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SCUOLA - In tre anni tagliati 47mila non docenti: a rischio vigilanza e gestione istituti

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SCUOLA - In tre anni tagliati 47mila non docenti: a rischio vigilanza e gestione istituti

 

Anief lancia l'allarme nel corso di un seminario nazionale svolto a Roma: anziché aumentare gli organici delle scuole, diventate autonome, gli ultimi governi hanno ridotto di un quinto il contingente nazionale degli Ata. E non è finita: con la nuova spending review a rischio altri 10mila posti. Mentre le assunzioni in ruolo procedono con il contagocce.

 

I tagli al personale della scuola si sono abbattuti anche su collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici: a seguito della cancellazione spropositata di migliaia di istituti autonomi, solo negli ultimi tre anni sono stati cancellati 44.500 Ata. Cui vanno aggiunti 2.395 direttori dei servizi generali e amministrativi. In tutto 47mila posti in meno, che corrispondono ad un quinto del totale dei non docenti.

 

Il dato è stato reso noto nel corso di un seminario Anief su pianeta Ata e scuola autonoma, svolto questa mattina a Roma presso l'hotel H10: la riduzione di organico ha ridotto a 205mila gli Ata complessivi della scuola italiana, rispetto ai 252.000 effettivi dell'anno scolastico 2007/08. Invece di incrementare il loro numero, a seguito dell'introduzione dell'autonomia scolastica, che ha prodotto forti sgravi per le amministrazioni periferiche del Miur e degli ex provveditorati agli studi, per meri motivi di risparmio finanziario nazionale si è deciso di cancellare un Ata su cinque.

 

"È sempre più evidente– spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – che questa spregiudicata opera di dimensionamento voluta dagli ultimi governi sta mettendo a serio rischio il funzionamento delle scuole: tagliare in un solo triennio il 20% del personale a supporto della didattica compromette inevitabilmente tasselli fondamentali per il nostro sistema di istruzione, come la vigilanza negli istituti e le pratiche riguardati studenti, famiglie e personale".

 

Purtroppo non è finita: secondo le ultime indiscrezioni sulla nuova spending review, il Governo sarebbe in procinto di eliminare altri 800 istituti. In tal caso, considerando almeno una decina di Ata per ogni scuola, più altrettanti Dsga, vi sarebbero altri 10mila tra collaboratori, amministrativi e tecnici che verrebbero meno. "Uno dei punti centrali per risparmiare sulla spesa pubblica – commenta ancora Pacifico – dovrebbe anche stavolta andare incostituzionalmente a ridurre il numero di istituti e plessi scolastici. Dimenticando che ha però già messo in ginocchio l'erogazione del servizio, visto che oggi una scuola, quindi un solo dirigente scolastico, in media coordina a distanza altre quattro scuole".

 

Durante il seminario è anche emerso che sono davvero poche le nuove immissioni in ruolo previste nel triennio 2013-2015 attraverso la Legge 128/13: appena 13.400 tra amministrativi, tecnici ed ausiliari. A tal proposito i delegati Anief hanno messo in luce che tra i posti già vacanti, al netto dei futuri pensionamenti, ve ne sono quasi altrettanti ancora disponibili: ben 12.773, considerando 2.692 assistenti amministrativi, 1.032 assistenti tecnici, 8.172 collaboratori scolastici, 126 cuochi, 104 collaboratori scolastici tecnici, 111 guardarobieri, 36 infermieri.

 

Il giovane sindacato autonomo ha, infine, preso posizione contro l'illegittimità dell'invarianza finanziaria che lascia allo stipendio iniziale i neo-assunti, nonostante i tanti anni di precariato alle spalle: "secondo la Comunità europea– conclude Pacifico – questi precari dovevano già percepire gli scatti biennali di anzianità, che quindi non possono essere negati solo perché queste unità di personale sono state assunte in ruolo".

 

24 novembre 2013     

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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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Un Cardinale che sta dieci anni avanti a noi!

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Ho ricevuto molte lettere sulla  costituente promossa dall'Istituto Sturzo.  Naturalmente c'è chi si lamenta che le cose procedano con molta lentezza, c'è chi si spaventa perché non esistono gli strumenti giusti (partito? movimento? testimonianza ecclesiale?) e c'è infine chi nega che ci possa essere qualcosa di politico in comune fra i cattolici. Tutto questo aumenta il pessimismo e l'incertezza. Per prendere una pausa apro a notte inoltrata il mio canale preferito: 805 RAI Storia. Siccome sono un dislessico, digito invece 850 e mi compare il Papa. Sta leggendo un messaggio video trasmesso ad una nutrita assemblea riunita a Verona sotto lo strano nome di Festival della Dottrina Cristiana. Il Papa legge con una attenzione un po' annoiata un documento sulle iniziative economiche che possano riformare la società capitalistica. Poi smette di leggere e con la sua specialissima maniera racconta un episodio della sua infanzia quando il padre gli insegnò che le ingiustizie dell'economia si curano con la cooperazione, metodo lento e paziente ma sicuro.

La cosa mi incuriosisce ed aspetto per osservare bene cosa può essere un Festival della Dottrina Cristiana promosso con il patrocinio dello strano sindaco di Verona e con la collaborazione di tutti quei movimenti cattolici che a Roma non riescono a mettersi d'accordo.


Prende la parola un Cardinale che non conosco. Poco dopo si sovrappone a lui una scritta  che lo presenta come Cardinal Maradiaga. Ha una faccia da indio, parla un italiano molto asciutto, senza accento spagnolo e senza vergognarsi di dire, al momento opportuno: "Come si dice in italiano questa parola?". Solo il giorno dopo ho appreso che è nicaraguegno e perfino uno dei sei cardinali del governo del Papa.

Il Cardinale, vestito da prete, ha un inizio molto deciso. "La austerità è una cosa giusta e persino santa se è fondata su un principio etico, ma non c'è austerità quando si crea un metodo che serve solo a riempire le tasche ai più furbi. Non è austerità il sistema in cui aumenta la diseguaglianza."

" Si dice che la crisi economica si risolverà con lo sviluppo ma facciamoci la domanda centrale:  sviluppo sì ma verso che cosa?"

(Mi viene in mente Pasquale Saraceno che ai tempi del piano Vanoni, che prevedeva uno sviluppo del 5% all'anno, si domandava: "E' uno sviluppo importante, ma per fare che cosa?").

"Lo sviluppo è vero sviluppo quando il suo risultato è la giustizia sociale". A questo punto il Cardinale cita un premio Nobel dell'economia, che guarda caso è anche membro di una commissione che collabora con il Papa, il quale dice che l'onda di questa austerità rischia di danneggiare fortemente il benemerito sistema sociale europeo ed aggrava la sofferenza della popolazione.


"Bisogna pensare ad un sistema più equo e si deve cambiare la società diminuendo le disuguaglianze, non pensare soltanto allo sviluppo economico, ma dirigersi verso uno sviluppo umano inteso come la nostra grande sfida. Camminando nel deserto siamo arrivati al punto in cui abbiamo costruito un vitello d'oro, lo abbiamo chiamato mercato e lo adoriamo. L'adorazione del vitello d'oro provoca disuguaglianza."

Il Cardinale va avanti di questo passo e dice: "Ci si lamenta che i mercati si comportano male, ma il mercato è solo una convenzione. Sono gli uomini che si comportano male. Noi sappiamo per certo, lo dobbiamo ricordare, che la negazione dei diritti sociali danneggia anche i diritti civili. Un povero non è libero quanto lo è un ricco".


Il Cardinale approfondisce la questione citando i testi giusti e le dottrine economiche di cui ha buona confidenza, ma dopo aver dato la sua bella spiegazione con le dovute definizioni viene al punto centrale: che fare?

La risposta è : "Siamo tenuti tutti moralmente a fare una pastorale sociale".

A questa parola il Cardinale dà un significato nuovo: non intende una predica ai poveri. Pastorale socialeè la testimonianza e l'attività di tutti, Chiesa, movimenti, associazioni, laici, cittadini. Tutti fanno parte della pastorale che è una testimonianza cristiana vivente da applicarsi secondo i principi della sussidiarietà. Faccio un balzo sulla seggiola. Ma questo Papa non era quello che si doveva disinteressare della politica?

La formula di questo Cardinale che viene dal Nicaragua non mi sembra affatto apolitica. La pastorale sociale è un modo uovo per mostrare la dottrina cristiana: "E' una casa ed una scuola di comunione, è un'agape di testimonianza, è un modo di vivere e di testimoniare la libertà del Signore nella storia".(Bravo Cardinale!). "La società umana ha bisogno di un lievito diverso di quello offerto dalle società finanziarie e la pastorale sociale è un dovere di tutte le associazioni e di tutti i movimenti. Il compito è di avere meno disuguaglianze e più sviluppo. E lo sviluppo umano significa più uguaglianza sociale. Non basta che cresca il Pil, deve crescere anche la famiglia umana".


Comincio a capire che cosa è un Festival della Dottrina Cristiana.

Credo che a questo punto al Cardinale sia nato un dubbio in testa. Deve aver pensato: non avranno mica capito, quando ho parlato di lievito, che dobbiamo restare una piccolissima minoranza chiusa dentro la madia in attesa che qualcun altro ci adoperi per fare il pane?

Infatti il Cardinale subito aggiunge:"Siamo troppo pochi? Non importa, siamo come il piccolo David davanti al grande Golia ed abbiamo solo un piccolo sasso. Bisogna solo lanciarlo nella direzione giusta".

Improvvisamente tutte le lettere, le telefonate, gli interventi dubbiosi, le distinzioni, le precisazioni, il partito, la minoranza, la rifondazione, il lievito, la costituente, mi sembrano argomenti del passato. Me ne occuperò certamente con pazienza e gentilezza come è mio dovere di direttore di questo piccolo e malandato giornaletto, ma senza sconforto e senza pessimismo. C'è un Cardinale nicaraguegno che sta dieci anni avanti a noi!


Bartolo Ciccardini




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Luigi Palamara
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A Zagarise c'è Passione insieme alla Fondazione Politeama di Catanzaro.

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Zagarise, grazie alla partecipativa attività di connessione con il territorio, svolta dal sindaco della ridente località montana della presila catanzarese, Pietro Raimondo, entra da protagonista in uno dei quattro appuntamenti previsti dalla rassegna "Musica & Cinema – I luoghi ritrovati" della Fondazione Politeama di Catanzaro. La manifestazione, realizzata nell'ambito del bando degli Eventi Culturali Storicizzati della Regione Calabria e finanziata con i Fondi POR FESR 2007/2013, offre al pubblico spettacoli originali con la presenza di artisti di grande spessore capaci di contaminare generi diversi. L'appuntamento è previsto per il prossimo mercoledì 27 novembre, alla ore 18 presso il Centro di Informazione Turistica (Piazza Aldo Moro), con la proiezione del film doc-musicale Passione di John Turturro. "Mentre stiamo per allestire il programma di "Natale in borgo"– ha dichiarato l'Assessore alla Cultura, Adele Guzzettiabbiamo colto immediatamente questa importante collaborazione svolta in partenariato con la Fondazione Politeama, Università Magna Grecia di Catanzaro e la FIDAPA. Un'occasione singolare che vuole offrire la magia del grande schermo ai nostri concittadini, con un'opera importante che è stata presentata alla 67a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e che ha vinto il premio Capri Cult Movie Award. Un film pieno di grandi successi della cultura musicale napoletana, che ha portato all'allestimento di uno spettacolo che ha girato l'Italia e che sarà rappresentato nei prossimi giorni anche presso il Teatro Politeama del nostro capoluogo". La pellicola di John Turturro, è un viaggio intrigante nella musica di Napoli tra vicoli, volti e memorie, con le secolari canzoni classiche napoletane. Un occhio appassionato sulla città alle pendici del Vesuvio che guida l'italo-americano Turturro (regista newyorkese di origini pugliesi) all'interno della meravigliosa storia della canzone napoletana. "Ci è piaciuta molto questa coincidenza– ha proseguito la Guzzetti – che vuole presentare alla nostra comunità un film che parla di passione, un tema che riecheggia molto nella nostra quotidiana azione amministrativa. Così come troviamo assolutamente consono il parallelismo che mette idealmente di fronte due realtà belle e controverse come la città di Napoli e il territorio in cui Zagarise recita un ruolo da protagonista. Due mondi simili, dotati di un fascino indiscusso e che hanno in comune la grande voglia di riscatto". La pellicola Passione è un'opera filmica che rappresenta l'incanto travolgente della napoletanità, che viene racchiuso in un suggestivo documentario che intreccia un leggendario passato a un altrettanto glorioso presente, in un'avventura musicale appassionante che omaggia Napoli dalle sue radici fino ad oggi. Si va dal "Canto delle lavandaie del Vomero" (del 1200) a "Napul'è" di Pino Daniele, attraversando la storia indimenticabile della canzone partenopea in un suggestivo percorso di voci e immagini inedite che dal passato tornano a rivivere in un presente i cui volti sono quelli di: Lina Sastri, Massimo Ranieri, Mina, Pietra Montecorvino, Peppe Barra, Pino Daniele, Enzo Avitabile, James Senese, Spakka-Neapolis, Avion Travel, Raiz, Fiorello e tanti altri ancora. Tra le strade della città, set del film, riecheggiano i ritmi appassionati di "Tammurriata nera", la struggente malinconia di "Malafemmena", l'allegra passionalità di "Come facette mammeta" e tante altre canzoni classiche napoletane, mentre sul grande schermo rivivono, attraverso contributi anche inediti, le voci di Carosone e Angela Luce. Affascinato dal richiamo per lui irresistibile della musica, in particolare di quella napoletana, John Turturro con questo film rende un suo personale tributo a Napoli partecipando in prima persona con le sue interviste agli Avion Travel, Raiz e Senese.


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Le notizie di oggi 24 novembre 2013, mattino

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NCD: GASPARRI, ESTREMISTI DELL'OPPORTUNISMO, PENSANO A POLTRONE = Roma, 24 nov. - «E basta con questa storia del partito estremista sostenuta contro di noi da estremisti dell'opportunismo. Si leggano l'editoriale del Sole 24 ore che demolisce la legge di stabilità e il governo Letta. Estremista anche il giornale della Confindustria? Estremisti i vertici di Confedilizia, dei costruttori dell'Ance, della Confagricoltura, dei sindacati, delle tante organizzazioni sociali duramente critiche verso il governo? Estremisti perfino coloro che scoprono tardivamente gli argomenti critici verso la Merkel e l'Ue che aveva sostenuto solo Silvio Berlusconi?». Lo dichiara Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato. «Lo stesso Letta -ricorda l'esponente di Fi- critica gli ayatollah dell'Europa e perfino Casini scopre che certe scelte Ue sono deleterie. Non voglio definire traditore nessuno. Ma dei pentiti dell'europeismo, del berlusconismo, dei pentiti della coerenza ci preoccupiamo poco. Guardiamo ai fatti e ai contenuti. Gli altri alla poltrona».

FEMMINICIDIO: UIL-EURES, 9 NEL LAZIO A METÀ 2013, IN AUMENTO Come in intero 2012. Nel 2008-2012 oltre il 70% da partner o ex  - ROMA, 24 NOV - Sono 9 le donne uccise nel Lazio nei primi sei mesi del 2013, il numero più alto degli ultimi tre anni. Nell'intero 2012 infatti era stato sempre pari a 9 il numero delle vittime, 10 nel 2011 e 11 nel 2010. Questi alcuni dei dati sul femminicidio raccolti e analizzati dalla Uil di Roma e del Lazio in collaborazione con l'Eures (Servizi europei per l'impiego). Il forte incremento del 2013, che da gennaio a giugno ha già eguagliato i numeri del 2012, proiettato su base annua darebbe un totale di 18 vittime, ovvero un numero superiore alla media degli ultimi dieci anni, pari a 16 vittime l'anno. Dal rapporto emerge che dal 2003 al 2012 nel Lazio sono state uccise 126 donne, di cui 60 negli ultimi quattro anni. Di queste il 70,6% era residente a Roma e provincia. Sempre nella provincia capitolina sono avvenuti tutti i 9 femminicidi dello scorso anno (di cui 6 nella capitale). Il 71,7% dei femminicidi della regione tra il 2008 e il 2012 è avvenuto tra le mura domestiche, ad opera di mariti, conviventi o ex coniugi e/o compagni. Il 65,5% del totale delle vittime era di nazionalità italiana, il 33,6% straniere residenti sul nostro territorio. Dato quest'ultimo perfettamente in linea con quello nazionale: l'84% delle vittime era di nazionalità italiana. E il 95,5% di queste è stato ucciso da connazionali, «soltanto» il 4,5% da stranieri. È soprattutto la fascia 25-44 anni quella più colpita, anche se particolarmente elevata risulta anche la fascia over 65. Lo studio evidenzia che nell'ambito di tutti gli omicidi volontari compiuti nel Lazio tra il 2008 e il 2012, quelli in famiglia rappresentano la percentuale più alta, il 31,8 del totale, seguiti subito dopo dalla criminalità comune (30,5%).

RENZI,ORA TOCCA A NOI, NON FAREMO QUELLI CHE ASPETTANO ++  - ROMA, 24 NOV - «Noi ci candidiamo per poter dire una volta e per tutte che tocca a noi. Che non faremo quelli che aspettano. Torneremo a sognare a patto che a farlo siamo tutti insieme». Così Matteo Renzi ha concluso il suo intervento alla convention del Pd.

RENZI, DIMEZZARE PER DUE I COSTI DELLA POLITICA  - ROMA, 24 NOV - «Dimezzare per due i costi della politica»: è l'obiettivo che Matteo Renzi si propone «a costo che mi si dia del populista». «Che senso ha il Cnel che da 67 anni rende pareri? E la Corte costituzionale che costa il doppio degli organi analoghi in tutto il mondo? E che i dirigenti pubblici italiani guadagnino il doppio che in Europa?». 

