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Reggio Calabria, il 6 agosto sbarcano 1003 migranti

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Il Prefetto, Claudio Sammartino ha tempestivamente  convocato, nel pomeriggio di oggi, una riunione operativa per il coordinamento delle attività di primo soccorso e assistenza, in occasione del preannunciato sbarco di circa 1003 migranti di varie nazionalità a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera, che giungerà nel Porto di Reggio Calabria nella prima mattinata di domani (6 agosto 2014).

All’incontro hanno partecipato i rappresentanti del Comune Capoluogo, delle Forze di Polizia, della Capitaneria di Porto, della Direzione Marittima della Calabria e della Basilicata, dell’USMAF, del SUEM, della Protezione Civile Provinciale, dell’Azienda Sanitaria provinciale, dell’Azienda Ospedaliera, delle associazioni di volontariato  e della Croce Rossa.

 A tal fine è stata attivata la sala operativa per il coordinamento delle operazioni di primo soccorso e accoglienza. A bordo della predetta nave vi sono 943 uomini, 49 donne e 11 minori.
Come nei  precedenti sbarchi una parte di essi saranno ospitati presso le due strutture messe a disposizione dal Comune di Reggio Calabria, che assicura anche la somministrazione dei pasti e garantisce le misure di prima assistenza, con la fattiva collaborazione delle associazioni di volontariato del territorio che peraltro avevano già assicurato significativo apporto in occasione dei precedenti sbarchi, che hanno interessato le coste reggine.

I migranti saranno trasferiti in strutture della provincia e anche fuori regione.
5 agosto 2014                    


Lorenzo Diacono e Martire, giunto dalla Spagna, amministrò l’economia della Chiesa sotto il Papa Sisto II, e negli anni dell’Imperatore Valeriano

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Lorenzo Diacono e Martire, giunto dalla Spagna, amministrò l’economia della Chiesa sotto il Papa Sisto II, e negli anni dell’Imperatore Valeriano.
di Micol Bruni



La storia di San Lorenzo (Lorenzo Martire che la leggenda lo fa morire sulla graticola in fiamme), la cui celebrazione avviene il 10 di agosto, pone una questione non solo teologica, e mistica nella sua santità, ma anche di ordine “politica”o all’interno della Chiesa ai tempi del Pontificato di Sisto II, in una Roma dominata da Valeriano che già nel 257 fece una battaglia contro i cristiani.

I cristiani si arresero a Valeriano? Un interrogativo che neppure Costantino seppe colmare. Furono deboli e senza alcuna reazioni spirituale e religiosa si misero nelle mani dei soldati dell’Imperatore Valeriano.

Lorenzo, che era nato in Spagna nella città di Osca o meglio Huesca, intorno alla prima età del Terzo secolo dopo Cristo, o meglio verso il 225 circa, era l’economo, ovvero il Ministro delle Finanze voluto fortemente dalla stesso Papa, della Chiesa di quel tempo e conosceva sia il rapporto tra ricchezza e povertà nella Roma di Valeriano, ma era a conoscenza del legame, se si vuole usare un termine forse più appropriato, giuridico tra le componenti delle Chiese nel mosaico geografico della Roma di quella temperie.

A nominarlo Diacono della Chiesa fu, appunto, Sisto II, con il preciso compito di amministrare i beni e di custodire le offerte per poi distribuirle tra i bisognosi. Quindi, Lorenzo provvedeva alle economie della Chiesa ed era il responsabile delle Finanze.


Venne arrestato, insieme a Sisto II, il 6 agosto  del 258, ma non venne ucciso subito come accadde per il Papa. Perché questo? Perché l’Imperatore aveva la necessità di entrare in possesso dei beni della Chiesa e l’unica persona che salvaguardava la cassa della Chiesa era, appunto, Lorenzo. Soltanto quattro giorni dopo venne ucciso.

Sulla sua morte insistono ancora diverse chiavi di lettura. La più conosciuta è quella che lo vuole messo sulla grata (graticola), ma ci sono interpretazioni che lo portano come decapitato. Comunque la simbologia che si è tramandata è chiara.

Secondo i testi liturgici del “Messale Romano” si legge: “Lorenzo, famoso diacono della chiesa di Roma, confermò col martirio sotto Valeriano (258) il suo servizio di carità, quattro giorni dopo la decapitazione di papa Sisto II. Secondo una tradizione già divulgata nel IV secolo, sostenne intrepido un atroce martirio sulla graticola, dopo aver distribuito i beni della comunità ai poveri da lui qualificati come veri tesori della Chiesa”.   


Il fatto principale sta nel legame di fiducia tra il Papa e Lorenzo. Amministrare i beni della Chiesa significava piena affidabilità e la leggenda vuole che proprio in quei giorni Lorenzo cercò di distribuire la maggior parte dei beni proprio ai bisognosi e di far trovare la cassa della Chiesa non integra.


Fu ed è un Santo molto onorato se si pensa che nella sola Roma, immediatamente dopo la morte, vennero creati tre punti di culto che sono riferimento, ovvero il luogo della prigionia rappresentato dalla Chiesa di San Lorenzo in Fonte, il luogo del Martirio rappresentato da San Lorenzo in Panisperna e il luogo della sepoltura in San Lorenzo in Verano.

Comunque le Chiese dedicategli gli furono, subito dopo la sua morte, oltre trenta. Fu Costantino, però, ad edificare la Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura eretta sulla tomba di Lorenzo in via Tiburtina, sempre a Roma. 

I due simboli ricorrenti  di San Lorenzo sono la graticola e la borsa. Il fuoco e il denaro sono gli archetipi di un raccordo preciso, che simboleggia la spiritualità e la distribuzione dei beni. Una cristianità che va oltre ogni teologia. Lorenzo Martire, giunto della Spagna fu, sostanzialmente, il Ministro delle Finanze sotto il Pontificato di Sisto II.

Reggio Calabria. Aereo del 5° Reparto Volo della Polstato avvista una barca a vela in difficoltà

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Reggio Calabria 6 agosto 2014 - . Venerdì scorso, a seguito di richiesta di intervento da parte della sala operativa della locale Guardia costiera, per ricerca in mare di un’imbarcazione con cittadini extra-europei a bordo, è stato fatto intervenire un aereo del 5° Reparto Volo della Polstato. L’aereo, un P68 Observer (sigla Poli B06), dopo pochi minuti dalla richiesta ha raggiunto la zona di operazione e, successivamente, ha avvistato una barca a vela con scafo di colore bianco, con a bordo un elevato numero di persone, non ancora rilevata da nessun altro mezzo di soccorso impiegato in zona. L’equipaggio quindi avvisato immediatamente la sala operativa della Guardia costiera, mantenendo la posizione sulla zona interessata al fine di avvistare eventuali persone in acqua e fornire le coordinate del target alle altre unità di ricerca e soccorso (Sar), continuando a monitorare la zona sino all’arrivo dei soccorsi. Successivamente l’aereo ha lasciato la zona delle operazioni.

Il 5° Reparto Volo della polizia di Stato di Reggio Calabria, al comando del primo dirigente Antonio Molinaro, da anni collabora con la Guardia costiera per i soccorsi in mare, e per garantire tale attività il Reparto si avvale di elicotteri e aerei. Gli aerei in dotazione (P68 Observer) dispongono delle seguenti caratteristiche: velocità di 160 nodi, che consente un rapido raggiungimento del target; lunga autonomia disponibile, con più di 6 ore di volo, nelle zone di operazione; bassa velocità minima di sostentamento (circa 60 nodi), che consente la più accurata perlustrazione della superficie; dotato di due motori che permettono di volare, anche a bassa quota, in totale sicurezza. Gli equipaggi sono addestrati specificatamente nella ricerca in mare e più volte impiegati con successo in missioni operative.

Totò Perpiglia (PSI), appello a sostenere la candidatura di Falcomatà

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Dichiarazione del  Segretario  del  PSI dell’Area Grecanica , Toto’ Perpiglia.


In prossimità delle elezioni Amministrative di Reggio Calabria, che vedono candidato a sindaco, per il centrosinistra, l’avv. Giuseppe Falcomatà, è tempo di ricomporre i cocci della lunga diaspora socialista per dimostrare che i valori e la cultura del nostro glorioso PSI non muoiono mai, ma come la Fenice rinascono dalle loro ceneri. La grave situazione che , da parecchio tempo, sta vivendo la città di Reggio Calabria, pone a tutti noi un inquietante interrogativo: è giusto continuare ancora con le frammentazioni, spesso pretestuose e strumentalizzanti? Oppure è giunto il momento di ridare  forza e dignità necessarie alla riunificazione, con una lista unica e con un programma ricco di contenuti e rispondente ai bisogni e alle necessità della citta’, messa in ginocchio da numerose difficoltà.  Totò Perpiglia, a nome di tutti i compagni socialisti, invita i dirigenti ad accettare e condividere, in modo unitario l’appello, rivolto dai Socialisti Uniti a sostenere la candidatura di Falcomatà e, nello stesso tempo, ad aprire in tempi rapidi, il cantiere della ricomposizione Socialista, elemento imprescindibile di aiuto per la vittoria del centrosinistra.


Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria) 06/Agosto/2014 
Il segretario P.S.I. 
Area Grecanica
Totò Perpiglia

Gioiosa Jonica. Arrestato un uomo per violenza sessuale aggravata nei confronti di un minore.

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Ieri mattina (5 agosto 2014), a Gioiosa Jonica (Reggio Calabria), i Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica hanno tratto in arresto, su esecuzione di Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Locri, un 27enne, ritenuto responsabile del reato di violenza sessuale ai danni di un minore, anch’egli abitante nella Valle del Torbido.
L’ordinanza restrittiva, richiesta dalla Procura della Repubblica di Locri, è frutto di una  articolata attività investigativa dell’Arma, immediatamente avviata a seguito di una denuncia presentata dalla  madre della vittima presso un Comando dell’Arma. 

