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Carabinieri di Palmi fermano autori omicidio ARIMARE

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Omicidio ARIMARE Giuseppe
Nella notte del 4 settembre 2013, i Carabinieri della Compagnia di Palmi, sotto la direzione investigativa della locale Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Capo dr. Giuseppe Creazzo, hanno rintracciato e sottoposto a fermo, in esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Palmi nella stessa notte, SURACE Raffaele, di anni 53, LAURENDI Francesco, di anni 22 e LUPPINO Stefano, di anni 22, tutti originari di Santa Eufemia d'Aspromonte, per aver attivamente partecipato all'uccisione di ARIMARE Giuseppe, di anni 61, titolare del ristorante "Donna Iolanda" di Santa Eufemia d'Aspromonte, e per aver tentato di uccidere il genero della vittima, PRINCI Bernardo, di 39 anni originario di Delianuova.

I tre fermati fanno parte di un gruppo di malviventi che, il pomeriggio del 2 settembre scorso, ha partecipato alla spedizione punitiva in cui venivano aggredite brutalmente le due vittime all'interno del maneggio annesso al ristorante sopra menzionato, a seguito della quale veniva sparato da distanza ravvicinata ARIMARE che decedeva sul posto.
La pronta reazione dei familiari della vittima, che accorrevano all'interno del maneggio, ha certamente scongiurato conseguenze più gravi per PRINCI ed ha consentito ai Carabinieri di Palmi di avviare l'attività investigativa, acquisendo le informazioni testimoniali dei presenti. Due dei tre soggetti sottoposti a fermo sono stati rintracciati in Aspromonte mentre erano intenti ad occuparsi di lavori agricoli, mentre il terzo è stato trovato nei pressi della propria abitazione.
Dalle prime ricostruzioni, il movente dell'azione criminale è riconducibile al presunto furto di un vitello.

Gli arrestati, sottoposti ad interrogatorio dal Sostituto Procuratore della Procura di Palmi, dott. Francesco Ponzetta, e dai Carabinieri di Palmi, hanno raccontato una versione dei fatti non dissimile dalla ricostruzione degli inquirenti.
L'arma del delitto è stata rinvenuta anche grazie alle indicazioni fornite da SURACE.
Le indagini adesso proseguono per catturare gli altri due soggetti - ancora irreperibili ed anch'essi destinatari del decreto di fermo della Procura di Palmi - che hanno partecipato alla mortale aggressione ai danni di ARIMARE e PRINCI.

La salma di ARIMARE al momento resta a disposizione dell'Autorità Giudiziaria di Palmi. I fermati, espletate le formalità di rito, sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Palmi, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
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Reggio Calabria, 4 settembre 2013.


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Luigi Palamara
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Provincia di Reggio Calabria - Comunicato Stampa - difesa coste Bocale

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MASSIMA ATTENZIONE PER LA COSTA DI BOCALE

Imminenti i lavori di difesa e ripascimento del litorale

E' stato pubblicato oggi il bando per l'intervento di difesa costiera di un tratto di litorale in località Bocale II, nel Comune di Reggio Calabria. L'appalto, il cui importo complessivo è pari a duecentoottantamila euro finanziato con fondi di Bilancio dell'Ente, consiste nella realizzazione di una batteria di pennelli e nel ripascimento con l'apporto di materiale sabbioso. In particolare è previsto un sistema di quattro pennelli ortogonali alla linea di riva, in materiale lapideo, della lunghezza media di trentacinque metri. 

Ottanta sono i giorni utili per l'esecuzione dei lavori dalla data di consegna, mentre l'uno ottobre rappresenta il termine ultimo per presentare le offerte.

L'intervento costituisce un ulteriore avanzamento dell'azione di messa in sicurezza dell'abitato in fregio al litorale nonché di salvaguardia e tutela della costa.

"Il tratto di litorale oggetto dei lavori – dichiara il vicepresidente Giovanni Verduci - è inserito in un più ampio contesto di dissesto costiero che si estende da Saline Joniche a punta Pellaro. Le opere di difesa oggetto di questo intervento – prosegue – costituiscono un passo nella direzione proprio di punta Pellaro, collocandosi a prosecuzione del recente intervento operato sempre dalla Provincia. Consapevoli della criticità del fenomeno erosivo, gli uffici provinciali hanno lavorato senza sosta. La relativa Conferenza dei Servizi è stata indetta la prima settimana di giugno, prima di metà agosto è stato concluso il procedimento e il venti dello stesso mese è stato approvato il progetto definitivo-esecutivo oggetto del bando pubblicato oggi. Ma questo non è tutto – sottolinea Verduci – a brevissimo saranno disposti nuovi lavori e, proprio per fare il punto, la prossima settimana, assieme al Presidente Giuseppe Raffa, convocheremo una conferenza stampa per esporre tutti gli interventi, quelli già realizzati, quelli in fase di progettazione, di appalto o esecuzione, che già interessano o interesseranno tra pochi giorni il tratto da Fornace-Lazzaro a punta Pellaro. Nel dettaglio centoventimila euro sono i lavori già consegnati, quattrocentomila sono stati già impegnati per il bando pubblicato oggi, altri quattrocentomila sono oggetto di un'ulteriore Conferenza dei Servizi. In occasione della conferenza stampa – continua Veduci – sarà inoltre illustrato il progetto redatto dai tecnici provinciali e inserito nel Master Plan approvato in sede di Comitato dell'Autorità di Bacino presieduto dal segretario generale Salvatore Siviglia. Progetto che interesserà l'area Bocale-punta Pellaro e le cui procedure d'appalto sono state già avviate per un importo quasi di due milioni di euro. Sono certo – conclude il vicepresidente – che la strada che abbiamo deciso di percorrere assieme all'Università Mediterranea, all'Autorità di Bacino e alla Regione Calabria ci porterà a conseguire importanti risultati in termini di difesa del nostro territorio".   

Reggio Calabria 4 settembre  2013

f.l.      




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Il Presidente Porcino sulla prosecuzione del Volo Alitalia Reggio - Torino

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Sull'annuncio della Regione circa l'intesa sul mantenimento del volo diretto per Torino

SOGAS RINGRAZIA, INCASSA E RILANCIA

 

Porcino: adesso per l'Aeroporto rimuovere le limitazioni

 

In fondo, era proprio quello che volevamo. Adesso aspettiamo solo che Alitalia riprenda le vendite e le prenotazioni del volo diretto da e per Torino.Questo il primo positivo commento del Presidente della Società di Gestione dell'Aeroporto dello Stretto, Carlo Alberto Porcino, autore proprio nei giorni scorsi di una durissima missiva indirizzata ad Enac e Assaeroporti nella quale si denunciava il gravissimo disagio che la manifesta decisione di Alitalia di sopprimere il volo per Torino avrebbe comportato a migliaia di passeggeri in riva allo Stretto. Proprio da tale iniziativa nacquero le prime reazioni della Politica, fino all'avvenuto incontro risolutivo svoltosi ieri a Roma tra il Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti e l'Amministratore Delegato Del Torchio.

Arrivati a questo punto   prosegue Porcino -  speriamodi poter presto aprire un sereno tavolo di discussione con Alitalia per trattare in modo complessivo su tutti i servizi e le problematiche che l'Aeroporto dello Stretto si trascina dietro ormai da tempo per intensificare il fondamentale rapporto di partnership tra la scrivente Società di Gestione con l'ormai ex compagnia di bandiera. Proprio in tale direzione intenderemo muoverci come Sogas alla ricerca di soluzioni condivise che finalmente vedano garantito in pieno il totale ruolo che per legge ci compete nella gestione operativa dello scalo.

Sta di fatto  - sottolinea Porcino – che l'intesa di massima raggiunta con Alitalia, come annunciato da parte della Regione, che prevede anche  la prosecuzione del collegamento diretto dall'Aeroporto dello Stretto da e verso l'Aeroporto di Torino Caselle è decisamente una notizia rassicurante per la nostra Società di Gestione ma, soprattutto, per le migliaia di passeggeri interessati a questa tratta.  Speriamo adesso decidano di aprire nuove tratte ma soprattutto finisca la politica dei tagli selvaggi.

Dalle reazioni avute da parte della politica in questa vicenda– conclude Porcino – ritengo che sia emerso chiaramente quanti in città ed in Calabria hanno davvero a cuore le sorti dell'Aeroporto di Reggio Calabria. Spiace dover constatare che ancora esiste qualche persona assolutamente disinformata sulle attività che svolgiamo che si lascia andare a critiche assolutamente prive di fondamento che si contraddicono anche solo semplicemente osservando la realtà dei fatti.

Ad ogni modo adesso ci godiamo il buon risultato raggiunto e per questo, a nome di Sogas, ringrazio quanti hanno sentito di intervenire pubblicamente in difesa dell'Aeroporto. Per continuare a difendere gli interessi del nostro aeroporto e di quanti ogni giorno qui operano e scelgono di viaggiare, adesso non fermiamoci qui, occorre  chiedere a gran voce ad Enac di decidere in fretta e di rimuovere le anacronistiche limitazioni tecnico – operative che non hanno più senso di esistere e, purtroppo, ancora oggi penalizzano l'Aeroporto dello Stretto.



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SCUOLA – Parte il nuovo anno con centinaia di istituti senza dirigenti e mille vincitori del concorso a casa

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SCUOLA – Parte il nuovo anno con centinaia di istituti senza dirigenti e mille vincitori del concorso che rimangono a casa

 

Dei 2.386 posti come capo d'istituto messi a concorso dal Miur, ad oggi ne sono stati assunti solo 1.402: a 984 per il secondo anno è stato chiesto di attendere. Malgrado i posti fossero vacanti.

 

I paradossi della scuola italiana non sembrano finire mai. Alla vigilia del nuovo anno scolastico - domani si inizia in Trentino Alto Adige – diverse centinaia di scuole rimarranno senza dirigente scolastico. Nei giorni scorsi il quotidiano specializzato "Italia Oggi" riportava che oltre 1.100 scuole inizieranno l'anno scolastico senza il loro capo d'istituto; altre 600 scuole, sottodimensionate, saranno affidate per la legge sul "dimensionamento" in reggenze; ulteriori centinaia rimarranno prive, per vari motivi, del loro dirigente. Ora l'Anief scopre che per tamponare la situazione non occorre alcun decreto d'urgenza di inizio anno. Ma bastava immettere in ruolo tutti i vincitori del concorso a cattedra indetto con D.D.G. del 13 luglio 2011.

 

Dei 2.386 posti come capo d'istituto messi a concorso dal Miur, ad oggi ne sono stati assunti solo 1.402: a 984 per il secondo anno consecutivo è stato chiesto di attendere. Eppure i posti vacanti ci sono. Perché, altrimenti, non vi sarebbero tante scuole senza dirigente. Con i direttori degli Uffici scolastici regionali costretti ad affidarle in reggenza, a dirigenti quindi già titolari di almeno un altro istituto. Violando, in tal modo, gli articoli 16 e 19 del bando di concorso, dove è riportato che "i candidati utilmente collocati in graduatoria,  in  relazione al numero dei posti messi a concorso,  sono  dichiarati  vincitori" e che "hanno titolo ad essere assunti in servizio in qualità di dirigente scolastico con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, nel  limite  dei   posti   effettivamente   vacanti   e   disponibili annualmente".

