponte sullo Stretto".
"Alla fine - conclude la nota - sono stati giustamente premiati gli sforzi e l'eccezionale determinazione dell'Amministrazione comunale e del Sindaco di Villa San Giovanni, Rocco La Valle, la cui tenacia porta oggi a due grandi risultati: riqualificazione del paesaggio e rilancio dell'occupazione per tutta l'area dello Stretto".

SCILLA. Truffa del resto: i carabinieri bloccano una coppia

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SCILLA (Reggio calabria) 1 agosto 2014. Una coppia di presunti truffatori, specializzata nel raggiro del resto, è stata bloccata dai carabinieri mentre tentava di allontanarsi dalla cittadina della Costa Viola dopo l’ennesimo colpo. Il modus operandi è sempre lo stesso. L’uomo funge da palo mentre nel negozio entra una ragazza di origini rumene che fa un acquisto di pochi euro. Durante le fasi dell’acquisto, la donna maneggia un portamonete con all’interno una banconota da 50 euro che, astutamente, viene messa sotto gli occhi del commerciante. Poi, approfittando di momenti di confusione, l'acquirente fa notare all’esercente che ha dato in pagamento la banconota da 50 euro, incassa il resto e si dilegua. Il tutto in un primo momento passa inosservato, poi quando il commerciante comprende il raggiro, i truffatori sono già lontani. La collaudata tecnica della truffa del resto è stata portata a compimento in più esercizi commerciali scillesi e in giorni diversi. I malcapitati esercenti si sono rivolti ai carabinieri descrivendo i connotati fisici della coppia, addirittura qualcuno il cui negozio è dotato di impianto di videosorveglianza ha potuto rivedere gli attimi della truffa. I militari dell’Arma, al comando del maresciallo Damiano Martino hanno prima bloccato l’uomo all’interno della stazione ferroviaria mentre si apprestava a salire su un treno e, dopo pochi istinti, la stessa sorte è toccata alla rumena. Evidentemente la coppia, per passare inosservata, aveva raggiunto la stazione separatamente.

RAINEWS24: LE GUERRE ALLE PORTE, UNA GIORNATA DEDICATA ALL'INFORMAZIONE

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Gaza, Siria, Iraq, Libia, Ucraina: sono le guerre alle porte dell’Europa. Conflitti che insanguinano Paesi e popolazioni molto vicini a noi, e che ci riguardano più di quanto immaginiamo. “Le guerre alle porte” è il titolo della giornata che Rainews24 ha deciso di dedicare al racconto e all’analisi di questi conflitti. Domenica 3 agosto, ogni ora, dalle 10,30 alle 22.30, esperti, giornalisti e commentatori in studio, insieme agli inviati nelle zone di guerra, racconteranno con immagini, servizi e interviste ai protagonisti gli scontri degli eserciti e le violenze contro le popolazioni civili, spesso costrette a fuggire dalle loro terre. Ma anche le conseguenze di questi conflitti per l’Europa e per l’Italia, a partire dal dramma dei migranti verso le nostre coste, al possibile aumento del costo dell’energia, al rischio di attentati di matrice fondamentalista. Tra gli ospiti, il Viceministro degli Esteri Lapo Pistelli, Marta Dassù, Paolo Magri, Vincenzo Camporini, Gianni Riotta, Maurizio Molinari, Vincenzo Nigro, Giovanna Botteri, Alberto Negri, Germano Dottori, Guido Olimpio, Alessandro Politi
“Le guerre alle porte”, una maratona di 12 ore in tv e sul portale web rainews.it per raccontare, spiegare, capire che i conflitti e le violenze alle porte dell’Europa riguardano tutti. Italia compresa.

RAI1: UN'ESTATE CON MONTALBANO

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Non è un buon momento per Montalbano: con Livia continui litigi e incomprensioni. E' con questo stato d'animo che il commissario accorre in una discarica dove è stato trovato il corpo di una ragazza. La vittima ha un tatuaggio sulla spalla sinistra, una farfalla che il commissario ritroverà addosso ad altre ragazze, tutte provenienti dall'est Europa, scampate alla prostituzione grazie ad un'associazione cattolica. Montalbano si lascia prendere dall'indagine, senza dimenticarsi di Livia e della loro crisi.
Torna su Rai1 il comissario più amato della tv, interpretato da Luca Zingaretti, dal 4 agosto, tutti i lunedì in prima serata. Il primo titolo in programma "Le ali della sfinge" , trasmesso per la prima volta nel 2008.
"Il Commissario Montalbano'', una produzione Rai Fiction realizzata da Palomar Endemol, per la regia di Alberto Sironi. Con  Luca Zingaretti nei panni di Salvo Montalbano tornano anche i personaggi chiave della serie tra le più seguite e apprezzate dal pubblico italiano e non solo. Con Cesare Bocci, Peppino Mazzotta, Angelo Russo, Davide Lo Verde e Marcello Perracchio. Nel cast della puntata: Isabell Sollman, Roberto Nobile, Giorgio Bongiovanni, Maurizio Donadoni, Giuseppe Caponetto, Nellina Laganà, Giacinto Ferro, Tullio Sorrentino, Valbona Malaj, Kristina Novikova e Antonio Marfella.

Milano. Polizia locale. Borseggi nella metropolitana: tre arresti

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Proseguono anche i controlli contro i furti nei negozi
Milano, 4 agosto 2014  – La Polizia locale, SIO - unità reati predatori - , coordinata dal Comandante Tullio Mastrangelo, ha fermato ieri mattina due giovani donne di nazionalità bosniaca alla stazione MM3 “Centrale F.S.” per furto aggravato.
Le donne, entrambe di venticinque anni, fanno parte di una banda seriale denominata “delle bosniache” che compie furti e borseggi prevalentemente nella metropolitana.
La tecnica utilizzata è collaudata: un espediente per distrarre la vittima designata all’uscita della stazione, mentre un complice mette a segno materialmente il furto. Questa volta è stata sfruttata la presenza di un bambino di pochi mesi che una delle donne, incinta, teneva in braccio. Per questo è stata imputata alle borseggiatrici l’aggravante. La seconda donna dovrà rispondere anche di aver dichiarato falsamente di essere in stato interessante.
Gli agenti hanno impedito il furto del portafoglio ai danni di una donna salvadoregna che con la figlia stava salendo sulle scale mobili verso l’uscita della stazione di piazza Duca D’Aosta. La refurtiva è stata recuperata e consegnata alla proprietaria. Un complice delle due donne è riuscito a fuggire ed è tutt’ora ricercato.
Nella serata di ieri gli agenti dell’Unità reati predatori della Polizia locale hanno arrestato un uomo di 45 anni di nazionalità algerina, nelle vicinanze della stazione della metropolitana P.ta Venezia, per furto con destrezza.
L’uomo appartiene alla banda degli “algerini”, un gruppo di borseggiatori seriali che la Polizia locale tiene costantemente sotto sorveglianza. Questa banda agisce con un modus operandi collaudato:  un uomo tiene aperte forzatamente le porte dei vagoni della metropolitana aprendo la fuga ai complici che compiono il furto all’interno del treno.
L’Unità reati predatori sta ottenendo importanti risultati anche sul fronte del contrasto ai furti nei negozi delle principali arterie commerciali. La collaborazione dei commercianti sta dando i suoi frutti anche sul fronte della prevenzione: negli ultimi giorni sono state controllate dieci persone sospette che, in zona Buenos Aires, erano note perché con precedenti specifici ed erano state segnalate agli agenti dagli stessi commercianti.