Secondo quanto denunciato negli ultimi mesi del 2013, il minore avrebbe subito due episodi di violenza sessuale nel corso del 2011, che sono emersi solo due anni dopo, grazie all’attenzione ad alcuni particolari posta in essere dai genitori, che sono stati in grado di rilevare nelle parole e nei comportamenti del figlio un disagio derivante dalle terribili esperienze vissute.

Durante le successive indagini, coordinate dal Pubblico Ministero Francesco CIRILLO della Procura della Repubblica di Locri,  sono state escussi diversi congiunti della vittima, nonché il minore stesso, con l’assistenza di personale specializzato. Grazie agli elementi raccolti è stato possibile chiedere il provvedimento restrittivo al GIP, dottoressa Caterina CAPITÒ, eseguito nella mattinata di ieri.
L’uomo è stato ristretto presso il Carcere di Locri a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Domani sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia di rito. 

REGGIO CALABRIA. Due migranti in ospedale e alcuni casi di scabbia

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REGGIO CALABRIA 6 agosto 2014. Due migranti, una donna in stato di gravidanza e un giovane con problemi per una frattura pregressa, sono stati ricoverati precauzionalmente agli Ospedali Riuniti dopo lo sbarco dal pattugliatore ‘Ubaldo Diciotti’ della Guardia costiera. Nel corso delle visite successive allo sbarco sono stati riscontrati anche alcuni casi di scabbia. Nel complesso, comunque, le condizioni dei 1003 migranti sono buone. Le operazioni di primo soccorso e assistenza sono state coordinate dalla Prefettura. In porto hanno operato rappresentanti del Comune, carabinieri, Polstato, Guardia di finanza, Polizia provinciale, Guardia costiera, Polizia municipale, XII Reparto mobile della polizia di Stato, Direzione marittima della Calabria e della Basilicata, Suem 118, Protezione civile provinciale, personale dell'Azienda sanitaria provinciale e dell'Azienda ospedaliera ‘Bianchi-Melacrino-Morelli’, associazioni di volontariato, Croce rossa italiana e Vigili del fuoco.

Pino D'Amico

Scilla in Passerella leva gli ormeggi: le note della sirena Pisano in attesa delle parole di Gratteri

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Ieri, martedì 5 agosto, la presentazione della rassegna nell’incantevole cornice di Chianalea. Domani, giovedì 7 agosto, in piazza San Rocco, dalle 21:30, #CalabriaOLTRE i tribunali: Nicola Gratteri intervistato da Paola Bottero. A seguire il concerto degli Hantura




Una pedana sul mare. Perché occorre ricominciare a navigare, dove non c’è più terra dove andare. Questa la suggestione che ha condotto ieri sera, al Bleu de Toi di Chianalea, l’equipaggio di Scilla in Passerella, rassegna culturale che fino al 14 agosto vedrà impegnati ventisette ospiti tra scrittori, magistrati, giornalisti e protagonisti della politica per ripartire dalla rocca di Scilla e, come gli antichi pescatori sulla passerella del pescespada, andare oltre. #CalabriaOLTRE non è solo l’hashtag lanciato dai direttori artistici della rassegna, Sabbiarossa Edizioni e Ossi di Seppia, cui l’organizzatrice Filodrammatica Scillese ha demandato la scelta dei contenuti che verranno declinati fino al 14 agosto. #CalabriaOLTRE è anche un contenitore, perché, come ha sottolineato Filippo Teramo, conduttore della serata, «per portare al largo la passerella serve un equipaggio coeso e numeroso»: a organizzatori e direttori artistici si sono affiancati l’hotel Le Sirene, il Lido Francesco e il ristorante Bleu de Toi, che hanno messo a disposizione le location, i patrocinatori - Comune di Scilla e Provincia di Reggio Calabria – cha hanno aiutato nella logistica, i partner, che si sono imbarcati credendo nell’orizzonte #oltre: Scilla EventiProgetto 5Radio Touring 104Gal Basso Tirreno.
Le note di Cilea, Bocelli e Dalla, magistralmente interpretate dalla soprano Eleonora Pisano, hanno dato un valore aggiunto e una direzione alla partecipatissima presentazione in cui Marisa Larosa e Josephine Condemi hanno illustrato le tappe del percorso che partirà domani sera, giovedì 7 agosto, alle 21.30, in piazza San Rocco. «Vogliamo contaminarci e raccontare una Calabria diversa», ha spiegato Teramo. E così sarà, a partire dalla #CalabriaOLTRE i tribunali, serata in cui il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, sarà sollecitato dalle domande di Paola Bottero.
L’anteprima al Bleu de Toi ha raccontato una Calabria diversa che passa, come evidenziato dal presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte Giuseppe Bombino, «dal diventare da oggetto, soggetto di narrazione. L’Aspromonte è il suo mare, è contaminazione tra climi, popoli e culture e vuole narrarsi, dire la sua verità e raccontare la sua storia millenaria». Contaminazione, sinergia e impegno derivante dall’identità le parole chiavi di tutti gli interventi: se per Aldo Aldi, commissario comune di Scilla «è necessario che i migliori non si sottraggano all’amministrazione della polis, della loro città, riscoprendo il senso di appartenenza», per Eduardo Lamberti Castronuovo, assessore provinciale alla cultura e alla legalità «occorre un senso di pragmaticità che deriva dal conoscere ciò di cui si parla, quindi le proprie radici e la propria cultura, per poterla poi esportare». Per Antonio Alvaro, presidente GalBatir, «qualcosa si sta muovendo, ma occorre mettersi a un tavolo con gli enti istituzionali per concretizzare sinergie proficue anche in relazione ai fondi europei Horizon 2020», mentre Nicodemo Vitetta, presidente Proloco Gioiosa Jonica, si è impegnato ad avviare un dialogo per far rinascere una Proloco sotto la rocca.

La passerella ormai è in mare, on e offline: il sito www.scillainpasserella.com contiene tutti i dettagli, i percorsi futuri e i dietro le quinte della rassegna, dalla mappa dei luoghi alla descrizione delle singole serate, con foto e biografia di ciascun ospite, passando per i videoracconti di quello che Scilla è stata e di ciò che può ritornare ad essere; l’hashtag #CalabriaOLTRE sta diventando virale in attesa della prossima tappa, giovedì 7 dalle ore 21.30 a Piazza San Rocco, dove ci si chiederà se esiste una #Calabriaoltre i tribunali, con Nicola Gratteri (procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria) intervistato da Paola Bottero (giornalista, scrittrice, editrice e conduttrice di Ossi di Seppia) e, a seguire, Hantura in concerto.

Scilla (Reggio Calabria) 6 agosto 2014

Nando dalla Chiesa si scusi con il popolo calabrese

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QUANDO L'ANTIMAFIA DIVENNE RAZZISMO: CALABRESE= 'NDRANGHETA.
LETTERA APERTA A NANDO DALLA CHIESA


Carissimo dott. Dalla Chiesa,
curiosando sulla prima pagina de "Il Garantista",non ho potuto fare altro se non acquistare il quotidiano e sfogliare frettolosamente sino a pag. 4.

Il titolo era alquanto emblematico,ma volevo capirci meglio. Non potevo credere ai miei occhi. Le parole riportate nell'articolo, la relazione che Lei ha presentato al Comune di Milano nella veste di coordinatore del comitato antimafia sarebbero dovute essere state scritte da un neofita,ma non da Lei.

Lei che ha visto i propri genitori morire sotto i colpi della mafia per le strade di Palermo, Lei che è docente di Sociologia della Criminalità organizzata presso l'Universitá degli Studi di Milano, Lei che ha ricordato nei suoi scritti Falcone e Borsellino, ma anche uno sconosciuto a molti come Rosario Livatino, Lei che è un esperto dell'argomento non poteva permettersi una simile caduta di stile.


Chi Le parla è uno studente di Giurisprudenza presso l'Università Cattolica di Milano, REGGINO CALABRESE INCAZZATO.

"Del resto chi è nato e cresciuto da quelle parti,qualcosa da nascondere ce l'ha sempre,al limite qualche parentela o amicizia sospetta."
Con queste parole Lei ha chiaramente voluto intendere che chi nasce in Calabria è marchiato a vita,che calabrese equivale a 'ndranghetista. Che per noi non v'è alcuna speranza. Lei questa la chiama realtà, io razzismo. 

Le replico con durezza perché queste parole mi hanno fatto male,e so per certo che rappresento lo sgomento di milioni di calabresi.

Lei con poche ma incisive parole ha mancato di rispetto ai milioni di cittadini onesti; ai numerosi ragazzi che militano nelle associazioni antimafia; agli imprenditori che resistono, denunciano, e non pagano il pizzo; ai politici che non si fanno piegare; ai magistrati che per speranza e passione non hanno più una vita normale;ai ragazzi che non si arrendono e sperano ogni giorno in un futuro migliore. Ha offeso suo padre, morto per combattere il sistema. Ha offeso tutti i morti "ammazzati", i nostri veri eroi.

La sua grande conoscenza dell'argomento l'ha portata ad una conclusione ignorante.
Non si diventa simboli dell'antimafia sparando a zero o facendo di tutta l'erba un fascio, ma solo arrivando al cuore del problema, lottando e appoggiando la gente onesta e desiderosa di cambiamento, quella stessa gente che Lei ha offeso.

La invito a scusarsi per alcune parole da Lei pronunciate e, mi auguro, interpretate in modo errato.
Ma soprattutto La invito a venire qui da noi, ospite dei Calabresi onesti, per dimostrarLe che la nostra terra è più bella che maledetta, ma soprattutto ricca di speranza.


                           Angelo Costantino
      Presidente "Giovani Per il Futuro"

Progetto Polistena: "Primarie aperte o corriamo da soli"

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Polistena (Reggio Calabria) – Progetto Polistena mette i paletti ed indica la via politica in vista della prossime amministrative del 2015 chiedendo “a tutte le forze politiche presenti sul nostro territorio ed ai loro referenti provinciali e regionali” primarie aperte ai cittadini per la scelta del candidato a sindaco della città. Una richiesta figlia non tanto della certezza di non poter reperire con ampie intese ed in prima battuta “un candidato capace di mettere d'accordo tutti” da contrapporre all’attuale mayor, Michele Tripodi, quanto più per consentire la più ampia partecipazione dei cittadini con l’effetto di circoscrivere le pulsioni personali di qualche esponente della vecchia guardia che ha già – ed a più riprese -  avanzato la propria candidatura a primo cittadino in un quadro politico assai frammentato e disomogeneo a sinistra. 

