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A grande richiesta la mostra multimediale Van Gogh Alive (Milano), dedicata al genio della pittura olandese, è stata prorogata fino al 16 marzo con aperture straordinarie, la prima in occasione della festa della donna venerdi 7 marzo. Nel comunicato di seguito, a cui saremmo grate se fosse possibile dare visibilità, sono spiegate tutte le iniziative fruibili in mostra. Ricordo la possibilità di intervistare il curatore Fabio Di Gioia anche a proposito di Body Worlds. |
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VAN GOGH ALIVE CONTINUA!
La mostra alla Fabbrica del Vapore prorogata fino al 16 marzo con aperture straordinarie. La prima venerdì 7 "Aspettando la Festa della donna", con un omaggio alle prime cento visitatrici
Ultimi giorni per visitare Van Gogh Alive, in programma fino al 16 marzo 2014.
Visto il grande successo di pubblico - dai bambini agli "over", passando per le famiglie - la produzione ha infatti deciso di prorogare di una settimana la mostra multimediale alla Fabbrica del Vapore con un calendario di eventi e aperture straordinarie, oltre al proseguimento delle iniziative dedicate ai visitatori (Live in Van Gogh e Un tè con Van Gogh).
Prorogata fino al 16 marzo anche l'apertura della pista di pattinaggio Ice Alive, allestita nel piazzale di via Procaccini 4 (condizioni metereologiche permettendo).
IL CALENDARIO DEGLI EVENTI E DELLE APERTURE STRAORDINARIE
(disponibile su www.vangoghalive.it)
Nei giorni non specificati di seguito la mostra seguirà i normali orari di apertura al pubblico: tutti i giorni dalle 10 alle 20 (la biglietteria chiude alle 19), giovedì e sabato dalle 10 alle 23 (la biglietteria chiude alle 22).
Venerdì 7 marzo: aspettando la Festa della donna apertura straordinaria fino alle 23 (la biglietteria chiude alle 22): dalle 19 un calice di vino - offerto da La Coloniale Bottega del Vino di corso Genova 19 a Milano - e un girasole in omaggio alle prime 100 visitatrici.
Giovedì 13 marzo: Are we ready for New Chromatism?
Alle 19 lo spazio Atelier Winsor&Newton ospita una conferenza in lingua inglese sul tema dei nuovi cromatismi. L'analisi delle tendenze del passato ha evidenziato che cambiamenti cromatici significativi si registrano ciclicamente, ed è quindi possibile prevedere con buona approssimazione i paesaggi del futuro.Nel 2015, infatti, arriveranno i nuovi cromatismi, che riportano gli schemi policromatici degli anni '80 rivisitati in chiave ecologica e contemporanea.
Ingresso libero dal piazzale fino ad esaurimento posti.
Venerdì 14 marzo: apertura straordinaria fino alle 23 (la biglietteria chiude alle 22)
Sabato 15 marzo: Notte Bianca
La mostra sarà aperta al pubblico fino alle ore 3.00 di notte (la biglietteria chiude alle 2.00).
LA PISTA DI PATTINAGGIO
Anche la pista Ice Alive - una delle più grandi allestite in esterna a Milano, nel piazzale della Fabbrica del Vapore di via Procaccini 4 – sarà aperta al pubblico di Van Gogh Alive, e non solo, fino al 16 marzo 2014.
Ad accogliere i pattinatori di Ice Alive anche un punto ristoro, "La Piccola Svizzera", chalet per gustare la vera raclette, vin brulé e altri piatti caratteristici della cucina elvetica e nordica grazie anche alla collaborazione con Switzerland Cheese Marketing Italia.
APERTA TUTTI I GIORNI dalle 10.00 alle 20.00
giovedì e sabato dalle 10.00 alle 00.00
ingresso 5, 00 euro compreso noleggio pattini
www.icealive.it - info@icealive.it
VAN GOGH "ALIVE"
Continuano inoltre le proposte "live" per tutti i visitatori: diverse occasioni di fruizione della mostra per ammirare la produzione del pittore olandese sorseggiando un tè o attraverso le parole di uno storico dell'arte.
