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Le Istituzioni visitano le aziende del GAL Valle del Crati

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Il Gruppo di Azione Locale Valle del Crati, con l'iniziativa "Le Istituzioni incontrano il GAL Valle del Crati", un tour esplicativo svolto in alcune aziende finanziate dalla stessa agenzia di sviluppo, ha voluto far sentire la propria vicinanza a quanti hanno deciso di intraprendere, in un momento socioeconomico particolarmente difficile, un cammino imprenditoriale di rilancio e promozione del grande patrimonio agroalimentare e delle tradizioni artigiane che caratterizzano questo territorio. Per premiare le capacità di attuazione delle attività sostenute dal GAL Valle del Crati, alla presenza del proprio Consiglio di Amministrazione e delle autorità locali, il Prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, l'Assessore Regionale all'Agricoltura, Michele Trematerra, e il Comandante Provinciale di Cosenza della Guardia di Finanza, Giosuè Colella, hanno voluto verificare di persona le eccellenze imprenditoriali costituitesi grazie al sostegno economico di questo grande portatore di interessi collettivi. "Grazie all'iniziativa del GAL Valle del Crati – ha dichiarato il Prefetto di Cosenza – oggi abbiamo potuto assistere a questo efficiente modello di sviluppo che è rappresentato da un laboratorio di giovani imprenditori, che con le loro iniziative danno spessore e futuro alle espressioni più naturali di questa zona: lo sfruttamento della risorsa naturale. Quello del Crati e dell'Esaro è un territorio che ha una vocazione specifica e spiccata. Ed è giusto che in queste zone le imprese nascano dalla terra. Una struttura come quella di questo GAL può incidere molto sulla capacità di crescita e sviluppo di un intero territorio". Come agenzia di sviluppo, che promuove lo sviluppo endogeno del territorio attraverso iniziative mirate volte a favorire l'aumento dell'occupazione, la qualità della vita e la tutela del patrimonio ambientale dell'area rurale di pertinenza, il GAL Valle del Crati svolge l'importante ruolo di animazione socio-culturale del proprio territorio di riferimento, oltre ad un servizio di supporto alle aziende ed alla popolazione locale. "Questa esperienza – ha dichiarato l'assessore Trematerra – dimostra che la politica di prossimità è la direttrice giusta da seguire. Mettere in rete delle piccole aziende con un sistema così efficiente dimostra come si possano raggiungere risultati di buon livello come quelli che abbiamo riscontrato in questa iniziativa del GAL Valle del Crati. Oggi, abbiamo registrato quello che l'assessorato vuole: ovvero, fare massa critica. E fare massa critica significa proprio questo: stare vicini ai territori e farli collaborare per ottenere risultati così brillanti". Il GAL Valle del Crati, nelle sue varie programmazioni, spendendo interamente il budget a disposizione, ha già finanziato 125 aziende e 31 progetti che hanno visto i comuni dell'area come beneficiari. Oltre a realizzare, direttamente o in convenzione, circa 200 iniziative di carattere immateriale. Negli anni di gestione del programma europeo Leader, grazie anche al sostegno della struttura tecnica del GAL Valle del Crati, tra le aziende finanziate si è registrato un tasso di mortalità bassissima, pari solo al 6%. "In questo bel tour nelle aziende agricole e artigianali – ha concluso l'assessore Trematerra – abbiamo potuto riscontrare la capacità che hanno i GAL di mettere in rete sul territorio realtà anche diverse tra loro. Abbiamo anche potuto conoscere esperienze personali come quelle di un giovane di questa terra che ha deciso di lasciare il suo bel posto di lavoro in una famosa azienda di Ivrea per ritornare in Calabria e investire tempo e risorse proprie nel settore dell'agricoltura. Peraltro, con ottimi risultati reddituali e professionali. Come assessore regionale al ramo, tutto questo mi inorgoglisce molto. Così com'è motivo di grande soddisfazione riscontrare come i GAL riescano ad incidere con il loro lavoro di supporto nelle performance delle aziende che finanziano".
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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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Tares abbinata all'Imu. La contrarietà di Assoedilizia

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Tares : in vista rincari fino al 30 % - Ipotesi di riforma con abbinamento all'Imu : iniqua ed incostituzionale - Contrarieta'dei Proprietari Locatori - Assoedilizia


SULLA PIU’ GRAVOSA TARES ( fino al 30 % in piu' ed oltre ) - L’ IPOTESI DI ABBINAMENTO ALL’IMU:
CONTRARIETA' DI ASSOEDILIZIA




Da notizie di stampa si apprende che allo studio del Governo ci potrebbe essere un' ipotesi di abbinamento della Tares all'Imu.


Tale impostazione costituisce un "ibrido fiscale", iniquo ed incostituzionale.

L'Imu, un'imposta patrimoniale a carico del proprietario dell'immobile e la Tares, una tariffa, a carico del residente, utilizzatore dei servizi comunali.

Diversi i presupposti e la natura delle diverse imposte, le basi impositive, i criteri di calcolo.

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Preoccupa l'idea di abbinare la Tares all'Imu, se ne viene posta a carico dei proprietari locatori la riscossione , sia pure con diritto di rivalsa verso i propri inquilini per quanto riguarda la prima.

Come è noto
l'IMU è una imposta patrimoniale calcolata sul valore dell'immobile desunto dalla rendita catastale rivalutata a mezzo coefficienti, mentre la TARES rappresenta una tassa, anzi una tariffa vera e propria ( cioe' il corrispettivo di un servizio erogato dal Comune a favore dei cittadini, residenti e non) calcolata sulle dimensioni e sul numero di occupanti dell'immobile: le basi impositive sono quindi nettamente diverse e
difficilmente potranno essere ricondotte ad unità al fine di un loro
abbinamento.


Se l'idea e' quella di scaricare sui locatori l'onere del pagamento e quindi della riscossione verso i diretti fruitori del servizio comunale, cio' significherebbe addossare agli stessi i costi di riscossione e l'alea di eventuali insolvenze ( nel Comune di Milano tale quota e' del 17 % annuo: e si scarica sull'anno successivo) .

Questa impostazione avrebbe potuto esser concepibile solo ove l'Ici-Imu avesse visto la luce secondo la sua originaria concezione, come imposta sui servizi comunali a carico degli abitanti.
Ma cosi' non e' stato.

            *      *      *

Non solo, ma la rivalsa verso l'obbligato finale potrebbe presentare difficolta' connesse all'addebito di contestazioni non sollevate dal primo obbligato circa l'entita' o la natura del tributo per cio' che attiene alla posizione soggettiva dell'obbligato finale stesso ( ad esempio coefficienti legati al suo stato di famiglia o alle sue condizioni economiche ) .


In altri termini potrebbe risultar violato il principio per cui ciascun contribuente e' direttamente responsabile
dell'obbligo tributario nella esistenza, entita' e consistenza:  nessuno puo' veder violato, da atti o fatti altrui, il diritto di autodeterminare la propria obbligazione fiscale.


La Tares inoltre non e' una semplice tassa per la raccolta dei rifiuti, ma presenta anche aspetti di tassa per la pulizia urbana.

Il che porta a ritenere che sotto un altro profilo si possa delineare una grave stortura ed iniquita' nell'accollarne il pagamento al locatore, attraverso il suo abbinamento all'IMU.

Gia' oggi i servizi di raccolta rifiuti e nettezza urbana sono pagati dai residenti, che si accollano anche la quota di pendolari e city users.

Solo l'istituzione della Citta' Metropolitana, come ambito unitario di organizzazione e di gestione dei servizi, potrebbe permettere di affrontare congruamente questa problematica.

Non solo, ma occorrerebbe pervenire ad una Citta' Metropolitana in cui fosse anzitutto razionalizzato, (alla luce della unitarieta' delle funzioni, dei compiti e quindi dei servizi erogati) il sistema della fiscalita' locale.

Oggi, nulla di tutto cio' e' previsto a livello legislativo, per le costituende citta' metropolitane: mentre si dovrebbe trattare proprio del primo passo.

Orbene,si deve ritenere che il problema sopra rappresentato amplifichi notevolmente la sperequazione a danno dei locatori ove si introduca l'abbinamento della Tares all'Imu.

