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Il giornalista, i professori e i moralisti ... di giornata

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Reggio Calabria 18 settembre 2013 - Mi ero ripromesso di non fare polemiche, ma è più forte di me. Leggere certe cose poi mi fa imbestialire. Prendere in giro se stessi pensando di prendere in giro la gente è arte insopportabile.

Da un lato si condanna e dall'altro si giustifica e in mezzo una bella lezioncina. Alto GIORNALISMO quello di Davide Varì dell'Ora della Calabria. Una lezioncina fine a se stessa che sarebbe stato meglio tenere entro le quattro mura della sua redazione.

Eppure il nostro mitico Varì vuole strafare, entra in merito e stramerita il ruolo di "professorino".

Primo strafalcione.
Fatti suoi: facebook è il salotto di casa e ognuno, nel proprio salotto, è libero di fare e dire ciò che meglio crede.

Ma caro Davide in che mondo vive? A chi la vuole dare da bere? Si rende conto di quello che scrive? Facebook luogo privato? Zona franca per sparare cazzate? Approfondisca meglio. Vedrà che rimarrà deluso delle sue convinzioni fuorvianti per chi (i pochi) la legge.

E poi ancora non soddisfatto il nostro mitico Davide va giù duro: Ma una parte della politica reggina ha preso la palla al balzo e ha iniziato un vero e proprio tiro al piccione.

Non ho capito bene? Esprimere dissenso verso un'opinione è tiro al piccione? Indignarsi per uno scivolone è tiro al piccione? Suvvia Varì, siamo seri. la contestazione letta e proveniente da vari politici mi è sembrata lecita e dentro "il vaso".

Non contento il "collega" Varì cerca di condizionare anche l'ordine dei giornalisti, articolando un ragionamento infantile e improduttivo. Poi ecco la chicca finale.

Il Varì riduce e sintetizza il tutto e mette due schieramenti in campo. Giustizialisti e garantisti, e pensate un pò, anche qua non ne azzecca una. Mischia concetti e crea confusione. Vede streghe ovunque, vede una Calabria con l'informazione che arranca, come se fosse una novità. Davide Varì ma dove vivi, e soprattutto questo voler mischiare giustificazioni con prese di posizione che diavolo di significato hanno? Ma chi te lo ha fatto fare? Stare zitti no EH!!!?

La libertà è anche questa, sottolineare un messaggio a nostro parere ... di giornata e confuso.

Saludos

Luigi Palamara

N.B. Per i nostri lettori. A scanso di equivoci, Facebook non è il salotto privato di casa. Occhio a ciò che dite, potrà essere usato contro di voi.

Il giornalista, il vescovo e la libertà di stampa
Ho una profonda ammirazione per monsignor Morosini. Di più: penso che il nuovo vescovo di Reggio sia uno dei pochissimi personaggi pubblici calabresi ad aver affondato le mani nelle viscere di questa terra con coraggio, dedizione e amore. Nei giorni scorsi Morosini ha detto una cosa sacrosanta: la giustizia non è infallibile e la dignità di un uomo accusato di mafia va tutelata fino alla fine del processo. Punto. Detto questo, l’assalto al collega Giuseppe Baldessarro che ha duramente criticato le parole di Morosini, è inaccettabile e ben descrive il clima che si respira in questa terra. Baldessarro è uno dei più noti e bravi cronisti di giudiziaria e sul suo profilo facebook ha usato parole volgari nei confronti del vescovo. 

Fatti suoi: facebook è il salotto di casa e ognuno, nel proprio salotto, è libero di fare e dire ciò che meglio crede. Ma una parte della politica reggina ha preso la palla al balzo e ha iniziato un vero e proprio tiro al piccione. Addirittura c’è chi ha chiesto all’ordine dei giornalisti duri provvedimenti disciplinari. Siamo alla follia. Si respira una brutta aria per la libertà di stampa qui in Calabria. Un’aria pesante. 

C’è chi vorrebbe giornalisti addomesticati, mansueti e proni ai vari poteri.  Ma il giornalismo è un’altra cosa, anzi, è l’esatto contrario: è l’esercizio permanente della libertà ed è il diritto anzi, il dovere di critica continua ai poteri. Ai poteri di ogni tipo: quello politico, quello giudiziario, quello economico e, perché no, quello di santa romana Chiesa. C’è una deriva giustizialista qui in Calabria, questo è fuori di dubbio, ma la battaglia non si vince con la caccia alle streghe -  né i giustizialisti né i garantisti sono streghe. Per quel che mi riguarda non condivido una sola virgola di quel che ha scritto Baldessarro ma è vitale difendere la sua libertà. Perché la sua libertà è anche la nostra libertà.

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