Un forte proposito di rinnovamento anima, dunque, la compagine associativa a trazione renziana di Progetto Polistena: “Anche a Polistena  –scrivono in un apposito comunicato – occorre rinnovare gli uomini e le idee, dare spazio ai giovani ed ai loro bisogni non a parole, ma con i fatti, mandare in pensione la politica per mestiere e quella dei soliti noti, che pensano che l'impegno politico sia territorio di loro esclusiva competenza da presidiare, a vita, e nonostante tutto”. Il messaggio lanciato è chiaro ma si fa ancora più esplicito nel monito finale nel quale viene racchiuso in sunto: “Qualora la prospettiva di portare per la prima volta i cittadini di polistena a scegliersi, attraverso elezioni primarie vere e trasparenti, il proprio candidato a sindaco non dovesse riuscire, presenteremo la nostra lista alla gente per dare la possibilità a chi si è stancato di vedere a Polistena le solite vecchie facce, di dire finalmente, con il proprio voto, basta! ”. Quasi un avviso ai naviganti teso ad escludere inciuci o cavalli di ritorno ed atteso comunque al fact checking.

Giuseppe Campisi 

Le notizie del 6 agosto 2014, sera

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ITALIA TORNA IN RECESSIONE: PIL -0,2%. RENZI, AVANTI DECISI ALLARME UE SU IMPATTO FINANZA.OPPOSIZIONI ATTACCANO, BORSE KO Istat, -0,2% in secondo trimestre, livello più basso da 14 anni. Premier: dipende solo da noi invertire rotta. 'Bonus e taglio Irap non ancora sufficientì. Padoan: con controllo attento spese nessuna nuova manovra. Industria torna a crescere, ma 80 euro non spingono domanda interna, male estero. ---. 

SIRIA, SCOMPARSE DUE COOPERANTI ITALIANE AD ALEPPO SI TEME UN RAPIMENTO, FARNESINA: SONO IRREPERIBILI Al lavoro Unità di crisi e intelligence ministero Esteri. Vanessa Marzullo di Brembate (Bergamo) e Greta Ramelli di Besozzo (Varese) seguivano progetti umanitari nel settore sanitario e idrico. Avvertite le famiglie, tenute costantemente informate. Sparite da alcuni giorni. ---. 

ITALICUM, RENZI E BERLUSCONI APRONO SULLE SOGLIE CAUTELA SU PREFERENZE. RIFORMA SENATO RUSH FINALE Tre ore faccia a faccia, non solo legge elettorale tra cavaliere e premier. Piccoli in tensione e Alfano insiste sulle preferenze. Palazzo Madama stringe su ddl Boschi: domani possibile via libera. Approvate nuove norme su elezione capo Stato; via libera soppressione Cnel; solo da Camera fiducia a governo; 500mila firme per referendum. ---. 

SCHETTINO IN CATTEDRA ALLA SAPIENZA. MINISTRO 'SCONCERTANTÈ IRA DEL RETTORE. E SULLA CONCORDIA TROVATI RESTI UMANI L'ex comandante della Concordia è intervenuto ad un seminario sulle gestione di situazioni di panico e di crisi. Prof sotto accusa si difende: era inatteso. Ma per il rettore è stata una 'scelta indegnà. Rabbia e battute anche in rete. Legale Schettino: ha ricostruito naufragio. Intanto il relitto della Concordia restituisce ossa e un teschio. A individuare i resti umani sono stati i sommozzatori dei vigili del fuoco. ---. 

GAZA, OK ISRAELIANI E PALESTINESI PER ESTENSIONE TREGUA JIHADISTI IRAQ SEQUESTRANO CENTINAIA DONNE, RISCHIO SCHIAVITÙ Allarme ministero iracheno dopo la conquista della città di Sinjar: c'è rischio che vogliano farle diventare delle schiave, intervenga comunità internazionale. In Egitto trattative con Israele, Hamas. Kerry: discutere soluzione dei due Stati, il cessate fuoco serva per aprire colloqui di pace. Israele e palestinesi avrebbero concordato di estendere l'attuale cessate il fuoco su Gaza, secondo quanto riferiscono i media. ---. 

EBOLA, OMS VALUTA USO FARMACI SPERIMENTALI IN AFRICA NUMERO MORTI VERSO QUOTA 1000. MALATO SPAGNOLO RIMPATRIATO L'Oms valuterà l'uso di farmaci sperimentali per combattere l'epidemia di Ebola in Africa occidentale. Sale il bilancio delle vittime: secondo i nuovi dati i decessi sono stati, al 4 agosto scorso, 932 mentre sono 1.711 i casi accertati in quattro paesi africani (Guinea, Liberia, Sierra Leone e Nigeria).Dopo gli Usa anche la Spagna rimpatria un suo cittadino colpito da ebola. È il primo caso di un malato che arriva in Europa. ---. 

PUTIN BLOCCA IMPORT PRODOTTI AGROALIMENTARI UE-USA LA NATO TEME CHE MOSCA POSSA INVADERE L'UCRAINA Decreto del presidente russo dopo sanzioni imposte a Mosca. Alleanza: situazione pericolosa. Per Nato preoccupano 20mila truppe russe a confine orientale. 'Mosca può usare pretesto missione umanitaria o di peacekeeping'. ---. 

SCHUMACHER, SI UCCIDE UOMO SOSPETTATO FURTO DATI CLINICI SI IMPICCA IN CELLA A ZURIGO IMPIEGATO ARRESTATO IERI L'annuncio del ministero della Giustizia elvetico. L'uomo, la cui identità non è stata rivelata, lavorava per la società svizzera di soccorso aereo Rega, la stessa incaricata di assicurare il trasferimento dell'ex campione di Formula 1 dall'ospedale di Grenoble a Losanna. 

CALCIO: AMICHEVOLI, NAPOLI-BARCELLONA 1-0  - GINEVRA (SVIZZERA), 6 agosto 2014 - Il Napoli ha battuto 1-0 il Barcellona in un'amichevole disputata allo stadio di Ginevra. Il gol della vittoria per i partenopei è stato segnato da Dzemaili al 35' del secondo tempo.

Il PIL, Prodotto Interno Lordo

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Robert Kennedy, discorso del 18 marzo 1968

"Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.



Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).

Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.


Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.


Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti.


Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.


Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani."

Discorso di Robert Kennedy, 18 marzo 1968, Università del Kansas 

Quello che avete letto non è il pensiero di qualche no global, di un teorico della decrescita felice, di un seguace dei verdi o di qualche dannato "rasta-panda" che vuole annoiare con le sue strampalate teorie. Sono le parole che pronunciò Robert Kennedy tre mesi prima di essere ucciso. Nel 1968, oltre quarant'anni fa.
Quarant'anni fa, Robert Kennedy tenne un discorso sulla reale ricchezza delle Nazioni e sul PIL. Tre mesi dopo fu assassinato.

Cos'è il PIL, il Prodotto Interno Lordo? Il misuratore della crescita della società? La trasformazione in denaro, un concetto astratto, della nostra salute, del nostro tempo, dell'ambiente? Nessuno ha mai calcolato il COSTO del PIL. I danni dei capannoni vuoti, delle merci inutili, dei camion che girano vuoti come insetti impazziti, della distruzione del pianeta. Nessuno ha mai stimato il valore del tempo perduto per le code, per gli anni sprecati a lavorare per produrre oggetti inutili. Per gli anni buttati per comprare oggetti inutili creati dalla pubblicità. Il tempo, la Terra, la vita, la famiglia (gli unici importanti) sono concetti troppo semplici per il PIL. Un mostro che divora il mondo.

Lo mangia e lo accumula. Lo digerisce e lo trasforma in nulla. L'equazione PIL = ricchezza è un incantesimo. I prodotti inutili non diventano utili perché qualcuno li compra.

"Solo quando l'ultimo fiume sarà prosciugato
quando l'ultimo albero sarà abbattuto
quando l'ultimo animale sarà ucciso
solo allora capirete che il denaro non si mangia."
Profezia Creek.

Luigi Palamara

Gmail "accetta" email con accenti e caratteri non latini

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Google annuncia il primo passo verso un mondo dove le email sono «più globali». Il colosso di Mountain View ha introdotto, nel suo servizio Gmail, il supporto a indirizzi di posta scritti con caratteri che non rientrano nell’alfabeto latino (tipo il cinese e il giapponese) e che contengono lettere accentate (ad esempio José). 

Gli utenti di Gmail potranno scambiarsi messaggi di posta con utenti che hanno indirizzi scritti con questi caratteri, finora non supportati. Il passo successivo, spiega Google su suo blog, sarà consentire la creazione di account Gmail che contengano accenti e caratteri non latini. 

La tecnologia è disponibile da tempo. Nel 2012 l’organizzazione Internet Engeneering Task Force ha creato un nuovo standard per email che supporta indirizzi con lettere accentate e non latine, ma la sua adozione stenta a decollare. 

«Affinché lo standard diventi realtà, tutti i provider di posta elettronica e tutti i siti che richiedono un indirizzo email dovrebbero adottarlo», scrive Google. "La tecnologia c’è, ma qualcuno deve fare il primo passo".  

