'ndrangheta, arrestato in Olanda il super-latitante Francesco Nirta, inserito nell'elenco dei latitanti di massima pericolosità (ex "elenco dei 30"), stilato dal Ministero dell'Interno: deve scontare l'ergastolo. Era fuggito nel 2007, subito dopo la famigerata "Strage di Duisburg". L'operazione, condotta da Squadra Mobile, Sco e Interpol. Il latitante della 'ndrangheta, era tra i dieci ricercati più pericolosi. La soddisfazione del questore di Reggio Calabria, Guido Nicolò Longo, del procuratore capo della repubblica, Federico Cafiero De Raho e dell'aggiunto Nicola Gratteri
L'ARRESTO DEL MAMMASANTISSIMA DELLA 'NDRANGHETA FRANCESCO NIRTA, NELLA BRILLANTE OPERAZIONE DELLA SQUADRA MOBILE DI REGGIO CALABRIA, GUIDATA DAL PRIMO DIRIGENTE GENNARO SEMERARO. NON SAREBBE COINVOLTO NELLA STRAGE DI DUISBURG
É il fratello di Giovanni Luca, marito di Maria Strangio. Il delitto di Maria Strangio, fu la causa scatenante della strage di Duisburg, in Germania, avvenuta la notte di Ferragosto del 2007; ed in cui, furono uccise sei persone ritenute vicine alla cosca dei Pelle-Vottari-Romeo. L'omicidio di Maria Strangio, era la naturale risposta se non vendetta, per l'agguato subito ad Africo, da Francesco Pelle, alias "Ciccio Pakistan" , il 31 luglio 2006. Francesco Nirta è figlio di NIRTA Giuseppe cl. '40, alias "'U Versu", "capobastone" dell'omonima famiglia, è stato sorpreso nel pomeriggio di ieri, intorno alle ore 14, a Nieuwegwin (NL), cittadina olandese sita nel distretto di Utrecht, mentre si trovava all'interno di un appartamento assieme ad altri quattro soggetti, fra cui un calabrese di nome PASQUALONE Denis, nato a Cinquefrondi (RC) il 16.07.1985, residente ad Anoia (RC) in via Tommaso Gulli nr. 8, tutti tratti in arresto.
Domenico Salvatore
SAN LUCA (RC)-Il presunto boss della 'ndrangheta, Francesco Nirta, 39 anni, latitante dal 2007, arrestato in Olanda ad Utrecht, era stato condannato all'ergastolo il 12 luglio del 2011, dalla Corte d'assise di Locri (ergastolo per: Francesco Nirta (37), Giovanni Luca Nirta (42), Giuseppe Nirta detto "Peppe u versu" (71), Francesco Pelle detto "Ciccio Pakistan" (34), Sebastiano Romeo (34), Francesco Vottari detto "Ciccio u Frunzu" (40) e Sebastiano Vottari detto "il Professore" (28). Dodici anni invece ad Antonio Pelle, e nove a Antonio Carabetta e la figlia Sonia. Assolti, infine, Sebastiano Strangio, Luca Liotino e Antonio Rechichi). Non c'azzecca con l'eccidio consumato davanti al ristorante "Da Bruno", sei i morti ammazzati: Sebastiano Strangio, di 39 anni, titolare del locale; i fratelli Francesco e Mario Pergola, di 20 e 22 anni, che lavoravano nel ristorante; Marco Marmo, di 25; Tommaso Venturi, di 18 e Francesco Giorgi, di 17 anni. L'ergastolo rimediato, si riferisce all'omicidio di Bruno Pizzata, ucciso nelle campagne di Casignana il 4 gennaio del 2007. Delitto, commesso per vendicare la strage di Natale 2006, in cui fu uccisa Maria Strangio. Donne protagoniste nel bene o nel male. Come… Angela e Teresa Strangio, sorelle di Giovanni, ritenuto l'ideatore ed uno degli autori della strage di Duisburg del Ferragosto 2007 in cui furono uccise sei persone e che rappresento' il culmine della faida di San Luca tra le cosche di 'ndrangheta Pelle-Vottari-Romeo e Nirta-Strangio-Giorgi. Angela Strangio e' stata condannata ad otto anni (otto anni e otto mesi in primo grado, il 31 maggio 2011) e Teresa a sette anni e quattro mesi contro gli otto anni inflitti dal gup al termine di un processo con rito abbreviato scaturito da un troncone dell'inchiesta "Fehida" contro le cosche di San Luca.