Un tè con Van Gogh
Se, come sosteneva lo scrittore giapponese Okakura Kakuzō, "il tè è un'opera d'arte", concedersene una tazza fumante durante la visita di una mostra è un privilegio che il pubblico di Van Gogh Alive può assaporare.
Grazie alla collaborazione con Dammann Frères e Drogheria Soana, infatti,gli spazi dell'esposizione ospitano l'iniziativa "Un tè con Van Gogh", pensata per offrire ai visitatori un momento di relax.
Miscele esclusive e variamente aromatizzate saranno servite nelle giornate di lunedì, martedì e mercoledì, giovedì alle ore 17.
Il pubblico potrà così scegliere se gustare un fruttato orange pekoe o un szechuwan leggermente piccante, perfetti per un tè pomeridiano, o un rooibos vaniglia, delicato e senza teina.
I complementi d'arredo per questa pausa rilassante sono offerti da arlexitalia.
LIVE IN VAN GOGH. La mostra commentata
Grazie alla collaborazione con Ad Artem uno storico dell'arte si mette a disposizione per commentare dal vivo lo scorrere delle opere del pittore olandese, per aprire scorci sulla sua eccezionale e drammatica vicenda umana e artistica: la giovinezza, l'Olanda, Parigi, Arles ... Il commento verrà goduto dal pubblico girando liberamente negli spazi dell'allestimento, grazie al sistema di microfonaggio distribuito a tutti i partecipanti.
Costi: € 19,50 a persona (include biglietto, prevendita, sistema di microfonaggio e commento live)
Modalità di prenotazione: telefonica allo 02.6597728, via mail all'indirizzoinfo@adartem.it
I NUMERI DELLA MOSTRA VAN GOGH ALIVE
3000 immagini proiettate in altissima definizione
40 proiettori ad alta definizione
Milano - Fabbrica del Vapore, Via Procaccini 4 – 20154
APERTA TUTTI I GIORNI dalle 10 alle 20, giovedì e sabato dalle 10 alle 23
(ultimo ingresso consentito fino ad un'ora prima della chiusura della mostra)
BIGLIETTI: Adulti 12 euro, Ridotto 10 euro
La Regione Calabria, con decreto del dicembre 2013, pubblicato il quattro febbraio scorso, ha riconosciuto l’Amministrazione provinciale di Reggio Calabria soggetto attuatore dell’intervento “miglioramento e fruibilità porto di Saline Joniche”, concedendo un contributo economico pari a 700mila euro.
Si tratta, in particolare, della somma precedentemente concessa, nell’ottobre 2012, al comune di Montebello Jonico e che, per l’impossibilità di procedere manifestata dallo stesso Comune nell’agosto 2013, adesso viene assegnata alla Provincia che dovrà, entro sei mesi, contrarre il mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, redigere, approvare e trasmettere alla Regione il progetto esecutivo dell’opera.
“Durante gli incontri con la triade commissariale di Montebello – dichiara Giovanni Verduci vicepresidente della Provincia con delega alla Difesa del suolo e salvaguardia delle coste – avevamo intuito per tempo delle difficoltà in capo al Comune a farsi carico di questo intervento. Come già fatto con altre Amministrazioni comunali, di concerto con il Presidente Giuseppe Raffa, abbiamo manifestato subito la disponibilità a seguire direttamente le procedure, curare la progettazione e quindi intervenire. L’assessorato ai Lavori pubblici della Regione, con il quale stiamo collaborando sinergicamente raggiungendo importanti risultati in tema di salvaguardia del litorale reggino, ha colto l’importanza di questa nostra iniziativa riconoscendo la Provincia ente attuatore. Nei prossimi giorni – conclude il vicepresidente – faremo il punto su quanto era stato già previsto dal Comune, valuteremo lo stato dei luoghi che adesso è già mutato rispetto alla precedente progettazione, quindi concorderemo con la Regione Calabria e il Comune un incontro per pianificare tutte le fasi del procedimento e giungere così alla realizzazione dell’intervento”.