PAPA: CAREZZE A BAMBINI E SCAMBIA 'ZUCCHETTÒ CON SACERDOTE = Città del Vaticano, 24 nov. - Al termine della messa conclusiva dell'Anno della fede, Papa Francesco ha compiuto un lungo giro in piazza San Pietro, con la 'papamobilè aperta, per salutare gli oltre 60.000 fedeli presenti all'evento. Prima di salire sulla vettura, dopo aver salutato i patriarchi orientali, i cardinali e i vescovi presenti alla celebrazione che aveva presieduto, Papa Bergoglio ha abbracciato anche i sacerdoti, uno dei quali ha scambiato con lui lo zucchetto bianco. Francesco ha poi salutato con sorrisi e benedizioni la folla, e fermandosi di tanto in tanto a baciare e accarezzare i bambini che gli venivano avvicinati.

PD: RENZI, MIA PRIMA INIZIATIVA CAMPAGNA SU SCUOLA - ROMA, 24 NOV - «Il Pd deve fare una gigantesca campagna sulla scuola. Sarà la prima iniziativa su cui chiederò il voto. Per rifare il Paese si riparte da lì, dagli asili, non dallo spread». Lo ha detto Matteo Renzi alla Convention del Pd.(

NCD: CASCIO, LE 'VELINÈ SONO RIMASTE TUTTE CON BERLUSCONI = 'IN FORZA ITALIA È RIMASTA GENTE IMPRESENTABILE COME MICCICHÈ E ROMANÒ Palermo, 24 nov.- - «Le 'velinè sono rimaste tutte con Berlusconi...». Lo ha detto l'ex Presidente dell'Assemblea regionale siciliana Francesco Cascio e deputato di Ncd Francesco Cascio intervenendo alla convention del movimento a Palermo. «Ieri sono stato alla presentazione a Roma - dice - e a invitarmi sul palco è stato il ministro Lupo, questa è la dimostrazione plastica che qualcosa è cambiato - dice Cascio - prima mi avrebbe presentato una 'velinà che dopo pochi mesi mi sarei trovata seduta in Parlamento». Poi Cascio ha parlato degli «impresentabili», citando Gianfranco Miccichè «che candidandosi da solo alle Regionali ha fatto perdere il centrodestra» ma anche con il Pid di Saverio Romano «per vent'anni hanno tentato di offenderci e ora sono 'scendilettò di Berlusconi. Sono perdone che succhiano dalla mammella di Berlusconi fino a quando c'è da succhiare, salvo poi andarsene». 

PD: RENZI, BANCHIERI NON VENGANO A VOTARE ALLE PRIMARIE  - ROMA, 24 NOV - «Se tra i tanti che non andranno a votare le primarie, quest'anno non verranno a votare i banchieri, io sarò contento. Non vengano alle primarie, i banchieri. Lavorino nell'interesse dei piccoli artigiani e delle famiglie». Così Matteo Renzi, parlando alla Convenzione nazionale del partito

M5S: RENZI, GRILLO CI INSULTA, SUOI PARLAMENTARI INSULTANO ELETTORI = Roma, 24 nov.   «Grillo fa il Vaffa Day la settimana precedente le nostre primarie» e concentra in un giorno «gli insulti agli altri, poi però negli altri 364 giorni i suoi parlamentari insultano gli elettori» non facendo le cose che si erano impegnati a realizzare. Lo dice Matteo Renzi alla convenzione Pd.

 L.ELETTORALE: RENZI, SE VINCO LA PORTIAMO ALLA CAMERA ++ (ANSA) - ROMA, 24 NOV - Il giorno dopo le primarie del Pd «la questione legge elettorale la si porta alla Camera, per fare qualcosa di concreto». Così Matteo Renzi, alla Convenzione nazionale del partito, citando la battaglia di Roberto Giachetti.

CALCIO:MORTO AMADEI; ZINGARETTI,CIAO FORNARETTO CI MANCHERAI  - ROMA, 24 NOV - «Se n'è andato Amadeo Amadei, indimenticabile centravanti della Roma e della Nazionale, campione di un calcio dal volto umano che ora non c'è più e che noi tutti rimpiangiamo. Ciao 'fornarettò, ci mancherai». Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

FI: RENZI, NO PAURA COLPO SEGRETO CAV, MA DISEGNO IN CHIARO** = Roma, 24 nov.  - «Berlusconi ha annunciato un colpo segreto. Mi dicono: non hai paura? A me fa sufficiente paura il disegno chiaro che è quello di creare un centrodestra à la carte» con Forza Italia, Ncd, Fratelli d'Italia, la Lega e poi «presentarsi insieme alle elezioni per sconfiggere la sinistra». Lo dice Matteo Renzi alla convenzione Pd.

PD: RENZI, SE CE LA FACCIO, PARTITO LIBERO E SCALABILE = Roma, 24 nov.   - «Questo giro è capitato a me di essere in testa e vedremo cosa succederà l'8 dicembre. Questo significa che questo partito è veramente libero e scalabile da chiunque. Se ce la faccio io, ce la può fare chiunque, in modo libero, anche un pò arzigogolato come stiamo facendo noi». Lo dice Matteo renzi alla Convenzione Pd.

PUGILATO: A PACQUAIO TITOLO WELTERS,'LO DEDICO A MIO POPOLÒ Campione torna al successo e si commuove per vittime tifone - ROMA, 24 NOV - Il pugile filippino Manny Pacquaio è tornato sul ring ed ha battuto l'americano Brandon Rios in un match valido per il titolo dei pesi welters versione Wbo. L'incontro si è svolto questa notte a Macao e il campione filippino ha avuto il voto unanime dei tre giudici di gara. Vittoria netta ai punti dunque e morale alle stelle per il campione filippino tornato alla ribalta dopo i grandi successi degli anni scorsi, cui aveva fatto seguito il ritiro prematuro dai combattimenti e l'impegno in politica. Poi il ritorno sul ring, un ritorno un pò accidentato, caratterizzato dalle due sconfitte inattese dell'anno scorso contro Timothy Bradley e Juan Manuel Marquez. Ma la vittoria di questa notte contro Rios sembra aver restituito alla boxe un grande campione. Per il quale ora si profila l'assalto a Floyd Mayweather, attualmente detentore della corona dei welter nelle versioni WBC e Wba e dei superwelter WBc. Pacquaio ha dedicato la sua vittoria alle Filippine e in particolare alle vittime del tifone che ha causato migliaia di morti e di dispersi, e devastato il centro del Paese. «Celebro non il mio ritorno alla vittoria, ma il ritorno alla vita del mio popolo dopo il disastro» ha detto il pugile dopo il combattimento, che è stato seguito in tv da centinaia di suoi tifosi anche a Tacloban, cittadina particolarmente colpita dal tifone. Quella ottenuta questa notte per Pacquaio è la 55ma vittoria sul ring, insieme con 5 sconfitte e due match finiti in parità.

RAI3: «FUORI TG», CINQUE MILIONI DI ITALIANI POVERI = Roma, 24 nov. -  - Quelli che dormono alla stazione o per strada; quelli che mangiano alla mensa della Caritas; quelli che non arrivano a fine mese e rinunciano a tante cose. Cinque milioni di italiani poveri, dice l'Istat; molti molti di più gli italiani impoveriti durante questi anni di crisi economica, e negli ultimi mesi la situazione è ancora peggiorata. Questo il tema della puntata di domani di «Fuori tg», lo spazio di approfondimento del Tg3 in diretta tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle 12,25, a cura di Massimo Angius e Paola Sensini. Ospiti di lunedì: il direttore del Censis Giuseppe Roma e il presidente delle Acli Gianni Bottalico. Conduce in studio Maria Rosaria De Medici.

FAMIGLIA GAMBIZZATA A PALERMO, INDAGINI - PALERMO, 24 NOV - Un'intera famiglia è stata gambizzata, a Palermo, nel quartiere Zen, da due persone che sono poi fuggite. Gli aggressori hanno bussato alla casa, sono entrati e hanno sparato a Paolo Romito, 49 anni, la figlia Valentina di 21 e la moglie Giuseppina Savasta, di 43. I tre sono stati soccorsi dagli operatori del 118 e portati in ospedale: hanno una prognosi di un mese. Secondo i primi accertamenti sarebbe stata usata una calibro 9. Ancora oscuro il movente del gesto: i carabinieri stanno interrogando le tre vittime. L'aggressione è accaduta in via Girardengo. 

MALTEMPO: SCIACALLI IN AZIONE AD OLBIA, TRE SORPRESI IN CENTRO AIUTO SENZA TITOLO = Olbia, 24 nov. -   - I carabinieri del reparto territoriale di Olbia, nel corso del pomeriggio di ieri, ad Olbia, dopo alcune segnalazioni pervenute da cittadini insospettiti dalla ripetuta presenza di persone nei luoghi di distribuzione aiuti umanitari, hanno sorpreso tre cittadini africani in possesso di ingenti quantitativi di derrate alimentari e indumenti ritirati, senza che questi ne avessero titolo, presso il centro di smistamento della parrocchia di S.Antonio. I carabinieri sono impegnati a dare assistenza alle popolazioni colpite nell'area colpita dall'alluvione, ma anche ad effettuare attività di monitoraggio su distorsioni e iniziative fraudolente portate avanti da soggetti che speculano a vario titolo sulla gara di solidarietà per gli aiuti per l'emergenza.

CALCIO: ADDIO A AMADEI, «L'OTTAVO RE DI ROMA» Guidò i giallorossi al primo scudetto nel 1942 - ROMA, 24 NOV - È morto a 92 anni Amedeo Amadei, uno dei più grandi giocatori italiani di sempre. Ha chiuso i suoi giorni a Frascati, cittadina alle porte di Roma dove era nato nel 1921. Per la sua popolarità era soprannominato «l'ottavo re di Roma». Guidò i giallorossi alla conquista del primo scudetto nel 1942. Quando giocò la prima volta (Roma-Fiorentina del 2 maggio 1937) Amadei aveva soltanto 15 anni, nessuno ha mai esordito prima di lui in serie A. Altro record insuperato: segnò il primo gol in campionato la domenica successiva, infilando il mitico Olivieri (che sarebbe diventato campione del mondo l'anno dopo) in un Livorno-Roma finito 5-1. La prima vittoria di Amadei con la maglia giallorossa arrivò la domenica dopo: 1-0 al Novara sul campo di Testaccio. Fu l'inizio di una grande carriera, che portò il ragazzo di Frascati a vestire anche le maglie di Inter e Napoli, e quella della nazionale. Ma il nome di Amadei resta legato soprattutto ai colori giallorossi della Roma, per l'affetto e la passione, ampiamente ricambiati, che lo legarono a questa squadra e ai suoi tifosi. Con 174 reti in 423 partite è il 12mo marcatore di tutti i tempi nella storia della serie A. Allo storico campo della Roma a Testaccio, Amadei era arrivato ragazzino, scappando di nascosto in bicicletta dalla bottega di panettiere del padre dove faceva il garzone (da qui il soprannome di 'fornarettò) per un provino per la squadra del cuore. Qualche mese dopo, l'esordio in serie A: primo stipendio un impermeabile, e 800 lire al mese. Questo romano dei Castelli è stata l'anima popolare del primo scudetto giallorosso, vinto dalla Roma nel 1942. Un titolo conquistato contro un Torino già sulla rampa di lancio verso anni di gloria, e un Venezia ricco di giocatori di classe. Proprio al Venezia Amadei segnò il gol della vittoria decisiva, ricevendo l'investitura di 'ottavo re di Romà, una onorificenza successivamente riservata solo al «divino» Falcao. Dopo 12 anni di Roma Amadei andò all'Inter per formare con Lorenzi (il popolare 'Velenò) una coppia d'attacco molto efficace. Nelle due stagioni milanesi, arricchite dalla bellezza di 42 gol, il 'fornarettò si rivelò anche una mezzapunta di grande talento. Aveva 29 anni quando passo al Napoli per 5 stagioni. Segnò di meno, ma le sue giocate furono ancora straordinarie. Di quel periodo, Amadei raccontava un episodio divertente accaduto quando, in occasione di un Napoli-Roma finito 1-0, segnò il gol del successo partenopeo: «dopo la partita tornai a casa con la mia macchina targata Roma, e paradossalmente dovetti subire gli insulti dei tifosi napoletani prima che si rendessero conto che invece ero stato l'artefice del successo della loro squadra». In nazionale Amadei giocò 13 partite segnando 7 reti. L'azzurro gli spianò, a sua insaputa, anche le porte di una breve carriera politica nella Capitale: «Nel maggio del '52 giocai accanto a Silvio Piola nell'attacco dell'Italia che a Firenze pareggiò 1-1 con la grande Inghilterra. Segnai io quel gol. La Dc mi propose la candidatura alle elezioni comunali» e il popolarissimo 'fornarettò sbaragliò la concorrenza, risultando primo degli eletti, più votato anche del sindaco Rebecchini. Ma la politica non lo appassionò e, chiusa la carriera sportiva, Amadei se ne tornò nella sua Frascati, a tempo pieno nell'azienda di famiglia. Ma la sua popolarità è rimasta intatta. Nel 2001, quando compì 80 anni, a Frascati fu festa grande, con consegna di medaglie e banda in piazza. Oggi è il giorno del cordoglio dei tifosi e della As Roma. I funerali martedì pomeriggio a Frascati.

ALLUVIONE SARDEGNA: ANCORA NESSUNA TRACCIA DEL DISPERSO Proseguono le ricerche dell'allevatore nel Nuorese   - CAGLIARI, 24 NOV - Ancora nessuna traccia della persona dispersa nell'alluvione di lunedì in Sardegna, mentre si trovava nelle campagne tra Bitti e Onanì, in provincia di Nuoro. I vigili del fuoco, con l'ausilio delle unità cinofile e dei volontari, continuano a setacciare il territorio alla ricerca di Giovanni Farre, 61 anni, mappando le varie zone. Invariato, intanto, il numero degli sfollati, che si è fermato a quota 871 tra persone ospitate a casa di amici e parenti e altre che si trovano nei vari centri di accoglienza. Mentre la situazione sta tornando lentamente alla normalità grazie alla tregua data dal maltempo - secondo le previsioni dell'Arpas Sardegna, nelle prossime ore il tempo sarà molto nuvoloso con precipitazioni a carattere di rovescio o temporalesco nel nord dell'Isola e nelle zone occidentali - proseguono gli interventi nelle zone maggiormente colpite dal nubifragio. Al momento al lavoro ci sono 303 Vigili del Fuoco, 251 operatori dell'Ente Foreste, 97 del Corpo Forestale e circa 400 volontari. 


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Prima della Scala. Lunedì l'assessore Del Corno presenta "Violetta in città": Gli eventi della Prima diffusa nel bicentenario della nascita di Verdi

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Milano, 24 novembre 2013 - Lunedì 25 novembre, alle ore 12, nella Sala Stampa "Franco Brigida" a Palazzo Marino, l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno presenta alla stampa il programma di "Violetta in città", l'iniziativa che, da domenica 1 a sabato 7 dicembre, diffonde in città - con dirette, concerti, mostre, spettacoli, lezioni e incontri - la tradizionale "Prima" della Scala, quest'anno dedicata a Giuseppe Verdi e a "La Traviata".

Intervengono:
- Carlo Maria Cella, Capo Ufficio Stampa Teatro alla Scala
- Antonio Marano, Vice Direttore Generale RAI
- Andrea Prandi, Direttore Relazioni Esterne e Comunicazione Edison


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CONCLUSO A PLATANIA (CZ) L’ANNO DELLA FEDE - Grande festa per monsignor Rimedio e i parroci anziani

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CONCLUSO A PLATANIA (CZ) L'ANNO DELLA FEDE
Grande festa per monsignor Rimedio e i parroci anziani

PLATANIA – Domenica scorsa la parrocchia San Michele Arcangelo, a chiusura dell'anno della fede indetto da Benedetto XVI,  ha festeggiato monsignor Vincenzo Rimedio e tutti i sacerdoti della diocesi di Lamezia, arrivati al 75° anno di età, i monsignori: Giuseppe Ferraro, Eugenio Zaffina, Armando Augello, Antonio Marghella, Enzo Pujia, Giuseppe Amelio, Giuseppe Mazzotta e Pierino Fazio.

«A conclusione dell'Anno della Fede, in comunione con il Papa Francesco – ha esordito Luigi Cantafora, vescovo della diocesi di Lamezia Terme - siamo qui riuniti con una celebrazione familiare in cui esprimiamo la gratitudine al Signore per il dono alla nostra Chiese delle vostre vite e del vostro ministero. Cristo ha ottenuto la pace per la Chiesa e l'umanità intera, attraverso la sua Croce. La scena della crocifissione, nei quattro Vangeli, è il momento della verità, in cui si squarcia il velo del tempio e appare il Santo dei Santi. Voi, carissimi presbiteri che per raggiunti limiti d'età non ricoprite l'ufficio di parroco, avete dedicato la vostra vita al servizio della Chiesa. Ora il servizio è più umile, più nascosto, ma non per questo meno fruttuoso». 
La lodevole iniziativa, presso la chiesa San Michele Arcangelo, ha visto la partecipazione di tutta la comunità platanese, insieme agli amministratori comunali, il vicesindaco Davide Esposito ed il comandante Giorgio Carafa con i carabinieri della stazione di Platania.
Al termine della solenne celebrazione il vescovo emerito di Lamezia monsignor Vincenzo Rimedio si è congratulato con la comunità di Platania, esprimendo la sua gratitudine verso il parroco. «Questa iniziativa ha riscosso la mia approvazione completa in quanto sia in me che nei parroci emeriti ha riconosciuto un proficuo lavoro nella vigna del Signore svolto con impegno e dedizione». 