RAI2: SERATA TELEFILM CON "COBRA 11" E "THE GOOD WIFE"

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Martedì 5 agosto, alle 21.10, su Rai2, nuovo appuntamento con gli uomini della Squadra speciale Cobra 11. In “Resurrezione” ricorre il compleanno di Andrea, ma Semir scopre che sua moglie ha un’amante e che il collega Ben ha avuto modo di conoscerlo. Nel frattempo Semir  rischia la vita per salvare un architetto da un’agguerrita banda di rapitori.
La serata di martedì si completa, alle 22.55, con la quarta stagione di The Good Wife, in onda su Rai 2, sempre in esclusiva e in prima visione italiana. Sarà proposto l’episodio “Un pugno di voti”, nel quale Zach, il figlio di Alicia, è convinto di avere le prove di un broglio elettorale e chiede alla madre di indagare. Nel frattempo la campagna di Peter è un successo.

RAI5: “THE CONSPIRATOR”, REGIA DI REDFORD

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Racconta la storia di otto persone accusate nel 1865 del complotto e dell'omicidio del Presidente americano Abramo Lincoln, il film di Robert Redford The Conspirator, in programma su Rai5, nell'ambito di Rai Cultura, martedì 5 agosto alle 21.15. Protagonisti della pellicola, presentata nel 2010 al Toronto International Film Festival, sono Robin Wright, James McAvoy, Evan Rachel Wood e Kevin Kline.

Cronaca da Messina del 4 agosto 2014

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Nucleo Radiomobile di Messina

Messina, controlli dei Carabinieri: cinque persone denunciate per guida senza patente, una per porto ingiustificato di armi e tre segnalate al Prefetto per uso di droga.

Nei giorni scorsi, a Messina, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno denunciato in stato di libertà alla competente A.G. per il reato di guida senza patente sei giovani messinesi, sorpresi nelle vie del centro cittadino alla guida di motocicli ed in un caso di un’autovettura, tutti sprovvisti della necessaria patente di guida poiché mai conseguita ed in un caso revocata tempo addietro.

Uno dei giovani veniva inoltre denunciato a piede libero per porto ingiustificato di armi, in quanto trovato in possesso di una pistola giocattolo mancante del tappo rosso, mentre a tre dei giovani fermati veniva pure sequestrato il mezzo poiché circolavano sprovvisti anche della copertura assicurativa.


Ai sensi dell’art. 116CdS (guida senza patente) chiunque guida autoveicoli o motoveicoli senza aver conseguito la patente di guida è punito con l'ammenda penale, comminata da un giudice del Tribunale, da euro 2.257 a euro 9.032; la stessa sanzione si applica ai conducenti che guidano senza patente perché revocata o non rinnovata per mancanza dei requisiti previsti dal codice. Nell'ipotesi di reiterazione del reato nel biennio si applica altresì la pena dell'arresto fino ad un anno.


Ai sensi dell’art.193CdS (mancata copertura assicurativa) chiunque circola senza la copertura dell'assicurazione è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 841 a euro 3.287.


Sempre a Messina altri tre soggetti venivano segnalati alla locale Prefettura quale assuntori disostanze stupefacenti.

Il primo, un trentottenne residente a Venetico (ME), veniva sorpreso in Via Bonsignore a bordo della propria autovettura, in possesso di una siringa appena usata con residui di sostanza stupefacente. Nella circostanza al giovane veniva altresì ritirata la patente di guida in quanto tossicodipendente.

Il secondo ed il terzo, un trentottenne messinese ed un trentaseienne di origini napoletane, venivano sorpresi in Via Emilia seduti sulle scale di un’abitazione in possesso di due siringhe, delle quali una già usata e l’altra contenente liquido con stupefacente.

Tutto il materiale rinvenuto è stato sequestrato per essere sottoposto ad esami di laboratorio.


Ai sensi dell’art. 75 del DPR 309/90, chi viene trovato in possesso di sostanze stupefacenti per uso personale è sottoposto, per un periodo non inferiore a un mese e non superiore a un anno, a una o più delle seguenti sanzioni amministrative:

a) sospensione della patente di guida, del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori o divieto di conseguirli per un periodo fino a tre anni;

b) sospensione della licenza di porto d'armi o divieto di conseguirla;

c) sospensione del passaporto e di ogni altro documento equipollente o divieto di conseguirli;

d) sospensione del permesso di soggiorno per motivi di turismo o divieto di conseguirlo se cittadino extracomunitario.

L'interessato, inoltre, deve seguire un programma terapeutico e socio-riabilitativo predisposto dal Servizio pubblico per le tossicodipendenze (SERT) della A.S.P.



