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PALERMO: IN DUE DISTINTE OPERAZIONI ARRESTATI DAI CARABINIERI ALTRI DUE PUSHER SORPRESI A SPACCIARE NEI QUARTIERI DI "BALLARO'" E "CAPO".

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PALERMO: IN DUE DISTINTE OPERAZIONI ARRESTATI DAI CARABINIERI ALTRI DUE PUSHER SORPRESI A SPACCIARE NEI QUARTIERI DI "BALLARO'" E "CAPO".

La prima operazione antidroga è scattata nel tardo pomeriggio di ieri a Palermo, in piazza Ballarò dell'omonimo quartiere cittadino, quando la pattuglia dei Carabinieri della Stazione Porta Montalto unitamente ai colleghi della Stazione Brancaccio, nell'ambito di un mirato servizio volto a infrenare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti tra i giovani, traevano in arresto, IMPERIALE Francesco, nato a palermo classe 1983, pregiudicato.

L'interessato, volto noto alle forze dell'ordine per i suoi precedenti specifici di spaccio, dopo essere stato notato confabulare con presunti acquirenti, veniva bloccato per un controllo. Da subito, IMPERIALE, si dimostrava insofferente al controllo dei Carabinieri, è per tutta sorpresa, a seguito della conseguente perquisizione personale, venivano rinvenuti e sequestrati grammi 30 di hashish, gr. 20 di marijuana e la somma contante di euro 105, sicuro provento illecito dell'attività di spaccio al dettaglio, il tutto sottoposto a sequestro.

Mentre a tarda notte, verso le ore 02.00 circa, a Palermo, in via Cappuccinelle prossima al quartiere "Capo", i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Piazza Verdi, traeva in arresto CIARAMITARO Antonio, nato a palermo classe 1982, pregiudicato.

Anche in questo caso, il presunto pusher è stato notato in atteggiamento sospettoso e guardingo, tipico spacciatore di droghe che dopo essere stato interrotto nella sua attività, a seguito di perquisizione personale, veniva trovato in possesso di grammi 40 di hashish, gr. 10 di marijuana e 7 dosi di eroina, tutto sottoposto a sequestro.

Al termine delle formalità di rito per entrambi gli arrestati, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria, si sono aperte  le porte della casa circondariale "Ucciardone" di Palermo.

Palermo, 11 settembre 2013

 

 




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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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La lettera di papa Bergoglio su Repubblica, caro Eugenio (Scalfari) ti scrivo

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Una Chiesa povera alla ricerca dei poveri materiali, ma anche i poveri spirituali, quelli che magari hanno tanti beni materiali ma non hanno la bellezza, l'amore, la verità, il senso della vita, la risposta alle loro domande più profonde. Francesco, definito pontefice "buono come Papa Giovanni", che vuole una Chiesa povera, militante e missionaria "costruita a somiglianza di un Dio misericordioso, che non giudica ma perdona; candido come una colomba ma furbo come una volpe, scrive al quotidiano in risposta alle domande su fede e laicità di Eugenio Scalfari per sua stessa definizione "non credente" e di "cultura illuminista" ma "da molti anni interessato e affascinato dalla predicazione di Gesù di Nazaret, figlio di Maria e Giuseppe, ebreo della stirpe di David: "Lungo i secoli della modernità, si è assistito a un paradosso: la fede cristiana, la cui novità e incidenza sulla vita dell'uomo sin dall'inizio sono state espresse proprio attraverso il simbolo della luce, è stata spesso bollata come il buio della superstizione che si oppone alla luce della ragione". "È venuto ormai il tempo" di "un dialogo aperto e senza preconcetti che riapra le porte per un serio e fecondo incontro . La fede cristiana, crede questo: che Gesù è il figlio di Dio venuto a dare la sua vita per aprire a tutti la via dell'amore"
QUELLA LETTERA DEL PAPA SU "REPUBBLICA"  A CHI NON CREDE, CARO EUGENIO TI SCRIVO…
Domenico Salvatore
 

Le parole più gettonate della ultime settimane sui mass-media, sono: coscienza e fede. A parte le oramai celeberrime domande poste a Sua Santità, dal fondatore di "Repubblica" Eugenio Scalfari:  "Se una persona non ha fede nè la cerca, ma commette quello che per la Chiesa è un peccato, sarà perdonato dal Dio cristiano?". Seconda domanda: "il credente crede nella verità rivelata, il non credente pensa che non esista alcun assoluto e quindi neppure una verità assoluta, ma una serie di verità relative e soggettive. Questo modo di pensare per la Chiesa è un errore o un peccato?". Terza domanda, se, come ha detto il Papa nel suo viaggio in Brasile:" Anche la specie umana come tutte le cose che hanno un inizio e una fine scomparirà, scomparirà con essa anche il pensiero di Dio, perchè nessuno sarà più in grado di pensarlo? Illuminante il 'lancio' dell'Agenzia Ansa…"''Mi chiede se il Dio dei cristiani perdona chi non crede e non cerca la fede''; ''la questione per chi non crede in Dio sta nell'obbedire alla propria coscienza. Il peccato, anche per chi non ha la fede, c'è quando si va contro la coscienza''. Lo scrive papa Francesco in una lettera a Repubblica con cui risponde alle domande su fede e laicità che gli aveva posto Eugenio Scalfari.''Premesso che - ed è la cosa fondamentale - la misericordia di Dio non ha limiti se ci si rivolge a lui con cuore sincero e contrito, la questione per chi non crede in Dio sta nell'obbedire alla propria coscienza. Il peccato, anche per chi non ha la fede, c'è quando si va contro la coscienza''. Così papa Francesco risponde con una lettera a Repubblica - che il giornale pubblica oggi in apertura - agli interrogativi su fede e laicità posti dal fondatore del quotidiano, Eugenio Scalfari, e in particolare alla domanda ''se il Dio dei cristiani perdona chi non crede e non cerca la fede''. ''Ascoltare ed obbedire'' alla coscienza, spiega Bergoglio, significa ''decidersi di fronte a ciò che viene percepito come bene o come male. E su questa decisione si gioca la bontà o la malvagità del nostro agire''. 

Il pontefice risponde poi ad altri temi chiave che il laico Scalfari aveva posto. Al quesito se sia peccato credere che non esiste alcun assoluto, il papa risponde così: ''io non parlerei, nemmeno per chi crede, di verità 'assoluta', nel senso che assoluto è ciò che è slegato, ciò che è privo di ogni relazione. Ora, la verità, secondo la fede cristiana, è l'amore di Dio per noi in Gesù Cristo. Dunque, la verità è una relazione!'' Alla domanda se, con la scomparsa dell'uomo sulla terra, scomparirà anche ''il pensiero capace di pensare Dio'', Francesco risponde che Dio ''non è un'idea, sia pure altissima, frutto del pensiero dell'uomo''. ''Dio non dipende, dunque, dal nostro pensiero. Del resto, anche quando venisse a finire la vita dell'uomo sulla terra'', ''l'uomo non terminerà di esistere e, in un modo che non sappiamo, anche l'universo creato con lui''.Papa: conventi chiusi accolgano i rifugiati - Il papa ha fatto visita al centro Astalli, nel cuore di Roma, per i rifugiati dove si e' intrattenuto per circa un'ora e mezza. Bergoglio è giunto senza scorta con la sua consueta focus blu, a bordo della quale c'era il capo della Gendarmeria vaticana, Domenico Giani. Francesco ed è stato accolto dal cardinale vicario, Agostino Vallini e dal direttore del centro padre Giovanni La Manna. All'ingresso della mensa si è intrattenuto con alcuni rifugiati, in gran parte africani ed ha poi fatto un gesto di saluto verso la folla dei fedeli che lo hanno applaudito ed acclamato a gran voce. Entrando nel Centro Astalli, la struttura romana dei Gesuiti per l'accoglienza dei rifugiati, il primo gesto di Papa Francesco è stato di avvicinarsi a una donna incinta dando la benedizione a lei e al bimbo che portava in grembo. 

Il Papa è subito stato circondato dalla folla dei rifugiati con cui si è intrattenuto salutandoli e dando loro la benedizione.'Conventi chiusi accolgano i rifugiati'- "Grazie perché difendete la vostra dignità ma anche la nostra dignità umana". Questo uno dei passi del discorso, durato circa venti minuti, pronunciato da Papa Francesco ai rifugiati durante la visita al centro Astalli di Roma. Non basta dare un panino, ma bisogna accompagnare queste persone. A cosa servono alla Chiesa i conventi chiusi? I conventi dovrebbero servire alla carne di Cristo e i rifugiati sono la carne di Cristo". Lo ha detto Papa Francesco, durante il suo discorso nel centro Astalli, ipotizzando l'utilizzo dei conventi chiusi per l'accoglienza dei rifugiati. Agli operatori del centro Astalli, il Papa ha detto che bisogna "tenere sempre viva la speranza! Aiutare a recuperare la fiducia! Mostrare che con l'accoglienza e la fraternità si può aprire una finestra sul futuro, più che una finestra, una porta, e più si può avere ancora un futuro". "Ed è bello - ha aggiunto Bergoglio - che a lavorare per i rifugiati, insieme con i Gesuiti, siano uomini e donne cristiani e anche non credenti o di altre religioni, uniti nel nome del bene comune, che per noi cristiani è espressione dell'amore del Padre in Cristo Gesù. Sant'Ignazio di Loyola volle che ci fosse uno spazio per accogliere i più poveri nei locali dove aveva la sua residenza a Roma, e il Padre Arrupe, nel 1981, fondò il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, e volle che la sede romana fosse in quei locali, nel cuore della città". 

I "conventi vuoti non servono alla Chiesa per trasformarli in alberghi e guadagnare i soldi". Lo ha detto il Papa agli ospiti del centro Astalli, ribadendo che i "conventi vuoti non sono nostri, sono per la carne di Cristo che sono i rifugiati. Il Signore chiama a vivere con generosità e coraggio la accoglienza nei conventi vuoti" e che possono servire per accogliere i rifugiati. Non dobbiamo avere paura delle differenze - "Molti di voi siete musulmani, di altre religioni; venite da vari Paesi, da situazioni diverse. Non dobbiamo avere paura delle differenze. La fraternità ci fa scoprire che sono una ricchezza, un dono per tutti. Viviamo la fraternità". Lo ha detto il Papa al centro Astalli. Solidarietà è una "parola che fa paura per il mondo più sviluppato. Cercano di non dirla. E' quasi una parolaccia per loro".  Ma solidarietà, ha aggiunto, "è la nostra parola! Servire significa riconoscere e accogliere le domande di giustizia, di speranza, e cercare insieme delle strade, dei percorsi concreti di liberazione". I poveri e la promozione della giustizia non devono essere affidate soltanto a degli "specialisti", ma devono essere "un'attenzione" di tutta la Chiesa. Lo ha detto il Papa nel corso della sua visita a centro Astalli per i rifugiati. 

