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Le notizie dell'8 gennaio 2014. tarda sera

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SÌ DEL GOVERNO AD AUMENTO TASI PER DETRAZIONI A FAMIGLIE RENZI ACCELERA SU LAVORO,SU RIFORMA VOTO SALTA INCONTRO CAV Verso emendamento per aliquote oltre massimi, tra 0,1 e 0,8 per mille, Comuni liberi su ripartizione. Saccomanni: non si pagherà di più, mini-Imu necessità, tassa casa sarà federale. Equitalia: nel 2013 concesse 400mila rateizzazioni per 2,9mld. Incidente per governo in commissione Senato su norme enti locali. ---. MARCIA INDIETRO SUI PROF, DUELLO SACCOMANNI-CARROZZA BLOCCATA RESTITUZIONE 150 EURO NELLE BUSTE PAGA Renzi soddisfatto, 'ora pensare al lavorò. Tesoro precisa, 'noi meri esecutori, Miur avvertito a dicembre ma nessuna indicazione, ora atti per sblocco scattì. Carrozza: cerco soluzioni, non colpevoli. Ministri non avvisati. Nuovo caso su stipendi non docenti. ---. INCUBO DISOCCUPAZIONE, È NUOVO RECORD FRA I GIOVANI IN 6 ANNI RADDOPPIATI I SENZA LAVORO, NEL 2013 FRENA CIG A novembre disoccupazione al 12,7% contro 12,5% ottobre; fra giovani al 41,6%, top dal 1977. In un anno -448mila occupati, dal 2007 persi 1,1mln posti lavoro, disoccupati raddoppiati a 3,25mln. Inps: nel 2013 +32% domande disoccupazione. Autorizzate oltre 1mld ore Cig, -1,4%. ---. STRAGE CASELLE: CONFESSA L'ASSASSINO, È EX COMPAGNO COLF UN CAFFÈ PRIMA DI UCCIDERE, AVEVA DEBITO CON LE VITTIME Carabinieri fermano autore triplice omicidio, è pregiudicato di 56 anni. Doveva 500 euro a famiglia Allione, incontro a casa per spiegare che non poteva restituirli e per rubare denaro, 'ho agito da solò.Figlio vittime ringrazia militari, investigatori: suo contributo fondamentale. Avvocato: 'disperato e sconvoltò. ---. SCHERZO FATALE A SCUOLA, DICIASSETTENNE MUORE IN LICEO LECCE VOLEVA RECUPERARE GIUBBOTTO, CEDONO I PANNELLI DEL LUCERNARIO Giovane scavalca recinzione per prendere indumento lanciato lontano da compagno vicino area educazione fisica, non regge tendone sopra pozzo luce. Fatale caduta per 15 metri, inutile corsa in ospedale. Legambiente, scuole bocciate per sicurezza. Lui su FB: 'la mia vita è un viaggiò. ---. I FURBETTI DELL'11/9, POMPIERI E AGENTI FALSI INVALIDI RETATA FBI A NEW YORK, 100 ARRESTATI PER TRUFFA A STATO Traditi da Facebook dove venivano immortalati alle partite di basket o in pesca d'altura. 106 persone, tra cui 72 ex poliziotti e 8 ex vigili del fuoco in pensione sono protagonisti della più grande frode ai danni della Social Security. Oltre la metà ha usato l'11/9 per giustificare le finte malattie. ---. L'ORRORE SECONDO HITCHCOCK, MA È QUELLO VERO DELLA SHOAH SPUNTA DOCUMENTARIO DEL REGISTA DI PSYCHO SU BERGEN-BELSEN Rimaste per decenni custodite all'Imperial War Museum di Londra, le immagini, con pellicole girate anche quando nel 1945 furono aperti i cancelli del campo di concentramento, sono riemerse ora. Fu il collaboratore di sempre, Sidney Bernstein, a coinvolgere Hitch che non ne fu regista ma coordinatore. ---. PRIMO COMING OUT DELLA SERIE A, È EX LAZIALE HITZLSPERGER LA FIFA E IL REBUS DEI MONDIALI IN QATAR, FORSE IN INVERNO Centrocampista tedesco, 31 anni, ha detto di aver voluto stimolare 'progressì nel mondo dello sport; e il governo tedesco lo incoraggia; Tommasi, lo sport sia maturo. Qatar 2022, segretario generale Fifa prima ipotizza poi frena. Mercato: il sogno di Honda, Napoli punta Parolo, Roma prende anche Sanabria.