Dopo aver espresso sentimenti di ringraziamento, di riconoscenza e di affetto nei confronti dei vescovi Cantafora e Rimedio e dei parroci emeriti della diocesi di Lamezia Terme, il parroco di Platania don Pino Latelli ha ricordato che «la comunità, attraverso una seria di iniziative nel percorso di quest'anno, ha avuto l'opportunità di crescere nella fede con delle specifiche catechesi e anche attraverso la testimonianza di cristiani e sacerdoti che quotidianamente hanno speso e spendono la loro vita a servizio della fede, del vangelo e della chiesa. Il mio augurio è che la conclusione dell'anno della fede sia l'inizio di una riscoperta della bellezza del cammino della fede e di un nuovo slancio missionario della chiesa». A rendere ancora più suggestiva la celebrazione  è stata la performance dei bambini che frequentano il catechismo che, al termine della cerimonia religiosa, in un clima di festa, hanno eseguito  alcuni brani musicali in omaggio ai prelati comunicando forti emozioni ed  ottenendo applausi ed unanimi consensi.  La speciale giornata si è conclusa con l'agape fraterna e con il taglio di una artistica  torta offerta da Ferdinando Cimino titolare della pasticceria "La dolce vita" di Platania.
Raffaele Spada


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Commercio. Domani l'assessore D’Alfonso presenta Re Panettone, due giorni dedicati al dolce simbolo della citta’

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Milano, 26 novembre 2013 – Domani, mercoledì 27 novembre, alle ore 11.30, presso la Sala Stampa di Palazzo Marino l'assessore al Commercio, Attività produttive, Turismo, Marketing territoriale, Franco D'Alfonso, presenta alla stampa Re Panettone. La due giorni di degustazioni e intrattenimento a ingresso gratuito che, da sabato 30 novembre a domenica 1 dicembre, metterà a confronto 40 tra i migliori maestri pasticceri a livello nazionale, veri artisti nel realizzare il più amato dei dolci natalizi, il Panettone. Alla conferenza verrà tagliato il  classico panettone da 5 kg della pasticceria Martesana.

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LUCA CARBONI, "FISICO&POLITICO. UN CONCERTO SPECIALE": DOMANI LA CONFERENZA STAMPA

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Comune di Bologna
Mercoledì  27  novembre  alle  13, in sala stampa Luca Savonuzzi di Palazzo
d'Accursio,   si   svolgerà   la  conferenza  stampa  di  presentazione  di
"Fisico&Politico. UN CONCERTO SPECIALE", a Bologna il 20 dicembre prossimo.

Interverranno:
Alberto  Ronchi,  assessore  alla  Cultura  e rapporti con l'Università del
Comune di Bologna;
Luca Carboni, cantautore.

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L’andamento del turismo nella provincia di Reggio Calabria nel 2013

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La Camera di Commercio di Reggio Calabria, in collaborazione con IS.NA.R.T (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche), cura il monitoraggio dell'andamento del settore turistico in ambito provinciale elaborando, attraverso la rilevazione diretta dei dati presso gli operatori, report trimestrali che offrono una puntuale descrizione della performance del mercato. Nel trimestre estivo del 2013 la provincia di Reggio Calabria registra, purtroppo, un tasso medio di occupazione delle camere delle strutture ricettive contenuto al 26% in luglio, al 43% ad agosto, all’11% in settembre1. Un valore di vendite costantemente inferiore alla media regionale che vede un tasso del 44% a luglio, del 62% ad agosto e del 18% a settembre. Anche rispetto al 2012 il trend provinciale appare negativo, con un calo di vendite delle camere per tutto il trimestre (a luglio -16,2 punti percentuali; agosto -10,7 p.p.) Analizzando nel dettaglio le tipologie di strutture ricettive, sono quelle del comparto alberghiero a registrare le migliori performance (37% di camere occupate a luglio, 53% ad agosto e 21% a settembre). E’ in particolare la categoria dei 4 e 5 stelle a restituire i risultati migliori, con un tasso del 52% a luglio, del 63% ad agosto e del 32% a settembre. Nel comparto non alberghiero (B&B, campeggi ed altro) sono, invece, le imprese alternative, come le case per ferie e le pensioni, a raggiungere l’occupazione più alta (43% a luglio, 45% ad agosto), seguite dai B&B (26% a luglio, 51% ad agosto) mentre per gli agriturismo ed i campeggi il mese di agosto vede occupata circa 1/3 della disponibilità. Sul territorio, la performance delle vendite, pur in un andamento complessivamente negativo, vede una discreta tenuta per la sola città di Reggio Calabria (che realizza il 41% di occupazione a luglio, il 43% ad agosto ed il 30% a settembre), mentre le strutture montane si attestano al 25% di occupazione a luglio, al 43% ad agosto (con una media del 63% per la settimana di ferragosto) ed al 14% a settembre.

Le località marine si fermano ad ¼ della disponibilità nel mese di luglio, raggiungendo un’occupazione del 43% ad agosto per terminare al 9% in settembre. In particolare, analizzando più nel dettaglio l’occupazione delle camere nelle aree costiere, quella Tirrenica realizza il 32% a luglio, il 43% ad agosto ed il 17% a settembre; mentre l’area Ionica concentra le vendite in agosto (43%), per poi fermarsi al 22% di occupazione a luglio e addirittura al 6% a settembre. Sono inoltre significativi i recenti dati diffusi dalla Banca d’Italia, nell’ambito del proprio monitoraggio semestrale, sugli arrivi e le presenze di turisti stranieri: da gennaio a giugno 2013 nella provincia di Reggio Calabria, gli arrivi, i pernottamenti e le spese dei viaggiatori stranieri risultano quasi dimezzati rispetto al primo semestre 2012 (rispettivamente, 23 mila arrivi rispetto ai 36 mila del 2012; 160 mila pernottamenti rispetto ai 288 mila dello scorso anno; 14 milioni di euro di spesa rispetto ai 23 milioni del 2012). 1 Dato provvisorio Il monitoraggio degli eventi

Nel trimestre estivo, l’Osservatorio turistico provinciale curato dalla Camera di Commercio è stato arricchito anche dal monitoraggio di quattro eventi culturali di particolare rilievo per la provincia di Reggio Calabria, attraverso indagini alle imprese ed ai visitatori, al fine di approfondirne il grado di attrattività e le ricadute positive sul territorio. La Varia di Palmi è un evento che coinvolge una gran parte delle imprese della filiera turistica locale: quasi il 95% delle imprese intervistate ha dichiarato di averne tratto benefici per la propria attività attraverso un incremento delle vendite (per il 77,8% dei casi, con una crescita media indicata del +21,9%), vantaggi in termini di immagine (16,7%), contatti con nuovi clienti (11,1%) o nuovi fornitori (solo per il 10% delle imprese di ristorazione). L’evento è apprezzato anche dai turisti: tutti i visitatori lo consiglierebbero ad amici, parenti e conoscenti, legando le aspettative dell’evento a tre fattori: divertimento, arricchimento culturale e scoperta di luoghi nuovi. L’evento comunemente definito “Festa di Madonna” che si svolge nella città di Reggio Calabria nei primi di settembre, ha anch’esso un impatto positivo: coinvolge circa 8 su 10 imprese che conoscono l’evento, anche se solo il 5,2% è attivato direttamente nella manifestazione (in particolare bar/caffè, 17,6%). L’evento genera riscontri favorevoli per il 21,6% degli imprenditori, di cui l’87,5% ha registrato un incremento delle vendite del +13%. L’evento religioso in onore della Madonna di Portosalvo, Patrona e Regina della Città di Siderno, ha una risonanza sul territorio molto ampia e l’81,4% delle imprese conosce questa manifestazione di fine estate. Il coinvolgimento diretto da parte degli imprenditori, tuttavia, è più contenuto: solo il 13,3% delle imprese partecipa all’organizzazione dell’evento. Ad esprimere l’apprezzamento per l’evento sono soprattutto i visitatori. In particolare, tra coloro che scelgono di alloggiare in strutture ricettive (un terzo dei pernottanti) si segnala una spesa di circa 95 euro. L’evento della festa di San Rocco organizzata a Gioiosa Ionica ha una forte tradizione e coinvolge operatori e comunità nell’ultima domenica di agosto. Tra le imprese questa manifestazione ha ormai raggiunto una certa risonanza ed il 76% degli operatori conosce l’evento, specialmente le imprese ricettive (80%).

La percezione degli imprenditori sull’evento è positiva e la valutazione dell’evento sfiora l’eccellenza . “Continua purtroppo il vistoso calo turistico nella nostra Provincia” dichiara Lucio Dattola, Presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria. “Arrivare a stento ad occupare ad Agosto la metà dei posti letto indica chiaramente lo stato di deficit strutturale che ormai da anni attanaglia il comparto turistico reggino. Unico dato veramente incoraggiante è l’impatto positivo degli eventi culturali a carattere religioso.

Ciò dimostra, come ripetiamo da anni, che per programmare strategie condivise di sviluppo strutturale della filiera turistica e, con essa, dell’intero territorio, è fondamentale attivare una rete tra gli attori istituzionali e le associazioni di categoria che coniughi l’aspetto tipicamente culturale e religioso con le risorse materiali ed immateriali dell’intera offerta turistica”. I dati complessivi sull’andamento del turismo sono scaricabili dal sito della Camera di Commercio - Sezione Pubblicazioni - Informazione Economica Newsletter trimestrale: http://www.rc.camcom.gov.it/P42A763C195S193/Informazione-Economica-Newslettertrimestrale. htm

Biotestamento. Comune, gia' 220 iscrizioni, 400 le richieste di informazioni

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Majorino: "Risultato sorprendente, i milanesi continuano a chiamare per poter depositare le proprie volontà". Quasi 1.500 persone iscritte al Registro Unioni civili. Il 13 dicembre l'apertura della Casa dei Diritti in via De Amcis 10

Milano, 26 novembre 2013 – Sono 220 i milanesi che, a una settimana dall'apertura, hanno scelto di iscriversi al Registro per le dichiarazioni anticipate di volontà sui trattamenti sanitari e di fine vita. Oltre 400 le richieste di informazioni sul nuovo servizio attivo dal 18 novembre scorso presso l'assessorato alle Politiche sociali in Largo Treves 1. È questo il bilancio della prima settimana di attività dello sportello avviato dal Comune di Milano per tutti i cittadini che desiderano consegnare una dichiarazione anticipata di volontà su uno o più dei seguenti tre ambiti: trattamenti sanitari che si intende o non intende consentire in situazione di perdita di coscienza definibile come permanente e irreversibile; prelievi e trapianti di organi e tessuti; cremazione e dispersione delle ceneri.

"Questo servizio – spiega l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – è stato fortemente voluto dai milanesi e i dati confermano questa volontà. Sono loro che ci hanno chiesto il riconoscimento di un diritto fondamentale rispetto alla libertà di scelta su questioni etiche così rilevanti. Come Amministrazione ci siamo fatti trovare pronti, perché condividiamo il principio di lasciare a ciascuno la possibilità di decidere su trattamenti sanitari di fine vita".

Dopo l'apertura del Registro delle Unioni civili avvenuto il 18 settembre 2012, cui si sono iscritte fino ad oggi circa 1.500 persone (772 coppie l'hanno effettuato e 5 sono prenotate per i prossimi giorni) e dello sportello per le dichiarazioni anticipate di volontà lo scorso 18 novembre, l'Amministrazione è pronta ad un altro passo in tema di diritti: il prossimo 13 dicembre, in via De Amicis 10, sarà aperta la Casa dei Diritti, un luogo di difesa, affermazioni e condivisione dei diritti e delle libertà di ciascuno, dove poter denunciare discriminazioni e disparità, trovare ascolto e aiuto.

"Intendiamo dare voce e tutelare i diritti di tutte le cittadine e i cittadini – ribadisce Majorino – in attesa che il nostro Parlamento, ancora incapace di legiferare su queste materie, faccia un passo avanti dando agli italiani quelle opportunità che sono realtà in tutti gli altri Paesi d'Europa. Il Registro delle Unioni civili, il deposito delle dichiarazioni di volontà anticipata e la Casa dei Diritti rappresentano la determinazione di Milano nel riaffermare il suo ruolo di laboratorio nazionale di diritti civili".

Riguardo alla tutela dei diritti delle famiglie di fatto il Comune di Milano, insieme al Consiglio nazionale di Notariato parteciperà alla giornata di informazione sui contratti di convivenza "Open Day Contratti di Convivenza" che si terrà sabato prossimo 30 novembre. A Milano saranno aperti due centri di consulenza gratuita:
·        Presso la sede del Consiglio Notarile di Milano, via Antonio Locatelli, 5, dalle 9 alle 19;
·        Presso l'Urban Center di Milano, in Galleria Vittorio Emanuele, 11/12 dalle 9 alle 19.
All'Urban Center, nel corso della giornata, si terranno anche due incontri pubblici (alle ore 11 e alle ore 16) durante i quali i notai illustreranno la normativa e risponderanno alle domande dei presenti.



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Carta vetrata: il 29/11 la presentazione a Reggio Calabria del quarto romanzo di Paola Bottero

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Carta vetrata: il quarto romanzo di Paola Bottero

racconta la deriva della società cosiddetta moderna

 

venerdì 29 novembre, alle 17, al Palazzo della Provincia di Reggio Calabria

(Biblioteca) la presentazione dell'ultima uscita di Sabbiarossa Edizioni

 

Non è ancora stato presentato ufficialmente, l'ultimo romanzo edito da sabbiarossa EDIZIONI, e già sta andando in ristampa. Carta vetrata, quarta opera di narrativa di Paola Bottero, è stata presentata in anteprima al TropeaFestival Leggere&Scrivere il 6 novembre, quando la giornalista Cristina Vercillo ha conversato con l'autrice di etica personale, sociale e professionale, partendo dalla trama del libro per arrivare alla realtà odierna. «Una realtà in cui l'apparenza è diventata sempre più spesso sostanza, in cui l'unico orizzonte sembra essere la notorietà, fondata sul nulla», come ha commentato Paola Bottero.

Si legge nella sinossi delle 312 pagine che hanno come copertina un collage, pastelli e matite su cartavetrata a grana fine ("invertebrati", opera originale dell'artista Caterina Luciano): "Un rapimento in una terra impastata di 'ndrangheta. La suspense entra nel circo mediatico sempre alla ricerca di nuove storie da dare in pasto all'opinione pubblica, in una corsa contro il tempo che non basta mai, per raggiungere la notorietà. Un mondo in cui nasce e si consuma il nuovo traguardo della società globale: la spettacolarizzazione televisiva come unico orizzonte per essere. Che è apparire, a qualunque costo. Protagonista e comprimari di carta vetrata corrono senza fermarsi mai, cercando il proprio spazio in un mondo dove notizie, azioni, idee, personaggi sono usa e getta. Partendo da Reggio Calabria e arrivando fino a Roma, carta vetrata toglie il velo a un mondo che non è fatto solo di passione e dedizione, ma nasconde sotto il tappeto ambizioni smodate e il vuoto di una superficialità trasformata in sostanza. Dove l'unica verità è la finzione. Ritmo accelerato, in un crescendo che porta all'apnea, guardando dal di dentro la camera stagna che costruisce, giorno dopo giorno, una realtà parallela. Quella mediatica".

Scrive del romanzo Ippolita Luzzo: «Incalzante e spietato, denuncia un vivere sempre piccolo e utilitaristico, senza retorica. Scrosta impietoso il giorno per giorno di un protagonista senza luce, opaco di slanci, in un televisivo anch'esso terribilmente vacuo. […] Un libro sull'insignificanza, direbbe Kundera, dei nostri tempi senza eroi».

Commenta Doriana Righini: «Un trip costante. La scrittura ha una feroce immediatezza, scorre veloce a ritmo sincopato, in un turbinio di immagini che paiono la rappresentazione in sequenza di specchi per allodole».

Del romanzo, del futuro del giornalismo e della società e di molto altro si parlerà venerdì 29 novembre, alle 17, al Palazzo della Provincia di Reggio Calabria, in piazza Italia.

Josephine Condemi, giovane giornalista studiosa di comunicazione e new media, coordinerà la serata e gli altri tre relatori che incalzeranno Paola Bottero: Luciana Bova Vespro, anima di Snoq Rc, Eduardo Lamberti Castronuovo, assessore provinciale alla Cultura e alla Legalità, oltre che docente di etica della comunicazione e il giornalista "di lungo corso"Aldo Varano.

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Ma Aletto, Megera e Tisifone, tre donne alate con capelli di serpenti, che recavano tra le mani delle armi che usavano per torturare il malcapitato, abitavano ad... Oppido Mamertina?.