Reggio Calabria 5 marzo 2014
f.l.
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SCUOLA – Arrivano 3.740 assunzioni personale non docente. Anief: perchè si stabilizza solo su un terzo dei posti liberi?
Sono 12.000 i collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici che sarebbero dovuti essere immessi in ruolo: è la conferma che il Governo continua a non rispettare le norme comunitarie sui dipendenti pubblici precari.
Marcello Pacifico: chi non rientrerà in questa tornata di assunzioni può comunque sempre contare sulla sentenza delle Corte di Giustizia Europea di fine marzo.
SCUOLA – Arrivano 3.740 assunzioni personale non docente. Anief: perchè si stabilizza solo su un terzo dei posti liberi?
Sono 12.000 i collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici che sarebbero dovuti essere immessi in ruolo: è la conferma che il Governo continua a non rispettare le norme comunitarie sui dipendenti pubblici precari.
Marcello Pacifico: chi non rientrerà in questa tornata di assunzioni può comunque sempre contare sulla sentenza delle Corte di Giustizia Europea di fine marzo.
Con ritardo abissale, il Miur ha comunicato ai sindacati di aver ricevuto l’autorizzazione da parte del Ministero dell’Economia per l’approvazione del decreto sulle 3.740 immissioni in ruolo del personale non docente della scuola: al provvedimento, pronto da tempo, nei prossimi giorni si darà attuazione e così il personale interessato verrà collocato giuridicamente in ruolo dal 1° settembre 2013. Da un punto di vista sindacale si tratta, senz’altro, di una notizia positiva, se non altro perchè nella scuola si continua ad assumere, mentre in tutti gli altri comparti dell’amministrazione pubblica permane il blocco. Ma il numero di assunzioni continua ad essere fortemente sottostimato: secondo i dati ufficiali forniti dallo stesso Miur, all’inizio di questo anno scolastico i posti vacanti e disponibili per tutti i profili Ata erano infatti circa 12.000.
I 3.740 posti concessi dal Mef bastano appena per coprire il contingente degli assistenti amministrativi (2.692) e dei tecnici (1.032), che devono recuperare le mancate immissioni in ruolo nell’ultimo biennio a seguito della controversa questione del personale docente inidoneo da collocare anche sui posti vacanti degli Ata. Inoltre, da un’analisi globale, risulta che i posti disponibili potrebbero essere molti di più di 12.000 dichiarati dal Miur: il sindacato continua infatti a reputare utili alle assunzioni a tempo indeterminato anche buona parte delle migliaia di supplenze assegnate annualmente fino al 30 giugno. Se infine si vanno a considerare anche i pensionamenti, quella che si sta concretizzando è una quota di assunzioni davvero ridicola: non troppo lontano dal 10% dei posti effettivamente liberi.
Premesso che a questo personale, a cui è stata pesantemente ritardata l’assunzione, il Miur dovrà predisporre dei contratti a tempo indeterminato con retrodatazione giuridica al 1° settembre 2012, va ricordato che l’inadeguatezza dei numeri approvati dall’amministrazione conferma l’immotivata ostinazione del Governo italiano nel non voler rispettare le norme comunitarie sui dipendenti pubblici a tempo determinato.
“Il prossimo 27 marzo – ricorda Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – potrebbe allora essere la Corte di Giustizia Europea a mettere la parola fine sulla questione sulla compatibilità della normativa italiana, avallata con la Legge 106/2011, proprio rispetto alla direttiva comunitaria in tema di reiterazione dei contratti a termine e assenza di risarcimento del danno prodotto a docenti, amministrativi, tecnici ed ausiliari precari della scuola che hanno svolto almeno tre anni di supplenze”.