PENDOLARE IN RITARDO, ATTRAVERSA I BINARI, MUORE TRAVOLTO (2)  - FIRENZE, 8 GEN - Secondo quanto appreso successivamente Michelangelo Bissola, il pendolare travolto dal treno a Vicchio del Mugello, non ha utilizzato il passaggio guidato attraverso i binari, una sorta di piattaforma di asfalto che consente di transitare attraverso la linea. La stazione è infatti sprovvista di sottopasso. L'uomo, residente a Capannoli (Pisa) (e non Capannori di Lucca come scritto in precedenza), sarebbe stato messo in guardia sull'arrivo del treno non solo dalle urla dei passeggeri in stazione ma anche dallo stesso personale del convoglio che lo ha visto sui binari.

 'NDRANGHETA:BOSS PROTEGGEVANO DISCOTECHE MILANO,ARRESTI Pm, sono imprenditori a cercare cosche; si indaga su 'cold casè (di Igor Greganti) (ANSA) - MILANO, 8 GEN - Il controllo su alcune delle più note discoteche della movida milanese, attraverso i servizi di security e bodyguard, con gli imprenditori del settore disposti a chiedere la «protezione» dei presunti boss della 'ndrangheta per trarre «vantaggi» e, in un caso, anche per intimidire i testimoni di un processo. E poi, oltre ai consueti traffici di droga e altri affari illeciti, un omicidio rimasto irrisolto per oltre 37 anni e su cui ora si riaprono le indagini che coinvolgono direttamente uno dei presunti capi storici del clan Barbaro-Papalia, famiglia che ha «le sue radici» in Calabria, addirittura «nella Platì dell'800», ma i cui «diretti discendenti sono oggi presenti in Lombardia». È questo lo spaccato che emerge dall'inchiesta dei carabinieri e della Gdf di Milano che ha portato all'emissione di ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di 10 persone (otto quelle eseguite stamani) e che dimostra ancora una volta quanto sia pervasiva la presenza della mafia calabrese nel capoluogo lombardo, già documentata da tante altre indagini negli ultimi anni. E quest'ultimo blitz, come ha spiegato il pm della Dda Paolo Storari, titolare dell'inchiesta assieme al procuratore aggiunto Ilda Boccassini, conferma anche «quanto emerso nel corso di molte altre inchieste sui legami tra 'ndrangheta e imprenditoria in Lombardia: ovvero che sono gli imprenditori a cercare le cosche, e non più viceversa». Come si legge nell'ordinanza firmata dal gip Franco Cantù Rajnoldi, infatti, i presunti affiliati alla 'ndrangheta avrebbero fornito una «protezione a tutto campo» ad alcuni locali milanesi, una «protezione totale» attraverso una «sorta di estorsione-tangente» dal cui pagamento gli imprenditori avrebbero tratto anche «un cospicuo vantaggio». Quattro le discoteche «protette» dagli 'ndranghetisti, molto note in città e non solo: i 'Magazzini Generalì, il 'Codice a barrè, il 'De Sadè e il 'Borgo dei Sensi (ex Parco delle rose)'. A Silvano Scalmana, gestore del 'Borgò, ad esempio, sarebbe stata offerta anche «la protezione dalla giustizia». Quatto dipendenti della società di Scalmana, infatti, dopo aver fornito al curatore fallimentare chiare dichiarazioni accusatorie nei confronti dell'imprenditore «sono stati avvicinati dai boss - come ha chiarito il pm Strorari - che li hanno minacciati di ritorsioni se avessero raccontato le stesse cose in tribunale» nel processo per bancarotta. Un altro dei «servizi» forniti dalla cosca, sempre secondo l'accusa, era quello del recupero «crediti derivanti da attività lecite e illecite». 'Personaggiò principale dell'inchiesta è Agostino Catanzariti, arrestato per associazione mafiosa e che, tra le altre cose, aveva il compito «di tenere i contatti con gli altri sodali detenuti, provvedendo anche al loro sostentamento economico». Tra gli arrestati anche Flavio Scarcella, il responsabile di una società di security che prestava servizio in una serie di discoteche della città. Scarcella avrebbe chiesto e ottenuto «l'intervento di Catanzariti Saverio (anche lui finito in carcere, ndr) per mediare con la famiglia mafiosa Flachi ed in particolare con Flachi Enrico, per la gestione della sicurezza all'interno della discoteca 'De Sadè». Custodia cautelare anche per Antonio Papalia che avrebbe avuto «il ruolo di capo», sovraintendendo «all'attività di spaccio di stupefacente nel territorio di Corsico - Buccinasco, manifestando il suo ruolo di vertice non maneggiando mai la sostanza stupefacente». Intanto, proprio grazie ad una serie di intercettazioni disposte in questa indagine si sono riaperte le indagini sull'omicidio di un nomade, Giuseppe De Rosa, avvenuto nel 1976 dopo una rissa in discoteca e rimasto senza colpevoli. «Sono emersi - si legge nell'ordinanza - precisi elementi di responsabilità a carico di Papalia Rocco», storico boss detenuto della 'ndrangheta in Lombardia. «Gli ha messo la pistola all'orecchio (...) gliel'ha scaricata tutta nel corpo, partendo dalla testa ad andare in basso», ha raccontato Catanzariti, intercettato dai carabinieri.