Una riforma di tal genere, pur prescindendo da considerazioni e rilievi relativi alla sua indubbia incostituzionalita', non potra' comunque esser attuata prima di una riforma della fiscalita' locale che prenda in considerazione le Citta' Metropolitane laddove esistenti.


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Osservazioni sulla Tares:
La Tares presenta due nuovi parametri, che ne aggravano il peso sulle tasche dei contribuenti, con un previsto aumento medio per famiglia del 20%.

Anzitutto la componente “Tares rifiuti” dovrà coprire il 100% del costo del servizio sostenuto dai 6.700 Comuni italiani (su oltre 8000) che adottavano la Tarsu, la quale si fermava però, mediamente, all’80% della costo del servizio.

A questo si aggiunga che la componente “Tares servizi” deve finanziare anche i “servizi indivisibili” forniti dall’ente locale come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la polizia locale, le aree verdi.

Le risorse necessarie per coprire tali spese verranno da un aumento dell'onere per metro quadro.


Inoltre si va nella direzione contraria a quella stabilita dalla tariffa d'igiene ambientale (Tia)  e della Tarsu, con un prelievo proporzionale alla quantità del servizio reso, in base al principio europeo del «chi più inquina più paga ».


Foto: Achille Colombo Clerici, Pres. Assoedilizia con il Premier Enrico Letta

Provincia di Reggio Calabria. Calabriasona presentazione del progetto.

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CALABRIASONA

Eventi musicali e festival nelle maggiori Piazze Calabresi e oltre i confini regionali

 

 

 

Martedì 9 luglio – ore 11.00

Salone delle Conferenze – Palazzo Storico della Provincia

Reggio Calabria

 

 

 

Il successo della musica popolare "Made in Calabria" coinvolge l'intera regione, rappresentando al meglio la vitalità di un SUD vincente e non subalterno.


Partendo dalle piazze, dalla gente, il successo della musica popolare si trasforma, con CALABRISONA, in una rivincita per un popolo che vuole riscattarsi riappropriandosi della sua identità culturale e storica.

La PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA è lieta di invitarVi alla Conferenza Stampa di presentazione del grande progetto CALABRIASONA.

Con l'occasione, sarà possibile avviare eventuali rapporti di mediapartnership con l'organizzazione del CALABRIASONA 2013.

Calendario e dettagli saranno presentati al grande pubblico martedì 9 luglio come da invito in allegato.

 






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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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Cronaca da Messina e provincia del 8 luglio 2013

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Nucleo Radiomobile

Messina, due minori arrestati dai Carabinieri per un tentativo di furto.

Grazie all'intensificazione dei servizi di prevenzione e ad una più incisiva attività di contrasto tesa a infrenare i reati di tipo predatorio, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno assicurato alla giustizia due minori, poiché ritenuti responsabili, in concorso, di un tentativo di furto aggravato.

In particolare nella tarda serata del 6 luglio scorso, su input della Centrale Operativa, che aveva ricevuto una segnalazione di un privato cittadino, una gazzella del Nucleo Radiomobilesorprendeva, nella centralissima via Dogali, due giovani che avevano già forzato un veicolo minicar, verosimilmente con l'intenzione di rubarlo.

I due giovani, alla vista dei Carabinieri, tentavano di darsi alla fuga, ma venivano prontamente bloccati e tratti in arresto dai militari operanti per tentato furto aggravato in concorso.

A finire in manette un 17enne ed un 15enne, entrambi messinesi e con precedenti di polizia.

Nella circostanzail 17enne, sottoposto a perquisizione personale, veniva trovato in possesso di un involucro contenente modica sostanza stupefacente tipo marijuana, detenuta per uso personale, e pertanto veniva segnalato alla Prefettura di Messina quale assuntore di sostanze stupefacenti.

Dopo le formalità di rito, su disposizione dell'A.G., i due minori sono stati condotti ad un Centro di Prima Accoglienza.

 

Compagnia di Mistretta

Reitano (ME); tre persone arrestate dai Carabinieri dopo che avevano appiccato un incendio.

Efficace intervento quello effettuato nella decorsa notte dai Carabinieri della Compagnia di Mistretta (ME) che hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, tre uomini resisi responsabili di incendio doloso.

In particolare, i militari dell'Aliquota Operativa del NORM, collaborati dai colleghi delle Stazioni Carabinieri di Mistretta e Pettineo (ME), nel corso di un servizio di osservazione nella località Villa Margi del Comune di Reitano (ME), sorprendevano, in flagranza di reato, tre uomini mentre appiccavano le fiamme, con del liquido infiammabile, ad una struttura in legno di un locale notturno stagionale, ancora non aperto al pubblico.

In proposito, lo scorso 21 maggio 2013, lo stesso esercizio commerciale era stato oggetto di incendio doloso ed in quella circostanza la struttura era andata completamente distrutta dalle fiamme. A seguito dell'azione dolosa i militari dell'Arma avevano avviato una mirata attività info-investigativa, svolgendo ripetuti servizi di osservazione presso il citato locale pubblico.

Nella decorsa notte, proprio nel corso di un servizio di osservazione, i Carabinieri sorprendevano i tre soggetti nell'atto di appiccare le fiamme alla struttura.

Prontamente intervenuti, i militari dell'Arma riuscivano a bloccare ed arrestare uno di loro, mentre gli altri due complici, in un primo momento datisi alla fuga, dopo ininterrotte ricerche venivano rintracciati nelle campagne limitrofe e tratti in arresto.

A finire in manette con l'accusa di incendio doloso SCOLARO Salvatore, cl. 1966, CAMPO Alberto, cl. 1992 e MILITELLO Manuel cl. 1992, tutti residenti in Sant'Agata di Militello (ME) e con precedenti di polizia.

Al termine delle formalità di rito, su disposizione dell'A.G., i tre arrestati sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza in attesa di essere giudicati con rito direttissimo.

 




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PALERMO: SORPRESI CON 200 GRAMMI DI HASHISH IN CASA, ARRESTATI DAI CARABINIERI.

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PALERMO: SORPRESI CON 200 GRAMMI DI HASHISH IN CASA, ARRESTATI DAI CARABINIERI.

 

Sono stati i Carabinieri della Stazione di Palermo Porta Montalto, impegnati in un servizio di contrasto al mercato degli stupefacenti, disposto dal Comando Provinciale di Palermo, a trarre in arresto: MUSE Amaha, nato ad Addis Abeba (Eth) classe 1989, e ABEGIE Samson, nato ad Addis Abeba (Eth) classe 1982, entrambi residenti a Trapani.

Erano le 16.00 circa quando i militari hanno effettuato una perquisizione domiciliare in piazzetta Porta Cairoli, nell'abitazione dei due.

A seguito della perquisizione i militari hanno rinvenuto e sequestrato 2 panetti di hashish per un peso complessivo di 200 grammi circa.

I due tratti in arresto con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti su disposizione dell'Autorità Giudiziaria venivano associati presso la casa circondariale dell'Ucciardone.

Palermo, 8 luglio 2013

 

 




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Pomezia, operazione "Dune Selvagge", 26 gli arresti

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POMEZIA – OPERAZIONE “DUNE SELVAGGE”
POMEZIA (RM) - All’alba di questa mattinata i Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno dato esecuzione a 26 misure cautelari, tra ordini di custodia cautelare, arresti domiciliari, obblighi di dimora e di presentazione alla p.g., disposte dal Tribunale di Velletri, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a conclusione dell’operazione denominata “Dune Selvagge”. L’operazione odierna costituisce l’esito di una complessa e prolungata attività di indagine che ha avuto origine nel dicembre 2010 a seguito dell’arresto di due giovani pusher in Torvaianica ed ha permesso ai militari di ricostruire i collegamenti tra diversi gruppi di spacciatori interconnessi tra loro ed operanti tra Roma ed il litorale. Durante la prima fase dell’attività di indagine, durata da settembre 2011 a marzo 2012, i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato 21 persone, appartenenti ai vari gruppi criminali multietnici coinvolti (albanesi, nordafricani, polacchi e italiani) e di documentare un circuito di spaccio che interessava tutto il litorale da Anzio a Roma - Tor Vergata, passando per Pomezia e Torvaianica. Nel corso dell’attività di indagine sono stati recuperati oltre 20 chili di sostanza stupefacente tra hashish, marijuana, cocaina ed eroina, nonché una pistola con matricola abrasa e denaro contante provento dell’attività di spaccio. Sono inoltre stati segnalati alla Prefettura di Roma oltre nr. 150 assuntori di sostanze stupefacenti. Durante l’attività investigativa i militari sono riusciti a disarticolare diversi agguerriti gruppi criminali, alcuni dei quali resi coesi da legami familiari, operanti nelle zone di Pomezia a ridosso della Pontina (via Fellini), sul lungomare di Torvaianica ed in località Campo Ascolano, i quali avevano messo su una fiorente attività di spaccio, giovandosi, per ostacolare i militari nell’attività di contrasto, dell’impiego di vedette e di utenze cellulari intestate a soggetti fittizi, effettuando le cessioni su spiaggia ed in posti di volta in volta diversi e sotterrando lo stupefacente all’interno della fitta boscaglia della pineta di Campo Ascolano. 