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I nomi delle 20 venti persone, arrestate alle prime luci dell'alba dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, diretto dal colonnello Lorenzo Falferi 1. PEPE Simone, nato a Roma il 17.08.1989, residente ad Oppido Mamertina; 2. MAZZAGATTI Rocco, nato ad Oppido Mamertina il 24.08.1973, residente a Oppido Mamertina; 3. MAZZAGATTI Giuseppe nato a Cinquefrondi il 20.09.1984, residente ad Oppido Mamertina; 4. DE PASQUALE Antonino, nato ad Oppido Mamertina il 30.08.1985, residente a Oppido Mamertina; 5. RUSTICO Leone, nato a Taurianova il 03.11.1981, residente ad Oppido Mamertina;  6. RUSTICO Giuseppe, nato ad Oppido Mamertina il 18.06.1980, residente a Catanzaro; 7. RUSTICO Pasquale, nato a Taurianova il 21.02.1985, residente ad Oppido Mamertina; 8. BONINA Rocco, nato ad Oppido Mamertina il 08.10.1978, residente a Oppido Mamertina; 9. SCARFONE Domenico, nato ad Oppido Mamertina il 03.07.1957, residente a Genzano di Roma; 10. POLIMENI Cosmo, nato ad Oppido Mamertina il 25.08.1987, residente  a Oppido Mamertina;11. POLIMENI Paolo, nato ad Oppido Mamertina il 27.05.1981, residente a Oppido Mamertina; 12. RUFFA Rocco Alessandro, nato ad Oppido Mamertina il 05.08.1991, residente a Borgia (Cz); 13. MAZZAGATTI Francesco, nato ad Oppido Mamertina il 26.8.1991, residente a Oppido Mamertina;1 4. ZAPPIA Diego, nato ad Oppido Mamertina il 14.06.1985, residente a Oppido Mamertina; 15. MURDICA Carmine, nato ad Oppido Mamertina il 05.02.1993, residente a Oppido Mamertina; 16. LENTINI Domenico, nato ad Oppido Mamertina il 22.05.1994, residente a Oppido Mamertina; 17. FERRARO Giuseppe, nato ad Oppido Mamertina il 06.12.1968; 18. PEPE Valerio, nato a Roma il 27.07.1991, residente a Oppido Mamertina; 19. PEPE Leandro, nato a Roma il 12.08.1974, residente a Roma; 20. SCARPONI Matteo, nato a Roma il 11.04.1992, residente a Roma; 
MA ROCCO MAZZAGATTI 50 ANNI, PADRINO DI OPPIDO MAMERTINA (RC), INVISCHIATO NELLE OPERAZIONI "INFINITO, CRIMINE E REALE", E NELLA FAMIGERATA FAIDA, CHE HA MIETUTO SVARIATE VITTIME, È IL CAPO DEI CAPI DELLA "PROVINCIA" DI CATANZARO ? 
C'è il contributo dei Comandi provinciali dei carabinieri delle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Roma, Latina, Macerata ed Agrigento.Su provvedimento di fermo di indiziato di delitto, spiccato dalla DDA di Reggio Calabria, diretta dal procuratore capo della Repubblica, Federico Cafiero De Raho, contro esponenti e fiancheggiatori delle cosche di Oppido Mamertina (RC). Le accuse, sono a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidi, intestazioni fittizie di beni e investimento di denaro di provenienza illecita nel mercato immobiliare della Capitale. ripresa della faida che vede contrapposta la cosca Mazzagatti-Polimeni-Bonarrigo a quella dei Ferraro-Raccosta e che ha mietuto dal 1991 numerose vittime. dedite al racket e allo spaccio di sostanze stupefacenti, ma avevano acquisito una spiccata capacità nel reimpiego del danaro di provenienza illecita, acquistando nelle aste giudiziarie immobili di pregio ubicati a Roma e nel Lazio ed intestati a prestanomi incensurati; sequestrati beni mobili e immobili per un valore complessivo di 70 milioni di euro, tra cui numerosi immobili situati a Roma. Il precedente delitto a Oppido, il 2 marzo 2012 alle  08.35 circa in Oppido Mamertina (RC), località "Madonna dei Campi", due individui con volto coperto da passamontagna ed armati di fucile caricato a pallettoni esplodevano più colpi verso  Bonarrigo Domenico, nato a Oppido Mamertina l'11.07.1967, ivi residente, via Foscolo, n. 5, coniugato, bracciante agricolo, censurato. Da qui, riprese la faida
Domenico Salvatore
OPPIDO MAMERTINA(RC)-Faide, potere, denaro, sangue, morte e rovina ma anche ospedale, tribunale, cimitero. Sono tutte stazioni della passione e morte, ma non resurrezione, di "nostra signora e padrona la 'ndrangheta". La narrativa, in conferenza stampa, del dottor Re Raho, (presenti anche il tenente colonnello Valerio Gianluca, il tenente colonnello Michele Miulli, il comandante del SECC, capitano Angelo Zizzi, ed il comandante della Compagnia di Palmi, Maurizio De Angelis) è come di consueto tempestiva ed appropriata. Il procuratore capo della DDA di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, riesce a stupire l'uditorio per la profonda conoscenza del fenomeno mafioso; e va bene. Uno, che ha diretto  la DDA di Napoli, certamente conosce le dinamiche criminali della Camorra e di converso, anche quelle della 'ndrangheta e di Cosa Nostra, se non della SCU e della Quintamafia o Basilischi. Ma De Raho, dimostra una dialettica eccezionale; un confronto leale, sincero e spontaneo, ma anche istituzionale, funzionale, efficiente ed efficace, nient'affatto scontati ed inevitabili. Qui habet auries audiendi audiat. Un riconoscimento sul piano oggettivo :"Reddite quae sunt caesaris caesari et quae sunt dèi, dèo.". Non sono complimenti sperticati al "signore del sesto piano",  massima espressione della Procura reggina, che in questo momento storico è "la numero uno d'Italia"; anche perché, sede della "Provincia", il massimo organo di autogoverno della 'ndrangheta. Lo diciamo con la stessa serenità d'animo con la quale ci siamo scagliati contro quei giudici  spergiuri, ingannatori e "venduti, che hanno tradito la Patria, la Repubblica, la Bandiera, la Toga, in nome del 'dio denaro' o di qualche prebenda, rendita e beneficio, che non gli cambiano la vita. Il canto delle sirene di Ulisse, a cui è difficile resistere. De Raho? Noi, lo vediamo così! Questa è la nostra opinione, alla quale non rinunceremo mai, per nessunissima ragione al mondo, questo è lapalissiano; e non pretendiamo mai, che venga spacciata per verità assoluta. Un giudice sgobbone. Uno stakanovista del suo lavoro. Napoli docet! Wikipedia, ci ricorda che…"in Magistratura nel 1977, Pubblico Ministero a Milano e dal 1984 a Napoli, ha condotto numerose battaglie giudiziarie contro la Camorra, in particolare contro il Clan dei Casalesi facendo catturare numerosi latitanti e coordinando un pool di magistrati che ha indagato sulle cosche del casertano; negli anni 1990 e 2000 ha fatto parte del pool che ha coordinato le indagini contro il clan camorristico dei casalesi, attività investigativa che poi è sfociata nel famoso Processo Spartacus dove De Raho ha rappresentato la pubblica accusa facendo condannare centinaia di camorristi.

Dal 2006 al 13 marzo 2013 è stato Procuratore aggiunto di Napoli; Il 13 marzo 2013 il plenum del CSM nomina, con 12 voti a favore contro gli 8 del procuratore di Caltagirone Francesco Paolo Giordano, De Raho nuovo procuratore della Repubblica di Reggio Calabria. Il 4 maggio 2013 ha ricevuto il premio Gerbera Gialla per la giustizia, consegnatogli a Reggio Calabria dall'associazione antimafia Riferimenti". Ma non siamo qui per dire "bravo, bravissimo" al dottor Federico Cafiero De Raho. I complimenti, fanno bene al morale, ma non fanno classifica nel CSM, quand'è l'ora di ricevere nomine importanti nelle Procure d'Italia. Il Procuratore,espone così bene gli argomenti che sembrano "zucchero filato". Inoltre, risponde a tutte le domande dei giornalisti, oramai un esercito, nessuno escluso. Non solo ma correda le risposte esaurienti ed esaustive, con tutta una serie di dati e date. Grazie, signor Procuratore. Questo le fa onore; il rapporto privilegiato con la stampa, porterà i suoi frutti allo Stato, che lei degnamente qui rappresenta. Lo stesso vale per il colonnello Lorenzo Falferi e per i suoi subordinati. A partire dal comandante del reparto operativo Provinciale tenente colonnello Valerio Gianluca, vicecomandante provinciale ed il parigrado Michele Miulli, comandante del ROS. L'operazione "Erinni". Non è la prima volta, e non sarà l'ultima, che le forze di polizia, coordinate dalla magistratura, si rivolgano alla Mitologia; anch'essa inventata dai Greci (mito, filosofia, democrazia, religione, gnoseologia, cosmogonia, arte, scienza; nella società, nella cultura, nella politica). 

Operazione "Erinni"; ma la mitologìa ancora una volta entra in ballo. Le Erinni (in greco: Ερινύες) sono, nella religione e nella mitologia greca, le personificazioni femminili della vendetta (Furie nella mitologia romana) soprattutto nei confronti di chi colpisce i parenti o i membri del proprio clan. Secondo il mito esse nacquero dal sangue di Urano, fuoriuscito quando Crono lo evirò, mentre la successiva tradizione poetica le dice figlie della Notte.Le Erinni sono tre sorelle: Aletto, Megera e Tisifone.Al fine di placarle, vennero chiamate anche Eumenidi (ossia, le "benevole"), si porgevano loro varie offerte e ad esse si sacrificavano le pecore nere. Le Erinni erano anche indicate con altri epiteti, come Semnai o Potnie ("venerabili"), Manie ("folli") e Ablabie ("senza colpa").Venivano rappresentate come geni alati, con la bocca spalancata nell'atto di cacciare urla terribili, con serpenti invece di capelli, recanti in mano torce o fruste o carboni e tizzoni ardenti. Il loro aspetto era quindi di tre donne alate con capelli di serpenti che recavano tra le mani delle armi che usavano per torturare il malcapitato.Così le descrive Claudio Claudiano nel De Raptu Proserpinae:« Coniurant Furiae crinitaque sontibus hydris Tesiphone quatiens infausto lumine pinum Armatos ad castra vocant pallentia Manes « Fanno lega le Furie, e Tisifone, avvolta di Maligni colubri, squassa con sinistri bagliori la torcia e chiama all'esangue raduno gli armati spettri »Il loro compito era quello di vendicare i delitti, soprattutto quelli compiuti contro la propria famiglia, torturando l'assassino con le armi che portavano con loro, fino a farlo impazzire.

Esse sono chiamate anche Dire da Virgilio. Spesso presenti nella cultura classica - emblematico, in proposito, il ruolo che assumono nell'Orestea di Eschilo - ritornarono sovente, come riferimento colto, tanto nella cultura medievale - Dante le indica come le custodi della città infernale di Dite - quanto in quella moderna e contemporanea, pur se, in quest'ultima, in modo abbastanza sporadico. Le si trovano anche nel romanzo "Le Benevole" di Jonathan Littell e nel romanzo "Furia" di Salman Rushdie. Citate anche da Marcel Proust ne All'ombra delle fanciulle in fiore.Le Erinni perseguitarono Alcmeone dopo l'assassinio di sua madre e straziarono Pentesilea che aveva involontariamente ucciso sua sorella in una battuta di caccia.Nella Medea di Euripide il coro invoca il raggio divino affinché fermi, ad evitare l'incombente duplice infanticidio, la mano di Medea, posseduta dalla sanguinaria Erinni, che le infonde lo spirito di vendetta.I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, diretto dal colonnello Lorenzo Falferi, hanno fermato a Oppido Mamertina venti persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, intestazione fittizia di beni e investimenti di denaro di provenienza illecita. 

L'indagine è scaturita a seguito della ripresa della faida che vede contrapposta la cosca «Mazzagatti-Polimeni-Bonarrigo» a quella dei «Ferraro-Raccosta» e che ha mietuto dal 1991 numerosi morti. In particolare, l'attività investigativa avrebbe permesso di far luce sugli interessi criminali dell'organizzazione, documentandone sia l'operatività nel racket delle estorsioni e nel traffico di stupefacenti, sia la capacità di riciclare gli ingenti proventi illeciti, acquisendo, con la compiacenza di alcuni avvocati e curatori fallimentari gravitanti nell'ambiente delle aste giudiziarie, diverse abitazioni ubicate nel territorio laziale, successivamente intestate, in maniera fittizia, a soggetti incensurati. Contestualmente, sono stati sequestrati beni mobili e immobili, anche di prestigio, riconducibili agli indagati, del valore complessivo di 70 milioni di euro. Si tratta di 88 immobili,12 beni mobili e 144 rapporti bancari e prodotti finanziari sequestrati a Roma e in Calabria. I sequestri, sono stati disposti dalla Dda di Reggio Calabria, che ha anche emesso i provvedimenti di fermo eseguiti dai carabinieri del Comando provinciale reggino. Il gruppo criminale sgominato con l'operazione ruotava attorno alla figura dl boss Rocco Mazzagatti, di 50 anni, capo dell'omonima cosca, che è stato arrestato."Ad Oppido Mamertina, da un nostro precedente servizio, esiste una faida che vede invischiate le famiglie degli Zumbo-Ferraro-Polimeni-Mazzagatti-Rustico-Bonarrigo-Gugliotta-Tallarita Modafferi-Lumbaca. 

Uno scontro belluino, che non risparmia nemmeno donne, bambini ed anziani. Vedi Strage di Oppido dell'8 maggio 1998. In carcere, riportava il Corriere della Sera, sono finiti Giuseppe Antonio Gugliotta, 58 anni, capo dell'omonima famiglia e il figlio Alessandro, 23 anni. Sarebbero stati proprio padre e figlio a ordinare la strage dell'8 maggio scorso, che e' costata la vita, oltre ai cugini Giovanni Polimeni, 22 anni, e Vittorio Rustico, di 21, veri obiettivi dei killer, anche alla piccola Mariangela Ansalone e al nonno Giuseppe Maria Biccheri, vittime innocenti, uccise solo perche' la loro auto passava in quel momento sul luogo dell'agguato. Nella circostanza sono rimasti feriti gravemente, e ancor oggi sono in prognosi riservata, il fratellino di 8 anni di Mariangela, Giuseppe, la mamma Francesca Ansalone e la nonna Annunziata Pignataro…Le indagini di carabinieri e polizia hanno stabilito che la strage e' stata una vendetta della famiglia Gugliotta nei confronti dei rivali Polimeni. 

Nell'agosto scorso infatti, i Gugliotta subirono un agguato dove morirono Antonio Gugliotta, fratello di Giuseppe, una ragazza, Angela Bonarrigo, e il fidanzato di quest'ultima, Antonio Gangemi".  La faida sarebbe partita nel 1992 con l'omicidio di Santo Gugliotta. In quell'agguato rimasero feriti anche i fratelli: Giuseppe, poi ucciso  il 30 aprile del 1995, assieme a Vincenzo Bonarrigo. Mentre viaggiavano a bordo di una Mercedes: i killer crivellarono l' auto con decine di colpi di pistola e di fucile; ed Antonio, poi ucciso il 12 agosto 1997, assieme alla madre, Angela Bonarrigo 54 anni (feriti in quell'agguato: Giuseppe Antonio Gugliotta  57 anni e Antonio Gangemi 29 anni);  Secondo Nicola Gratteri & Antonio Nicaso ("Fratelli di sangue " Luigi Pellegrini editore) la faida cominciò invece, ancor prima nel luglio del 1985, quando venne ammazzato il boss Giuseppe Ferraro. La popolazione diminuisce a vista d'occhio, Nei paesi interni lo spopolamento è più drammatico. Il povero sindaco Bruno Barillaro, che fa il medico legale e deve effettuare spesso la perizia necroscopica esterna sui cadaveri, non sa più che pesci pigliare."
 

I Carabinieri, capillarmente distribuiti sul territorio,  vigilano e vegliano 24 ore al giorno. Il 15 luglio 2012 venne arrestato a Paola dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Reggio Calabria ed i militari della compagnia di Sellia Marina (Catanzaro), coordinati dal procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Michele Prestipino, e dal pm, Alessandra Cerreti il latitante, Domenico Polimeni, 69 anni, di Oppido Mamertina (Reggio Calabria),   in un appartamento nella zona periferica di Paola.  Reputato dagli investigatori come elemento di spicco della cosca Mazzagatti, è ritenuto l'autore degli omicidi di Antonio Gugliotta, Antonio Gangemi e Angela Bonarrigo, compiuto nell'agosto del 1997. Ricercato perché deve scontare una condanna all'ergastolo per omicidio. Aveva con sé due pistole, che  furono sequestrate.  C'erano pure la moglie ed i figli

 Il comunicato ufficiale dell'Arma…"Il 26 novembre 2013, nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Roma, Latina, Macerata ed Agrigento, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, in collaborazione con quelli di Roma e Catanzaro, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di 20 persone alle quali, a vario titolo, sono contestati i reati di:
-          associazione di tipo mafioso (artt. 416 bis, commi 1°, 2°, 3°, 4°, 5°, 6° e art. 61 nr. 6 c.p. e art. 71 d.lvo nr. 159/11);
-          concorso in omicidio, aggravato dall'aver favorito un sodalizio di tipo mafioso (artt. 110, 112, 575, 577 nr. 3 e 4 e 61 nr. 4 e 6 c.p. e art. 7 d.l. 152/91 conv. in legge 203/1991);
-          concorso in detenzione e porto in luogo pubblico di diverse armi da fuoco anche da guerra e clandestine, aggravati dall'aver favorito un sodalizio di tipo mafioso (artt. 110, 112, 61 nr. 2 e 81 cpv c.p., artt. 1, 2, 4 e 7 della legge 895/1967, art. 23 comma 3° della legge 110 del 18 aprile 1975 e art. 7 d.l. 152/91 conv. in legge 203/1991);
-          concorso in sequestro di persona, aggravato dall'aver favorito un sodalizio di tipo mafioso (artt. 110, 112, 605 e 61 nr. 2 e 6 c.p. e art. 7 d.l. 152/91 conv. in legge 203/1991);
-          concorso in intestazione fittizia di beni, aggravata dall'aver favorito un sodalizio di tipo mafioso (art. 110 c.p., art. 12 quinquies D.L. nr. 306/92, convertito in legge 7 agosto 1992 nr. 356 e art. 7 d.l. 152/91 conv. in L. nr. 203/91);
-          concorso in detenzione, vendita e cessione di sostanze stupefacenti del tipo marijuana e cocaina, aggravati dall'aver favorito un sodalizio di tipo mafioso (artt. 110 e 81 cpv c.p., artt. 73 e 73 comma 1 bis D.P.R. 309 del 1990 e art. 7 d.l. 152/91 conv. in legge 203/1991);
-          concorso in ricettazione, aggravata dall'aver favorito un sodalizio di tipo mafioso (art. 110 e 648 c.p. e art. 7 d.l. 152/91 conv. in legge 203/1991).
Premessa
L'odierna operazione è il risultato di un'articolata attività d'indagine condotta dal Comando Provinciale di Reggio Calabria, svolta sotto le direttive ed il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, in cui sono confluite le risultanze investigative dei seguenti procedimenti relativi:
-          all'omicidio di BONARRIGO Domenico (perpetrato in data 3 marzo 2012);
-          all'omicidio di FERRARO Vincenzo (perpetrato in data 13 marzo 2012);
-          alla scomparsa di RACCOSTA Francesco e PUTRINO Carmine (scomparsi il 13 marzo 2012 ed uccisi nel tardo pomeriggio dello stesso giorno);
-          all'omicidio di RACCOSTA Vincenzo (perpetrato in data 10 maggio 2012);
-          al favoreggiamento della latitanza di POLIMENI Domenico (tratto in arresto dai Carabinieri di Reggio Calabria in data 14.07.2012 a Fiumefreddo Bruzio [CS]).