La Calabria, conquista un altro primato: quello dei Comuni sciolti per mafia, c'è anche quello di Africo (RC) al secondo azzeramento

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Sciolto per condizionamenti mafiosi, il comune di Africo, prorogati altri scioglimenti. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Interno Alfano, per consentire il risanamento delle istituzioni locali già sciolte. Il Consiglio dei ministri ha deliberato durante al seduta di ieri pomeriggio lo scioglimento del comune di Africo (Reggio Calabria), nel quale è stata accertata l'esistenza di forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata. Inoltre, comunica la Presidenza del Consiglio, per consentire il completamento delle operazioni di risanamento delle istituzioni locali già sciolte è stata deliberata, su proposta del ministro dell'Interno Angelino Alfano, la proroga dello scioglimento dei consigli comunali di Siderno, Casignana e Montebello Jonico (Reggio Calabria), San Calogero (Vibo Valentia) e Mascali (Catania). Per quanto riguarda quest'ultima proroga di scioglimento, all'esame della questione ha partecipato l'assessore alle attività produttive della Regione Siciliana Linda Vancheri su delega del presidente Rosario Crocetta, invitato a norma dello Statuto regionale. Il record, spetta a tre comuni tutti della provincia di Reggio Calabria; due dell’Area Grecanica, jonica reggina:Taurianova, Melito Porto Salvo e Roccaforte del Greco, sciolti per ben tre volte. Il quarto scioglimento del Comune di Melito Porto Salvo venne “insabbiato”. Seguono con due scioglimenti: Briatico, Cirò, Gioia Tauro, Lamezia Terme, Molochio, Nicotera, Platì, Rosarno, San Luca, Seminara. Dopo il prefetto di Reggio Calabria Vittorio Piscitelli ed il procuratore capo della Repubblica, Cafiero De Rhao, anche il ministro Maria Carmela Lanzetta, interviene sulla necessità di rivedere la legge sullo scioglimento dei comuni per infiltrazione mafiosa. Il sindaco di Montebello Jonico, altro Comune prorogato, Nino Guarna, dichiarato non candidabile; il danno oltre alla beffa

CALABRIA, LIBERTÁ (RUBATA) & DEMOCRAZIA (SPEZZATA), CERCASI DISPERATAMENTE, AUMENTA IL NUMERO DEI CONSIGLI COMUNALI SCIOLTI E DELLE PRTOTESTE DELLA SOCIETÁ CIVILE E DIMINUISCE IL CONSENSO POPOLARE VERSO LE ISTITUZIONI
Domenico Salvatore

La ‘ndrangheta, in Consiglio Comunale entrò dalla porta principale. Addirittura con l’elezione a sindaco di Santoro Maviglia, invischiato ed arrestato nell’ambito dell’operazione “Zagara”; catturato pure dai Carabinieri del ROP di Roma-Casilino, il 12 agosto 1994 in una villa alla periferia della Capitale. Ad Africo come a Limbadi, Siderno, a Melito Porto Salvo, come a Marina di Gioiosa Jonica, a Gioia Tauro e Rosarno, se non a Seminara; alla Provincia ed alla Regione, se non nel Governo e via di sèguito. Tutto consacrato nella carte processuali. Scripta manent, verba volant. Ma lo scioglimento per mafia dei Comuni, crea consensi o dissensi? Più libertà e democrazia o più sfiducia verso le istituzioni? E, il dovere chi lo compie bene, lo Stato che ricevuta la richiesta d’aiuto interviene, vedi le macchine sforacchiare o bruciate, vedi i fanali rotti, la carrozzeria ammaccata, le ruote bucate, il portone di casa “bbampatu”, se non ridotto come un colabrodo e le teste mozzate di vitello, capretto, cane, gatto; od il cittadino (‘libero’)che denunzia, segnala, mette all’indice, partecipa al corteo di protesta, alla fiaccolata? Non sempre. L’omertà, che regna sovrana, e cuce le bocche a doppia mandata per paura di rappresaglie e vendette induce a chiudere un occhio e spesso tutt’e due. Ed è proprio lì, che si perde l’autonomia, anche nei movimenti della vita quotidiana, la democrazia e la libertà; che avanza la tirannia, il dispotismo, la dittatura. Nei mesi scorsi la così detta società civile le ha sparate grosse, con i denti fuori dai gangheri. Vox populi, vox dèi. Ma il mulinello continua a macinare, imperterrito. La potenza della 'ndrangheta fa paura; quando lo Stato deve stangare, non va certo troppo per il sottile. Intendiamoci ad Africo la mafia c’è. Lo dice la Commissione Parlamentare Antimafia; lo confermano i Comandi Provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza e la Questura. Lo ribadiscono i mass-media, la saggistica ed i Procuratori della Repubblica. Nessuno si sogna di metterlo in dubbio. E non è solamente la ‘ndrangheta tradizionale, legata ai cartelli Morabito-Bruzzaniti-Palamara, Mollica, Criaco, Favasuli, Gligora, Morabito, Palamara, Pelle, Zappia, Maviglia, Stilo…tanto per fare nome e cognome, che sul territorio sono egemoni; e non si muove foglia senza il loro consenso. Un personaggio apicale delle istituzioni a fine conferenza stampa, sibilò, tra il serio ed il faceto…”Ma qui ci sono sabbie mobili dappertutto; una palude putrefatta e marcia a perdita d’occhio; un pantano putrido, disgustoso, nauseabondo e ripugnante .(Quasi) tutti i Comuni sono inquinati dalla mafia. Molti sono a rischio scioglimento”. Giova precisare tuttavia, ad onor del vero, che prima della battuta dell’alto funzionario governativo, diversi Comuni siano stati sciolti. Ma per pure coincidenza, subito dopo la mannaia dello scioglimento ha fatto stragi. 