Uno dei principali punti di spaccio dei gruppi criminali era rappresentato dalle dune di Capocotta, ove il cliente, dopo numerosi contatti telefonici veniva “agganciato” da collaboratori dello spacciatore, i quali lo indirizzavano dapprima verso un soggetto addetto a ritirare il corrispettivo in denaro della dose, quindi da quest’ultimo il cliente veniva inviato presso una duna ove stazionava un altro soggetto addetto alla consegna materiale dello stupefacente, nascosto in sacchetti tra la vegetazione delle dune ed in alcuni casi sotto la sabbia. Tale procedura articolata e frazionata di cessione in luoghi aperti ed impervi era adottata dagli spacciatori, per cercare, in caso di intervento dei carabinieri, di salvare di volta in volta lo stupefacente o il danaro. Nel corso delle indagini si è inoltre accertato che gli spacciatori al dettaglio che operavano sulla spiaggia di Capocotta venivano riforniti, diverse volte al giorno, attraverso la retrostante pineta di Campo Ascolano, ove stazionavano altri elementi che disponevano di quantitativi superiori i quali preparavano le dosi e raccoglievano i proventi dello spaccio in spiaggia. Nel corso di due interventi dei carabinieri all’interno della pineta di Campo Ascolano sono stati sequestrati circa dieci chili di sostanze stupefacenti di vario tipo e decine di migliaia di euro in contanti. Nel corso delle perquisizioni odierne, che hanno visto impegnati circa 150 carabinieri, 2 unità cinofile e un elicottero, sono state arrestate, in flagranza di reato altre 6 persone e sono stati sequestrati altri 12 kg di hashish, 2 chili di marijuana e 50 g circa di cocaina. I soggetti colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere sono stati associati presso il carcere di Velletri a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Messina; due giovani, di cui uno minore, arrestati dai Carabinieri

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Compagnia di Messina Sud

Messina; due giovani, di cui uno minore, arrestati dai Carabinieri per detenzione di sostanza stupefacente e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Prosegue senza sosta, anche nel contrasto allo smercio di sostanze stupefacenti, il quotidiano impegno dei Carabinieri della Compagnia di Messina Sud, che nella nottata di ieri, hanno arrestato due soggetti per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacentedel tipo "marijuana", verosimilmente pronta per essere immessa sul mercato locale.

In proposito, i militari del Nucleo Operativo, a seguito di mirata attività info-investigativa, hanno rinvenuto, in un terreno incolto ubicato nella zona sud della città, 4 chili ed 800 grammi di sostanza stupefacente del tipo "marijuana", che era stata abilmente occultata sottoterra.

Nella circostanza, i Carabinieri hanno effettuato un servizio di osservazione nella zona, sorprendendo i due prevenuti i quali dopo essersi portati nel citato appezzamento avevano tentato di recuperare la droga.

Nel corso dell'intervento dei Carabinieri, i due soggetti opponevano resistenza nei confronti dei militari dell'Arma, che tuttavia dopo una breve colluttazione riuscivano a bloccarli, traendoli in arresto.

A finire in manette, CALABRO' Maurizio, nato a Messina, cl. 1979, già noto alle Forze dell'Ordine ed un 17enne della zona sud, anch'egli con precedenti di polizia, i quali, stante la flagranza di reato, venivano arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e resistenza a Pubblico Ufficiale.

A quel punto, durante la perquisizione dei due prevenuti, i militari dell'Arma rinvenivano un badile nonché la somma contante di 255,00 euro. Tutto il materiale rinvenuto, nonché il denaro contante, è stato sottoposto a sequestro.

La droga,dopo essere stata opportunamente repertata, sarà trasmessa ai laboratori del RIS Carabinieri di Messina per le analisi qualitative e quantitative.

Dopo le formalità di rito, su disposizione delle competenti AA.GG. del capoluogo peloritano, il CALABRÒ Maurizio è stato associato alla Casa Circondariale di Messina Gazzi, mentre il minore è stato accompagnato ad un Centro di Prima Accoglienza per i minorenni.

 

 




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Sinopoli, sequestrati beni per un milione di euro a Catanea Pasquale

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Guardia di Finanza – Reggio Calabria: colpita per intestazione fittizia famiglia vicina alla cosca ALVARO – VIOLI – MACRÌ.


I Finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno sottoposto a sequestro beni per un valore di un milione di Euro nei confronti del nucleo familiare di CATANEA Pasquale, soggetto ritenuto vicino alla cosca mafiosa degli ALVARO – VIOLI – MACRÌ,  dominante nel territorio di Sinopoli (RC), e già condannato con sentenza definitiva per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Le indagini e gli accertamenti eseguiti hanno dimostrato che CATANEA Pasquale, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, con una serie di atti negoziali appositamente preordinati, aveva attribuito in modo fittizio a soggetti del suo nucleo familiare la proprietà di quattro appartamenti, di cui tre siti in Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) e uno a Sinopoli (RC), nonché sei vasti terreni siti a San Procopio - località Baronello, tutti coltivati ad uliveto, della notevole estensione complessiva di oltre 110 mila metri quadri.
Il provvedimento - disposto dal Dott. Gaspare SPEDALE, G.I.P. presso il Tribunale di Palmi, su richiesta del P.M. Salvatore DOLCE, Sost. Proc. presso la Procura della Repubblica di Palmi - è stato emesso nei confronti di CATANEA Pasquale, ZOCCALI Concetta (suocera), SCUTELLÀ Maria Angela (nuora) e CARUSO Antonio (genero), per le ipotesi di reato p.p. dagli artt. 110 - 81 c.p. e art. 12 quinquies Legge nr. 356/92

Le Fiamme Gialle hanno, inoltre, appurato un inequivocabile elemento sintomatico della fittizietà delle operazione immobiliari attraverso l’effettuazione di mirate e complesse indagini patrimoniali, che hanno evidenziato una sintomatica sperequazione fra le lecite e certificate capacità reddituali dei soggetti acquirenti e  le cospicue somme investite.

Infatti, il CATANEA, fino a qualche anno prima della sua ascesa criminale e con i sospetti di appartenenza a ‘ndrine aspromontane, dedite anche a sequestri di persona a scopo di estorsione, era un soggetto in condizioni economiche ai limiti della sussistenza, i cui redditi dichiarati sarebbero bastati a stento per il sostentamento del suo nucleo familiare (moglie e cinque figli).

L'improvviso ed altrimenti non spiegabile arricchimento, considerato il tenore di vita ufficiale, aveva consentito al CATANEA di accumulare, nel corso degli anni, le ingenti risorse finanziarie che sono state destinate all'acquisizione del patrimonio immobiliare in sequestro.








Reggio Calabria, dal Prefetto i lavoratori della All Services di Gioia Tauro

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Reggio Calabria 8 luglio 2013 - Lavoratori della ex All Services protestano. 87 al momento della chiusura, qualcuno reintegrato, 25 in mobilità in deroga. Ultimo anno e mezzo pagamenti a singhiozzo, da novembre zero soldi. Questo il bollettino.

Davanti alla prefettura una cinquantina di persone tra lavoratori, donne e bambini. Il Consigliere provinciale Rocco Sciarrone partecipa e cerca di rendersi utile. La CGIL come sindacato (l'unico in difesa dei lavoratori) a supporto con Salvatore Larosa e Mimmo Laganà.