Le indagini, avviate nel mese di dicembre 2011 nell'ambito delle ricerche dell'allora latitante POLIMENI Domenico, si sono sviluppate a seguito degli eventi omicidiari susseguitisi nel territorio di Oppido Mamertina nel 2012.
L'analisi dei singoli omicidi e della realtà criminale di quel centro ha evidenziato elementi - ritenuti gravemente indiziari - dell'esistenza in Oppido Mamertina di una "locale" di 'ndrangheta, di cui fanno parte le cosche dei Mazzagatti-Polimeni-Bonarrigo e Ferraro-Raccosta; il medesimo grave quadro indiziario è stato ritenuto in ordine all'individuazione del capo indiscusso della locale in Rocco MAZZAGATTI, deputato a conferire cariche e a decretare nuovi ingressi nella 'ndrangheta, e del mastro di giornata in Nino DE PASQUALE. Gli elementi acquisiti hanno permesso di disvelare l'articolata struttura, la sua gerarchia interna, gli affiliati.
Le indagini hanno anche evidenziato  che la "locale" operava sul territorio - con propaggini oltre i confini provinciali e regionali - per imporre la propria egemonia con "metodo mafioso".
In particolare, le investigazioni hanno avuto ad oggetto le attività criminali poste in essere nel territorio di Oppido Mamertina e località limitrofe, nel catanzarese e nel Lazio dalla "locale" di Oppido Mamertina ed hanno consentito di acquisire il quadro ritenuto gravemente indiziario in ordine:
-          agli esecutori materiali ed i mandanti degli omicidi sopra richiamati;
-          agli aspetti strutturali (statici) ed a quelli dinamici della "locale" di Oppido Mamertina, disvelandone l'articolata struttura, la gerarchia interna e gli affiliati;
-          agli stabili rapporti criminali intrattenuti con altre "locali" di 'ndrangheta, quali quella di Sinopoli, San Luca e Platì, nonché con le cosche del vibonese, del crotonese e del catanzarese;
-          numerosi reati-fine commessi nell'ambito della "locale" di Oppido Mamertina: alcuni di carattere violento (omicidi ed armi) e con finalizzazione estorsiva in danno di persone e patrimoni, costituenti espressione diretta del controllo del territorio; altri di natura più prettamente economica, sia in materia di stupefacenti che finalizzati alla dissimulazione della reale pertinenza dei beni, costituenti prodotto diretto ed indiretto delle attività illecite poste in essere, evidentemente al fine di eludere l'applicazione della normativa in materia di prevenzione patrimoniale.
Gli investimenti della "locale"
Accanto ad un nitido ed incontrastato dominio nel territorio di Oppido Mamertina, attuato secondo i tipici metodi della 'ndrangheta, è emerso il quadro di una "locale" molto proiettata agli investimenti e con tendenza a progetti economici fuori provincia, resi possibili grazie anche all'azione del "capo della locale", Rocco MAZZAGATTI che - trasferendo la propria residenza nella provincia di Catanzaro - aveva dislocato uomini e mezzi anche su quel territorio.
Grazie al supporto del sodale SCARFONE Domenico, referente per gli investimenti dell'organizzazione criminale su Roma, dove poteva contare su amicizie con avvocati e soggetti gravitanti nell'orbita delle aste giudiziarie e delle procedure fallimentari, le mire espansionistiche nel settore economico-finanziario della cosca Mazzagatti confluivano nel Lazio, con la finalità di trarre vantaggio dagli incanti pubblici, con l'aggiudicazione di beni che venivano intestati fittiziamente a terzi.

Le convergenze con altre indagini sul fenomeno unitario della 'ndrangheta
Dall'indagine sono poi emerse conferme a pregresse acquisizioni giudiziarie (c.d. operazione "Crimine", "Reale" ed "Infinito") relative al fenomeno 'ndranghetistico in generale e alla sua organizzazione a livello territoriale, dal momento che ancora una volta è stata posta in luce l'esistenza di "locali" che, pur agendo con una certa autonomia all'interno del territorio sul quale operano, devono in ultima analisi rispondere alla Provincia, organo di vertice dell'organizzazione unitaria denominata 'ndrangheta.
Del pari la struttura della "locale" di Oppido Mamertina rispecchia la medesima composizione di tutte le strutture similari, insistenti in ogni località ove esiste il fenomeno 'ndrangheta.
Il materiale probatorio acquisito nel corso dell'attività di indagine si combina in modo assolutamente armonico, sia con quanto accertato nell'ambito dell'operazione Crimine, sia con quanto emerso nell'ambito dell'operazione Infinito e, anzi, fornisce ulteriori ed interessanti elementi per ricostruire esaustivamente il retroscena e la causale di uno dei più gravi delitti di 'ndrangheta commessi in Lombardia negli ultimi anni: l'omicidio di NOVELLA Carmelo, perpetrato in San Vittorio Olona (MI) il 14 luglio 2008.
In proposito, si può affermare che le emergenze del processo Infinito, nella parte relativa alla "locale" di Bresso, si rivelano particolarmente interessanti in quanto coinvolgono, sia pur tangenzialmente, il principale indagato del presente procedimento, MAZZAGATTI Rocco, confermando che si tratta di un personaggio di vertice della locale di Oppido e, più in generale, di un personaggio di altissima levatura della 'ndrangheta a livello nazionale.
Gli omicidi
Nel corso dell'anno 2012 (precisamente tra marzo e maggio 2012) in Oppido Mamertina venivano perpetrati cinque omicidi (quelli di Bonarrigo Domenico, Ferraro Vincenzo, Raccosta Vincenzo, Raccosta Francesco e Putrino Carmine), che coinvolgevano entrambe le fazioni storicamente operanti in quel centro (FERRARO-RACCOSTA e POLIMENI-MAZZAGATTI-BONARRIGO).
Non si trattava però di una vera e propria faida, ma di una fibrillazione registrata all'interno della locale di Oppido Mamertina da parte di una cosca, quella Ferraro-Raccosta, immediatamente sopita da parte del gruppo 'ndranghetista egemone, quello facente capo ai Mazzagatti, intenzionato a non abdicare il proprio maggiore potere mafioso conquistato negli anni della guerra.
La complessiva attività investigativa condotta sugli omicidi dell'anno 2012, registratisi ad Oppido Mamertina, in sintesi, ha consentito di ricostruire gli scenari e acquisire elementi ritenuti gravemente indiziari circa:
-          la responsabilità dell'omicidio di BONARRIGO Domenico, elemento di vertice della 'ndrangheta oppidese, in capo a RACCOSTA Francesco, FERRARO Vincenzo e RACCOSTA Vincenzo;
-          l'eliminazione, nei mesi successivi, dei tre responsabili del predetto omicidio, unitamente a PUTRINO Carmine (cognato di RACCOSTA Francesco e genero di RACCOSTA Vincenzo);
-          la decisione di eliminare RACCOSTA Francesco, FERRARO Vincenzo, RACCOSTA Vincenzo e PUTRINO Carmine, adottata dagli elementi di vertice della cosca MAZZAGATTI-BONARRIGO-POLIMENI;
-          la riconducibilità a PEPE Simone, "figlioccio" di BONARRIGO Domenico, dell'esecuzione di tutti gli omicidi degli appartenenti alla cosca Ferraro-Raccosta.

FERRARO Vincenzo veniva eliminato nella mattinata del 13 marzo 2012, in località Rocca, a soli 11 giorni dalla morte di BONARRIGO Vincenzo, perché ritenuto il "mandante" del suo omicidio. Dall'attività investigativa effettuata, è emerso che l'autore materiale dell'omicidio di FERRARO Vincenzo sarebbe stato PEPE Simone, coadiuvato da altro soggetto allo stato non identificato.

In relazione alla scomparsa di RACCOSTA Francesco e PUTRINO Carmine, dalla complessiva attività di indagine effettuata, é emerso che si sarebbe trattato di un di duplice omicidio e non di scomparsa da allontanamento volontario e che gli autori di quel crimine -che si connoterà per la spietatezza e massima efferatezza, atteso che RACCOSTA Francesco sarebbe andato in pasto ai maiali quando era ancora vivo- sarebbero intranei alla cosca Mazzagatti-Bonarrigo-Polimeni.

L'omicidio di RACCOSTA Francesco e PUTRINO Carmine sarebbe stato perpetrato, in concorso morale e materiale tra loro, da PEPE Simone, MAZZAGATTI Rocco, SCARFONE Domenico, RUSTICO Pasquale ed altri  allo stato non identificati, con l'"autorizzazione" e l'ausilio fattivo, e pertanto con il concorso morale e materiale del capo della cosca Ferraro-Raccosta, FERRARO Giuseppe che "consegnò" i suoi uomini, fornendo preziose indicazioni per farli trovare dagli avversari, quale "condizione" per la cessazione delle ostilità con la 'ndrina dei Mazzagatti-Polimeni-Bonarrigo, scaturite dall'uccisione di BONARRIGO Domenico.

L'ultimo omicidio, quello di RACCOSTA Vincenzo, sarebbe stato perpetrato da PEPE Simone, supportato dal cugino PEPE Valerio
Pericolo di fuga
La scelta della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria di disporre il fermo degli indagati è stata dettata dall'acquisizione, durante l'attività d'indagine, di elementi specifici, concreti ed attuali in ordine alla sussistenza del pericolo di fuga, essendo state captate diverse conversazioni dalle quali è emerso che gli indagati:
-      avevano consapevolezza dell'esistenza di un'attività di indagine a loro carico;
-      avevano la possibilità di procurarsi continue informazioni sullo stato dell'indagine e sull'eventuale emissione di provvedimenti restrittivi;
-      stavano valutando se darsi o meno alla fuga.

Sequestri
Contestualmente all'esecuzione del provvedimento di fermo, i Carabinieri di Reggio Calabria, in collaborazione con quelli di Roma e Catanzaro, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo in via d'urgenza emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, di 14 imprese (quote sociali, annesso patrimonio aziendale e conti correnti), 88 immobili, 12 beni mobili e 144 Rapporti Bancari e Prodotti Finanziari, per un valore complessivo di circa 70 milioni di Euro.

Dati operativi
Nel corso dell'operazione sono stati impiegati oltre 300 Carabinieri dei Comandi Provinciali di Reggio Calabria, Roma e Catanzaro, supportati dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori e dell'8° Nucleo Elicotteri.
Reggio, Calabria, 26 novembre 2013."
Tutti gli arrestati dell'operazione "Erinni"
1. PEPE Simone, nato a Roma il 17.08.1989, residente ad Oppido Mamertina;
2. MAZZAGATTI Rocco, nato ad Oppido Mamertina il 24.08.1973, residente a Oppido Mamertina;
3. MAZZAGATTI Giuseppe nato a Cinquefrondi il 20.09.1984, residente ad Oppido Mamertina;
4. DE PASQUALE Antonino, nato ad Oppido Mamertina il 30.08.1985, residente a Oppido Mamertina;
5. RUSTICO Leone, nato a Taurianova il 03.11.1981, residente ad Oppido Mamertina;
6. RUSTICO Giuseppe, nato ad Oppido Mamertina il 18.06.1980, residente a Catanzaro;
7. RUSTICO Pasquale, nato a Taurianova il 21.02.1985, residente ad Oppido Mamertina;
8. BONINA Rocco, nato ad Oppido Mamertina il 08.10.1978, residente a Oppido Mamertina;
9. SCARFONE Domenico, nato ad Oppido Mamertina il 03.07.1957, residente a Genzano di Roma;
10. POLIMENI Cosmo, nato ad Oppido Mamertina il 25.08.1987, residente  a Oppido Mamertina;
11. POLIMENI Paolo, nato ad Oppido Mamertina il 27.05.1981, residente a Oppido Mamertina;
12. RUFFA Rocco Alessandro, nato ad Oppido Mamertina il 05.08.1991, residente a Borgia (Cz);
13. MAZZAGATTI Francesco, nato ad Oppido Mamertina il 26.8.1991, residente a Oppido Mamertina;
14. ZAPPIA Diego, nato ad Oppido Mamertina il 14.06.1985, residente a Oppido Mamertina;
15. MURDICA Carmine, nato ad Oppido Mamertina il 05.02.1993, residente a Oppido Mamertina;
16. LENTINI Domenico, nato ad Oppido Mamertina il 22.05.1994, residente a Oppido Mamertina;
17. FERRARO Giuseppe, nato ad Oppido Mamertina il 06.12.1968;
18. PEPE Valerio, nato a Roma il 27.07.1991, residente a Oppido Mamertina;
19. PEPE Leandro, nato a Roma il 12.08.1974, residente a Roma;
20. SCARPONI Matteo, nato a Roma il 11.04.1992, residente a Roma. Di riffe o di raffe in quest'operazione c'azzeccano anche, i colonnelli: Salvatore Sgroi (Catanzaro), Salvatore Luongo (Roma), Giovanni De Chiara (Latina), Riccardo Sciuto (Agrigento) e Marco Di Stefano (Macerata). Ed i procuratori capo di: Macerata (Giorgio Giovanni), Catanzaro (Antonio Vincenzo Lombardo), Roma (Giuseppe Pignatone), Agrigento ( Renato Di Natale) e Latina ( Giuseppe Mancini?). Domenico Salvatore

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Donna accoltella un uomo con un cutter in via Monginevro

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Città di Torino 
 

GIOVANE DONNA ACCOLTELLA UN UOMO CON UN TAGLIERINO IN VIA MONGINEVRO

 

  

Verso le 16 in un negozio di telefonia di via Monginevro 15 una donna 23enne, nata in Perù ma residente in Brasile, dopo aver chiesto di sviluppare delle fotografie ha estratto un grosso cutter e ha procurato un taglio profondo alla gola del titolare, per motivi in corso di accertamento.

 

Il padre del titolare ha chiesto aiuto ed un vicino commerciante, un uomo di circa 30 anni, ha inseguito la ragazza che stava fuggendo raggiungendola e bloccandola in via Cumiana: qui è stata ammanettata ed accompagnata al Comando dagli agenti di una pattuglia di zona della Polizia Municipale che stava transitando.

 

Il ferito, con una ferita estesa e possibili lesioni ai muscoli, è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale Mauriziano per le cure del caso: su quanto accaduto stanno lavorando gli agenti della sezione San Paolo/Cenisia/Cit Turin e del Nucleo Mirati. Seguiranno aggiornamenti.

 

 

  

Torino, 26 Novembre 2013

 


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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 338 10 30 287
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Ma Aletto, Megera e Tisifone, tre donne alate con capelli di serpenti, che recavano tra le mani delle armi che usavano per torturare il malcapitato, abitavano ad... Oppido Mamertina?.

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I nomi delle 20 venti persone, arrestate alle prime luci dell’alba dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, diretto dal colonnello Lorenzo Falferi 1. PEPE Simone, nato a Roma il 17.08.1989, residente ad Oppido Mamertina; 2. MAZZAGATTI Rocco, nato ad Oppido Mamertina il 24.08.1973, residente a Oppido Mamertina; 3. MAZZAGATTI Giuseppe nato a Cinquefrondi il 20.09.1984, residente ad Oppido Mamertina; 4. DE PASQUALE Antonino, nato ad Oppido Mamertina il 30.08.1985, residente a Oppido Mamertina; 5. RUSTICO Leone, nato a Taurianova il 03.11.1981, residente ad Oppido Mamertina;  6. RUSTICO Giuseppe, nato ad Oppido Mamertina il 18.06.1980, residente a Catanzaro; 7. RUSTICO Pasquale, nato a Taurianova il 21.02.1985, residente ad Oppido Mamertina; 8. BONINA Rocco, nato ad Oppido Mamertina il 08.10.1978, residente a Oppido Mamertina; 9. SCARFONE Domenico, nato ad Oppido Mamertina il 03.07.1957, residente a Genzano di Roma; 10. POLIMENI Cosmo, nato ad Oppido Mamertina il 25.08.1987, residente  a Oppido Mamertina;11. POLIMENI Paolo, nato ad Oppido Mamertina il 27.05.1981, residente a Oppido Mamertina; 12. RUFFA Rocco Alessandro, nato ad Oppido Mamertina il 05.08.1991, residente a Borgia (Cz); 13. MAZZAGATTI Francesco, nato ad Oppido Mamertina il 26.8.1991, residente a Oppido Mamertina;1 4. ZAPPIA Diego, nato ad Oppido Mamertina il 14.06.1985, residente a Oppido Mamertina; 15. MURDICA Carmine, nato ad Oppido Mamertina il 05.02.1993, residente a Oppido Mamertina; 16. LENTINI Domenico, nato ad Oppido Mamertina il 22.05.1994, residente a Oppido Mamertina; 17. FERRARO Giuseppe, nato ad Oppido Mamertina il 06.12.1968; 18. PEPE Valerio, nato a Roma il 27.07.1991, residente a Oppido Mamertina; 19. PEPE Leandro, nato a Roma il 12.08.1974, residente a Roma; 20. SCARPONI Matteo, nato a Roma il 11.04.1992, residente a Roma;

MA ROCCO MAZZAGATTI 50 ANNI, PADRINO DI OPPIDO MAMERTINA (RC), INVISCHIATO NELLE OPERAZIONI “INFINITO, CRIMINE E REALE”, E NELLA FAMIGERATA FAIDA, CHE HA MIETUTO SVARIATE VITTIME, È IL CAPO DEI CAPI DELLA “PROVINCIA” DI CATANZARO ? 