"Per tutta la Chiesa è importante che l'accoglienza del povero e la promozione della giustizia non vengano affidate solo a degli 'specialisti', ma siano un'attenzione di tutta la pastorale, della formazione dei futuri sacerdoti e religiosi, dell'impegno normale di tutte le parrocchie, i movimenti e le aggregazioni ecclesiali. In particolare, e questo è importante e lo dico dal cuore, in particolare vorrei invitare anche gli Istituti religiosi a leggere seriamente e con responsabilità questo segno dei tempi", ha concluso il Papa". Una lettera, diventata famosa, quanto le domande di Scalfari, che ha avuto il merito di rilanciare alla grande su tutti i canali della comunicazione ufficiale, il dibattito su informazione e fede; scienza e fede; empirismo e razionalismo; scristianizzazione e desecolarizzazione e così via; ma anche nei convegni, nelle assemblee, nelle tavole rotonde, nei talk-show, nelle trasmissioni radio-televisive d'intrattenimento culturale, di riffe o di raffe, se ne parla e se ne discute. D'altra parte l'argomento è di così grande interesse generale, da non poter essere sviscerato e liquidato in quattro e quattr'otto. Intanto il pensiero di Eugenio Scalfari:" Credo che il Papa, che predica la Chiesa povera, sia un miracolo che fa bene al mondo. Ma credo anche che non ci sarà un Francesco II. Una Chiesa povera, che bandisca il potere e smantelli gli strumenti di potere, diventerebbe irrilevante. È accaduto con Lutero ed oggi le sette luterane sono migliaia e continuano a moltiplicarsi. Non hanno impedito la laicizzazione anzi ne hanno favorito l'espansione. La Chiesa cattolica, piena di difetti e di peccati, ha resistito ed è anzi forte perché non ha rinunciato al potere". 

C'è molta carne al fuoco. Del resto Scalfari sostiene che…" C'è un punto che impedisce di accettare questa conclusione. Uno solo, ma capitale. Esso riguarda  la teoria del caso contrapposta a quella della provvidenza o   se si vuole  del destino.  Ho la sensazione che il pensiero scientifico, che sta lavorando con sempre maggiore attenzione e  intensità intorno alla casualità dell'evoluzione, non sia ancora interamente consapevole che questo  è veramente il nocciolo del problema conoscitivo e che su questo terreno vi sarà scontro frontale  con ogni religione, o se volete, con la religiosità come categoria dello spirito. Ed ho la sensazione  che la chiesa, dal canto suo, non abbia ancora compreso che si sta profilando un modo d'intendere  la conoscenza destinato a ricreare una frattura insuperabile tra fede e scienza. Fino a quando infatti la scienza moderna si è basata su processi determinati e la libera ricerca ha  proceduto lungo le strade della causalità, essa è rimasta perfettamente compatibile con la fede e  la trascendenza Non a caso la tomistica fece interamente propria la logica aristotelica e basò sul  rapporto causa effetto la prova dell'esistenza di Dio ottenuta per via deduttiva  fino a quando il pensiero scientifico è rimasto saldamente ancorato alla ricerca induttiva delle cause  e alla ricerca deduttiva degli effetti, le strade della scienza e quelle della fede sono state parallele;  in molti casi, non convergenti, soprattutto per il ritardo ecclesiastico ad aggiornare l'interpretazione  delle Scritture oggi raccomandata dal Papa, ma non sostanzialmente divergenti. 

A ben guardare, lo stesso determinismo positivistico, che alla fine del secolo scorso sembrò l'avversario più radicale delle dottrine della Chiesa, con la sua concatenazione di cause che  producono effetti che a loro volta diventano cause di ulteriori effetti successivi, non contraddiceva  la tesi di San Tommaso sul primo motore. A suo modo, anche il determinismo postula un destino o  quanto meno una necessità." La fede. La parola fede è propriamente intesa come il credere in concetti, dogmi o assunti in base alla sola convinzione personale o alla sola autorità di chi ha enunciato tali concetti o assunti, al di là dell'esistenza o meno di prove pro o contro tali idee e affermazioni. Anche soltanto in ambito religioso la parola "fede" ha molti significati o quantomeno coloriture. A volte, fonte Wikipedia sta a indicare la lealtà nei confronti della propria religione (è in questi termini che si parla, ad esempio, di "fede cattolica"). In alcune religioni, la fede è costituita dal fatto che certe asserzioni vengono ritenute vere; in altre religioni, che non sono basate su un certo "credo" codificato, la fede consiste nella lealtà nei confronti della propria comunità religiosa. Altre volte si intende per fede un certo modo di relazionarsi a Dio (e di assumere reciprocamente degli impegni, come nel caso dell'ebraismo). In questo caso, "fede" diventa sinonimo di "fedeltà". 

Un tale modo di relazionarsi alla divinità non implica alcuna sottomissione acritica se non quella relativa alla credenza dell'esistenza della divinità stessa. Per alcuni la fede diventa elemento di identità (qualcuno può pensare a sé stesso ad esempio come a un "musulmano" o a uno "scettico").La critica del razionalismo è che una siffatta fede sia irrazionale. Secondo questa prospettiva, la credenza andrebbe limitata a ciò che è sostenibile tramite la logica, oppure all'evidenza dei fatti. Molte religioni riconoscono comunque nella ragione e nella logica un mezzo da affiancare alla fede per giungere alla verità (all'interno del cattolicesimo, ad esempio, l'enciclica Fides et Ratio esprime questo concetto).A volte si intende per fede la credenza nell'esistenza di Dio, distinguendo tra la convinzione personale e quella che è materia di una certa confessione religiosa. Molti ebrei, cristiani e musulmani sostengono che esiste un sufficiente numero di prove storiche sia dell'esistenza di Dio sia del suo intervento nelle questioni umane. Di conseguenza, a loro avviso, non c'è bisogno di una fede in Dio a dispetto dell'evidenza contraria; si tratta piuttosto di affermare l'evidenza, e di utilizzare al più la logica per chiarire chi o cosa sia "Dio", e perché sia opportuno credere in lui. Per queste persone la fede è dunque un sinonimo di "conoscenza di Dio".

Infine, alcuni credenti –– e molti critici – usano spesso il termine "fede" come assenso a una certa credenza, anche in mancanza di qualsiasi prova a favore e spesso in aperta negazione dell'evidenza. Molti ebrei, cristiani e musulmani ammettono del resto che, anche quando fosse possibile rintracciare prove concrete a supporto della loro fede in Dio, essa non sarebbe per questo più salda. Questa nozione di "fede" rifiuta di rinchiudere il discorso nell'ambito della logica. Una forma di fede simile a questa è chiamata fideismo: si "deve" credere nell'esistenza di Dio, senza basarsi su alcuna prova o convinzione o argomento razionale. Una tale prospettiva è spesso associata al pensiero di Søren Kierkegaard (e in particolare alla sua opera Timore e tremore), e ad altri pensatori religiosi facenti capo all'esistenzialismo. William Sloane Coffin ha affermato che "fede" non è accettazione senza dimostrazione, ma fiducia senza riserve.Raimon Panikkar ha proposto al riguardo la seguente distinzione: per "fede" si intende la capacità di aprirsi all'ulteriorità, a qualcosa di più, di oltre; si tratta di una capacità che non ci viene data né dai sensi né dall'intelletto (Panikkar si richiama alla filosofia cristiana, che distingueva tra credere in Deum – apertura al mistero – credere Deo – fiducia in ciò che può essere stato affermato da un essere supremo – e credere Deum – credere nella sua esistenza). 

La fede (in Deum) non ha oggetto; è il pensiero che ha un oggetto; se la fede avesse un oggetto sarebbe ideologia, un frutto del pensiero, mentre la divinità affiora oltre il pensiero. La "credenza" è invece la formulazione, l'articolazione dottrinale, compiuta ordinariamente da una comunità, che si è progressivamente cristallizzata in proposizioni, frasi, affermazioni e, in termini cristiani, dogmi. Credenza è l'espressione simbolica, più o meno coerente, della fede che spesso viene formulata in termini concettuali. Infine la parola più gettonata…"coscienza", in etica, come capacità di distinguere il bene e il male per comportarsi di conseguenza, contrapposta all'incoscienza, dal latino Cum-scire ("sapere insieme") ed indicava originariamente un determinato stato interiore di un individuo. Anticamente con coscienza si intendeva qualcosa di diverso da ciò che si ritiene oggi nell'ambito psicologico e filosofico. Non tutti gli antichi dividevano l'uomo in mente e corpo. Anzi, era molto diffusa l'idea (oggi tornata alla ribalta) che l'uomo avesse tre funzioni relativamente indipendenti chiamate "centro intellettivo", "centro motore-istintivo" e "centro emozionale", collocate rispettivamente: in una parte dell'encefalo, nella parte terminale della colonna vertebrale (dove un tempo nell'uomo compariva la coda) e nella zona del plesso solare, in quelli che sono oggi chiamati "gangli del simpatico e del parasimpatico". Ebbene "coscienza" indicava quello stato interiore di sintonia tra i tre centri (sapere insieme) che, se raggiunto, permetteva all'uomo di elevare la propria ragione. Siamo solo agl'inizi del dibattito che a giudicare dagli approcci sarà piuttosto lungo e ricco di opinioni contrapposte.. Domenico Salvatore 



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Napoli. In Commissione Bilancio l’assessore Palma ha illustrato la delibera del bilancio di previsione 2013

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Napoli 11 settembre 2013 - In Commissione Bilancio, presieduta da Elpidio Capasso, l'assessore Salvatore Palma ha illustrato oggi la delibera n. 605 sul Bilancio di Previsione 2013 (con la Relazione Previsionale e Programmatica, lo schema di Bilancio pluriennale per il periodo 2013-2015 e il Programma triennale e l'elenco annuale dei lavori pubblici) che la Giunta aveva approvato lo scorso 8 agosto e che il Consiglio esaminerà, insieme alle delibere collegate nella sessione di bilancio prevista per il 16 e 17 settembre.

