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Graffiti Selvaggi - Corriere della Sera intervista a Colombo Clerici pubblicata il 20 Agosto 2013

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Colombo Clerici intervistato dal Corriere della Sera sul problema dei graffiti selvaggi.



BONUS AI CONDOMINI CHE RIPULISCONO LE SCRITTE

DIVIETO DI DETENERE BOMBOLETTE  DURANTE I CORTEI



Il Presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici è stato
intervistato sul problema degli imbrattamenti delle facciate dei palazzi milanesi, i cosiddetti graffiti selvaggi, da Gianni Santucci e Armando Stella  del Corriere della Sera.

"Per presentare ad Expo 2015 una città ripulita – ha  detto Colombo Clerici – bisognerà spendere almeno 50 milioni di euro".

Onde contenere se non eliminare il fenomeno, Colombo Clerici avanza
due proposte: stanziare piccoli bonus, ovvero contributi economici, per i condomini che
liberino tempestivamente le facciate dalle scritte, in modo da produrre un effetto moltiplicatore delle iniziative private.

Vietare la
detenzione di vernici e di bombolette spray durante i cortei.


Foto: Colombo Clerici con Vittorio Sgarbi Assessore a Milano visionano i graffiti selvaggi della citta' .


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Luigi Palamara
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Locri, il Comune solidale con la famiglia Romeo e attivo per risolvere il problema del piccolo Nicola

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Locri, il Comune solidale con la famiglia Romeo e attivo per risolvere il problema del piccolo Nicola
Attivato già da diverso tempo per risolvere il problema del seggiolone posturale

Con la presente nota, l'Amministrazione Comunale di Locri, per voce dell'Assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione, Avv. Anna Rosa Sofia, vuole puntualizzare alcuni passaggi riguardo alla vicenda del piccolo Nicola e alla lettera diffusa e apparsa su alcune testate giornalistiche, dimostrando tutta la propria vicinanza alla famiglia Romeo per la situazione di difficoltà che potrebbe incontrare il piccolo Nicola nell'affrontare il nuovo anno scolastico, garantendo il massimo sforzo affinché tutte le problematiche riscontrate vengano al più presto risolte, nonostante le note lungaggini che i tempi burocratici prevedono e alle volte impongono.

Queste le dichiarazioni rilasciate dall'Assessore Sofia: «Più volte insieme al Sindaco e all'Amministrazione Comunale di Locri, ci siamo incontrati con il signor Romeo e conosciamo bene le problematiche del piccolo Nicola. Proprio per questo abbiamo fin da subito dimostrato la nostra vicinanza e la disponibilità ad acquistare il seggiolone richiesto, direttamente noi come Comune, attivandoci prontamente per garantire al bambino pari diritti. Bisogna però chiarire alcuni passaggi. La prima richiesta che il signor Romeo ha presentato tramite preventivo al Comune per l'acquisto di un seggiolone posturale di marca Blandino è stata di € 1.182. Questo infatti è l'importo inserito nella richiesta che lui stesso ha fatto alla Scuola "De Amicis – Maresca" e che la Direttrice ha poi preventivato nel Piano del Diritto allo Studio per l'anno 2013/2014; mentre tale richiesta non è stata fatta per il 2012/2013, anno in cui è stata presentata domanda solo per sussidi scolastici.

Successivamente alla prima richiesta presentata dal signor Romeo, tale seggiolone Blandino non si è reso più disponibile, e veniva fatta domanda di sostituzione con in alternativa un nuovo seggiolone posturale di marca Mele, per un valore di poco inferiore a € 5.000. A questo punto, tra la prima richiesta e la seconda, la situazione è cambiata totalmente perché si è venuta a creare una ovvia differenza economica da andare a coprire. Nonostante tutto, l'Amministrazione Comunale si è resa ancora disponibile all'acquisto, cercando la strada idonea attraverso la normativa prevista dalla legge. Allo stesso tempo, ci siamo messi in contatto con la Regione Calabria, nello specifico con l'Assessore regionale alla Cultura, l'Onorevole Caligiuri, e con il Dipartimento Regionale alla Pubblica Istruzione, attraverso la dottoressa Talarico. L'Ente regionale si è dimostrato subito disponibile nel sostenere le spese di acquisto, ma perseguendo un iter lungo e difficoltoso, che in qualche modo non poteva garantire la disponibilità del seggiolone per inizio anno scolastico. Per ovviare ai tempi burocratici regionali, e dato che il Piano di Diritto allo Studio per l'anno 2013/2014 né va a coprire l'intero importo, né garantisce la disponibilità per inizio anno scolastico, l'Amministrazione Comunale ha deciso di farsi subito carico totalmente della spesa, facendo rientrare tale acquisto come "arredo scolastico", voce di spesa che spetta al Comune. Questo per poter garantire al piccolo Nicola un inizio di anno scolastico alla pari dei suoi compagni di classe, o al massimo con un ritardo di qualche giorno rispetto al 16 settembre.

L'idea dell'Amministrazione Comunale è quella di non abbandonare né Nicola né la sua famiglia e per questo ce la stiamo mettendo tutta e stiamo lavorando alla risoluzione del problema già da inizio agosto, cercando la soluzione migliore per il nostro Ente, per il bambino, per la scuola, superando anche gli ostacoli che la burocrazia alle volte ci impone».

Locri, 20.08.2013

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CELEBRANDO I 700 ANNI DELLA NASCITA DI BOCCACCIO CON IL SAGGIO DI PIERFRANCO BRUNI E MARILENA CAVALLO: "cOLSI LO SGUARDO TUO".

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Il Boccaccio di Marilena Cavallo e Pierfranco Bruni dedicato alla figura di Fiammetta donna Mediterranea

per le celebrazioni del settimo centenario della nascita

 

 

 

Pubblicato per i 700 anni della nascita di Giovanni Boccaccio un originale saggio di Marilena Cavallo e Pierfranco Bruni, per le Edizioni di "ProspettiveMeridionali", dal titolo: "Colsi sguardo tuo. Fiammetta nel Boccaccio Mediterraneo". Il saggio è parte integrante per le celebrazioni dedicate a Boccaccio.

Il saggio di Marilena Cavallo e Pierfranco Bruni (coautori di diversi testi su Pascoli, sui Poeti del Novecento e le piazze, su Battista, su Moscati, su Cristina Campo) pone all'attenzione il rapporto tra la figura di Fiammetta tutta all'interno di un Mediterraneo di colori, sapori, atmosfere e la tradizione segnato da un Boccaccio vitale all'interno della cultura popolare.

Fiammetta, secondo lo scritto di Cavallo e Bruni, costituisce una chiave di lettura nella modernità tanto che vengono raccordati alcuni elementi riguardanti il rapporto tra Fiammetta e le donne di D'Annunzio, e Fiammetta nella modernità letteraria. È un testo che si mostra con una precisa scelta sia letteraria che critica al cui centro resta l'interpretazione della letteratura proposta dalle "confessioni" della filosofa Maria Zambrano. 

Qual è il punto nevralgico dello studio? Lo spiega felicemente Marilena Cavallo: "Si parla di una donna e di una città: Fiammetta e Napoli, sostiene la Cavallo, vivono come ariosa luce in un Boccaccio artista alla prese con la comedìa tutta umana della vita. Lo sguardo del poeta diventa la più profonda rivelazione del mistero di una esistenza scoperta e sognata nello scenario del più caldo Mediterraneo. Tassello dopo tassello si ricompone il mosaico di un'estetica di chiara matrice partenopea, per cui odori, colori e sapori definiscono il profilo della donna-fiamma, non più angelo, ma corpo, non solo corpo, ma desiderio che straripa in una palpitante fisicità di sentimenti. Fiammetta donna nuova  e Giovanni fine "poieta" sfidano il conformismo, si spogliano delle vesti artificiose e restano nudi testimoni di un'umanità carnale, che guarda il cielo e ama la terra".

Mentre Pierfranco Bruni, approfondendo l'aspetto tra Beatrice e Fiammetta, sottolinea: "Boccaccio abita il corpo e l'anima della donna, abita la metafisica della sua sensualità e la abita con il cuore, la mente e tutta la fisicità possibile. Non c'è Dante che possa intimorirlo. Né Beatrice che possa far cadere le ombre davanti al suo sguardo. Beatrice è donna d'altre epoche. Non appartiene più a Boccaccio e al tuo tempo, a volte sembra una  caricatura di fronte alla fisicità e allo sguardo di Fiammetta. Fiammetta è la sciantosa, Fiammetta è la donna che conosce i trucchi dell'amore, è la donna, appunto, femmina che davanti agli occhi dell'uomo si pone con la danza velata del suo mondo popolare dalla matrici arabe. L'amore che diventa visione è un concetto da "mille e una notte" ed ha il suo fascino singolare nella simbolicità del verso. Fiammetta è la trama del tempo e dell'amore in una costante attesa. Beatrice è l'attesa dell'Angelo".

 

 

 

Pierfranco Bruni e Marilena Cavallo




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Pentedattilo film festival - conferenza stampa 20 agosto

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<<Il Pentedattilo Film Festival è giunto all'ottava edizione: suggestive novità e eterogenei linguaggi cinematografici invaderanno il Borgo di Pentedattilo>>.

Emanuele Milasi, direttore artistico, ha introdotto i lavori dell'ottava edizione del Festival promossa e realizzata dall'associazione Pro Pentedattilo e dalla Ram Film, che si svolgerà nel borgo di Pentedattilo dal 23 al 25 agosto.