In precedenza erano stati arrestati altri due "Nirta":Sebastiano Nirta e Giuseppe Nirta, rispettivamente di 39 e 27 anni, ritenuti gli altri due esecutori materiali della strage (11 febbraio 2010 ). Il loro Dna, secondo quanto riferito dalla polizia, corrisponde a quello dei profili biologici rilevati sul luogo del delitto. Un duro colpo per la 'ndrangheta di San Luca. Dopo quello di Giovanni Strangio. L'operazione della Squadra Mobile (diretta da Renato Cortese) della Questura di Reggio Calabria, con il coordinamento della direzione distrettuale antimafia, guidata dal procuratore Giuseppe Pignatone, ed in collaborazione con inquirenti delle Germania, hanno assestato un duro colpo al clan Nirta-Strangio di San Luca. Gli altri destinatari dei provvedimenti giudiziari sono Demetrio Colorisi, 27 anni, Giuseppe Caracciolo, 40 anni, Antonino Flaviano, 27 anni, tutti reggini; Giorgio Francesco Madeo, 27 anni, di Corigliano Calabro, Pietro Pratticò, 28 anni, e Giovanni Strangio, 31 anni (già arrestato il 12 marzo del 2009). Ordine di arresto anche per due donne, le sorelle Angela, 20 anni, e Teresa Strangio, 24 anni.
Tutti i destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere notificata, emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, sono ritenuti anche responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso e di concorso esterno nella stessa associazione, detenzione di armi da guerra ed esplosivi, ed indagati altresì di procurata inosservanza di pena, aggravata dalla circostanza di aver agevolato la cosca mafiosa Nirta-Strangio. Alle sorelle Strangio viene contestato anche, il reato di intestazione fittizia di beni, perchè in concorso morale e previo accordo fra loto attribuivano a Giovanni Strangio la titolarità della pizzeria "Tony's pizza" con sede a Kaarst. In particolare, Teresa Strangio, già sottoposta a misura di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, è anche la destinataria del decreto di confisca, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria il 14 maggio del 2004, per il quale attribuiva la titolarità dell'esercizio commerciale tedesco al fratello. Sempre in Olanda, il 24 novembre 2008, era stato arrestato anche Giuseppe Nirta, inteso "Charlie", cognato dei ricercati in campo internazionale Giovanni Strangio e Francesco Romeo, capo della cosca di San Luca, 35 anni, considerato uno dei responsabili della strage di Duisburg; assieme alla moglie, Aurelia Strangio ed alle cognate.
Nirta, è stato condannato anche, per associazione mafiosa. Il mammasantissima, è stato arrestato in un sobborgo di Utrecht. Per arrivare a lui, la polizia olandese, sulle tracce del latitante da una quindicina di giorni, ha usufruito delle preziose ed utili informazioni, raccolte dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria diretta dal dottor Gennaro Semeraro e dallo Sco, diretto dal dottor Francesco Rattà. L'ex latitante Francesco Nirta, la persona arrestata in Olanda, è il fratello di Giovanni Luca, marito di Maria Strangio? Il delitto di Maria Strangio, fu la causa scatenante della strage di Duisburg, in Germania, avvenuta la notte di Ferragosto del 2007; ed in cui, furono uccise sei persone ritenute vicine alla cosca dei Pelle-Vottari-Romeo. L'omicidio di Maria Strangio, era la naturale risposta se non vendetta, per l'agguato subito ad Africo, da Francesco Pelle, alias "Ciccio Pakistan", il 31 luglio 2006. Il cognome "Nirta" è antichissimo e diffuso a San Luca. Capita che sei o sette persone se non dieci, portino lo stesso nome e cognome. Un altro Nirta Francesco, per esempio era stato arrestato, non molto tempo fa e guarda caso, sempre in Olanda. Sempre la cronaca, ci ricorda, quanti "Nirta Giuseppe", siano stati arrestati negli anni. Certe volte, nemmeno gli stessi abitanti di San Luca, riuscivano a capire le parentele per linea retta, parallela od incrociata. A parte l'omertà, che regna sovrana, che comincia proprio dal basso…"Fatti i c…toi; cu' ti canusci? I cu' si figghiju? A quali fibbia 'mparteni?". Non basta il soprannome, nomignolo o'ngiuria…alias "tizio", conosciuto come "caio"…meglio noto come "sempronio".