L'”ESERCITO RISORSA PER IL PAESE”: LE "GUIDE" ACCOLGONO UNA NAVE CON CIRCA 1400 IMMIGRATI

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Ieri (5 agosto 2014) un dispositivo di uomini e donne del Reggimento "Cavalleggeri Guide" (19°) di Salerno, della Brigata Bersaglieri "Garibaldi" , in concorso con le altre Forze dell'Ordine, sta garantendo la sicurezza nel porto di Salerno per l'accoglienza e la successiva gestione di circa 1400 immigrati.
E' il terzo impegno della città di Salerno nell'accogliere immigrati per poi procedere al trasferimento nei vicini centri d'accoglienza della regione Campania e Puglia. Anche per questa esigenza, la Prefettura di Salerno ha richiesto al 2° Comando delle Forze di Difesa, di San Giorgio a Cremano (NA), l'intervento di unità delle "Guide".
Il neo Comandante del Reggimento, Colonnello Angelo Malizia, ha messo a disposizione del dispositivo di sicurezza da schierare con le Forze dell'Ordine, circa 50 tra uomini e donne con il compito specifico di vigilare l'area portuale interessata allo sbarco.
L'attività si è prolungherà fino a sera quando si è completato il riconoscimento degli immigrati ed il loro successivo smistamento nei centri di accoglienza.

Reggio Calabria, operazione "Rifiuti Spa 2": scarcerati Dieni, Putortì e Spinella

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Arrestati durante un'operazione della Dia sono stati scarcerati oggi

Reggio Calabria 7 agosto 2014 - Scarcerati gli avvocati e il commercialista recentemente coinvolti nell’operazione “Rifiuti Spa 2″, Giulia Dieni, Giuseppe Putortì e Rosario Spinella. A deciderlo il tribunale del riesame ha ritenuto vi fosse, per la loro posizione, “carenza del quadro indiziario”. 

Alma Latina, spettacolo teatrale della compagnia romana L'Eco dei Sanpietrini, che si terrà il prossimo 19 agosto all'anfiteatro comunale di San Basile

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Alma Latina


Ideato e scritto dalla compagnia teatrale L’eco dei Sanpietrini


Spettacolo teatrale e musicale ispirato al flamenco.


La storia s’ispira ai classici di Lorca e Almodóvar


 Martedì 19 agosto 2014 ore 21:30

Anfiteatro comunale di San Basile

Ingresso Libero



Tre ragazze, un provino, una città magica: Sevilla. Ma soprattutto la voglia di rimettersi in gioco, di ricominciare da capo al ritmo sensuale e tenace del flamenco. Alma Latina, è il quarto spettacolo della compagnia teatrale L’ Eco dei Sanpietrini, scritto da Lavinia Lalle e Sarah Mataloni, è una commedia frizzante dal sapore iberico che unisce recitazione, musica e danza.

La solennità dei classici del teatro spagnolo e la spontaneità delle tre protagoniste si amalgamano per dare vita ad uno spettacolo capace di unire differenti anime: la malinconia e la sofferenza tipica delle parole di Lorca, la vivacità e l’esuberanza di Almodovar, le riflessioni e i pensieri delle tre ragazze che lentamente si svelano.

Protagonista indiscusso dello spettacolo è il flamenco: con la sua forza prorompente, l’energia di questa danza accompagna le ragazze nel loro percorso artistico e individuale, evidenziandone stati d’animo, emozioni e pensieri.


Di Lavinia Lalle e Sarah Mataloni


Con la partecipazione di, in ordine alfabetico: Raffaella Martella, Emanuele Parlati e Martina Venanzi


Napoli, inizio Consiglio Comunale del 7 agosto 2014

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prima parte del 7 agosto 2014


Il Consiglio Comunale è cominciato con alcune commemorazioni e gli interventi urgenti


Il Consiglio Comunale, sotto la presidenza di Raimondo Pasquino, ha affrontato, nell’ora precedente all’appello, i question time: del consigliere Marco Nonno sul Piano urbano attuativo Land Green, con risposta in Aula dell’Assessore all'Urbanistica Piscopo, sul Mancato avvio dei lavori di riqualificazione in Via Pisani e in Via Provinciale Pianura, con risposta dell’Assessore alle Infrastrutture Calabrese, sullo Stato di realizzazione del Progetto Sirena, con risposta dell’Assessore Piscopo e sulla Mancata manutenzione dell'immobile del Sig. Carbone Alfredo a Pianura, con risposta dell’Assessore al Patrimonio Fucito; del consigliere Domenico Palmieri sul Sistema di accesso al parcheggio degli spalti del Maschio Angioino e sugli Incidenti occorsi a pedoni per dissesto stradale in via Toledo, entrambi con risposta in Aula dell’Assessore alle Infrastrutture Calabrese, e sulla Rimozione rifiuti speciali a Via detta Bussola e via Cupa Principe, con risposta in Aula dell’Assessore Sodano; del consigliere Vincenzo Moretto sulla Mancata partenza della raccolta differenziata ai Colli Aminei con risposta in Aula dell’Assessore Sodano.

Presenti all’appello 40 consiglieri, la seduta ha ascoltato in apertura il Presidente Pasquino che ha pronunciato la commemorazione del professor Antonio Grella e del professor Pasquale Ciriello. Del professor Grella, rettore della Seconda Università di Napoli, il Presidente Pasquino ha ricordato le spiccate doti umane e lo spessore culturale, definendola una importante figura non solo del mondo ospedaliero e universitario ma anche della società civile in generale, fonte del sapere, e testimoniando nei suoi confronti stima ed affetto. Del Rettore dell’Orientale Pasquale Ciriello, il Presidente Pasquino ha ricordato l’impegno nella politica universitaria della Campania e l’elezione a deputato nelle fila del PD, ricordando il professor Ciriello come un uomo mite e garbato, amato per la sua preparazione, in particolare dagli studenti, esempio di capacità professionale e di valore umano.

Dopo un minuto di raccoglimento, l’Aula ha ascoltato anche la commemorazione, fatta dal consigliere Palmieri, di Gennaro Zambrano, dipendente comunale, che ha lavorato nel dipartimento del Consiglio, che ha definito “persona normale ma stimata e amata” che ha dedicato la vita al lavoro e alla famiglia, una persona “con la schiena diritta” che merita il rispetto e il ricordo del Consiglio, oltre che dei suoi colleghi di lavoro.

Il presidente Pasquino ha comunicato all’Aula l’elezione  a capogruppo di IDV del consigliere Antonio Luongo, che è brevemente intervenuto per ringraziare, e l’adesione al partito socialista del consigliere Antonio Crocetta, intervenuto per motivare la propria scelta e ribadire la propria permanenza, all’interno del Consiglio, nel gruppo di Federazione della Sinistra, quale componente socialista.

Sotto la presidenza del Vice Presidente Frezza, il Consiglio ha ascoltato gli interventi urgenti (ai sensi dell’articolo 37 del Regolamento) dei consiglieri: Carmine Attanasio (Gruppo Misto – Verdi),  sulla recente diffusione, anche attraverso i Tg nazionali, della notizia, non veritiera, di sberleffi (“pernacchie”) ai danni di consiglieri comunali da parte di dipendenti e per ribadire le critiche all’ufficio stampa, a suo dire inutile, nella diffusione delle notizie sul Consiglio; Elena Coccia (FdS),  sulla chiusura del giornale l’Unità la cui difesa si inserisce in una lotta più generale per la difesa della Costituzione; Vincenzo Moretto (FdI), sulle dimissioni del presidente della Mostra d’Oltremare, Rea, a seguito dello scontro interno al consiglio di amministrazione dello stesso Ente; Giovanni Formisano (IDV), che ha denunciato, negli ultimi  provvedimenti della Giunta Regionale, come la riapertura dei termini del condono edilizio, e negli annunci dello sblocco di finanziamenti per grandi opere, operazioni dettate da fini di propaganda in prossimità del voto; Andrea Santoro (NCD) per sollecitare le procedure necessarie al varo della Città Metropolitana esprimendo apprezzamento per quanto dichiarato dal Sindaco (sul proprio ruolo super partes nella fase costituente ) e, inoltre, per segnalare la necessità dei lavori di messa in sicurezza di Via Camaldolilli e, in generale, di potenziare nella zona di Pianura gli sforzi per debellare i fenomeni dello sversamento abusivo dei rifiuti; Teresa Caiazzo (Gruppo Misto – Verdi) sul colpo di mano della Regione che ha riaperto termini del condono edilizio e,  con provvedimenti di natura urbanistica e paesaggistica, compromette alla base la pianificazione e apre il varco ad ulteriori abusi; Carlo Iannello (RD) che ha denunciato la presenza, in una lettera dei Revisori Contabili del Comune dello scorso 28 luglio, di affermazioni che vanno interpretate come un attacco alle prerogative del Consiglio comunale e dei consiglieri, “intimidazioni” per l’espressione delle proprie opinioni; Vincenzo Varriale (Gruppo Misto – Centro Democratico) sulle vicende della Mostra d’Oltremare per ribadire, contrariamente a quanto espresso dal consigliere Moretto, l’apprezzamento per quanto realizzato nella Mostra e nell’area ovest della città; Gennaro Esposito (RD) per riportare nell’aula del Consiglio la voce dei comitati impegnati per Bagnoli che si appellano affinché si discuta dei contenuti dell’accordo di programma che ci si appresta a firmare con il presidente Renzi, il prossimo 14 agosto, a favore della legalità e del rispetto delle opzioni di questi anni, innanzitutto la rimozione della colmata, invece non presenti nei documenti; Guangi (FI PDL Berlusconi presidente) per sollecitare interventi sul degrado di Via Emilio Scaglione chiedendo il completamento urgente dei lavori in corso; Marco Nonno (Fd’I) per lanciare l’allarme, ormai ciclico, sulle condizioni delle caditoie, delle vasche per la raccolta delle acque, tutte opere che vanno fatte per tempo, prima delle piogge autunnali, e gli interventi di potatura sulle alberature e, in generale, per sollecitare interventi sul territorio cercando di coinvolgere le Municipalità;  Antonio Borriello (PD) per denunciare la mancata definizione degli atti di liquidazione per il pagamento, con i fondi del decreto 35, dei debiti nei confronti delle Case Famiglia che perdurano dal 2011 e per sollecitare, nella predisposizione del prossimo bilancio di previsione, attenzione ai servizi, vista la situazione di disagio vissuta dalla città in vari campi, a partire dalle politiche sociali per i minori.