<<E' il miracolo di un borgo che vive - continua il direttore artistico dell'evento patrocinato e sostenuto dalla Provincia di Reggio Calabria, Assessorato alla Cultura. - Quest'anno 150 cortometraggi in selezione rappresenteranno la migliore produzione di cinema breve internazionale, opere proiettate per la maggior parte in anteprima nazionale. Inoltre abbiamo puntato su alcuni eventi di grande attrativa settoriale, tra cui la proiezione di Fiabeschi torna a casa del regista calabrese Max Mazzotta, presente al festival, seminari cinematografici di produzione, diretto da Alessandro Ago, direttore del dipartimento Programming and Special Projects USC-School of Cinematics ARTS di Los Angeles, di sceneggiatura diretto da Lara Fremder, sceneggiatrice. Tra i giurati inoltre Davide Oberto, curatore del Torino Film Festival, il regista turco Koray Sevindi e la regista giordana Darin Sallam>>

 

Americo Melchionda, direttore organizzativo ha dichiarato che <<quest'anno i cortometraggi presentati sono di altissima qualità, quasi a rappresentare un fermento cinematografico tra la nuova generazione di cineasti. È straordinario vedere come nomi importanti si sono cimentati come attori in molti dei film in selezione, come Franco Nero, Roberto Herlitzka, Valerio Mastrandrea, ed addirittura il grande regista serbo Emir Kusturica. A dimostrazione che protagonisti del cinema già affermati si mettono in gioco e danno una mano affinché il talento di registi emergenti si possa esprimere. La cultura cinematografica può superare le barriere senza retorica offrendo al pubblico del Pentedattilo Film Festival la possibilità di intraprendere un viaggio visivo che emoziona e coinvolge>>.

 

Il consigliere provinciale Pierpaolo Zavettieri ha rimarcato <<il fascino di un festival che si presenta in un territorio indescrivibile come quello dell'area grecanica e di Pentedattilo in particolare>>.

 

Durante la conferenza è stato sottolineato dallo stesso Melchionda <<il mancato finanziamento da parte della Regione Calabria, nonostante il progetto presentato al bando degli Eventi Storicizzati dimostrasse al contempo internazionalizzazione e radicamento territoriale. Abbiamo dovuto tagliare eventi importanti come la mostra in anteprima su Michelangelo Antonioni, con la presenza della  moglie Enrica Antonioni. Ma basta scorrere il nostro programma per capire che siamo comunque riusciti a mantenere e sviluppare quella diversificazione qualitativa e quella originalità di articolazione che contraddistingue il festival>>.

 

Fabio Macheda, dell'Agenzia "Borghi Solidali" ha aggiunto che <<alla vigilia del Pentedattilo Film Festival, giorno 22 agosto, si terrà il festival "Oxygen: si all'ossigeno, no al carbone" per ribadire il no al carbone ed un futuro roseo e di salute per il nostro territorio>>.

 

Tra le novità in anteprima del festival la presentazione la sera del 23 agosto del cortometraggio "Pirandello Drag", prodotto della Provincia di Reggio Calabria, scritto da Ninò Spirlì e diretto da Giacomo Triglia. L'evento è stato presentato da Antonio Eroi, presidente del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria, e da Giovanni Nucera, vice presidente del consiglio.


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Locri. Teatro in Vernacolo

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Locri, parte la rassegna "Teatro in Vernacolo"
Dal 22 al 25 agosto nel borgo di Contrada Moschetta

E' prevista dal 22 al 25 agosto presso il borgo di Contrada Moschetta di Locri, la rassegna denominata "Teatro in Vernacolo", che in questi quattro giorni propone degli spettacoli teatrali con dialoghi in dialetto calabrese. La manifestazione è promossa dalla Unione Italiana Libero Teatro, con il supporto della Frujt, e patrocinata dall'Amministrazione Comunale di Locri.
Tutti gli spettacoli sono programmati per le ore 21:30, e sono così calendarizzati: giorno 22 "Nu sonnu stranu", a cura dell'Associazione Teatrale "Don Giovinazzo", regia di Leonardo Capogreco. Il 23 agosto va in scena "Papà vogghiu a minigonna", a cura della compagnia teatrale "Luna Gialla", regia di Angelo Latella. Sabato 24 "Quandu nci vonnu…nci vonnu", con la compagnia teatrale "La Fucina", regia di Nino Denaro. In conclusione, domenica 25 agosto, "U mortu assicuratu", a cura dell'Associazione "Pro Caraffa" con la regia di Antonio Minnici.
L'estate locrese quindi continua con una manifestazione volta alla riscoperta delle tradizioni e dell'uso della lingua "originale" della nostra terra, con un intrattenimento di sicuro divertimento.

Locri, 20.08.2013

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Gran Gala Festival Facce da Bronzi sul Lungomare Falcomatà

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FESTIVAL FACCE DA BRONZI – TAPPA S.STEFANO IN ASPROMONTE



Il Festival "Facce da Bronzi" continua a conquistare la provincia di Reggio Calabria e ieri sera, ha fermato la sua "carovana" di comici nel Comune di Santo Stefano in Aspromonte.
Per la terza tappa del primo Festival del Cabaret promosso dall'Associazione Culturale Arte e Spettacolo "Calabria dietro le quinte" diretta dal presidente Giuseppe Mazzacuva, nove bravi comici provenienti da tutta la Penisola si sono sfidati in simpatici sketch "stregando" grandi e bambini. La serata è stata condotta in maniera ironica dal duo comico "I non ti regoli" composto da Giuseppe Scorza e Giuseppe Mazzacuva e dall'incantevole Ilenia Toscano. 
Ad aggiudicarsi un posto per il Gran Galà del "Festival Facce da Bronzi" gli ultimi tre finalisti: i Quattro gusti da Palermo (Salvatore Ferraro, Domenico Fazio, Danilo lo Cicero e Giuseppe Stancampiano), Filippo Totaro da Manfredonia e i Sale & Pepe (Roberto Lipari e Antonio Pepati) da Palermo. Il premio del pubblico è invece andato al duo comico I Quanto Basta (Claudio Pellerito e Simone Riccobono). 
Ospite della serata, l'esilarante Scossa (Salvatore Cristofaro) direttamente da "Made in Sud" programma in onda su Raidue prima nei panni del cyborg televisivo e nel finale ha coinvolto il pubblico in un divertente sketch interattivo coadiuvato da I non ti regoli. Non sono mancati momenti di buona musica con i giovani cantanti Meriam Jane, Luigi de Stefano e, tra un'esibizione e l'altra, ampio spazio è stato dato alle suggestive coreografie realizzate dal corpo di ballo "Studio Danza" di Danila e Andrea Crisafi. 
Soddisfatti per la riuscita dell'evento il sindaco di Santo Stefano in Aspromonte e il presidente del Consiglio provinciale Antonio Eroi che, nel congratularsi con gli organizzatori e gli artisti "per aver coinvolto grandi e bambini in uno spettacolo fatto da una comicità pulita", hanno ribadito "l'importanza di dare spazi e opportunità ai giovani del territorio capaci di creare eventi di livello come il Festival del Cabaret. Una vetrina per i talenti di tutta Italia che, oltre a rilanciare l'immagine della nostra terra, offre la possibilità a tanti professionisti dell'arte del cabaret di esibirsi e perché no, magari entrare nell'agognato mondo dello spettacolo". 
La macchina del Festival è pronta per il Gran Galà che si svolgerà il 4 Settembre sul Lungomare Falcomatà di Reggio Calabria. 
"Sarà una grande serata della comicità dove si esibiranno i nove comici più bravi che hanno superato le precedenti selezioni itineranti del Festival – affermano gli organizzatori del Festival -  Facce da Bronzi, aderisce al progetto MAFIA NO e ha l'obiettivo di veicolare un messaggio di legalità e giustizia attraverso l'arte dello spettacolo e la presenza di giovani artisti nazionali e locali che favoriscono un positivo rilancio del territorio e delle risorse artistiche locali". 
Per la finale, saranno presenti tanti ospiti del panorama nazionale come I Senso D'oppio direttamente da Zelig Circus". 


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Ministro Kyenge a Cosenza

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Il 21 agosto il ministro Cécile Kyenge a Cosenza per una visita istituzionale alla scoperta della città. Nella circostanza, il sindaco Occhiuto e Franco Dionesalvi le proporranno la presidenza onoraria della Festa delle Invasioni
Ministro Cecile Kyenge
20-08-2013

Il protocollo è di quelli rigidi, con misure di sicurezza ben predisposte e un itinerario da seguire programmato nel dettaglio. Ma, al di là della visita istituzionale, c'è che nell'ambito del viaggio di questi giorni in Calabria, Cécile Kyenge, ministro dell'Integrazione, ha chiesto espressamente di fermarsi a Cosenza per conoscere le bellezze di questa città del sud che è tradizionalmente votata all'accoglienza.

Mercoledì 21 agosto, alle 17, la rappresentante del governo Letta sarà ricevuta a palazzo dei Bruzi dal sindaco Mario Occhiuto. Subito, al suo arrivo, un breve colloquio privato con il primo cittadino, poi il reciproco scambio di convenevoli nel salone di rappresentanza alla presenza del Presidente del Consiglio comunale, della Giunta e delle massime autorità civili e militari locali. Quindi verrà accompagnata in una passeggiata su corso Mazzini, dove ha sede il Museo all'aperto Bilotti, e nel centro storico.

 "E' per noi un grande onore avere come ospite il ministro Kyenge – ha affermato il sindaco Occhiuto – Ci sentiamo lusingati che fra le tappe del suo passaggio calabrese abbia scelto di fermarsi a Cosenza, città che ricorda battaglie storiche per l'integrazione, per la tolleranza e per l'accoglienza. Purtroppo, quando si parla di convivenza sociale fra uomini e donne di diversa nazionalità, il percorso diventa frastagliato a causa degli ostacoli del pregiudizio e dell'ignoranza, come pure dimostrano i beceri attacchi che lo stesso Ministro ha subito di recente. L'Amministrazione si sta spendendo nella direzione di una crescita comune senza fare alcuna distinzione fra cittadini cosentini e cittadini stranieri, con la piena convinzione che i diritti umani siano universali e non soggetti a privilegi di sorta legati al luogo in cui si nasce. L'occasione di questa visita – conclude Mario Occhiuto – ci è dunque lieta per tornare su concetti che riteniamo fondamentali e assolutamente inconfutabili".