 

"Tutto nasce– spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – dalla pessima gestione del concorso per dirigenti scolastici, che avrebbe dovuto selezionare oltre 2mila nuovi presidi, ma che a due anni di distanza ha prodotto una mole di contenziosi da guinness dei primati. Con 8mila ricorrenti che attendono gli esiti della giustizia. Con le procedure concorsuali da rifare in Lombardia e ancora ad alto rischio rifacimento anche in altre regioni".

 

"Ora– continua Pacifico - è vero che il reclutamento è stato rallentato per l'attivazione dei vari ricorsi. In Lombardia, in particolare, un errore nella scelta delle buste contenenti il cartoncino con i dati personali dei candidati ha causato l'annullamento di alcune fasi del concorso, che andranno così rifatte. Ma, senza arrivare all'approvazione di un decreto d'urgenza da parte del Consiglio dei ministri, sarebbe bastato che l'amministrazione avesse consentito l'assunzione di tutti i vincitori dei concorsi. Vi sono infatti regioni, solo sfiorate dai ricorsi, dove la metà degli idonei sta ancora aspettando. Basta dire che, complessivamente, mettendo a confronto i posti banditi con le assunzioni svolte nell'ultimo biennio, rimangono ancora da immettere in ruolo il 41,2% dei nuovi dirigenti".

 

A rendere la situazione ancora più problematica c'è poi l'assurda insistenza del Miur ad opporsi al pagamento dell'indennità relativa alle funzioni superiori ricoperte dagli 8mila docenti vicari dei dirigenti scolastici: di recente, dopoquello di Milano, anche il Tribunale di Lavoro di Frosinone ha confermato la tesi prodotta oltre un anno e mezzo fa dall'Anief (che su questo diritto leso ha presentato formale ricorso, avviando un'azione legale al giudice del lavoro).

 

Con l'anno scolastico ormai alle porte, l'Anief ribadisce al Ministro dell'Istruzione che non avrebbe quindi senso limitarsi a sanare la situazione della Lombardia: "serve una soluzione politica– spiega ancora Pacifico – perché gli errori sono stati fatti anche altrove. Occorre quindi far ripetere le prove a tutti i ricorrenti (c'è un ricorso dell'Anief pendente per oltre 2mila ricorrenti che attendono risposte dalla giustizia italiana). E, nel frattempo, procedere al veloce assorbimento dei candidati idonei che hanno dimostrato di meritare la dirigenza superando le verifiche, scritte e orali, cui sono stati sottoposti negli ultimi due anni".

 

 

 

REGIONE

POSTI CONCORSO DS MESSI A CONCORSO CON D.D.G 13.7.2013

VINCITORI ASSUNTI NEL 2012

VINCITORI ASSUNTI NEL 2013

TOTALE ASSUNTI NEL BIENNIO 2012/2013

NUMERO VINCITORI ANCORA DA ASSUMERE

% VINCITORI ANCORA DA ASSUMERE

ABRUZZO

68

0

36

36

32

47,1

BASILICATA

42

22

16

38

4

9,5

CALABRIA

108

0

32

32

76

70,4

CAMPANIA

224

0

36

36

188

83,9

EMILIA ROMAGNA

153

153

0

153

0

0,0

FRIULI VENEZIA GIULIA

46

23

11

34

12

26,1

LAZIO

215

77

64

141

74

34,4

LIGURIA

72

69

3

72

0

0,0

LOMBARDIA

355

0

0

0

355

100,0

MARCHE

53

29

14

43

10

18,9

MOLISE

16

0

0

0

16

100,0

PIEMONTE

172

172

0

172

0

0,0

PUGLIA

236

35

89

124

112

47,5

SARDEGNA

87

16

22

38

49

56,3

SICILIA

237

0

181

181

56

23,6

TOSCANA

112

106

6

112

0

0,0

UMBRIA

35

28

7

35

0

0,0

VENETO

155

115

40

155

0

0,0

TOTALE

2.386

845

557

1.402

984

41,2

 

 

 

4 settembre 2013                                                                    

                                   

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Presentazione bando domani Gioia Tauro

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Domani a Gioia Tauro l'Assessore Arena presenterà il bando pubblico "Contratti di investimento APQ Polo Logistico Intermodale di Gioia Tauro – Sistemi di incentivi per le imprese"

 

Domani a Gioia Tauro alle ore 11, presso la sala conferenze dell'Autorità Portuale, l'Assessore alle Attività Produttive Demetrio Arena presenterà il bando pubblico "Contratti di investimento APQ Polo Logistico Intermodale di Gioia Tauro – Sistemi di incentivi per le imprese".



 
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Platania (Cz): Una veglia di preghiera per la pace in Siria e nel mondo e la “Lumen Fidei” di Papa Francesco al centro della festa della Madonna del Riposo

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Platania (Cz): Una veglia di preghiera per la pace in Siria e nel mondo e la "Lumen Fidei" di Papa Francesco al centro della festa della Madonna del Riposo

Il tema della pace, insieme alla meditazione sull'enciclica "Lumen Fidei" (La luce della fede) ) di Papa Francesco, sarà al centro dei festeggiamenti della Madonna del Riposo, che si svolgeranno a Platania (Cz). La consueta tradizione religiosa inizierà  giovedì 5 settembre alle ore 17.30  con un solenne triduo di preparazione e proseguirà   sabato 7 con  la veglia di preghiera per la pace in Siria e nel mondo per concludersi  giorno 8 con la celebrazione della Solenne  Messa alle ore 17.30  seguita dalla  processione  con la statua lignea della Madonna del Riposo  portata  per le vie principali del caratteristico paese montano alla luce delle fiaccole dei fedeli.  Il particolare momento, che il mondo intero sta attraversando a causa delle cruente  tensioni in Siria,  richiede una singolare meditazione sull'enciclica di Papa Francesco affinché i fedeli  aprano con maggiore intensità la loro mente e il loro cuore al significato e al messaggio in essa racchiuso di cui il parroco don Pino Latelli chiarirà l'essenza. Il messaggio si carica della sublime finalità di svelare  alla  stessa umanità  la vera luce che potrà condurla sul retto cammino della pace scongiurando ogni minimo tentativo violento di  offuscarla o addirittura perderla. Appropriato appare a proposito  il pensiero di don Pino che sottolinea la grandezza dell'«enciclica attraverso la quale  Papa Francesco,  ad una umanità tante volte smarrita, dominata dalle tenebre e dal potere del male, indica nella luce della fede e del Vangelo l'unica risposta possibile  per poter uscire fuori dall'oscurità della notte e ritrovare la strada della vita. 

In un mondo in crisi di fede e di valori, che esalta la cultura del denaro, dell'avere, del potere e dell'effimero, è necessario - prosegue il parroco - che l'uomo faccia esperienza di Dio come Padre e Pastore testimoniando "la gioia della fede" e l'impegno a viverla in famiglia e nella società in modo saldo e generoso».  Il programma delle manifestazioni religiose nei primi tre giorni prevede alle ore 17.30 la recita del Santo Rosario meditato al quale seguirà la Santa Messa.  Di notevole importanza è la giornata di digiuno e la veglia di preghiera comunitaria, animata dagli scout, alla quale prenderanno parte il sindaco Michele Rizzo e l'amministrazione comunale del piccolo centro del Reventino,  che si terrà sabato 7 dalle ore 21.30 alle ore 22.30. 

Poi  la preghiera  salirà incessante a Dio in modo individuale e, con nel cuore un grido di pace, si alzerà forte per tutta la notte. Sensibile alla criticità della  situazione attuale, la responsabile del turismo religioso Maddalena Cimino dichiara profondamente di essere  addolorata e preoccupata insieme ai fedeli  per il difficile e incerto momento che il mondo sta vivendo, e di volere accogliere   con sollecitudine l'invito rivolto dal vescovo monsignor Luigi Cantafora a tutti i fedeli della diocesi di Lamezia Terme, di « unire la nostra voce, alzando le mani verso il cielo, alla voce del Papa e della Chiesa intera per invocare da Dio il grande dono della pace». Tutta la  comunità platanese, sia civile che religiosa, ha accolto con trepidazione l'accorato e drammatico appello del Sommo Pontefice che, nel condannare l'uso delle armi chimiche, la violenza e la guerra, ha indetto per il 7 settembre una giornata di preghiera e di digiuno per la pace in Siria, nel Medio oriente e in tutto il mondo. «Che il Signore, per intercessione della  la Vergine Maria, - conclude Maddalena Cimino - accolga la preghiera e il grido di speranza di tutta l'umanità di ritrovare la pace». A conclusione  la "Sagra delle grispelle" e l'immancabile spettacolo pirotecnico. 
Lina Latelli Nucifero


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Sequestrati l’equivalente di 3 campi da calcio coltivati a canapa indiana nella locride

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Vibo Valentia, 04 settembre 2013

 

 

GDF: Sequestrati l'equivalente di 3 campi da calcio coltivati a canapa indiana nella locride, e un locale di 15 mq con 13 kg di sostanza stupefacente essiccata.

 

Sullo sviluppo di un'autonoma attività info-investigativa militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Roccella Jonica, in zona Crochi, contrada Obile nel comune di Caulonia (RC), sono riusciti ad individuare e sequestrare, in mezzo ad alberi di alto fusto, una piantagione di 1000 piante di canapa indiana, già alte circa due metri e mezzo e quindi pronte per la raccolta, di cui 300 di tipo "skunk" e 700 di tipo "indica", su un terrazzamento, di circa 1500 mq. Durante la perlustrazione, i militari delle Fiamme Gialle hanno scoperto e sequestrato un locale, di circa 15 mq, adibito ad essiccatoio con 13 Kg di sostanza stupefacente già essiccata.

La predetta piantagione, era accuratamente occultata tra vegetazione ed arbusti, su terreno demaniale ed in una zona particolarmente impervia.

Un elicottero della Guardia di Finanza di Lamezia Terme ha effettuato una ricognizione della zona per individuare altre coltivazioni della specie, con esito negativo.

Facendo una stima dell'area sequestrata, la stessa è l'equivalente di quasi tre campi di calcio.

Le piante di canapa di tipo "skunk",  sono un incrocio tra la qualità sativa e quella indica, attualmente una delle varietà più costose (circa 25.000,00 euro al KG) e nocive al mondo. Alcuni studi hanno evidenziato che la skunk sia 20 o 30 volte più potente delle vecchie varietà.

Su indicazioni dell'Autorità Giudiziaria di turno presso il Tribunale di Locri, si procedeva alla quantificazione delle piante di canapa rinvenute, alla loro estirpazione ed alla successiva distruzione delle stesse, mediante fuoco controllato, previa conservazione di parte di esse per le successive analisi chimico-qualitative.

Veniva, inoltre, individuato, sequestrato e distrutto  un complesso ed articolato sistema di irrigazione costituito da tubi in polietilene nero per l'innaffiamento delle stesse.

La sostanza stupefacente ricavata, qualora commercializzata, avrebbe fruttato guadagni illeciti sino al valore di euro 4.000.000,00.

Sono in corso le indagini per risalire ai responsabili dell'illecita coltivazione.

