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LA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA DI BARI SEQUESTRA BENI E VALORI PER 500 MILA EURO.

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La Direzione Investigativa Antimafia di Bari ha sequestrato due immobili, due autovetture e due aziende, nei confronti di un 45enne di Gravina in Puglia (BA), eseguendo provvedimento del Tribunale di Bari, che ha accolto proposta formulata dal Direttore della DIA, dott. Arturo DE FELICE.

In particolare, gli agenti del Centro Operativo di Bari hanno condotto una analisi approfondita del patrimonio dell’intero nucleo familiare di D.A., con precedenti per contrabbando di sigarette (per cui ha riportato più condanne al 1998 al 2003), estorsione ed usura (proprio per tale reato è stato anche tratto in arresto nel settembre del 2011), nonché detenzione di stupefacenti, truffa, detenzione e porto d’arma. Destinatario anche di avvisi orali del Questore che lo  ammoniva a tenere un comportamento corretto, D. A. ha mostrato una costante e notevole disponibilità di risorse economiche e finanziarie. 

Gli investigatori della DIA hanno così ricostruito versamenti ingenti di somme di denaro in contanti, per circa 370.000 euro nel periodo 2006/2013, nonchè acquisti ed investimenti.
L’ipotesi formulata dalla DIA – e che è stata accolta dal Tribunale di Bari che deve ora pronunciarsi sulla confisca definitiva  - è che l’intero patrimonio detenuto possa essere, anche in parte, plausibilmente riconducibile a proventi della attività delittuose, secondo le previsioni del Codice Antimafia. 

Peraltro, gli elevati investimenti effettuati, come accertato dagli agenti dell’antimafia di Bari, sono apparsi sproporzionati rispetto le entrate lecite dell’intero nucleo familiare. 
Le complessive investigazioni condotte così dalla DIA di Bari hanno portato al sequestro di due beni immobili, in Gravina e Rimini intestati al gravinenese ed alla figlia maggiorenne, nonché  di due attività commerciali operanti nella gestione di internet point, sale da gioco e scommesse, una sempre in Gravina e l’altra in Irsina (Matera).

Oltre ai sigilli alle due sale giochi, il Centro Operativo di Bari ha sequestrato anche due autovetture, tra cui una BMWX6 recentemente acquistata per oltre trentamila euro, nonché alcuni saldi rinvenuti sui conti correnti. Beni complessivamente stimati in circa mezzo milione di euro affidati ora alla gestione di amministratore giudiziario nominato dal Tribunale. 
Particolare interessante emerso durante le indagini della DIA di Bari, è stata una intervista rilasciata dall’intero nucleo familiare alla trasmissione “lucignolo” in onda su Italia 1, nella quale, commentando un intervento di chirurgia estetico non soddisfacente,  il capofamiglia si lamentava di aver così speso ventisettemila euro: di questa spesa gli agenti della DIA non hanno trovato traccia sui conti correnti.

L’aggressione ai patrimoni illeciti, costituiti con i proventi di delitti, rappresenta il core business della DIA ed il Centro Operativo di Bari, nell’anno appena trascorso, ha operato sequestri, sia di prevenzione che giudiziari, nonchè confische per circa cinque milioni di euro.

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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 338 10 30 287
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