Nella circostanza, il sindaco Occhiuto, insieme al fondatore della Festa delle Invasioni, Franco Dionesalvi, proporrà al Ministro la presidenza onoraria della storica manifestazione (la festa delle Invasioni, appunto) che da 15 anni a Cosenza è il simbolo dell'apertura fra popoli e delle contaminazioni.

Autore: Iole Perito

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Il giorno dopo la visita del Ministro Kyenge. Il realismo dell'Assesore Gaetano Rao: se l'agricoltura della Piana di Rosarno muore, quale lavoro onesto per gli immigrati?

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IL GIORNO DOPO LA VISITA DEL MINISTRO KYENGE. IL REALISMO DELL'ASSESSORE PROVINCIA ALL'AGRICOLTURA: SEGUA ORA MAGGIORE ATTENZIONE ALLO SVILUPPO AGRICOLO DELLA PIANA.

SE L'AGRICOLTURA MUORE, DOVE GLI IMMIGRATI POSSONO TROVARE UN LAVORO ONESTO?  

GAETANO RAO: "TUTTO IL RESTO E' COREOGRAFIA CHE NON SERVE A NULLA"

Bene per la presenza del Ministro in Calabria. Ottima la visita del Ministro segnatamente in Provincia  di Reggio Calabria. Senza dubbio un bel segnale di attenzione positivo da parte di un esponente del Governo nazionale che vuole rendersi conto da vicino di alcune problematiche serie che da tempo affliggono il nostro territorio. Tuttavia sui temi della immigrazione ed, in particolare, sul fenomeno della immigrazione nella Piana di Rosarno, continuo purtroppo a registrare troppa miopia, una penuria di analisi concrete ed una assoluta inadeguatezza delle risposte mancanti che ancora tardano ad arrivare.

Questo il particolare commento dell'Assessore Provinciale Gaetano Rao, il giorno dopo la visita del Ministro Kyenge a Reggio Calabria.

Assistiamo attoniti, in questi giorni, alle dichiarazioni roboanti prima e dopo le visite ufficiali.  – prosegue la nota dell'assessore Rao - Rimaniamo basiti dalle incursioni mediatiche di personaggi politico-istituzionali che hanno il solo obiettivo di conquistare prime pagine dei giornali, salvo poi cadere nel silenzio sino alla prossima visita "importante". Ma del vero problema chi ne parla?

Ma dell'agricoltura vera chi ne parla? – si domanda ancora Rao - Cosa raccontiamo ai nostri agricoltori? È mai possibile che non si riesca a a fare squadra, a fare sistema, mettendo insieme istituzioni, organizzazioni agricole ed associazionismo e pretendere azioni concrete da Regione e Governo centrale? È mai possibile che il tanto decantato Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria non riesca mai ad incidere significativamente sul territorio della Piana di Rosarno? Quando sarà possibile contare effettivamente sulle risorse europee da destinare all'agrumicoltura reggina? Forse è davvero giunto il momento di guardare con realismo e pragmaticità al fenomeno. Sembrerò forse antipatico o in controtendenza ma, sinceramente ritengo che le visite dei Ministri devono portare risultati e maggiori attenzioni. Le azioni dei ministeri competenti devono produrre risultati sui territori. Tutto il resto è solo coreografia che non serve a nulla.

Purtroppo, i temi dell'agricoltura e dello sviluppo economico – amaramente annota l'Assessore Rao - rimangono sempre avulsi da qualsivoglia dibattito su questi temi. A memoria non ricordo che i problemi del comparto agrumicolo della Piana di Rosarno non siano mai stati nemmeno timidamente accennati dai vari Ministri che, nel corso del tempo, ripetutamente si sono recati a Rosarno per discutere di immigrazione. Temi che in modo paradossale e assurdo non trovano la loro giusta centralità nelle soluzioni e nelle proposte (magari ce ne fossero, ahinoi!) da parte degli attori politico-istituzionali presenti sul territorio.  Dispiace, infatti, dover constatare che anche i Sindaci dei Comuni di Rosarno e San Ferdinando – a cui va comunque dato atto, unitamente alla Provincia, di essere sempre in trincea e di agire spesso in solitudine  – si ostinino a dibattere e discernere esclusivamente delle condizioni di relativa vivibilità delle tendopoli ovvero della anima autenticamente solidale dei rosarnesi o dei cittadini della Piana. Nessuna si preoccupa, a mio parere, invece dei problemi reali di questo territorio.

L'agrumicoltura della Piana di Rosarno è oramai morta da tempo. – afferma con forza l'Assessore Rao -  Le condizioni di degrado e di vivibilità degli immigrati sono strettamente collegate alle dinamiche di sviluppo di tale  comparto. Come si fa a non capirlo? Come si fa a non preoccuparsene? Senza una inversione di tendenza non ci sarà lavoro e non ci potrà essere una maggiore dignità sia per i rosarnesi sia, dunque, anche per gli immigrati.  Senza un futuro per l'agrumicoltura reggina non ci potrà mai essere davvero nessun futuro dignitoso per gli immigrati che dalle nostre parti vengono in cerca di fortuna e di un lavoro. Questo occorre dirselo con schiettezza, coraggio e responsabilità.  Cosi come occorre far sapere anche ai non addetti ai lavori – ribadisce l'Assessore Rao - che a causa della colpevole disattenzione delle istituzioni nazionali e regionali, l'agrumicultura della Piana di Rosarno si ritrova oggi a scontare ritardi gravissimi che non le consentono di stare con competitività sui mercati nazionali ed esteri.

RC, 20 agosto 2013                                                                                              f.to Gaetano Rao



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COMUNICAZIONE DIREZIONE ARTISTICA ROCCELLA JAZZ 2013

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IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA SCOPELLITI RISTABILISCE LA VERITA' DEI FATTI
 
Il presidente Scopelliti (tramite un comunicato dettato agli organi di stampa) ha fatto giustizia di tutta una serie di illazioni diffamatorie fatte da musicisti e privati cittadini sulla presunta erogazione dei fondi della Regione Calabria al Festival Internazionale del Jazz Rumori Mediterranei. In seguito alle polemiche che si sono sviluppate sulla stampa e sul web intorno al mancato pagamento di alcuni musicisti, si è registrato l'intervento del Governatore della Calabria mediante un comunicato dal quale si evince che gran parte dei contributi dovuti a Roccella Jazz si trovano ancora nella tesoreria della Regione "a causa del patto di stabilità e per una serie di procedure che vanno messe in atto prima di erogare gli stessi". Un ringraziamento va, quindi, al Presidente Scopelliti perché il suo autorevole intervento ha ristabilito la verità dei fatti, dopo il tentativo di infangare il Festival messo in atto  da maldestri e squallidi personaggi che mirano a impossessarsi del suo ruolo e dei suoi fondi. A questo punto, l'augurio è che tutti coloro che hanno "pontificato" sui ritardi con malevoli insinuazioni si cospargano il capo di cenere e chiedano scusa pubblicamente per le loro diffamazioni (purtroppo, alcuni di loro dovranno farlo in sede giudiziaria).
Di fatto, quindi, il Festival si sta facendo con l'anticipazione della Regione per l'anno 2013 che corrisponde solo al solo 25 % del budget totale. Come è stato riportato dagli organi di stampa è stato risolutorio l'intervento del Comune di Roccella che, con un particolare meccanismo finanziario che non intacca le casse dell'ente, sta consentendo al Festival di mandare avanti il suo programma.
Roccella Jazz, infatti, malgrado le grandi difficoltà e le pressioni esterne miranti a turbarne la stabilità, va avanti nel suo cammino con incredibili successi di pubblico e di critica. E' successo con tutti i concerti finora svolti. Tutte le località e le location coinvolte (Castello Aragonese di Reggio Calabria, aree archeologiche di Locri, Marina di Gioiosa, Casignana e Monasterace, le piazze di Martone e Bivongi e l'ex Convento dei Minimi di Roccella Jonica), infatti, hanno risposto in modo adeguato sia dal punto di vista artistico che da quello organizzativo. Infatti, gli organizzatori sono stati messi in grado di valorizzare tutti beni culturali esistenti sul territorio nei modi suggeriti dall'Assessore alla Cultura Caligiuri e con i criteri stabiliti dal progetto Calabria Terra di Festival, grazie alla presenza di grandi artisti come Joachim Kuhn, Sarah Jane Morris, Enzo Pietropaoli, Dave Howard, Pippo Matino,  Elina Duni, Paolo Manzolini, Laura Lala e Sade Mangiaracina, Gegè Telesforo, Gabriele Coen e Roberto Gatto.
 E' risultata vincente anche l'idea di coinvolgere Israele come paese ospite del Festival. Il grande successo riscosso dai concerti del trio di Noam Vazana e da quello di Omer Klein (due prime nazionali) confermano il ruolo di Rumori Mediterranei come grande scopritore di talenti a livello internazionale. Lo stesso discorso vale per tante nuove promesse del jazz italiano come  Francesco Diodati, Mattia Cigalini, Gianni De Nitto, Fabio Giachino ed Enrico Zanisi.
Inaspettato, infine, il successo dei concerti di Jamming Around, che ha visto protagonisti i migliori musicisti della scena jazzistica calabrese, in attesa dei concerti all'Auditorium e al Teatro al Castello dal 21 al 24 agosto.
Vincenzo Staiano e Paola Pinchera Condirettori Artistici del Festival





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Allerta meteo al Sud

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Maltempo: allerta per temporali al sud

20 agosto 2013

 

Il sistema perturbato che sta determinando una fase di maltempo al centro-nord sarà responsabile, da domani, del peggioramento delle condizioni meteorologiche anche sull'Italia meridionale. 

Sulla base delle previsioni disponibili e di concerto con tutte le Regioni coinvolte, cui spetta l'attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse, che integra ed estende quelli diffusi nei giorni scorsi.

L'avviso prevede, dalla giornata di domani, mercoledì 21 agosto, precipitazioni a prevalente carattere di rovescio o temporale, con rovesci di forte intensità, possibili grandinate, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento su Sicilia e Calabria.

