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Paolo Ferrara: a bordo del nostro camper affiancheremo il tour calabrese dell'on. Rita Bernardini
"Da Platì Liberi di Ricominciare per spingere i radicali alla volata finale"
Il movimento Liberi di Ricominciare annuncia l'adesione ai quesiti referendari proposti dai Radicali per la riforma della giustizia, non limitandosi a un solo appoggio politico.
Sabato mattina, infatti, il Presidente Paolo Ferrara insieme al suo vice Rosario Sergi e dirigenti provinciali affiancheranno – a bordo del loro camper adibito ad ufficio mobile – il tour calabrese dell'on. Rita Bernardini accompagnata da Gianpaolo Catanzariti e Giuseppe Candido, per sollecitare la raccolta delle firmeper i referendum proposti dagli stessi radicali.
Infatti, in concomitanza con il digiuno contro la guerra chiesto da Papa Francesco, per la giornata di sabato 7, rilanciato da Marco Pannella nelle 206 carceri italiane sino a lunedì 9, si terranno alcune iniziative in Calabria. Proprio da Platì (RC) il movimento Liberi di Ricominciare vuol contribuire alla volata finale necessaria al raggiungimento della soglia delle 500.000 firme.
Alle ore 10:00 di sabato presso la Piazza Marconi (di fronte Palazzo Furore) Liberi di Ricominciare terràuna conferenza stampa insieme all'on. Rita Bernardini, aGianpaolo Catanzaritidei Riformisti Italiani e Giuseppe Candido dei Radicali per illustrare i quesiti referendari. Seguirà l'inaugurazione di un gazebo allestito alla raccolta firme.
Nel pomeriggio si proseguirà verso Lamezia Terme dove dalle 17:30 si farà tappa sul Corso Numistrano insieme anche a Giovanna Trovato e Sabatino Savaglio.
UN BOSCO DI CORNA
Condofuri (RC) 06.09.2013 Nella polemica di borgata, imbastita dal locale circolo del Partito Democratico contro il sottoscritto, la politica (quella vera) c'entra poco ma si sente forte l'odore del sangue: è quello che si vuole! A corto di argomenti, costretti all'angolo, i moralisti sverniciati del "Pio La Torre" si scagliano a testa bassa nell'attacco personale contro l'avversario più urticante. Gli è che quando si tratta d'instillare odio a perdere, diciamocelo francamente, i compagni sanno lavorar di fino. E per fortuna che mia madre mi ha generato con una scorza adeguata alla bisogna che, altrimenti, non sarebbe stato per nulla facile tener botta…
Affermare la sacrosanta verità oggi, in questo paese, può costar caro… tanto caro da correre il rischio di essere chiamato figlio della calunnia... Mistificare la realtà sino al suo completo stravolgimento, del resto, è proprio degli uomini senza spina dorsale e non è un caso se la smentita più clamorosa al comunicato-simpatia del Pd arrivi dalle dichiarazioni rilasciate dai ragazzi di L.A.Y. e dal loro Presidente a margine del dibattito incriminato. Ma, pensandoci bene, cosa ci si poteva aspettare da chi ha messo sotto i piedi il proprio codice etico dopo averci giurato su pubblicamente? Verrebbe da chiedersi, inoltre, quale insegnamento possa impartire alle nuove generazioni chi si contraddice così platealmente e non ha il coraggio di affermare in pubblico ciò che dice in privato salvo poi accusare ingiustamente chi andrebbe sostenuto nel percorso di crescita o chi in anni e anni di impegno politico non ha mai dato adito a simili sospetti.
Piccola parentesi. Non si tratta qui di tirar per la giacca il tal o il tal altro, che la cosa mi ripugna e non poco, ma c'è da difendere la libertà di parola e di pensiero di ogni cittadino e da cristiano, che cerca anche in politica il Regno di Dio e la sua giustizia, ho il dovere d'intervenire.
