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Catanzaro, 12 novembre 2014
La soddisfazione del presidente del CR Calabria Saverio Mirarchi:"Saprà fare proprie le istanze del mondo dilettantistico calabrese"
La Calabria arriva ai vertici della Lega Nazionale Dilettanti. E lo fa con la nomina a vice presidente vicario di Antonio Cosentino, già vice presidente L.N.D. Area Sud e, ancor prima, presidente del Comitato Regionale Calabria. Il suo successore Saverio Mirarchi non ha mai negato il desiderio del Comitato calabrese di avere a capo della Lega Nazionale Dilettanti un Presidente del Sud e con grande soddisfazione e orgoglio prende atto del nuovo incarico di Cosentino. "Sono certo che farà proprie le istanze dell'intero mondo dilettantistico oltre che della nostra Regione. La sua particolare vicinanza, giacché calabrese, al Comitato Regionale è importante per continuare efficacemente il percorso di crescita del calcio dilettantistico, già intrapreso sotto la presidenza di Carlo Tavecchio. Dotato di grande senso di responsabilità e carisma Cosentino, a fianco del nuovo presidente Felice Belloli, al quale vanno anche le nostre congratulazioni, saprà continuare il lavoro iniziato a favore della valorizzazione dei giovani, sostenendo e portando avanti i progetti già avviati". Il prestigioso traguardo di Antonio Cosentino, persona responsabile ed equilibrata, in seno alla L.N.D. non può non essere condiviso con le Associate. "Il successo di Cosentino – ha detto il presidente del C.R. Calabria - va condiviso con tutto il mondo dilettantistico e giovanile della nostra Regione rappresentato da dirigenti federali, dirigenti di società, tecnici, calciatori e arbitri per proseguire nell'impegno volto a permettere ai nostri giovani di perseguire il sogno di diventare calciatori, ma ancora prima di divertirsi su un campo di calcio.". Assumendo l'incarico di vicepresidente vicario L.N.D, Cosentino entra anche a fare parte del Consiglio Federale della F.I.G.C., partecipando pertanto attivamente alle decisioni che riguarderanno l'universo calcio . "Un altro ruolo di rilievo che amplia le opportunità di crescita anche della nostra regione. E da tutta la Calabria calcistica – ha aggiunto Mirarchi - giungono al nuovo vice i più sinceri apprezzamenti e congratulazioni con l'augurio di un proficuo e buon lavoro".
Ogni cosa è "avvenimento".
Si può pensare e vivere così? Ripartiamo da Péguy
Interviene
Alain Finkielkraut, filosofo, Parigi
Dialogo con
Pigi Colognesi, giornalista
Flora Crescini, insegnante
Lunedì 17 novembre ore 21,00 Sala di via S. Antonio,Via S. Antonio 5 (MM Duomo/Missori)
Lunedì 17 novembre - ore 21,00
Sala di via S. Antonio
Via S. Antonio, 5 (MM Duomo/Missori)
Ogni cosa è "avvenimento". Si può pensare e vivere così?
Ripartiamo da Péguy
Interviene
Alain Finkielkraut, filosofo, Accademico di Francia
coordina Pigi Colognesi, giornalista
Ingresso gratuito – info sito www.centroculturaledimilano.it– 02 86455162
Arriva a Milano, dopo la nomina ad Accademico di Francia, il filosofo Alain Finkielkraut, chiamato dal Centro Culturale di Milano per il ciclo di incontri "Riguadagnare i fondamenti" che ha visto l'intervento della regista von Trotta e vedrà anche in gennaio la presenza di Jean Luc Marion.
Il filosofo di Parigi, ospitato diverse volte al CMC in questi anni, conduttore di una seguitissima trasmissione radiofonica su France Culture, farà un dialogo sul nostro tempo, l'esperienza umana e sociale dell'uomo contemporaneo, l'Europa e i nuovi diritti, l'educazione.
Tutto partirà da Charles Péguy -lo scrittore polemista francese, riportato all'attenzione pubblica proprio da Finkielkraut e di cui ricorre il centenario della morte, insieme al conflitto mondiale in cui trovò la morte il 5 settembre 1914– traendo spunti dai suoi ultimi libri "Un cuore intelligente", "Nel nome dell'altro".
Oggi, ha dichiarato il filosofo, "il riconoscimento dell'avvenimento è la cosa più difficile ma mi sembra il compito per eccellenza. Dice Péguy «Essere in anticipo, essere in ritardo, che inesattezza! È la puntualità la sola esattezza», vorrei io stesso essere capace di espormi al presente, in ciò che ha di singolare. Péguy ci dà il coraggio di resistere all'ideologia, provando a seguire il suo esempio. Abbiamo la responsabilità di provare a pensare a questo presente".
Finkielkraut, rifacendosi alla Arendt, traccia la strada e sottolinea due possibilità principali: la gratitudine o il risentimento, e la modernità, lo sappiamo, è spesso la vittoria del risentimento contro il dato. Prima della Arendt, Péguy è anche lui un filosofo della gratitudine.