Il Dipartimento della Protezione Civile seguirà l'evolversi della situazione in contatto con le prefetture, le regioni e le locali strutture di protezione civile. Sul sito del Dipartimento della Protezione Civile (www.protezionecivile.gov.it) sono consultabili alcune norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo.


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Ma il vate di Bova Marina, Pasquino Crupi, si è trasferito Lari e Penati, sul monte Parnaso?

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Il cordoglio del sindaco Mario Occhiuto per la scomparsa dell'intellettuale Pasquino Crupi
"E' con dispiacere che apprendo della scomparsa di Pasquino Crupi, eccellente pensatore della nostra terra".
Il sindaco Mario Occhiuto esprime, a nome suo e della Giunta, cordoglio per la morte dell'intellettuale nato a Bova Marina nel 1940.
"Ero fra i lettori della sua celebre rubrica giornaliera 'Luna rossa' e ne apprezzavo gli stimoli acuti e sempre puntuali nel trattare fatti di attualità. Con lui scompare un irriducibile meridionalista, sinceramente appassionato della Calabria e dei calabresi. I suoi libri, per la maggior parte attenti scritti su una realtà che resta sospesa nella storia dell'immutabilità, continueranno ad accompagnarci nella conoscenza di un mondo che ci appartiene ma che spesso fatichiamo a capire".    

L'USIGNUOLO DI BOVA MARINA NON CANTA PIỦ 
Domenico Salvatore

Il tam-tam d'internet, ha battuto la notizia per tutto il giorno, mentre le agenzie, intorpidite dalla canicola rovente, erano ancora tra le braccia di Morfeo. Basta accendere un computer. Trovi di tutto, di più sulla figura del leggendario vate di Bova Marina. Pure la scomparsa di un grande personaggio come Pasquino Crupi. Un padreterno che aveva strumenti di grande efficienza, funzionalità ed efficaci, come la penna, la lingua e le idee, che avrebbero arricchito chiunque. Ma non il proletario Pasquino Crupi…la classe operaia va in paradiso. Il giornalismo ed il mondo della cultura calabrese sono in lutto; perdono oggi 19 agosto 2013, uno dei suoi figli migliori. Il successore naturale del professore Antonio Piromalli, se n'è andato. Sebbene abbia letto e riletto e rilanciato i vari Corrado Alvaro, Francesco perri,Saverio Montalto, Mario La Cava, Fortunato Seminara, Saverio Strati, Leonida Rèpaci, Sharo Gambino, Barlaam di Seminara, Leonzio Pilato, Pomponio Leto. Senza mai trascurare lo studio di altri personaggi come Benedetto Croce, Gaetano Salvemini, Giustino Fortunato. Ci regalò un libro con dedica autografa sul culto della Madonna di Polsi o della Montagna. Non ha fatto in tempo a darci quello sul santo di Bova ed Africo (San Leo).

Non è riuscito a superare l'ultima crisi. Il professore (in pensione) Pasquino Crupi, direttore del settimanale "La Riviera" è morto. Poco dopo mezzogiorno. Aveva 73 anni ed era malato da tempo. Un "intellettuale in trincea", come amava definirsi. La trincea, come ognuno intende, è la Calabria che Pasquino Crupi, ha continuato a difendere con estrema passione: come meridionalista senza conversione; come studioso ininterrotto del pensiero calabrese; come appassionato oratore; come giornalista senza peli sulla lingua. …"Usignolo/Per sempre spengo un sogno nel mio cuore/Io che innalzavo già per te un altare/L'oro ha fermato il tuo volo/E t'ha spezzato le ali/Nella tua voce v'è il pianto/O mio usignolo/"…"Con Pasquino Crupi – ricorda il segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, vicesegretario nazionale Fnsi – scompare una delle figure più importanti della cultura meridionalista. Uomo del Sud, per il Meridione si è sempre battuto dalla parte dei più deboli e dei più poveri, dando voce a quei senza voce che hanno sempre trovato spazio nella sua esistenza terrena".I funerali saranno celebrati a Bova Marina domani alle 16.30, nella chiesa Don Bosco. Direttore anche della "Riviera". Intellettuale e giornalista, prorettore dell'Università per Stranieri "Dante Alighieri" di Reggio Calabria, ex sindaco di Bova Marina meridionalista senza conversione, Presidente del Comitato di gestione  dell'USL "Carmelo Malara" di Melito. Dirigente Generale dell'ARECU (Agenzia Regionale della Cultura).  Presidente  della Consulta  regionale alla Cultura e ai Beni culturali. Scrittore. Saggista. Critico d'arte. Storico.  


Una tra le figure intellettuali di maggiore prestigio della nostra terra. Un pezzo importante della nostra cultura. Un personaggio che riusciva a conquistare stima ed affetto, anche dai suoi avversari, rivali, denigratori, invidiosi e gelosi"  E' venuto a mancare Pasquino Crupi. I Democratici reggini rendono omaggio al protagonista intellettuale e politico meridionalista che ha dispiegato il suo instancabile ed appassionato impegno a favore del mezzogiorno e dei più deboli e per l'affermazione dei valori della giustizia sociale e di crescita civile della nostra terra.
I Democratici reggini, nell'esprimere il loro più profondo cordoglio ai familiari del Prof. Pasquino Crupi, lo ricordano con commozione e tristezza.". Il sindaco e l'amministrazione comunale di Polistena…" Il prof. Pasquino Crupi, vicino e particolarmente legato alla città di Polistena, è stato un grande uomo di saperi e cultura, esemplare figura di critico letterario e storico, costantemente impegnato alla riscoperta del pensiero meridionalista quale necessità per il riscatto del Mezzogiorno.
Un pensatore profondo, capace in molte circostanze di resistere, con la lucidità delle sue idee e la forza delle sue parole, dinanzi ai ripetuti tentativi di oscurare la questione meridionale dall'agenda culturale e politica del Paese.


Al prof. Pasquino Crupi, un commosso ringraziamento per avere insegnato a molti, come difendere e tenere alta la dignità della Calabria che non si arrende, ed al contempo, per aver infuso, educato e formato nei più giovani la speranza del cambiamento. 
 " E' Pasquino Crupi il nuovo direttore responsabile de "la Riviera", il settimanale della provincia di Reggio Calabria, edito da Rosario Condarcuri, con sede a Siderno ed al suo dodicesimo anno di vita. Il numero di oggi, fonte www.giornalisticalabria.it infatti, reca la firma dell'intellettuale "in trincea", come ama definirsi, nato a Bova 70 anni fa, giornalista pubblicista dal 16 ottobre 1973, prorettore dell'Università per Stranieri "Dante Alighieri" di Reggio Calabria. La trincea, come ognuno intende, è la Calabria della quale continua la difesa con estrema passione: come meridionalista senza conversione, come studioso ininterrotto del pensiero calabrese, come appassionato oratore, come giornalista senza peli sulla lingua. Tra le sue numerose opere: Letteratura ed emigrazione (Reggio Calabria 1982); Processo a mezzo stampa (Venezia 1982); Stragi di stato nel Mezzogiorno contadino (Cosenza 1985); Il giallo colore del sangue di Luino (Reggio Calabria 1990); Un popolo in fuga (Cosenza 1991); L'anomalia selvaggia-Camorra, mafia, picciotteria, 'ndrangheta nella letteratura calabrese del Novecento (Palermo 1992); Benedetto Croce e gli studi di Letteratura calabrese (Cosenza 2003). 

E vale la pena di ricordare la monumentale Storia della letteratura calabrese."Da questo numero  - scrive Pasquino Crupi nell'editoriale di oggi – firmo come direttore responsabile de «La Riviera». Dico, senza preamboli, che alla richiesta, avanzata timidamente, cioè, educatamente, dai giovani, anche baldanzosi, ho risposto prontamente si. Per queste due ragioni fondamentali. la prima è che voglio bene a questa libera e, quindi, indisciplinata testata, l'altra che la mia firma s'aggiunge – non sostituisce – quella di Nicola Zitara, uomo di studio e di pensiero, intellettuale probo, giornalista senza peli sulla lingua, saggista originale nel campo del meridionalismo, che per l'enorme mole degli studi accumulatisi e per l'altezza d'ingegno dei suoi Magni Spiriti sembrava chiuso a ulteriori sviluppi e innovazioni.
Non ho da fare proclami – aggiunge Pasquino Crupi – e non ho da fare programmi. La linea del settimanale, se una linea c'è, rimane immutata. Io scriverò da giornalista tra i tanti giovani giornalisti , che in questi anni hanno lavorato e continuano a lavorare a «la Riviera» con entusiasmo, coraggio, senza irretimento nelle verità ufficiali e nelle veline. Libero ognuno di correre secondo le proprie inclinazioni. Ma c'è un punto che deve unirci: operare «a nome del meridionalismo, o, quanto meno, di ideologie che in esso s'incentrano», come ammoniva Guido Dorso. E' questo il «memento» che il grande meridionalista avellinese ci ha lasciato. 