Si tratta, ha esordito Palma, del primo bilancio dopo Piano di riequilibrio approvato a gennaio– ad ottobre potrebbe concludersi il suo esame da parte del Ministero - del quale riflette gli impegni e i vincoli, primi tra tutti gli alti livelli di tassazione imposti. Va tenuto conto, inoltre, delle principali novità nel frattempo intervenute, come l'adesione al decreto legge 35 (pagamento dei debiti della pubblica amministrazione) che ha permesso di immettere liquidità nelle casse del Comune e di garantire maggiore agibilità anche in termini di programmazione. Continua anche con questo bilancio l'operazione verità (avviata con il consuntivo 2011) che ha permesso di fare pulizia nel bilancio dell'ente accertando il disavanzo di 850 milioni, ridottosi già nel rendiconto 2012 a 784 milioni e destinato a ridursi ulteriormente nel 2013 e nel 2014, anno nel quale si potrebbe già avere un avanzo di 56 milioni. Due gli elementi di incertezza che ancora persistono: l'entità del taglio dei trasferimenti statali (se nel 2012 i trasferimenti sono stati pari a 419 milioni, per il 2013 il Comune, prudenzialmente, ne ha previsti 350 milioni) e, in conseguenza del taglio dell'IMU per l'abitazione principale, una riduzione del gettito per il Comune di 52 milioni (ancora incerta la misura del ristoro che il Governo ha promesso ai Comuni).

La forte accelerazione al processo di risanamento delle finanze comunali, che è stata garantita dai fondi del decreto 35, consentirà dunque di avere dei fondi a disposizione che, insieme ai proventi delle dismissioni del patrimonio, permetteranno di programmare investimenti (altrimenti impossibili dato il divieto di contrarre nuovi mutui), ad esempio lanciando un piano di housing sociale.

Si tratta di un bilancio a progetto, ha continuato l'assessore Palma, ricordando che esso prevede, per ognuno dei 3 anni di programmazione, 5 milioni per la manutenzione stradale, 4 milioni per la manutenzione straordinaria delle scuole (ai quali si aggiungono i 2 milioni affidati a Napoli Servizi per la manutenzione ordinaria). Per le Municipalità, che vedranno un aumento dei fondi loro destinati, in particolare di quelli per la refezione scolastica, sono a disposizione, inoltre, 10 milioni per progetti cantierabili su materie quali parchi, giardini, arredo urbano, strade e spazi pubblici, fondi che, risultando da residui passivi, possono essere spesi immediatamente. Infine, sul modello delle "segnalazioni qualificate" - che a livello nazionale prevedono che il 100% del gettito derivante da azioni di recupero di evasione e elusione fiscale vada ai Comuni – le Municipalità che daranno impulso a questo tipo di azioni in collaborazione con la Polizia Municipale, potranno contare sul 50% di quanto recuperato. 

Affiancano e accompagnano il bilancio le azioni già intraprese in materia di lotta all'evasione fiscale e di efficientamento delle società partecipate che, con la creazione della Napoli Holding, saranno tutte accorpate. Senza entrare nel merito delle delibere di accompagnamento del bilancio che fissano gli importi di imposte, tasse e tariffe per i servizi (aspetti dei quali la Commissione Bilancio ha già discusso ampiamente la scorsa settimana), l'assessore Palma ha concluso citando altri importanti temi che trovano spazio nel bilancio di previsione che, comunque, rispetta il Patto di Stabilità: il contributo di 300mila euro per i cittadini di Chiaia danneggiati dal crollo che affianca l'esenzione per 6 mesi dalle tasse comunali, una corretta determinazione delle spese per le utenze del Comune (finora sottostimate, con conseguenti aggravi nelle bollette dell'Ente); un calo della spesa per il personale che, pur nel vincolo del turn over imposto dalla legge, consentirà lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi già fatti, un nuovo concorso per dirigenti e la stabilizzazione dei Lavoratori Socialmente Utili (previsti in bilancio 1 milione e 761mila euro); la riduzione dei fitti passivi (da 8 milioni a 6,5 milioni); pur nella difficoltà del venir meno dei finanziamenti statali e regionali, un aumento delle risorse destinate al welfare (con un aumento da 14 a 16 milioni per le politiche di inclusione sociale e da 17,7 a 22,9 per le Case Famiglia).
I consiglieri intervenuti hanno chiesto chiarimenti all'assessore su aspetti particolari e posto alcune questioni: la necessità di sorvegliare la qualità degli interventi effettuati, ad esempio sulle strade, di efficientamento energetico, di implementazione e tutela delle aree verdi, anche ampliando il contributo dei privati (Attanasio); necessità di comunicare alla città lo sforzo che questo bilancio compie per rimettere in moto la città stessa pur in presenza del danno che lo Stato centrale sta producendo con le manovre finanziarie che danneggiano gli enti locali (Russo); puntare l'attenzione sulla vivibilità, sugli spazi destinati ai bambini, sulle periferie e sulla cultura intesa come educazione civica e sociale delle persone (Marino); trovare il modo per accogliere e utilizzare la disponibilità che spesso i privati offrono spontaneamente per risolvere questioni concrete (Nonno); prevedere un piano di efficientamento energetico e, sulla scorta di importanti esperienze europee, promuovere il recupero degli spazi abbandonati con il protagonismo delle comunità locali (Vernetti); preoccupazione per una tassazione ai massimi livelli (imposta dal piano di predissesto) in una città già in grande sofferenza e necessità di intervenire sull'ordinario e sulla vivibilità urbana (Antonio Borriello); necessità di acquisire informazioni più precise sui tempi di pagamento delle rate Tares e sulle percentuali con cui le varie categorie, come le maestre, gli LSU, gli idonei ai concorsi potranno trovare risposte nel bilancio di previsione (Palmieri).
Il presidente Capasso, concludendo la riunione, ha comunicato che già sono pervenuti alla Commissione alcuni emendamenti tecnici e che domani ci sarà la riunione con il Collegio dei Revisori che esporrà il proprio parere. 




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Luigi Palamara
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Topi all’interno della Scuola Sanzio Municipio XII – Maritato - AssoTutela: Denunceremo gravi inefficienze

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Topi all'interno della Scuola Sanzio Municipio XII – Maritato - AssoTutela:  Denunceremo gravi inefficienze

"Apprendiamo con enorme sconcerto che la scuola Sanzio del Municipio XII riaprirà il 16 Settembre, in ritardo di una settimana a causa di presenza di topi nel plesso. Le famiglie sono state avvisate dalla dirigente scolastica con una comunicazione inviata a mezzo e-mail" dichiara il Presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato in una nota.
"E' un fatto gravissimo. Addirittura
l'assessore municipale alla scuola Tiziana Capriotti era stata chiamata in commissione trasparenza per parlare dello stato delle scuole, ma non si è presentata. – continua Maritato – La situazione è assolutamente drastica sia per omissione d'atti d'ufficio che per negazione alla salute e interruzione del Pubblico servizio, – e conclude – tutti reati che denunceremo in Procura affinché venga fatta chiarezza e chi ha da assumersi delle responsabilità, lo faccia cercando di risolvere la circostanza".


Roma, 10 settembre 2013 



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Locri, il Sindaco Calabrese a difesa del ruolo delle donne nella Locride

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Locri, il Sindaco Calabrese a difesa del ruolo delle donne nella Locride

Ancora una volta utilizzati vecchi stereotipi per mettere in cattiva luce la nostra Terra

 

Con la presente nota stampa, il Sindaco di Locri, dott. Giovanni Calabrese, condanna quanto affermato e controbatte alla giornalista Felicita Pistilli per il suo servizio telegiornalistico su "Le donne nel lavoro: la Locride", mandato in onda su Rai 1 martedì 10 settembre 2013 al TG1 delle ore 20:00.

Queste le parole del Sindaco di Locri dott. Giovanni Calabrese: «Sono dispiaciuto ed amareggiato per come ancora una volta la Locride e la condizione della donna nella Locride viene descritta dai mass-media, nello specifico dalla giornalista Felicita Pistilli della Rai. Evidentemente, la giornalista non conosce bene la nostra realtà, non ha avuto modo di viverla e si è attenuta a stupidi stereotipi, a dati che evidentemente non rispecchiano la realtà, e ad una permanenza minima nella nostra meravigliosa Terra.

Vorrei far presente alla giornalista Pistilli, ma all'Italia intera, giusto per smentire con un solo dato quanto affermato nel servizio giornalistico, che io guido una Città dove il Consiglio Comunale è composto da ben 9 donne su 16 consiglieri. Di queste, 6 compongono la maggioranza, ben 3 su 5 totali, sono della minoranza. Due sono gli Assessori donna in ruoli fondamentali, come Pubblica Istruzione ed Urbanistica; il Segretario Generale è la dott.ssa Caterina Capria, un'altra donna. Quindi posso affermare che la Città di Locri è praticamente amministrata da una componente femminile non indifferente. Tutte donne di spessore, che hanno successo nella loro vita privata e professionale, con impieghi rilevanti nella società in quanto medici, avvocati, giornaliste, imprenditrici, impegnate nel sociale, madri di famiglia con dei bambini stupendi.

Ancora, un esempio evidente è la presenza a Locri di un'azienda che ha in forza più di 300 dipendenti assunti a tempo indeterminato, di cui il 90% sono donne. Vorrei anche sottolineare come ruoli di comando e gestione abbiano le donne nei principali Enti della Locride, come Agenzia delle Entrate, Sanità, Musei Archeologici, Presidi e Direttrici nelle scuole di ogni grado, Uffici postali, nonché Sindaci, senza continuare il lungo elenco. Senza dimenticare lo sport, con lo Sporting Locri che partecipa al Campionato Nazionale di Serie A FIGC di calcio a 5 femminile, l'organizzazione del torneo internazionale di tennis femminile "Città di Locri", l'evento sociale della "StraWoman", la presenza sul territorio di molte associazioni di volontariato e culturali in cui le donne sono in prima fila.

E allora, dove sta la verità? Sicuramente è vero che la condizione lavorativa non premia la donna, ma come nella Locride vale anche per la Lombardia o il Veneto. La situazione è difficile ovunque, ma lo è anche per gli uomini. Le donne nella Locride sono emancipate, svolgono le funzioni al pari degli uomini, quelle più giovani, vi sembrerà strano, ma vanno anche a scuola; quelle adulte sono impegnate nella vita sociale della comunità, sono presenti per strada (facendo riferimento al servizio giornalistico) perché escono, lavorano, e in più, reggono la famiglia. La donna della Locride nel 2013, non è più l'ottocentesca "donna di casa", ma è anche una "donna di casa".