C’è il contributo dei Comandi provinciali dei carabinieri delle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Roma, Latina, Macerata ed Agrigento.Su provvedimento di fermo di indiziato di delitto, spiccato dalla DDA di Reggio Calabria, diretta dal procuratore capo della Repubblica, Federico Cafiero De Raho, contro esponenti e fiancheggiatori delle cosche di Oppido Mamertina (RC). Le accuse, sono a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidi, intestazioni fittizie di beni e investimento di denaro di provenienza illecita nel mercato immobiliare della Capitale. ripresa della faida che vede contrapposta la cosca Mazzagatti-Polimeni-Bonarrigo a quella dei Ferraro-Raccosta e che ha mietuto dal 1991 numerose vittime. dedite al racket e allo spaccio di sostanze stupefacenti, ma avevano acquisito una spiccata capacità nel reimpiego del danaro di provenienza illecita, acquistando nelle aste giudiziarie immobili di pregio ubicati a Roma e nel Lazio ed intestati a prestanomi incensurati; sequestrati beni mobili e immobili per un valore complessivo di 70 milioni di euro, tra cui numerosi immobili situati a Roma. Il precedente delitto a Oppido, il 2 marzo 2012 alle  08.35 circa in Oppido Mamertina (RC), località “Madonna dei Campi”, due individui con volto coperto da passamontagna ed armati di fucile caricato a pallettoni esplodevano più colpi verso  Bonarrigo Domenico, nato a Oppido Mamertina l’11.07.1967, ivi residente, via Foscolo, n. 5, coniugato, bracciante agricolo, censurato. Da qui, riprese la faida
Domenico Salvatore




OPPIDO MAMERTINA(RC)-Faide, potere, denaro, sangue, morte e rovina ma anche ospedale, tribunale, cimitero. Sono tutte stazioni della passione e morte, ma non resurrezione, di “nostra signora e padrona la ‘ndrangheta”. La narrativa, in conferenza stampa, del dottor Re Raho, (presenti anche il tenente colonnello Valerio Gianluca, il tenente colonnello Michele Miulli, il comandante del SECC, capitano Angelo Zizzi, ed il comandante della Compagnia di Palmi, Maurizio De Angelis) è come di consueto tempestiva ed appropriata. Il procuratore capo della DDA di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, riesce a stupire l’uditorio per la profonda conoscenza del fenomeno mafioso; e va bene. Uno, che ha diretto  la DDA di Napoli, certamente conosce le dinamiche criminali della Camorra e di converso, anche quelle della ‘ndrangheta e di Cosa Nostra, se non della SCU e della Quintamafia o Basilischi. Ma De Raho, dimostra una dialettica eccezionale; un confronto leale, sincero e spontaneo, ma anche istituzionale, funzionale, efficiente ed efficace, nient’affatto scontati ed inevitabili. Qui habet auries audiendi audiat. Un riconoscimento sul piano oggettivo :”Reddite quae sunt caesaris caesari et quae sunt dèi, dèo.”. Non sono complimenti sperticati al “signore del sesto piano”,  massima espressione della Procura reggina, che in questo momento storico è “la numero uno d’Italia”; anche perché, sede della “Provincia”, il massimo organo di autogoverno della ‘ndrangheta. Lo diciamo con la stessa serenità d’animo con la quale ci siamo scagliati contro quei giudici  spergiuri, ingannatori e “venduti, che hanno tradito la Patria, la Repubblica, la Bandiera, la Toga, in nome del ‘dio denaro’ o di qualche prebenda, rendita e beneficio, che non gli cambiano la vita. Il canto delle sirene di Ulisse, a cui è difficile resistere. De Raho? Noi, lo vediamo così! Questa è la nostra opinione, alla quale non rinunceremo mai, per nessunissima ragione al mondo, questo è lapalissiano; e non pretendiamo mai, che venga spacciata per verità assoluta. Un giudice sgobbone. Uno stakanovista del suo lavoro. Napoli docet! Wikipedia, ci ricorda che…”in Magistratura nel 1977, Pubblico Ministero a Milano e dal 1984 a Napoli, ha condotto numerose battaglie giudiziarie contro la Camorra, in particolare contro il Clan dei Casalesi facendo catturare numerosi latitanti e coordinando un pool di magistrati che ha indagato sulle cosche del casertano; negli anni 1990 e 2000 ha fatto parte del pool che ha coordinato le indagini contro il clan camorristico dei casalesi, attività investigativa che poi è sfociata nel famoso Processo Spartacus dove De Raho ha rappresentato la pubblica accusa facendo condannare centinaia di camorristi.

Dal 2006 al 13 marzo 2013 è stato Procuratore aggiunto di Napoli; Il 13 marzo 2013 il plenum del CSM nomina, con 12 voti a favore contro gli 8 del procuratore di Caltagirone Francesco Paolo Giordano, De Raho nuovo procuratore della Repubblica di Reggio Calabria. Il 4 maggio 2013 ha ricevuto il premio Gerbera Gialla per la giustizia, consegnatogli a Reggio Calabria dall'associazione antimafia Riferimenti”. Ma non siamo qui per dire “bravo, bravissimo” al dottor Federico Cafiero De Raho. I complimenti, fanno bene al morale, ma non fanno classifica nel CSM, quand’è l’ora di ricevere nomine importanti nelle Procure d’Italia. Il Procuratore,espone così bene gli argomenti che sembrano “zucchero filato”. Inoltre, risponde a tutte le domande dei giornalisti, oramai un esercito, nessuno escluso. Non solo ma correda le risposte esaurienti ed esaustive, con tutta una serie di dati e date. Grazie, signor Procuratore. Questo le fa onore; il rapporto privilegiato con la stampa, porterà i suoi frutti allo Stato, che lei degnamente qui rappresenta. Lo stesso vale per il colonnello Lorenzo Falferi e per i suoi subordinati. A partire dal comandante del reparto operativo Provinciale tenente colonnello Valerio Gianluca, vicecomandante provinciale ed il parigrado Michele Miulli, comandante del ROS. L’operazione “Erinni”. Non è la prima volta, e non sarà l’ultima, che le forze di polizia, coordinate dalla magistratura, si rivolgano alla Mitologia; anch’essa inventata dai Greci (mito, filosofia, democrazia, religione, gnoseologia, cosmogonia, arte, scienza; nella società, nella cultura, nella politica).

Operazione “Erinni”; ma la mitologìa ancora una volta entra in ballo. Le Erinni (in greco: Ερινύες) sono, nella religione e nella mitologia greca, le personificazioni femminili della vendetta (Furie nella mitologia romana) soprattutto nei confronti di chi colpisce i parenti o i membri del proprio clan. Secondo il mito esse nacquero dal sangue di Urano, fuoriuscito quando Crono lo evirò, mentre la successiva tradizione poetica le dice figlie della Notte.Le Erinni sono tre sorelle: Aletto, Megera e Tisifone.Al fine di placarle, vennero chiamate anche Eumenidi (ossia, le "benevole"), si porgevano loro varie offerte e ad esse si sacrificavano le pecore nere. Le Erinni erano anche indicate con altri epiteti, come Semnai o Potnie ("venerabili"), Manie ("folli") e Ablabie ("senza colpa").Venivano rappresentate come geni alati, con la bocca spalancata nell'atto di cacciare urla terribili, con serpenti invece di capelli, recanti in mano torce o fruste o carboni e tizzoni ardenti. Il loro aspetto era quindi di tre donne alate con capelli di serpenti che recavano tra le mani delle armi che usavano per torturare il malcapitato.Così le descrive Claudio Claudiano nel De Raptu Proserpinae:« Coniurant Furiae crinitaque sontibus hydris Tesiphone quatiens infausto lumine pinum Armatos ad castra vocant pallentia Manes « Fanno lega le Furie, e Tisifone, avvolta di Maligni colubri, squassa con sinistri bagliori la torcia e chiama all'esangue raduno gli armati spettri »Il loro compito era quello di vendicare i delitti, soprattutto quelli compiuti contro la propria famiglia, torturando l'assassino con le armi che portavano con loro, fino a farlo impazzire.

Esse sono chiamate anche Dire da Virgilio. Spesso presenti nella cultura classica - emblematico, in proposito, il ruolo che assumono nell'Orestea di Eschilo - ritornarono sovente, come riferimento colto, tanto nella cultura medievale - Dante le indica come le custodi della città infernale di Dite - quanto in quella moderna e contemporanea, pur se, in quest'ultima, in modo abbastanza sporadico. Le si trovano anche nel romanzo "Le Benevole" di Jonathan Littell e nel romanzo "Furia" di Salman Rushdie. Citate anche da Marcel Proust ne All'ombra delle fanciulle in fiore.Le Erinni perseguitarono Alcmeone dopo l'assassinio di sua madre e straziarono Pentesilea che aveva involontariamente ucciso sua sorella in una battuta di caccia.Nella Medea di Euripide il coro invoca il raggio divino affinché fermi, ad evitare l'incombente duplice infanticidio, la mano di Medea, posseduta dalla sanguinaria Erinni, che le infonde lo spirito di vendetta.I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, diretto dal colonnello Lorenzo Falferi, hanno fermato a Oppido Mamertina venti persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, intestazione fittizia di beni e investimenti di denaro di provenienza illecita.

L'indagine è scaturita a seguito della ripresa della faida che vede contrapposta la cosca «Mazzagatti-Polimeni-Bonarrigo» a quella dei «Ferraro-Raccosta» e che ha mietuto dal 1991 numerosi morti. In particolare, l'attività investigativa avrebbe permesso di far luce sugli interessi criminali dell'organizzazione, documentandone sia l'operatività nel racket delle estorsioni e nel traffico di stupefacenti, sia la capacità di riciclare gli ingenti proventi illeciti, acquisendo, con la compiacenza di alcuni avvocati e curatori fallimentari gravitanti nell'ambiente delle aste giudiziarie, diverse abitazioni ubicate nel territorio laziale, successivamente intestate, in maniera fittizia, a soggetti incensurati. Contestualmente, sono stati sequestrati beni mobili e immobili, anche di prestigio, riconducibili agli indagati, del valore complessivo di 70 milioni di euro. Si tratta di 88 immobili,12 beni mobili e 144 rapporti bancari e prodotti finanziari sequestrati a Roma e in Calabria. I sequestri, sono stati disposti dalla Dda di Reggio Calabria, che ha anche emesso i provvedimenti di fermo eseguiti dai carabinieri del Comando provinciale reggino. Il gruppo criminale sgominato con l'operazione ruotava attorno alla figura dl boss Rocco Mazzagatti, di 50 anni, capo dell'omonima cosca, che è stato arrestato.”Ad Oppido Mamertina, da un nostro precedente servizio, esiste una faida che vede invischiate le famiglie degli Zumbo-Ferraro-Polimeni-Mazzagatti-Rustico-Bonarrigo-Gugliotta-Tallarita Modafferi-Lumbaca.

Uno scontro belluino, che non risparmia nemmeno donne, bambini ed anziani. Vedi Strage di Oppido dell’8 maggio 1998. In carcere, riportava il Corriere della Sera, sono finiti Giuseppe Antonio Gugliotta, 58 anni, capo dell’omonima famiglia e il figlio Alessandro, 23 anni. Sarebbero stati proprio padre e figlio a ordinare la strage dell’8 maggio scorso, che e’ costata la vita, oltre ai cugini Giovanni Polimeni, 22 anni, e Vittorio Rustico, di 21, veri obiettivi dei killer, anche alla piccola Mariangela Ansalone e al nonno Giuseppe Maria Biccheri, vittime innocenti, uccise solo perche’ la loro auto passava in quel momento sul luogo dell’agguato. Nella circostanza sono rimasti feriti gravemente, e ancor oggi sono in prognosi riservata, il fratellino di 8 anni di Mariangela, Giuseppe, la mamma Francesca Ansalone e la nonna Annunziata Pignataro…Le indagini di carabinieri e polizia hanno stabilito che la strage e’ stata una vendetta della famiglia Gugliotta nei confronti dei rivali Polimeni.

Nell’agosto scorso infatti, i Gugliotta subirono un agguato dove morirono Antonio Gugliotta, fratello di Giuseppe, una ragazza, Angela Bonarrigo, e il fidanzato di quest’ultima, Antonio Gangemi”.  La faida sarebbe partita nel 1992 con l’omicidio di Santo Gugliotta. In quell’agguato rimasero feriti anche i fratelli: Giuseppe, poi ucciso  il 30 aprile del 1995, assieme a Vincenzo Bonarrigo. Mentre viaggiavano a bordo di una Mercedes: i killer crivellarono l’ auto con decine di colpi di pistola e di fucile; ed Antonio, poi ucciso il 12 agosto 1997, assieme alla madre, Angela Bonarrigo 54 anni (feriti in quell’agguato: Giuseppe Antonio Gugliotta  57 anni e Antonio Gangemi 29 anni);  Secondo Nicola Gratteri & Antonio Nicaso (“Fratelli di sangue “ Luigi Pellegrini editore) la faida cominciò invece, ancor prima nel luglio del 1985, quando venne ammazzato il boss Giuseppe Ferraro. La popolazione diminuisce a vista d’occhio, Nei paesi interni lo spopolamento è più drammatico. Il povero sindaco Bruno Barillaro, che fa il medico legale e deve effettuare spesso la perizia necroscopica esterna sui cadaveri, non sa più che pesci pigliare.”


I Carabinieri, capillarmente distribuiti sul territorio,  vigilano e vegliano 24 ore al giorno. Il 15 luglio 2012 venne arrestato a Paola dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Reggio Calabria ed i militari della compagnia di Sellia Marina (Catanzaro), coordinati dal procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Michele Prestipino, e dal pm, Alessandra Cerreti il latitante, Domenico Polimeni, 69 anni, di Oppido Mamertina (Reggio Calabria),   in un appartamento nella zona periferica di Paola.  Reputato dagli investigatori come elemento di spicco della cosca Mazzagatti, è ritenuto l'autore degli omicidi di Antonio Gugliotta, Antonio Gangemi e Angela Bonarrigo, compiuto nell'agosto del 1997. Ricercato perché deve scontare una condanna all'ergastolo per omicidio. Aveva con sé due pistole, che  furono sequestrate.  C’erano pure la moglie ed i figli

 Il comunicato ufficiale dell’Arma…”Il 26 novembre 2013, nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Roma, Latina, Macerata ed Agrigento, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, in collaborazione con quelli di Roma e Catanzaro, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di 20 persone alle quali, a vario titolo, sono contestati i reati di:
-          associazione di tipo mafioso (artt. 416 bis, commi 1°, 2°, 3°, 4°, 5°, 6° e art. 61 nr. 6 c.p. e art. 71 d.lvo nr. 159/11);
-          concorso in omicidio, aggravato dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso (artt. 110, 112, 575, 577 nr. 3 e 4 e 61 nr. 4 e 6 c.p. e art. 7 d.l. 152/91 conv. in legge 203/1991);
-          concorso in detenzione e porto in luogo pubblico di diverse armi da fuoco anche da guerra e clandestine, aggravati dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso (artt. 110, 112, 61 nr. 2 e 81 cpv c.p., artt. 1, 2, 4 e 7 della legge 895/1967, art. 23 comma 3° della legge 110 del 18 aprile 1975 e art. 7 d.l. 152/91 conv. in legge 203/1991);
-          concorso in sequestro di persona, aggravato dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso (artt. 110, 112, 605 e 61 nr. 2 e 6 c.p. e art. 7 d.l. 152/91 conv. in legge 203/1991);
-          concorso in intestazione fittizia di beni, aggravata dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso (art. 110 c.p., art. 12 quinquies D.L. nr. 306/92, convertito in legge 7 agosto 1992 nr. 356 e art. 7 d.l. 152/91 conv. in L. nr. 203/91);
-          concorso in detenzione, vendita e cessione di sostanze stupefacenti del tipo marijuana e cocaina, aggravati dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso (artt. 110 e 81 cpv c.p., artt. 73 e 73 comma 1 bis D.P.R. 309 del 1990 e art. 7 d.l. 152/91 conv. in legge 203/1991);
-          concorso in ricettazione, aggravata dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso (art. 110 e 648 c.p. e art. 7 d.l. 152/91 conv. in legge 203/1991).
Premessa
L’odierna operazione è il risultato di un’articolata attività d’indagine condotta dal Comando Provinciale di Reggio Calabria, svolta sotto le direttive ed il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, in cui sono confluite le risultanze investigative dei seguenti procedimenti relativi:
-          all’omicidio di BONARRIGO Domenico (perpetrato in data 3 marzo 2012);
-          all’omicidio di FERRARO Vincenzo (perpetrato in data 13 marzo 2012);
-          alla scomparsa di RACCOSTA Francesco e PUTRINO Carmine (scomparsi il 13 marzo 2012 ed uccisi nel tardo pomeriggio dello stesso giorno);
-          all’omicidio di RACCOSTA Vincenzo (perpetrato in data 10 maggio 2012);
-          al favoreggiamento della latitanza di POLIMENI Domenico (tratto in arresto dai Carabinieri di Reggio Calabria in data 14.07.2012 a Fiumefreddo Bruzio [CS]).