A tal proposito, il sindacato ricorda che in caso di pronunciamento favorevole solo chi avrà già presentato ricorso avrà praticamente le porte del ruolo spalancate. Per ottenere le istruzioni per ricorrere è sufficiente inviare una mail a r.ruolo@anief.net.
“Intanto, per quanto riguarda le 3.740 assunzioni accordate dal Mef – sottolinea ancora Pacifico - , l’amministrazione farebbe bene a renderle effettive prima che si concluda l’iter della mobilità previsto a fine mese. In tal modo, si consentirebbe ai dipendenti Ata da assumere di avere maggiori disponibilità di sedi vacanti, come del resto avrebbero avuto senza i ritardi inammissibili di cui si sono resi protagonisti i ministeri incaricati delle procedure di reclutamento”.
Tutti i posti vacanti e disponibili del personale Ata per le immissioni in ruolo
5 marzo 2014
Questa mattina, i Carabinieri del R.O.S. hanno eseguito un decreto di sequestro beni finalizzato alla confisca, emesso dal Tribunale di Messina - Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti dell’imprenditore Santi BONANNO, ristretto in carcere dal febbraio 2013 per concorso esterno in associazione mafiosa.
Il sequestro, disposto su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, ha interessato imprese attive nel settore del movimento terra, beni mobili e immobili, azioni e rapporti di credito, per un valore complessivo di cinque milioni di euro[1].
Il provvedimento scaturisce dall’analisi delle risultanze investigative di pregresse attività condotte dai Carabinieri, e segnatamente di quelle denominate “Vivaio” e “Zefiro”, che avevano evidenziato il rapporto di contiguità del BONANNO con esponenti di primo piano della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto, e in particolare dell’articolazione denominata dei“Mazzarroti”, grazie al quale il predetto aveva conquistato una posizione di rilievo nel panorama imprenditoriale della provincia di Messina.
Più specificamente erano state documentate le cointeressenze, consolidatesi nel tempo, tra l’imprenditore originario di Furnari (ME) e il capomafia CarmeloBISOGNANO,tratto in arresto nell’ambito dell’operazione “Icaro” esottoposto al regime di detenzione ai sensi dell’art. 41 bisdell’Ord. Pen., nonché con il reggente TindaroCALABRESE, figura di riferimento di “cosa nostra” nella provincia di Messina e tra i pochi in diretto contatto con i boss palermitani Salvatore e Sandro LO PICCOLO fino alla loro cattura.
In particolare erano stati individuati gli interessi dell’organizzazione mafiosa barcellonese nel settore della realizzazione di opere di rilevanza pubblica - quali la metanizzazione dei comuni del versante tirrenico della provincia di Messina, i lavori del complesso turistico di Portorosa e la costruzione di impianti eolici - e documentato come il BONANNO fosse parte attiva di un sistema economico connotato da permanente illiceità in quanto viziato da stringenti rapporti di cointeressenza con gli ambienti dell’organizzazione mafiosa[2].
L’attività imprenditoriale del BONANNO era stata poi oggetto di ulteriori approfondimenti nel corso dell’attività denominata “Pozzo II”, che aveva fornito inequivocabili elementi di riscontro alle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia SantoGULLO riguardo le strategie d’azione della famiglia mafiosa barcellonese per il controllo dei lavori di costruzione del metanodotto realizzato dalla BONATTIS.p.a. lungo la tratta Montalbano Elicona/Messina[3]. Più specificamente l’attività aveva documentato come “cosa nostra”, tramite le imprese riconducibili al BONANNO, aveva imposto il proprio controllo in lavori destinati alla realizzazione di opere pubbliche.