Una sessantina dal 1991, anno in cui entrò in vigore la famosa Legge. Limitatamente alla Calabria, ma inclusi anche quei Comuni, fuori regione, dove la ‘ndrangheta è presente in maniera esponenziale, ecco l’elenco non sempre aggiornato, dei Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose:Africo (RC) - (2003), (2014); Amantea (CS) - (luglio 2008) DPR annullato; Ardore (RC) - (2013); Badolato (CZ) - (2014); Bagaladi (RC) - (2012); Bardonecchia (TO) - (1995); Bordighera (IM) - (marzo 2011) - DPR annullato; Borgia (CZ) - (2010); Botricello (CZ) - (2003) - DPR annullato; Bova Marina(RC) - (2012); Briatico (VV) - (2003, gennaio 2012); Calanna (RC) - (2004); Camini (RC) - (1995); Careri (RC) - (2012); Casignana (RC) - (2013); Cirò (KR) - (2001), (2013); Condofuri (RC) - (2010); Corigliano Calabro (CS) - (2011); Cosoleto (RC) - (1997); Delianuova (RC) - (1991); Fabrizia (VV) - (2009);  Gioia Tauro (RC) - (1993, 2008); Guardavalle (CZ) - (2003); Isca sullo Jonio (CZ) - (1992); Isola Capo Rizzuto (KR) - (2003); Joppolo (VV) - (2014); Lamezia Terme (CZ) - (1991, 2002); Leini (TO) - (2012); Limbadi (VV) - (1983); Marcedusa (CZ) - (2001); Marina di Gioiosa Ionica (RC) - (2011); Melito Porto Salvo (RC) - (1991, 1996, 2013); Mileto (VV) - (2012); Monasterace (RC) - (2003) - DPR annullato; Molochio (RC) - (1993, 1995); Mongiana (VV) - (luglio 2012); Montebello Jonico (RC) - (2013); Nardodipace (VV) - (dicembre 2011); Nettuno (RM) - (novembre 2005); Nicotera (VV) - (2005, 2010); Parghelia (VV) - (2007);  Platì (RC) - (2006, 2012); Reggio Calabria - (9 ottobre 2012); Ricadi (VV) - (2014); Rivarolo Canavese (TO) - (maggio 2012); Rizziconi (RC) - (30 giugno 2000); Roccaforte del Greco (RC) - (1996, 2003, 2010);  Roghudi (RC) - (1995); Rosarno (RC) - (1992, 2008); Samo (RC) - (gennaio 2012); San Calogero (VV) - (2013); San Ferdinando (RC) - (2010);San Gregorio d'Ippona (VV) - (aprile 2007); San Luca (RC) - (2000 - 2013); San Procopio (RC) - (2010); Sant'Andrea Apostolo dello Ionio (CZ) - (1991) - Amministrazione reintegrata; Sant'Ilario dello Ionio (RC) - (2012); Sant'Onofrio (VV) - (8 gennaio 2009); Santo Stefano in Aspromonte (RC) - (1998); Scalea (CS) - (2014); Sedriano (MI) - (2013); Seminara (RC) - (1991, 2007); Siderno (RC) - (2013); Sinopoli (RC) - (1997); Soriano Calabro (VV) - (2007);Stefanaconi (VV) - (1992); Strongoli (KR) - (2003) - DPR annullato; Taurianova (RC) - (1991, 2009, 2013); Ventimiglia (IM) - (2012). Il record, spetta a tre comuni tutti della provincia di Reggio Calabria; due dell’Area Grecanica, jonica reggina: Taurianova, Melito Porto Salvo e Roccaforte del Greco, tre volte. Seguono con due scioglimenti: Briatico, Cirò, Gioia Tauro, Lamezia Terme, Molochio, Nicotera, Platì, Rosarno, San Luca, Seminara. Dapprima a macchia di leopardo ed ora a macchia d’olio. Nelle province di Catanzaro (7), Crotone (3), Vibo Valentia (13) e Cosenza (2). Limbadi, fonte Wikipedia, è stato il primo comune d'Italia sciolto per mafia nel 1983: anche se ancora non esisteva la legge contro le infiltrazioni mafiose negli enti locali, a sciogliere l'ente fu l'allora presidente della repubblica Sandro Pertini perché risultò primo degli eletti il Capubastuni Francesco Mancuso conosciuto e temuto in tutto il territorio calabrese come "Don Ciccio", latitante durante la campagna elettorale e al momento del voto, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza con precedenti penali per vari reati, inoltre all'interno del consiglio comunale risultavano eletti soggetti ritenuti pienamente inseriti nell'organizzazione criminale del Mancuso. 

Il consiglio venne pertanto sciolto per motivi di ordine pubblico ad appena una settimana di distanza dalle elezioni amministrative. Nel maggio 2012, viene sciolto per 'ndrangheta anche il comune piemontese di Rivarolo Canavese. Il 9 ottobre 2012 viene sciolto per la prima volta in Italia, un capoluogo di provincia: Reggio Calabria. Il 16 ottobre 2013 viene sciolto il primo comune per mafia in Lombardia: Sedriano. La legge contro le infiltrazioni mafiose negli enti locali è stata introdotta nell'ordinamento giuridico italiano con decreto-legge n. 164, art. 1 del 31 maggio 1991 (poi convertito in legge n. 221 del 22 luglio 1991 e poi modificato dall'art. 1 della legge n. 108, 11 gennaio 1994 e dalla legge n. 94, art. 30, 15 luglio 2009) che ha aggiunto l'art. 15 bis alla legge n. 55 19 marzo 1990 affiancandolo quindi all'art. 15 di quest'ultima legge che prevede la sospensione degli amministratori locali sottoposti a procedimento penale per il delitto previsto dall'art. 416 bis codice penale ovvero per il delitto di favoreggiamento commessi in relazione a esso e degli amministratori sottoposti a misure di prevenzione in quanto indiziati di appartenere a una delle associazioni di cui all'art. 1, legge n. 575, 31 maggio 1965 (art. 15 che poi è stato trasferito all'art. 59 della legge 267/2000). L'art. 15 bis oggi lo troviamo nel testo unico degli enti locali decreto legislativo n. 267/2000 art. 143. Storia. Il provvedimento legislativo in questione nacque come quasi tutte le misure antimafia e cioè come provvedimento d'emergenza, infatti lo Stato intervenne a seguito di una cruenta faida che vedeva come epicentro Taurianova (RC) (dove tra i vari omicidi e attentati destò molto scalpore la decapitazione di un affiliato alla 'ndrangheta la cui testa poi venne lanciata in aria e fatta oggetto di un macabro tiro al bersaglio). Una risposta straordinaria, dell'ordine costituito, a una situazione straordinaria che ha portato negli ultimi vent'anni a numerosi decreti di scioglimento contro altrettanti consigli comunali, è una misura normativa unica nel mondo dovuta alla particolarità italiana dove la presenza di quattro grandi organizzazioni criminali comporta prima di tutto compressione di democrazia nei piccoli centri comunali (attività propedeutica per le mafie per fare il grande salto imprenditoriale-affaristico perché entrare nei consigli comunali e provinciali consente al crimine organizzato di tessere alleanze politico-istituzionali-imprenditoriali necessarie al suo mantenimento e sviluppo) tanto che il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso disse nel 2007 dinanzi alla commissione parlamentare antimafia che “in certi paesi come Africo, Platì e San Luca, è lo Stato che deve cercare di infiltrarsi”. Lo strumento legislativo in questione comunque non riguarda solo gli organi di governo locale comunale e provinciale ma anche gli organi burocratici degli enti, altri enti locali (comunità montane, unioni di comuni e così via) nonché aziende sanitarie.