 



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Risolto brillantemente dai Carabinieri il giallo di Sant'Eufemia (rc), preso l'assassino, ritrovata la pistola

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Sant'Eufemia d'Aspromonte, piena luce sull'omicidio del gestore del ristorante "Donna Jolanda", Giuseppe Arimare di 62 anni, coniugato, del luogo. Fermati: SURACE Raffaele, di anni 53, LAURENDI Francesco, di anni 22 e LUPPINO Stefano, di anni 22, tutti originari di Santa Eufemia d'Aspromonte, per aver attivamente partecipato all'uccisione di ARIMARE Giuseppe, di anni 61, titolare del ristorante "Donna Iolanda" di Santa Eufemia d'Aspromonte, e per aver tentato di uccidere il genero della vittima, PRINCI Bernardo, di 39 anni originario di Delianuova.
IL LOCANDIERE, ASSASSINATO A COLPI DI PISTOLA, PER UN VITELLO  SOTTO L'OCCHIO MAGICO DELLE TELECAMERE ESTERNE AL RISTORANTE
Domenico Salvatore

Prima, hanno parlato le bocche umane; poi ha "cantato Catarina"; una bocca metallica, che produce sangue, morte e rovina, ospedale, galera, Tribunale e camposanto; se non faida. E "sorella morte", falce in mano, ha fatto la sua macabra apparizione sui "Piani della Corona", il 2 settembre 2013, Festa della Madonna della Montagna ("insanguinata"). Quando il dialogo-confronto, si trasforma da divergenza, dissidio, diverbio e diversità di opinione, termina in battibecco-alterco e finisce in una scazzottata a calci e pugni e botte da orbi, l'esito finale nefasto è pressocchè scontato. Uno degli adepti della spedizione punitiva, era pure "accavallato" e, vista la malaparata, non ha esitato ad estrarre l'arma che portava alla cintola ed a sparare, quasi a bruciapelo. Risolto brillantemente, a tempo di record dunque,l'omicidio di Sant'Eufemia d'Aspromonte. Arrestati gli autori, chiarito il movente, repertata l'arma usata per il delitto Il "giallo di Donna Jolanda", non  apparteneva di certo alla saga di Alfred Hitchcok, né di Agatha Christie o alla serie televisiva "La signora in giallo", interpretato dall'attrice Angela Lansbury (Jessica Fletcher). Da subito, il capitano Maurizio De Angelis, fiuto da segugio, comandante della Compagnia di Palmi, che si muove sotto le direttive del colonnello Lorenzo Falferi, comandante provinciale di Reggio Calabria, entrambi coordinati dal p.m. presso la Procura della Repubblica di Palmi, Francesco Ponzetta, che si muove sotto le direttive del procuratore capo Giuseppe Creazzo, aveva imboccato la pista giusta.

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Del resto, questo tipo di omicidi, o si risolvono entro le prime quarant'otto ore o finiscono nel buco nero dei delitti del mistero, ascrivibili ad opera d'ignoti; come insegnano la casistica e  la statistica. Siamo in una zona ad alta densità mafiosa, terra di faide e di omertà, che cuce le bocche a doppia mandata per paura di vendette, ritorsioni o rappresaglie, dove la 'ndrina, non vuole correre il rischio, di vedersi "chiudere" il locale per la seconda volta. Sebbene, quella volta, gli accoliti della cosca, "intelligentemente" parteciparono ai funerali del maresciallo Pasquale Azzolina, ucciso nel corso di un conflitto a fuoco con…Arsenio Lupin. Non hanno parlato i testimoni infatti, (non subito), ma, le telecamere esterne, hanno ripreso la scena. Ma gl'inquirenti da subito avevano eseguito posti di blocco volanti; controllo dei pregiudicati della zona e loro alibi-orario; perquisizioni domiciliari; guanto di paraffina ed altri controlli incrociati. Il comunicato stampa chiarisce…"Nella notte del 4 settembre 2013, i Carabinieri della Compagnia di Palmi, sotto la direzione investigativa della locale Procura della Repubblica, diretta dal procuratore capo dottor Giuseppe Creazzo, hanno rintracciato e sottoposto a fermo, in esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Palmi nella stessa notte, SURACE Raffaele, di anni 53, LAURENDI Francesco, di anni 22 e LUPPINO Stefano, di anni 22, tutti originari di Santa Eufemia d'Aspromonte, per aver attivamente partecipato all'uccisione di ARIMARE Giuseppe, di anni 61, 

titolare del ristorante "Donna Iolanda" di Santa Eufemia d'Aspromonte, e per aver tentato di uccidere il genero della vittima, PRINCI Bernardo, di 39 anni originario di Delianuova. I tre fermati fanno parte di un gruppo di malviventi che, il pomeriggio del 2 settembre scorso, ha partecipato alla spedizione punitiva in cui venivano aggredite brutalmente le due vittime all'interno del maneggio annesso al ristorante sopra menzionato, a seguito della quale veniva sparato da distanza ravvicinata ARIMARE che decedeva sul posto. La pronta reazione dei familiari della vittima, che accorrevano all'interno del maneggio, ha certamente scongiurato conseguenze più gravi per PRINCI ed ha consentito ai Carabinieri di Palmi di avviare l'attività investigativa, acquisendo le informazioni testimoniali dei presenti. Due dei tre soggetti sottoposti a fermo sono stati rintracciati in Aspromonte mentre erano intenti ad occuparsi di lavori agricoli, mentre il terzo è stato trovato nei pressi della propria abitazione. Dalle prime ricostruzioni, il movente dell'azione criminale è riconducibile al presunto furto di un vitello. Gli arrestati, sottoposti ad interrogatorio dal Sostituto Procuratore della Procura di Palmi, dott. Francesco Ponzetta, e dai Carabinieri di Palmi, hanno raccontato una versione dei fatti non dissimile dalla ricostruzione degli inquirenti. L'arma del delitto è stata rinvenuta anche grazie alle indicazioni fornite da SURACE. 

Le indagini adesso proseguono per catturare gli altri due soggetti - ancora irreperibili ed anch'essi destinatari del decreto di fermo della Procura di Palmi - che hanno partecipato alla mortale aggressione ai danni di ARIMARE e PRINCI. La salma di ARIMARE al momento resta a disposizione dell'Autorità Giudiziaria di Palmi. I fermati, espletate le formalità di rito, sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Palmi, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria". Sono uccel di bosco ancora, almeno un paio di elementi, che sono attivamente ricercati dai Carabinieri. Sebbene la loro posizione, sia meno grave. Non è escluso, che si consegnino, nelle prossime ore, accompagnati dal loro legale di fiducia. Domenico Salvatore


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Sinopoli (rc) Il clan degli Alvaro, ancora nel mirino della DDA di Reggio Calabria

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L'ex sindaco di San Procopio, Rocco Palermo, di 52 anni, due imprenditori ed un commerciante figurano tra le sette persone arrestate dalla squadra mobile di Reggio Calabria e dello Sco di Roma nell'ambito di un'operazione contro la cosca Alvaro. Palermo era già stato arrestato nel giugno del 2010 nell'operazione 'Meta', condotta contro le cosche di Reggio e della provincia. L'ex sindaco è ritenuto dagli investigatori un uomo di fiducia di Cosimo Alvaro, ritenuto il capo cosca. In seguito all'arresto di Palermo, il Comune di San Procopio fu poi sciolto per infiltrazioni mafiose, nel dicembre 2010, dal Consiglio dei Ministri.
QUEGL'INTRECCI PERVERSI FRA POLITICA, NDRANGHETA ED IMPRENDITORIA, ALLA BASE DELL'OPERAZIONE 'XENOPOLIS' 

Operazione "Xenopolis", 7 arresti tra ndranghetisti, imprenditori e politiciI due imprenditori arrestati, secondo quanto si è appreso, sono accusati di essere inseriti a pieno titolo nella cosca degli Alvaro. In particolare sarebbe stato proprio grazie alla loro attività che la 'ndrina riusciva ad ottenere gli appalti. I provvedimenti restrittivi eseguiti stamani sono stati emessi dal gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia che ha coordinato le indagini. Si legge in altra ordinanza…Cosimo Alvaro è elemento di primissimo piano nel panorama criminale della 'ndrangheta calabrese, poiché inserito a pieno titolo nella potente cosca degli Alvaro, operante nel territorio di Sinopoli con diramazioni internazionali, consorteria che, negli anni, è stata oggetto di importanti indagini di Polizia, come le operazioni  …"Rete", Cent'anni di storia, Matrioska 1 Matriosika 2, Virus, Rilancio, Arca, Paiechi, Meta, Prima, Smirne, Cafè de Paris, Crimine, Carni 'i cani. Dopo la morte del vecchio patriarca Cosimo Alvaro, il bastone del comando del clan  era stato assunto da Carmine Alvaro. Dopo la cattura di quest'ultimo, da Domenico Alvaro
Domenico Salvatore


SINOPOLI (RC)- Alla 'voce' xenofobia, il dizionario Sabatini-Colletti  risponde…"Odio per gli stranieri, avversione contro tutto ciò che non appartiene alla propria nazione o etnia; ostilità pregiudiziale per gli stranieri. Xenopoli, si potrebbe tradurre come…villaggio popolato da stranieri-forestieri; in senso lato, avversione per i forestieri. Per intenderci le maestranze che lavorano nelle grandi e medie opere; tipo l'Autostrada del Sole. Sebbene, Xenòpolis, Sinopolis, sia anche il nome, imposto dai Greci alla cittadina di Sinopoli. Infatti Sinopoli, è un comune italiano di 2.115 abitanti in provincia di Reggio Calabria, in Calabria. Storia. Il territorio di Sinopoli, in antichità fu colonizzato dai greci, che gli diedero l'attuale nome di Sinopoli (Xenòpolis, Sinopolis) (come altri centri d'origine greca che recano questo nome). Successivamente fu sotto l'impero romano e la lingua cominciò a latinizzarsi. Trovandosi ai piedi dell'Aspromonte il paese fu sempre isolato ma il duro lavoro dei suoi abitanti permise alla comunità di sopravvivere. Durante la guerra, fonte Wikipedia, il paese fu bombardato dagli aerei statunitensi ed andarono distrutte molte case, la chiesa e l'ospedale, oltre alla perdita di molti abitanti. La cittadina, così come il resto della Calabria, soffre del problema 'Ndrangheta, infatti nel paese, operano alcune 'ndrine, come quella degli Alvaro che hanno inquinato persino la Pubblica amministrazione e ciò ha determinato lo scioglimento del Consiglio comunale da parte del Presidente della Repubblica per infiltrazioni mafiose.  

