Imperia, 'dimentico« contributi previdenza a fratello 30 anni fa - GENOVA, 2 marzo 2014 - Un pignoramento di 10.963 euro a fronte di un debito di un milione di vecchie lire. Per questo un ex imprenditore disabile si è visto pignorare da Equitalia la pensione di invalidità pari a 919 euro mensili. Succede a Imperia. Il provvedimento è stato subito impugnato, visto che la pensione è stata 'congelatà. L'imprenditore afferma di aver saputo del provvedimento soltanto quando è andato alle Poste per ritirarla. Ma la sorpresa non si è fermata alla constatazione del pignoramento della pensione. Equitalia, oltre al pignoramento immediato della pensione, gli avrebbe bloccato anche i 15 mila euro che rappresentavano il rimborso dei mesi nei quali la pensione, per un contenzioso con l'Inps, non era stata pagata. La società incaricata della riscossione dei tributi su tutto il territorio nazionale ha fatto sapere che domattina si attiverà immediatamente per »capire la situazione: in queste situazioni Invitiamo i contribuenti a prendere contatto con i nostri uffici altrimenti non può conoscere le loro condizioni di difficoltà personale«. Ma una cosa è certa: Equitalia non può pignorare l'intera pensione. Per legge si può pignorare una pensione nei limiti di un 1/10 se l'importo non supera i 2.500 euro mensili, un 1/7 se la pensione è tra i 2.500 e i 5 mila euro e di 1/5 se la pensione supera i 5 mila euro. Se invece il pignoramento è stato effettuato direttamente sul conto corrente Equitalia non può pignorare l'ultimo emolumento». La storia che ha portato all'intervento di Equitalia risale agli anni '80 quando l'imprenditore, che non era ancora disabile, aveva una piccola azienda di elettronica a Torino. Con lui lavorava il fratello. L'azienda cominciò a andare male e contemporaneamente l'imprenditore accusò la malattia che gli ha portato una disabilità importante. Le condizioni economiche dell'imprenditore cominciarono a peggiorare tanto che 'salto« il pagamento dei contributi previdenziali al fratello per un certo periodo di tempo, accumulando un debito di circa 1 milione di vecchie lire di allora, più o meno 500 euro di oggi. Un 'debitò che ha finito per essere dimenticato anche perchè l'azienda, nel frattempo, è fallita. Così l'ex imprenditore denuncia che Equitalia, compresi gli interessi, gli ha chiesto 10.693 euro totali, oltre 20 milioni e 700 mila euro di vecchie lire. L'ex imprenditore disabile si è rivolto subito all'avvocato Mario Leone di Imperia e ha impugnato il provvedimento. Per il prossimo 26 marzo è già stata fissata la prima udienza davanti al giudice delle esecuzioni.
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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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