E «memento» – conclude Crupi – non significa solo ricordare, ma più precisamente: assolvere un dovere. Il nostro dovere – c'è bisogno di dirlo? – da assolvere è quello che ci obbliga alla difesa dialettica della Calabria come uomini e come giornalisti".Pasquino Crupi succede alla guida de "la Riviera" a Nicola Zitara, deceduto l'1 ottobre scorso all'età di 83 anni. Zitara aveva assunto la direzione del giornale alcuni mesi prima, a seguito delle dimissioni di Antonio Aprile. E "la Riviera", in questi giorni, piange la scomparsa di un altro suo pilastro, Francesco Barbaro, presidente onorario del giornale, dopo aver ricoperto anche la carica di direttore responsabile. Barbaro, che aveva 78 anni, era nato a Locri ed era stato corrispondente storico della "Gazzetta del Sud" e de "Il Tribuno".  La Bibbia dei poveri, primo tentativo di introdurre nelle nostre scuole lo studio degli scrittori calabresi del Novecento. Vennero poi :  Letteratura ed emigrazione (1979); L'uomo la donna il letterato. Saggio sulla condizione femminile nella Calabria del '900 (1984); La tonnellata umana. L'emigrazione calabrese.1870-1980 (1984); Stragi di Stato nel Mezzogiorno contadino.1860-1950 .L'identità di governi e opposizioni (1985);Un popolo in fuga. Viaggi letterari tra gli emigrati d'Italia del Mezzogiorno della Calabria (1991); Letteratura calabrese contemporanea (1992); 

Storia della Letteratura Calabrese, Voll. 4 (1992- 1997);  L'anomalia selvaggia. Camorra, mafia, picciotteria e 'ndrangheta nella letteratura calabrese del Novecento (1992);  La letteratura calabrese raccontattata ai ragazzi (2000).  " I classici della letteratura calabrese". Una notizia che comunque lo riguardava. Leggiamo su Strill.it:"A seguito delle numerose richieste di partecipazione alla quarta edizione del "Festival di poesia dialettale calabrese Giuseppe Morabito 2013", il Centro Internazionale Scrittori della Calabria ha deciso di prorogare al 31 agosto 2013 il termine entro cui potranno pervenire gli elaborati. Si partecipa al Festival inviando due poesie, edite o inedite in dialetto calabrese, in cinque copie dattiloscritte o fotocopiate. Una sola copia di ogni poesia dovrà recare in calce nome, cognome, indirizzo (se posseduto anche quello di posta elettronica), recapiti telefonici e firma. E' preferibile allegare alle poesie una breve biografia. Per la partecipazione al Festival è previsto un contributo unico di Euro 15.00 (quindici) da versare sul Conto Corrente Postale n. 96841119 intestato al Centro Internazionale Scrittori della Calabria per spese di segreteria. Gli elaborati dovranno pervenire entro il 31 agosto 2013 al seguente indirizzo: Centro Internazionale Scrittori della Calabria – Casella Postale 109 - 89100 Reggio Calabria. 

La Commissione Giudicatrice del "Festival di poesia dialettale Giuseppe Morabito 2013" selezionerà il vincitore del trofeo "Giuseppe Morabito" e un primo, secondo e terzo premio per ogni sezione delle quattro in cui il Festival è strutturato: Sezione Gaetano Previtera; Sezione Luigi Campagna; Sezione Mimmo Martino; Sezione Pasquale Calcaramo. Presidente  della Commissione giudicatrice è il prof. Pasquino Crupi. I nomi degli altri componenti saranno in seguito resi noti. Ai vincitori saranno assegnati i seguenti premi: al vincitore del trofeo "Giuseppe Morabito" euro 250,00 (duecentocinquanta), targa e diploma. Per ognuna delle quattro sezioni saranno assegnati al primo classificato euro 200,00 (duecento), targa e diploma; al secondo e terzo classificato targa e diploma. La Giuria potrà assegnare, inoltre, segnalazioni speciali con targhe e diplomi e medaglie. I premi dovranno essere ritirati dai vincitori. Le poesie più meritevoli saranno pubblicate su internet o in una antologia. La cerimonia di premiazione si svolgerà entro il 2013 nella città di Reggio Calabria. I vincitori saranno avvisati del luogo e della data di svolgimento della cerimonia di premiazione telefonicamente, con comunicato stampa, a mezzo televisione e internet. Sul sito Web e sul Blog del Centro Internazionale Scrittori della Calabria sono pubblicati il Regolamento e le varie informazioni riguardanti il Festival.". Il mitico Pasquino Crupi, non c'è più. Quanti ricordi! Negli anni in cui lo scrivente collaborava con Il Tempo, pagine della Calabria; con La tribuna del Mezzogiorno; 

Il Giornale di Calabria versione Piero Ardenti-Giacomo Mancini; La Gazzetta del Sud; Oggisud; Il Giornale di Calabria, versione Giuseppe Soluri; Il Quotidiano della Calabria; abbiamo scritto qualcosa anche su Calabria oggi e su una serie di settimanali, quindicinali, mensili; corrispondente della RAI di Cosenza; dell'Agenzia Ansa; radio e televisioni private; direttore del Provinciale; direttore di Delia Polis. Direttamente o di rimbalzo e carambola, ci siamo sempre occupati della figura carismatica di Pasquino Crupi. Ora sindaco di Bova Marina; ora presidente dell'Usl "Carmelo Malara" di Melito Porto Salvo; ora relatore di questo convegno, di quel meeting; ora la presentazione di un libro; ora critico d'arte. Le ultime due volte, al convegno con il figlio del mitico Gerard Rholfs a Bova ed alla "Luna Ribelle" con il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, di cui abbiamo dato notizia, su queste stesse colonne. Ci considerava "suo amico" e collega. Ci ha pure regalato un suo libro con dedica. Ma non rivendichiamo nulla. Certe cose non si rivendicano. Sono e rimarranno per sempre, perché scripta manent, verba volant. C'era un bel dialogo, un sereno confronto. Sebbene, non mancassero i momenti frizzanti, effervescenti e pungenti. E gli amici comuni, ci sfottevano…"Si trovaru…raspa e lima". Non stiamo qui a laudare, elogiare, celebrare e magnificare. Benchè lo meritasse. La sua vita, le sue opere sono note, urbi et orbi. 


Ma poi, ci sono persone, personaggi e personalità, autorità politiche, civili, militari, religiose, che sapranno farlo assai meglio di noi. Vite parallele le nostre. Per molti aspetti. Ci mancherà culturalmente, spiritualmente, giornalisticamente. Addio caro compagno di viaggio! Addio, maestro di vita e di scuola! "In Paradiso ti accompagnino gli angeli,/al tuo arrivo ti accolgano i martiri,/ e ti conducano nella santa Gerusalemme./ti accolga il coro degli angeli,/e con Lazzaro povero in terra/tu possa godere il riposo eterno nel cielo./Io sono la risurrezione e la vita./Chi crede in me anche se muore vivrà;/e chiunque vive e crede in me,/non morrà in eterno./Apritemi le porte della giustizia:/entrerò e renderò grazie al Signore./Questa è la porta del Signore:/per essa entrano i giusti./Celebrate il Signore, perché è buono;/perché eterna è la sua misericordia./.". Il professore Crupi, curava una rubrica molto seguita sulla prima pagina del quotidiano "Calabria Ora", dal titolo 'Luna Rossa'… Vaco distrattamente abbandunato.../Ll'uocchie sott''o cappiello annascunnute,/mane 'int''a sacca e bávero aizato.../Vaco siscanno ê stelle ca só' asciute.../Fischio........................./E 'a luna rossa mme parla 'e te,/Io lle domando si aspiette a me,/e mme risponne: "Si 'o vvuó' sapé,/ccá nun ce sta nisciuna..."/E i' chiammo 'o nomme pe' te vedé,/ma, tutt''a gente ca parla 'e te,/risponne: "E' tarde che vuó' sapé?!/Ccá nun ce sta nisciuna!..."/

Luna rossa,/chi mme sarrá sincera?/Luna rossa,/se n'è ghiuta ll'ata sera/senza mme vedé.../E io dico ancora ch'aspetta a me,/for''o barcone stanott'ê ttre,/e prega 'e Sante pe' mme vedé.../Ma nun ce sta nisciuna.../Mille e cchiù appuntamente aggio tenuto.../Tante e cchiù sigarette aggio appicciato.../Tanta tazze 'e café mme só' bevuto.../Mille vucchelle amare aggio vasato..../Fischio........................./E 'a luna rossa mme parla 'e te,/". I suoi lettori, se lo 'bevevano'ogni mattina. Non solo i seguaci di Antonio Gramsci. Gli ortodossi che lo hanno sempre seguito. Di sicuro non quelli che lo hanno sempre ostacolato, impedito e contrastato. Quelli, gli eterodossi, che gli hanno stroncato la carriera politica. Ma non chiamatela conservazione reazionaria, oligarchica ed aristocratica. Gli amici lo definivano tout court…"Genio e sregolatezza": Affogava le delusioni cocenti, le amarezze roventi e le incomprensioni torride, un paio di centimetri, sotto l'immancabile "panama", nell'inseparabile sigaro e qualche altra debolezza umana. Una volta ci convocò nel suo gabinetto di sindaco assieme (se non confondiamo) a Bruno Gemelli e ci disse papale papale"Vi ho chiamato perché vorrei affrontare un argomento delicato e perché ritengo, che siate dei giornalisti 'liberi'; mi piace la vostra penna". In quel tempo collaboravamo con Il Giornale di Calabria, la Gazzetta del Sud e poi con Oggisud. Teneva la schiena dritta, proprio come hanno detto Giovanni Paolo II e Carlo Azeglio Ciampi.

