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E' arrivata la primavera.

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REGGIO CALABRIA, 21-03-2014. Con oggi si aprono le porte alla stagione primaverile.. stagione dei colori, dei prati in fiore, delle lunghe passeggiate in mountain-bike, dei primi caldi raggi di sole, dell’amore.. e credo vivamente che sia giunta l’ora – per tutti noi cittadini – di soffermarci giusto un attimo, a riflettere circa le cause dello scarso utilizzo delle nostre risorse e dello status in cui versa la nostra “bella Reggio”.

Il grande economista austriaco Friedrich von Hayek, sosteneva che “bisogna sfruttare al meglio le proprie risorse– intese nella globalità – senza reperirle altrove”. Il richiamo di tale tesi?.. Semplicemente per evidenziare che Reggio possiede innumerevoli risorse naturali, storico-culturali, archeologiche, che risultano però “sommerse” a causa dell’ inerzia, non solo degli amministratori che nel corso del tempo si sono via via succeduti, ma anche dei suoi cittadini. Ognuno di noi, nel proprio piccolo, potrebbe dar un contributo quotidiano alla valorizzazione del suddetto patrimonio, e non solo, potrebbe esser da esempio per l’attenuazione delle problematiche che – oggi più che mai - affliggono la nostra terra.

Ciò non avviene.. e mi rammarica. E’ vero, ogni mondo è paese, ma essendo nata e cresciuta qui, è fisiologico che mi soffermo sul luogo che mi ha dato i natali. Noto una cittadinanza passiva, in particolare giovani assuefatti, rassegnati, privi di iniziativa e sussulti vitali. Basta trovarsi in un qualsiasi locale e/o ufficio pubblico, per ascoltare cittadini negativi e lamentosi, che esternano frasi in vernacolo, del tipo: “non c’è nenti”, “non votu a nuddu”, “ieu non fazzu nenti, chi non vali a pena.. mu fannu l’atri”. Ed è così che possiam aspirare ad una crescita ed a uno sviluppo dapprima etico-sociale e successivamente economico-turistico?.. Impresa alquanto ardua. Si è perso di vista il senso di civiltà, il rispetto del prossimo e dell’ambiente circostante. Conviviamo con l’ingente emergenza rifiuti, ma noi, ci impegniamo abbastanza per contenerla? Facciamo la raccolta differenziata? Gettiamo le “cartacce” negli appositi contenitori, o le facciamo svolazzare giù dai finestrini, dalle balconate..? Qualcuno potrebbe arguire che non ad ogni angolo si individua un cestino, ma si potrebbero far “due passi” in più e rinvenirlo.

 E poi ancora: scendiamo in campo attivi e massicci a far valere civilmente i nostri diritti?.. La risposta è univoca: NO.. !! Mi domando: si teme qualcuno e/o qualcosa?!.. Dobbiamo attendere l’eroe o l’eroina che ci apra la via e che ci guidi spiritualmente come il Virgilio della situazione?..

Inoltre, rispettiamo le buone norme deontologiche stradali, oppure parcheggiamo le nostre automobili nei siti più improbabili ed inidonei, con la presunzione di agir correttamente? Rispettiamo tutti equamente, a prescindere dai titoli, dalle qualifiche, dal genere, dalla razza, dall’opinione politica, religiosa, etc.? Ci rivolgiamo ad uno sconosciuto nel modo appropriato, senza esser arroganti e/o altezzosi? Cerchiamo di “rimboccarci le maniche”, in una città così martoriata – anche da episodi giornalieri di micro criminalità -  badando più che all’apparenza, all’essenza e facciamo in modo di esser individualmente dalla parte del giusto, senza puntar il dito contro gli altri.

Così facendo, potremmo generare una reazione a catena e migliorar la situazione attuale, fortemente critica. Senza dubbio sarà necessaria una classe dirigente che operi secundum legem, che si occupi della città e dei suoi cittadini nel complesso, facendola risorgere. Potrei scriver un manuale, ma mi fermo qui, invitando voi tutti ad impegnarvi per il bene comune. Io sono positiva. 


Mari Lu
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