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La nomina a comandante provinciale di Ferrara, premia il carisma, la professionalità e l'autorevolezza del colonnello Carlo Pieroni

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Il colonnello Carlo Pieroni, promosso e trasferito nella prestigiosa sede di Ferrara. Una "galoppata" di otto anni,  fianco a fianco con i comandanti provinciali, colonnelli:Antonio Fiano, Leonardo Alestra, Pasquale Angelosanto e Lorenzo Falferi. Comandante del Reparto Operativo Provinciale e vice-comandante provinciale, stimato e riverito per le sue qualità umane e professionali
REGGIO CALABRIA, LA PROMOZIONE A COMANDANTE PROVINCIALE DELL'ARMA DI FERRARA, RIPAGA IN QUALCHE MODO IL FIUTO DEL SEGUGIO, L'EFFICIENZA DEL COMANDO, L'AFFICACIA DELLE PUBBLICHE RELAZIONI
Domenico Salvatore

Sapevamo, che sarebbe giunto questo felicissimo giorno. Soprattutto per la brillante carriera del colonnello Carlo Pieroni. Tutto frutto dell'attaccamento al Corpo, alla 'Divisa'; della sua fortuna, occhio, naso, intelligenza, dedizione, sacrificio e lavoro. Nessuno gli ha regalato niente. Un Alto Ufficiale, sempre moderato, equilibrato, bilanciato, attento, vigile, proporzionale ed armonioso. Mai una parola fuori posto. Affabile, garbato, cortese, gentile, efficiente, funzionale, efficace, fermo, deciso, risoluto, determinato, dinamico, produttivo. E ci fermiamo alla "sviolinata". Questa è la nostra opinione, un assioma sic et simpliciter. Non pretendiamo che venga spacciata per dogma. Quando abbiamo assunto la direzione di Melitoonline e ci siamo accreditati con il Comando Provinciale dei carabinieri, è stata la prima persona, che abbiamo conosciuto tra gli Alti Ufficiali. Da subito, c'è stata intesa perfetta; abbiamo stabilito un rapporto professionale ed istituzionale. Il colonnello Pieroni, allora Maggiore, ha chiesto e voluto il "tu" confidenziale, per ottimizzare il rapporto  Carabinieri-comunicazione. Fermo restando il rispetto dei ruoli. Con vero piacere, perché "Carlo" è un signore. Puntuale, preciso, tempestivo, operativo, attivo e produttivo. Raramente ci è capitato di conoscere una personalità, autorità, funzionario, così perfetto, nella cura delle pubbliche relazioni. Ha naso da vendere, questo è certo. Non entriamo nel merito dei rapporti con gli organi superiori e i sub-ordinati, ma non facciamo fatica a ritenere che siano stati ottimali; secondo il suo stile personale ed inimitabile. Un carabiniere, da cui tracimano serietà personale e professionale, riservatezza, autorevolezza, severità e solennità, quando siano necessarie, di cui andarne fieri ed orgogliosi, sissignore, sbilanciamoci pure. 

Un vero professionista della comunicazione, che onora la Divisa ed il Tricolore, l'Arma Benemerita, se stesso e i suoi parenti; ma anche la città e la regione di origine. Un super-carabiniere, " transitato", attraverso quattro comandanti provinciali del calibro di: Antonio Fiano, Leonardo Alestra, Pasquale Angelosanto e Lorenzo Falferi. Una scuola, migliore di qualsiasi Università od Accademia. Del resto il Comando Generale, prima di promuovere sul campo per meriti distinti e curriculum vitae impeccabile, seleziona bene ogni indicatore. Dal profondo Sud al Nord. Nella Pianura Padana. A Ferrara. Ferrara, è un comune italiano di 131.393 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna.Situata nella bassa pianura emiliana, fonte Wikipedia,la città di Ferrara sorge sulle sponde del Po di Volano che separa la città medioevale dal primitivo borgo di San Giorgio e delimita il confine con i nuovi insediamenti contemporanei a sud delle mura. Ferrara gode di un importante periodo aureo quando nel Basso Medioevo e nel Rinascimento sotto il governo della famiglia degli Este viene trasformata in un centro artistico di grande importanza non solo italiano ma anche europeo, arrivando ad ospitare personalità come Ludovico Ariosto e Torquato Tasso, Niccolò Copernico e Paracelso, Andrea Mantegna e Tiziano, Giovanni Pico della Mirandola e Pietro Bembo. 