A confondere le idee, c'è non solo lo stesso nome, cognome e paternità, ma anche la stessa data di nascita. Se non bastasse giorno, mese ed anno a dirimere, bisognerebbe andare al nome della mamma. Purchè, non sia uguale anche questo. Alcuni abitavano nello stesso quartiere e nella stessa via. Un labirinto, da cui non se ne esce. L'inestricabilità della 'ndrangheta, risiede anche in questo fattore, solo apparentemente, elemento trascurabile.
L'arresto di un latitante della 'ndrangheta in Olanda? Oramai un classico. Scrivemmo…"I latitanti stanno fuori ma i capibastone, i clan che contano, i componenti della "Provincia", la così detta Cupola calabrese, massimo organo di autogoverno della "Gramigna", stanno in Calabria. Ma si diramano, in Italia, in Europa, sul pianeta. I suoi brokers più celebrati e ricchi, conoscono tre o quattro lingue e si spostano in aereo; maestri delle transazioni internazionali; conoscitori delle moderne tecnologie…computer, i-pad, i-phone eccetera. Fanno affari con Cosa Nostra, la Camorra e la Sacra Corona Unita. Per le joint-ventures rimbalzano da Palermo a Napoli, Bari, Roma, Milano, Torino, Firenze, Bologna, Venezia, Genova eccetera. Come confermano le varie operazioni congiunte ed incrociate di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza; coordinati dalla magistratura ordinaria e DDA.
Come ribadiscono i pentiti; se non collaboratori di giustizia. Come attestano le relazioni annuali delle forze di polizia e dell'Anno Giudiziario, ma anche della Commissione Parlamentare Antimafia. Nessuna meraviglia, che i broker di media grandezza si trovino dislocati nelle città più grosse. La Capitale poi, per una serie di ragioni strategiche, è uno degli obiettivi primari della 'ndrangheta. Le cronache ci hanno chiarito che la Piovra calabrese, nonostante i numerosi e "pesanti" arresti, abbia per le mani, i più grossi e prestigiosi alberghi, ristoranti, pizzerie, supermarket, autogrill, bar ed altre strutture ricettive. I miliardi di euri non mancano certamente per poter acquistare; un giorno sì e l'altro, pure. La " mamma" della 'ndrangheta, il "locale numero uno" sta a San Luca. Chiunque voglia aprire un locale, una 'ndrina, una cosca, un clan, deve avere il placet di San Luca. E nessuno mai, si è sognato di metterlo in discussione. I triangoli d'oro della jonica, sono efficienti e funzionali…San Luca-Platì-Africo; Bianco-San Luca-Platì, Bovalino-Ciminà-Ardore; Locri-Natile-Siderno; Marina di Gioiosa-Roccella-Gioiosa Jonica. Caulonia-Stignano-Roccella Jonica; Bivongi-Stilo-Pazzano;Stilo-Monasterace-Guardavalle; Bova Marina-Bova-Conndofuri; Melito-Montebello-San Lorenzo; Roccaforte-Roghudi-Bagaladi, Bruzzano-Brancaleone-Staiti; Palizzi-Bova-Bova Marina. Ma quelli della Tirrenica, non son da meno…Nicotera-Gioia Tauro-Limbadi; Polistena-Cinquefrondi-Rosarno; Rizziconi-Taurianova-Cittanova;