Ore 10,30 si sente male Carmelo Caratozzolo, leader di questa battaglia. Interviene l'ambulanza e via al pronto soccorso per le prime cure. Due flebo per rimettersi in piedi. Per Carmelo fortunatamente nulla di grave.

Alle 11 arriva direttamente da Gioia Tauro il primo cittadino Avvocato Renato Bellofiore. Alle 13 tutto finito. Sembra si sia trovato un accordo. Tra qualche giorno, le parti (imprenditori e lavoratori) si incontreranno per definire (?) gli accordi. E poi tutti a casa.

Sotto un sole cocente che mette a dura prova la resistenza fisica e psichica dei 40 (circa) gli ex lavoratori dlla All Services, giunti da Gioia Tauro in mattinata per rivendicare il diritto al lavoro.
 Il Palazzo del Governo, ultimo baluardo di speranza. Speranza di un lavoro che oramai non c'è più.

Carmelo Caratozzolo sente tutto il peso della responsabilirtà. Si spende come leader fino allo sfinimento.

Vincenzo Militano esprime nei suoi concetti tutti i pensieri del buon padre di famiglia italiano.

Altro che ottimismo, LAVORO vuole.

Una Piazza Italia rovente diventa un lumicino di speranza, di orgoglio, di dignità, della Calabria, di Reggio Calabria, di Gioia Tauro, dell'Italia.
Donne, bambini, pensionati e giovani. Insieme. Si condivide un sogno, un desiderio, un'illusione, un diritto. Diritto al lavoro sancito dall'articolo 1 della Costituzione. Una Costituzione che sembra non interessare più a nessuno. Diventata un optional.

MONREALE (PA): CONTROLLI DEI CARABINIERI NEL WEEK-END ARRESTATE DUE PERSONE PER FURTO DI ENERGIA ELETTRICA E DROGA.

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MONREALE (PA): CONTROLLI DEI CARABINIERI NEL WEEK-END ARRESTATE DUE PERSONE PER FURTO DI ENERGIA ELETTRICA E DROGA.

 

Nel week-end in Monreale (PA),  i Carabinieri della  locale Stazione e del Nucleo Radiomobile della Compagnia cittadina, hanno tratto in arresto SANTORO Domenico, nato Palermo classe 1963, ivi residente via E. Basile, gestore ristorante, pregiudicato; poichè, a seguito controllo con ausilio personale e.n.e.l., veniva sorpreso ad alterare i consumi di energia elettrica relativi alla sua attività commerciale "ristorante la quercia", sito in questa via circonvallazione, mediante magnete posto sul proprio contatore  che li defletteva del 90%.

Nel medesimo contesto, veniva tratto in arresto  CASTELLUZZO Giovanni, nato Palermo  classe 1977, residente Monreale via P. Novelli, impiegato ATO, pregiudicato, poiché a seguito di perquisizione domiciliare è stato trovato in possesso di gr. 22 di sostanza stupefacente tipo "hashish" divisa in n. 3 stecche e di 450 euro in banconote vario taglio, il tutto sottoposto a sequestro per le successive analisi di laboratorio del L.A.S.S. Carabinieri di Palermo.

Nell'occorso, con l'ausilio tecnici Enel, si accertava anche che il prevenuto aveva realizzato un allaccio abusivo alla rete elettrica mediante il quale sottraeva indebitamente energia per l'alimentazione della propria abitazione.

Entrambi gli arrestati sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni in regime di detenzione domiciliare in attesa di citazione diretta a giudizio.
Dopo la convalida degli arresti, SANTORO Domenico, è stato rimesso in libertà mentre per CASTELLUZZO Giovanni, è stata disposta la misura cautelare in carcere, pertanto associato all'Ucciardone.
Di seguito si forniscono i dati relativi agli arresti e le denunce, eseguite dai Carabinieri dall'inizio dell'anno fino alla data odierna, relativi ai furti di energia elettrica e truffa:
- nr. 94 persone tratte in arresto, di cui 79 uomini e 15 donne;
- nr. 79 persone denunciate in stato di libertà di cui 59 uomini e 20 donne.
Palermo, 08 luglio 2013
 

 




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Tabularasa 2013 - Il ruolo del Mediterraneo: centralità o opportunità sprecata?

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STASERA ORE 21, LUNA RIBELLE - TORRE NERVI - LIDO COMUNALE
REGGIO CALABRIA

Il ruolo del Mediterraneo: centralità o opportunità sprecata?

tabularasa_franco_rizziFranco Rizzi è un docente e storico italiano, è stato professore ordinario di Storia dell’Europa e del Mediterraneo presso l’Università di 
Roma Tre ed è inoltre fondatore e Segretario Generale di UNIMED, l’Unione delle Università del Mediterraneo. Ha insegnato in Francia, 
Gran Bretagna, Spagna ed in numerosi Paesi della riva sud del Mediterraneo. Ha collaborato, tra gli altri, con François Furet, Robert
Mandrou e Maurice Agulhon del Collège de France. Nel 2003 ha coordinato un gruppo di ricerca su un programma dell’Unione Europea cui
hanno partecipato ricercatori di cinque Paesi della riva sud del mediterraneo (Turchia, Libano, Marocco, Tunisia ed Egitto), che ha preso in
esame dal punto di vista storico e sociologico la struttura dell’organizzazione sociale di tali Paesi. È direttore responsabile di MedArabNews, 
portale di approfondimento politico e culturale su argomenti di interesse per la regione mediterranea e il mondo arabo più in generale.

tabularasa_tiziana-gulottaTiziana Gulotta, palermitana, nel 1999 inizia a collaborare con il quotidiano “La Repubblica”, redazione di Palermo. Nel 2001 diviene
giornalista pubblicista. Dopo le esperienze maturate nella redazione di Repubblica continua il percorso giornalistico collaborando con altre
testate nazionali e regionali (Giornale di Sicilia, Centonove, L’inchiesta, Euromediterraneo, Africa e Mediterraneo, Radio100passi, mensile 
Sud ed altre) nei settori del turismo, cultura, immigrazione, sanità, pesca. Dal 2005 ad oggi, ha un co.co.co con l’agenzia di stampa Ansa 
(Sicilia). In questi anni si è occupata di eventi internazionali che coinvolgono i Paesi del Mediterraneo. La sua “vocazione mediterranea” è 
nata ed è maturata tra Siria e Libano dove ha vissuto e si è specializzata in lingua e cultura araba grazie a due borse di studio, una del ministero
degli Affari esteri e l’altra dell’Università di Palermo, in seguito alla laurea in Scienze politiche. Nel 2012 ha ricevuto il premio donna in carriera
da parte della F.I.D.A.P.A di Agrigento. Dal 2013, è fiduciaria regionale presso la F.I.J.E.T. Italia (Federazione mondiale dei giornalisti e scrittori 
sul turismo).

tabularasa_DUNDAR_KESAPLIDundar Kesapli è un giornalista professionista Turco/Italiano che vive in Italia da più di vent’anni e risiede a Roma. E’ socio dell’Associazione
della Stampa Estera in Italia, è iscritto all’Ordine nazionale dei giornalisti professionisti , è socio e consigliere dell’USSI (Unione Stampa Sportiva
Italiana), è responsabile dei rapporti di stampa estera e delle relazioni internazionali ed è membro dell’AIPS (International Sport Press Association). 
Da molti anni svolge l’attività giornalistica essendo il corrispondente dall’Italia per la Turchia per molte importanti testate (Lig TV,Ajansspor.com,
Kanal 24,Agenzia di Stampa Iha, NTV,Sky Turk). Ha lavorato, inoltre, per più di 10 anni a Rai International, collaborando per il Tg1 ,Tv7 ,
Uno mattina , e svolgendo anche attività di consulente per molti programmi Rai. Ha collaborato anche con Rai News 24, Rai Radio 3 e molte altre 
testate giornalistiche italiane,anche realizzando molti programmi tv e radio in qualità di autore,conduttore e opinionista. Inoltre da più di due anni 
collabora con Sky Tg 24,come opinionista.

tabularasa_razziMassimo Razzi
, genovese, giornalista. Dal 1999 a Repubblica.it dopo esperienze all’Unità, il Corriere Mercantile, il Lavoro e la Repubblica di carta. 
Probabilmente è uno dei giornalisti italiani con la più lunga esperienza sul web. Ha partecipato alle diverse fasi della crescita di Repubblica.it. Si è 
occupato anche di sistemi editoriali e delle start up di diversi siti. Attualmente è responsabile del sito Re Le Inchieste di Repubblica.it. Ha scritto un 
libro sul contrabbando (Il Re delle Bionde – Einaudi, 1997) e alcune fiction televisive (Il Capitano – RaiDue).

