"Mi spiace per la ministra Kyenge che ha chiesto di abolire i termini 'padre' e 'madre' per annullare le distinzioni tra le coppie etero e gay, ma la natura non la possiamo distruggere o cancellare . Non possiamo obbligare le persone a cambiare nome alle cose".
Lo dichiara in una nota il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato.
"Fatto salvo il diritto di ciascuno di vivere la propria affettività e la propria sessualità come crede, per nessuna ragione lo Stato può cancellare ciò che la natura ha stabilito che i figli nascono da due genitori: madre e padre, maschio e femmina, e che tali devono continuare ad essere chiamati. Per i sociologi - chiosa il presidente Maritato - il cambiamento è una vera e propria terapia di vita che aiuta a scoprire, ma cambiare abitudini inoltre può far diminuire la propria autostima (24%) scelta, follia o provocazione che sia, saremo costretti a valutare un'azione legale contro il ministro, nelle prossime ore, valutando e ravvedendo reato specifici contro la collettività. Il diritto alla personalità non può essere violato da nessuno".
Roma, 06 settembre 2013
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