MAFIA: PROCESSO IBLIS, CHIESTI OLTRE 200 ANNI CARCERE PER 24 IMPUTATI = Catania, 8 gen.  - Oltre duecento anni di carcere complessivi per 24 imputati e un'assoluzione con la trasmissione degli atti alla Procura. Sono queste le richieste presentate dal sostituto Pg Gaetano Siscaro e dal Pm della Dda Miriam Cantone alla prima Corte d'appello di Catania a conclusione della requisitoria del processo per l'inchiesta 'Iblis' su mafia, politica e imprese. In primo grado il procedimento si èsvolto davanti al Gup col rito abbreviato. In uno stralcio dell'inchiesta è imputato, per concorso esterno all'associazione, l'ex presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. Tra le richieste più severe, quella di otto anni per l'ex deputato regionale del Pdl Giovanni Cristaudo, assolto in primo grado col rito abbreviato e i nove anni chiesti per il geologo Giovanni Barbagallo, ritenuto dai carabinieri del Ros punto di snodo degli affari tra mafia e politica.

TANGENTI SULLA RICOSTRUZIONE DELL'AQUILA, 4 ARRESTI Coinvolto il Comune. Si dimette vicesindaco, indagato (di Berardino Santilli) (ANSA) - L'AQUILA, 8 GEN - Mentre la città ancora piangeva le 309 vittime e la distruzione di un intero territorio, e soffriva nelle tendopoli e nei vari posti dove in migliaia erano sfollati, alcuni amministratori del Comune dell'Aquila, tra cui l'attuale vice sindaco, Roberto Riga (Api), all'epoca assessore all'urbanistica, creavano «un sistema ben radicato di tangenti in cambio dell'aggiudicazione degli appalti per la messa in sicurezza di palazzi danneggiati», attraverso soldi in contanti, contratti di consulenza fittizi con società nate ad hoc, e persino casette in legno ancora non installate e poi rivendute con un incasso di 200 mila euro. Coinvolge il Comune dell'Aquila la nuova bufera giudiziaria sulla ricostruzione post terremoto, che questa volta vede come nucleo centrale un gruppo di aquilani influenti che comunque hanno vissuto il terremoto del 6 aprile 2009, oltre a imprenditori, faccendieri e funzionari pubblici. E proprio per questo in una città ancora in ginocchio per una ricostruzione che non è ancora decollata, ha provocato sentimenti di indignazione e turbamento. Quattro persone sono finite agli arresti domiciliari e altre quattro sono state denunciate a piede libero nell'ambito dell'inchiesta denominata «Do ut des», coordinata dalla procura dell'Aquila, scattata nelle prime ore del mattino da parte di 40 agenti della Polizia di Stato. Accanto a Riga, che è indagato a piede libero, agli arresti nelle proprie abitazioni sono invece finiti l'allora consigliere di opposizione Pierluigi Tancredi (Pdl), che per un tempo molto breve aveva avuto dal sindaco la delega alla ricostruzione, e l'allora assessore alla ricostruzione dei beni culturali Vladimiro Placidi, entrato in Giunta come tecnico in quanto direttore del consorzio beni culturali. Ai domiciliari anche Daniela Sibilla, 38, già collaboratrice di Tancredi, e Pasqualino Macera, 56, all'epoca funzionario responsabile Centro-Italia della Mercatone Uno Spa. Cinquecentomila euro l' entità delle tangenti contestate, mentre è stata accertata un' appropriazione indebita di un milione 268 mila euro, relativa al pagamento di alcuni lavori. I reati, secondo l'accusa, sono stati commessi nel capoluogo nel periodo da settembre 2009, pochi mesi dopo il devastante sisma, a luglio 2011, con le indagini che sono cominciate nel novembre del 2012. Gli otto