L’indagine patrimoniale del R.O.S., coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Messina, nel riesaminare le pregresse indagini, ha evidenziato sia la pericolosità sociale del BONANNO,derivante dai documentati legami con il sodalizio mafioso barcellonese, sia la sproporzione tra i redditi dichiarati dall’interessato e il proprio patrimonio personale, evidentemente accresciuto in ragione della riuscita delle proprie imprese, favorite negli appalti in maniera determinante dalla contiguità agli esponenti di vertice del citato sodalizio.
L’intervento odierno si inquadra nella più ampia manovra investigativa del Raggruppamento tesa ad incidere sulle risorse economiche nella disponibilità delle organizzazioni mafiose.
Messina, 5 marzo 2014
[1]Nello specifico, il provvedimento ablativo disposto dal Tribunale di Messina nei confronti di Santi BONANNO, della moglie Maria INTAGLIATA e dei figli Giuseppe e Federico BONANNO, ha riguardato il capitale e il compendio aziendale della società Co.B.I.Fur. S.r.l. edella società GIEFFEDI S.r.l., un immobile sito in c.da Curriotta di Furnari (ME), due autovetture, azioni della Banca di Credito Peloritano S.p.a. e 29 rapporti di credito.
[2] Al riguardo, si segnala che Teresa TRUSCELLO, ex convivente di Carmelo BISOGNANO, era intestataria dell’impresa attraverso la quale il primo operava nel settore del movimento terra assieme al BONANNO che, in seguito, assumeva come responsabile tecnico di una delle sue società, la CO.BI.FUR. S.r.l., la sorella di Tindaro CALABRESE, Romina CALABRESE.
[3] La CO.BI.FUR. s.r.l., oggetto dell’odierno provvedimento di sequestro, era infatti nel novero delle imprese imposte dal sodalizio mafioso barcellonese per la realizzazione dei citati lavori.
I Mediterranei e il Mediterraneo nella poesia di Francesco Grisi
a 15 anni dalla scomparsa
Cutro celebra l’anniversario con Convegno e Premio
di Pierfranco Bruni
I Mediterranei e il Mediterraneo sono luoghi e saperi, anima e metafore. I mari della terra in Francesco Grisi, di cui ricorre il quindicesimo anno dalla morte il 4 aprile prossimo, sono scavi di vita. IL Mediterraneo come luogo di un abitare la geografia dell’anima, dell’esistere, dei paesaggi. In una poesia datata Luglio 1967, ore 18, Francesco Grisi (Vittorio Veneto, 1927 - Todi, 1999) annotava: “Viaggiare non è vedere/viaggiare non è affermarsi”.
Il Comune di Cutro ricorderà questo anniversario con il Premio Grisi e con un Convegno dedicato proprio al Mediterraneo.
Il tema del viaggio, in Francesco Grisi, resta fondamentale. Il viaggio e il viaggiatore. Andare e tornare nelle maree del tempo.
Il viaggio nella poesia e la poesia che si fa viaggio. Poeta del viaggio. Poeta del ritorno. Un linguaggio che si abbandona al racconto e si lascia ascoltare non con una tensione narrante ma con un battuto lirico che ha richiami di antichi segni metaforici. Il raccontare è soltanto un incidere nel linguaggio anche se la punteggiatura resta comunque nella cadenza poetica.
La poesia di Francesco Grisi è una recita costante che si definisce su alcuni riferimenti di fondo. La materia del linguaggio è parola vissuta, sofferta, angosciata. Il linguaggio è un’onda di nostalgia che si intreccia a delle dimensioni oniriche che ritrovano eredità messianiche e approfondimenti ellenici.
La Calabria di Pitagora o il cielo della Magna Grecia rendono alcune delle tante fisionomie del Mediterraneo:“Il Mediterraneo/è la mia piazza infinita”.