PALERMO: ESTATE SICURA. SORPRESO RUBARE IN UN LIDO, I CARABINIERI ARRESTANO 21ENNE.

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PALERMO: ESTATE SICURA. SORPRESO RUBARE IN UN LIDO, I CARABINIERI ARRESTANO 21ENNE.
 
Su richiesta della Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo i Carabinieri del Nucleo Radiomobile si sono portati a Mondello, in viale Regina Elena, presso un lido dove erano state fermate due persone, autori di un furto in spiaggia. 
I due giovani RUGGIERI Maurizio pregiudicato palermitano classe 1992, in compagnia di una 13enne venivano fermati nel giro di pochissimi minuti da una pattuglia di militari dell'Arma in abiti civili, che si trovava a poca distanza sul litorale, impegnata in un servizio di controllo del territorio e di contrasto ai reati predatori disposto dal Comando Provinciale di Palermo.
Approfittando del momento di distrazione di una bagnante, i due giovanissimi le avevano rubato la borsa che era stata adagiata sul telo da mare.
Recupera la borsa, e restituita alla proprietaria, una volta in Caserma, la minorenne è stata affidata agli esercenti la podestà genitoriale, mentre R. m. dichiarato in stato di arresto per il reato di furto aggravato in concorso, è stato tradotto presso la propria abitazione per ivi rimanere, in regime degli arresti domiciliari, in attesa dell'udienza presso il Tribunale di Palermo al termine del quale dopo la convalida dell'arresto è stato condannato a due mesi e venti giorni di reclusione con pena sospesa e rimesso in libertà.
I servizi dei Carabinieri proseguiranno durante tutto l'arco della stagione estiva per tutelare turisti e bagnanti.
Palermo, 08 luglio 2013

 




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Luigi Palamara
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L’Inps è su Twitter

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Reggio Calabria, 09/07/2013  


L'Inps è su Twitter


L'Inps è online anche su Twitter, con un profilo ufficiale che estende e consolida la presenza dell'Istituto sui social media. Il profilo Twitter dell'Inps (@Inps_it) si aggiunge ai canali di comunicazione istituzionali già attivi, con l'obiettivo di favorire la diffusione delle informazioni, raggiungere un pubblico che predilige nuove piattaforme di distribuzione, di informazioni e comunicazioni, incrementando l'ascolto e l'interazione con i propri utenti. 

Attualmente, l'Inps è già attivo su Facebook con quattro pagine tematiche (Riscattare la Laurea, Utilizzare i Buoni Lavoro, Gestire il Lavoro Domestico e Pensioni: Sistema Contributivo), seguite da più di 15mila fan e su YouTube con un proprio canale ufficiale, che ha raggiunto circa 30mila visualizzazioni. Un'esperienza positiva consolidata anche da un importante riconoscimento ricevuto. Nel 2012, infatti, le pagine tematiche Facebook dell'Istituto hanno vinto il Premio e-Gov per la sezione "Un governo più aperto", nell'ambito della VIII edizione del premio omonimo.

Il profilo @Inps_it è raggiungibile direttamente all'indirizzo: www.twitter.com/Inps_it. Diventando suoi followers, gli utenti potranno essere costantemente aggiornati su tutte le novità pubblicate dall'Istituto.
I contenuti diffusi attraverso il profilo Twitter avranno solo una valenza informativa generale. Per eventuali approfondimenti, richieste di servizi o prestazioni, occorre far riferimento al sito www.inps.it
Sul portale istituzionale è disponibile da oggi anche una sezione dedicata alla presenza dell'Istituto sui social media (pagine tematiche Facebook, canale ufficiale YouTube e profilo Twitter). La sezione "INPS Social Network" è raggiungibile seguendo il percorso HOME > INPS COMUNICA > INPS SOCIAL NETWORK, e comprende anche alcune importanti linee guida (Social Media Policy), utili per chiarire le modalità di relazione e comunicazione adottate dall'Inps sui social network.

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Domenica 14 luglio, ore 21 – piazza Italia, Reggio Calabria la 'ndrangheta davanti all'altare a Tabularasa

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Domenica 14 luglio, alle 21, in piazza Italia a Reggio Calabria con la “contaminazione” rapping&playing book di Mad Simon e Enzo de Liguoro, Tabularasa terrà il battesimo ufficiale della novità la ’ndrangheta davanti all’altare, la novità editoriale di sabbiarossa EDIZIONI

Scritto da Romina Arena, Paola Bottero, Francesca Chirico, Cristina Riso, Alessandro Russo con i contributi di Giuseppe Creazzo, don Pino Demasi, don Giacomo Panizza, don Ennio Stamile, è il primo libro che raccoglie tutti i fatti, il primo libro su cosa dovrebbe essere e cosa troppo spesso diventa la Chiesa.
Il primo libro che si fa domande “sacre”. Il primo libro che trova risposte. Meno sacre.
Clicca sul link all'evento su Facebook.


la Chiesa che resiste, la Chiesa che si volta dall’altra parte

L’ombra di un uomo che spara. Dalla parte opposta la figura immacolata di S. Michele Arcangelo, che blocca il proiettile con la sua lancia. È questa la sintesi dell’acrilico su tela di Caterina Luciano, dal titolo “Luce/Buio”, opera originale realizzata per la cover della nuova uscita nella collana IMPRONTE di sabbiarossa ED: la ’ndrangheta davanti all’altare, di Romina Arena, Paola Bottero, Francesca Chirico, Cristina Riso, Alessandro Russo con i contributi di Giuseppe Creazzo, don Pino Demasi, don Giacomo Panizza, don Ennio Stamile.
I1 1Le sinergie tra due realtà del territorio, sabbiarossa EDIZIONI e archivio Stop’ndrangheta, sono  nate a settembre 2012 con l’organizzazione del convegno di Reggio Calabria dal titolo, appunto, “la ’ndrangheta davanti all’altare”. Partendo dalle testimonianze di tre dei 12 apostoli di senza targa, il viaggio nella buonavita di Calabria scritto da Paola Bottero e Alessandro Russo, e dal dossier di Francesca Chirico sui precetti di don Italo Calabrò, aiutato dalla testimonianza diretta del Procuratore di Palmi, il dibattito, intenso e partecipatissimo, ha rotto gli schemi dei non detti in giorni simbolo: quelli dei festeggiamenti della Madonna della Consolazione.
È nata dopo quella serata l’idea di andare oltre, di raccogliere materiale per arrivare a un’analisi su tutto ciò che ha messo in dubbio – e continua a mettere in dubbio – la verità su cui si è snodata la serata: “Nel coraggio dei suoi pastori la gente ritrova il suo coraggio”. Cosa succede quando i confini tra Chiesa e ’ndrangheta diventano così labili da mescolarsi e confondersi? Cosa succede se accanto alla Chiesa che resiste c’è un’altra Chiesa, che si volta dall’altra parte? Parte da queste domande il percorso articolato che gli autori hanno declinato nel libro, inserendo nei dieci comandamenti i troppi esempi in cui la ’ndrangheta si è presentata davanti all’altare, e nessuno l’ha cacciata.
Il primo libro che raccoglie tutti i fatti, dunque. Il primo libro su cosa dovrebbe essere e cosa troppo spesso diventa la Chiesa. Il primo libro che si fa domande “sacre”. Il primo libro che trova risposte. Meno sacre.
Un percorso intenso e complessivo che parte dal bisogno della ’ndrangheta di trovare sponde religiose ed esamina, in modo completo, dove, come e quando le ha trovate. Dalla storia dell’uomo mitra alla benedizione papale a due sposi dei clan, dall’Affruntata al ribaltamento del senso dell’onore, dall’obbligo alla fedeltà ai confessionali, dalle tonache che nascondono pistole a quelle che non rispettano il voto di castità. Ma il libro offre anche il “contraltare”, analizzando dove, come e quando dietro all’altare ci sono no secchi e definitivi. L’esempio di don Italo Calabrò è il primo, ma tanti altri ne sono seguiti. Sono quelli che restituiscono un senso e una speranza al valore alto di coraggio e di fede. Li troverete nelle luci che cercano di offuscare le ombre raccontate all’interno del libro.