Molochio-Varapodio; Palmi-Taurianova-Rizziconi; Bagnara-Palmi-Seminara; Delianuova-Scido-Sant'Eufemia; Sinopoli-San Procopio-Oppido; Santa Cristina-Oppido-Varapodio; Scilla-Bagnara-Sant'Eufemia; Gallico-Villa San Giovanni-Catona; Santo Stefano-Sambatello-Archi; Fiumara di Muro-Campo Calabro-Gallico, Motta-Pellaro-Valanidi ecc. "L'appartenenza" nella 'ndrangheta è fondamentale. La copiata ( tre nominativi:capobastone, capo crimine e contabile), che ogni mafioso deve portare indissolubilmente, come pegno e punto di riferimento, è la cinghia di trasmissione. Francesco Nirta appartiene al locale di San Luca, affiliato al clan omonimo. I Nirta, un nome altisonante nel gotha mafioso, sono numerosi; e non tutti, in linea di principio, sono legati alla 'ndrangheta. Racconta Gratteri in conferenza stampa, che i Nirta, secondo i suoi studi e le sue ricerche ed indagini, fossero presenti nel 1800; se non prima. Storicamente, i padrini di San Luca erano i fratelli: Antonio, Francesco e Giuseppe; se non Sebastiano e Domenico, intesi "Scalzone", alleati dei Mammoliti "Fischiante"; dei Romeo "Stacchi"; dei Pelle intesi 'Gambazza'. Il capostipite era Giuseppe Nirta; ed apparteneva ad una famiglia nota alle forze dell'ordine già nel 1870.
In quell'anno, come si legge in una nota del ministero dell'Interno, venne istituito un fondo straordinario di cento lire, fonte Wikipedia, per favorire la cattura di nove latitanti tra cui Francesco e Giuseppe Nirta di S.Luca. Anni Novanta. Negli Anni Novanta con l'operazione Aspromonte vengono indagati vari esponenti delle cosche della Locride fra cui quelli dei Nirta "Scalzone" e Giuseppe Nirta il capobastone. Dal 1995 con l'omicidio a Bianco di Giuseppe Nirta, paciere della faida di San Luca fra i Nirta e gli Strangio, i Romeo con a capo Sebastiano Romeo detto U Staccu, i Pelle del boss 'ntoni Gambazza, I Vottari detti Frunzu e i Giampaolo dei Russelli prendono le distanze dall'omicidio. Invece si alleano con i Scalzone gli Strangio detti janchi e quelli detti Barbari, i Giorgi detti Boviciano, e i Nirta Versu.Rimangono invariate le alleanze con i Giorgi detti Ciceri e i Codispoti legati dai legami parentali. I Nirta e la strage di Capaci. Particolare importante, rivelato dal pentito di Cosa Nostra Vincenzo Calcara, è il fatto che per la Strage di Capaci, in cui rimase vittima il giudice Giovanni Falcone insieme alla moglie e a tre agenti di scorta, i boss di Cosa Nostra si rivolsero alla 'ndrina dei fratelli Nirta (La Maggiore) per reperire l'esplosivo che portò a quell'immane tragedia. Il giudice siciliano fin da marzo di quel fatidico anno 1992 seguiva i collegamenti delle cosche di San Luca con i clan di Palermo e di Trapani.
Era stato il pentito Vincenzo Calcara a raccontare a Borsellino d'un patto fra siciliani e calabresi per uno scambio di imponenti quantitativi di droga con armi ed esplosivo. Certo è che Borsellino nel giugno del '92 pronunciò quelle parole: «So che è già arrivato l'esplosivo destinato a me»[senza fonte].I Nirta ai vertici: a Roma per le decisioni con i Corleonesi e la massoneria Calcara insisterà molto sulle strette sinergie tra questi intercorrenti. Al punto da mettere il boss Francesco Nirta tra i presenti ad un delicatissimo vertice mafioso tenutosi a Roma, in via dei Coronari, alla vigilia dell'omicidio del banchiere Roberto Calvi: «C'erano Bernardo Provenzano, Francesco Messina Denaro, un potente uomo politico, il cardinale, il notaio Albano e Francesco Nirta di San Luca», dirà a Borsellino.[senza fonte]La mediazione nelle pax mafiose.