La vecchia e la nuova normativa. La legge nel corso degli anni ha subito alcune modifiche per tenere il passo di una mafia sempre più moderna e globalizzata; si è passati dall'art. 15 bis della legge n. 55 del 1990 all'art. 143 del d.lgs. 267/2000 che prevedeva: "Fuori dei casi previsti dall'articolo 141, i consigli comunali e provinciali sono sciolti quando, anche a seguito di accertamenti effettuati a norma dell'articolo 59, comma 7, emergono elementi su collegamenti diretti o indiretti degli amministratori con la criminalita' organizzata o su forme di condizionamento degli amministratori stessi, che compromettono la libera determinazione degli organi elettivi e il buon andamento delle amministrazioni comunali e provinciali, nonché il regolare funzionamento dei servizi alle stesse affidati ovvero che risultano tali da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica. Lo scioglimento del consiglio comunale o provinciale comporta la cessazione dalla carica di consigliere, di sindaco, di presidente della provincia e di componente delle rispettive giunte, anche se diversamente disposto dalle leggi vigenti in materia di ordinamento e funzionamento degli organi predetti, nonché di ogni altro incarico comunque connesso alle cariche ricoperte". Quest'articolo ha subito di recente ulteriori modifiche per rispondere ai rilievi mossi dalla dottrina, dalla giurisprudenza, dal mondo politico-istituzionale (vedasi per esempio la relazione del Parlamento della Repubblica Italiana) che riguardavano la responsabilità per lo scioglimento non soltanto degli organi di governo locale ma anche degli organi di gestione amministrativa-finanziaria-contabile (dirigenti, personale) alla luce anche della nuova ripartizione tra organi di indirizzo e controllo politico-amministrativo (consiglio, giunta, sindaco o presidente) e organi di gestione, altri rilievi mossi riguardavano l'incandidabilità degli amministratori ritenuti responsabili dello scioglimento, sono stati oggetto di rilievi anche le figure dei commissari, che vanno a sostituire gli organi di governo locale, per via della loro preparazione, dei loro poteri e così via. Questi problemi sono stati parzialmente risolti con il nuovo art. 143 e ss. (modificato dalla legge n. 94/2009 c.d. pacchetto sicurezza): anche se sono state mosse delle critiche ad esempio con riferimento agli elementi che sono ora richiesti per giungere allo scioglimento (concreti, univoci e rilevanti elementi) che snaturano lo strumento legislativo (di prevenzione sociale) rendendo più difficile l'attuazione della legge per prevenire o reprimere penetrazioni della mafia negli enti locali (il giudice di cassazione Raffaele Cantone a tal proposito sostiene: la riforma del 2009, che ha modificato lo scioglimento degli enti per infiltrazioni mafiose ha indebolito moltissimo, l’Istituto; i comuni che vengono sciolti sono molto meno e in gran parte di quei casi, il TAR sta annullando tutti gli scioglimenti) nonché con riferimento all'incandidabilità degli amministratori coinvolti che prevede un iter talmente complesso da far risultare tale misura più un'operazione di facciata che reale. 

La sentenza della Corte Costituzionale. La legge dopo appena due anni dalla sua nascita fu sottoposta a un giudizio di legittimità costituzionale; infatti il TAR del Lazio con ordinanza rimise la questione alla Corte Costituzionale, in seguito a un ricorso presentato dinanzi allo stesso tar da parte di amministratori locali di due comuni sciolti per mafia Trabia e Sant'Andrea Apostolo dello Jonio (i due decreti di scioglimento vennero poi annullati dai giudici amministrativi). Il tar riteneva che la legge fosse incostituzionale per violazione degli artt. 3, 5, 24, 48, 51, 97, 113, 125 e 128 della Costituzione, in quanto tra le altre cose consentiva che lo scioglimento potesse intervenire anche se c'erano elementi probatori fragili a differenza di ciò che viene richiesto per provare la responsabilità penale di un amministratore oppure sottoporre lo stesso a misure di prevenzione; la legge consentiva altresì di sciogliere l'intero consiglio comunale o provinciale anche se la responsabilità era di qualche amministratore; il TAR contestava anche la violazione del diritto di elettorato attivo e passivo. Ma la Corte respinse tutte le questioni di legittimità costituzionale (sentenza n. 103/1993) dichiarandole alcune infondate e alcune inammissibili e respinse anche la questione posta dall'Avvocatura dello Stato (peraltro già respinta dal TAR del Lazio nel ricorso principale), circa la natura di atti politici dei decreti presidenziali di scioglimento (che non avrebbe dato la possibilità a questi decreti di essere sottoposti a un sindacato giurisdizionale in quanto gli atti politici indicano solo i fini e gli obiettivi dell'ordinamento come ad esempio le sentenze della corte costituzionale quindi non sono suscettibili di una valutazione da parte del giudice), dichiarandola inammissibile. Questa sentenza rappresenta tuttora un faro specie per la Giurisprudenza amministrativa quando deve decidere circa i ricorsi presentati contro i decreti di scioglimento. La procedura e il ricorso ai Giudici amministrativi. Al commissariamento dell'ente locale si arriva dopo un'attenta procedura che prende il via dalla nomina di una commissione d'accesso agli atti (composta da tre funzionari della pubblica amministrazione) da parte del prefetto del territorio interessato che esercita i poteri di accesso e di accertamento di cui è titolare per delega del Ministro dell’interno (articolo 2, comma 2 quater, del decreto-legge 29 ottobre 1991, n. 345, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 1991, n. 410); la commissione svolgerà la propria attività per 3 mesi prorogabili per altri 3 mesi, al termine redigerà una relazione conclusiva che invierà al prefetto e questi redigerà un'altra relazione entro 45 giorni da inviare al ministro dell'interno previa consultazione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica integrato dal procuratore della Repubblica competente per territorio e dal Procuratore Distrettuale antimafia competente per territorio; il ministro dell'interno in seguito potrà proporre lo scioglimento dell'ente al presidente della Repubblica, che emetterà il decreto di scioglimento, previa deliberazione del Consiglio dei ministri entro 3 mesi a decorrere dalla presentazione della relazione del prefetto (art. 143 d.lgs. 267/2000). L'Ente una volta commissariato sarà retto da una commissione straordinaria (art. 144 d.lgs. 267/2000) per un periodo che andrà dai 12 ai 18 mesi prorogabili fino a 24, la commissione sarà composta da: tre membri scelti tra funzionari dello Stato, in servizio o in quiescenza, e tra magistrati della giurisdizione ordinaria o amministrativa in quiescenza e svolgerà le funzioni di sindaco/presidente, Giunta comunale/provinciale e Consiglio comunale/provinciale. 