La contraddittorietà del servizio giornalistico si evince nell'intervista fatta a Raffaella Rinaldis, giornalista di successo e responsabile di "Fimmina Tv", televisione della Locride tutta al femminile. Proprio lei è un esempio di emancipazione e di donna di successo, al pari di tutte le innumerevoli altre presenti nella Locride.

Noi, come Amministrazione Comunale di Locri, stiamo lottando e combattendo con tutte le nostra forze nel migliorare l'immagine di Locri e della Locride in tutta Italia, distorta consapevolmente da chi vuole male a questo meraviglioso territorio. Lo stiamo facendo mettendo in campo i mezzi della cultura, della legalità, dell'aggregazione sociale. E poi, puntualmente, un telegiornale, un qualunque giornalista, è pronto a screditare la nostra Città e i nostri territori con false descrizioni supportate da stupidi luoghi comuni, senza effettivamente descrivere la realtà così come è, offendendo chi ci vive e affronta i problemi quotidiani. Ma poi, mi chiedo, per quale fine? So bene che chi vive qua, sa che la realtà è ben diversa.

Proprio per questo, in qualità di Sindaco della Città di Locri, insieme a tutta l'Amministrazione Comunale, vorrei ufficialmente invitare la giornalista Felicita Pistilli a soggiornare un po' di giorni a Locri, per farle vedere e conoscere qual è la realtà che il nostro territorio vive quotidianamente e che va oltre ogni stereotipo.»

 

Locri, 11.09.2013

 

 


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Provincia di Reggio Calabria. Interventi per la messa in sicurezza del litorale Bocale - Punta Pellaro

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Interventi per la messa in sicurezza del litorale Bocale - Punta Pellaro

 

Sono stati presentati oggi gli interventi di difesa costiera predisposti  dall'Amministrazione provinciale per contrastare il fenomeno erosivo che caratterizza il litorale dell'area Bocale - Punta Pellaro di Reggio Calabria.

Il Presidente Giuseppe Raffa e il vicepresidente e assessore alla "Difesa del suolo e salvaguardia delle coste" Giovanni Verduci, dopo aver ricordato quanto già realizzato lungo quel tratto di costa, hanno illustrato i nuovi progetti redatti soffermandosi ad elencare i tempi di esecuzione.

Un primo intervento, per un importo finanziato pari a centosessantamila euro, è stato già aggiudicato a fine agosto e, presumibilmente, la prima settimana di ottobre partiranno i lavori che consisteranno nella rifioritura di tre pennelli, nel ricollocamento in opera di materiale di recupero e di nuovi scogli di terza categoria con ripascimento del tratto eroso. Nei primi giorni di settembre è stato pubblicato il bando, importo finanziato pari a quattrocentomila euro, per i lavori che interesseranno Bocale II con la realizzazione di quattro pennelli, della lunghezza media di trentacinque metri e relativo ripascimento.

Stesso importo per il terzo intervento, che rappresenta uno stralcio del precedente progetto, il cui bando di gara sarà pubblicato a fine ottobre, una volta conclusa la procedura della Conferenza dei Servizi già avviata. Anche in questo caso si tratta di realizzare altri quattro pennelli oltre al ripascimento artificiale.

In ultimo è stato presentato anche il progetto redatto dai tecnici provinciali e inserito nel Master Plan approvato in sede di Comitato dell'Autorità di Bacino presieduto dal segretario generale Salvatore Siviglia. Progetto che interesserà l'area Bocale - punta Pellaro e le cui procedure d'appalto sono state già avviate per un importo di duemilionicinquecentomila euro, finanziato con fondi Cipe.L'intervento progettato si compone di tre pennelli compositi, con scogliera sommersa, a quota variabile da emergente a sommergente, posti ad interasse di trecento metri circa, con l'inserimento tra detti pennelli di un pennellino emergente rompi tratta. L'intervento, nell'ultimo tratto a nord in prossimità di Capo Pellaro, prevede in aggiunta di realizzare due pennellini emergenti della lunghezza di trenta metri circa.  

Alla conferenza stampa, aperta al contributo di alcuni residenti della località interessata dagli interventi, hanno preso parte il consigliere provinciale Giuseppe Saletta e il dirigente della Provincia Giuseppe Mezzatesta.   

"Con questo programma di interventi – hanno dichiarato Raffa e Verduci - smettiamo di rincorrere le emergenze e poniamo le basi per mettere in sicurezza definitivamente un tratto di litorale violentemente battuto dalle mareggiate. Il buon lavoro fatto dai tecnici provinciali e la giusta sinergia con la Regione Calabria e l'Autorità di Bacino, ci consente di interessare un'area così vasta, rispondendo con i fatti alle continue sollecitazioni che giustamente giungono dal territorio".      

 

Reggio Calabria 11 settembre  2013

f.l.      




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Tribunale di Cinquefrondi, la rivolta del Comitato. «Alla chiusura non ci rassegneremo mai!»

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Cinquefrondi (Reggio Calabria) 11/09/2013 – L’avvio delle operazioni di trasloco ha dato più vigore alla protesta bipartisan di politici e cittadini - diventata ancora più incalzante con il sit-in dinanzi ai locali della sede giudiziaria – che si oppongono alla chiusura della sezione staccata del Tribunale di Cinquefrondi. Il Comitato, che mette sinergicamente in risalto l’impegno di tutte le forze politiche cittadine, ha preso presidio fisso giusto dinanzi al Tribunale oggetto del conteso trasferimento e si è votato finanche allo sciopero della fame per evidenziare, con un atto eclatante, la bontà di questa battaglia. «Siamo qui per una questione di giustizia – afferma Michele Galimi,portavoce del Comitato – nonché di rispetto della legalità. L’accorpamento di questa sede al Tribunale di Palmi sarà la paralisi vera e propria del funzionamento della macchina della giustizia per i cittadini».

E c’è da credergli, in quanto dal 13 settembre prossimo a sloggiare verso Palmi, oltre a mobilio e fascicoli, sarà anche l’intero personale, lasciando a Cinquefrondi, praticamente un contenitore vuoto. «Ma Palmi – riflette ancora Galimi - non ha neanche le strutture per consentire questo passaggio di consegne e per assorbire la mole di lavoro di Cinquefrondi. E poi considerando la cronica disfunzione del sistema dei trasporti e della viabilità si rischia solo un grande tilt con l’aumento inutile di spese. Basti pensare al fatto che le aumentate trasferte su Palmi delle forze dell’ordine del comprensorio accresceranno i costi per la diaria giornaliera quale diritto di trasferta per il personale, che graveranno, manco a dirlo, sempre sui cittadini a cui si sta negando il diritto alla giustizia nel perimetro di un hinterland di ben 21 comuni».

«Avremo il sostegno degli altri sindaci interessati – aggiunge il sindaco Marco Cascarano– con cui insieme sosterremo questa battaglia. Di questa vicenda si è interessato personalmente il governatore Scopelliti, per il tramite del consigliere Imbalzano, il quale si trova proprio oggi a Roma per trattare al Ministero la questione del Tribunale di Rossano ed a cui abbiamo chiesto di rappresentare anche quella di Cinquefrondi».

«Anche i giovani del mio partito saranno chiamati a raccolta per dare sostegno alla manifestazione che si prevede per domani alle 10 – asserisce Francesco Rao, coordinatore provinciale dei Giovani Democratici– assieme a cittadini, avvocati e chiunque voglia partecipare».


Una controversia che si preannuncia lunga ed incerta soprattutto tenuto conto della materia da trattare che si ripropone di ridisegnare la geografia giudiziaria dell’intero paese. 

«Noi staremo qui fino a quando chi di competenza non ci darà ascolto e già domani una delegazione del Comitato si porterà dal Prefetto per illustrare le nostre istanze – riprende Michele Conia. Intanto stiamo attendendo anche una risposta da parte del Sottosegretario alla Giustizia, on. Beretta, a cui abbiamo sottoposto il caso. Da qui vogliamo lanciare un appello a tutti, colleghi avvocati e semplici cittadini, affinché vengano al presidio a protestare insieme, poiché solo uniti potremo cercare di ottenere risultati».

« La chiusura del Tribunale di Cinquefrondi è la conferma di una politica nazionale lontana anni luce dalle reali necessità del territorio- annota pungente il consigliere provinciale Longo, anch’egli al presidio. Deputati e senatori nominati dalle segreterie romane che si rivelano incapaci di rappresentare dignitosamente la nostra terra. E’ semplicemente vergognoso! »

Anche le organizzazioni sindacali non hanno voluto mancare l’appuntamento per dare forza e sostegno al presidio. « La chiusura del Tribunale altro non è se non un ulteriore scippo al nostro territorio - testimonia Michela Tripodi della CGIL– già in ginocchio dal punto di vista economico e sociale. Noi chiediamo l’impegno massimo a tutte le istituzioni, ai vari livelli, per risolvere al meglio questa questione».

E proprio ieri, il segretario del locale circolo PD, Michele Galimi si era recato a Roma in vista di un colloquio con dirigenti ministeriali e politici nazionali di riferimento che potesse sbloccare l’impasse. Incontro che purtroppo si è rivelato interlocutorio. «Non comprendiamo – continua Galimi - quali siano le ragioni che portano alla chiusura di questa sede visto che stiamo parlando di una delle sezioni più produttive d’Italia anche e soprattutto in rapporto a Palmi dove, solo per fare un esempio, occorre il triplo del tempo per definire un procedimento. Questa è solo una evidente ulteriore penalizzazione che ci vogliono infliggere».

Penitenza divenuta ancor più amara se si pensa all’annunciata proroga, poi disattesa, ed alla beffa conseguente, che ha visto materializzarsi il trasferimento della sede. «Fare di questo Tribunale storico, un polveroso archivio, lo riteniamo una ulteriore offesa – conclude Galimi. Noi chiediamo un incontro immediato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per sensibilizzare sul tema e per cercare di evitare al ministro Cancellieri di compiere irreversibilmente gli stessi errori, poi riconosciuti, del ministro Fornero. Ma si sappia che noi – dichiara deciso – alla chiusura di Cinquefrondi non ci rassegneremo mai!».

 Giuseppe Campisi

Reggio Calabria, Dirigenti e Politici dovranno pagare 3,6 milioni di euro?