Negli anni, saranno molteplici i collaboratori di giustizia, nonché le indagini giudiziarie che riveleranno, così come successivamente riportato da televisioni e giornali, la forza mediatrice dei Nirta nel mettere fine a moltissime guerre mafiose non solo nella provincia di Reggio Calabria. Si ricorda, su tutte, l'insistente interesse del boss Antonio Nirta, il diplomatico della cosca, nel mettere fine e pace alla sanguinosissima e imponente guerra di mafia di Reggio Calabria. I Nirta oltre a mediare l'aspetto pacifico, garantirono per la cosca dei De Stefano.[senza fonte]Le rivelazioni del pentito di Mafia siciliano Spatuzza contro i Nirta«Tramite la ' ndrangheta, la cosca dei fratelli Nirta di San Luca, abbiamo acquistato delle armi, due mitra, due machine-pistole ed un lanciamissili.
Era un carico di armi per fare un attentato al procuratore Caselli che avevamo saputo che si muoveva con un elicottero dell'elisoccorso che partiva dall'ospedale Cervello. Io avevo la reggenza del mandamento di Brancaccio e tramite Pietro Tagliavia mi dicono che devo "curarmi" Caselli. Questo lanciamissili dopo che andammo a prenderlo dai Nirta venne custodito in un magazzino della nostra famiglia. Era nascosto nell'intercapedine di un divano e non fu trovato. I Nirta ci diedero massimo appoggio nella fornitura di questo carico di armi; infatti gli stessi erano in rapporti strettissimi con tutti i Corleonesi».[senza fonte]I Nirta e il narcotraffico
Rilevante la gestione del mercato del narcotraffico da parte della cosca. Già all'inizio degli anni settanta e via via durante i vari anni molteplici processi giudiziari hanno rivelato l'impronta dei Nirta nell'affaire narcotraffico. Solo nel 2005 sono finiti nell'inchiesta "Ciaramella" i nipoti dei Nirta, Paolo Codispoti e Marafioti Giuseppe, con l'accusa di essere i gestori di un'imponente traffico di cocaina proveniente dal sudamerica. La stessa inchiesta ha rivelato la gestione degli affari criminali di Roma con conseguente dominio criminale della città proprio del boss Codispoti e del cognato Marafioti.In tempi più recenti, la cronaca si è occupata di altri Nirta; arrestati qua e là in Calabria, in Italia ed in Europa.
Anche del cartello Nirta-Strangio-Giorgi, opposto al cartello Pelle-Vòttari-Romeo. Un "ramo" dei Nirtta era inteso "Versu", coinvolti nella famigerata faida di San Luca. Fatti Recenti, fonte Wikipedia…"Il 9 aprile del 1997 viene arrestato a Cartagena de Indios (Colombia) il boss Domenico Nirta residente in Valle D'Aosta.Dall'indagine Santa Barbara del 2005 si è scoperta un'alleanza fra i Nirta e la criminalità sarda di Cagliari, Nuoro e Oristano per il traffico di cocaina e eroina. I carabinieri sospettano anche che i proventi della droga potessero servire per investire nel settore immobiliare turistico sardo. 15 agosto 2007, strage di Ferragosto a Duisburg in Germania, vengono uccisi nel ristorante Da Bruno Tommaso Venturi di 18 anni, Francesco e Marco Pergola, rispettivamente di 22 e 20 anni, Marco Marmo, di 25 anni, Sebastiano Strangio, di 39 anni e il minorenne F. Giorgi.