La legge ora guarda con molta attenzione anche all'apparato burocratico dell'ente (dirigenti, personale dipendente) infatti a tal fine il comma 5 dell'art. 143 del d.lgs. 267/2000 prevede: anche nei casi in cui non sia disposto lo scioglimento, qualora la relazione prefettizia rilevi la sussistenza degli elementi di cui al comma 1 (cioè collegamenti o condizionamenti da parte della criminalità organizzata) con riferimento al segretario comunale o provinciale, al direttore generale, ai dirigenti o ai dipendenti a qualunque titolo dell’ente locale, con decreto del ministro dell’Interno, su proposta del prefetto, è adottato ogni provvedimento utile a far cessare immediatamente il pregiudizio in atto e ricondurre alla normalità la vita amministrativa dell’ente, ivi inclusa la sospensione dall’impiego del dipendente, ovvero la sua destinazione ad altro ufficio o altra mansione con obbligo di avvio del procedimento disciplinare da parte dell’autorità competente. Il comma 7 dell'art. 143 d.lgs 267/2000 prevede inoltre che in caso di verifica negativa dei presupposti di legge per disporre lo scioglimento il ministro dell'Interno debba comunque emanare un decreto di conclusione del procedimento. Contro il decreto presidenziale di scioglimento si può ricorrere in prima battuta dinanzi al TAR e in appello dinanzi al Consiglio di Stato, i termini per impugnare il decreto sono dimezzati rispetto a quelli ordinari tranne che per il ricorso introduttivo, il ricorso incidentale e i motivi aggiunti. Elementi sintomatici dell'infiltrazione mafiosa. Come si rileva nei numerosi decreti presidenziali di scioglimento o nella sentenze dei giudici amministrativi ci sono precisi elementi, che vengono riscontrati dalle commissioni d'accesso agli atti presso i comuni allertati, che denotano la presenza mafiosa all'interno degli enti locali. La Corte Costituzionale ha stabilito nella famosa sentenza n. 103/1993 che gli elementi su cui deve poggiare lo scioglimento sono innanzitutto i collegamenti diretti o indiretti degli amministratori locali con la criminalità organizzata o in alternativa il condizionamento che la mafia impone agli amministratori oltre a ciò è necessario connettere al condizionamento o ai collegamenti dei pregiudizi che sono la mancanza di libera determinazione per gli organi elettivi e/o amministrativi (dirigenti, personale), l'andamento negativo dell'ente locale, il malfunzionamento dei servizi affidati all'ente oppure pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica; questa situazione prevista dalla Corte viene riscontrata dalle commissioni in determinati casi: appalti pubblici (ad esempio per la raccolta dei rifiuti, per la realizzazione di infrastrutture) affidati in maniera irregolare oppure ad un'impresa collegata direttamente o indirettamente (prestanome) alla mafia, concessioni o autorizzazioni amministrative rilasciate in modo irregolare o dietro minacce o pressioni oppure emesse in favore di soggetti collegati direttamente o indirettamente alla criminalità organizzata (tutti ambiti che sono obiettivo delle mafie secondo quanto prevede l'art. 416 bis del codice penale italiano), affinità, parentela, frequentazioni degli amministratori e/o dipendenti pubblici con soggetti appartenenti direttamente o indirettamente alla criminalità organizzata, precedenti penali o procedimenti penali pendenti a carico di amministratori e/o dipendenti pubblici, la presenza di una o più famiglie mafiose sul territorio comunale, abusivismo edilizio imperante, mancata riscossione dei tributi, adesione culturale o omissioni degli amministratori dinanzi alle gesta della mafia. La corte ha ricordato inoltre che per arrivare allo scioglimento di un ente locale per infiltrazioni mafiose gli elementi probatori non devono essere granitici (come invece è richiesto per provare la responsabilità penale di un soggetto o sottoporlo a misure di prevenzione) perché questo istituto è una misura di prevenzione sociale e si deve intervenire anche quando c'è il pericolo che una o più cosche "inquinino" l'ente pubblico. La tabella dei comuni e degli altri enti sciolti per mafia. Le regioni interessate dallo scioglimento di enti locali per infiltrazioni mafiose sono al momento 9 (Sicilia, Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Lazio, Liguria, Piemonte e Lombardia) quasi la metà nazionale; a guidare la classifica nera è la Campania seguita da Calabria e poi Sicilia le tre regioni dove sono presenti le tre maggiori organizzazioni criminali italiane (camorra, Cosa nostra, 'ndrangheta). Fino ad ora sono stati sciolti solo comuni (tra questi un solo comune capoluogo di provincia è stato sciolto: Reggio Calabria) e quattro aziende sanitarie (Napoli ASL n. 4 Pomigliano d'Arco, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Locri). Gli enti sciolti ad aprile 2013 sono 183.”. Infiltrazioni mafiose. Ma chi sono i mafiosi?. Il Presidente della Repubblica ed il Ministro degl’Interni, se non il Consiglio dei Ministri hanno certificato ciò che hanno scritto i Prefetti, sentiti i Comandi Provinciali della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e della Questura; ovvero i Comandi decentrati o zonali. Nomi, cognomi, soprannomi o nomignoli dei mafiosi e zona di loro competenza. Nelle relazioni è specificato anche, in che modo i clan di mafia, si siano infiltrati e quali condizionamenti abbiano posto in essere. D’altra parte la Commissione Parlamentare Antimafia, la Procura Nazionale Antimafia, i Procuratori capo della DDA in conferenza stampa e nelle asssemblee aperte al pubblico e studentesche, la saggistica, le relazioni annuali delle istituzioni ad ogni livello, hanno sciorinato i nomi delle famiglie più influenti sul territorio, ai quattro venti. Molti, sono noti urbi et orbi…il clan dei Mancuso di Limbadi-Nicotera-Vibo Valentia; il clan dei Pesce-Bellocco-Ascone- Pisano-Cacciola…di Rosarno; il clan dei Piromalli-Molè di Gioia Tauro o Piromalli-Alvaro, allargato ai Crea di Rizziconi, Albanese, D'Agostino, Chindamo, Lamari, Cutellè, Tassone, di Laureana di Borrello; Petullà, Zappia, Rositano, Foriglio  di Cinquefrondi, Versace-Longo di Polistena; Bonarrigo, Ferraro, Gugliotta, Mammoliti, Mazzagatti, Polimeni, Stefanelli, Zumbo Mammoliti-Rugolo di Oppido-Castellace; ai Facchineri, Raso, Albanese, Gullace di Cittanova; Avignone, Giovinazzo, Viola, Fazzolari, Asciutto-Grimaldi-Neri, di Taurianova; Albanese, Condoluci -Mercuri -Napoli – Costa di Melicucco ecc.; Gioffrè, Pellegrino, Santaiti di Seminara; Gallico, Condello, Bruzzise, Parrello di Palmi; Nasone, Gaietti, Tripodi, Cambareri di Scilla e Bagnara, Bertuca, Bellantoni, Greco, Garonfolo, Imerti, Zito, Furci, Buda di Villa San Giovanni, Fiumara di Muro. In città a Reggio Calabria prima della pax mafiosa degli Anni  il territorio se lo contendevano le cordate De Stefano-Tegani-Libri-Ficara-Latella-Barreca-Zindato che si opponevano ai Condello-Imerti-Serraino-Lo Giudice-Rosmini-Saraceno-Fontana. Sulla Jonica, le “famiglie” che hanno il controllo del territorio sono gli Iamonte di Melito Porto Salvo e collegate Stellittano, Pansera, Evoli, Paviglianiti, Verno-Maesano-Pangallo-Favasuli-Stelitano, Zavettieri, Casile-Rodà, Talia, Vadalà-Scriva, Maisano, Cataldo, Cordì, Commisso. Costa, Macrì, Carrozza, Romeo, Bruzzaniti-Morabito-Palamara, Nirta-Strangio-Giorgi, Pelle-Vòttari-Romeo, Cua-Pipicelli, Barbaro-Marando-Trimboli, Papalia-Sergi, Bruzzese, Callà, Sainato, Femia, Coluccio-Aquino, Mazzaferro, Ierinò, Ursino, Belfiore, De Masi, Gallizzi, Belcastro, D’Agostino, Romeo, Ruga-Metastasio-Metastasio, Crea, Simonetti, Maione, Manno. Africo. Per la seconda volta viene sciolto questo  Comune, adagiato sulle rive della La Verde. Il primo scioglimento del Comune di Africo, per mafia avvenne nel 2003. Ma il sindaco del tempo professore Giuseppe Maviglia, fece ricorso al TAR e tornò in sella. L’attuale sindaco avvocato Domenico Versace, ha dichiarato a botta calda di voler leggere le carte e di riservarsi il diritto-dovere di presentare eventuale ricorso, per difendere e tutelare la sua persona e quella dei cittadini ma anche quella del buon nome del Comune di Africo. Domenico Salvatore  