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di CONSOLATO MINNITI - Reggio Calabria 11 settembre 2013 - E se questa volta lo Stato mettesse le mani nelle tasche di politici e dirigenti e non in quelle dei cittadini, già vessati da tributi schizzati alle stelle? A Reggio Calabria sembra che le cose possano andare veramente così. Almeno stando a quanto la commissione straordinaria, insediatasi dopo lo scioglimento del consiglio comunale per contiguità mafiosa, sta portando avanti da qualche mese a questa parte. Nella giornata di ieri (martedì 10 settembre, ndr), infatti, è stata notificata una messa in mora nei confronti di politici e dirigenti ai quali il Comune chiede una somma piuttosto cospicua: 3,6 milioni di euro. Che, se saranno provate le responsabilità contestate, dovrà essere pagata solidalmente da tutti i destinatari.

Il "caso Fallara", dunque, dall'aspetto penale, sta allargandosi repentinamente a quello contabile, provocando non pochi mal di pancia in coloro i quali hanno spinto i bottoni del potere nelle stanze di palazzo San Giorgio, nell'ultimo decennio.

A ricevere questa nuova e durissima tegola, infatti, sono: l'ex sindaco ed oggi governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, l'ex vicesindaco, oggi presidente della Provincia, Giuseppe Raffa, nonché gli ex assessori dell'epoca Candeloro Imbalzano, Vincenzo Sidari, Michele Raso, Francesco Sarica, Giovanni Bilardi, Antonella Freno, Clotilde Minasi, Rocco La Scala, Pasquale Orazio Zito, Antonio Caridi, Amedeo Canale, Sebastiano Vecchio e Demetrio Porcino.

Nell'elenco non vi sono soltanto i politici, ma pure importanti dirigenti come Franco Zoccali, Giuseppe Nicita ed Umberto Nucara.

Nella lista figurano anche gli ex revisori dei conti Carmelo Stracuzzi, Domenico Marturanoe Ruggero Ettore De Medici.

A completare il quadro vi sono i dirigenti pro tempore" Serena Angioli, Demetrio Barreca, Francesco Barreca, Marcello Cammera, Patrizia Cianci, Pasquale Crucitti, Francesca Ciccolo, Mario Foti, Adelaide Marcianò, Carmelo Nucera, Loredana Pace, Igor Paonni, Pietro Praticò, Alfredo Priolo, Saverio Putorti, Concettina Siciliano, Maria Luisa Spanò, Fedora Squillaci, Carmela Stracuzza, Egidio Surace, Adriana Taglieri e Fabrizio Veneziano.

Ma perché i commissari chiedono 3,6 milioni di euro addirittura a 43 persone? Per la politica non è difficile immaginarlo. Le persone in elenco sono tutte firmatarie delle delibere incriminate", ossia la 460/2009 e la 114/2010. La terna non fa sconti e, nell'atto notificato, parte proprio dalla relazione degli ispettori del ministero delle Finanze, ossia quella che ha poi certificato l'esistenza di un disavanzo da 170 milioni di euro nell'ambito del "caso Fallara". Ebbene, in quell'elaborato erano emerse alcune irregolarità ed anomalie riguardanti la quantificazione del fondo per il personale dirigente che si concretizzavano: in una illegittima determinazione del monte salari da utilizzare quale base di calcolo per l'inserimento nel fondo degli incrementi previsti dall'articolo 4 della legge 14-052007; nell'indebito incremento delle risorse decentrate sulla base dell'articolo 26, comma 3, del Ccnl 23-12-1999, in difetto dei presupposti richiesti dalla normativa contrattuale; nella non corretta inclusione di risparmi provenienti dagli esercizi precedenti.

La nota della ragioneria generale dello Stato affidava al Comune ogni iniziativa tesa all'eliminazione delle criticità rilevate nella relazione.

E a questo punto, pare proprio che palazzo San Giorgio si sia mosso seriamente. «A seguito di detta relazione — si legge nell'addebito notificato ieri — è stata condotta da parte di questa amministrazione un'accurata e complessa attività istruttoria, relativamente a ciascun rilievo rappresentato dagli ispettori ministeriali, al fine di disporre di idonei e documentati elementi di giudizio strumentali all'avvio delle procedure di legge per la ripetizione delle somme indebitamente corrisposte, con riguardo agli istituti per i quali verrà, nelle sedi competenti, dimostrata la fondatezza delle osservazioni ministeriali».

In sostanza, dalla terna si fa presente che saranno attivati tutti gli strumenti per il recupero delle somme. E la comunicazione notificata ieri, tra l'altro, interrompe ufficialmente i termini di prescrizione per il recupero del denaro. L'ammontare della cifra richiesta a politici e dirigenti ammonta precisamente a 3.659.665,73 euro, soldi erogati «indebitamente in difetto dei presupposti richiesti dalla normativa vigente». La comunicazione, che reca la firma del segretario generale Pietro Emilio e della dirigente agli affari generali Loredana Pace, spiega anche che ciascuno dei destinatari, «in considerazione della natura delle azioni e/o omissioni dalle quali è derivata l'indebita erogazione delle somme», è responsabile in solido.

Cosa succederà adesso? L'incartamento viaggerà spedito verso la sede della procura della Corte dei Conti che esaminerà il tutto e deciderà se attivare un procedimento dinnanzi alla Corte stessa che potrebbe condannare i 43 soggetti (o parte di essi) al pagamento di 3,6 milioni di euro. Soldi ai quali, da quel che si percepisce, il Comune di Reggio Calabria non intende assolutamente rinunciare. Il "caso Fallara", insomma, riserverà ancora non poche sorprese.

Fonte L'Ora della Calabria a firma di Consolato Minniti

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Letojanni (ME); Carabinieri liberi dal servizio arrestano un pusher.

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Compagnia di Taormina

Letojanni (ME); Carabinieri liberi dal servizio arrestano un pusher.

Continua incessante l'attività di repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti ad opera dei Carabinieri della Compagnia di Taormina.

Era da poco trascorsa l'una di questa notte quando tre Carabinieri stavano tornando con la propria autovettura privata presso le rispettive abitazioni.

Pur liberi dal servizio e dopo aver appena ultimato il loro turno di pronto intervento presso l'Aliquota Radiomobile della Compagnia, i militari sempre attenti ed animati da forte spirito di servizio hanno notato sul ciglio della strada provinciale, in corrispondenza dell'abitato di Letojanni, un movimento sospetto.

Una donna, a bordo di un ciclomotore, si era parcheggiata sul lato esterno della strada ed un uomo, a piedi, le si era affiancato cedendole un piccolo involucro.

I militari riconoscevano immediatamente quell'uomo perché già noto per altri precedenti e questo non faceva che aumentare i sospetti.

Per la precisione si trattava di LONGO Paolo Giovanni, nato a Mongiuffi Melia (ME) cl. 1963, residente in Letojanni, già noto alle Forze dell'Ordine.

Avendo motivo di ritenere che l'uomo avesse ceduto alla ragazza della sostanza stupefacente, i tre Carabinieri bloccavano i due che nel frattempo si stavano allontanando sul motociclo.

Così, nella borsa della donna, una ventitreenne residente in Letojanni, veniva rinvenuta una dose di cocaina, mentre addosso all'uomo venivano rinvenute banconote di vario taglio per un valore di 200euro. La successiva perquisizione presso l'abitazione del LONGO consentiva ai militari dell'Arma di trovare una ulteriore dose di marijuana e un bilancino di precisione.

In ragione delle risultanze investigative il LONGO Paolo Giovanni veniva tratto in arresto ed accompagnato, dopo le formalità di rito, presso il Tribunale di Messina per la convalida.

La donna sarà segnalata alla Prefettura quale assuntrice di sostanze stupefacenti.

Nelle prime ore del pomeriggio il giudice, dopo aver convalidato l'arresto, ha disposto la custodia cautelare in carcere in attesa dell'udienza che sarà celebrata il 23 settembre p.v..


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AUTOMOBILISMO - 8° Slalom S.STEFANO - MANNOLI “Memorial Giuseppe Lucisano”

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 AUTOMOBILISMO: ritorna lo slalom da Santo Stefano a Mannoli.
Domenica 6 ottobre per l'organizzazione della Scuderia Aspromonte in collaborazione con il Team Palikè, ed  in sinergia con il Comune di Santo Stefano in Aspromonte ed il supporto della Provincia di Reggio Calabria, con inizio alle ore 10 si disputerà la 8° edizione dello Slalom Santo Stefano – Mannoli "Memorial Giuseppe Lucisano", importante gara nazionale automobilistica di Slalom che interesserà il tortuoso e panoramico percorso Santo Stefano - Mannoli, sul tracciato della mitica Santo Stefano – Gambarie, lambendo il Parco Nazionale d'Aspromonte.
 L'evento è reso possibile grazie alla fattiva collaborazione dell'Amministrazione Comunale di Santo Stefano in Aspromonte che vede in testa il sindaco Michele Zoccali e l'infaticabile assessore allo Sport e consigliere provinciale Francesco Cannizzaro con il proficuo supporto della locale ProMannoli. 
L'evento ha – anche - due momenti di solidarietà, in piena sinergia con lo sport dei motori, la gara è dedicata alla memoria di Giuseppe Lucisano e nel contempo nella piazza Zanotti Bianco di Mannoli, nella giornata di Domenica sarà attivo il gazebo dell'ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo) nell'intento di sensibilizzare piloti, dirigenti sportivi e semplici cittadini alla donazione. 
La partenza della gara avverrà sulla Provinciale nell'immediata periferia del Centro abitato di Santo Stefano e dopo circa 2,990 Km. a Mannoli è posizionato l'arrivo; durante il tragitto sono posizionate ben 8 postazioni di slalom composte da 12 "coni" ciascuna che obbligano i piloti a deviazioni della traiettoria, riducendo la velocità di percorrenza e che i piloti devono attraversare senza incorrere in infrazioni (10" di penalità per ogni birillo spostato o saltato).
 Il percorso che si snoda tra i secolari boschi, esalterà sia le capacità di guida dei piloti sia le prestazioni tecniche ed aerodinamiche delle autovetture (molte delle quali sono state rielaborate) e dei prototipi.
 All'importante appuntamento stagionale su un tracciato altamente impegnativo parteciperanno i migliori piloti meridionali della specialità.
 Per conoscere in diretta chi aggiungerà il proprio nome nell'albo d'oro della Santo Stefano - Mannoli è sufficiente assistere alla gara. 
La direzione della gara è stata affidata al competente ed esperto Dr.  Massimo Minasi, che per l'occasione sarà coadiuvato dal solito impeccabile staff di Ufficiali di Gara (molti dei quali sono del versante aspromontano).
 L'inizio della gara è previsto per le ore 10 (mentre il percorso già dalle ore 8.00 sarà chiuso al traffico – sarà possibile raggiungere l'arrivo a Mannoli da Gambarie) e si svolgerà con un giro di ricognizione ed in due manche cronometrate (sarà considerato ai fini della classifica il miglior tempo realizzato in una delle due manche), sono previste classifiche di classe, classifiche di gruppo, classifica femminile ed una classifica assoluta.
Nella giornata di sabato 5 ottobre 2013 con inizio dalle ore 15,30 presso la Villetta Comunale di Santo Stefano in Aspromonte ci saranno le verifiche sportive, mentre dalle 16,00 nello spazio antistante la stessa Villetta si terranno le sessione di "verifiche" tecniche ed il pubblico potrà ammirare da vicino i bolidi che nella giornata di domenica parteciperanno alla gara. 
La premiazione è prevista 1 ora dopo il termine della gara (ore 14.00 circa) di domenica nella Piazza Zanotti Bianco di Mannoli.
 Aggiornamenti su http://www.facebook.com/events/1402908666603537/ o su: www.scuderiaaspromonte.it, sito ufficiale della scuderia.