LA RIVOLUZIONE ECOLOGICA DI POLISTENA

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LA RIVOLUZIONE ECOLOGICA
DI POLISTENA 
PROGRAMMI, SCELTE, CIFRE, OBIETTIVI DI UN SALTO CULTURALE 

Cittadini, 
la rivoluzione non è un pranzo di gala... solo dopo tre anni di duro lavoro, di programmazione, di reperimento delle risorse, di assemblee popolari, di vere e proprie campagne di educazione civica ed ambientale nelle scuole, di scelte anche ferme, rigorose e coraggiose, oggi possiamo annunciare con soddisfazione l'avvio della raccolta differenziata "porta a porta" in tutto il centro urbano. 

Quando siamo arrivati in comune nel 2010 abbiamo trovato questo:
RACCOLTA DIFFERENZIATA AZZERATA; 
DEBITO PREGRESSO E CONTENZIOSO CON PIANA AMBIENTE DI €. 194.844; 
180 CASSONETTI COLLOCATI OVUNQUE IN CUI SI GETTAVANO RIFIUTI INDISTINTI; 
CONFERIMENTI IN DISCARICA PER UNA SPESA FISSA DI CIRCA €. 350.000 ANNUI.

IN TRE ANNI ABBIAMO:
(2010-2011) RIPRISTINATO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA GENERICA con le campane del vetro, della carta e del multimateriale tramite la gestione iniziale di Piana Ambiente, e chiuso il contenzioso pagando zero Euro; 
(2010-2011) ISTITUITO IL GIRO VERDE per raccogliere gli sfalci da potatura dei giardini pubblici e privati; (servizio gratuito)
(2011) ATTIVATO IL SERVIZIO DI RACCOLTA DEGLI INDUMENTI USATI; (servizio gratuito)
(2011-2013) REALIZZATO L'ISOLA ECOLOGICA IN VIALE GIOVANNI FALCONE (strada prov.le per Melicucco) con una spesa di €. 55.000, in corso di completamento con un'ulteriore spesa di €. 35.000, per un totale complessivo di €. 90.000;
(2011-2012) ACQUISTATO un mezzo per la raccolta e lo smaltimento dell'umido, (costo € 16.000);
(2012-2013) ACQUISTATO un mezzo con gru con scarrabile per la raccolta degli ingombranti  per una spesa di €. 48.000;
(2012-2013) ACQUISTATO BIDONI, KIT, BUSTE COLORATE per una spesa  complessiva di circa €. 75.000;
(2013) ACQUISTATO UNA NUOVA AUTOSPAZZATRICE PER IL CENTRO STORICO,  spesa di €. 72.000;
(2012-2013) ATTIVATO IL SERVIZIO DI RACCOLTA DEGLI INGOMBRANTI; (gestione diretta con mezzi e personale comunale e servizio gratuito)
(2012-2013) ATTIVATO IL SERVIZIO DI RACCOLTA DEGLI OLII ESAUSTI DERIVANTI DA USI DOMESTICI; (servizio gratuito)
(2013) ELIMINATO TUTTI I CASSONETTI ed istituito la raccolta differenziata porta a porta con gestione diretta del servizio (e dunque senza ricorrere a privati ed a ulteriori oneri e costi per la collettività) dapprima nel centro storico, ora in tutta la città. 
E' stato fatto tutto questo, purtroppo nel momento più grave dell'emergenza rifiuti con ritardi rischi e d incertezze non programmabili.
E'stato fatto tutto questo senza ricorrere a finanziamenti esterni come avvenuto per altri comuni oggi inadempienti.
E' stato fatto tutto questo senza aumentare di un centesimo la tassa sulla spazzatura, anzi sgravando del 60% i cittadini delle aree non servite che dovranno recarsi all'isola ecologica per gettare i rifiuti.
E' stato fatto tutte questo per tentare di produrre risparmi non solo in servizi e qualità della vita ma anche economici e finanziari per il comune e dunque per i cittadini.

I rifiuti di Polistena prima dell'arrivo della nuova Amministrazione venivano smaltiti in discarica o negli impianti di trattamento dei rifiuti differenziabili.
Oggi vengono smaltiti nel modo seguente:
- FRAZIONE ORGANICA: impianto di Siderno;
- FRAZIONE SECCA: piattaforma di Palmi;
- RIFIUTI INDIFFERENZIABILI: impianto di Gioia Tauro presso inceneritore.
- INGOMBRANTI: piattaforma Palmi;
- INDUMENTI: Roccella Jonica;
- OLII USATI: Reggio Calabria;
Presto ci attiveremo per lo smaltimento di medicinali, pile scariche, lampadine e per ogni altro genere di rifiuti che si potrà differenziare e conferire separatamente.
Ora siamo in attesa di comunicare alla città i risultati della programmazione attuata e stiamo da subito godendo dei benefici collettivi, primo fra tutti quello di vedere una città più pulita, più vivibile, più ecologica.
Ringraziamo in particolare, per il lavoro svolto sinora la Ripartizione Ecologia che fa capo al Comando dei Vigili Urbani con tutti gli operatori impegnati costantemente sia nell'avvio, nell'organizzazione e nella gestione del porta a porta, sia nei servizi di vigilanza e controllo del territorio per monitorare i comportamenti irregolari di abbandono o smaltimento improprio dei rifiuti. 

STIAMO VINCENDO UN'ALTRA SFIDA, 
ORA TOCCA A TUTTI I CITTADINI COLLABORARE, 
ISOLARE COLORO CHE BOICOTTANO LA DIFFERENZIATA PER ALTRE RAGIONI, SALVAGUARDARE UN PATRIMONIO AMBIENTALE E CULTURALE NUOVO, 
CHE ABBIAMO COSTRUITO E CHE INSIEME DOBBIAMO MANTENERE, 
E PROTEGGERE NELL'INTERESSE DI TUTTA LA CITTA'.


Polistena lì 09/07/2013

Per l'Amministrazione Comunale
IL SINDACO 
Dott. Michele Tripodi



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A Platania (Cz) dedicata agli anziani una giornata di festa, giunta alla 29ª edizione

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A Platania (Cz) dedicata agli anziani una giornata di festa, giunta alla 29ª edizione
Gli anziani sono un'autentica  ricchezza della comunità, guida sicura delle future generazioni.