Riuniti li molto probabilmente per l'affiliazione di Tommaso Venturi, al quale è stato trovato un santino bruciacchiato, sinonimo in campo mafioso dello svolgimento del rito di affiliazione. 30 agosto 2007, Vengono arrestate in una maxioperazione che ha coinvolto quasi 500 persone tra polizia e carabinieri a San Luca esponenti delle cosche responsabili della strage di Ferragosto tra cui i Nirta. Il 9 febbraio 2008 viene trovato a San Luca un bunker nell'abitazione di un familiare di Francesco e Giuseppe Nirta coinvolti nell'inchiesta Feida, sarebbero in rapporti di parentela con Giovanni Strangio, uno dei presunti autori della strage di Ferragosto. Condannato all'ergastolo, Ma il suo legale di fiducia Carlo Taormina ha rilasciato commenti al vetriolo:"Si fa fatica a capire il perché e ci si meraviglia che si possa essere giunti a una sentenza di questo tipo. Ancora una volta, hanno pesato i cognomi, l'ambiente e la pressione dei media, oltre al condizionamento di un'azione voluta a tutti i costi dalla procura di Reggio Calabria, che ha insistito per fare il processo in Italia; nonostante in Germania, non ci fossero prove contro Giovanni Strangio. Questa, è una sentenza già scritta". Il 4 marzo 2008 vengono sequestrate abitazioni, aziende, terreni, attività commerciali e auto di lusso del valore di 150 milioni di euro appartenenti molto probabilmente ai Nirta, Strangio, Pelle e Vottari. Il 10 aprile 2008 viene arrestato dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro e la polizia belga a Maasmechelen in Belgio Calogero Costadura, elemento di spicco dei Nirta-Strangio, doveva scontare una condanna a 8 anni per traffico di stupefacenti.Il 23 novembre 2008 viene arrestato ad Amsterdam dall'Interpol, dalla polizia olandese e dalla squadra mobile di Reggio Calabria Giuseppe Nirta (1973) esponente di spicco della cosca, cognato di Giovanni Strangio
Si trovava nell'elenco dei 100 latitanti più pericolosi. Il 16 dicembre 2009 i Carabinieri del Ros sequestrano beni per il valore di 200 milioni di euro ai danni delle famiglie Nirta-Strangio e Pelle-Vottari. Il 11 febbraio 2010 Sebastiano Nirta e Giuseppe Nirta vengono arrestati per la strage di Duisburg eseguita assieme a Giovanni Strangio". Un bel braccio di ferro tra "Guardie & Ladri", che si perpetua tra clamorosi colpi di scena; da una parte e dall'altra".Questo il comunicato stampa ufficiale della Questura reggina. "Catturato in Olanda Reggio Calabria, 21 Settembre 2013.Il pericolosissimo ricercato della 'ndrangheta calabrese NIRTA Francesco, nato a Locri (RC) il 08.01.1974, inserito nell'elenco dei latitanti di massima pericolosità (ex "elenco dei 30"), stilato dal Ministero dell'Interno. L'importante risultato è il frutto di laboriose ed accurate investigazioni coordinate dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e di una incessante cooperazione internazionale tra la Polizia di Stato Italiana e quella Olandese, tramite le rete organizzativa dell'INTERPOL. Il NIRTA Francesco, figlio di NIRTA Giuseppe cl. '40, alias "'U Versu", "capobastone" dell'omonima famiglia, è stato sorpreso nel pomeriggio di ieri, intorno alle ore 14, a Nieuwegwin (NL),
cittadina olandese sita nel distretto di Utrecht, mentre si trovava all'interno di un appartamento assieme ad altri quattro soggetti, fra cui un calabrese di nome PASQUALONE Denis, nato a Cinquefrondi (RC) il 16.07.1985, residente ad Anoia (RC) in via Tommaso Gulli nr. 8, tutti tratti in arresto. La localizzazione del ricercato è stata possibile solo grazie a prolungati servizi di osservazione e pedinamento svolti in piena collaborazione tra la Squadra Mobile di Reggio Calabria, il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, la Squadra Mobile di Milano ed un apposito team investigativo allestito dal collaterale organo di Polizia del luogo specializzato nella ricerca di latitanti. Non appena raccolti una serie di consistenti elementi che facevano ritenere probabile la presenza del latitante calabrese all'interno dell'appartamento sito a Nieuwegwin (NL), è stato predisposto un blitz con l'impiego di numerosi uomini e mezzi che ha sortito gli esiti sperati da lungo tempo. Nel corso dell'operazione di Polizia è stato sequestrato un ingente quantitativo di sostanza stupefacente del tipo cocaina pari a 40 kg. Il NIRTA Francesco balzò agli "onori delle cronache" già nel febbraio del 1998, allorquando venne tratto in arresto a Pisa, nell'ambito dell'operazione "Trina", poiché trovato in possesso di circa 10 kg di cocaina, fatti per i quali è stato condannato in via definitiva a sette anni di reclusione. Successivamente, nel 2007,