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QUEL 12 SETTEMBRE DEL 1943 LA LIBERAZIONE DI MUSSOLINI...

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È da anni che rileggo pagine inedite di Francesco Grisi. Pagine spiegazzate, appunti non finiti, "cartigli", come avrebbe detto D'Annunzio, che avrebbero dovuto formare un nuovo libro. In fondo Francesco lavorava attraverso i diversi appunti che annotava durante le sue giornate. Ricordo che alla fine di ogni convegno aveva sempre le tasche de pantalone o della giacca ricche di foglietti. Su questi foglietti accenni di racconti, disegni, poesie. In più occasioni mi diceva: "Leggi, se ci sono cose che possono essere utili improvvisa. Se invece è tutto banale rendilo necessario". La sua ironia toccava sempre punti strategici del suo pensiero. Certo, io mi sono confrontato spesso con Francesco. I suoi inediti, che studio continuamente cercando di capire e catturando sempre di più il suo pensare, sono tuttora una ricchezza di idee, di letteratura, di storia. Come questo appunto che potrebbe essere una bozza di racconto o soltanto delle parole che lasciano a metà un discorso. Ma Grisi scriveva e parlava come se ogni espressione dovesse restare incompiuta. Il racconto mi diceva ha un senso se tocca l'incompiutezza. Questa pagina è dedicata alla liberazione di Mussolini dal Gran Sasso il 12 settembre del 1943. E' stata scritta nel maggio del 1997, dopo aver presentato il mio libro su Claretta Petacci e Benito Mussolini, una prima edizione in formato tascabile. Ci trovavamo a Cosenza. Parlò a lungo della liberazione di Mussolini e della figura di Rachele, la moglie. Il giorno successivo mi consegnò la pagina che qui propongo.Completamente inedita.

 

Pierfranco Bruni

***

 

Quel 12 settembre del 1943. La liberazione di Mussolini con un fascismo finito tra i fascisti in attesa

 

 

di Francesco Grisi

 

 

Appresi della liberazione di Mussolini quasi nella nottata del 12 settembre. Forse era addirittura l'alba successiva. 12 settembre 1943. Ero un ragazzetto. Probabile che allora non ebbi modo di capire subito l'importanza di quell'impresa. Di non capirla completamente. Ma avevo cognizione di cosa era accaduto ma anche di cosa stava per accadere.

Vissi, attraverso mio padre, tutto l'accaduto a partire dalla notte del Gran Consiglio e dell'arresto di Mussolini. Ma mi colpì l'azione della liberazione. Non poteva essere un gesto improvvisato. E non lo era. Studiato nei minimi particolari.

La Germania ancora, in quei mesi, pensava di poter riequilibrare le sorti del conflitto e di guidare il destino della storia. Ma il fascismo era finito in quella notte di luglio dove tutti fuggivano e tutti negavano.

Cosa avrebbe potuto ricucire la presenza del Duce? Quale ruolo avrebbe dovuto avere? La costituzione della Repubblica Sociale di Salò era inquieta tragedia nella grande tragedia della storia. Ma i fatti hanno avuto altre avventure. Mi sono chiesto più volte: se non ci fosse stata la liberazione di Mussolini cosa sarebbe accaduto? L'Italia si sarebbe spaccata in due?

Il fascismo era crollato per volontà dei fascisti ma i fascisti, nonostante la fine del fascismo, c'erano ancora. Non deve sembrare stravagante questo mio pensare. È una verità storica. Salò non si sarebbe potuta reggere senza i fascisti che si illudevano di restituire il fascismo agli italiani.

Mussolini capiva benissimo tutto ciò. Il suo viso triste, la sua malinconia. Gli occhi a finestra mentre osservava le macerie erano la coscienza di un uomo impotente. Impotente davanti ai misfatti. Eppure doveva recitare sino alla fine il suo ruolo. Lo ha recitato. Come nel discorso di Milano. A Verona facendo processare gli eretici del fascismo compreso Galeazzo. Ha recitato la sua parte anche con Claretta Petacci.

Non so realmente che ruolo abbia avuto Claretta. Chiedetelo al mio fraterno amico Pierfranco che si è tuffato a studiare la figura di Claretta tanto da innamorarsi. Quando ci si innamora tutto può essere giustificato ma tutto può avere un confronto particolare con gli specchi.

Proprio in quei giorni credo che fu Rachele ad avere un ruolo. Lo ebbe durante il processo a Galeazzo Ciano. Si era nel 1944. Ma ciò che non mi convince e mi lascia delle ombre di ricordi di quel tempo, di quegli anni, è ancora il fatto della liberazione di Mussolini. Allo stesso Mussolini non furono chiare alcune dinamiche se egli stesso ebbe a scrivere nella sua: "Storia di un anno. Il tempo del bastone e della carota", Milano, Mondadori, 1944. Così, stralciando alcuni pensieri, si comprende la posizione del Duce:

"Racconti di fughe e liberazioni, drammatiche, romantiche, talvolta fantastiche, si possono trovare nella storia, ad ogni epoca e per ogni popolo, ma la mia fuga dalla prigione del Gran Sasso anche oggi appare come la più audace, la più romantica di tutte e, nello stesso tempo, la più moderna come metodo e stile".

Una fuga romantica? Una fuga con stile? Anche quella fuga si addice al personaggio dannunziano qual era, appunto, il Duce. Sembrava scolpito da un D'Annunzio audace ed efficace.

Soltanto qualche giorno dopo si comincia una nuova storia. Perché nuova? Perché gli italiani erano convinti che la guerra sarebbe finita con il crollo del fascismo. Così non è stato. Il 12 settembre si riapre una triste stagione. Imprevedibile. Imprevista per gli stessi angloamericani. Ma non per Hitler.

Mussolini viene rimesso al comando di un fascismo fantasma. Di un fascismo che aveva perso i fascisti di un tempo e cercava di attrezzarsi con i fascisti rimasti. Forse quelli più fedeli. Forse quelli che hanno preferito morire con la camicia nera. Ma questa è un'altra storia.

Il 12 settembre è una data che riapre un conflitto che si pensava chiuso.

Rimangono impresse le parole di Mussolini pronunciate da Radio Monaco il 18 settembre: "… Dopo un lungo silenzio ecco che nuovamente vi giunge la mia voce, e sono certo che la riconoscerete…".

Appena quattro giorni dalla liberazione e il fascismo diventa la Repubblica Sociale di Salò.

 

(a cura di Pierfranco Bruni)






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Un'altra operazione antimafia in Toscana ("Ammit"), la 'ndrangheta? Non esiste, è solo un'invenzione giornalistica

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Operazione ”Ammit” contro la 'ndrangheta, coordinata dalle Dda di Firenze e Reggio Calabria, è stata condotta in Toscana. Nell'ambito dell'operazione, effettuata a conclusione delle indagini condotte per oltre due anni dalla Guardia di finanza e dalla Dia, sono state arrestate cinque persone e sequestrati nelle due regioni beni per un valore di 44 milioni di euro. I sequestri, in particolare, sono stati effettuati a Montecatini Terme, Gioia Tauro e Lamezia Terme. Ventinove gli immobili sequestrati, fra cui la casa di cura di Gizzeria Lido e 12 fabbricati residenziali in Toscana
REGGIO CALABRIA, LA ‘NDRANGHETA COLONIZZA ANCHE LA TOSCANA FRA L’INDIFFERENZA DELLE ISTITUZIONI 
Le indagini, condotte per oltre due anni dai finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Pistoia e del Gico del Nucleo di Polizia tributaria di Firenze, si sono concluse con l'arresto di cinque persone ed il sequestro nelle due regioni di beni mobili ed immobili per un valore di 44 milioni di euro. anche reparti della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, Catanzaro e Lamezia Terme. I sequestri preventivi sono stati eseguiti sulla base di indagini effettuate congiuntamente dalla Dia di Reggio Calabria e dai finanzieri del Nucleo Polizia tributaria di Pistoia e del Gico di Firenze.
Domenico Salvatore


FIRENZE- L'Italia, è il paese che ha il maggior numero di siti riconosciuti dall'UNESCO. Tra questi una buona fetta sono ascrivibili ala città di Firenze. Un primato che richiama milioni di turisti, vacanzieri, gitanti. È l'ottavo comune italiano per popolazione e il primo della Regione Toscana.La città di Firenze è il cuore della conurbazione Firenze - Prato - Pistoia, che conta oltre 1 500 000 abitanti.Nel Medioevo è stato un importante centro culturale, commerciale, economico e finanziario; nell'età moderna ha ricoperto il ruolo di capitale del Granducato di Toscana sotto il dominio delle famiglie dei Medici e dei Lorena. Fu capitale d'Italia dal 1865 al 1871, dopo l'unificazione del Paese (1861).Importante centro universitario e patrimonio dell'umanità UNESCO, è considerata il luogo d'origine del Rinascimento ed è universalmente riconosciuta come una delle culle dell'arte e dell'architettura, nonché rinomata come una delle più belle città del mondo, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei - tra cui il Duomo, Santa Croce, gli Uffizi, Ponte Vecchio, Piazza della Signoria e Palazzo Pitti. Una città sana, onesta, pulita, intelligente e laboriosa, ben lontana dai giri malavitosi, legati alla criminalità organizzata. Sebbene, non tutti siano d’accordo. Anzi. Giuseppe Quattrocchi, procuratore capo della repubblica di Firenze, (In predicato di essere sostituito da Ilda Boccassini od Armando Spataro, procuratori aggiunti di Milano) che ad ottobre lascerà per raggiunti limiti di età, è convinto, per esempio che la ‘ndrangheta non abbia messo piede in Toscana. Ể la Firenze di Claudio Villa e Luciano Tajoli…