Un talento naturale. Peccato che l'Università gli abbia chiuso le porte in faccia. Sono 'color che vissero senza lode e senza infamia'.Tranne l'Università per stranieri "Dante Alighieri", che invece gliele spalancò. Ecco un'altra cocente delusione della sua vita. Il Sommo Poeta, li manderebbe nel girone degl'ignavi, obbligandoli a correre perennemente dietro ad un'insegna; inseguiti da sciami di vespe e mosconi inferociti e  intenti  a punzecchiare le chiappe. Il suo vecchio compagno d'armi Peppe Iaria, lo chiamava per il comizio finale, durante la campagna elettorale, in Piazza Mercato; ed era vittoria. Gli dèi, Apollo in particolare sono stati benevoli con noi. Ci hanno fatto conoscere un grande della cultura, non solo calabrese. Era unico. Nel panorama culturale ci sono altri, che potrebbero raccogliere il testimone. Ma troverà la strada lastricata di problemi, difficoltà, impedimenti, scogli, intoppi e complicazioni. La cultura in Calabria, ancora non ha trovato cittadinanza. Gli editori, rara avis in caelo, vogliono andare a botta sicura; i filantropi ed i mecenati sono una fauna in via di estinzione. Chi può stampa in proprio, che è meglio di niente ed aspetta alla finestra che… arrivi una chiamata da "Mondadori, Garzanti, Rizzoli, Feltrinelli, Einaudi, Laterza, Mulino, Zanichelli, tanto per citare. Sognare, non è proibito! Gli editori calabresi? Ci sono e lavorano, ma, a prescindere vogliono innanzitutto… ammortizzare i costi. Domenico Salvatore



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Pasquino Crupi, la mia amicizia, il nostro affetto, le nostre posizione culturali divergenti e la serata con Walter Pellegrini nel Terrazzo degli incontri che raccontano vita

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Pasquino Crupi, la mia amicizia, il nostro affetto, le nostre posizione culturali divergenti e la serata con Walter Pellegrini nel Terrazzo degli incontri che raccontano vita



di Pierfranco Bruni



Tutte le parole dette, tutte le parole scritte, tutte le parole mai taciute per cercare un filamento di verità o un frammento di interpretazione della propria vita, attraverso la vita degli scrittori, dei poeti, delle loro opere, di quelle pagine incastrate tra esistenze: cosa resta? Alla fine cosa rimane? Il ricordo? Il ricordo di serate, di convegni, di presentazioni di libri, di confronti e di scontri anche duri nel pieno, però, della bella dialettica mai barattando un pensiero.
Così è stato tra me e Pasquino Crupi. Ti penso Pasquino! Due posizioni completamente diverse sul piano di una interpretazione della letteratura e anche della storia della letteratura, ma sempre nel reciproco guardarsi negli occhi e sapersi culturalmente e politicamente diversi.
E alla fine cosa resta? Antichi ricordi di convegni sulla letteratura meridionale e confronti su posizioni che ponevano all'attenzione una letteratura realista e positivista da una parte (Crupi) e  una letteratura magico – simbolica e onirica dall'altra (la mia posizione). Due modi di leggere e sfogliare una letteratura in un tracciato storico la cui focalizzazione restava, comunque, la vita. Leggere la vita sfogliando la letteratura e la storia dei fenomeni legati, appunto, alla letteratura stessa.
Un nostro frequente ritrovarci in convegni. Da Polistena (dove negli anni Ottanta parlammo di due Alvaro completamente letti sotto i fari di due belle e dure posizioni) a Cosenza (dove, non molti anni fa, fu lui, insieme a Pasqualino Pandullo, Antonietta Cozza, Natino Aloi e Walter Pellegrini a presentare il mio romanzo del 2007 "Il mare e la conchiglia", Pellegrini editore: ma accennerò più avanti a questo straordinario incontro). Da Catanzaro a un convegno su Franco Costabile (e non ricordo più il luogo).
Nelle nostre divergenze culturali e politiche c'era però non solo il fatto di essere calabresi (io della diaspora) sino allo scavo della luna nella terra più profonda, ma anche il nostro essere, oltre le ideologie da una parte e dall'altra, eretici. Questo fatto ci accomunava e ci  ha reso sempre rispettosi . Un incontro di lealtà perché, in fondo, eravamo fatti (siamo) dello stesso mare e impastati dal nostro senso mitico del selvaggio con il quale vivevamo (viviamo) la parola e la parola nella letteratura.
Ci siamo guardati negli occhi, eravamo a Cosenza dal nostro amico, e mio fratello vero nel sentire e percepire la vita, Walter Pellegrini, e in una stanza della casa editrice ci siamo raccontati pezzi delle nostre vite e delle nostre amicizie. Ci fu uno stupore arcaico quando scoprimmo che avevamo molti scrittori in comune nel nostro viaggio, quando i nostri "giudizi" critici su alcuni poeti sembravano un unicum, quando parlammo delle amicizie letterarie e fermammo il nostro pensiero sullo scavo d'animo di alcuni poeti e scrittori viventi.
Avevamo sofferto e vissuto gli stessi passaggi e le stesse delusioni sul fatto di scommettere sull'amicizia di determinati poeti. Siamo rimasti sempre perseveranti.  I nostri sguardi sono diventati pensosi quando toccammo il concetto di gratitudine rivolta ad alcuni poeti della nostra Calabria, del nostro Sud. Lì, in quel momento, capimmo che il guerreggiare tra posizioni culturali non aveva più senso. Ognuno restava con la propria formazione e con la propria libertà. Questo ci ha fatto incontrare in tante piccole e grandi occasioni e sapevamo che portavamo due esperienze e testimonianze abbastanza diverse ma con una forte capacità critica e una grande onestà intellettuale.
Un giorno parlando di Francesco Grisi, e conosceva bene il mio legame affettivo e letterario con Francesco, mi disse, lo ricordo ancora ed era con noi Walter, che "Lo scrittore Grisi ha una grande capacità estetica ed è l'altra faccia della letteratura meridionale moralistica e realistica. È un penna splendida e un raccontare affascinante. L'uomo Grisi è la bontà, l'umanità, il sorriso, il confronto. È l'uomo con il quale si deve discutere e mai litigare perché non permette alcun conflitto, mantenendo sempre fermo il suo pensiero e con l'ironia ti avvicina alla sua ironia".
Io e Walter ci guardammo e in un attimo capimmo il coraggio di Pasquino. Veniva fuori il Pasquino Crupi nella sua umanità, nella sua bellezza e nella sua durezza e con quel suo sguardo severo ma  scanzonato e quasi beffardo, con il sigaro semi spento tra le labbra, sembrava che giocasse con le parole mentre penetrava l'uditorio con l'interpretazione dei suoi testi.
Letteratura e storia. Fu proprio Walter Pellegrini a provocarci nel giugno del 2007. Ritorniamo al mio romanzo "Il mare e la conchiglia". Decidemmo di aprire un dibattito sul libro con la proposta critica di uno storico della letteratura che era distante dalla mia visione. Si decise, allora, di far presentare il mio libro, oltre che a Pasqualino Pandullo e Natino Aloi anche a Pasquino Crupi e così, mi disse Walter allora, "ne vedremo delle belle e renderemo vivace fortemente il contradditorio". Io accettai immediatamente.
Eravamo nel Terrazzo Pellegrini di Cosenza. Dopo la bella relazione di Pandullo e l'introduzione di Antonietta Cozza, tutti ci aspettavamo il botto o la mazzata sul mio libro, che è oltre ogni pur lieve forma realista, anzi è il libro più antirealista che io abbia scritto, perchè è tutto giocato sul sogno e sulla magia.
Crupi esordì dicendo: "E' uno dei libri più belli della letteratura italiana degli ultimi anni". Non vado oltre. Disarmò tutti. Dopo la presentazione restammo a lungo a discutere. E prima di abbracciarci per il saluto, lui partiva verso il sud della Calabria, io, uomo dei viaggi e della diaspora, ritornavo a Roma, gli chiesi: ora mi devi dire perché non hai trovato una virgola fuori posto? E lui candidamente mi rispose: "Perché è un libro nel quale credo. Altrimenti non avrei fatto tanta strada per presentarlo. Il libro ha un senso nel tuo viaggio e io credo nel tuo viaggio, mi disse ancora, ma non faccio tanti chilometri per presentare un libro. Questa sera, al di là del libro, perché io ho sempre detto ciò che ho pensato, e tu lo sai, e farò in modo di presentartelo anche a Bova, c'era un'amicizia che doveva consolidarsi. Io e te proveniamo da due mondi diversi ma l'amicizia nessuno potrà mai togliercela se io e te portiamo nel cuore la lealtà, il rispetto, la stima pur nelle nostre ferme posizioni".
Ci salutammo così. Siamo rimasti con le nostre posizioni sulla storia della letteratura ma ebbe un grande rispetto della mia visione, delle mie ricerche. Così io ho rispettato sempre i suoi percorsi critici e continuerò a citarlo come esempio.
Mi sarei aspettato scintille e fuoco in quella serata cosentina. Ma trionfò la bellezza della letteratura e due uomini ironizzarono sulla vita. Walter, Antonietta, Pasqualino, Natino furono i testimoni in incontro rimasto nella nostra storia e nelle nostre vite.

Oggi, caro Pasquino, ho rivisto quelle immagini e tu con il tuo parlare senza appunti, come si usa dire "a braccio", hai dato e abbiamo dato un esempio di confronto. Ti penso. Penso ai tuoi libri, alla fatica di far capire l'importanza della letteratura al popolo meridionale. Ti penso, penso a come non ti sei mai risparmiato dandoti agli altri, cercando di tracciare orizzonti nei mondi dell'indefinibile poesia dell'impegno, come usavi dire tu. Prima di chiudere questo mio rimembrare ho voluto richiamare il nostro amico Walter (Pellegrini). La vita è un mistero, tu lo sapevi. Mi ha risposto sul telefonino dicendomi senza farmi parlare: "Sto tornando da Bova. Abbiamo dato l'ultimo saluto a Pasquino". La vita è un mistero che si rivela nei segni. Non devo aggiungere altro. Ti penso.


Antonietta Cozza, Natino Aloi, Pasquino Crupi, Pasqualino Pandullo, Pierfranco Bruni




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Reggio Calabria, "la Democrazia Sospesa" fa il bis domani 22 agosto 2013

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Reggio Calabria 21 agosto 2013 - La manifestazione "Democrazia sospesa" proseguirà giorno 22 agosto alla Luna Ribelle di Reggio Calabria, alle ore 19.30.

Sara' anche l'occasione per ricordare degnamente la nobile ed affascinante figura di un brillante difensore del Meridione d'Italia, Pasquino Crupi, che l'altro giorno ci ha lasciati. Il Prof. Giuseppe Bombino ricordera' l'Illustre Meridionalista che proprio il 26 luglio scorso, da quello stesso palco, ha acceso il faro della Storia sulle tante, troppe nefandezze consumate dallo Stato a danno del Sud.