Perugia, il ministro Lanzetta: "Territori protagonisti di una rivoluzione dell'architettura costituzionale"

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Perugia  4 agosto 2014 - "È in atto un cammino che, dopo anni di discussioni, ci restituirà un'architettura territoriale rinnovata, con assetti di governo nuovi e diversi e noi speriamo molto più funzionali per rispondere alle esigenze dei cittadini". Lo ha affermato il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Maria Carmela Lanzetta, intervenendo al seminario sulle 'Riforme istituzionali in Umbria alla luce della legge Delrio', che si è svolto stamani alla Scuola umbra di amministrazione pubblica a Perugia.
"Il protagonismo dei territori sarà un fattore essenziale per un'attuazione della normativa che non sia soltanto un adempimento giuridico, ma qualcosa di più - ha dichiarato il Ministro - Deve essere il momento in cui tutte le istituzioni sappiano, interagendo tra loro, costruire modelli differenziati ma solidi, razionali e semplici. La "rinascita" degli interessi di area territoriale, intermedia o vasta, può aversi solo con la presenza di un ente solido per il loro governo, una forte connessione orizzontale tra i comuni dell'area e un'attuazione anche differenziata sui territori, per riuscire ad attuare quel "federalismo differenziato", cui l'Italia aspira da anni ma che non ha, finora, avuto meccanismi legislativi adeguati agli obiettivi da raggiungere".

Nel corso del suo intervento, Lanzetta si è soffermata anche sull'importanza del processo di aggregazione dei Comuni, un processo che secondo il Ministro "va stimolato con un approccio nuovo, che vada oltre la contingenza finanziaria. Si devono organizzare le unioni o le convenzioni non per esigenze dettate dalla spending review, ma soprattutto per dare ai nostri piccoli e medi comuni una dimensione che consenta di progettare lo sviluppo locale in un'ottica non parcellizzata ma di area territoriale ottimale, con una dimensione minima sufficiente per un esercizio efficace delle diverse funzioni".

Roghudi. La morte del ragioniere Lorenzo Siviglia

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Per tanti anni è stato ragioniere del Comune di Roghudi e poi consulente anche di qualche altro Comune. I funerali a Melito, Chiesa dell’Immacolata oggi pomeriggio 4 agosto 2014, alle ore 1700, celebrati dal sacerdote don Benvenuto Malara e concelebrati da don Giovanni Zampaglione parroco di Roghudi
ROGHUDI LA MORTE DEL RAGIONIERE LORENZO SIVIGLIA,VICEPRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE ‘PALEAGHENEA’, POETA DIALETTALE GRECANICO
Domenico Salvatore


ROGHUDI (Reggio Calabria)-Si è spento serenamente nella sua casa, il ragioniere Lorenzo Siviglia 70 anni, coniugato, tre figli, circondato dall’affetto dei suoi cari. La causa del prematuro decesso, potrebbe essere legata o collegata a problemi di salute, se non ad infarto. Ma questo non interessa più di tanto. Lo abbiamo conosciuto tanti anni fa proprio al suo posto di ragioniere del Comune. Sapevamo anche della sua vena poetica in Grecanico e del suo amore per la cultura. Cattolico credente e professante, 

Lorenzo Siviglia, passava per un papà affettuoso; un marito premuroso; un lavoratore instancabile; amante del quieto vivere e della legalità. I suoi ideali, erano l’amicizia, la libertà e la democrazia, l’affetto, il rispetto per il prossimo, il coraggio, l’onestà. Questo è il vero messaggio che lascia ai suoi familiari; ai parenti, amici e conoscenti. I veri valori morali come l’incorruttibilità. La bella, pesante eredità, di cui faranno tesoro i suoi parenti. Con Siviglia, se ne va un pezzo di storia del piccolo Comune aspromontano (ex clave), in questa fase guidato dal sindaco dottor Agostino Zavettieri; Comune, che è stato trasferito e ricostruito a carico della regione Calabria, sulla rive del mare; sul territorio di Melito Porto Salvo. Siviglia, era in pensione, ma non si era adagiato sugli allori. Continuava a lavorare. A dare il suo contributo per la conservazione della lingua-madre, zoi ce glossa; in favore della cultura; al servizio della sua comunità. Il presidente del circolo, avvocato Mario Maesano, ovviamente, ha sospeso ogni attività culturale.  