L'agenzia Adnkronos il 29 luglio 1997, scriveva…" Il prefetto di Reggio Calabria, in attesa del definitivo scioglimento da parte del ministero degli Interni, ha sospeso per infiltrazioni mafiose il Consiglio Comunale di Sinopoli, centro nel cuore dell'Aspromonte. Per lo stesso motivo, nei giorni scorsi, era stato sospeso il Consiglio del limitrofo comune di Cosoleto. Alla base del provvedimento, notificato questa mattina dal Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, vi e' il condizionamento dell'amministrazione da parte della cosca ''Alvaro - Violi - Macri''' i cui esponenti occupano, senza pagare alcun canone, oltre cento ettari di uliveto di proprieta' del comune, nonche' l'imponente abusivismo edilizio accertato dai Carabinieri. Alla stessa cosca recentemente i Carabinieri hanno sequestrato beni per 38 miliardi di lire." Personalità legate a Sinopoli Giuseppe Pizza, segretario politico della Democrazia Cristiana e sottosegretario di Stato all'Istruzione, all'Università ed alla Ricerca nel Governo Berlusconi IV. Stefania Bivone, Miss Italia 2011. Economia. Sinopoli, terra di faide, terra di 'ndrangheta, senza voler criminalizzare la gente onesta e pulita di Sinopoli, che ama la giustizia e la legalità. La faida di Sinopoli: nasce nel 1945 con l'omicidio di Giuseppe Filleti tra gli Alvaro-Violi-Macrì e i Filleti-De Angelis-Orfeo, ma bisogna attendere il 1964 per attendere un nuovo morto: Antonio De Angelis e la faida continuerà fino alla morte di Giovanni Orfeo il 5 settembre 1978. Una zona ad alta densità mafiosa, regno dell'omertà, che domina incontrastata, e cuce le bocche a doppia mandata; per paura di rappresaglie e vendette private

Il paese produce frutta, verdura, fichi secchi, legna, formaggio, vino, carne, olive, olio d'olivo. Sinopoli è inoltre circondato da molte sorgenti d'acqua minerale, ognuna con un proprio gusto e caratteristiche minerali. Colpi all'ala militare della 'ndrangheta, ma, non del tutto distratta sul fronte 'ndrangheta-politica-massoneria e servizi deviati. In conferenza stampa, il procuratore capo della Repubblica Federico Cafiero De Raho ed il procuratore aggiunto, Michele Prestipino Giarritta, hanno fornito dettagliati elementi sulla 'ndrangheta e sulla 'ndrina di Sinopoli-San Procopio-Cosoleto. In particolare sulla cosca denominata "degli Alvaro". Ve ne son parecchi ceppi. I più noti sono…"Pajechi, Merri, Pallunari, Testazza (o Cudalonga), Carni i cani, Forgiaru, Cupertuni, Campusantaru ". Primus inter pares , secondo De Raho e Prestipino, Domenico Alvaro inteso "Giannazzu"; da non confondere con un  secondo Domenico Alvaro, alias "Don Micu "U Scagghiuni" ed un terzo Domenico Alvaro, inteso 'U Massaru. Dopo la galera, a causa delle sue precarie condizioni di salute, venne trasferito negli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria.  Infine le condizioni di 'don Micu'Alvaro erano peggiorate ed il boss era stato portato nella sua abitazione, dove si è spento. La prima generazione pare affondi nel 1600-1700. Gli Alvaro, sono inseriti a pieno titolo nell'organo di autogoverno ("La Provincia) della 'ndrangheta planetaria, ed hanno ramificazioni in Italia ed all'estero. Il patriarca Domenico Alvaro fu ago della bilancia nella pax mafiosa del 1992, tra i Condello-Imerti , con i quali era imparentato ed i De Stefano-Tegano, garanti i  Nirta-Scalzone di San Luca. 

La stretta di mano e bacio, furono "celebrati" a Sinopoli. Si ritiene che don Micu Alvaro, abbia presieduto anche un summit di Polsi con la dote di Capocrimine della 'ndrangheta.  Domenico Alvaro classe 1924, era figlio di Carmine Alvaro ed in linea diretta, nipote di don Cosimo' Alvaro, capostipite. Cosimo Alvaro, figlio di Domenico da cui aveva ereditato lo scettro del comando del locale di Sinopoli, potè trascorrere dal 7 gennaio 2006, il soggiorno obbligato a Reggio Calabria, riverito, ossequiato ed inserito nella gestione  del business con le principali cosche della città, grazie a questo 'entroterra'. Venne poi, ri-arrestato, il 14 luglio 2011, sorpreso in un casolare sito in contrada Cirello di Rizziconi (Reggio Calabria), colpito da occc, nell'ambito dell'operazione 'Meta'. Lo ha detto, il procuratore aggiunto Michele Prestipino, in conferenza stampa.Il questore Guido Nicolò Longo ha messo all'indice la perversa usanza degli appalti e soprattutto quella ancor più subdola dei sub-appalti, ed ha invocato l'intervento del legislatore, affinchè metta mano alle modifiche ed integrazioni della legge 'incriminata'. Gli imprenditori Giasone Italiano e Domenico Laurendi, secondo i magistrati, sarebbero due delle "teste di legno". Il procuratore capo della DDA, Cafiero De Raho, ammette:"Senza la collaborazione della politica e dell'imprenditoria, la 'ndrangheta non sarebbe così forte"

Gli Alvaro, hanno il loro habitat naturale anche nel viciniore comune di San Procopio, anch'esso sciolto per mafia. Tra gli arrestati, (per la seconda volta), figura anche l'ex sindaco Rocco Palermo, ex autista degli Alvaro. Giova ricordare che, le successive elezioni comunali, abbiamo premiato il coraggio dell'attuale assessore provinciale alla cultura, Edoardo Lamberti Castronuovo. Dunque l'agibilità democratica è stata ripristinata.Ecco il comunicato stampa completo che pubblichiamo integralmente come di consueto…"La Squadra Mobile di Reggio Calabria ed il Servizio Centrale Operativo di Roma, a conclusione di una articolata attività investigativa, coordinata dalla locale Procura Distrettuale Antimafia, hanno condotto stamane una vasta Operazione di Polizia nei confronti di esponenti di spicco della cosca di 'ndrangheta degli ALVARO, operante nei territori di Sinopoli, Sant'Eufemia d'Aspromonte, Cosoleto, Delianuova ed altrove, disvelando un intreccio esistente tra mafia, politica ed appalti.   In particolare, sono state eseguite a nr. 7 Ordinanze di custodia cautelare (nr. 6 in carcere e nr. 1 di arresti domiciliari), emesse dal G.I.P. presso il locale Tribunale, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti dei sottoelencati soggetti, l'ultimo dei quali è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari:
1.      ALVARO Cosimo, nato a Sinopoli (RC) il 25.04.1964, alias "Pelliccia", già detenuto;
2.      ALVARO Antonio, nato a Sinopoli (RC) il 11.04.1966;
3.      ALVARO Domenico, nato a Taurianova (RC) il 01.12.1977;
4.      PALERMO Rocco, nato San Procopio (RC) il 25.06.1961;
5.      ITALIANO Giasone, nato a Delianuova (RC) il 16.10.1969;
6.      LAURENDI Domenico, nato a Sant'Eufemia d'Aspromonte (RC) il 07.10.1969;
7.      OCCHIUTO Carmelo Giuseppe, nato a Sinopoli (RC) il 01.05.1968.








Le attività investigative, svolte con il supporto di attività tecniche di intercettazione avviate nei confronti di personaggi appartenenti al gruppo familiare al cui vertice era posta la figura di ALVARO Domenico cl. '24, alias "U giannazzu" deceduto nell'estate del 2010, nonché dei suoi due figli, Cosimo cl. '64 alias "Pelliccia" ed Antonio cl. '66 (i quali, a seguito della sua morte, hanno assunto le redini della famiglia), 

permettevano di far luce non solo sulla piena operatività della summenzionata famiglia di 'ndrangheta, ma soprattutto sui rapporti con imprenditori ed esponenti politici degli enti locali che ne assecondavano gli anzidetti interessi ricadenti in vari settori produttivi dell'economia legale, alterando la libera concorrenza fra le imprese. I primi sei soggetti sono accusati di aver fatto parte stabilmente dell'associazione mafiosa denominata 'ndrangheta, presente principalmente sul territorio della provincia di Reggio Calabria, costituita da molte decine di locali, articolata nei tre mandamenti con organo di vertice denominato "Provincia" ed, in particolare, ALVARO Antonio, ALVARO Cosimo, ALVARO Domenico LAURENDI Domenico e PALERMO Rocco della sua articolazione territoriale denominata "cosca ALVARO", operante prevalentemente nelle zone di Sinopoli, Sant'Eufemia d'Aspromonte Cosoleto, San Procopio e località limitrofe, mentre l'ITALIANO Giasone dell'associazione mafiosa denominata 'ndrangheta intesa nel suo complesso e della locale operante nel territorio di Delianuova.Il personaggio di maggior spessore criminale è, senz'altro, l'ALVARO Cosimo cl. '64, attualmente detenuto a seguito della sua cattura avvenuta in data 14.07.2011 da personale di questa Squadra Mobile, dopo un periodo di latitanza di circa un anno, in un casolare di contrada Cirello del Comune di Rizziconi (RC). 

All'epoca egli era stato colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa in data 09.06.2010, nell'ambito dell'Operazione "Meta" per i reati di estorsione aggravata dall'art. 7 della legge 203/91, intestazione fittizia di beni, associazione mafiosa e associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Elemento di primo piano della cosca ALVARO, il predetto aveva già trascorso in precedenza un altro periodo di latitanza per sfuggire all'esecuzione di una ordinanza emessa dal G.I.P. di Palmi per traffico di sostanze stupefacenti, reato per il quale veniva condannato, in via definitiva, alla pena di sei anni di reclusione.Nelle odierne indagini, al predetto vengono contestate condotte finalizzate al controllo delle attività imprenditoriali di Reggio Calabria, luogo dove aveva deciso di eleggere domicilio dal 2006 al 2009, in quanto sottoposto alla Sorveglianza Speciale di P.S. con divieto di soggiorno a Sinopoli. Difatti, a Reggio Calabria, l'ALVARO si era inserito nelle attività economiche della città, occupandosi della gestione del bar Crystal, sito in via Quartiere militare nr. 36/38 (zona Cardinale Portanuova), intestato fittiziamente all'imprenditore LAURENDI Domenico.Al fratello del sopracitato Cosimo, ALVARO Antonio cl. '66, titolare della ditta individuale "Edil Trasporti Legna", 

viene contestato l'aver svolto, in concorso con gli imprenditori ITALIANO Giasone e LAURENDI Domenico, attività volte al controllo delle attività imprenditoriali nella provincia di Reggio Calabria, non solo nel settore dell'edilizia e della manutenzione stradale, ma anche dei lavori sulla rete del gas, aggiudicati con contratto d'appalto della Regione Calabria dalla ditta "METANGAS dei fratelli VENNERI srl" con sede legale a Rende (CS), specializzata nella progettazione, costruzione, assistenza e gestione delle suddette reti; a tal proposito, si evidenzia che l'ALVARO, non potendo direttamente concorrere ai lavori sulla rete del gas, era riuscito tramite ITALIANO Giasone, in maniera occulta e con metodi tipicamente mafiosi, a trarre illeciti guadagni dall'esecuzione delle opere in parola, attraverso sub-appalti o l'impiego di operai "sponsorizzati" dalla medesima cosca.E' altresì emblematico quanto emerso sull'appalto bandito dalla Provincia di Reggio Calabria, pari a circa 20.000.000 di euro, riguardante la manutenzione triennale dell'intera rete viaria provinciale di circa 200 km, in merito al quale il LAURENDI era riuscito ad inserirsi tramite un sub-appalto che prevedeva, secondo una logica di "spartizione" tra imprese, i lavori di pulizia e manutenzione della zona tirrenica della provincia reggina.  L'attività d'indagine ha permesso di accertare che il LAURENDI intratteneva rapporti di frequentazione con esponenti politici locali dai quali trarre vantaggio per la sua attività imprenditoriale. 