Durante il Rinascimento a Ferrara si realizza una delle più importanti progettazioni urbanistiche della storia europea moderna, l'Addizione Erculea, il primo esempio di pianificazione ragionata degli spazi urbani, commissionata nel 1484 dal duca Ercole I d'Este (da cui prende il nome) all'architetto Biagio Rossetti. La nuova parte della città viene chiamata Arianuova sia per la sua collocazione esterna al vecchio asse del castello medievale, sia perché connotata fino alla fine del XIX secolo da ampie aree verdi prive di edifici, dette "orti e giardini", interne alle nuove possenti mura rossettiane. Grazie a quest'opera architettonica Ferrara viene considerata dagli studiosi la prima città moderna d'Europa.L'UNESCO le conferisce il titolo di patrimonio mondiale dell'umanità per la prima volta nel 1995 come città del Rinascimento e successivamente, nel 1999, riceve un ulteriore riconoscimento per il Delta del Po e per le Delizie estensi. Ferrara inoltre è una dei 4 capoluoghi di provincia (assieme a Bergamo, Lucca e Grosseto), il cui centro storico è rimasto quasi completamente circondato dalle mura che, a loro volta, hanno mantenuto pressoché intatto il loro aspetto originario nel corso dei secoli. Ferrara, con Pisa e Ravenna, è anche una delle prime città del silenzio citata nelle Laudi di Gabriele D'Annunzio.Ferrara è antica sede universitaria (Università degli Studi di Ferrara) e sede arcivescovile (Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio). 

Ospita importanti centri culturali: la Pinacoteca Nazionale del Palazzo dei Diamanti, la sede della Fondazione Ermitage Italia, il Museo Archeologico Nazionale, il Museo del Risorgimento e della Resistenza, il Museo d'arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis, il Museo della Cattedrale, il Museo Giovanni Boldini e numerosi altri musei.La città contemporanea poggia su un'economia basata sulla produzione agricola e industriale che ne fanno un centro di primaria importanza grazie alla presenza di numerosi impianti industriali presenti nell'area del petrolchimico e della piccola e media impresa. I settori più rappresentativi sono quelli della chimica industriale, dell'industria metalmeccanica, dell'elettrotecnica e dell'industria tessile e alimentare. Inoltre le reti stradali e ferroviarie la inseriscono all'interno del circuito commerciale sia regionale che nazionale grazie alla presenza di adeguate infrastrutture come l'Autostrada A13, lo scalo merci della stazione ferroviaria e gli scali portuali situati a Pontelagoscuro che collegano la città al Po e al Mare Adriatico." Quindi, il colonnello Carlo Pieroni, opererà in una città prestigiosa ed operativa. Nei suoi otto anni di permanenza in città, scrive Pino D'Amico, ha condotto importanti inchieste anti 'ndrangheta. 

Il colonnello Pieroni,  lascia un buon ricordo di se nella provincia reggina, oltre che per l'ottima azione professionale, per la sua signorilità e disponibilità. Ci fa piacere che il Comando Nazionale dei Carabinieri, abbia pensato di affidare al colonnello Carlo Pieroni, una sede così prestigiosa ed importante; la merita tutta, ma egoisticamente ci dispiace di veder partire, un pilastro del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il quale avevamo stabilito dei rapporti istituzionali e professionali davvero eccezionali. Tantissime le operazioni della DDA eseguite dai Carabinieri del Comando Provinciale (alcune, anche in sinergìa con le altre forze di polizia). Tantissimi anche gli arresti dei boss della 'ndrangheta, arrestati dai Carabinieri, dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza, in singole operazioni od in sinergìa: Antonio Commisso ('Ndrangheta), ricercato dal 2004 ed arrestato il 28 giugno 2005 a Toronto (Canada). Giuseppe Iamonte ('Ndrangheta), ricercato dal 1993 ed arrestato il 14 maggio 2005 a Santo Stefano in Aspromonte (RC).Gregorio Bellocco ('Ndrangheta), ricercato dal 1997 ed arrestato il 16 febbraio 2005 a Rosarno (RC). Giuseppe D'Agostino ('Ndrangheta), ricercato dal 1996 ed arrestato il 23 marzo 2006 a Rosarno (RC). Giuseppe Bellocco ('Ndrangheta), ricercato dal 1997 ed arrestato il 16 luglio 2007 a Mileto (VV). Salvatore Pelle ('Ndrangheta), ricercato dal 1991 ed arrestato il 10 marzo 2007 a Reggio Calabria. 