Le indagini, avviate nel mese di dicembre 2011 nell’ambito delle ricerche dell’allora latitante POLIMENI Domenico, si sono sviluppate a seguito degli eventi omicidiari susseguitisi nel territorio di Oppido Mamertina nel 2012.
L’analisi dei singoli omicidi e della realtà criminale di quel centro ha evidenziato elementi - ritenuti gravemente indiziari - dell’esistenza in Oppido Mamertina di una “locale” di ‘ndrangheta, di cui fanno parte le cosche dei Mazzagatti-Polimeni-Bonarrigo e Ferraro-Raccosta; il medesimo grave quadro indiziario è stato ritenuto in ordine all’individuazione del capo indiscusso della locale in Rocco MAZZAGATTI, deputato a conferire cariche e a decretare nuovi ingressi nella ‘ndrangheta, e del mastro di giornata in Nino DE PASQUALE. Gli elementi acquisiti hanno permesso di disvelare l’articolata struttura, la sua gerarchia interna, gli affiliati.
Le indagini hanno anche evidenziato  che la “locale” operava sul territorio - con propaggini oltre i confini provinciali e regionali - per imporre la propria egemonia con “metodo mafioso”.
In particolare, le investigazioni hanno avuto ad oggetto le attività criminali poste in essere nel territorio di Oppido Mamertina e località limitrofe, nel catanzarese e nel Lazio dalla “locale” di Oppido Mamertina ed hanno consentito di acquisire il quadro ritenuto gravemente indiziario in ordine:
-          agli esecutori materiali ed i mandanti degli omicidi sopra richiamati;
-          agli aspetti strutturali (statici) ed a quelli dinamici della “locale” di Oppido Mamertina, disvelandone l’articolata struttura, la gerarchia interna e gli affiliati;
-          agli stabili rapporti criminali intrattenuti con altre “locali” di ‘ndrangheta, quali quella di Sinopoli, San Luca e Platì, nonché con le cosche del vibonese, del crotonese e del catanzarese;
-          numerosi reati-fine commessi nell'ambito della “locale” di Oppido Mamertina: alcuni di carattere violento (omicidi ed armi) e con finalizzazione estorsiva in danno di persone e patrimoni, costituenti espressione diretta del controllo del territorio; altri di natura più prettamente economica, sia in materia di stupefacenti che finalizzati alla dissimulazione della reale pertinenza dei beni, costituenti prodotto diretto ed indiretto delle attività illecite poste in essere, evidentemente al fine di eludere l’applicazione della normativa in materia di prevenzione patrimoniale.
Gli investimenti della “locale”
Accanto ad un nitido ed incontrastato dominio nel territorio di Oppido Mamertina, attuato secondo i tipici metodi della ‘ndrangheta, è emerso il quadro di una “locale” molto proiettata agli investimenti e con tendenza a progetti economici fuori provincia, resi possibili grazie anche all’azione del “capo della locale”, Rocco MAZZAGATTI che - trasferendo la propria residenza nella provincia di Catanzaro - aveva dislocato uomini e mezzi anche su quel territorio.
Grazie al supporto del sodale SCARFONE Domenico, referente per gli investimenti dell’organizzazione criminale su Roma, dove poteva contare su amicizie con avvocati e soggetti gravitanti nell’orbita delle aste giudiziarie e delle procedure fallimentari, le mire espansionistiche nel settore economico-finanziario della cosca Mazzagatti confluivano nel Lazio, con la finalità di trarre vantaggio dagli incanti pubblici, con l’aggiudicazione di beni che venivano intestati fittiziamente a terzi.

Le convergenze con altre indagini sul fenomeno unitario della ‘ndrangheta
Dall’indagine sono poi emerse conferme a pregresse acquisizioni giudiziarie (c.d. operazione “Crimine”, “Reale” ed “Infinito”) relative al fenomeno ‘ndranghetistico in generale e alla sua organizzazione a livello territoriale, dal momento che ancora una volta è stata posta in luce l’esistenza di “locali” che, pur agendo con una certa autonomia all’interno del territorio sul quale operano, devono in ultima analisi rispondere alla Provincia, organo di vertice dell'organizzazione unitaria denominata 'ndrangheta.
Del pari la struttura della “locale” di Oppido Mamertina rispecchia la medesima composizione di tutte le strutture similari, insistenti in ogni località ove esiste il fenomeno ‘ndrangheta.
Il materiale probatorio acquisito nel corso dell’attività di indagine si combina in modo assolutamente armonico, sia con quanto accertato nell’ambito dell’operazione Crimine, sia con quanto emerso nell’ambito dell’operazione Infinito e, anzi, fornisce ulteriori ed interessanti elementi per ricostruire esaustivamente il retroscena e la causale di uno dei più gravi delitti di ‘ndrangheta commessi in Lombardia negli ultimi anni: l’omicidio di NOVELLA Carmelo, perpetrato in San Vittorio Olona (MI) il 14 luglio 2008.
In proposito, si può affermare che le emergenze del processo Infinito, nella parte relativa alla “locale” di Bresso, si rivelano particolarmente interessanti in quanto coinvolgono, sia pur tangenzialmente, il principale indagato del presente procedimento, MAZZAGATTI Rocco, confermando che si tratta di un personaggio di vertice della locale di Oppido e, più in generale, di un personaggio di altissima levatura della ‘ndrangheta a livello nazionale.
Gli omicidi
Nel corso dell’anno 2012 (precisamente tra marzo e maggio 2012) in Oppido Mamertina venivano perpetrati cinque omicidi (quelli di Bonarrigo Domenico, Ferraro Vincenzo, Raccosta Vincenzo, Raccosta Francesco e Putrino Carmine), che coinvolgevano entrambe le fazioni storicamente operanti in quel centro (FERRARO-RACCOSTA e POLIMENI-MAZZAGATTI-BONARRIGO).
Non si trattava però di una vera e propria faida, ma di una fibrillazione registrata all’interno della locale di Oppido Mamertina da parte di una cosca, quella Ferraro-Raccosta, immediatamente sopita da parte del gruppo ‘ndranghetista egemone, quello facente capo ai Mazzagatti, intenzionato a non abdicare il proprio maggiore potere mafioso conquistato negli anni della guerra.
La complessiva attività investigativa condotta sugli omicidi dell’anno 2012, registratisi ad Oppido Mamertina, in sintesi, ha consentito di ricostruire gli scenari e acquisire elementi ritenuti gravemente indiziari circa:
-          la responsabilità dell’omicidio di BONARRIGO Domenico, elemento di vertice della ‘ndrangheta oppidese, in capo a RACCOSTA Francesco, FERRARO Vincenzo e RACCOSTA Vincenzo;
-          l’eliminazione, nei mesi successivi, dei tre responsabili del predetto omicidio, unitamente a PUTRINO Carmine (cognato di RACCOSTA Francesco e genero di RACCOSTA Vincenzo);
-          la decisione di eliminare RACCOSTA Francesco, FERRARO Vincenzo, RACCOSTA Vincenzo e PUTRINO Carmine, adottata dagli elementi di vertice della cosca MAZZAGATTI-BONARRIGO-POLIMENI;
-          la riconducibilità a PEPE Simone, "figlioccio" di BONARRIGO Domenico, dell’esecuzione di tutti gli omicidi degli appartenenti alla cosca Ferraro-Raccosta.

FERRARO Vincenzo veniva eliminato nella mattinata del 13 marzo 2012, in località Rocca, a soli 11 giorni dalla morte di BONARRIGO Vincenzo, perché ritenuto il “mandante” del suo omicidio. Dall’attività investigativa effettuata, è emerso che l’autore materiale dell’omicidio di FERRARO Vincenzo sarebbe stato PEPE Simone, coadiuvato da altro soggetto allo stato non identificato.

In relazione alla scomparsa di RACCOSTA Francesco e PUTRINO Carmine, dalla complessiva attività di indagine effettuata, é emerso che si sarebbe trattato di un di duplice omicidio e non di scomparsa da allontanamento volontario e che gli autori di quel crimine -che si connoterà per la spietatezza e massima efferatezza, atteso che RACCOSTA Francesco sarebbe andato in pasto ai maiali quando era ancora vivo- sarebbero intranei alla cosca Mazzagatti-Bonarrigo-Polimeni.

L’omicidio di RACCOSTA Francesco e PUTRINO Carmine sarebbe stato perpetrato, in concorso morale e materiale tra loro, da PEPE Simone, MAZZAGATTI Rocco, SCARFONE Domenico, RUSTICO Pasquale ed altri  allo stato non identificati, con l’“autorizzazione” e l’ausilio fattivo, e pertanto con il concorso morale e materiale del capo della cosca Ferraro-Raccosta, FERRARO Giuseppe che “consegnò” i suoi uomini, fornendo preziose indicazioni per farli trovare dagli avversari, quale “condizione” per la cessazione delle ostilità con la ‘ndrina dei Mazzagatti-Polimeni-Bonarrigo, scaturite dall’uccisione di BONARRIGO Domenico.

L’ultimo omicidio, quello di RACCOSTA Vincenzo, sarebbe stato perpetrato da PEPE Simone, supportato dal cugino PEPE Valerio
Pericolo di fuga
La scelta della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria di disporre il fermo degli indagati è stata dettata dall’acquisizione, durante l’attività d’indagine, di elementi specifici, concreti ed attuali in ordine alla sussistenza del pericolo di fuga, essendo state captate diverse conversazioni dalle quali è emerso che gli indagati:
-      avevano consapevolezza dell’esistenza di un’attività di indagine a loro carico;
-      avevano la possibilità di procurarsi continue informazioni sullo stato dell’indagine e sull’eventuale emissione di provvedimenti restrittivi;
-      stavano valutando se darsi o meno alla fuga.

Sequestri
Contestualmente all’esecuzione del provvedimento di fermo, i Carabinieri di Reggio Calabria, in collaborazione con quelli di Roma e Catanzaro, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo in via d’urgenza emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, di 14 imprese (quote sociali, annesso patrimonio aziendale e conti correnti), 88 immobili, 12 beni mobili e 144 Rapporti Bancari e Prodotti Finanziari, per un valore complessivo di circa 70 milioni di Euro.

Dati operativi
Nel corso dell’operazione sono stati impiegati oltre 300 Carabinieri dei Comandi Provinciali di Reggio Calabria, Roma e Catanzaro, supportati dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori e dell’8° Nucleo Elicotteri.
Reggio, Calabria, 26 novembre 2013.”

Tutti gli arrestati dell'operazione "Erinni"
1. PEPE Simone, nato a Roma il 17.08.1989, residente ad Oppido Mamertina;
2. MAZZAGATTI Rocco, nato ad Oppido Mamertina il 24.08.1973, residente a Oppido Mamertina;
3. MAZZAGATTI Giuseppe nato a Cinquefrondi il 20.09.1984, residente ad Oppido Mamertina;
4. DE PASQUALE Antonino, nato ad Oppido Mamertina il 30.08.1985, residente a Oppido Mamertina;
5. RUSTICO Leone, nato a Taurianova il 03.11.1981, residente ad Oppido Mamertina;
6. RUSTICO Giuseppe, nato ad Oppido Mamertina il 18.06.1980, residente a Catanzaro;
7. RUSTICO Pasquale, nato a Taurianova il 21.02.1985, residente ad Oppido Mamertina;
8. BONINA Rocco, nato ad Oppido Mamertina il 08.10.1978, residente a Oppido Mamertina;
9. SCARFONE Domenico, nato ad Oppido Mamertina il 03.07.1957, residente a Genzano di Roma;
10. POLIMENI Cosmo, nato ad Oppido Mamertina il 25.08.1987, residente  a Oppido Mamertina;
11. POLIMENI Paolo, nato ad Oppido Mamertina il 27.05.1981, residente a Oppido Mamertina;
12. RUFFA Rocco Alessandro, nato ad Oppido Mamertina il 05.08.1991, residente a Borgia (Cz);
13. MAZZAGATTI Francesco, nato ad Oppido Mamertina il 26.8.1991, residente a Oppido Mamertina;
14. ZAPPIA Diego, nato ad Oppido Mamertina il 14.06.1985, residente a Oppido Mamertina;
15. MURDICA Carmine, nato ad Oppido Mamertina il 05.02.1993, residente a Oppido Mamertina;
16. LENTINI Domenico, nato ad Oppido Mamertina il 22.05.1994, residente a Oppido Mamertina;
17. FERRARO Giuseppe, nato ad Oppido Mamertina il 06.12.1968;
18. PEPE Valerio, nato a Roma il 27.07.1991, residente a Oppido Mamertina;
19. PEPE Leandro, nato a Roma il 12.08.1974, residente a Roma;
20. SCARPONI Matteo, nato a Roma il 11.04.1992, residente a Roma. Di riffe o di raffe in quest’operazione c’azzeccano anche, i colonnelli: Salvatore Sgroi (Catanzaro), Salvatore Luongo (Roma), Giovanni De Chiara (Latina), Riccardo Sciuto (Agrigento) e Marco Di Stefano (Macerata). Ed i procuratori capo di: Macerata (Giorgio Giovanni), Catanzaro (Antonio Vincenzo Lombardo), Roma (Giuseppe Pignatone), Agrigento ( Renato Di Natale) e Latina ( Giuseppe Mancini?). Domenico Salvatore
































ADNKRONOS - "IL PRINCIPE. IL MACHIAVELLI DI UN SECOLO DI MEZZO", A CURA DI MICOL BRUNI

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ADNKRONOS - ROMA –

"IL PRINCIPE. IL MACHIAVELLI DI UN SECOLO DI MEZZO", A CURA DI MICOL BRUNI – con contributi di: Pierfranco Bruni, Gennaro Malgieri, Gerardo Picardo, Anna Colaci, Marilena Cavallo, Carmen De Stasio, Anna Sturino, Neria De Giovanni. conclusione di Alessandro Campi. Presentazione di Antonio Felice Uricchio (Rettore Università Studi - Bari).

Libertà e politica in 'Principe, Machiavelli di un secolo di mezzo'
Un saggio edito da Pellegrini a cura di Bruni, conclusioni di Alessandro Campi
Roma, 26 nov. - (Adnkronos) - Primato della cittadinanza e libertà di vincere la paura attraverso l'arte della politica. Corre lungo queste linee chiavi il pensiero di Niccolò Machiavelli, mostrando il bisogno di andare al fondo della cose, sostenendone lo sguardo. ''Gli uomini in generale -scrive il Segretario fiorentino- giudicano più agli occhi che alle mani, perché tocca a vedere a ciascuno, a sentire a' pochi. Ognuno vede quel che tu pari; pochi sentono quel che tu sei''. Ma giudicare solo dagli occhi è proprio del volgo. I cittadini hanno invece l'imperativo della lettura critica, decodificano la storia sapendo pesare le facili promesse. Amano la pace ma sanno fare la guerra. Sanno che "se tu ti aiuterai, ciascuno ti aiuterà". E' in libreria 'Il Principe. Il Machiavelli di un secolo di mezzo' (Editore Pellegrini), a cura di Micol Bruni, conclusione di Alessandro Campi. Presentazione di Antonio Felice Uricchio.

Il volume presenta contributi di Pierfranco Bruni, Gennaro Malgieri, Gerardo Picardo, Anna Colaci, Marilena Cavallo, Carmen De Stasio, Anna Sturino, Neria De Giovanni e saggi di Micol Bruni. Leggere oggi 'Il Principe' è un'occasione per tornare a interrogarsi su una figura che non smette di scandalizzare, ma anche di stupire per la sua modernità e per la sua capacità di sollecitare sempre nuovi interrogativi.

In queste pagine una proposta di lettura che tenta di attualizzare la lezione di Machiavelli, una sollecitazione a rileggerlo con la mente sgombra dai troppi pregiudizi e cattive interpretazioni che sul 'Principe' si sono accumulate nel corso del tempo.

(Sin/Zn/Adnkronos)

 

 

 




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La Madonna di Foligno di Raffaello a Palazzo Marino

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Il Sindaco Pisapia: "Grazie a Eni e ai Musei Vaticani sarà possibile ammirare gratuitamente un'opera straordinaria"

Milano, 27 novembre 2013 – Per il sesto anno consecutivo, il Comune di Milano ed Eni proseguono la tradizione di esporre un unico capolavoro a Palazzo Marino, quest'anno in collaborazione con i Musei Vaticani.

Dopo l'esposizione di "Amore e Psiche", che nel 2012 è stata la mostra più visitata d'Italia, quest'anno, dal 28 novembre 2013 al 12 gennaio 2014, sarà possibile vedere la Madonna di Foligno di Raffaello, per la prima volta a Milano dai Musei Vaticani.

L'esposizione è pensata, anche quest'anno, per dare gratuitamente a un pubblico vasto ed eterogeneo la possibilità di approfondire la relazione con un'opera straordinaria; la mostra è infatti integrata da un'attenta attività didattica e di coinvolgimento – in sala, sul web e attraverso eventi di accompagnamento.