Il meccanismo è quello del cd. "tesseramento", attraverso il quale il politico locale richiede ad un imprenditore, il quale a sua volta può contare su significative aderenze con soggetti legati alla criminalità organizzata, di fornirgli una "dote" necessaria di tessere di partito, in maniera tale da poter aver un "peso" per essere scelto tra i candidati alle elezioni. Nel caso di specie, l'opera di reperimento delle tessere è stata svolta dall'ALVARO Antonio, a sostegno di esponenti politici locali, al fine di favorirne la candidatura ed è stato in contatto con il Sindaco pro-tempore del Comune di San Procopio (RC) PALERMO Rocco[1], al fine di condizionarne le scelte politiche.Difatti, le pressioni sugli esponenti dell'Amministrazione comunale si sono concretizzate in un reale condizionamento da parte degli esponenti della potente 'ndrina degli ALVARO; uno di essi, ALVARO Domenico cl. '77, figlio di Nicola cl. '46[2], induceva il sindaco pro-tempore del Comune di San Procopio (RC) PALERMO Rocco a meditare sull'opportunità di dimettersi dalla carica a causa dell'aggiudicazione dell'appalto bandito dal Comune per la riqualificazione del centro storico ad una ditta diversa rispetto a quella caldeggiata da una fazione della medesima consorteria mafiosa facente capo agli ALVARO alias "Carni i cani". Solo attraverso l'intervento "autorevole" di ALVARO Antonio cl. '66, richiesto dall'ex Sindaco, si metterà termine al dissidio che stava per insorgere attorno ai suddetti lavori di riqualificazione del centro storico di San Procopio.   

Anche per tale fatto, l'ex Sindaco del Comune di San Procopio (RC) PALERMO Rocco cl. '61 è accusato di associazione mafiosa per aver svolto, nella sua qualità di pubblico ufficiale durante il periodo del mandato elettorale, attività diretta a favorire gli interessi della cosca ALVARO, fornendo indicazioni ai soggetti sopra citati circa l'imminente pubblicazione dei bandi di appalto del Comune e, segnatamente, asservendo la propria carica istituzionale agli interessi della cosca.Quando agli imprenditori ITALIANO Giasone cl. '69 e LAURENDI Domenico cl. '69, giova mettere in risalto che il primo è legato alla criminalità organizzata anche in virtù dei precedenti penali del padre ITALIANO Giuseppeantonio cl. '31, esponente di vertice dell'omonima cosca fino alla sua morte avvenuta nel 2010, mentre il secondo, già accusato di associazione mafiosa, viene ritenuto vicino alla cosca degli ALVARO. 

Nel corso delle investigazioni, sono state riscontrate, altresì, violazioni degli art. 12 quinquies della Legge 7 Agosto 1992 nr. 356 e 7 della Legge 12 Luglio 1991 nr. 203, in quanto OCCHIUTO Carmelo Giuseppe cl. '68, in concorso col cugino ALVARO Antonio, riceveva in locazione l'intestazione e la gestione del ristorante-pizzeria "IL TOCCO DI BACCO" sito a Villa San Giovanni (RC), località Cannitello (RC).Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati condotti presso la casa circondariale di Reggio Calabria, a disposizione dell'Autorità giudiziaria. Domenico Salvatore


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Napolitano liberi tutti! E' giunta l'ora del cartellino rosso

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Sarebbe bello se il "saggio" Napolitano si svegliasse dal sonno polifasico che sembra avvolgerlo ciclicamente, avuto riguardo della veneranda età, e facesse valere la golden share sulla base della quale ha spinto, se non quando addirittura tifato, per la nascita del governo delle "larghe attese", ora evidentemente sempre più disattese. L'Italia pur avendo optato, già nel lontano 1946, per la forma repubblicana che concluse, abolendole definitivamente, le stagioni monarchiche, ha forzosamente asservito una certa forma di impiego della costituzione – quasi come ineludibile costrizione istituzionale – all'impiego d'un governo del Presidente del quale, giunti al punto, non s'è capito a quale Presidente facesse davvero riferimento. 


In ogni caso, pare sia venuta l'ora di estrarre quell'impolverato cartellino rosso sedimentato nel taschino e prendere atto che questa forzatura istituzionale è stata inutile ai cittadini o utile lo era solo a finalizzare in rete l'assist del "più cittadino" Berlusconi, che, con i suoi giannizzeri, s'era preparato, post-sentenza, atteso che di ciò che il Paese aveva – ed ha - davvero bisogno - in primis il cambio della legge elettorale - è stato fatto poco e niente, ed il poco prodotto è stato fatto pure in maniera abbastanza raffazzonata, col principio dell'ex post più che dell'ex ante e sotto costante ricatto. Ricatto a cui doverosamente ci si deve sottrarre per evitare un pericoloso precedente. Non è - perché non lo era - possibile accettare di legare al doppio filo delle sole voglie berlusconiane la vita di un governo emergenziale che, basandosi più sulla fragilità della buona volontà dei singoli che non sulle fondamenta di un accordo chiaro ed inviolabile, già nato monco dell'indispensabile requisito della libertà di azione, si è – e si era - rivelato nutrimento abbastanza indigesto da far metabolizzare agli italiani. La spropositata fiducia riposta dal canuto Presidente della Repubblica – che non può considerarsi esattamente uno sprovveduto sempliciotto di passaggio al palazzo del Quirinale – nelle prevedibili quanto anteposte viziate intenzioni di almeno una parte politica, prudenza avrebbe consigliato innestare cautelativamente quantomeno una clausola di salvaguardia, ben irrefutabile, all'ardua prova a cui stava per sottoporre il malaccorto giovane Letta. 


Ora, che le malcelate intenzioni di data parte politica stanno irresponsabilmente per tradursi in "messa in opera" a seguito di una sentenza terza della Corte Costituzionale che ha sancito determinati lumi giudiziari, dipanandone la prima di una lunga serie di matasse ancora di là dal venire dal personale ginepraio del cavaliere di Arcore, sarebbe opportuno scoraggiare l'intrapresa di simili iniziative sfoderando l'arma più potente ancora in mano all'anziano capo dello Stato: agitare lo spettro dello scioglimento anticipato delle camere, poi attuandolo attraverso la remissione del mandato del premier. In questo modo giocherebbe d'anticipo facendo, in un sol colpo, non solo scacco matto dell'ordito ricatto di Berlusconi ed i suoi pasdaran, vanificandone i contenuti, ma anche piazza pulita di una classe dirigente che non ha saputo cogliere lo spunto per attualizzare nel momento più vivo del bisogno, realizzandoli, le vere necessità di questo Paese e dei suoi troppe volte bistrattati cittadini. Dimettendosi anch'egli – un minuto dopo – aver rinnovato i due rami del parlamento. Ovviamente. 


Giuseppe Campisi



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Reggio Calabria, in pullman con 350 grammi di marijuana, arrestato.

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  GUARDIA DI FINANZA - REGGIO CALABRIA: "VIAGGIAVA IN PULLMAN CON 350 GR. DI MARIJUANA ED UN BILANCINO DI PRECISIONE. ARRESTATO UN CORRIERE DI ORIGINI SENEGALESI.

I Finanzieri della Squadra Cinofili e del Nucleo Operativo Pronto Impiego del Gruppo di Reggio Calabria, hanno sottoposto a controllo, a Villa San Giovanni (RC), un pullman di linea proveniente da Roma. 

Nel corso dell'attività, eseguita con l'ausilio del cane anti droga "URNA", i militari hanno ispezionato accuratamente i passeggeri ed il vano bagagli del bus individuando un ventenne di origini senegalesi che sin da subito ha mostrato chiari segni di nervosismo. 
In particolare, il cane anti droga ha segnalato ripetutamente al proprio conduttore la possibile presenza di sostanze stupefacenti. Il senegalese è stato, pertanto, sottoposto a perquisizione che ha consentito il ritrovamento di circa 350 gr. di marijuana e di un bilancino di precisione occultati in uno zaino che aveva al seguito. La sostanza stupefacente ed il bilancino sono stati sottoposti a sequestro mentre il giovane senegalese è stato arrestato in flagranza per detenzione finalizzato allo spaccio di sostanze stupefacenti. 
Nel corso dei controlli si è proceduto, inoltre, a denunciare all'A.G., per detenzione di sostanze stupefacenti, un altro diciannovenne africano di origine maliana perché in possesso di 25 gr. di marijuana.  

Entrambi i soggetti sono stati segnalati all'Autorità di Pubblica Sicurezza in quanto sprovvisti di documenti e di idoneo permesso di soggiorno. In particolare i due soggetti, nel corso del 2013, erano sbarcati in clandestinità a Lampedusa (AG) e dopo essere stati accolti il Centro di Accoglienza del Mineo (CT) hanno fatto richiesta di asilo politico .
L'odierno servizio antidroga rientra nel più ampio piano estivo disposto dal Comando Provinciale del Corpo nell'ottica di intensificare i controlli soprattutto in prossimità dei più importanti e trafficati snodi ferroviari, stradali, portuali ed aeroportuali della Città dello Stretto. 

La Squadra Cinofili del Gruppo di Reggio Calabria, nel periodo estivo, ha effettuato nr. 95 interventi e sequestrato oltre 5,4 kg di droga tra marijuana, hashish, cocaina ed eroina. Nr. 5 sono i soggetti sottoposti ad arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e nr. 11 i denunciati all'A.G. a piede libero; altri nr. 78 soggetti sono stati segnalati per detenzione ai fini personali .

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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 347 69 11 862

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D come differenziata

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D, come DIFFERENZIATA

La piazza è sempre stato il posto dove si discute di tutto, di politica compresa, di amministrazione locale. Noi della Associazione Dialogo Civile abbiamo realizzato una piazza virtuale, nella quale discutiamo di come vorremmo diventasse la nostra città: vivibile e turistica.
Il gruppo è aperto a tutti, senza distinzione politica, partitica, di sesso, di religione, e di quant'altro. Unica condizione è esprimersi come si vuole, purché nel rispetto della persona umana, senza scambiare queste pagine per un campo di battaglia personale e politica, e con l'obiettivo di offrire un contributo di idee, per  la realizzazione di un "manuale per il futuro amministratore cittadino", una sorta di abbecedario, che espone i problemi e le possibili soluzioni, almeno secondo noi. Chi volesse richiedere di essere ammesso: https://www.facebook.com/#!/groups/101869893340616/.

In questi giorni abbiamo affrontato l'argomento D, come Differenziata, in questa sede riportiamo una sintesi delle conclusioni alle quali siamo giunti.