Su richiesta del consigliere Palmieri (NCD), è stato a questo punto verificato il numero legale, accertato in 32 presenti.

Gli interventi urgenti sono continuati con l’intervento del consigliere Fiola (PD), sulle delibere, sul Patrimonio  e sulla Tari, preannunciando che non avrebbe presenziato alla discussione delle stesse nel corso della seduta, del consigliere Pace (Gruppo Misto – Centro Democratico) sui 12 Piani Urbanistici Attuativi sbloccati, e sugli altri avviati, che rappresentano un importante impegno dell’amministrazione, e sulla necessità di realizzare gli interventi sul decoro delle scuole e quelli per la sicurezza utilizzando i finanziamenti e attivando una corretta governance con le scuole per evitare spreco di risorse, del consigliere Gennaro Castiello (PDL Napoli) sulle Vele di Scampia chiedendo che il Consiglio sia coinvolto nelle scelte da fare nell’intera area, territorio fortemente disagiato, e per precisare la propria posizione autonoma nell’ambito dell’opposizione invitando a restare in Aula per senso di responsabilità.



seconda parte del 7 agosto 2014


Il Consiglio Comunale ha approvato la delibera sulle tariffe TARI e ha cominciato l’esame della delibera sui beni exEca


Sotto la presidenza di Raimondo Pasquino, il Consiglio ha proseguito i propri lavori votando a favore, a maggioranza, sulla proposta di inversione dell’ordine dei lavori formulata dal capogruppo IDV Antonio Luongo (proposta sulla quale si è dichiarato contrario Vasquez di Sinistra in Movimento) per trattare, nell’ordine: la delibera n. 426 del 19.06.2014 per la determinazione delle Tariffe del Tributo comunale sui Rifiuti (TARI), la proposta al Consiglio per l'assenso al trasferimento al patrimonio comunale dei beni mobili e immobili dell'IPAB "Opere Pie ex E.C.A. di Napoli" e, infine, la delibera di Conferma dell'approvazione del rendiconto per la gestione finanziaria 2013 di cui alla deliberazione consiliare n. 20 del 15 aprile 2014.

L’assessore Palma ha illustrato la delibera sulle tariffe TARI spiegando che con l’approvazione delle tariffe TARI si completa il corredo delle delibere di regolazione conseguenti all’introduzione della IUC (Imposta Unica Comunale). L’assessore Palma ha ripercorso il tortuoso cammino delle leggi sul federalismo fiscale e invitato a votare la delibera, che stabilisce le tariffe per la tassa sui rifiuti per l’anno di imposta 2014 rilevando che si registra una diminuzione della tassa a carico delle utenze domestiche e, una diminuzione per 52mila – sulle 68mila utenze che costituiscono la platea delle utenze non domestiche – rispetto al 2013 ed anche rispetto al 2012.

Il consigliere Santoro (NCD) ha chiesto chiarimenti al Segretario generale sulla possibilità o meno di approvare le tariffe della Tari per il 2014 prima della definitiva conferma del Rendiconto 2013 ed il Segretario Virtuoso si è pronunciato, in risposta, dicendo che non c’è impedimento all’approvazione della delibera che è tra gli atti da allegare obbligatoriamente al bilancio di previsione il cui termine di approvazione è ora fissato al il 30 settembre.

Dopo l’intervento del presidente della Commissione Bilancio, Capasso, che ha ricordato che la stessa ha esaminato la delibera esprimendo parere favorevole, e dopo l’intervento del consigliere Fiola (PD), al quale ha replicato l’assessore Palma, sono stati approvati a maggioranza due emendamenti tecnici e la stessa delibera (contro hanno votato i gruppi Fratelli d’Italia, NCD, Liberi per il Sud, FI, Sinistra in Movimento, Ricostruzione Democratica, mentre si è astenuto il consigliere Castiello).

Verificato - su richiesta del consigliere Moretto – il numero legale, presenti 38 consiglieri, il Consiglio è passato all’esame della delibera n. 455 del 27.06.2014 per l'assenso al trasferimento al patrimonio comunale dei beni mobili e immobili dell'IPAB "Opere Pie ex E.C.A. di Napoli".

Il consigliere Moretto ha illustrato, con replica dell’assessore Fucito e intervento del consigliere Fiola, una propria “questione pregiudiziale” per sospendere la discussione sulla delibera. La sospensiva è stata respinta a maggioranza (a favore si sono pronunciati i gruppi di Fratelli d’Italia, Liberi per il Sud, Nuovo Centro Destra, Forza Italia, mentre il consigliere Frezza si è astenuto) e il presidente Pasquino ha dato la parola all’assessore al Patrimonio Fucito che ne ha cominciato l’illustrazione.


                                                                                              S E G U E ….

L’ANTIMAFIA S’INCHINI DAVANTI ALLA LEGGE

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Reggio Calabria, lì 7 agosto 2014 - Magistrati con almeno quindici anni di professione alle spalle.

Nel momento in cui si tenta timidamente di riformare la Giustizia, questo sarebbe un affidabile titolo che il cittadino comune non dovrebbe stancarsi di pretendere non solo nei confronti del rappresentante della parte processuale che intendesse avanzare richieste di misure coercitive della libertà personale in relazione a reati associativi ed a quelli destinati a suscitare grave allarme sociale.

Identico requisito, infatti, lo si dovrebbe esigere anche nei confronti di ciascun componente l'organo collegiale chiamato a concedere o negare l'emissione del titolo custodia le per gli stessi reati.

Se la "meritocrazia" non è solo utopia, non ci si può nascondere l'elevata percentuale di conclusione in senso favorevole alla Difesa di processi avviati con il clamore degli arresti, e ciò, di per se solo, dovrebbe suggerire ad un Legislatore autenticamente attento l'idea di affidare competenze esclusive "de libertate" ad un organo collegiale che abbia maturato “sul campo” la necessaria e rassicurante qualificazione.

Negare, oggi, dopo circa venticinque anni e qualche tentativo di realizzare qualcosa che si avvicini all’idea del cosiddetto “giusto processo”,  l'indulgenza del Gip, giudice monocratico, verso lo strapotere processuale dell'Ufficio di Procura, significherebbe rinunciare in partenza a comprendere le reali ragioni che recentemente hanno indotto il Legislatore, con decretazione d'urgenza, ad approntare una parvenza di argine al sovrabbondante ricorso alla carcerazione preventiva, per di più nella persistente ed incivile vigenza un regime penitenziario che non è azzardato definire "da terzo mondo", si come l'Europa rimprovera al nostro Paese ormai da troppo tempo.

Una Giustizia moderna passa da questi interventi che saprebbero assicurare al cittadino comune un minimo di riparo da una Giustizia sofferente, efficacemente riflessa dai non sempre giustificati eccessi di un'Antimafia che deve riscoprire l'umiltà di inchinarsi davanti alla Legge.

Quella stessa Legge che oggi ha restituito alla libertà tre professionisti, gli avvocati Giulia Dieni e Giuseppe Putortì ed il dottore commercialista Rosario Spinella.

Una riflessione conclusiva si impone sulla ricorrente ed apparentemente non altrimenti infrenabile pubblicazione di atti processuali provenienti dalla sola parte pubblica, senza esclusione del "culto delle manette" che offre la cifra della involuzione di cui è preda parte della Stampa, tanto da farla apparire megafono di vendetta sociale.

Occorre, cioè, interrogarsi se l'enfasi che ha caratterizzato la suggestiva "comunicazione" nel caso dei citati professionisti mirasse anche ad orientare in qualche modo il giudizio del cittadino.

Ed appare inevitabile, nel caso di risposta affermativa, fare proprio quanto tempestivamente ed efficacemente "denunciato" dalla Camera Penale "Gaetano Sardiello" nel lamentare che "l'indagine dell’Autorità Giudiziaria non necessita di forme di pubblica legittimazione intese ad ipotecare un giudizio di “certa” colpevolezza presso l’opinione pubblica a poche ore dalla emissione delle misure restrittive della libertà personale e prima che gli indagati abbiano avuto la possibilità' di difendersi nel contraddittorio".

Oreste Romeo, avvocato

REGGIO CALABRIA. L’operazione Strade Sicure compie sei anni

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REGGIO CALABRIA. “I militari sono stimati e ben voluti dai reggini. La gente apprezza il loro impegno e si sente sicura nel muoversi in quelle zone presidiate dall’Esercito nell’ambito dell’operazione Strade Sicure”. Lo ha detto il capitano Mariano Caputo del 5° Reggimento fanteria ‘Aosta’, comandante del “Complesso Reggio” dell'operazione Strade Sicure. Proprio in questi giorni, l’operazione ha ‘compito’ 6 anni. "Strade Sicure", è infatti iniziata il 4 agosto del 2008. Voluta dall’allora ministro della Difesa Ignazio La Russa (governo Berlusconi IV) era stata avviata mediante un decreto legge, successivamente convertito in legge. Successive disposizioni di legge hanno variato il numero di personale impiegato nel servizio e la data di termine operazione. Attualmente e sino al prossimo 31 dicembre, nelle aree designate dal ministero dell'Interno sono autorizzati ad operare 4.250 militari.

In Calabria, sono operativi tre Complessi (Crotone, Gioia Tauro, Reggio) che dipendono dal Gruppo tattico al comando del maggiore Salvatore Gozzo. La missione è una risorsa per lo Stato: i militari vanno a completare e alleggerire parte del lavoro delle forze di polizia. “Per quanto riguarda le città di Reggio e Messina, ‘Strade Sicure’ impegna l’Esercito nella vigilanza di obbiettivi sensibili. - ha evidenziato il tenente colonnello Angelo Vesto, capo dell’ufficio relazioni esterne della Brigata meccanizzata ‘Aosta’ di Messina - Con l’impiego dei militari, le forze di polizia sono state alleggerite dalle incombenze riguardanti la sorveglianza e, così, destinate agli altri importanti compiti istituzionali”. In questi sei anni, il bilancio è da ritenersi più che positivo e la conferma più valida giunge dal giudizio dei cittadini.

