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Lotta all’evasione fiscale
I Reparti del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno concluso complessivamente 50 verifiche fiscali che hanno consentito di constatare 23 milioni di euro di Iva dovuta, maggiori elementi positivi di reddito per 104 milioni di euro; costi non deducibili pari a 4 milioni di euro. A fronte di tali risultati e a garanzia della pretesa erariale sono state avanzate proposte di sequestro per equivalente pari a circa 3 milioni di euro mentre i sequestri effettuati ammontano ad 7,6 milioni di eruro. I soggetti denunciati per violazione al D.Lgs 74/2000 sono stati 47. Circa 1 milione di euro, tra elementi positivi di reddito e costi non dichiarati, sono già stati recuperati a tassazione a seguito dell’adesione da parte dei contribuenti ai processi verbali di constatazione elevati.
Nel mese di marzo, la dipendente Compagnia di Palmi ha scoperto una maxi evasione fiscale da oltre 14 milioni di euro che ha consentito di denunciare due responsabili e sottoporre a sequestro beni aziendali per circa 500.000 euro. In particolare al termine di una accurata verifica fiscale condotta anche attraverso lo strumento delle indagini finanziarie, i militari hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Palmi, due soggetti che al fine di evadere le imposte, hanno presentato una infedele dichiarazione dei redditi e, al fine di non consentire la ricostruzione del volume d’affari della società verificata, hanno occultato le scritture contabili. La meticolosa ricostruzione dei redditi riconducibili alla società verificata ha consentito di accertare una evasione fiscale di 14.700.000 euro ai fini Iva, II.DD. ed Irap, nonché di circa 3 milioni di Iva dovuta. I controlli in materia di scontrini e ricevute sono stati 2.466 ed il 44,82% è risultato irregolare. Sono stati scoperti nr. 53 lavoratori in nero e/o irregolari e sono stati verbalizzati nr. 63 datori di lavoro.
Tutela della spesa pubblica
In tale delicato comparto sono stati accertati 7 milioni di euro di finanziamenti pubblici (comunitari, nazionali e locali) indebitamente percepiti/richiesti di cui, oltre
1 milione riguardano frodi agli enti previdenziali ed assistenziali. Nel mese di febbraio il dipendente Gruppo di Gioia Tauro, nell’ambito di una articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, ha individuato un sodalizio criminale dedito alla commissione di reati di truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche, bancarotta fraudolenta, frode fiscale continuata e riciclaggio dei proventi di detta illecita condotta. L’attività di indagine si è conclusa con l’iscrizione nel registro degli indagati di 13 persone di cui 6 raggiunti da provvedimenti restrittivi della libertà personale tutti appartenenti a vario titolo al predetto sodalizio criminale, inoltre, si è proceduto al sequestro preventivo di un capannone industriale per un valore stimato di oltre due milioni di euro.
Aggressione dei patrimoni della criminalità economica ed organizzata
141 sono i soggetti denunciati per reati bancari, finanziari, societari e fallimentari mentre nell’ambito delle investigazioni antiriciclaggio sono stati individuati beni distratti dal patrimonio aziendale per un valore di 1 milione di euro. 181 sono state le segnalazioni per operazioni sospette approfondite. Nella provincia reggina il contrasto alla criminalità organizzata costituisce una priorità strategica per il Corpo. Sono stati effettuate investigazioni patrimoniali nei confronti di 386 soggetti riconducibili direttamente o indirettamente alle cosche di ‘ndrangheta e i valori proposti per il sequestro ammontano a ben 544 milioni di euro. 641 milioni di euro è il valore dei beni sequestrati ( tale importo comprende anche le proposte effettuate gli scorsi anni ed eseguite, a seguito di appositi decreti emessi dall’A.G., quest’anno) mentre 4 milioni è il valore complessivo dei beni confiscati. Nel mese di marzo il dipendente Nucleo Polizia Tributaria – Gico – unitamente allo Sscico di Roma hanno effettuato il sequestro di beni mobili ed immobili nonché attività commerciali e disponibilità finanziarie per circa 420.000.000 di euro a carico di potenti cosche della ndrangheta operanti nella zona Jonica di Reggio Calabria. Le articolare indagini di polizia giudiziaria coordinate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, hanno messo in risalto la rilevante sperequazione fra redditi dichiarati e l’incremento patrimoniale registrato, negli ultimi 15 anni, nei confronti di 40 persone ritenute essere affiliate alle più pericolose cosche della ndrangheta. Nel mese di maggio il dipendente Gruppo di Reggio Calabria, nell’ambito dell’operazione denominata “Coffee Break” ha sottoposto a sequestro un ingente patrimonio mobiliare, immobiliare e societario, per un valore stimato di circa 10.000.000 di euro, nei confronti di noti imprenditori reggini ritenuti essere organaci ad una nota cosca operante nella zona Nord della città.
Contrasto ai traffici illeciti
Il continuo monitoraggio dei movimenti merci nel Porto di Gioia Tauro e i mirati approfondimenti info-investigativi hanno consentito, alle fiamme gialle reggine, di sequestrare, nei primi 5 mesi del 2014, circa 800 kg di sostanze stupefacenti, traendo in arresto un soggetto e circa 43.000 prodotti contraffatti. Nel mese di febbraio il dipendente Gruppo di Gioia Tauro, ha proceduto alla denuncia di nr. 12 persone di cui nr. 5 destinatari di Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, per contrabbando di sigarette contraffatte. In particolare le indagini, coordinate dalla Procura di Palmi, permettevano di ricostruire le attività di un sodalizio criminoso che provvedeva ad inviare le sigarette contraffatte dalla Piana di Gioia Tauro verso il Nord Italia, ove venivano commercializzate.
Contrasto nel settore di altri tipi di reato
Nel mese di aprile il dipendente Gruppo di Reggio Calabria, nell’ambito dell’operazione “Overbooking” ha sottoposto a sequestro preventivo il patrimonio aziendale di una agenzia di viaggio per un valore complessivo di circa 200.000 euro. La titolare è stata tratta in arresto poiché le indagini hanno consentito di accertare che tramite artifizi e raggiri si faceva anticipare dai clienti le somme dovute per l’acquisto di pacchetti vacanze o di biglietti aerei, salvo poi non effettuare le prenotazioni per gli acquisti pattuiti, attribuendo responsabilità a sovra-prenotazioni (overbooking), effettuate dal tour operator o dalla compagnia aerea, inoltre era solita clonare le carte di credito usate per i pagamenti per utilizzare i dati carpiti per acquisti di altri pacchetti viaggio e prenotazioni che gli ulteriori clienti dell’Agenzia di viaggio pagavano in contanti. Non appena resa nota mediaticamente l’attività di servizio le denunce di clienti truffati alla Guardia di Finanza sono aumentate in maniera esponenziale.
Contrasto all’immigrazione clandestina
L’attenta vigilanza delle coste reggine ha consentito, in collaborazione con le altre forze di polizia, di effettuare 3 interventi, di soccorrere 337 migranti, di arrestare 5 scafisti e di sequestrare 2 imbarcazioni.
Soccorso alpino
Nei primi 5 mesi del 2014 il soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Santo Stefano in Aspromonte ha effettuato 03 interventi di soccorso nell’ambito dei quali i militari hanno prestato la propria assistenza a tre escursionisti in difficoltà e hanno partecipato, unitamente agli altri enti, alla ricerca di due persone scomparse.