Il paradosso è che in un tempo di crisi preferiamo essere in una posizione di credito, piuttosto che di debito - perché se siamo grati c'è una perdita, un debito - e non siamo più in una situazione di credito. Si può dunque vivere e pensare così nel nostro mondo per avere energie autentiche per un nuovo inizio?
Biografia di Alain Finkielkraut
Alain Finkielkraut nasce a Parigi il 30 giugno 1949 da una famiglia di ebrei polacchi scampati alla Shoah. Studia presso l'École Normale Superiéure a Parigi letteratura moderna e si laurea in filosofia. Dal 1976 al 1978 è visiting professor presso il dipartimento di letteratura francese della University of California, Berkeley. Dal novembre del 1989 fino al raggiungimento della pensione nel 2014 è docente di Cultura generale e Storia delle idee al dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell'École Polytechnique. Nel 1985 è ideatore e conduttore della trasmissione radiofonica "Répliques": qui esponenti del mondo culturale e politico vengono invitati a confrontarsi su temi filosofici, sociali e politici in un dialogo il cui fine è nelle intenzioni di Finkielkraut la causa comune della verità
È da anni personaggio chiave e controverso del panorama culturale francese, sia per le forti posizioni politiche (la lunga appartenenza alla sinistra, il sostegno a Israele o la difesa dell'identità francese ), ma anche per la pubblicazione di opere culturali. È del 1992 la riabilitazione di Charles Péguy nell'opera "L'incontemporaneo", nella quale il filosofo restituisce e sottolinea l'attualità del pensiero dello scrittore francese.
Nel 1994 viene nominato cavaliere della Legione d'Onore e dal 10 aprile 2014 è membro dell'Académie Française.
Fra le sue opere in italiano si possono ricordare: Un cuore intelligente; Nel nome dell'altro: riflessioni sull'antisemitismo che viene; L'umanità perduta: saggio sul XX secolo; L'incontemporaneo. Péguy, lettore del mondo moderno; Il nuovo disordine amoroso.
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Centro Culturale di Milano
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web: www.centroculturaledimilano.it
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LA PSICOECONOMIA DI CHARLIE BROWN:
LE STRATEGIE DI MATTEO MOTTERLINI PER UNA SOCIETÀ PIÙ FELICE
Martedì 18 novembre, ore 18.30
Sala Canonica del Teatro Sociale, Como
Martedì 18 novembre alle 18.30, presso la Sala Canonica del Teatro Sociale di Como, il filosofo e neuroeconomista Matteo Motterlini presenterà il libro "La psicoeconomia di Charlie Brown. Strategie per una società più felice" (Rizzoli, 2014). Durante l'incontro, moderato da Alfredo Tomasetta, interverranno Cristina Cappellini, assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia,Annarita Polacchini, amministratore delegato di ASF Autolinee e Salvatore Amura, presidente dell'Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como.
L'evento è organizzato da Parolario in collaborazione con Teatro Sociale di Como e libreria Feltrinelli di Como.
Nel suo nuovo saggio Matteo Motterlini spiega quali sono le regole che si possono seguire per vivere in una società più felice. Nessuno vorrebbe essere stressato, inefficiente e con i conti in rosso, ma spesso lo siamo, come individui e come Paese. Lo dimostrano la recente crisi e la persistente difficoltà dei governi a farci "fare la cosa giusta": inquinare meno, pagare le tasse, andare alle urne, bere con moderazione... Perché siamo così difficili da governare? Perché si parte dal presupposto che siamo esseri economicamente razionali. Peccato non sia così, come rivelano numerosi esperimenti sul campo e le immagini del cervello in azione. In realtà siamo insicuri come Charlie Brown, egocentrici come Lucy, pigri come Snoopy.
Il modo per cambiare in meglio i nostri comportamenti non è subissarci di raccomandazioni, norme e burocrazia, ma spingerci gentilmente nella direzione giusta. È ciò che spiega Motterlini in questo libro ricco di casi esemplari ed esperimenti curiosi, che delinea una proposta praticabile in tre semplici passi. Il primo è creare un ambiente di scelta più ecologico e salutare: bollette e contratti più trasparenti, termostati più intelligenti, mense scolastiche più sane, informazioni più accessibili. È la rivoluzione del nudge, già adottata negli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei. Il secondo riguarda la politica, che dovrebbe abbandonare i provvedimenti dettati dall'improvvisazione e dall'ideologia per basarli sull'evidenza dei dati. Il terzo dipende da noi, perché le "regole di Charlie Brown" valgono per tutti nelle decisioni di ogni giorno.
Matteo Motterlini
Filosofo e neuroeconomista, è ordinario di Filosofia della Scienza all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore del Cresa (Centro di ricerca di epistemologia sperimentale e applicata). È stato Visiting Professor alla Carnegie Mellon University e alla UCLA. Ha scritto numerosi saggi e collabora con Il Sole 24 Ore e CorrierEconomia. È autore di "Economia emotiva" (Rizzoli, 2006) e "Trappole mentali" (Rizzoli, 2008) entrambi disponibili in BUR e tradotti in varie lingue.
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