Trattando l'argomento D, come DIFFERENZIATA, ci siamo soffermati sulla assoluta esigenza di avviare questo tipo di gestione dello smaltimento dei rifiuti. Anzi abbiamo rimarcato che il comune deve assolutamente attivarla, anche per ridurre il costo Tares per il cittadino, se poi a valle gli altri enti coinvolti nella filiera non provvedono di conseguenza allora va utilizzata la D, come denuncia delle omissioni.
Non v è dubbio che la raccolta differenziata ed in genere lo smaltimento dei rifiuti sia, specie per i Paesi industrializzati, il problema per eccellenza. Su di essa, quindi, devono misurarsi gli enti locali, sia in termini di sistema che di efficienza. Al pari di tanti Paesi specie del Nord Europa, la raccolta deve basarsi su taluni elementi che ne divengono punti di forza sia in termini di efficacia che di modello gestionale.
La proposta è che si lavori su tre diverse direttrici:
- sistema di differenziata "porta a porta";
- conferimento rifiuti con registrazione dell'utente e scheda di registrazione delle quantità ( conferimento "utile");
- tassazione dei rifiuti con scomputo dei bonus relativi alle quote di conferimento "utile".
Sarebbe un modo per coinvolgere i cittadini e rendere equo e sostenibile il costo sociale di questo servizio che, altrove, non rappresenta un costo bensì una risorsa.
I cittadini dal canto loro dovranno riscoprire la cultura del rispetto del bene comune e la cultura della corretta gestione ( e smaltimento nei cassonetti) del rifiuto differenziato, magari anche attraverso una azione formativo/divulgativa della amministrazione, che si spinga anche al monitoraggio del corretto comportamento, tramite opportuna videosorveglianza delle zone "cassonetti".

Occorre, quindi, individuare modelli e sistemi sostenibili ed attuabili che, nonostante il nostro livello "arcaico", possano essere adottati nel volgere di qualche anno, guardando, con il sentimento delle grandi scommesse pubbliche, ai modelli di smaltimento organizzati su scala industriale per garantire il riciclo e la rigenerazione delle risorse e delle materie prime.

Ci siamo poi spinti a trattare anche l'argomento D, come Depurazione, giungendo alla conclusione che, il sistema di depurazione della nostra città va arricchito e completato, ma soprattutto va ricostruita la rete di smaltimento delle acque piovane, che una volta avveniva in superficie, grazie al naturale sistema di valloni e torrentelli esistenti, ma che sono stati soppressi nel tempo. Abbiamo bisogno di separare le acque reflue da quelle piovane, sia per garantire un più corretto ed efficiente funzionamento dei depuratori, sia per contenerne i costi di gestione e di conseguenza la bolletta per i cittadini.

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AssoTutela. “Nomina manager sanità: la trasparenza è virtuale”

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AssoTutela. "Nomina manager sanità: la trasparenza è virtuale" 

DIMEZZATI I 663 NOMINATIVI CHE CONCORRONO A DIRETTORE GENERALE NEL LAZIO 

"Si sta procedendo a una prima 'scrematura' del listone di potenziali direttori generali di Asl e ospedali del Lazio, ma nulla trapela dalle stanze dei bottoni". Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che aggiunge: "I cittadini comuni possono credere alla tanto sbandierata trasparenza, all'imparzialità, alla valutazione secondo competenza o si stanno seguendo sempre le solite procedure? A nessun comune mortale è dato sapere. Si è parlato di intervento della misteriosa Agenas– Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, organo del ministero della Salute – che ha, tra i suoi compiti, la valutazione dei livelli di assistenza, la rilevazione e l'analisi dei costi nonché le proposte per l'organizzazione dei servizi sanitari, il monitoraggio dei tempi di attesa e la diffusione dei sistemi per la sicurezza delle cure. In un primo momento si pensava spettasse all'Agenzia la scelta poi, come si è affrettato a precisare il presidente Giovanni Bissoni, la stessa ha soltanto una posizione marginale in tutto l'iter di nomina, in quanto ad essa compete soltanto l'individuazione dei membri della commissione che sceglierà i manager. Una presa di distanza da tutta la procedura?" si chiede Maritato che chiosa: "I cittadini non tollerano più questi giochi di prestigio verbali, che tendono, grazie alla politica dell'annuncio, a presentare una realtà edulcorata rispetto ai fatti. Si renda pubblica la sezione A.di.ge. (Albo dei direttori generali) del sito della Regione Lazio, questa è vera trasparenza".    


Roma, 05 settembre 2013 



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L’immutabilità dell’uomo tra Machiavelli e Guicciardini di Micol Bruni

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L'immutabilità dell'uomo tra Machiavelli e Guicciardini
di Micol Bruni
 
 
La virtù e la fortuna. Concetti che la scienza della politica ha recuperato sia da Machiavelli che da Francesco Guicciardini. Sono dentro i processi storici che hanno caratterizzato il quadro di una visione che ha come punto di riferimento la contrapposizione tra cultura ed ideologia. Nel cangiare dei tempi non mutano quelle identità che hanno come realtà fondante le eredità.
Se la virtù necessita per ben governare la fortuna non deve abbandonare il virtuoso. Ovvero il Principe. Ovvero il Signore che gestisce il potere. Sia Machiavelli che Guicciardini sono uomini del Rinascimento e si portano dentro, comunque, una formazione che ha un tracciato umanistico. Il loro percorso si intreccia e si separa.

Nei Ricordi di Guicciardini c'è la saggezza che deriva dall'analisi e dalla consapevolezza del "sapere" che nella Storia d'Italia si racchiude tutta la storia di un Occidente che ha la sua chiave di lettura nella latinità.
L'uomo politico di Guicciardini non si regge sull'osmosi tra azione e fortuna virtuosa perché gli uomini, nella senso generico del termine possono essere classificabili come "imprudenti o cattivi".
L'azione politica non separabile dalla storia dei costumi, della tradizione, delle identità di un popolo e in quanto tale deve fare i conti con le religioni, ma soprattutto con una metafisica del senso dell'essere e non essere che è la morte.

In fondo è il Gucciardini del pessimismo della ragione ma si tratta sempre di un pessimismo che non si lega alla rinuncia. Piuttosto alla consapevolezza, e questa consapevolezza permette di osservare, con la "freddezza" dovuta, quella che il Principe definisce la  ragione dell'esistenza.
Guicciardini riconosce alla ragione della politica una struttura che è la capacità di reggere la storia nella sua  mutevolezza. Ma qui si ferma. L'azione è soltanto un principio, nonostante la sua provata esperienza di statista e di uomo che sapeva cosa fosse il governare la politica. Ma è pur vero ciò che scrive Mario Fubini soffermandosi sui Ricordi.

Introducendo il testo di Guicciardini, Fubini ebbe a scrivere: "Non è in lui la genialità di Machiavelli, che  estraniato dall'azione, delinea nella figura del principe il suo pensiero e il suo ideale politico, o tenta di tracciare sulla scorta di Livio alcuni caratteri per lui essenziali della politica romana e di ogni tempo:  l'ambito della sua speculazione è evidentemente tanto più ristretto e più d'una volta il soggetto di un ricordo può sembrare di interesse troppo limitato e sin personale (il modo di comportarsi coi servitori o le difficoltà che si incontrano per dar marito alle figlie), ma anche nei ricordi di questo genere quel che ci si impone è la mente dello scrittore, la sua volontà di chiarezza, la chiarificazione di ogni atto attraverso il suo ragionamento che nulla lascia in ombra e si presenta anche nei suoi ristretti confini come cosa compiuto" (Introduzione a Francesco Guicciardini,  Ricordi,  Bur Rizzoli, Milano 1977, p. 41).
Uno dei riferimenti consistenti è il fatto che in Machiavelli c'è soprattutto l'esperienza politica  che non esclude (e non elide) quella letteraria. Il Principe è, realmente, il  portato storico che attraversa la coscienza dell'umanesimo e si focalizza in quel secolo di mezzo che si apre ai rapporti politici europei del Barocco.

Il Barocco si porta come eredità non un Rinascimento, ma il Rinascimento che è rivoluzione e consapevolezza. Due termini che sono vitali in Machiavelli. Ma è anche vero che nelle visioni della vita di Machiavelli e Guicciardini si scontrano due concezioni della vita e anche del fare politica nella società.

"Il Machiavelli ha l'impazienza plebea di chi ha bisogno, il Guicciardini la pazienza aristocratica di chi bisogno non ha", così si legge in Ettore Barelli (Francesco Guicciardini, Ricordi, op. cit., pp. 67-68).
Uno degli snodi fondamentali sta proprio in questa divisione di vivere la vita e percepire le questioni, perché in Machiavelli si va sempre oltre il "particulare".
L'utile e il necessario sono scavi nella vita di Guicciardini. Machiavelli fa del necessario la virtù per dialogare con le civiltà e i popoli. Ma entrambi costruiscono il Rinascimento sulla base di una realtà che è quella dell'uomo.
Una realtà che diventa imprescindibile dalla storia dei popoli e "immutabile". L'uomo, infatti, in entrambi,  è  "una realtà naturalisticamente immutabile".


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Il 7 settembre, 4 tra i migliori batteristi italiani si riuniscono sotto il nome di DRUMMERIA per inaugurare la prima edizione di DIREZIONE COMACCHIO 2013

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DIREZIONE COMACCHIO 2013 carica le batterie…

 

Il 7 settembre, nel Cortile di Palazzo Bellini, 4 tra i migliori batteristi italiani si riuniscono sotto il nome di DRUMMERIA per inaugurare la prima edizione della rassegna musicale dedicata ad ElladeBandini

 

Abstract

La prima edizione di "DIREZIONE COMACCHIO", organizzata dal Comune di Comacchio in collaborazione con Il Gruppo dei 10, si apre alle 21.00 di sabato 7 settembre con una straordinaria serata musicale nel Cortile di Palazzo Bellini, che avrà tra i suoi protagonisti la batteria ed uno dei massimi esponenti dello strumento. Quell'ElladeBandini, al quale la manifestazione è dedicata, e che avrà modo di dimostrare, nel corso dei tre concerti in programma, tutta la propria versatilità, è infatti tra i componenti di DRUMMERIA, originale formazione che affianca al musicista ferrarese altri tre batteristi – Walter Calloni, MaxxFuriane Paolo Pellegatti - veri top player dello strumento, in una esibizione divisa fra il virtuosismo percussivo e la forma teatro. Nata dall'affiatamento e l'amicizia tra 4 grandi protagonisti della scena musicale italiana, 4 grandi interpreti dei diversi linguaggi musicali, 4 persone lontane per età, vissuto, gusti, esperienze e temperamenti ma accomunate dal medesimo spirito di avventura e sperimentazione, DRUMMERIA è un autentico super gruppo, un viaggio etnico-musicale attraverso diverse "tradizioni dei tamburi", proposto da esponenti tra i più completi e rappresentativi. Lo spettacolo si snoda attraverso sezioni "obbligate" e momenti in assolo, con composizioni scritte da diversi musicisti e completate da improvvisazioni, giochi e palleggi musical percussivi per concludersi con un gran finale in crescendo. A favorire idealmente l'ingresso di Comacchio nell'atmosfera magica di una manifestazione che abbina la qualità artistica al fascino di una location che merita di essere scoperta, sarà la New Orleans RhythmCardinals la prima delle tre marching band invitate ad esibirsi, a partire dalle 18.30, lungo le strade del centro della cittadina lagunare, come a trascinare il pubblico fino al luogo del concerto. Che, in caso di maltempo, si terrà all'interno di Palazzo Bellini.  Va sempre ricordato che DIREZIONE COMACCHIO vuole rappresentare anche un modo per conoscere alcune delle perle di un territorio che diventa a settembre un luogo ideale per chi vuole avere solo il silenzio o la buona musica nelle orecchie, l'aria pura nei polmoni – non ci sono impianti industriali inquinanti in funzione – e gli splendidi tramonti visibili dalla sponda della Valle negli occhi. Non c'è infatti solo l'aspetto gastronomico - il cui simbolo sono senza dubbio l'anguilla e le acquadelle marinate – a fare da contorno alla rassegna. Ma anche percorsi cicloturistici ed escursioni in un patrimonio naturalistico che può vantare una fauna estremamente diversificata. Infine, oltre ai grandi appassionati di pesca – che in Comacchio vedono un piccolo paradiso – anche i patiti di archeologia e di arte contemporanea trovano qui pane per i loro denti. Due destinazioni su tutte: il Museo della Nave Romana e la Casa Museo Remo Brindisi.