è stato colpito dall'Ordinanza di custodia cautelare in carcere nr. 1895/07 R.G.N.R./D.D.A. e nr. 3440/07 R.G./G.I.P. e n. 56/07 R.O.C.C. D.D.A., emessa in data 17.09.2007 dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria (Operazione "Fehida I"), scaturita dalle indagini successive alla c.d. "Strage di Natale", avvenuta a San Luca (RC) il 25.12.2006, nel cortile dell'abitazione dello stesso NIRTA. Come si ricorderà, in tale episodio delittuoso, i killer della 'ndrina dei PELLE/VOTTARI freddarono, a colpi di micidiali armi da fuoco, la cognata STRANGIO Maria, nata a Locri (RC) il 10.06.1973 e ferirono ben quattro persone, tra cui un bambino di tenera età STRANGIO Domenico, lo stesso NIRTA Francesco ed il fratello NIRTA Giovanni Luca. Le indagini avviate a seguito del grave fatto appena citato consentivano di acclarare pesanti responsabilità penali a carico del NIRTA Francesco, il quale, in data 12.07.2011, veniva condannato, in primo grado, alla pena dell'ergastolo per associazione di tipo mafioso, omicidio aggravato e detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo.In particolare, l'odierno arrestato è stato riconosciuto colpevole dell'omicidio di PIZZATA Bruno, affiliato alla cosca VOTTARI-PELLE-ROMEO
(fatto avvenuto a Casignana, provincia di Reggio Calabria, il 4.01.2007), perché agendo con premeditazione e per motivi abietti di vendetta e supremazia mafiosa, in concorso morale e materiale col padre, il fratello Giovanni Luca ed il cognato ROMEO Sebastiano, esplodeva all'indirizzo della vittima numerosissimi colpi di arma da fuoco che lo attingevano alla regione occipitale del capo ed alla schiena.Dal 30.08.2007, il citato provvedimento giudiziario emesso nei confronti di NIRTA Francesco aveva ricevuto l'estensione delle ricerche in campo internazionale.La cosca NIRTA "Versu" è attualmente federata con la cosca STRANGIO alias "Ianchi" contrapposte alle cosche rivali dei PELLE "Vancheddu" – VOTTARI "Frunzu", nell'annosa "Faida di San Luca" che ha mietuto decine di morti ammazzati in questa provincia dal 1991. Essa culminava nella "Strage di Natale" del 25 dicembre 2006 opera dei PELLE-VOTTARI in cui rimase uccisa STRANGIO Maria, nata a Locri (RC) il 10.06.1973, cognata dell'ormai ex ricercato NIRTA ed in quella di Duisburg (D) del 15 agosto 2007 che costituisce la reazione ordita dalla cosca avversa[.Riguardo all'inquadramento del NIRTA Francesco nei fatti di Duisburg del 15 agosto del 2007, si sottolinea che, sebbene a suo carico, non siano state, al momento, riscontrate responsabilità dirette, egli, già dai giorni successivi alla "Strage del Natale" del 2006, si era reso volontariamente irreperibile.
L'azione di contrasto della Polizia di Stato e della Magistratura è stata sempre puntuale nei confronti dei latitanti della cosca di San Luca. Infatti, due dei più efferati killer, NIRTA Giuseppe e Giovanni STRANGIO, vennero arrestati, sempre in Olanda, il primo nel novembre 2008 nella città di Amstelweeng ed il secondo – assieme al cognato latitante ROMEO Francesco – nella città di Diem nel marzo 2009.Da ultimo, il 20 aprile di quest'anno la Squadra Mobile di Reggio Calabria e quella di Alessandria, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, aveva assestato un altro colpo durissimo alla citata cosca di 'ndrangheta, localizzando, a Castelnuovo Scrivia (AL), STRANGIO Sebastiano nato a Locri (RC) il 13.02.1975, appartenente alla omonima famiglia di San Luca (RC), fratello di Maria, uccisa nella cd. "Strage di Natale". Il NIRTA, l'ultimo latitante sfuggito all'operazione "Fehida I", verrà estradato in Italia non appena ultimate le relative procedure internazionali curate dall'Autorità giudiziaria procedente". Domenico Salvatore