 La manifestazione di giovedì prossimo, moderata da Nino Coco, vedrà l'introduzione a cura del Coordinatore Provinciale della Lista Scopelliti, Oreste Romeo; seguiranno gli interventi di Ilario Ammendolia, Gianpaolo Catanzariti, Bruno Chine', Piero Sansonetti e Giuseppe Scopelliti.

Morte di Pasquino Crupi. Il cordoglio dell’Ente Parco nelle parole del suo presidente, Giuseppe Bombino.

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ADDIO A PASQUINO CRUPI: "UN GRANDE MAESTRO MERIDIONALISTA". 
Il cordoglio dell'Ente Parco nelle parole del suo presidente, Giuseppe Bombino.

"Cade e si ferma oggi il lento e audace cammino del meridionalismo. 
Si ferma muto davanti al dolore per il vuoto e per l'assenza del più tenace dei suoi contemporanei figli, per la perdita di quella luce che ha spostato il peso della storia, rimosso l'ingombro delle opache polveri del tempo, dissolto le ambiguità di quelle convenienze che hanno gettato nell'oscurità e nell'oblio il processo di crescita ed affermazione di un intero popolo. Se è vero come diceva il Salvemini che "la questione meridionale sarà risolta solo da un movimento energico, costante, organico – autonomo, con radici nel Mezzogiorno", è dal Mezzogiorno e dai suoi più cari e preziosi figli che si dovrà attingere e ripartire.

E' dal convinto meridionalismo del prof. Crupi, amico, padre e fratello che dovrà ripartire questa vicenda umana ricca di onore e dignità.
A lui va il pensiero, la grande stima, l'affetto, certi che dal suo esempio possa nascere un nuovo meridione".



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TOR VERGATA – CARABINIERI SCOPRONO ARSENALE NASCOSTO IN UNA CASSAFORTE A BOTOLA RICAVATA ALL’INTERNO DI UN GARAGE. 4 ROMANI ARRESTATI DAI CARABINIERI.

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TOR VERGATA – CARABINIERI SCOPRONO ARSENALE NASCOSTO IN UNA CASSAFORTE A BOTOLA RICAVATA ALL'INTERNO DI UN GARAGE.

 4 ROMANI ARRESTATI DAI CARABINIERI.

SEQUESTRATE 3 PISTOLE, 50 PROIETTILI, 2 PIANTE DI MARIJUANA, OLTRE A NUMEROSE DOSI DI HASHISH, COCAINA, MARIJUANNA ED EROINA.

ESAMI BALISTICI SULLE PISTOLE PER VERIFICARE SE SIANO STATE UTILIZZATE IN EPISODI DELITTUOSI AVVENUTI NELLA CAPITALE NEGLI ULTIMI TEMPI.

 

ROMA – Quattro romani, rispettivamente di 19, 23, 30 e 35 anni, tutti già noti alle forze dell'ordine, sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Comapgnia di Frascati con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di armi clandestine. I quattro, ieri sera, sono stati notati in strada, sotto casa del 19enne, in zona Tor Vergata, da una pattuglia dei militari dell'Arma, mentre parlavano animatamente tra loro. Insospettitisi, i Carabinieri, li hanno controllati e a seguito di perquisizione personale li hanno trovati in possesso di alcune dosi di sostanze stupefacenti. La successiva perquisizione all'interno dell'abitazione del 19enne,  ha permesso poi ai militari dell'Arma di rinvenire altre dosi di eroina, cocaina ed hashish, oltre a due piantine di marijuana. Il particolare però che ha fatto più incuriosire i Carabinieri è che uno degli altri tre giovani fosse in possesso di un mazzo di chiavi tra cui quelle di un garage, situato nei pressi dell'abitazione del 19enne. A questo punto i Carabinieri hanno deciso di estendere la perquisizione anche al garage, scoprendo una cassaforte a pozzetto, coperta da un grosso armadio, dove all'interno vi erano tre pistole: una Smith e Wesson calibro 38 con matricola abrasa; una Franchi-Llama 38 special; una Walther  calibro 9 con matricola abrasa; 50 proiettili; due bilancini di precisioni ed una macchinetta conta banconote, tutto sequestrato. Arrestati dai Carabinieri, due dei quattro uomini, sono stati associati presso il carcere di Regina Coeli mentre gli altri due sono stati accompagnati in caserma, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria in attesa del rito direttissimo. Sono stati disposti accurati esami balistici sulle armi per verificare se siano state utilizzate in recenti fatti delittuosi avvenuti nella Capitale negli ultimi tempi.

210813

 

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22 AGOSTO – BOLERO DI RAVEL e MISA CRIOLLA |Etna in scena

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22 AGOSTO – BOLERO DI RAVEL e MISA CRIOLLA DI ARIEL RAMIREZ - LA CANCIÓN DE LA NOCHE - LA MUSICA ARGENTINA DEL NOVECENTO

La musica internazionale è attesa protagonista nel cartellone di Etna in Scena, giovedì 22 agosto alle ore 21,00 presso l'incantevole scenario dell'anfiteatro Falcone-Borsellino di Zafferana, con il Bolero di Ravel e Misa Criolla di Ariel Ranirez "La canciòn de la noche – la musica argentina del novecento". Lo spettacolo si articola in due parti: una prima parte in cui è prevista l'esibizione del soprano di origini italo-argentine Giovanna Collica oltre ad un momento dedicato al grande bolero di Maurice Ravel. Nella seconda parte sarà eseguita l'opera di Ariel Ramirez "Misa Criolla" (Messa Creola) per solo, coro, orchestra. La Misa Criolla è unica nel suo genere. In essa i ritmi e la tradizione ispano americana si intrecciano con i temi della tradizionale messa religiosa. Costo Biglietti: Poltrona Numerata € 15,00 - Gradinata non numerata € 10,00

 

 

 

 

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Luigi Palamara
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AssoTutela: “Elisoccorso, al di là degli spot il 118 dia i dati ufficiali”

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AssoTutela: "Elisoccorso, al di là degli spot il 118 dia i dati ufficiali" 

LA SOCIETA' PRIVATA CHE HA IN GESTIONE IN SERVIZI PARLA DI ATTIVITA' AUMENTATE 

 

"Una campagna stampa in piena regola, con profusione di articoli sui principali quotidiani di Roma e provincia. La società che gestisce l'elisoccorso per conto dell'Ares 118 diffonde i suoi dati, che non vogliamo mettere in discussione, di cui chiediamo conferma all'azienda di emergenza sanitaria regionale 118, soprattutto in rapporto ai costi-benefici". Lo chiede il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che insiste: "fino al 2009 il servizio era gestito egregiamente dal corpo dei Vigili del Fuoco, cui è subentrata una società privata. I dati del 2012 ci parlano di un costo di 6.937 euro a intervento, contro i 5.712 del 2011 e da tempo si insiste molto sulla realizzazione di una nuova elisuperficie a Frosinone. La sede operativa di Roma è in via Salaria mentre le postazioni di Latina e Viterbo coprono anche le necessità del capoluogo della Ciociaria, di Rieti e delle isole pontine. Senza dubbio una gran mole di lavoro, specie d'estate – continua il presidente – che giustifica il 20 per cento di interventi in più dichiarati dal direttore della stessa società di volo. Ci chiediamo però, anche in relazione alle direttive europee OPS, che definiscono l'idoneità delle superfici di atterraggio, se siano giustificate le richieste di nuove elisuperfici, se corrispondano al vero i costi reali per la realizzazione, pari a 250 mila euro chiavi in mano, mentre in alcuni casi la spesa sarebbe stata quintuplicata e quali siano i criteri adottati dall'Ares 118 per la scelta della società attualmente che attualmente gestisce il servizio".   

Roma, 20 agosto 2013  
 




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SCUOLA – Immissioni in ruolo, beffa per 2mila docenti vincitori del concorso a cattedra, non ci sono i posti!

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SCUOLA – Immissioni in ruolo, beffa per 2mila docenti vincitori del concorso a cattedra: per loro non c'è posto tra gli 11.200 annunciati dal Miur!

 

Dopo aver superato la selezione nazionale, in 7.351 su 11.542 sarebbero dovuti entrare in ruolo entro il prossimo 1° settembre. Ora, invece il Miur cambia i numeri e decide di assumere al ribasso, danneggiando 2.032 candidati idonei: nella primaria 1.161 idonei dovranno attendere almeno un anno; esclusi dalle assunzioni anche 266 della scuola dell'infanzia, 558 delle medie e 47 delle superiori. Ora rimarranno tutti senza lavoro e con il rischio di decadere assieme alla graduatoria.

 

Pacifico (Anief): tutto ciò ha dell'incredibile, perché l'amministrazione prima mette i posti a concorso, poi realizza dure selezioni, ma alla fine premia solo una parte dei vincitori perché nel frattempo i posti sono spariti.

 

Il gioco al ribasso condotto dai ministeri dell'Istruzione e dell'Economia ha portato alla concessione di appena 11.200 immissioni in ruolo per il 2013. E lasciato in sospeso, per il secondo anno consecutivo, le assunzioni degli Ata. Secondo l'Anief si tratta di un comportamento inaccettabile, una vera offesa alla categoria. Solamente tra i docenti le assunzioni dovevano essere almeno 50mila: stiamo parlando di oltre 23mila cattedre curricolari e sostegno vacanti, più altri 27mila solo di sostegno che il Ministro ha detto di voler trasformare da posti in deroga in unità da aggiungere all'organico di diritto.

 

Ma c'è dell'altro. Perché oltre 2mila vincitori del concorso a cattedra, dopo aver superato una durissima selezione – con 200mila aspiranti, una prova preselettiva, tre verifiche scritte e due colloqui orali - rimarranno senza lavoro. Nel settembre 2012 il Miur aveva infatti decretato che tra gli 11.542 vincitori del concorso a cattedra, circa il 64% (7.351) sarebbe entrato in ruolo nell'anno scolastico 2013/2014. Con i restanti 4.191 da collocare all'inizio del 2014/2015. Ora però scopriamo che le cose sono andate diversamente: oltre 2mila vincitori di quel "concorsone" non verranno assunti. E siccome molti sono giovani laureati, non avranno nemmeno la possibilità di firmare un contratto a tempo determinato. Insomma, per loro oltre il danno (niente ruolo) si aggiungerà anche la beffa (niente lavoro). E la prospettiva di vedere vanificare tanti sforzi, perché entro due anni, massimo tre, la graduatoria dei vincitori decadrà in contemporanea alla pubblicazione di una nuova lista, composta dai vincitori del concorso successivo.