indagati, a vario titolo, devono rispondere di millantato credito, corruzione, falsità materiale e ideologica e appropriazione indebita. Al centro dell'indagine una impresa veneta, la Steda Spa, dell'imprenditore Daniele Lago (indagato) che, come sottolineato dal Gip del tribunale dell'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, nella sua copiosa ordinanza, «intendeva procacciare in modo illegale commesse per l'azienda, dall'alto», puntando sulle «condotte di amministratori pubblici aquilani e di loro sodali che hanno approfittato della situazione emergenziale per porre in essere condotte corruttive». Il capo della squadra mobile della questura dell'Aquila, Maurilio Grasso, ha sottolineato che «le indagini hanno dimostrato il giro di soldi, le tangenti, cosa non facile», precisando però che non si tratta di una indagine sul Comune «ma su persone che ruotano intorno al Comune». A Villa Gioia, sede del Municipio, l'aria si è fatta subito pesante e la tensione era palpabile: il vice sindaco Riga, presentatosi ad una conferenza stampa insieme al sindaco, Massimo Cialente, ha rassegnato le dimissioni. «Mi tiro da parte perchè vorrei lasciare tranquilla l'amministrazione comunale, il sindaco e la Giunta senza avere dubbi sulla propria attività», ha spiegato l'amministratore al quale viene addebitata una tangente di 30mila euro per favorire la Steda negli appalti, ma che si è professato innocente. Il sindaco dell'Aquila ha riunito d'urgenza la Giunta comunale «per cercare di capire, analizzare fatti e assumere le decisioni conseguenti». Ha ripetuto più volte «sto malissimo, mi sento tradito, perchè ho sempre raccomandato a tutti la massima trasparenza e il rispetto della legge». Il sindaco si è detto molto preoccupato per le ripercussioni di immagine. «Oggi sarebbe dovuto venire un ministro che ha disdetto la visita perchè non ci sono novità. Abbiamo gli occhi del mondo addosso e bisogna stare attenti anche a prendere un caffè». Sotto il municipio intanto gli aquilani hanno dato vita a un sit-in di protesta, anche contro lo stesso sindaco.

FERROVIE: CHIESTO DISSEQUESTRO LINEA FOGGIA-MELFI = Potenza, 8 gen.   - La società Rete ferroviaria italiana (Rfi) ha chiesto alla Procura di Foggia il dissequestro della linea merci tra Melfi e Foggia, interdetta dopo l'incidente avvenuto il 2 dicembre scorso a Carapelle per il deragliamento di un treno a seguito dell'esondazione di un torrente nei pressi della stazione di Cervaro. È quanto si è appreso dopo un contatto tra l'assessore alle infrastrutture della Regione Basilicata, Aldo Berlinguer, ed il direttore del compartimento territoriale di Rfi, Roberto Pagone. L'assessore lucano ha condiviso le preoccupazioni espresse dalle imprese e dai lavoratori delle ditte di movimentazione merci che operano nell'area industriale di Melfi ed ha annunciato che si farà «portavoce delle stesse nei confronti della competente Procura di Foggia, dopo l'istanza di dissequestro della linea già avanzata da Rfi». La società procederà alla riapertura della linea entro 10-15 giorni dalla data di avvenuto dissequestro da parte del giudice, ha fatto sapere Berlinguer. «La Regione Basilicata porrà in essere ogni necessario adempimento per risolvere le problematiche relative alla movimentazione delle merci via ferrovia da San Nicola di Melfi - ha aggiunto - a seguito dell'interruzione della linea ferroviaria da Melfi a Foggia per il sequestro giudiziario della linea stessa».

