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“Il carico della formica”, presentato il libro di Demetrio Verbaro.

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Perché ognuno di noi, ha abbastanza forza per ricominciare.

È stato presentato oggi presso la Multisala Lumière di Reggio Calabria, il libro del giovane scrittore reggino Demetrio Verbaro, “Il carico della formica” edito Lettere animate.

All’incontro numeroso il pubblico presente, che non ha potuto fare a meno di acquistare il libro, in quanto incuriosito dalla bella presentazione del libro ad opera di Silvana Salvaggio, coordinatrice del Gruppo Femminile della Soc. Dante Alighieri, grazie alla partecipazione di Giuseppe Falcomatà in veste di relatore, alla lettura di alcuni brani del libro interpretati dall’artista Paola Nicolò ed al commento musicale affidato alle Maestre Nunziella Nicolò e Ludowica Tripodi.

Il romanzo è “il primo figlio di carta” di Demetrio; liberamente ispirato ad una storia vera, si svolge a Reggio Calabria, dove le bellezze e i luoghi vengono descritti con grande maestria dall’autore. Il protagonista è Carlo, sposato e padre di un bimbo. Carlo trova lavoro come giardiniere presso l’istituto psichiatrico San Gregorio; qui diventa amico di quattro personaggi, Filippo, Mimì, Bart e Vera, che con le loro storie, con il loro “carico”, entreranno a far parte della vita del protagonista. Si innamorerà di Vera, e si troverà a dover scegliere tra l’amore per la sua famiglia e la passione verso questa donna bellissima. La scelta si protrarrà fino alla fine del romanzo fino allo sconvolgente finale.

Silvana Salvaggio, che ha dato il via all’incontro, ha parlato non solo del romanzo, ma anche dell’autore. «Questo è un libro di un autore emergente, ed è stato una rivelazione per la casa editrice che ha scommesso su di lui. Demetrio ha mandato il suo manoscritto e qualcuno ha puntato alla sua bravura. Il “carico della formica”, è un titolo significativo: le formiche sono esseri eccezionali, piccolissime, ma con una forza incredibile, riescono a sollevare un carico fino a venti volte il loro peso. Con questo libro, Demetrio vuole mostrare la forza interiore che ha un uomo e che gli permette di affrontare le difficoltà, la forza che ognuno di noi ha dentro di sé per ricominciare e risorgere, forza che ci viene dalla mente e dal cuore».

Ad intervenire anche Giuseppe Falcomatà, il quale sinceramente ha dichiarato «ho iniziato a leggere il libro solo giovedì, ma ho divorato le 169 pagine perché ti tiene legato ad esso fino al finale a sorpresa. È un romanzo-viaggio introspettivo, dove il protagonista torna al suo passato, un viaggio di coraggio, che affronta con i suoi amici, che altro non sono che simboli che consentono all’autore di affrontare argomenti scottanti come l’omosessualità, il trapianto di organi». Ma il romanzo è soprattutto «un viaggio alla ricerca di se stessi e della felicità. La strada per la felicità è quella delle scelte fatte ogni giorno, perché bisogna avere il coraggio di fare delle scelte per poterla raggiungere», ha concluso Falcomatà.

Tra le domande fatte all’autore, è stato chiesto come è nato il titolo «Il titolo è nato un giorno per caso, giocando con mio figlio Thomas, abbiamo visto una formica che trasportava una mollica di pane. Quello che ho pensato è che se guardiamo verso il basso non riusciamo a portare qualsiasi carico ci affligge, dobbiamo guardare verso l’alto per portare il peso che abbiamo nel cuore», ha risposto Verbaro, che ha anche spiegato come è nato il romanzo «il libro nasce come una scintilla, non c’è nulla di razionale, è tutta una questione di ispirazione, mi lascio trasportare dalla scrittura. È una specie di magia tra me e la scrittura, per questo motivo», ha proseguito l’autore «non ho uno stile preciso, perché lo stile va sempre dove va il cuore dei personaggi».

Nonostante si tratti della prima pubblicazione di Demetrio Verbaro, lo scrittore dimostra una grande capacità descrittiva, non solo delle bellezze dei paesaggi della nostra città, ma anche dei personaggi, il lettore riesce ad addentrarsi nel romanzo, a divenire protagonista, perché questi uomini e donne personaggi del libro, possiamo essere noi in quanto ognuno di noi porta con sé “Il carico della formica”.

Alla presentazione si è toccato anche l’argomento fuga dei giovani reggini dalla città, che ogni giorno sembra scendere sempre più negli abissi. Ma c’è chi rimane, perché crede che si possa cambiare, che al buio segua sempre la luce. E l’autore del libro ci crede, così come il protagonista del suo romanzo: Carlo infatti, viene consigliato dal nonno a scappare da questa città per girare il mondo e seguire i suoi desideri, perché il nonno sa che difficilmente in una città come Reggio, il nipote possa realizzarli. Ma Carlo rimane, così come rimangono molti giovani reggini, tra cui Giuseppe Falcomatà, figlio del compianto Italo sindaco di Reggio Calabria.

Abbiamo chiesto a Giuseppe, come vede le prossime elezioni amministrative, se ci sarà un vero cambiamento per Reggio Calabria dopo un anno e più di commissariamento, ed ha così commentato «all’indomani del congresso del Partito Democratico, non possiamo che essere fiduciosi sulla costruzione di un nuovo Pd a Reggio Calabria che sappia essere protagonista e riunire intorno a se gli altri partiti della coalizione di centro sinistra e gli altri movimenti e le associazioni che si rivedono in un progetto comune di rinascita della città e di discontinuità con gli ultimi otto anni. Il libro è in tema perché parla di speranza e di fermarsi nella città per contribuire a cambiarla».

Valentina Raffa















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