La mia unica colpa è di aver detto cosa penso in merito all'assunzione della moglie dell'assessore Trapani e cioè che la Giunta avrebbe fatto meglio ad assumere il 3° e il 4° in graduatoria, utilizzando quel criterio di rotazione previsto nel bando per offrire l'opportunità di lavoro ad un maggior numero di giovani, invece di assumere, per due volte, la moglie dell'assessore. E siccome la sera del dibattito con la minoranza il Presidente del "Pio La Torre", forse infastidito dallo scirocco, non ci ha rimediato una bella figura con quel suo argomentare di graduatorie della guardia medica e di delibere che, probabilmente, non ha mai studiato a fondo, ecco che scatta l'attacco a palle incatenate contro il sottoscritto. E' chiaro che il tentativo del Sindaco e dell'ineffabile Presidente di circolo è di deviare dal problema: i due, per evitare di entrare nel merito delle documentate critiche mosse dalla minoranza, raccontano non della vera opposizione bensì di un'altra, quella che vorrebbero loro. Da qui la polemica, condita con un'enormità di retorica buonista, tesa a propagare il messaggio subliminale secondo cui chiunque si permette il lusso di criticare l'operato dell'Amministrazione comunale deve per forza di cose essere un mafioso o un serial killer o un terrorista!!!
La cosa che più colpisce in tutta la vicenda, comunque, è l'insostenibile leggerezza dell'essere dei dirigenti del "Pio La Torre": se gli stessi fatti fossero accaduti non molto tempo fa avremmo visto l'intero circolo sfilare per le vie del paese prendendo a calci nel sedere gli amministratori… Ma lo si sa, i tempi cambiano e la stoffa degli uomini (quelli veri) non la si compra dal sarto. In attesa di un dibattito pubblico, ove potersi confrontare su questo e su tanto altro ancora, consiglio caldamente al Presidente del circolo PD, lui che si ritiene coerente, di condurre dirigenti e amministratori del suo partito per i campi a piantar cipolle di Tropea, che quelle fanno piangere uguale ma sono rosse per davvero! Colgo l'occasione per sollecitare il Sindaco Acchiappafantasmi a render al più presto noti scheletri e armadi dei quali ha dato notizia all'opinione pubblica.
E' risaputo che a volte gli umili e gli illetterati son capaci di ragionare intorno alle cose della vita con maggiore profondità rispetto a quanti si trascinano sul groppone un titolo di studio qualsiasi con l'aggiunta di un paio di letture alla moda. A me è capitato spesso di apprendere proprio da coloro che avevano un'erudizione inferiore alla mia (di per sé appena sufficiente) e non riuscendo a trovare, in queste sere di fine estate, un vecchio saggio con cui dialogare delle contraddizioni di un partito (il PD) che straparla di popolo, democrazia e pari opportunità ma che non si scandalizza più se la Giunta Municipale assume la moglie dell'assessore (alla faccia della questione morale), non mi resta altro da fare che ritornare da don Mariano Arena <<…Il popolo, la democrazia sono belle invenzioni: cose inventate a tavolino, da gente che sa mettere una parola in culo all'altra e tutte le parole nel culo dell'umanità, con rispetto parlando… Dico con rispetto parlando per l'umanità… Un bosco di corna, l'umanità, più fitto del bosco della Ficuzza quand'era bosco davvero. E sai chi se la spassa a passeggiare sulle corna? Primo; tienilo bene a mente: i preti; secondo: i politici, e tanto più dicono di essere col popolo, di volere il bene del popolo, tanto più gli calcano i piedi sulle corna; terzo: quelli come me e come te… È vero che c'è il rischio di mettere il piede in fallo e di restare infilzati, tanto per me quanto per i preti e per i politici: ma anche se mi squarcia dentro, un corno è sempre un corno; e chi lo porta in testa è un cornuto… La soddisfazione, sangue di Dio, la soddisfazione: mi va male, muoio, ma siete dei cornuti…>> (L. Sciascia, Il giorno della civetta).
Tommaso Iaria- Consigliere comunale
"Mi spiace per la ministra Kyenge che ha chiesto di abolire i termini 'padre' e 'madre' per annullare le distinzioni tra le coppie etero e gay, ma la natura non la possiamo distruggere o cancellare . Non possiamo obbligare le persone a cambiare nome alle cose".