  «Benedetti sono coloro che, comprendendo il bisogno di affetto degli anziani e ricordandosi della loro solitudine,  regalano loro frammenti del proprio tempo, sono loro vicini nella sofferenza e stringono con calore le loro mani tremanti». Lo ha affermato   il parroco di Platania don Pino Latelli nel corso della 29ª edizione della Festa degli Anziani, organizzata nei giorni scorsi dalla Parrocchia San Michele Arcangelo di Platania in piena sinergia  con l'amministrazione comunale presso il villaggio turistico "A Giurranda", in località Acquavona. Per l'occasione  monsignor Giuseppe Ferraro, parroco di San Teodoro di Lamezia Terme, ha relazionato sul tema  «Gli anziani raccontano la fede….» con il  quale ha sottolineato  alcuni concetti relativi alla fede intesa  come luce e fondamento  dell'esistenza del cristiano, come libera  scelta essendo un dono gratuito di Dio, come cammino di fede  basato sulla collaborazione dell'uomo e l'amore gratuito di Dio. Anche il vicesindaco di Platania Davide Esposito ha proferito incisive parole nei confronti degli anziani che vanno considerati  un'autentica  ricchezza della comunità, guida sicura delle future generazioni. «Dove c'è un anziano in famiglia - ha detto-  si respira un'atmosfera di unione e  di amore. I nonni sono un  punto di forza per i nipoti e un sostegno per i giovani genitori». Ha poi aggiunto: «I capelli bianchi sono la saggezza di un popolo, e questa è una verità inconfutabile e non solo un proverbio che si tramanda di generazione in generazione».  Nonostante nella società odierna l'anziano sia ritenuto generalmente un peso, tuttavia è anche sotto gli occhi di tutti la sua utilità   per  la comunità, la famiglia e i giovani disoccupati che spesso hanno bisogno del suo  piccolo sostegno economico,  delle sue capacità critiche, della sua  inventiva, della sua  esperienza: valori e beni di cui ormai  non si può fare a meno. La giornata di festa,  preparata con cura e passione dalla presidente del gruppo del volontariato Rosanna Cicero e dal numeroso gruppo dei volontari, che operano nella parrocchia, ha visto il coinvolgimento dell'intera comunità platanese che si è unita con caloroso affetto a tutti gli anziani del paese.  Molto apprezzato dai partecipanti è stato il pranzo preparato dai titolari della Giurranda, Agostino e Maurizio, a base di prodotti tipici locali, con quella  professionalità e gentilezza che li contraddistingue.
Nelle fasi successive della giornata, alla presenza questa volta del sindaco di Platania Michele Rizzo, Maria e Bruno Gallo, giovani della comunità parrocchiale, hanno animato il pomeriggio con musica live leggera e folkloristica coinvolgendo gli anziani in danze e canti. Nel corso della serata il giovane lametino Filippo Cimino ha eseguito vivaci brani musicali con l'organetto mentre  l'Associazione "Platanesi nel mondo" di Bolzano ha offerto un omaggio floreale alla coppia e agli anziani più grandi di età presenti alla festa.
L'iniziativa si è conclusa con il  taglio di una torta gigantesca e  con la consegna di un oggetto ricordo agli anziani in segno della vicinanza della  comunità che li porta sempre nel cuore.
Lina Latelli Nucifero



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IL PRESIDENTE REGIONALE SIPO PLAUDE ALLA NUOVA ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DELL’ASP

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IL PRESIDENTE REGIONALE DELLA SIPO DOTT. ERNESTO SAULLO PLAUDE ALLA NUOVA ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DELL'ASP DI CATANZARO: BISOGNA REALIZZARE  GRANDI UNITA' DI PEDIATRIA MULTIDISCIPLINARI
 

La SIPO (Società italiana pediatri ospedalieri) calabrese, nella persona del suo presidente dott. Ernesto Saullo, Direttore dell'Unità Operativa di Pediatria Lamezia Terme, plaude alle azioni intraprese in questi giorni dal direttore generale dell'Asp di Catanzaro Dott. Gerardo Mancuso, dal direttore sanitario Dott. Mario Catalano e dal direttore amministrativo dott. Giuseppe Pugliese, che hanno evitato delle possibili chiusure o limitazioni delle attività di alcune Unita Operative molto importanti, Pediatria e Terapia Intensiva Neonatale, che avrebbero senz'altro causato non pochi disagi all'utenza pediatrica neonatale di tutta la provincia catanzarese, mettendo insieme tutti i pediatri e neonatologi ospedaliera dell'area catanzarese e istituendo un compenso di attività per poter sempre garantire in questa fase delicata un'assistenza pediatrica neonatologica sempre ai massimi livelli di qualità.
"Oggi la domanda di salute da parte dell'infanzia – evidenzia il dottore Saullo – è profondamente mutata rispetto al passato e le risposte che dobbiamo fornire devono essere coerenti ed efficaci. A partire da una riorganizzazione della rete assistenziale ospedaliera, che deve virare decisamente verso l'unificazione dei piccoli ospedali non alla loro chiusura, ma alla loro funzionalità e la realizzazione di grandi unità di pediatria multidisciplinari come per l'appunto la Pediatria e la Terapia Intensiva Neonatale di Lamezia Terme. Non possiamo far fronte alle nuove emergenze della pediatria con una rete assistenziale pensata per le esigenze del passato".
"La Sipo ha un grande compito in questo senso – sottolinea il dottore Ernesto Saullo –elaborare in tempi rapidi proposte concrete e convincenti da sottoporre all'attenzione delle istituzioni competenti ed avere, nel contempo, l'autorità scientifica per sostenerle proposte già messe in essere dal sottoscritto. Condizione essenziale è che tutti i Pediatri ritornino a svolgere le loro funzioni dimostrando che Università, Ospedale e territorio possono e devono lavorare in modo integrato per il benessere e la salute dell'infanzia e dell'adolescenza".
"In quest'ottica di modifica e cambiamento – spiega il presidente della Sipo calabrese – la razionalizzazione delle risorse non può che passare attraverso la valorizzazione e la fortificazione delle eccellenze presenti, di cui pediatria e neonatologia sono fiori all'occhiello del nostro ospedale lametino. Quindi un ringraziamento da parte di tutti i nostri bambini che quotidianamente assistiamo e restiamo fiduciosi in attesa dello sblocco di quelle deroghe da parte del Tavolo Massicci, che daranno senz'altro un sollievo alle attività che oggi sia la pediatria di famiglia che quella ospedaliera stanno svolgendo con degli sforzi considerevoli. Tanto che spesso ci si chiede se questi sforzi si stanno dimostrando sufficienti".
"Ecco perché non possiamo non plaudire a questi nuovi modi di organizzazione e gestione della sanità – ribadisce il dottore Saullo –  che pare siano già operativi nell'Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria e in quella di Cosenza tra le rispettive Asp ed Aziende Ospedaliere, e ripeto tendenti non a sopprimere ma a razionalizzare ed utilizzare al meglio le nostre risorse e la richiesta di salute, al fine di offrire all'utenza un servizio consono ed efficiente alla storia del nosocomio lametino".
"Rimaniamo a disposizione per dare fattivamente il nostro contributo in termini di idee e proposte – concluso il presidente regionale della Società italiana pediatri ospedalieri – questo al fine di rendere ancora più fruibile ed efficiente il nostro ospedale di cui difendiamo competenze  e professionalità, nell'ottica di una riorganizzazione della struttura sanitaria regionale che non può prescindere dall'ospedale di Lamezia Terme e dalle sue professionalità".

Lamezia Terme, 9 luglio 2013


Presidente Consiglio Direttivo SIPO - Regione Calabria

Dott. ERNESTO SAULLO


 



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Pannunzi in Sardegna, Pili: la richiesta è sconcertante per prevaricazione e determinazione

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'NDRANGHETA: PILI (PDL), SCONCERTANTE PANNUNZI A SASSARI

Cagliari, 9 luglio 2013 - «Il numero uno del cartello di Medellin in Italia, arrestato in Colombia tre giorni fa, ritenuto il boss numero uno della 'ndragheta, denominato il 'Pablo Escobar italiano", Roberto Pannunzi deve essere trasferito in Sardegna. La richiesta precisa del procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, è sconcertante per prevaricazione e determinazione». Lo ha detto il deputato sardo Mauro Pili rispondendo al procuratore aggiunto di Reggio Calabria che stamane nel corso di una trasmissione ha dichiarato di voler «mandare in Sardegna il principe del narcotraffico e di voler riaprire l'Asinara». Pili, che ha presentato un' interrogazione urgente al Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellileri, ha chiesto di sapere «a che titolo sono state rese queste affermazioni così gravi da parte di un Magistrato».

 «Pensare che un magistrato possa indicare la Sardegna come cayenna di Stato per personaggi come questi significa che si è ingenerata la convinzione che possiamo sopportare tutto e di più. Le affermazioni fatte stamane dal procuratore aggiunto - afferma il deputato - sono disarmanti anche per la richiesta esplicita di riaprire il carcere dell'Asinara. Tutto questo è inaccettabile e va rispedito al mittente senza se e senza ma. Non è tollerabile che si individui la Sardegna come cloaca per i peggiori criminali non solo mafiosi anche dell'ndrangheta».

 «È inconcepibile che un uomo della magistratura - dice il deputato - possa rivendicare la riapertura del carcere dell'Asinara senza sapere che quella struttura è ora un parco nella piena disponibilità della Regione sarda. Spero che nella stessa giornata di oggi queste anticipazioni del procuratore aggiunto di Reggio Calabria vengano smentite per evitare che chi le tollera sia complice di queste aspirazioni». 