L'Operazione "Strade Sicure", è iniziata il 4 agosto 2008, sulla base del disposto normativo della Legge 24 luglio 2008, nr. 125 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica" e dal DL del 1° luglio 2009 n. 78.


Successive disposizioni di legge hanno variato il numero di personale impiegato nel servizio e la data di termine operazione.

Attualmente, in forza del Decreto Interministeriale Interno – Difesa datato 14 gennaio 2014 nelle aree designate dal Ministero dell'Interno sono autorizzati ad operare 4250 militari fino al 31 dicembre 2014.


Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito detiene il controllo operativo dell'operazione interforze, la gestione diretta è assicurata per il tramite del Comando Forze di Difesa Interregionale Nord (COMFODI-N di Padova) e 2° Comando Forze di Difesa (2° FOD di San Giorgio a Cremano - NA) dell’Esercito.

L’impiego sul territorio è coordinato dai Prefetti in seno ai rispettivi comitati di ordine e sicurezza pubblica.




VILLA SAN GIOVANNI. Pensionato morto: E' omicidio

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VILLA SAN GIOVANNI (Reggio Calabria) 7 agosto 2014. Un pensionato delle Ferrovie dello Stato che, lasciato il lavoro, aveva deciso di vivere nella sua auto, è stato ucciso con due colpi di pistola di piccolo calibro. Il cadavere di Giuseppe Giuffrè, 64 anni, è stato trovato ieri pomeriggio, intorno alle ore 14, all'interno della vettura parcheggiata sul lungomare, dove l'uomo viveva. I soccorritori, in un primo momento, avevano pensato ad un malore. E' stata l'autopsia, effettuata oggi, ad individuare i due piccoli fori di entrata vicino al volto che erano sfuggiti ad un primo esame perché coperti da sangue compatibile con una fuoriuscita per un malore. 

Oscuro, al momento, il possibile movente. L'uomo, nonostante la scelta di lasciare la famiglia per andare a vivere in auto, aveva rapporti normali con i congiunti, senza problemi. Inoltre non aveva frequentazioni con ambienti malavitosi ed è stato descritto da chi lo conosceva come una persona assolutamente tranquilla. Le indagini sul delitto sono condotte dai carabinieri della locale Compagnia e del Reparto operativo del Comando provinciale di Reggio Calabria.

Rosarno, l'operazione Sant'Anna, conferma che il cartello dei Pesce-Bellocco-Ascone-Pisano...sia sempre solido e ricco

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Operazione Sant’Anna 2-Ventiquattro persone sospettate di fare parte delle cosche Pesce e Bellocco di Rosarno sono state arrestate dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria. Tra loro anche Giuseppe Spataro, 57 anni, zio di Giuseppe Pesce (34) detto "testuni" e indicato come elemento di spicco del clan. Determinanti si sono rivelate le dichiarazioni della collaboratrice di giustizia Giuseppina Pesce. Gli arresti fanno seguito a otto fermi eseguiti il 16 luglio scorso
‘NDRANGHETA DI ROSARNO SOTTO TORCHIO: NEL MIRINO DELLA MAGISTRATURA, CHE COORDINA IL LAVORO DEI CARABINIERI, LE COSCHE DEI PESCE E DEI BELLOCCO 
Domenico Salvatore
I VIDEO



Sono più di quaranta le operazioni scatenate dallo Stato, attraverso le sue articolazioni periferiche, contro una delle più ricche e potenti ‘ndrine ma sarebbe più completo chiamarle “cartello”, della sterminata Piana di Gioia Tauro. Oramai si conosce (quasi tutto) del clan dei Pesce-Bellocco-Ascone-Pisano-Leotta-Ferraro-Rao-Cacciola-Figliuzzi-Bonarrigo-Furuli-Fiumara-Bartolo-Cimato-Zangari ecc.Sebbene ad ogni indagine, 2saltino “fuori nomi e provenienze nuove. Come l’Idra di Lerna. La Commissione Parlamentare Antimafia, le relazioni semestrali della DIA, annuali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Questura, la relazione del Procuratore Generale della Corte d’Appello, la saggistica ed i mass-media, ma soprattutto i Procuratori Capo della Repubblica ordinari di:Castrovillari, Rossano, Crotone, Paola, Catanzaro, Vibo Valentia, Lamezia Terme, Cosenza, Palmi, Locri e quelli della DDA di Reggio Calabria guidata da Federico Cafiero De Raho e di Catanzaro, diretta da Antonio Vincenzo Lombardo, hanno fornito un quadro abbastanza chiaro dei rapporti di forza esistenti all’interno della ‘ndrangheta, gestita e governata dalla Provincia, organo supremo della “Gramigna” planetaria. Nei cinque Capoluoghi di provincia (Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia) ed in altri centri come Melito Porto Salvo, Locri, Siderno, Africo, San Luca, Gioiosa e Marina di Gioiosa, Villa San Giovanni, Palmi, Piana di Gioia Tauro, Cetraro, Lamezia, Paola, Cirò, Limbadi-Nicotera-Tropea, Cutro, Mileto, Serra San Bruno, Castrovillari, Corigliano, Cassano e qualche altro centro, la ‘ndrangheta è ben radicata localmente; ma è anche legata e collegata con il resto della Penisola e con Cosa Nostra, Camorra, Sacra Corona Unita e Basilischi, anche all’estero. Australia, Canada e USA ma anche Russia, Paesi europei dell’Est, Spagna, Francia, Inghilterra, Germania, Belgio ed Olanda; ed in un paio di Paesi africani. La ‘ndrangheta, per intenderci, ma oramai non c’è più nessuno che lo neghi, è un’azienda, se non hollding internazionale del crimine organizzato. C’è un Consiglio d’amministrazione e c’è un a.d. che amministra in nome della S.p.a. e  riferisce e comunica, per grandi linee e dettagliatamente. Il suo bilancio supera i cinquantamila miliardi di euri all’anno. La ‘ndrangheta è leader nel commercio della cocaina. Tratta direttamente con i narcotrafficantes dell’America centrale e del Sudamerica; tuttavia non disdegna il traffico di eroina, haschisc e marijuana e la droga sintetica. Senza per questo trascurare la filiera del cemento, appalti e sub-appalti, il traffico di armi, gioielli e rifiuti anche tossici, prostituzione, boat-people, scommesse clandestine, rakett delle estorsioni ed usura, riciclaggio di denaro sporco in catene di alberghi, hotels, ristoranti, pubs, pizzerie, villaggi turistici, ville e palazzi, centri commerciali, supermarkets, barche, panfili e yacht, parco macchine e motociclette, computer smartphone e i-pad superpotenti, di ultima generazione e sofisticati, abiti griffati, viaggi intercontinentali in business class, brokers della droga, agenti di Borsa, intermediari immobiliaristi, businessman della distribuzione su vasta scala. 

Montagne di soldi per corrompere il poliziotto, il finanziere, il carabiniere, il giudice, l’avvocato, il sindacalista più o meno fantoccio, se non funzionale, il funzionario di banca e di posta o di altro ufficio cardine. La cronaca ha offerto in questo senso, specialmente negli ultimi tempi, un campionario di traditori della Patria e della Bandiera, se non della divisa e della toga. Tutti ‘regolarmente indagati, arrestati, processati e condannati. Anche con l’aiutino dei pentiti o collaboratori di giustizia. In modo speciale, negli ultimi tempi di donne. Quelle, che sono riuscite astutamente, a non farsi ammazzare. La distrazione fatale che  ha messo al tappeto la ‘ndrangheta è stata proprio la sottovalutazione delle donne; stesso errore commesso anche da Cosa Nostra e Camorra. La donna ha avuto una corposa emancipazione. Da schiava a serva, sino ad oggetto personale e soprammobile. Ma, anche la “fimmina” ha avuto la sua evoluzione; sebbene ignorata, snobbata e trascurata da tutti i mafiosi. Altro delirio d’onnipotenza eccessivo ed esagerato. Non è solo l’otto Marzo, la Festa delle donne, delle Mimose, della mamma, della nonna. L’avanzata delle donna è stata colossale su tutta la linea. A parte che oramai la cronaca ci offra pure il prototipo se non lo status symbol della donna boss e capobastone. Non soltanto quando il marito, il fratello, il padre, l’amante siano stati ‘sbattuti’ in galera. Gestiscono il business, ancor meglio dei titolari, andati in casanza. Ma nessuno dei mammasantissima, ha abdicato e nemmeno delegato La filosofia di vita, il concetto della donna nella mente degli ‘ndranghetisti, non si è evoluta affatto però. Anzi. “Mashjatuni”, calci e pugni e botte da orbi; libertà zero; democrazia, prossima al niente. Lea Garofalo, Maria Concetta Cacciola e Giusy Pesce, Rosa Ferraro, Simona Napoli, tutte 'fimmine ribelli' che hanno osato dire di no a padri, mariti, fratelli, donne di 'ndrangheta, diventate nemiche di "famiglia" per cambiare un destino infernale. Donne di ‘ndrangheta, cresciute in mezzo ai santini bruciacchiati, alle lupare, all’onore, alle coppole e al rispetto assoluto e reverenziale per i maschi di casa e per ‘gli amici degli amici’.  Senza scomodare le bibbliche  Miriam, Ester, Giuditta, ribelli di Dio tra mito e storia, che diventano presenze e voci “alternative” e fanno emergere la fragilità del pensiero e del potere maschile. Sullo sfondo delle lotte per l'emancipazione, i diritti di cittadinanza, la parità, l'autonomia, la vita. Ci sono le donne così dette ‘normali’ magari impegnate in politica che combattono la ‘ndrangheta coma l’on. Angela Napoli, ex vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia; come il magistrato Doris Lo Moro, impegnata nella medesima Commissione; come l’avvocatessa Elisabetta Carullo, sindaco di Stefanaconi, che grazia alla sua forza d’animo ed al coraggio è riuscita a modificare la mentalità di una comunità soggiogata al potere mafioso. Al sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripodi, che sta operando proprio a Rosarno, nella cittadina dei Pesce-Bellocco-Ascone…. 

