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Condofuri, il ritorno del 'maresciallo Rocca' alias Carlo Livia, comandante della stazione

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Il brillante sottufficiale dell'Arma dei Carabinieri si segnala sempre e comunque per il suo fiuto di segugio. Scoperti alcuni fucili mitragliatori compreso un A 47 il famigerato Kalashnikov
CONDOFURI (RC), IL "MARESCIALLO ROCCA" ALIAS CARLO LIVIA, SCOVA UN ALTRO ARSENALE
Domenico Salvatore


CONDOFURI (Reggio Calabria) A San Carlo di Condofuri c'è una Caserma dei Carabinieri, quanto mai efficiente, efficace e funzionale, oggi diretta dal maresciallo capo Carlo Livia;visitata pure qualche anno fa, dal generale di Corpo d'Armata, con incarico speciale, Sergio Siracusa, comandante nazionale dei Carabinieri, che ebbe modo di complimentarsi con il personale della Caserma di Condofuri, trasferita a San Carlo e con il suo comandante. Tanti gli episodi di cronaca nera, che l'hanno visto protagonista nel prevenire e qualche volta reprimere delitti e reati contro il patrimonio e la persona. Compreso un omicidio consumato in un bar della frazione San Carlo proprio di fronte alla chiesa, vittima il giovane Leonardo Modafferi, incensurato barista, 36 anni, ucciso il 22 ottobre 2007, a colpi di fucile caricato a lupara, da Giuseppe Rodà di anni 53, reo confesso, arrestato a tempo di record dal maresciallo Carlo Livia. Oltre alla stazione dei Carabinieri su Condofuri insiste anche un Commissariato della Polizia di Stato, il segno che il territorio dello hinterland sia abbastanza 'movimentato'. Nella stazione dei sequestri, il locale di 'ndrangheta di Condofuri, fu attenzionato dalle forze di polizia; al centro di un paio di rapimenti e di alcuni omicidi. Anche in epoca recente, Condofuri è stato interessato da due operazioni della DDA di Reggio Calabria'Konta Korion-Parola d'onore ed Eldorado'. Non solo, il Comune venne sciolto per infiltrazioni mafiose. Poi gli elettori sono tornati alle urne ed è stata ripristinata l'agibilità democratica. 

Nuovo sindaco (l'avvocato Salvatore  Mafrici) e nuovo Consiglio Comunale. Il ritrovamento di quest'arsenale, desta qualche preoccupazione, anche perché oltre alle lupare e fucili sono state trovate altre armi micidiali, come il famigerato fucile mitragliatore Kalashnikov ed una mitraglietta Uzi di fabbricazione israeliana. C'è un riarmo delle cosche, in vista di uno scontro armato? Rimase sorpreso e lo confessò candidamente, in piena conferenza stampa, il procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone. Ma a Condofuri i locali di mafia sono sempre esistiti, storia alla mano. Il cartello dei Casile-Rodà, ma anche altri boss della 'ndrangheta. La politica non è indenne. Arrestati in epoche diverse, sindaci, vicesindaci, assessori e consiglieri. Altri amministratori hanno avuto conti aperti con la Giustizia. Il comandante della stazione, maresciallo maggiore Carlo Livia, occhio di falco e fiuto di segugio, che si muove sotto le direttive del capitano  Gennaro Cascone, comandante della Compagnia di Melito di Porto Salvo, ha avuto modo di evidenziare le sue qualità, capacità ed abilità professionali e l'esperienza al servizio dell'Arma e del territorio. I Carabinieri e per la verità anche la Polizia di Stato, in questa fase diretta dal vice-questore aggiunto Enrico Palermo, sul territorio, stanno svolgendo un lavoro d'intelligence, assai valido. Almeno non si segnalano faide sanguinarie per la conquista del territorio.

Domenico Salvatore

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