 

Le discrepanze tra i posti messi a concorso e quelli che effettivamente saranno assegnati ai ruoli sono presenti in tutti gli ordini di scuole. Per la scuola dell'infanzia, il bando prevedeva 1.411 vincitori da "spalmare" nel biennio 2013/14–2014/15. Ciò significa che ora sarebbero dovuti essere assunti in ruolo 903 nuovi docenti vincitori di concorso. Mentre nei prossimi giorni verranno assegnati la metà dei 1.274 complessivi (l'altra metà sono riservati ai precari inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento): quindi, appena 637 cattedre a tempo indeterminato. Così 266 maestri dell'infanzia idonei saranno costretti ad attendere non si capisce cosa.

 

A ritrovarsi in questa situazione saranno anche tantissimi docenti della scuola primaria. Dei 3.502 vincitori di concorso, 2.241 (il 64%) sarebbero dovuti entrare in ruolo in questi giorni, per prendere servizio il prossimo 1° settembre. Invece, il Miur ha appena comunicato ai sindacati che saranno 2.161 ad essere assunti a tempo indeterminato. Anche in questo caso occorre considerare che la metà dei nominativi saranno "pescati" dai docenti meglio collocati nelle GaE. Quindi, i maestri che potranno trovare posto sono solo 1.080: ben 1.161 in meno rispetto a quanto preventivato nell'allegato 1 della Gazzetta Ufficiale (IV serie speciale) del 25 settembre scorso.

 

I beffati abbondano pure nella scuola media, dove il Miur ha messo inizialmente a concorso 629 posti per la classe di concorso A033 (Tecnologia), 410 posti per la A059 (Matematica e Scienze), 58 posti per la A030 (Educazione fisica), 1.871 per la A043 (Italiano, Storia e Geografia), 122 posti della A345 (Inglese), 64 posti per la A245 (Francese). In tutto si tratta di 3.154 posti. Considerando sempre poco più della metà da assumere subito, con l'inizio del prossimo anno scolastico sarebbero dovuti entrare 2.018 docenti neo-vincitori di concorso. Invece ne entreranno solo 1.460 (la metà di 2.919). In questo ordine di scuola il gap negativo è pari, quindi, a 558 posti.

 

Alle superiori il copione non cambia. Questi erano i numeri indicati dal Miur: 142 posti per la classe di concorso A017 (discipline Economiche ed aziendali), 70 posti per la A019 (discipline Giuridiche ed economiche), 26 posti per la A020 (Meccanica), 23 per la A034 (Elettronica), 21 per la A060 (Scienze), 84 posti per la A025 (Disegno e storia dell'arte), 340 posti per la A028 (Educazione artistica), 15 posti per la A029 (Educazione fisica), 49 posti per la A036 (Filosofia, psicologia e scienze dell'educazione), 128 posti per la A037 (Filosofia e storia), 197 posti tra A038, A047 e A049 (Fisica, Matematica, Matematica e Fisica), 602 posti per la A050 (Lettere), 339 posti sommando quelli messi a disposizione per le classi di concorso A051 e A052 (Latino e Greco), 156 posti per la A346 (Inglese), 67 per la A246 (Francese), 265 posti per gli Itp della classe di concorso C430 (Laboratorio tecnologico per l'edilizia ed esercitazioni di topografia). Ora, a fronte di 2.524 cattedre delle superiori da assegnare a chi si imponeva al termine della procedura concorisuale, era previsto che ne dovevano andare subito a ruolo 1.615. Invece, il Miur si fermerà a 1.568 (la metà dei 3.136 ufficiali). Facendo perdere per strada altri 47 posti.

 

Complessivamente, tra i vari ordini di scuole, ammontano a 2.032 le cattedre che il Miur ha prima messo a concorso e poi fatto sparire. L'Anief aveva ravvisato che i conti non tornavano già alcune settimane fa, andando ad incrociare i dati ufficiali sulla ripartizione regionale delle cattedre da assegnare tramite concorso pubblico con le elaborazioni su organici e mobilità del personale. Anticipando che a causa "degli errori di calcolo e di programmazione del Miur, delle norme che fanno decadere gli idonei col nuovo concorso e delle riforme Gelmini e Fornero che hanno ridotto cattedre, tempo scuola e turn over", per "migliaia di candidati meritevoli" il concorso a cattedre si sarebbe rivelato "una selezione-beffa". Ora, dopo aver analizzato i dati ufficiali, abbiamo avuto la conferma che la denuncia del nostro giovane sindacato non faceva una piega.

 

"Speravamo di non doverci stupire più dinulla– commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – ma stavolta il 'teatrino' messo su dal ministero dell'Istruzione ha dell'incredibile: prima mette i posti a concorso, poi realizza delle lunghe e dure selezioni, ma alla fine premia solo una parte dei vincitori perché nel frattempo i posti non ci sono più. È un'ingiustizia, perché i posti vacanti solo per i docenti sono almeno 50mila e ogni anno vengono assegnate 100mila supplenze annuali. Vorrà dire che anche il superamento di questa situazione kafkiana, di un paese che bandisce un concorso pubblico lasciando i vincitori per strada, passerà per la decisione della Corte di Giustizia europea, sollecitata di recente dalla Corte Costituzionale, che dovrà decidere sulla compatibilità delle deroghe adottate in Italia con la direttiva comunitaria sulle assunzioni del personale precario".

 

 

 

 

 

 

ORDINE SCOLASTICO

 

ASSUNZIONI PROGRAMMATE NEL SETTEMBRE 2012:

DA ASSEGNARE SULLA BASE DELLE GRADUATORIE DERIVANTI DAGLI ESITI DEL CONCORSO A CATTEDRA

 

ASSUNZIONI CHE VERRANNO EFFETTIVAMENTE ATTUATE ENTRO IL 31 AGOSTO 2013

DIFFERENZA POSTI TRA QUELLI DECRETATI

UN ANNO FA

E QUELLI CHE ANDRANNO ORA IN RUOLO

Scuola dell'infanzia

903

637

-266

Scuola primaria

2.241

1.080

-1.161

Scuola secondaria di I grado

2.018

1.460

-558

Scuola secondaria di II grado

1.615

1.568

-47

TOTALE

-2.032

 

 

21 agosto 2013                                                
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Reggio Calabria, domenica lo spettacolo di Michele Placido

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Reggio Calabria Domenica 25 agosto 2013 alle ore 21.00  a Piazza Castello andrà in scena lo spettacolo Amor ch'a nullo amato...amar perdona,  serata dedicata all'Amore - produzione originale per il Magna Graecia Teatro Festival 2013 - con il noto attore e regista Michele Placido. 

L'attore interpreterà le più belle poesie d'amore di tutti i tempi, da Omer a Eschilo a Salomone, da Saffo e Catullo a Dante e San Fracesco, fino a Leopardi, D'Annunzio e Montale. La voce sarà accompagnata da 3 musicisti, due ballerini e una cantante.
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Venerdì 23 agosto 2013 secondo round a Comacchio per il Ferrara Buskers Festival(R)

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Ferrara Buskers Festival® 2013 On Tour, secondo round a Comacchio

 

Venerdì 23 agosto la splendida città sul Delta del Po è la tappa speciale della Rassegna Internazionale del Musicista di Strada

 

 

Dall'incantevole laguna veneziana i suoni e i ritmi più eclettici invadono il Delta del Po, per la seconda serata delFerrara Buskers Festival® 2013. La bellissima città di Comacchio (FE),con i suoi suggestivi ponti e canali decorati ed animati dai colori e dalle vibrazioni della musica, si trasforma per la seconda tappa dellaRassegna Internazionale del Musicista di Strada, che quest'anno è per la prima volta "mobile",  (inedita anteprima il 22 agosto a Venezia, 24 e 25 a Ferrara, 26 a Lugo di Romagna e poi fino al 1° settembre nella città estense) in un concentrato di etnie, di strumenti spesso realizzati a mano, di melodie di generi disparati, di fantasie al limite del possibile. Venerdì 23 agosto la "piccola Venezia" sulle rive del Po spalanca vicoli e strade, alle luci soffuse dei lampioni, ai 20 musicisti della strepitosa manifestazione che attira spettatori da tutto il pianeta. Tra i protagonisti, oltre agli artisti accreditati, 4 gruppi invitati provengono dalla Danimarca, la nazione ospite del Ferrara Buskers Festival® di quest'anno.Con il Paese di Andersen, si celebra la cultura e la musica declinata in tutti i suoi variegati stili, tradizioni ed emozioni. Così, a partire dalle 21.30, capiterà di incontrare nel cuore di Comacchio un "pianista fuori posto", di ascoltare un mix di canzoni in inglese e tedesco,di far saltellare i piedi sui ritmi di pezzi folk, blues, rock, country e swing, di lasciarsi trasportare dai suoni popolari e caldi del sud, oppure di incontrare un "trovatore moderno" perso nelle armonie della sua chitarra. Insomma, una notte dal fascino speciale, che resterà impressa nella mente e nelle sensazioni dei tantissimi visitatori pronti a gustarsi lo spettacolo itinerante intorno ai suggestivi Trepponti, in un ambiente in cui storia e architettura sono lo sfondo ideale per le espressioni musicali più ricercate. Il 24 poi si riparte per Ferrara, per un weekend di grandi sorprese. Dal 23 al 26 agosto, inoltre, Comacchio e Ferrara ospiteranno4 instagramersprofessionisti (che hanno il più alto numero di followers) spagnoli, per un esclusivoInstagram Tour.

 





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