 Pietro Criaco ('Ndrangheta), ricercato dal 1997 ed arrestato il 28 dicembre 2008 ad Africo (RC). Giuseppe De Stefano ('Ndrangheta), ricercato dal 2003 ed arrestato il 10 dicembre 2008 a Reggio Calabria. Giuseppe Coluccio ('Ndrangheta), ricercato dal 2005 ed arrestato il 7 agosto 2008 a Toronto (Canada). Pasquale Condello ('Ndrangheta), ricercato dal 1990 ed arrestato il 18 febbraio 2008 a Reggio Calabria.  Michele Labate ('Ndrangheta), ricercato dal 2007 e costituitosi il 22 ottobre 2009 a Roma. Carmelo Barbaro ('Ndrangheta), ricercato dal 2001 ed arrestato il 12 settembre 2009 a Reggio Calabria. Paolo Rosario De Stefano ('Ndrangheta), ricercato dal 2005 ed arrestato il 18 agosto 2009 a Taormina (ME).Antonio Pelle ('Ndrangheta), ricercato dal 2000 ed arrestato il 12 giugno 2009 a Polistena (RC). Michele Antonio Varano ('Ndrangheta), ricercato dal 2000 ed arrestato il 12 maggio 2009 a Gandria (Svizzera). Salvatore Coluccio ('Ndrangheta), ricercato dal 2005 ed arrestato il 10 maggio 2009 a Roccella Jonica (RC). Giovanni Strangio ('Ndrangheta), ricercato dal 2007 ed arrestato il 12 marzo 2009 ad Amsterdam (Paesi Bassi). Giovanni Tegano ('Ndrangheta), ricercato dal 1993 ed arrestato il 26 aprile 2010 a Reggio Calabria. Sebastiano Pelle ('Ndrangheta), ricercato dal 1995 ed arrestato il 9 novembre 2011 a Reggio Calabria. 

Domenico Condello ('Ndrangheta), ricercato dal 1993 ed arrestato il 10 ottobre 2012 a Reggio Calabria. Solo per citare gli esponenti della Piovra calabrese più in voga e comunque facenti parte dello speciale elenco dei super-latitanti, giacente al Ministero degl'Interni. In Emilia Romagna, a Ferrara, la 'ndrangheta c'è, come ha ben spiegato lo scrittore Enzo Ciconte. Ed altri, come ha  chiarito Giuseppe Catozzella nel suo libro 'L'alveare.Il dominio invisibile e spietato della 'ndrangheta del nord'… non è un potere di sole stanze dei bottoni, ma una macchina brutale e intelligente che batte le strade; si impossessa dei bar di periferia e dei locali alla moda; usa le aziende pulite per riciclare denaro sporco e i cantieri edili per riempire il sottosuolo di veleni; gestisce l'enorme traffico della cocaina. Si insinua nella vita sociale di un intero Paese e si nutre delle sue debolezze" (estense.com). Il mammasantissima Nicola Acri, boss della 'ndrangheta di Rossano Calabro, uno dei più pericolosi latitanti d'Italia, tra i cento ricercati più pericolosi, conosciuto nell'ambiente della malavita  col nomignolo di "Occhi di ghiaccio", venne arrestato in Emilia Romagna, dove risiedeva per curare il suo business. Era  ricercato dal 2007 e condannato all'ergastolo; si nascondeva proprio a Ferrara. I carabinieri dei Ros, lo hanno arrestato a Bologna. Il capobastone della 'ndrangheta era stato fermato, a bordo di una Ford Focus, in piazza Pasteur, a Borgo Panigale, il 21 settembre 2010, dopo giorni di pedinamenti. 

Con lui, sono stati arrestati anche due fiancheggiatori, che ne avrebbero coperto la latitanza. Ricercato tra l'altro per associazione per delinquere di tipo mafioso e omicidio: dei boss della¨'ndrangheta cosentina Antonio Sena e Francesco Bruni, uccisi, rispettivamente, nel 2000 e nel 1999. Ha toccato anche Ferrara la maxi-retata dei carabinieri nell'ambito dell'operazione "Marte". Nel mirino degli inquirenti, presunti appartenenti ad un'organizzazione criminale, legata alle cosche della 'Ndrangheta Nirta-Strangio di San Luca (Reggio Calabria), finalizzata al traffico di stupefacenti (www.omicronweb.it). Ringraziamo il Comando Nazionale ed a scalare le altre articolazioni territoriali dell'Arma Benemerita. Ringraziamo, il colonnello Carlo Pieroni, per aver arricchito la nostra professionalità ed il nostro bagaglio culturale e gli auguriamo, a parte salute, pace e benessere di tagliare altri prestigiosi obiettivi, traguardi e mete, che gli competono. Questo è anche il momento dell'onda emozionale. Quanti ricordi…Le Feste Nazionali; le celebrazioni dell'Arma; la Virgo Fidelis; le pubbliche manifestazioni varie; le tante occasioni per dialogare e confrontarsi; gli avvicendamenti. Sapeva stare al suo posto. Non è solo questione di cerimoniale, bon ton, galateo militare. Ma di più, ci ha colpito la sua autorevolezza, l'attitudine al comando, il carisma. Domenico Salvatore
 


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