“Firenze stanotte sei bella/ In un manto di stelle/ Che in cielo risplendono tremule/ Come fiammelle,/ nell'ombra nascondi gli amanti/ le bocche Tremanti si parlan d'amor/ Intorno c'è tanta poesia/ Per te vita mia /Sospira il mio cuor./ Sull'Arno d'argento/ Si specchia il firmamento/ Mentre un sospiro e un canto/ Si perde lontan.../ Dorme Firenze/ sotto il raggio della Luna,/ ma dietro ad un balcone/ Veglia una madonna bruna./ Balconi adornati/ di pampini E glicini in fiore/ Stanotte schiudetevi ancora/ Che passa l'amore /Germogliano le serenate/ Madonne ascoltate:Son mille canzon/ Un vostro sorriso è la vita/ La gioia infinita/ L'eterna passion./ Sull'Arno d'argento/ Si specchia il firmamento/ Mentre un sospiro e un canto/ Si perde lontan/ Dorme Firenze/ sotto il raggio della Luna,/ ma dietro ad un balcone/ Veglia una madonna bruna./ Sopra il lungarni senti un'armonia/ D'amore sospirano gli amanti/ Stretti stretti cuore a cuore./”. Peccato che gli esperti, la cronaca nera ed anche quella giudiziaria, dicano che la ‘ndrangheta abbia messo piede in Toscana eccome. A prescindete dall’operazione “Ammit” della Guardia di Finanza. Solo u’ultima in ordine di tempo. Come afferma pure il ‘lancio’ dell’agenzia Ansa…” Operazione in Toscana e Calabria contro la 'ndrangheta. Le indagini, condotte per oltre due anni dai finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Pistoia e del Gico del Nucleo di Polizia tributaria di Firenze, si sono concluse con l'arresto di cinque persone ed il sequestro nelle due regioni di beni mobili ed immobili per un valore di 44 milioni di euro.

In particolare, i sequestri sono stati effettuati a Montecatini Terme, Gioia Tauro e Lamezia Terme. L'operazione vede impegnati, nella sua fase esecutiva, anche reparti della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, Catanzaro e Lamezia Terme. I sequestri preventivi sono stati eseguiti sulla base di indagini effettuate congiuntamente dalla Dia di Reggio Calabria e dai finanzieri del Nucleo Polizia tributaria di Pistoia e del Gico di Firenze. Società del settore immobiliare in Toscana e una casa di cura per disabili in Calabria. Sono gli interessi economici legati alla 'Ndrangheta emersi nell'inchiesta che ha portato all'arresto di cinque persone e al sequestro di beni per 44 milioni di euro. Le attività sarebbero riconducibili a un trentanovenne originario di Gioia Tauro, già condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso con l'accusa di essere un appartenente alla 'ndrina dei Mole. Secondo quanto emerso dalle indagini, i suoi interessi economici, inizialmente orientati verso l'acquisizione di una casa di cura per disabili a Gizzeria Lido (Catanzaro), si sono poi spostati verso la Toscana, con la creazione di una holding di controllo di cinque società, tra cui due immobiliari con sede a Montecatini Terme (Pistoia), con cui sono state realizzate villette a schiera ed appartamenti a Buggiano (Pistoia) e Cerreto Guidi (Firenze). Ventinove gli immobili sequestrati, fra cui la casa di cura di Gizzeria Lido e 12 fabbricati residenziali in Toscana. Le indagini sono state coordinate dalle Dda di Firenze e Reggio Calabria e condotte dai finanzieri di Pistoia, di Firenze e dalla Dia di Reggio Calabria.

Il blitz di oggi hanno impegnato anche i finanzieri di Reggio Calabria, Catanzaro e Lamezia Terme e uomini della Dia di Firenze.La 'ndrangheta ''non e' radicata, nonostante ci siano delle infiltrazioni'', specie nel settore economico. Lo ha detto il procuratore di Firenze Giuseppe Quattrocchi illustrando i dettagli dell'indagine. Gli investigatori hanno individuato, in Toscana e Calabria, una serie di società di fatto riferibili ad Armando Raso, già accusato di appartenere alla 'ndrina dei Mole. Secondo il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, ''Raso non avrebbe potuto operare se le banche non fossero state compiacenti'', visto che, ha aggiunto il capo centro della Dia di Reggio Calabria, Gianfranco Maria Ardizzone, sono stati scoperti ''conti correnti collegati a società che venivano movimentati da una persona, Raso, che ufficialmente con quelle società non aveva nulla a che fare''. ''Quello toscano - ha poi aggiunto De Raho - è un territorio di conquista per le mafie''. Per il comandante regionale della guardia di finanza toscana, Giuseppe Vicanolo, ''la crisi aiuta la criminalità organizzata, perché le esigenze di sopravvivenza spingono gli imprenditori a rivolgersi a chi ha disponibilità economica, finendo per cedere il controllo dell'attività'', ì. Sta succedendo la stessa cosa della Lombardia, del Piemonte, dell’Emilia e della Ligura.

Procuratori, Prefetti, Questori, Governatori, Sindaci e Presidenti della provincia, ma anche associazioni culturali ed enti, per decenni, si ostinarono ad affermare che le loro regioni, fossero esenti da infiltrazioni. Un incredibile disco verde per la ‘Gramigna’ calabrese, che ha avuto via libera per colonizzare la Valle Padana, tra l’assoluta indifferenza delle istituzioni. “Dove sta la ‘ndrangheta, dove si nasconde, non c’è…”beffeggiavano e canzonavano lor signori. “E un’invenzione giornalistica!”.  Dopo di che, la realtà drammatica è sotto gli occhi di tutti. Il ‘povero’ procuratore nazionale aggiunto, Vincenzo Macrì, che conosceva bene la ‘ndrangheta e le sue strategìe vincenti di espansione, dapprima a macchia di leopardo ( emigranti, soggiornanti, messaggeri, coordinatori ecc), poi a macchia d’olio, lanciò l’allarme, fece i nomi dei mammasantissima, ma gli toccò la fine di Cassandra. Sarà così anche in Toscana? Benchè ci siano anche le altre mafie. Domenico Salvatore




















E' morto Jimmy Fontana

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MUSICA: È MORTO JIMMY FONTANA - ROMA, 11 settembre 2013 - È morto a Roma nella sua abitazione Jimmy Fontana. Lo rende noto il suo agente Pasquale Mammaro. Fontana avrebbe compiuto a novembre 79 anni ed era malato da tempo. Cantautore, contrabbassista e attore, conobbe il suo periodo di massimo successo negli anni '60. Tra i suoi brani più noti 'Che sara«.

PERSEGUITA LA SUA EX MINACCIANDO DI SFIGURARLA CON L’ACIDO: 62ENNE IN MANETTE.

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DOPO DUE MESI DI INDAGINI I CARABINIERI ARRESTANO UN 62ENNE. AD
INCASTRARLO SONO STATE LE IMMAGINI DI UNA TELECAMERA.

ROMA 12 Settembre 2013 – Un 62enne originario della provincia di Roma è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Grottaferrata con l’accusa di atti persecutori nei confronti della sua ex compagna, 50enne di Grottaferrata. Tutto ha avuto inizio dopo che, lo scorso mese di maggio, la relazione sentimentale tra i due è finita e pertanto l’uomo da compagno è diventato un pericoloso e astuto stalker. Il 61enne, dal mese di luglio, aveva ripreso il dialogo con la sua ex compagna e contemporaneamente, in maniera assolutamente anonima, le rendeva la vita impossibile con minacce telefoniche dai telefoni pubblici, bottiglie di acido muriatico unite alle foto della donna con il volto imbrattato da un pennarello che lasciava nei posti da lei frequentati (abitazione e luogo di lavoro) ed ancora minacce con bottiglie contenenti benzina e frasi minatorie formate con ritagli di giornali.

Una serie di numerosi episodi durati oltre due mesi e che la donna ha puntualmente denunciato, affidandosi ai Carabinieri. La 50enne si fidava di quello che, inconsapevolmente, era diventato il suo aguzzino al quale raccontava le vicende inquietanti che le stavano accadendo. Lo scorso 28 agosto, dopo oltre due mesi di indagini, c’è stata la svolta: le telecamere di videosorveglianza del negozio, riconducibile alla donna e installate dopo gli episodi persecutori, hanno ripreso il persecutore mentre depositava una bottiglia di plastica identica a quelle rinvenute in precedenza. A quel punto, la vittima ha riconosciuto in quelle immagini il suo ex compagno. Dalla perquisizione effettuata nell’abitazione del 62enne, i Carabinieri della Stazione di Grottaferrata hanno rinvenuto bottiglie, acido e liquido infiammabile uguali a quelli utilizzati per le minacce. Il 62enne, residente nella stessa città della vittima, è stato tradotto presso il carcere di Velletri, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

MARINO - CARABINIERI LO ARRESTANO PER RAPINA E SCOPRONO UN LABORATORIO PER LA COLTIVAZIONE DI MARIJUANA.
MARINO (RM) – I Carabinieri della Stazione di Marino hanno arrestato un 36enne di Frascati, già conosciuto alle forze dell’ordine, con le accuse di Tentata rapina, lesioni aggravate e coltivazione, produzione e detenzione di sostanze stupefacenti. L’uomo, nel pomeriggio di ieri, ha tentato di rapinare il titolare di una concessionaria di auto sulla via dei Laghi. La vittima si è visto piombare nell’autosalone il 36enne che, insieme a una donna, lo ha improvvisamente aggredito colpendolo al volto con un casco da motociclista, poi ha tentato di impossessarsi di una delle utilitarie in esposizione. Sfortunatamente per lui, però, il telecomando dell’auto aveva le batterie scariche, quindi, non riuscendo ad aprire le portiere, la coppia si è data velocemente alla fuga.

I Carabinieri della Stazione di Marino, grazie al racconto della vittima e di altri testimoni, sono riusciti ad identificare il rapinatore, che è stato ammanettato nella sua abitazione, dove si trovava ancora in compagnia della complice.

Le sorprese non sono finite lì, perché durante la perquisizione dell’appartamento dove vivevano i malviventi, i Carabinieri hanno scoperto, nascosto da una botola, un vano adibito a laboratorio per la coltivazione di marijuana, completo di lampade ed essiccatori, oltre a 50 grammi di “erba” pronta per essere venduta.