CALCIO: DIFFAMÒ FACCHETTI, UDIENZA PER MOGGI SLITTA AL 28/5 Giudice si riserva su lista testi ex dirigente Juve  - MILANO, 8 GEN - È stato rinviato al prossimo 28 maggio il processo in cui Luciano Moggi, l'ex direttore generale della Juventus, è accusato di aver diffamato l'ex presidente e 'bandierà nerazzurra Giacinto Facchetti durante la trasmissione televisiva 'Notti Magichè andata in onda il 25 ottobre 2010. Oggi in aula il giudice della quarta sezione penale del Tribunale di Milano Oscar Magi si è riservato di decidere se accogliere o meno la lista dei testimoni presentata dall'ex dirigente neroazzurro, condannato per la Calciopoli napoletana in secondo grado a 2 anni e 4 mesi di reclusione. Lista con cui sono stati citati una serie di personaggi coinvolti nel procedimento partenopeo come gli ex arbitri Pierluigi Pairetto, Gennaro Mazzei, Paolo Bertini, Massimo De Santis e Paolo Bergamo. Accusa e difesa hanno inoltre prodotto della documentazione. Alla prossima udienza, è stato stabilito, deporrà Gianfelice Facchetti, il figlio dell'allora presidente dell'Inter che ha sporto denuncia per diffamazione nei confronti di Moggi e verrà proiettata la video cassetta della trasmissione tv al centro del processo.

UCCISE FIGLIA NEL VARESOTTO, CONDANNA CONFERMATA IN APPELLO   - MILANO, 8 GEN - La Corte d'Assise d'appello di Milano ha confermato la condanna, inflitta in primo grado, a 28 anni di reclusione per Mario Camboni, maresciallo della Guardia di Finanza in pensione, che il 24 aprile 2011 uccise la figlia Alessandra, 32 anni, colpendola con 10 coltellate in un residence a Gavirate (Varese). L'altro figlio, Federico, ferito a sua volta dal padre, riuscì a salvarsi fuggendo in strada. L'accusa oggi ha chiesto l'ergastolo per il 60enne, detenuto nel carcere di Pavia, mentre il legale dell'uomo, Paolo Bossi, ha proposto una riduzione della pena. Infine la Corte, presieduta dal giudice Sergio Sinocchi, ha confermato la condanna a 28 anni di carcere. L'omicidio avvenne la sera di Pasqua. I due figli erano andati a fare visita al padre per uno scambio di auguri nel residence dove l'uomo alloggiava da quando era stato allontanato da casa in seguito a contrasti con la moglie. All'improvviso il pensionato si scagliò contro di loro armato di coltello, uccidendo la figlia e ferendo il figlio. L'omicidio è stato provocato, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, da dissidi in famiglia e dal rancore covato dall'uomo nei confronti dei figli.

LECCE: STUDENTE MORTO A SCUOLA, PROCURA APRE INCHIESTA = Lecce, 8 gen.   - La Procura della Repubblica di Lecce ha aperto una inchiesta sulla morte dello studente 17enne Andrea De Gabriele che, stamane, dopo aver scavalcato una recinzione del cortile del liceo scientifico 'De Giorgì nel capoluogo salentino, è caduto in un pozzo luce profondo una decina di metri. La grata metallica che lo copriva non ha sopportato il suo peso. L'ipotesi di reato, per il momento, è quella di omicidio colposo. Gli inquirenti stanno ascoltando i testimoni della tragedia. Lo studente risiedeva a Veglie. La sua classe aveva appena terminato l'ora di educazione fisica quando il giovane si è arrampicato alla recinzione nel tentativo di recuperare il giubbotto. 



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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 338 10 30 287
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