Rumori molesti. Per il condizionatore rumoroso si rischia una condanna

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Rumori molesti. Per il condizionatore rumoroso si rischia una condanna. Lo dice la Cassazione che ha confermato la punizione del responsabile del centro commerciale per il condizionatore rumoroso che disturba i condomini fino al quarto piano
Se il frastuono è percepito a finestre chiuse sussiste il requisito dell'articolo 659 del Codice penale secondo cui il disturbo della quiete deve riguardare una pluralità di persone

Tempi duri per chi produce rumori molesti e disturba la quiete del vicinato anche in sede penale. Può infatti, essere condannato per il reato di "disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone" il responsabile del centro commerciale se il rumore causato dall'impianto dei condizionatori disturba i condomini anche a finestre chiuse e agli ultimi piani dell'edificio.
A stabilirlo, rileva Giovanni D'Agata presidente e fondatore dello "Sportello dei Diritti", addirittura una sentenza della Corte di Cassazione la 28874 dell'8 luglio 2013, che ha rigettato il ricorso di un 60enne contro la decisione del tribunale di Cosenza che lo aveva condannato alla pena di 200 euro di ammenda, appunto per il reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone.
I giudici della prima sezione penale, senza modificare quanto deciso dal giudice di prime cure, hanno ritenuto dimostrato che l'impianto tecnologico (in particolare i condizionatori) a servizio di un centro commerciale, di cui l'imputato era legale rappresentante, arrecasse disturbo non tollerabile agli occupanti del soprastante stabile di civile abitazione, trattandosi dello stesso complesso edilizio. Peraltro, risultava che i rumori fossero addirittura percepiti negli appartamenti fino al quarto piano dell'edificio.
In tal senso, gli ermellini hanno rilevato che anche se il reato di cui l'articolo 659 del codice penale ricorre nel caso che risulti una rumorosità tale da arrecare disturbo a una pluralità indifferenziata di persone, è però altrettanto vero che, nella concreta fattispecie, ciò è stato effettivamente accertato dal giudice del merito. «Circostanza particolarmente significativa» evidenzia la Suprema corte è che «assai elevato era il valore dei decibel registrati al quarto piano dell'edificio». Ed ha specificato: «la rilevanza penale della condotta produttiva di rumori, censurati come fonte di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, richiede l'incidenza sulla tranquillità pubblica, in quanto l'interesse tutelato dal legislatore è la pubblica quiete, sicché i rumori devono avere una tale diffusività che l'evento di disturbo sia potenzialmente idoneo ad essere risentito da un numero indeterminato di persone, pur se poi concretamente solo taluna se ne possa lamentare».
Ma in più, i giudici di piazza Cavour hanno sottolineato che «l'articolo 659 Cp prevede due distinte ipotesi di reato: quello contenuto nel primo comma ha ad oggetto il disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone e richiede l'accertamento in concreto dell'avvenuto disturbo; mentre quello previsto nel secondo comma riguardante l'esercizio di professione o mestiere rumoroso, prescinde dalla verificazione del disturbo, essendo tale evento presunto "iuris et de iure" ogni volta che l'esercizio del mestiere rumoroso si verifichi fuori dai limiti di tempo, di spazio e di modo imposti dalla legge, dai regolamenti o da altri provvedimenti adottati dalle competenti autorità».



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Per non dimenticare ... il 10 luglio

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PER NON DIMENTICARE
10 luglio
di Cosimo Sframeli

1943 – Nella notte sul 10 luglio le truppe anglo-americane sbarcano sulla costa meridionale della Sicilia, nei pressi di Licata e Gela. Si parlò di un ruolo significante della mafia siciliana nell’operazione dello sbarco e della mafia siculo-americana nelle operazioni preparatorie che le ricerche storiche più recenti non tendono più a ridimensionare. Fu di primo piano il ruolo della mafia siciliana nella sua politica di controllo del territorio nel periodo immediatamente successivo. Alcuni capimafia vennero nominati sindaci e la violenza mafiosa, avallata e legittimata dall’impunità, sarà decisiva anche nel reprimere qualsiasi forma di ribellione del movimento contadino.

 1988 – E’ sistemato nella cappella dell'ospedale di Gioia Tauro il corpo del Carabiniere Pietro Ragno, 27 anni di Messina. In quei corridoi pieni di amici e colleghi si avverte un silenzio quasi fisico alla presenza degli unici politici: Girolamo “Mommo” Tripodi, senatore della Repubblica e sindaco di Polistena, e Quirino Ledda, vicepresidente del Consiglio regionale.

La dinamica dell'agguato. Verso l’una di sabato notte, l'Alfetta del Radiomobile di Gioia Tauro, in contatto radio con la Centrale operativa, si dirige verso il Comando. Allo svincolo dell’autostrada rallenta per imboccare la curva quando si scatena una tempesta di fuoco. Sparano più di venti colpi contro la gazzella da dietro i cespugli, dove il commando si era appostato. Ragno, sposato e papà di un bambino di un anno, riesce ad uscire la pistola dalla fondina, ma muore prima di poterla usare. Lo immobilizzano al posto di guida con un pallettone in testa. Il Capo equipaggio, seduto a fianco dell’autista, l’Appuntato Giuseppe Spera, 32 anni di San Cipriano Picentino provincia di Salerno, anche lui sposato e padre di due figli, viene colpito ad una gamba, alle spalle e, per fortuna, di striscio alla testa. Ne avrà per trenta giorni. I killer, pare fossero in tre tutti armati di fucile automatico, sparano con fucili caricati a pallettoni contro il parabrezza, il fianco, il dietro della macchina dei carabinieri. Da lì a poco transita un'auto verso l’autostrada, Giuseppe Spera si lancia sull'asfalto per bloccarla e gli assassini disorientati fuggono. Scatta l’allarme e i soccorsi. Per Pietro Ragno non c'é nulla da fare. Giuseppe Spera se la caverà. E’ così che Gioia Tauro si sveglia nella notte, sotto le sirene di carabinieri giunti da ogni luogo della Calabria. Una tragedia. Un omicidio spettacolare e consumato con tutta evidenza contro chi rappresenta lo Stato sul territorio calabrese, in Provincia di Reggio Calabria, nella Piana di Gioia Tauro.  La mafia tenta di intimidire e far retrocedere coloro che «in questi ultimi tempi hanno scatenato una imponente offensiva contro la criminalità comune e mafiosa e certi intrecci tra potere politico e 'ndrangheta», commenta il Procuratore Agostino Cordova. Una sfida diretta allo Stato, per riaffermare il potere mafioso. Si mira e si spara sull’Arma che, non solo nella tirrenica, attacca le connivenze tra clan e politica, svelando intrecci ibridi tra affarismo, malavita e amministrazione pubblica. Si arrestano ed inquisiscono personaggi fino a ieri al di sopra di ogni sospetto.

Nel mese di maggio del 1987, dalla mafia degli appalti, venne assassinato il sindaco di Gioia Tauro, Vincenzo Gentile, un medico di 55 anni amato dalla gente, un amministratore chiacchierato. Era arrivato a dire al primo processo contro i sessanta boss della provincia di Reggio, celebrato davanti al tribunale di Reggio Calabria nel 1979, che a Gioia Tauro la mafia non esisteva. Assassinato in una vera e propria esecuzione mafiosa. Il killer lo attese sotto casa, quando giunse alla guida della sua auto, si avvicinò e gli esplose contro cinque colpi di revolver. Le indagini portarono agli intrecci con la potente mafia dei Piromalli. Mandati di cattura emessi dall'Ufficio Istruzione del Tribunale di Palmi contro amministratori, consiglieri comunali, imprenditori. Politici accusati di aver dato appalti per lavori pubblici ad imprese collegate alla mafia. Grandi affari, anche con i  lavori per la centrale a carbone dell'Enel. Le cosche cercavano nuovi e delicati equilibri, abbattendo ogni forma di ostacolo. In tale contesto s’intreccia il sacrificio di Pietro Ragno, un giovane Carabiniere di 27 anni, sposato e padre di una bimba, Vanessa, di appena 11 mesi, originario di Messina ed in servizio a Gioia Tauro da tre anni, che la notte del 10 luglio 1988 s’incontra col destino.
Cosimo Sframeli

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