Il 36enne è stato portato nel carcere di Velletri in attesa dell’udienza di convalida mentre la donna, denunciata a piede libero, dovrà rispondere di favoreggiamento personale.

APPIA NUOVA - IRRUZIONE NOTTURNA IN UNA LUSSUOSA CONCESSIONARIA D’AUTO. 28ENNE ROMENO ARRESTATO DAI CARABINIERI.

ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma IV Miglio Appio hanno arrestato un 28enne romeno con l’accusa di tentato furto aggravato. L’uomo, la scorsa notte, dopo aver scavalcato la recinzione di una nota e lussuosa concessionaria di via Appia Nuova, si è diretto al parco auto ed è riuscito ad entrare nelle auto nuove fiammanti che vi erano parcheggiate. Lo scopo del ladro era, probabilmente, quello di rubare i sofisticati navigatori satellitari, autoradio ed altri accessori da destinare poi al mercato illegale. L’addetto alla sicurezza, notata la presenza dell’uomo, ha contattato il “112” e i Carabinieri della Stazione Roma IV Miglio Appio sono immediatamente intervenuti scoprendo il 28enne mentre tentava di aprire lo sportello dell’ennesima autovettura ed è stato ammanettato. L’arrestato, trovato in possesso di cavi e arnesi da scasso, è stato accompagnato in caserma in attesa di essere processato con rito direttissimo.

Multiservizi Reggio Calabria, il direttore tecnico smentisce il blocco della Processione

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Multiservizi Reggio Calabria_il direttore tecnico smentisce il blocco della Processione

Il direttore tecnico della Multiservizi di Reggio Calabria intende – con la presente nota stampa – rassicurare la cittadinanza sul regolare svolgimento delle celebrazioni Mariane ed in particolare della Processione. 

Un lungo e cordiale colloquio telefonico è, infatti, intercorso ieri sera tra Augusto La Cava, direttore tecnico della Multiservizi e Gaetano Suraci, Presidente dell'Associazione dei Portatori della Vara, nel corso del quale il direttore tecnico ha chiarito che le notizie apparse sulla stampa, inerenti un paventato, quanto improbabile, blocco della Processione da parte dei dipendenti della partecipata, sono destituite del benché minimo fondamento. La Cava, inoltre, ha tenuto a sottolineare che tutto il personale della Multiservizi si impegna con abnegazione a prestare la propria attività lavorativa, anche andando oltre gli obblighi contrattuali con il Comune, in vista delle Processioni. I lavoratori guardano all'Avvocata del Popolo reggino con fede e speranza auspicando nella Sua intercessione per una soluzione alle gravose problematiche che incombono sul loro futuro. 




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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 347 69 11 862

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Professore, permette una foto?

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Reggio Calabria 12 settembre 2013 -  Era il 26 luglio 2013 quando alla fine di un convegno mi avvicino al professor Pasquino Crupi e al governatore Giuseppe Scopelliti.

Professore, permette una foto col Governatore? e lui (Pasquino): è un onore per me! E il Governatore: l'onore è il mio.

Se permettete l'onore è il mio (LP). E ho fatto la foto.

Questa la storia di uno scatto (da me definita foto "parlata")

Luigi Palamara



Milano: due volte dimessa, partorisce in auto.

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Foto d'archivio.
E' successo a una donna di Locate Triulzi. La piccola sta bene ma i genitori sporgeranno una denuncia.

MILANO, 12 Settembre 2013 - Per due volte si è presentata al pronto soccorso dell'Ospedale Buzzi di Milano e per due volte è stata rimandata a casa. E alla fine ha partorito a bordo di un'auto.

La piccola che è venuta alla luce sta bene ma i genitori sporgeranno una denuncia. Tornata a casa a Locate Triulzi, la madre ha capito che il parto era imminente ma, ripresa la tangenziale in macchina, all'ospedale e' arrivata con la bambina in braccio, partorita durante il viaggio.

Napolitano nomina Giuliano Amato giudice costituzionale.

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 Giuliano Amato e Giorgio Napolitano.
Lo ha nominato Giorgio Napolitano con decreto. Fa parte delle prerogative del Capo dello Stato scegliere cinque dei quindici 'giudici delle leggi'''.

ROMA, 12 Settembre 2013 - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, "con decreto in data odierna, ha nominato ai sensi dell'art. 135 della Costituzione, Giudice della Corte Costituzionale il Professore Giuliano Amato".

Fa parte delle prerogative del Capo dello Stato scegliere cinque dei quindici 'giudici delle leggi'''.

"Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano con decreto in data odierna - si legge nella nota del Quirinale - ha nominato ai sensi dell'art. 135 della Costituzione, Giudice della Corte Costituzionale il Professore Giuliano Amato, in sostituzione del Professor Franco Gallo, il quale cessa dalle sue funzioni di Giudice e di Presidente della Corte Costituzionale il prossimo 16 settembre.

Il decreto è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Onorevole Dottor Enrico Letta. Della nomina del nuovo Giudice Costituzionale il Capo dello Stato ha dato comunicazione al Presidente del Senato della Repubblica, al Presidente della Camera dei Deputati e al Presidente della Corte Costituzionale".

Cazzola, Amato ottima scelta  - "La nomina di Giuliano Amato alla Consulta non è solo il giusto riconoscimento per una personalità di grande intelligenza, cultura ed esperienza maturata, ad altissimo livello, in tutte le occasioni in cui è stato chiamato a servire il Paese. Questa nomina del presidente della Repubblica rende onore al Paese e dimostra una volta di più che, con Giorgio Napolitano, l'Italia è in buone mani".

Lo dichiara, in una nota, Giuliano Cazzola, dirigente nazionale di Scelta civica per l'Italia. "Io ho avuto la fortuna di conoscere già alcuni decenni orsono Giuliano Amato e di collaborare con lui, imparando ad apprezzarne le qualità. Con il suo ingresso alla Consulta sento valorizzato un pezzo di un'Italia migliore che mi appartiene, quando a fare politica non erano i saltimbanchi, i giovani turchi, gli studenti fuori corso o quant'altro 'passa il convento' in questi anni difficili", conclude Cazzola.

Manager 49enne, regala soldi a sconosciuti dopo ictus.

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Cambio di personalita' di un manager brasiliano. Medici seguonmo il caso del Paziente A, primo caso nel Paese.

SAN PAOLO 12 Settembre 2013 - Un manager brasiliano di 49 anni ha cominciato a donare tutto il proprio denaro ai poveri dopo aver avuto un ictus.

Il caso, il primo in Brasile, viene seguito da medici dell'Universita' federale di Rio de Janeiro (Ufrj).

Il manager, denominato 'Paziente A', ha subito un cambio di personalita' dopo l'ictus tale da portarlo a donare tutto il proprio denaro a sconosciuti incontrati in strada. ''I sintomi di generosita' eccessiva e persistente sembrano dipendere da un problema del controllo degli impulsi'', ha detto lo specialista Leonardo Fontenelle, neurologo dell'equipe che segue il manager.

La moglie del professionista ha detto alla rivista 'Epoca' che la nuova personalita' del marito ''sta causando molto stress alla famiglia, oltre ad intaccare i nostri risparmi''

Riapre dopo il rogo, il Liceo classico 'Socrate' di Roma.

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Ministro Carrozza a studenti, 'siate ribelli e cambiate il mondo'. Marino: 'Seguite il cuore'.

ROMA 12 Settembre 2013 - "L'incendio alla nostra scuola e' un atto che ci ha distrutto, ma ora siamo qui pronti a ricominciare più forti di prima. A tutti gli studenti dico: 'Ragazzi, non date fuoco alla vostra scuola per nessun motivo, ma amatela". Così Linda Zennaro, 18 anni, studentessa dell'ultimo anno del Liceo classico Socrate di Roma, che stamani celebra la riconsegna dei locali distrutti da un incendio appiccato da quattro alunni a luglio e ricostruiti. Alla cerimonia sono attesi il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza, il sindaco Ignazio Marino e il presidente della Regione Nicola Zingaretti, oltre ad altre autorità.

''Avete scelto bene la vostra scuola. Buon lavoro''. Lo ha detto il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza visitando la 1 C del liceo Socrate di Roma, in cui oggi vengono riconsegnati i locali distrutti a luglio da un incendio appiccato da quattro studenti. Il ministro, accompagnato nell'aula dal sindaco di Roma Ignazio Marino e dal preside Vincenzo Rudi, si è informata sulla situazione dell'istituto: ''Abbiamo avuto anche un leggero incremento delle iscrizioni - ha detto il preside''. 'Meno male, perché in altre regioni al classico è stato un disastro', ha replicato Carrozza. La cerimonia di riconsegna in aula magna assieme a Marino, al governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, al prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e al commissario straordinario della Provincia di Roma Umberto Postiglione. È presente anche il presidente dell'VIII Municipio della Capitale Andrea Catarci

Marino a studenti, seguite sempre il cuore  -"Avevo in mente le immagini del 13 luglio, quando sollevai un libro da un mucchio bruciato. Immagini terribili come di un Paese in guerra".

Lo ha ricordato il sindaco di Roma Ignazio Marino alla cerimonia di inaugurazione del liceo classico Socrate della Garbatella, gravemente danneggiato a luglio da un incendio appiccato da quattro studenti. "Ricostruendolo tutti insieme, istituzioni e cittadini, abbiamo dimostrato che 'potere' non e' un sostantivo, ma un verbo: poter fare, poter agire, realizzare - ha detto Marino a studenti, professori e impiegati riuniti in aula magna -.

Avete diritto non solo a studiare, ma in una scuola come questa anche a seguire le vostre inclinazioni. Buona scuola, seguite sempre il vostro cuore".

Zingaretti, si può ricostruire fiducia - "Con la ricostruzione in meno di due mesi del liceo Socrate "abbiamo dimostrato che non siamo soli e che si puo' ricostruire una minima fiducia gli uni negli altri".

Cosi' il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti alla cerimonia di riconsegna dell'istituto colpito a luglio da un incendio doloso appiccato da quattro studenti. "La citta' ha vissuto l'incendio come una ferita di tutti - ha detto Zingaretti -. Un fatto molto bello. E' una scuola molto importante di Roma: studenti e professori contribuiscono alle battaglie civili della citta'. Chi colpisce il Socrate colpisce una comunita' molto piu' grande della vostra - ha aggiunto rivolto alla platea in aula magna -. Nessuno doveva permettersi di farvi questa ferita, ma c'e' stata una reazione collettiva".
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