Versione estesa

La prima edizione di "DIREZIONE COMACCHIO", organizzata dal Comune di Comacchio in collaborazione con Il Gruppo dei 10, si apre alle 21.00 di sabato 7 settembre con una straordinaria serata musicale nel Cortile di Palazzo Bellini, che avrà tra i suoi protagonisti la batteria ed uno dei massimi esponenti dello strumento. Quell'ElladeBandini, al quale la manifestazione è dedicata, e che avrà modo di dimostrare, nel corso dei tre concerti in programma, tutta la propria versatilità, è infatti tra i componenti di DRUMMERIA, originale formazione che affianca al musicista ferrarese altri tre batteristi – Walter Calloni, MaxxFuriane Paolo Pellegatti - veri top player dello strumento, in una esibizione divisa fra il virtuosismo percussivo e la forma teatro. Nata dall'affiatamento e l'amicizia tra 4 grandi protagonisti della scena musicale italiana, 4 grandi interpreti dei diversi linguaggi musicali, 4 persone lontane per età, vissuto, gusti, esperienze e temperamenti ma accomunate dal medesimo spirito di avventura e sperimentazione, DRUMMERIA è un autentico super gruppo, un viaggio etnico-musicale attraverso diverse "tradizioni dei tamburi", proposto da esponenti tra i più completi e rappresentativi. Lo spettacolo si snoda attraverso sezioni "obbligate" e momenti in assolo, con composizioni scritte da diversi musicisti e completate da improvvisazioni, giochi e palleggi musical percussivi per concludersi con un gran finale in crescendo.  DRUMMERIA si nutre del talento di artisti da anni protagonisti della scena musicale italiana, che portano ciascuno qualcosa di speciale frutto del proprio percorso artistico. Il contributo diElladeBandini consiste di una cultura totale fatta di musica, vita vissuta e di infiniti concerti; porta le idee di chi ha calcato i palcoscenici di tutto il mondo, affrontando ogni genere musicale in totale sintonia con i bisogni veri del pubblico. Walter Calloni ha nel proprio bagaglio la potenza, l'energia e tutto il groove che ha fatto la storia del rock italiano, e con il suo calore e la precisione dei suoi colpi, racconta al pubblico una vita vissuta con la musica. MaxxFurian porta le emozioni legate alla nuova generazione del batterista eclettico, tecnicamente perfetto, che, grazie alla qualità totale dell'esecuzione garantisce la compattezza musicale del gruppo. Paolo Pellegatti, infine, porta tutto il sapore del jazz e tutti i conflitti di quella sua anima nera dannatamente rock, che si libera in dinamiche coinvolgenti.

Nella DRUMMERIA  - definita dal giornalista Claudio Sessa «Un gruppo di forte impatto, che vuole fare emergere il canto degli strumenti» - 4 tra i migliori batteristi italiani hanno unito storie di musica e di vita, di groove e di colore, di tecnica e d'inventiva, per offrire al pubblico un grande spettacolo musicale e d'intrattenimento che va ben oltre tutto quello che ci si potrebbe aspettare dalla batteria.

A favorire idealmente l'ingresso di Comacchio nell'atmosfera magica di una manifestazione che abbina la qualità artistica al fascino di una location che merita di essere scoperta, sarà la New Orleans RhythmCardinals la prima delle tre marching band invitate ad esibirsi, a partire dalle 18.30, lungo le strade del centro della cittadina lagunare, come a trascinare il pubblico fino al luogo del concerto. Che, in caso di maltempo, si terrà all'interno di Palazzo Bellini. 

Quello che animerà Comacchio, all'uscita dall'estate, sarà dunque un settembre all'insegna della musica, che darà modo ai turisti di conoscere alcune delle perle del territorio, che spesso sfuggono agli occhi e agli altri sensi ma che, una volta scoperte, non li lasciano più. Non c'è infatti solo l'aspetto gastronomico - il cui simbolo sono senza dubbio l'anguilla e le acquadelle marinate – a fare da contorno alla rassegna. Ma anche percorsi cicloturistici – da 8 a 92 chilometri, che arrivano sino a Mantova, la cortesia e la disponibilità di guide ambientali che si propongono come una veria e propria scorta, che ci si trovi in appartamento, in albergo o in bed & breakfast, alla scoperta di un patrimonio naturalistico che può vantare una fauna di daini, cervi, tartarughe in libertà, ibis, fenicotteri e tante altre specie di volatili che fanno di queste terre uno degli avamposti italiani del birdwatching. 

Il territorio intorno a Comacchio diventa a settembre un luogo ideale per chi vuole avere solo il silenzio o la buona musica nelle orecchie, l'aria pura nei polmoni – non ci sono impianti industriali inquinanti in funzione – e gli splendidi tramonti visibili dalla sponda della Valle negli occhi.

Ma c'è di più. Oltre ai grandi appassionati di pesca – che in Comacchio vedono un piccolo paradiso – anche i patiti di archeologia e di arte contemporanea trovano qui pane per i loro denti. Due destinazioni su tutte: il Museo della Nave Romana - che ospita, in un edificio del complesso di Palazzo Bellini, la struttura dedicata alla nave romana rinvenuta nel 1981 in località Valle Ponti a pochi chilometri da Comacchio – e la Casa Museo Remo Brindisi, gioiello di architettura visionaria, che nasconde opere delle Avanguardie Storiche Italiane, di artisti Internazionali – tra i quali, Warhol, Ernst, Christo e Moore - del Secondo Novecento Italiano.

 


 

Per informazioni: Ufficio Turistico di Comacchio (FE)

Via Agatopisto 3

Tel. 0533.314154

Email: comacchio.iat@comune.comacchio.fe.it

Ilgruppodei10@gmail.com

Sito web: www.turismocomacchio.it 

 






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VILLABATE (PA) : RUBANO CAVI ELETTRICI IN RAME DALLA PUBBLICA VIA. CARABINIERI ARRESTANO TRE PERSONE TRA CUI DUE MINORENNI.

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VILLABATE (PA) : RUBANO CAVI ELETTRICI IN RAME DALLA PUBBLICA VIA. CARABINIERI ARRESTANO TRE PERSONE TRA CUI DUE MINORENNI.

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Misilmeri hanno tratto in arresto per furto aggravato  tre persone sorprese mentre asportavano cavi in rame da alcuni tombini in Via Falcone e Borsellino, causando altresì lo spegnimento dell'illuminazione sulla pubblica via.
Alle prime ore del mattino di ieri, una pattuglia della Compagnia di Misilmeri, in servizio perlustrativo nel comune di Villabate, notava che l'illuminazione pubblica lungo la via Falcone e Borsellino era spenta. Considerando l'evento anomalo, si avvicinava, notando che vi erano diversi tombini aperti e del filo di rame accatastato nelle vicinanze di una vettura.
L'immediato intervento dei militari consentiva di bloccare tre persone che stavano aprendo i tombini e rimuovendo la cablatura ed altre attrezzature elettriche in rame.
I tre individui venivano tratti in arresto. Due di loro risultavano essere dei  minorenni, 14 e 15 anni, e venivano accompagnati presso il centro di prima accoglienza "Malaspina".  Il terzo,  MAZZOLA Salvatore, nato a Palermo, classe 1965, residente a Villabate  è stato trattenuto nella camera di sicurezza del Comando in attesa di essere tradotto presso il Tribunale di Palermo del rito per direttissima.
Dopo la convalida dell'arresto è stato rimesso il libertà in attesa del processo.
A seguito della perquisizione dell'auto venivano rinvenuti e posti sotto sequestro kg. 60 di cavi elettrici tranciati e nr. 27 derivatori bt di kg. 10 nonché attrezzatura da scasso usata per l'azione delittuosa.
Palermo, 05 settembre 2013





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Concorso dirigente scolastico: per il Tar è valido anche il servizio svolto da precari per diventare presidi

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SCUOLA –  Concorso dirigente scolastico: per il Tar Lazio è valido anche il servizio svolto da docenti precari per diventare presidi

Con sentenza n. 8086/13 sul ricorso patrocinato dagli avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, per la prima volta, in materia concorsuale, un tribunale italiano disapplica la normativa nazionale in ragione del principio comunitario di non discriminazione del servizio prestato da precario. Undici docenti così possono sciogliere la riserva ed essere assunti dopo due anni come presidi. La legge e il bando contestati prevedevano come prerequisito di accesso un servizio di cinque anni svolto dopo l'immissione in ruolo. Sentenza storica che prende atto della gerarchia delle fonti normative anche nei pubblici concorsi.
Il sindacato lo aveva ribadito nell'estate del 2011: quella norma che discriminava il servizio prestato a tempo determinato violava la direttiva 1999/70/CE e pertanto aveva consigliato a tutti i docenti precari o neo-immessi in ruolo con cinque anni di servizio prestato nel pre-ruolo di presentare, comunque, la domanda di ammissione al concorso. Ma il Miur, sebbene diffidato, non aveva consentito la trasmissione della domanda attraverso il sistema Istanze on line, così i ricorrenti avevano trasmesso la domanda cartacea sostitutiva predisposta dall'Anief. Assistiti dagli avv. Fabio Ganci e Walter Miceli, i ricorrenti ottenevano un'ordinanza cautelare confermata dal Consiglio di Stato che gli permetteva di accedere con riserva alle prove preselettive, agli scritti e agli orali. 
Uno su quindici riesce a superare il concorso ma con riserva della sentenza di merito che dopo l'udienza del 10 gennaio scorso è pubblicata il 4 settembre 2013. Ricorso accolto perché "neppure basta a giustificare una differenza di trattamento tra i lavoratori tempo determinato e i lavoratori a tempo indeterminato il fatto che tale differenza è stata prevista da una norma nazionale generale e astratta quale una legge o un contratto collettivo". D'altronde, la giurisprudenza comunitaria della Corte di Giustizia, con la sentenza nel procedimento C-177/10, pubblicata in data 08/09/2011, "ha inequivocabilmente sancito il principio secondo il quale, nei concorsi pubblici, il servizio pre-ruolo deve essere valutato come quello di ruolo". Anche un'ulteriore sentenza della Corte di Giustizia (Sesta Sezione del 18/10/2012 intervenuta nei procedimenti C-302/11 e C-304/11) ha ribadito gli stessi orientamenti con ulteriori specificazioni. I ricorrenti, pertanto, possono essere assunti come dirigenti. 
La sentenza ha una portata storica perché introduce nel nostro ordinamento, in fase concorsuale, il principio comunitario di non discriminazione finora richiamato nelle cause di lavoro sulla successione dei contratti a termine.  È la seconda in Europa, dopo il caso spagnolo, che si esprime sul tema.
"Quando una norma nazionale è in contrasto con una norma comunitaria - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo della Confedir - questa va disapplicata senza se e senza ma. Ora aspettiamo la sentenza della Corte di giustizia europea sulla stabilizzazione dei precari che aprirebbe finalmente le porte all'immissione in ruolo di migliaia di precari sfruttati dall'amministrazione in questi anni dietro la scudo di una norma probabilmente illegittima. Già i tribunali della Repubblica in primo grado hanno condannato a cospicui risarcimenti danni e al pagamento degli scatti di anzianità e delle mensilità estive, nonostante un orientamento negativo della Cassazione, peraltro non granitico, visti i dubbi espressi dalla Consulta". 
La lotta contro la precarietà del sindacato non si ferma. Sono numerosi i nuovi ricorsi che Anief ha in cantiere in questi giorni: per tutelare il diritto all'immissione in ruolo di tutti i docenti vincitori del concorso a cattedra (considerato che uno su tre è rimasto al palo), per il diritto al riconoscimento dell'abilitazione acquisita da tutti gli idonei inseriti nelle graduatorie di merito, per il diritto all'inserimento nella terza fascia delle graduatorie ad esaurimento di tutti i docenti abilitati con il TFA ordinario o con il prossimo PAS speciale.
Dopo le sentenza sul trasferimento a pettine, una nuova pagina storica di diritto scolastico e accesso a P.A. scritta dal giovane sindacato.