Al ministro Maria Carmela Lanzetta che da sindaco di Monasterace ha lottato contro la mafia; nonostante le avessero bruciato la farmacia. Alla baronessa Teresa Cordopatri di Oppido Mamertina a cui vessata dalla ‘ndrangheta  dei Mammoliti-Rugolo che voleva fare l’esproprio proletario delle terre degli avi la studentessa di Firenze Rossella Casini, uccisa nel 1981 perché considerata “infame” (aveva spinto alla collaborazione il fidanzato calabrese, coinvolto in una faida). E c’è il dramma di Santa (Tita) Buccafusca, 37 anni, madre di bambino di 15 mesi e moglie di Pantaleone Mancuso (alias Scarpuni). Un dramma personale ed esistenziale sfociato in tragedia. Il 16 aprile del 2011, infatti, Tita Buccafusca si chiudeva nel bagno e decideva di farla finita con l’acido. Il 19 dicembre 2013, il Gup di Reggio Calabria, Carlo Alberto Indellicati, ha condannato a 30 anni di reclusione  per ognuno Fortunato Pennestrì e Bruno Stilo mandante ed esecutore materiale del delitto di Angela Costantino, consorte da adolescente, del boss Pietro Lo Giudice, fatta scomparire, secondo l'accusa; uccisa per salvare l'onore del capomafia. Angela Costantino aveva 25 anni nel 1994 e 4 figli:  strangolata e sepolta sotto terra. L'automobile di Angela fu abbandonata in un viadotto per inscenare un suicidio. Il 18 marzo del 1994 a Genova la strage  di Pegli, di tre donne: Maria Teresa Gallucci, sua madre Nicolina Celano,  e Marilena Bracalia la cugina studentessa di vent’anni, che stava ancora dormendo su un divano-letto; faceva volontariato in un’associazione di carità. Il triplice efferato delitto a colpi di pistola, irrisolto, emerge dal racconto nell’aula bunker del tribunale di Roma. La rivelazione proviene da una pentita, Giuseppina Pesce, ex componente dell’omonima cosca di Rosarno. Omicidio, eseguito da qualcuno che conoscevano; a cui aprirono la porta offrendo di condividere la colazione poiché era mattino presto. Michele Di Lecce, coordinatore della Direzione distrettuale antimafia, ha formalmente riaperto l’indagine archiviata alla fine del 1995, affidandola a uno dei suoi pm più esperti, Patrizia Petruzziello.  Per Giusy Pesce, sono stati Domenico Leotta e Francesco Di Marte, due boss calabresi  inafferrabili. Fu, a suo dire, un delitto d’onore per punire la quarantenne Maria Teresa Gallucci, che aveva osato intrecciare un’altra relazione dopo essere rimasta vedova di uno ’ndranghetista; a venticinque anni. Il marito,  muratore  dal quale aveva avuto tre figli, muore cadendo da un ponteggio); lei, s’innamora, ricambiata, d’un commerciante del paese, Francesco Arcuri, ucciso con nove pallottole la sera del 4 novembre 1993. Maria Teresa Gallucci  tenta di scappare dalle vendette incrociate. La sua fuga finisce in via Scarpanto numero 14, ingresso G, quartiere di Pegli a Genova.  Un grande condominio popolare pieno d’immigrati, al primo piano vive già sua sorella, ed un fratello tipografo. Un’altra strage per rimanere a Rosarno è quella del 1° settembre 1977. Maria Rosa Bellocco e' stata uccisa dai familiari insieme al marito Mario Alessio Conte e al loro bimbo di nove anni, Francesco. Perche' Maria Rosa, era stata infedele e il marito si era rifiutato di ucciderla. 

Ed ancora, Annunziata Pesce, 30 anni, nipote del boss Giuseppe Pesce, ‘colpevole’ di aver tradito il marito con un carabiniere.  Il marito ne denuncio' la scomparsa il 20 marzo del 1981. Da allora, più di trent’anni fa, non si hanno più notizie. Sino al 2010. Al pentimento della collaboratrice Giuseppina Pesce. Racconta la collaborante, che Annunziata sia stata uccisa dal cugino alla presenza del fratello maggiore. La donna è importante ed insostituibile, su questo non ci sono dubbi. Ma la mafia fa finta di niente. Ci vengono in mente d’acchito, donne che comunque hanno lasciato il segno…Margareth Tatcher, la regina Vittoria e sua figlia Elisabetta, Giovanni d’Arco, Marie Curie, Rita Levi Montalcini, Madre Teresa di Calcutta, Evita Peron, Anne Frank, Lady Diana, Cleopatra, Maria Montessori, Coco Chanel, Isabella di Castiglia, Rosa Luxemburg, Indira Gandhi, George Sand, Calamity Jane, Golda Meir, Caterina di Russia, Khatarine Hepburn, Dorothy Hodgkin, Grazia Deledda, Matilde Serao, Oriana Fallaci, Sofia Loren. Claudia Cardinale, Gina Lollobrigida. I pentiti sono oramai un esercito e stanno lavorando sodo. Ma per avere diritto al servizio di protezione, devono rispondere a determinati connotati e requisiti, sempre più restrittivi e tassativi… attendibilità,  “novità, completezza o della notevole importanza per lo sviluppo delle indagini o ai fini del giudizio,   il termine di 180 giorni dalla manifestazione della volontà di collaborazione, entro cui rendere e completare le dichiarazioni ecc. Ecco comunque il comunicato ufficiale:”Alle prime ore del mattino, i Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Reggio Calabria, hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, con contestuale decreto di sequestro preventivo di beni emessi dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta di questa Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 24 esponenti della ‘ndrangheta di Rosarno appartenenti alle cosche PESCE e BELLOCCO, ritenuti responsabili delle ipotesi di reato di associazione di tipo mafioso, porto e detenzione illegale di armi e munizioni, favoreggiamento personale e intestazione fittizia di beni, fattispecie, quest’ultime tre, aggravate dalle finalità mafiose:
1.        BARONE Salvatore, nato a Taurianova (RC) il 19.6.1965, già detenuto;
2.      BELLOCCO Giuseppe, nato a Cinquefrondi (RC) il 11.9.1987;
3.      BELLOCCO Domenico, nato a Gioia Tauro (RC) il 10.6.1987;
4.      BELLOCCO Umberto, nato a Rosarno (RC) il 17.12.1937, già detenuto;
5.       CIRAOLO Giuseppe, nato a Cinquefrondi (RC) il 21.04.1985, già detenuto;
6.       FORTE Michele, nato a Cinquefrondi (RC) il 9.12.1991, già detenuto;
7.       MESSINA Elvira, nata a Rosarno (RC) il 31.5.1972, già detenuta;
8.      OLIVERI Francesco, nato a Oppido Mamertina (RC) il 10.12.1982, già detenuto;
9.      OLIVERI Umberto Emanuele, nato a Cinquefrondi (RC) il 15.5.1987, già detenuto;
10.  SPATARO Giuseppe, nato a Rosarno (RC) il 26.7.1957;
11.    BARTOLO Antonella, nata a Cinquefrondi (RC) il 26.10.1984;
12.  BARTOLO Rossana, nata a Cinquefrondi (RC) il 16.1.1988;
13.  BARTOLO Domenico, nato a Rosarno (RC) il 28.1.1964, agli arresti domiciliari;
14.  BRUZZESE Antonella, nata a Cinquefrondi (RC) il 4.1.1985, agli arresti domiciliari;
15.   CORRAO Domenico, nato a Rosarno (RC) il 21.6.1974;
16.  COMANDE' Giuseppe, nato a Cinquefrondi (RC) il 30.6.1983;
17.   SPAGNOLO Francesca, nata a Gioia Tauro (RC) il 3.6.1986;
18.  SPAGNOLO Bruno nato a Gioia Tauro (RC) il 4.10.1989, agli arresti domiciliari;
19.  CIMATO Mercurio, nato a Rosarno (RC) 1'11.12.1969;
20.CIMATO Fabio, nato a Rosarno (RC) il 23.10.1975;
21.  PALADINO Massimo, nato a Rosarno (RC) il 22.6.1971;
22. SERGIO Biagio, nato a Taurianova (RC) il 28.9.1968;
23. ZANGARI Salvatore, nato a Rosarno (RC) il 6.8.1965;
24. SEMINARA Giorgio Antonio, nato a Reggio Calabria il 26.10.1977, agli arresti domiciliari.