“ In Paradiso ti accompagnino gli angeli,/al tuo arrivo ti accolgano i martiri,/e ti conducano nella santa Gerusalemme./Ti accolga il coro degli angeli,/e con Lazzaro povero in terra/tu possa godere il riposo eterno nel cielo./Io sono la risurrezione e la vita./Chi crede in me anche se muore vivrà;/e chiunque vive e crede in me,/non morrà in eterno./Apritemi le porte della giustizia:/entrerò e renderò grazie al Signore./Questa è la porta del Signore/per essa entrano i giusti./Celebrate il Signore, perché è buono;/perché eterna è la sua misericordia./. Aut…Nelle tue mani, Padre clementissimo, /consegniamo l’anima del-la nostro-a  fratello-sorella / con la sicura speranza che risorgerà nell’ultimo giorno/insieme a tutti i morti in Cristo./Ti rendiamo grazie, o Signore,/per tutti i benefici che gli hai dato in questa vita,(come segno della tua bontà/e della comunione dei santi in Cristo./Nella tua misericordia senza limiti,/aprigli le porte del paradiso;/e a noi che restiamo quaggiù/dona la tua consolazione con le parole della fede,/fino al giorno in cui, tutti riuniti in Cristo,/potremo vivere sempre con te nella gioia eterna./Per Cristo nostro Signore./”. 

Melitoonline-Mnews.it esprime cordoglio e vicinanza ai parenti e familiari. 

Domenico Salvatore

RAI3: MILLENNIUM, IL LAVORO CHE NON C'E'

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“Il lavoro c'è o si fa?”. E' la domanda alla quale cercherà di rispondere la puntata di Millennium, in onda martedì 5 agosto, su Rai3 alle 21.05 e condotto da Mia Ceran, Elisabetta Margonari e Marianna Aprile. In un Paese nel quale lavora poco più della metà della popolazione attiva, quasi un giovane su due non trova un impiego e la disoccupazione viaggia ai livelli del 1977, di chi sono le responsabilità? E soprattutto quali sono le possibili soluzioni? Renzi propone una riforma per rendere più flessibile il mercato del lavoro, il Movimento Cinque Stelle replica con il 'reddito minimo garantito'. In mezzo l'Italia delle piccole e medie imprese, delle partite iva che continua a lottare contro la crisi, a cui darà voce Elisabetta Margonari in collegamento da Jesolo. Ospiti in studio: Paola De Micheli (Pd), Walter Rizzetto (M5S), Giorgio Airaudo (Sel) e il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti. In collegamento da Jesolo: il governatore del Veneto, Luca Zaia (Lega Nord) e l’imprenditore e presidente del Palermo Calcio, Maurizio Zamparini. Siederà sulla poltrona dell’“In3vista” iniziale il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

RAIMOVIE: VA' DOVE TI PORTA IL CUORE

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Rai Movie martedì 5 agosto alle 21.15 propone la visione di Va' dove ti porta il cuore. Trieste, anni Novanta. Olga e’ una donna anziana con una vita travagliata alle spalle, soprattutto in relazione al proprio appagamento affettivo. Per raccontarsi finalmente alla nipote Marta inizia a stilare un diario tra le cui pagine emergono i ricordi di un matrimonio non riuscito, di un adulterio appassionante e di una tragica perdita di cui ella si sente in qualche modo responsabile. Tratto dal piu’ grande best seller italiano degli anni Novanta, Va’ dove ti porta il cuore rappresenta l’upgrading di una tradizione narrativa fondata su sentimenti, romanticismo e cronaca familiare. Il clima mitteleuropeo della novella si traduce in una prova d’attrice divisa in due fra Virna Lisi e Margherita Buy, dominatrici totali dell’insieme. Nel cast Galatea Ranzi, Tchéky Karyo, Luigi Diberti. Sceneggiatura di Cristina Comencini e Roberta Mazzoni dal romanzo omonimo di Susanna Tamaro.

ANTIMAFIA: AMMAZZATECI TUTTI, "TRE GIORNI DI EVENTI IN MEMORIA DEL GIUDICE SCOPELLITI". PRESENTAZIONE DOMANI ALLA CAMERA.

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ROMA, 04/08/2014 - Sarà presentato domani a Roma alla Camera dei Deputati il programma ufficiale delle manifestazioni in memoria del XXIIImo anniversario dall'uccisione del sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione Antonino Scopelliti, assassinato in Calabria il 9 agosto 1991.

"Noi non dimentichiamo l'esempio di un grande uomo, mite e giusto, un calabrese 'libero, onesto e coraggioso', servitore dello Stato che, lontano dai clamori mediatici, nella sua terra ha anche purtroppo incontrato la morte perché si rifiutò di 'aggiustare' il maxiprocesso contro Riina e i boss di Cosa Nostra". E' quanto scrive, in una nota, il leader del movimento antimafia 'Ammazzateci tutti', Aldo Pecora, il quale annuncia "la presentazione domani a Roma di 'Legalitàlia', il meeting nazionale antimafia promosso da 'Ammazzateci tutti' e dalla Fondazione Antonino Scopelliti, giunto quest'anno alla sua ottava edizione.
Continua Pecora: "porteremo con noi in piazza, tra i cittadini e tra i giovani, l'Italia che non si arrende, l'Italia che indefessamente giorno dopo giorno si spende per riscattare la Calabria ed il Sud dall'oppressione mafiosa, sia nelle Istituzioni così come nella società civile".

Il programma delle manifestazioni, che hanno ottenuto il patrocinio morale della Camera dei Deputati e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sarà illustrato domattina alle ore 10.00 presso la Sala stampa della Camera, alla presenza, tra gli altri, dello stesso Pecora, dell'On. Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato ucciso, e di Rocco La Valle, Sindaco di Villa San Giovanni, città ove si terrà il meeting antimafia.
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