5 settembre 2013

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Condofuri. Sdegno da parte dell’Amministrazione Comunale per il furto dei bidoni della raccolta differenziata

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Condofuri (RC), 04.09.2013

"LA PRIMA DIFFERENZIAZIONE DEVE ESSERE NEL SENSO CIVICO"

Sdegno da parte dell'Amministrazione Comunale per il furto dei bidoni della raccolta differenziata predisposti dall'A.V.R. lungo il litorale condofurese.

«L'Amministrazione ha fatto e continuerà a fare la propria parte ma se non c'è collaborazione da parte dei cittadini non potrà mai esserci una Condofuri più pulita e meno inquinata». Sono di rabbia e indignazione le parole dell'Assessore all'Ambiente Giuseppe Foti all'indomani dell'ennesimo furto dei bidoni per la raccolta differenziata, predisposti dalla ditta A.V.R. in diversi punti del litorale condofurese. «La finalità – afferma l'assessore al ramo Giuseppe Foti – era quella di garantire un ambiente pulito anche durante il periodo estivo, stagione che vede l'aumento vertiginoso dei flussi vacanzieri con il conseguente prolificarsi dei rifiuti. Aver non solo istituito punti di raccolta ma anche ideato appositi contenitori per la differenziata, significava iniziare a far abituare i cittadini alla nuova forma di gestione dei rifiuti. Una mossa strategica dell'Amministrazione comunale evidentemente non capita da tutti…».
«La notizia del furto dei bidoni – incalza il Sindaco Mafrici – ci ha lasciati sbigottiti e amareggiati. Mi sento di dire alla collettività che finché esisteranno individui privi di alcun senso civico, ogni tentativo di miglioramento del paese sarà vano a prescindere dalla bandiera politica della giunta di turno». 
L'illecito ha costretto la ditta A.V.R. ad un primo ritiro dei bidoni, pur continuando a garantire alcune postazioni nei punti di maggiore affluenza.
«Quando accadono fatti come questi  – continua l'assessore Foti – gli amministratori si interrogano se vale la pena continuare il proprio mandato in un territorio che disprezza le iniziative, messe in campo sempre con passione e determinazione. Noi non molleremo perché siamo convinti i responsabili del ladrocinio non rappresentano affatto la nostra Condofuri. La Condofuri che riconosciamo e che vogliamo è quella che si è distinta nel corso delle giornate ecologiche, è quella che mette al primo posto i valori come il rispetto verso il prossimo e verso l'ambiente. È proprio in nome di questa Condofuri che continueremo ad amministrare come abbiamo sempre fatto, con grinta e dedizione». 

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MERCATI GENERALI DI REGGIO: NESSUNA RISPOSTA DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

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Nota approvata dall'assemblea degli operatori dei Mercati Generali di Reggio Calabria

05 settembre 2013


Nel corso del periodo di gestione commissariale del Comune di Reggio Calabria abbiamo richiesto e sollecitato in più occasioni un incontro per rappresentare le precarie ed insostenibili condizioni in cui siamo costretti ad operare e per conoscere quali interventi erano stati attivati dall'amministrazione al fine di : a - completare i lavori del centro agro alimentare; b -  regolarizzare la posizione degli attuali operatori; c - costituire il soggetto preposto alla gestione della struttura mercatale; d -  avviare misure di sostegno agli operatori perchè affrontino la difficile fase di avvio dell'attività nel nuovo sito e per incoraggiare la presenza della grande distribuzione e di altri settori complementari al commercio dell'ortofrutta.

Nessun riscontro è stato dato alle nostre pressanti richieste che hanno avuto eco anche sulla stampa locale.

La vicenda presenta inquietanti aspetti.

A valutarla sotto il profilo sociale non vi è dubbio che l'operato della Pubblica Amministrazione è criminogeno con ipotizzabili  responsabilità penali soprattutto la dove fosse attendibile il contenuto della relazione della commissione di accesso che ha prodotto lo scioglimento del Consiglio Comunale di Reggio Calabria. 

Infatti la Commissione di accesso  rileva, a pagina 71 della relazione, che gli assegnatari dei magazzini di via Aspromonte si erano trasferiti autonomamente ed arbitrariamente presso la nuova area mercatale alla fine del mese di novembre 2011 ed addebita alla Amministrazione Comunale dell'epoca la responsabilità di non avere  assunto tempestivamente alcun provvedimento in merito a tale vicenda palesemente illegale.

La relazione della commissione sottolinea, inoltre, come sia grave il comportamento della Amministrazione che soltanto nel maggio 2012 avvia procedure negoziate, per l'espletamento dei lavori di completamento dell'area mercatale di "Mortara di Pellaro", che qualifica di estrema urgenza pur se a distanza di molto tempo dal trasferimento di fatto degli operatori.

Rileva, ancora, che alcuni operatori commerciali risultano contigui a sodalizi criminali attivi in città.

Tale presunta acquiescenza della Amministrazione Comunale, verso attività e situazioni illegali, concorre a sanzionare l'istituzione comunale con la pena dello "scioglimento" ed i suoi rappresentanti con la declaratoria di incandidabilità.

           

La terna commissariale quali interventi ha adottato, a distanza di quasi un anno dal suo insediamento, per ripristinare la legalità? 

Nessuno!

Ancora una volta la colpevole tolleranza di una situazione illegale si ritorce in un danno irreversibile per la categoria dei commercianti ortofrutticoli e produce il messaggio che per necessità si può vivere ed operare nella illegalità.

Un comportamento che oggi non siamo più disposti, Noi operatori, ad accettare.

Non siamo più disponibili ad essere  vittime e corresponsabili di situazioni che portano al degrado sociale ed economico della nostra città ed alla rovina delle nostre aziende.

 

Altro fatto grave ed inspiegabile è rappresentato dalla decisione dell'amministrazione comunale di destinare la struttura di via Aspromonte ad altre funzioni  privando, così, la città di spazi destinati alle attività commerciali all'ingrosso di prodotti ortofrutticoli ed imponendo, nei fatti, l'utilizzo illegale della struttura di Mortara.

Una tale decisione ha interrotto formalmente un servizio pubblico determinando omissioni riguardanti doveri di controllo e vigilanza volti alla tutela della concorrenza e della sicurezza alimentare oltre ad avere violato un rapporto contrattuale con le aziende ivi operanti.

Invero il servizio pubblico, il cui regolamento è stato adottato con deliberazionedel Commissario Prefettizio n. 699 del 13 agosto 1959, era di fatto insufficiente ed inadeguato tant'è che da oltre venti anni l'Amministrazione Comunale cerca soluzioni alternative attraverso la costruzione di una nuova struttura in contrada Mortara.

La storia di un appalto del 1996 che prevedeva un importo complessivo a base d'asta di euro  22 milioni, di un rapporto rescisso nel 2010 quando erano stati realizzati soltanto il 40% dei lavori, di un arbitrato che riconosce alla ditta appaltatrice la somma di euro 26 milioni oltre ad altrettanti già incassati negli anni, di una grande opera incompiuta alla cui ombra si è consumato un ingente sperpero di danaro pubblico.          

Il tutto mentre la fatiscente struttura di via Aspromonte peggiorava al punto da divenire invivibile.

Le condizioni di inidoneità della stessa vengono acclarate dalla delibera di Giunta comunale  n.105 del 18 marzo 2011 approvata dal Consiglio Comunale con delibera n. 28 del 29 giugno 2010. Infatti nella parte motiva della delibera si legge che la struttura "presenta insufficienza degli spazi mercatali e carenze strutturali e sanitarie che rendono problematico l'espletamento delle operazioni commerciali aggravate dalla circostanza che, insistendo su un'area a ridosso del centro storico cittadino, si generano difficoltà viarie di accesso e di sosta dei mezzi adibiti al conferimento e dei mezzi degli acquirenti che hanno determinato l'allontanamento dei flussi commerciali verso altri centri meglio organizzati dal punto di vista strutturale e logistico, con conseguente grave danno economico per gli operatori economici del mercato" tanto da rendere "oneroso ed antieconomico qualsiasi intervento di riqualificazione complessiva dell'attuale struttura". Ed è la stessa Giunta Comunale che con delibera n. 27 del 24 febbraio 2011 nel riproporre l'esezione del canone per l'anno 2011, ribadiva le motivazioni della deliberazione dell'anno precedente ed  affermava che tanto veniva disposto perché era prossimo "il trasferimento presso la nuova struttura mercatale di Mortara".


Le aziende degli operatori mercatali reggini per le riconosciute responsabilità della Amministrazione Comunale hanno subito danni  economici rilevanti al punto che i loro bilanci, ormai da anni costantemente passivi,  hanno determinato fallimenti, cessazione e/o ridimensionamento delle attività con grave pregiudizio dei patrimoni personali dei titolari.


L'economia cittadina ed i consumatori pagano anche loro il prezzo della dissennata gestione di un servizio pubblico comunale allo stato attuale formalmente sospeso e con i dipendenti comunali preposti alla gestione del servizio, inattivi.

Per queste valutazioni gli operatori:

- proclamano lo stato di agitazione al fine di attivare ogni utile iniziativa perché in tempi brevissimi si ponga fine alle attuali condizioni di abusivismo;

- decidono di adire le vie legali per ottenere il risarcimento dei danni subiti;

- promuovono una serie di incontri con la Regione, la Provincia, la Camera di Commercio e la Prefettura le cui risultanze verranno sottoposte al vaglio dell'assemblea per le ulteriori determinazioni. 




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Luigi Palamara
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Reggio Calabria, al Bar Duomo il caffè a 50 centesimi. Fotonotizia

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Reggio Calabria 5 settembre 2013 - Al bar Duomo il caffè costa solo 50 centesimi. Ed è davvero ottimo. Non è una pubblicità al bar, ma una segnalazione di uno a cui piace il caffè, meglio ancora se a 50 centesimi. Con questa crisi, un atto concreto. VOGLIAMO IL CAFFE' IN TUTTI I BAR DI REGGIO CALABRIA A 50 centesimi.

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