I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno concorso nell’esecuzione della misura restrittiva nei confronti di uno degli indagati, già detenuto, sul conto del quale, nel corso di distinte attività d’indagine, sono stati raccolti ulteriori elementi di reato.
Il Gip di Reggio Calabria, dott. Massimo Minniti, ha emesso la misura cautelare in carcere, ai sensi dell’art. 27 C.P.P., a seguito del provvedimento di fermo di indiziato di delitto, a cui è stata data esecuzione il 16 luglio u.s., emesso da questa Direzione Distrettuale Antimafia e successiva convalida da parte del GIP di Palmi, a carico di 7 appartenenti[1] alle richiamate compagini ‘ndranghetiste.
All’esito della dichiarazione di incompetenza del Gip di Palmi, gli indagati sono stati nuovamente attinti, per i capi di imputazione già oggetto di contestazione, dall’odierno provvedimento, con il quale sono stati arrestati altri 2 esponenti della cosca BELLOCCO per associazione di tipo mafioso, precisamente BELLOCCO Giuseppe cl. 87 (figlio del boss BELLOCCO Gregorio cl. 55, condannato in via definitiva all’ergastolo) e BELLOCCO Domenico cl. 87 (figlio del boss BELLOCCO Michele cl. 50, condannato ad anni diciassette di reclusione con sentenza pronunciata dal G.u.p. presso il Tribunale di Reggio Calabria del 9.05.14, c.d. operazione Blue Call-Tramonto).
Il Gip di Reggio Calabria ha emesso misura cautelare in carcere anche nei confronti di SPATARO Giuseppe, zio di PESCE Francesco cl. 78 e PESCE Giuseppe, accusato di appartenenza alla cosca mafiosa PESCE, già fermato il 16 luglio 2014 ma scarcerato dal Gip di Palmi per ritenuta carenza del quadro indiziario. Determinanti per la sua posizione si sono rivelate le dichiarazioni rese dalla collaboratrice di Giustizia PESCE Giuseppina.  
Il Gip di Reggio Calabria ha, altresì, emesso misura custodiale nei confronti di ulteriori 13 indagati (non attinti dal provvedimento di fermo del 16 luglio 2014) ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento personale aggravato dall’art. 7 legge 203/91, per aver agevolato la latitanza di PESCE Giuseppe cl. 1980.
Il provvedimento scaturisce dagli esiti di due distinte attività investigative svolte sul contesto mafioso della Piana di Gioia Tauro, sviluppate dai Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Reggio Calabria in due periodi differenti: la prima, tra settembre 2012 e ottobre 2013, finalizzata alla cattura dell’allora latitante PESCE Giuseppe cl. 1980, inteso Testuni, divenuto reggente dell’omonima cosca all’indomani della cattura, il 9 agosto 2011, del fratello maggiore Francesco cl.1978; la seconda, condotta tra i mesi di gennaio e giugno 2014, nei confronti di BELLOCCO Umberto, cl. 1937 (suocero di PESCE Giuseppe) e di altri appartenenti all’omonimo sodalizio, di cui l’anziano boss è il capo fondatore.
In particolare, il primo segmento di indagine ha principalmente mirato alla localizzazione del latitante PESCE Giuseppe, reggente dell’omonima famiglia mafiosa egemone in Rosarno, che si era sottratto ai provvedimenti coercitivi emessi nell’ambito dei processi “ALL INSIDE” e “CALIFFO”. L’intensificarsi della pressione investigativa, nonché il fermo di indiziato di delitto, il 16 aprile 2013, di SIBIO Domenico (uomo di fiducia di PESCE Giuseppe) e l’esecuzione di ordinanza custodiale, il 5 maggio 2013, nei confronti della moglie del latitante, BELLOCCO Ilenia (cl. 1989), hanno indotto PESCE Giuseppe, il 15 maggio 2013, a costituirsi presso la Tenenza dei Carabinieri di Rosarno.
L’attività di indagine ha accertato che il pericoloso latitante aveva potuto fare affidamento (in forma diretta o mediata) su una ristretta cerchia di soggetti particolarmente fidati che, con ruoli diversi in più fasi - tutte documentate - della fuga del giovane rampollo della cosca rosarnese, avevano fornito il proprio determinante contributo per:
-     assicurargli lo stato di clandestinità tramite la realizzazione di un bunker, rinvenuto dai Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale, all’esito di pianificate operazioni di perquisizione in località San Fili del comune di Melicucco il 9 marzo 2013, nella proprietà di NARDI Francesco (per cui si e già proceduto separatamente e condannato dal Tribunale di Palmi). Infatti 5 delle persone arrestate[2], con altri già assicurati alla Giustizia (tra tutti MARAFIOTI Saverio e SIBIO Domenico, entrambi condannati in primo grado nel processo “CALIFFO”) hanno fornito la propria prestazione d’opera per la realizzazione del richiamato nascondiglio, dotato di un efficientissimo sistema di ingresso e di sorveglianza, le cui caratteristiche costruttive erano del tutto analoghe al bunker rinvenuto in località Petrosello di Rosarno (RC), presso la ditta “DEMOLSUD”, nel quale è stato localizzato e catturato, il 9 agosto 2011, sempre dai Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Reggio Calabria, PESCE Francesco, allora reggente della omonima cosca e fratello del citato Giuseppe;
-     consentirgli, in più occasioni, il ricongiungimento con la moglie BELLOCCO Ilenia, tramite un riservato e collaudato sistema di manovre, staffette e cambi di autovetture. In particolare sono stati accertatati, tra gennaio 2012 e marzo 2013, più di una dozzina di allontanamenti della donna, che aiutata, in più circostanze, da fedelissimi affiliati alla cosca (come il richiamato SIBIO Domenico) o da stretti congiunti, è riuscita - seppur estemporaneamente e per brevissimi periodi - ad incontrare il marito latitante, o con lui a trascorrere un periodo di vacanza, nell’estate 2012, a Gizzeria Lido (CZ).[3] Inoltre, alcuni di questi indagati si sono attivamente operati per eseguire continue bonifiche dei luoghi e delle autovetture a loro in uso per sviare le investigazioni in corso o eludere servizi di pedinamento dei militari operanti eseguiti nei loro confronti.
La prosecuzione dell’attività di indagine ha, altresì, dimostrato le complesse dinamiche associative sviluppatesi all’interno della Società di Rosarno, a seguito della scarcerazione dello storico boss BELLOCCO Umberto (cl. 1937), avvenuto nel mese di aprile 2014, dopo una detenzione durata oltre un ventennio.
È fin da subito emerso lo spessore criminale di BELLOCCO Umberto, il quale usufruendo dell’ausilio dei suoi più stretti sodali, la maggior parte appartenenti al medesimo contesto familiare, ha tentato di riaffermare la propria leadership, anche attraverso il ripristino di preesistenti relazioni con esponenti apicali di altre cosche mafiose (tra cui i CREA di Rizziconi) e la riorganizzazione delle attività illecite della cosca sul territorio rosarnese.
  E’ stato, altresì, accertato che BELLOCCO e i sodali a lui vicini, non solo avessero ampia disponibilità di armi, ma si fossero attivati per reperirne altre, di maggiore potenzialità offensiva.
Sono stati anche documentati gli interessi della cosca mafiosa nel traffico di sostanze stupefacenti, nel cui ambito si inseriscono le convergenze investigative del GOA della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, che vedono coinvolto OLIVERI Umberto Emanuele, nipote di BELLOCCO Umberto cl. 37, prescelto dallo zio quale referente della potente cosca di ‘ndrangheta, per il traffico di droga condotto attraverso il porto di Gioia Tauro.
Ai fini dell’emissione della misura cautelare sono stati utilizzati anche atti di altri processi celebrati negli ultimi anni nei confronti della ‘ndrangheta del mandamento tirrenico (in particolare Rosarno è Nostro, Vento del Nord, Blue Call, Tramonto, Onta e Crimine).
Inoltre, gli accertamenti svolti dai Carabinieri del ROS e dal NUCLEO PT – G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, hanno consentito di rilevare una globale situazione reddituale del tutto iniqua rispetto a quanto posseduto, chiara attestazione della sussistenza di un’evidente sperequazione tra reddito dichiarato e tenore di vita degli indagati; per cui il G.i.p. ha anchedisposto il sequestro preventivo di 2 autovetture, di diverse attività commerciali (fra le quali una pizzeria) di una abitazione, nonché di numerosi rapporti bancari, postali e assicurativi intestati agli indagati, per un complessivo valore stimato di 1 milione di euro.
Reggio Calabria, 7 agosto 2014
[1]     BELLOCCO Umberto, MESSINA Elvira, CIRAOLO Giuseppe, FORTE Michele, SPATARO Giuseppe, BARONE Salvatore e i fratelli OLIVERI Umberto Emanuele e OLIVERI Francesco. Il Gip presso il Tribunale di Palmi, il 18 luglio u.s., aveva convalidato il fermo del PM ed emesso misura coercitiva nei confronti di 7 gli indagati, per tutte le ipotesi di reato contestate.
[2]     CIMATO Mercurio, CIMATO Fabio, PALADINO Massimo, SERGIO Biagio e ZANGARI Salvatore.
In particolare:
-        CIMATO Mercurio e CIMATO Fabio provvedendo alla realizzazione dell’impianto elettrico;
-        PALADINO Massimo provvedendo alla realizzazione e montaggio della botola di accesso al bunker;
-        ZANGARI Salvatore fornendo macchinari per la realizzazione degli scavi e contribuendo alla realizzazione dell'impianto fognario del bunker;
-        SERGIO Biagio offrendo la propria collaborazione nella costruzione del bunker di San fili di Melicucco e inoltre ospitando il latitante presso l'immobile individuato ai civici 93 e 95 di via San Biagio di Melicucco, di proprietà di due sue cugine all’oscuro della vicenda.
[3]     Devono rispondere di favoreggiamento personale aggravato per aver fornito questo tipo di contributo alla latitanza di PESCE Giuseppe: BARTOLO Domenico, le figlie BARTOLO Antonella e BARTOLO Rossana, rispettivamente zio e cugine di Bellocco Ilenia, BRUZZESE Antonella, CORRAO Domenico, COMANDE' Giuseppe, SPAGNOLO Francesca (moglie id SIBIO Domenico) e il fratello SPAGNOLO Bruno, nonché SEMINARA Giorgio Antonio. Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza a turn over, stanno scatenando tutta una serie di operazioni contro il clan dei Pesce-Bellocco-Ascone-Pisano…con il chiaro proposito di azzerare le cosche di Rosarno, collegate in ‘cartello di ‘ndrangheta’. Il procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, federico Cafiero De Raho, sostiene che  la ‘ndrangheta sia battibile. Migliaia di anni di reclusione irrogati ai condannati; il famigerato regime del 41 bis ai boss, capibastone e mammasantissima, non hanno scoraggiato le cosche, che detto per inciso, sono ben numerose, forti e ricche. Con i proventi del business o del malaffare, a parte la droga, nell’ordine dei miliardi di euri, hai voglia quanti avvocati si possono permettere e quante persone possano corrompere. Homo homini lupus. Ma devono mantenere anche i ‘soldati’ che sono ‘fuori’, le vedove, i carcerati ed i loro legali di fiducia. Poi, ci sono le spese di gestione. Macchine, camion, autotreni, scooter, ditte-ombra per appalti e sub-appalti e via dicendo. Tuttavia, lo Stato, non si fermerà, perché intende fare piazza pulita delle ‘famiglie’di ‘ndrangheta. La società civile bussa, perché vuole democrazia e libertà. Domenico Salvatore

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