Qui, nella poesia di Grisi, non è soltanto un luogo geografico, ma è soprattutto un luogo dell’essere che si manifesta attraverso gli strumenti della poesia. Una poesia che ha suoni ed echi a volte andalusi che si dichiarano in un progetto di vita che sprigiona tenerezza, confessioni di amori, cammini che solcano il tempo.
I luoghi del tempo sono, infatti, i luoghi di quella poetica del mito che si intreccia con i giochi della memoria. I ricordi sono nella memoria. E’ profondamente una poesia della memoria. Una poesia del viaggio e del ritorno.
Il cerchio infinito, metafora grisiana, che è il sentiero metaforico di una circolarità del tempo non vive solo dentro la concezione della vita ma è parte integrante di una visione della letteratura nel rapporto con il tempo e con la vita stessa.
L’amore, la fede, il viaggio, il tempo-mito sono dei “dettagli” che costruiscono la poetica di Grisi. E il linguaggio è quello che viene recuperato dalla sua prosa e trasformato nella metafora lirica.
Francesco Grisi resta profondamente un poeta. Un poeta dei colori. Un poeta che realizza immagini ma sa catturare, con i fantasmi delle parole che si agitano tra un salire e uno scendere tra i versi e nell’intreccio dei ricordi, intercettazioni oniriche.
Quelle intercettazioni oniriche che rendono comprensibile la pazzia. L’amore, la fede, le avventure girano nell’immenso misterioso della pazzia. Un percorso pavesiano è dentro il senso poetico di Grisi ma ci sono verniciature lorchiane che sprigionano, appunto, il vento di un Mediterraneo che non abbandona mai la liricità della sua poesia.
Il pavesismo: “Al termine/del giro - cerchio ci accorgeremo/che c’è il nulla. O il tutto./Il nostro incontro è un gioco…/ Nella sera hai tremato”.(da “Stanotte hai detto che il giorno”).
Ma Grisi ha una sua autenticità di fondo. Le parentele formano la intelaiatura letteraria, formativa, critica. Ma il poeta ha una voce autentica e originale soprattutto per la misura del verso e per il metro del linguaggio. Linguaggio che diventa vita e tempo. Il mare e il deserto sono le metafore che hanno un significato certamente poe-tico ma anche culturale. L’incontro tra la cultura dell’Occidente e quella dell’Oriente.
La donna orante, la donna preghiera, la donna viaggio, la donna attesa, la donna peccato, la donna amante rappresentano tutte la donna profezia ma anche la donna nostalgia: “Vorrei amarti in un dolciastro tramonto/nella gialla foresta dei girasoli” (da “Risvegli improvvisi”).
L’uomo con il suo bisogno di rivelazione e di redenzione ha un suo cammino specifico e recita senza maschere la nudità del sentimento. Un sentimento che condensa manifestazioni di tempo.
Così in “Nel pensiero di te”: “Nel pensiero di te incontro il peccato./Il desiderio corrompe il sogno./Il fantasma nell’attesa è più del reale./I baci finiranno dopo la notte./E le mani geleranno per paura./Ti guardo. E mi accomodo con il tuo fantasma./Deserto e cielo. Carovane promesse./Mi perdo. E non mi trovo nel risveglio./L’amore è sogno che resta eterno./E’ strano come tu possa resistere/In questo mio amore cattolico./Forse il cuore non chiede ricompense./L’abitudine è la nostra terra peccaminosa”.
E’ una delle poesie che rivela una straordinaria tensione lirica e sentimentale. Un vissuto che entra nella parola e viceversa. Un vissuto che comunque non lascia trasparire quella storia raccontata come cronaca.
Quest’amore immenso che segna nel tempo il poeta e l’uomo in un linguaggio (ovvero in una semantica di perfetta eleganza nell’originalità dell’offerta stilistica) che si fluidifica e trasmette incanto e immagini. Questa pazzia dell’amore peccaminoso vissuto però con la bellezza che si addice al poeta fa coppia con i temi di un ellenismo marcato, nel quale il ritornare alle appartenenze perdute, alle radici, alla terra è un costante singulto dell’anima. L’isola dell’anima.