 "È sempre un'emozione ricevere a Palazzo Marino e offrire alla città opere d'arte dal valore inestimabile. Grazie alla collaborazione con Eni e con i grandi musei del mondo, per il sesto anno consecutivo si rinnova l'incontro con la cultura – sottolinea il Sindaco Giuliano Pisapia–. "Cittadini, turisti, scolaresche, giovani, potranno ammirare gratuitamente la Madonna di Foligno di Raffaello, messa a disposizione dalla Pinacoteca Vaticana. L'opera rimarrà esposta nella Sala Alessi oltre un mese per dare la possibilità a tutti i visitatori, sempre più numerosi, di entrare in contatto con uno dei capolavori di Raffaello, uno dei più celebri pittori della storia".

"I Musei Vaticani ci regalano la possibilità di ammirare un'opera bellissima - per armonia, bellezza, significato ed espressività - permettendoci un incontro ravvicinato con Raffaello, una delle più grandi stelle di tutto il firmamento artistico, insieme a pochi altri come Leonardo, Caravaggio, Michelangelo, Giotto. Un'occasione speciale che il Comune, ancora una volta, è felice di offrire ai cittadini e ai sempre più numerosi turisti che la stanno scoprendo come una straordinaria città d'arte", ha commentato l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno.

Capolavori protagonisti delle precedenti edizioni sono stati: La Conversione di Saulo di Caravaggio (dalla collezione Odescalchi); San Giovanni Battista di Leonardo da Vinci (2009), Donna allo specchio di Tiziano (2010), Adorazione dei pastori e San Giuseppe falegname di Georges de La Tour (2011) e Amore e Psiche stanti di Antonio Canova e Psyché et l'Amour di François Gérard (2012) (dal museo del Louvre).

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Fossato (e Saline) piangono la scomparsa dell'ex assessore Morabito Michele Giuseppe, noto commerciante di mobili

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Fossato Jonico, scompare anche Michele Giuseppe Morabito. Un altro "compagno" di "Bandiera Rossa che trionferà…" dopo Nicola Briguglio e Nino Stillittano, si è congedato da questo mondo. Viveva a Saline Joniche con moglie, figli e nipoti, dove aveva impiantato un fiorente commercio di mobili. Poi si era concesso il meritato riposo del guerriero; l'agognata  pensione
FOSSATO JONICO (RC), ANCHE L'EX ASSESSORE E CONSIGLIERE COMUNALE "PEPPI 'I MICHELI" SE N'É ANDATO
Le spoglie mortali del pensionato, commerciante e politico locale, riposeranno a Saline Joniche, nella cappella di famiglia. I funerali sono stati celebrati a Saline, nella chiesa del Santissimo Salvatore dal parroco don Paolo Ielo; ha concelebrato il quasi nonuagenario parroco emerito, don Rocco De Franco
Domenico Salvatore

FOSSATO JONICO (RC)Uno alla volta si nasce; uno alla volta si muore. Sorella morte, ha 'piluccato' un altro 'fossatoto'. Sebbene, vivesse con moglie, figli e nipoti nella frazione marina di Saline Joniche. Molti ricorderanno i famosi "Mobili Morabito'. La gigantesca scritta sul tetto del palazzo, che si vedeva a chilometri di distanza. Il simbolo di un'azienda di mobili solida e rinomata. Il riscatto sociale, economico e morale di una famiglia contadina, uscita dagli angusti ambiti paesani e dalle ristrettezze. Papà Michele e mamma Carmelina Cannizzaro (all'origine, erano tredici figli a due genitori, ma nonostante gli orrori della guerra e la povertà non si moriva di fame, nella cultura contadina)avevano allevato la prole secondo i canoni della tradizione cattolica. Negli Anni Sessanta, Michele Giuseppe Morabito con il fratello ed una sorella, se la memoria non c'inganni, avevano impiantato due botteghe di generi alimentari e diversi ed abbigliamento; in zona "Borgo". Per sbarcare il lunario, ma anche per progredire economicamente e socialmente. Intanto, nel primo dopoguerra, frequentava la sezione del PCI (erano i tempi di Palmiro Togliatti). Un giovane, intraprendente, commerciante di provate capacità, di bella presenza e con belle vedute ed una discreta esperienza di vita. Un ciuffo rubacuori, agile, snello, scattante. 

Le ragazzine se lo 'mangiavano' con gli occhi. I responsabili della sezione del PCI puntarono su di lui. Eccolo consigliere ed assessore. Quando Fossato Jonico contava cinquemila abitanti e aveva una forza politico-contrattuale decisiva per la formazione del Consiglio e della Giunta. Ma ancora non per il Sindaco. Solamente due volte in era repubblicana, la "frazione" Fossato, ha espresso questa carica con Giuseppe Gullì e Giuseppe Sgrò. Diversamente dal 1840, allorquando, essendo comune a sé stante, con il titolo di Fossato Calabro o di Calabria, scripta manent, verba volant, poteva eleggersi tutte le cariche e distribuire gl'incarichi. C'era pure, una Compagnia di carabinieri a cavallo. Ai tempi dei Baroni Piromallo Capece Piscicelli; anche, Conti di Montebello, Marchesi di Saline e Duchi di Capracotta. Beneficiati fattori dei Borboni di Napoli; ed avevano un castello per ogni località. Imparentati attraverso matrimoni d'interesse ed incrociati, con le altre famiglie della nobiltà locale, Ramirez, Guarna, Manti, Mazzacuva, Clemente, Sacco e via dicendo." Peppi 'i Micheli" affrontò serie questioni sociali in difesa del Comun e di Montebello; ed in modo speciale per la "sua" Fossato non più Calabro, di cui rivendicava l'autonomia persa; per decenni rimpallata. Ma non si può mistificare la Storia; come chiarì lo storico dottor Franco Arillotta in un famoso convegno, al quale partecipò anche lo scrivente; tra Fossato e Montebello vi fu alternanza di titolo; Montebello e Fossato, Fossato e Montebello. Fino al Decreto Regio di cui forniamo uno fotocopia di sapore storico. Giuseppe Michele Morabito, nell'immaginario collettivo; non era uno qualunque, ma una persona speciale. Nel suo piccolo propugnava la lotta di classe. 

Difendeva i poveri, le vedove, gli orfani. Morabito, mentre infuriava la crisi economica detestava le divisioni sociali, la disuguaglianza, l'oppressione della classe contadina.  Aveva capito che  potere, ricchezza e prestigio fossero sempre scarse e  che la loro domanda superasse l'offerta.  Chi controlla queste risorse riesce a proteggere i   suoi interessi a spese degli altri. Il proletariato contro il capitalismo. A Fossato, nel primo dopoguerra, il dualismo fu anche stridente. Il Morabito, ha arredato le case di tantissime coppie, con mobili moderni ed antichi, ma anche in stile, (non mancava mai ai matrimoni e regalava sempre un consistente  elettrodomestico agli sposi) quando convertitosi al mobilificio, abbandònò la bottega di abbigliamento e scarpe "'O Purtuni", vittima pure di un incendio nella notte, che distrusse tutto. Ricordiamo le lacrime dei contadini, sinceramente addolorati, che dovevano recarsi a Montebello, a Melito se non a Reggio per gli acquisti necessari. Era orgoglioso della sua famiglia. Quando Marcella vince il "Festival degli Ulivi", fece grandi feste. A Saline ovviamente, l'esposizione dei mobili e lampadari,  in coppia assieme al defunto fratello 'Nato'con tutte quelle vetrine e la via Nazionale che passava davanti, ebbe ben altra fortuna. Gli affari andarono a gonfie vele. Il fantasma della crisi economica era di là da venire. I clienti, arrivavano anche da fuori zona. La qualità del prodotto era eccellente; le modalità di pagamento dilazionate nel tempo erano più che favorevoli. 

Le banche, non erano così pignole nel concedere i prestiti; a tassi, davvero irrisori. Ce n'era per tutti:feste di piazza, associazioni, sport, cultura, pubblicità e pure qualche 'extra', che non manca mai. Poi vennero giorni meno felici, con la scomparsa di tante persone care e nella tarda età, la salute non era più di ferro. I primi acciacchi senili, la malattia, il calvario di Bergamo. In politica era un moderato di sinistra. In economia, un capitano d'industria. Quando ha 'appeso le scarpe al chiodo', ha indossato gli abiti del pensionato. Nel nostro immaginario lo ricordiamo così. Distribuito fra famiglia, figli, nipoti, giardino, Fossato ed il caffè al bar Foti sulla via Nazionale; sprofondato nella sedia con l'immancabile giornale in mano. Aveva le sue idee, ma non disprezzava quelle degli altri. Privilegiava il dialogo ed il confronto….." In Paradiso ti accompagnino gli angeli,/al tuo arrivo ti accolgano i martiri,/e ti conducano nella santa Gerusalemme./Ti accolga il coro degli angeli,/e con Lazzaro povero in terra/tu possa godere il riposo eterno nel cielo./Io sono la risurrezione e la vita./Chi crede in me anche se muore vivrà;/e chiunque vive e crede in me,/non morrà in eterno./Apritemi le porte della giustizia:/entrerò e renderò grazie al Signore./Questa è la porta del Signore/per essa entrano i giusti./Celebrate il Signore, perché è buono;/perché eterna è la sua misericordia./. Aut…Nelle tue mani, Padre clementissimo, /consegniamo l'anima del-la nostro-a  fratello-sorella / con la sicura speranza che risorgerà nell'ultimo giorno/insieme a tutti i morti in Cristo./Ti rendiamo grazie, o Signore,/per tutti i benefici che gli hai dato in questa vita,(come segno della tua bontà/e della comunione dei santi in Cristo./Nella tua misericordia senza limiti,/aprigli le porte del paradiso;/e a noi che restiamo quaggiù/dona la tua consolazione con le parole della fede,/fino al giorno in cui, tutti riuniti in Cristo,/potremo vivere sempre con te nella gioia eterna./Per Cristo nostro Signore./". Melitoonline-Mnews.it esprime cordoglio e vicinanza ai parenti e familiari".
Domenico Salvatore

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LIONS CLUB REGGIO CALABRIA SUD AREA GRECANICA

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Durante la calda estate reggina, i Lions  lavorano per portare a termine un nuovo progetto, l'Apertura di un Nuovo Club, il LIONS CLUB REGGIO CALABRIA SUD "AREA GRECANICA".

Sabato 23 Novembre , presso il Ristorante " La Lampara" di Pellaro, il Governatore del Distretto 108YA, Dott. Luigi Buffardi, ha consegnato la CHARTER al nuovo Club – REGGIO CALABRIA SUD "AREA GRECANICA". Hanno firmato la carta costitutiva 32 Soci alla presenza delle Auorità Lionistiche, Civili, Militari e Religiose. Presenti anche i Rotary di Reggio, Melito e Palmi; la Presidente della Fidapa di Reggio, ed il Vice Presidente dell'Ordine dei Medici di Reggio Calabria Dott. Giuseppe Zampogna.
Dopo l'ascolto degli inni, l'Ingegnere Pino Barbaro, Presidente del Club Host, ha donato la Campana al Presidente del Nuovo Club, Gianfranco Aricò. 
In un'atmosfera distesa e gioviale, sono stati chiamati in ordine alfabetico, i trentadue Soci Fondatori che hanno firmato la Carta Costitutiva consegnata dal Governatore Buffardi. Tanti Soci di giovane età ma di indiscusse qualità morali e professionali;  Soci piu' anziani d'età, già affermati professionisti conosciuti anche a livello Nazionale. Si è seguito , inoltre, il Programma Nuclei Familiari . Una serata veramente indimenticabile per l'armonia , la serenità e l'entusiasmo che traspariva dai 32 Soci che hanno messo a disposizione della comunità le loro energie con grande spirito di servizio. In ognuno di loro, sembra essere codificato nel DNA " WE SERVE".

Il Presidente Gianfranco Aricò, con il savoir faire  e l'eleganza che lo contraddistinguono, ha ringraziato tutti gli ospiti ed ha presentato il Suo Staff: Dott. Guglielmo Nappi, Segretario; Ing. Domenico Naso, Tesoriere; Avv.  Sebastian Romeo, Cerimoniere. Inoltre, ha reso pubblico il programma prevedendo di attuare dei service di indiscussa utilità per la Comunità. Il Presidente ha consegnato i gagliardetti a Tutte le Autorità ed agli  Officers presenti. Di colore rosso porpora con la scritta in oro, i colori dei LIONS. Sul gagliardetto vi è un' immagine, più precisamente un intaglio che rappresenta i Greci che dal mare giungono sulle coste della Calabria all'epoca della colonizzazione greca. Sia la barca  che i due soggetti umani sono decorati con motivi della tradizione greco-bizantina,  assunta dalla comunità ellenofona dei Greci di Calabria o dei  Grecanici tra i secoli VII e X.

Indubbio è, che da Reggio fino a Locri non vi era alcun altro Club, pertanto doveroso era essere presenti nell'Area Grecanica. Il Club intende perseguire concretamente la mission dei Lions in una dimensione di promozione e di implementazione territoriale. Pertanto, dinanzi ad una società caratterizzata dal consumismo e dalla globalizzazione sfrenata, spesso incapace di rapportarsi efficacemente con le manifestazioni della spiritualità creativa, appare inevitabile rivalutare il ruolo della nostra identità storica (rappresentata dalla cultura Grecanica) e proprio in questo solco che s'intende collocare la nostra attività di servizio e di promozione concreta ed effettiva della Calabria e più specificamente del basso ionio reggino.

La serata si è conclusa con il taglio della torta ed un brindisi augurale.
 Hanno guidato la nuova squadra i Lions Guida : Dott. Agostino Laruffa ed il Dott. Sandro Borruto , sempre presenti e premurosi alle richieste ed alle esigenze dei Soci; il Formatore è il Dott. Domenico Laruffa Past Governatore del Distretto 108 YA ; l'Organizzatrice la Dott. Francesca Pizzimenti.


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Le commissioni Patrimonio e Cultura lanciano un appello per salvare la sartoria Canzanella

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Napoli 27 novembre 2013 - Le commissioni Patrimonio e Cultura, presiedute rispettivamente da Vincenzo Varriale e Maria Lorenzi, hanno incontrato oggi Vincenzo e Davide Canzanella, titolari dell'omonima sartoria, che in oltre cinquant'anni di esperienza ha creato artigianalmente costumi per il teatro, il cinema e la televisione.

La storia della sartoria, ha spiegato la presidente Lorenzi, ora racchiusa tra le mura dell'atelier di via Solitaria, rischia di rimanere senza casa, perché alla scadenza del contratto di affitto, il 31 dicembre, l'enorme patrimonio fatto di abiti di scena, indossati dai protagonisti di grandi film, opere liriche, lavori teatrali e trasmissioni televisive, potrebbe non trovare un'adeguata sistemazione. Solo un locale molto ampio, di almeno 350 metri quadri, può essere adeguato per ospitare i circa quindicimila costumi e le altre migliaia di accessori, uno spazio che il mercato offre ad un prezzo troppo elevato per le possibilità dei titolari, che pure sono disposti a pagare una somma che non sia troppo elevata. Una necessità, questa, già rappresentata direttamente al Sindaco e all'assessore alla Cultura Daniele che hanno visitato i locali di via Solitaria, dove accanto alla sartoria e al deposito, vi è lo spazio didattico, allestito per gli allievi degli stage formativi promossi nell'ambito dell'attività di ente di formazione regionale accreditato.

Una soluzione per la sartoria è stata sollecitata con forza dai commissari intervenuti – Palmieri, Vernetti, Moretto, Vasquez e il Vice Presidente Frezza– che insieme ai presidenti hanno sottolineato l'assenza degli assessori al Patrimonio e alla Cultura e degli uffici comunali del Patrimonio (invitati alla riunione). Uno tra i numerosi immobili comunali liberi, in particolare quello attualmente assegnato all'ufficio elettorale nella Galleria Principe di Napoli, potrebbe essere destinato alla sartoria, nell'ambito di quella percentuale (il venticinque per cento) di locali che il regolamento sull'assegnazione di immobili comunali prevede che il Sindaco possa assegnare direttamente, sentito il parere della commissione Patrimonio. Un parere che, ha annunciato il presidente Varriale, sarà sicuramente positivo, in considerazione del grande valore artistico rappresentato dall'attività dei Canzanella.
Le commissioni, inoltre, hanno condiviso la proposta del consigliere Palmieri di presentare in Consiglio un ordine del giorno con l'impegno per il Sindaco ad assegnare un locale adeguato alla sartoria e a destinare i rimanenti locali della Galleria Principe di Napoli ad attività di libreria. Il presidente Varriale, in chiusura, ha poi ricordato l'impegno assunto insieme all'assessore al Patrimonio Fucito per la stesura di una delibera di iniziativa consiliare per arrivare rapidamente al bando per l'assegnazione dei 23 locali della Galleria Principe.


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TRAPPETO: CARABINIERI ARRESTANO 51ENNE PER FURTO DI ENERGIA ELETTRICA.

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Trappeto (Palermo) 27 novembre 2013 - I Carabinieri della Stazione di Trappeto hanno tratto in arresto in flagranza di reato per furto di energia elettrica L. R. a., 51enne di Trappeto.

I militari, intervenuti presso l'abitazione del menzionato, hanno constatato che l'interessato aveva manomesso il contatore elettronico mediante l'apposizione di un magnete, in modo tale da registrare un consumo di energia elettrica inferiore del 90 % rispetto a quello reale, a danno della società erogatrice.

Il magnete è stato sottoposto a sequestro ai fini probatori.

Su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, l'arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari e nella giornata di oggi è stato tradotto presso il Tribunale di Palermo per il rito per direttissima.

Dopo la convalida dell'arresto L. R. a., è stato condannato a 4 mesi di reclusione, pena sospesa e la multa di 110 €, pertanto rimesso in libertà.

Palermo, 27 novembre 2013


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