Lo dichiara in una nota il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato.
"Fatto salvo il diritto di ciascuno di vivere la propria affettività e la propria sessualità come crede, per nessuna ragione lo Stato può cancellare ciò che la natura ha stabilito che i figli nascono da due genitori: madre e padre, maschio e femmina, e che tali devono continuare ad essere chiamati. Per i sociologi - chiosa il presidente Maritato - il cambiamento è una vera e propria terapia di vita che aiuta a scoprire, ma cambiare abitudini inoltre può far diminuire la propria autostima (24%) scelta, follia o provocazione che sia, saremo costretti a valutare un'azione legale contro il ministro, nelle prossime ore, valutando e ravvedendo reato specifici contro la collettività. Il diritto alla personalità non può essere violato da nessuno".
Roma, 06 settembre 2013
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"Nell'ospedale restaurato le prestazioni calano vertiginosamente. I cittadini si tengono lontani dal San Camillo. Lo dicono le statistiche degli ultimi anni: le percentuali di prestazioni ambulatoriali vanno sempre più giù". Lo sostiene il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, illustrando i risultati di una recente visita nel grande nosocomio romano. "Il San Camillo è come una signora che si è rifatta il trucco senza prima lavarsi – dichiara il presidente - ai padiglioni restaurati di fresco, fanno da contraltare viali dissestati, pieni di buche e avvallamenti, rattoppi alla meno peggio. Sono numerosissime le denunce dei visitatori infortunati inviate in direzione. Poi l'assedio delle macchine buttate dovunque, in modo disordinato, senza alcuna indicazione sulle direzioni di marcia: in ospedale entra chiunque. Non aiuta neanche il continuo intervento del carro attrezzi che rimuove quelle in divieto di sosta, ovvero la maggior parte. Un girone infernale, con conseguenze immaginabili per la sicurezza dei pedoni e la qualità dell'aria, considerato che per edificare nuovi padiglioni e servizi, sono stati abbattuti – tra il 1998 e il 2012 - più di 500 alberi e un ettaro di verde è stato cancellato. Poi la mancanza di indicazioni corrette e visibili per individuare i reparti. Anni fa furono stanziati 91 mila euro per la segnaletica ma non si conosce la fine che hanno fatto i fondi e i sospirati cartelli. Peccato – chiosa il presidente – vedere il declino di un polo di eccellenza che un tempo costituiva la più grande azienda sanitaria europea".
Roma, 06 settembre 2013
Ieri notte intorno alle 02.30 l'equipaggio di una gazzella del Nucleo Radiomobile è transitata in via Colonnello Missori (traversa di corso dei Mille), quando ha notato quattro giovani armati di attrezzi da scasso intenti a forzare la saracinesca di un magazzino.
I malfattori accortisi dell'arrivo dell'autovettura di servizio si davano immediatamente alla fuga, di cui tre a bordo di due motocicli ed uno a piedi. Quest'ultimo scappato in direzione via Fratelli Campo, veniva raggiunto e bloccato da un'altra pattuglia giunta sul posto in ausilio.
Ritornati sul posto, i militari constatavano che la saracinesca del magazzino era stata divelta e che per terra erano stati abbandonati gli attrezzi usati per il furto, tra cui: un piede di porco, un tubo di metallo lungo circa un metro e mezzo, una chiave piega tubi ed un casco di colore nero, posti sotto sequestro.
Il giovane fermato dai Carabinieri veniva accompagnato in caserma ed identificato in
La proprietaria dell'immobile ed il titolare dell'esercizio commerciale, avvisati dai militari di quanto accaduto, si recavano in caserma dove sporgevano regolare denuncia.
Su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, il GAGLIARDO tratto in arresto con l'accusa di furto aggravato in concorso, veniva tradotto presso il Tribunale di Palermo e sottoposto al rito direttissimo. A seguito della convalida dell'arresto veniva ristretto all'Ucciardone in attesa di udienza.
Palermo, 6 settembre 2013