Il ritorno all’isola, al paese, al centro di una identità riporta una linea mediterranea di matrice kavafisiana ben indicata.
L’Itaca che è ritorno in Grisi ha un valore mitico ma anche cristiano. Di una cristianità paolina. Il senso di morte è un “sentimento” di comunione che diventa un “affettuoso sentiero”. Affettuoso sentieroè appunto il titolo di un suo libro di poesie risalente al 1994. Mentre le poesie di Un amore sono del 1992.
L’amore, dunque. L’amore sogno che racconta una favola. Ma il tempo del sogno ci riporta al viaggio. La vita come viaggio nella letteratura che è viaggio grazie ad una indefinibile nostalgia.
La poesia di Grisi si traccia proprio attraverso l’indefinibile nostalgia in una memoria che continua la sua recita oltre la vita stessa. Restano i segreti nel misterioso incanto:
“Ho segreti da custodire. Teneramente” (da “Nel confine della solitudine” in Affettuoso sentiero).
Non solo metafora. Ma il misterioso, come si diceva, che gioca in quel cerchio magico che raccoglie il tempo. Il mare, i ritorni, le partenze, la provvisorietà sono singulti dell’anima. Spazi indefinibili nel cerchio dell’infinito.
Francesco Grisi è un poeta del viaggio nel tempo che intreccia i fili di un tempo che è memoria, magia e nostalgia.
Poesia della nostalgia? Poesia nel destino dei segni che incidono solchi. Tutta la nostalgia di Grisi è nostalgia del centro e del labirinto. Il labirinto non è solo grecità. È Oriente che incontra l’Occidente. Ovvero è l’incontro dei Mediterranei.
Pierfranco Bruni e Francesco Grisi, 1997
ROMA - CARABINIERI SCOPRONO TRAFFICO DI COCAINA DAL NICARAGUA. ARRESTI NEL LAZIO, CALABRIA E PUGLIA
LA DROGA GIUNGEVA IN ITALIA NASCOSTA IN BLOCCHI DI PIETRA
Nel corso della notte, in varie province italiane, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, coadiuvati dai militari dei comandi Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 20 persone, ritenute responsabili a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, transnazionale, finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio.
9 gli arresti eseguiti a Roma, 4 a Platì (RC) e 3 in Puglia.
La misura cautelare è stata emessa a conclusione dell’indagine convenzionalmente denominata “Bate”, sviluppata dai carabinieri di via in Selci dal dicembre 2011 all’agosto 2013, su due soggetti residenti in provincia di Roma, PESCETELLI Enzo e D’ALESSANDRO Orlando, titolari di una ditta di lavorazione di pietra per uso edilizio, denominata “l’era della Pietra”, con sede ad Albano Laziale e Lanuvio (RM), i quali risultavano attivi nell’importazione dal Sudamerica di carichi di cocaina occultati all’interno dei container utilizzati per lo stoccaggio e per il trasporto in Italia, a bordo di navi cargo, di pietra reperita in Nicaragua e utilizzata presso i cantieri della menzionata ditta.
Il gruppo criminale romano capeggiato dal PESCETELLI si proponeva sul mercato quale fornitore di una piattaforma logistica e di servizi, capace di garantire le importazioni di narcotico in favore di altri gruppi criminali. La droga quindi, occultata nei container introdotti in Italia, talvolta tramite il porto di Civitavecchia, talvolta tramite quello di Salerno, veniva portata nel cantiere del PESCETELLI a Lanuvio, ove veniva estratta dalle pietre in cui era stata precedentemente occultata in Nicaragua e veniva quindi consegnata alle organizzazioni criminali committenti che ne curavano il trasporto e lo smercio in altre località italiane.
Nel corso dell’indagine è stato accertato che il gruppo del PESCETELLI, che comunque distribuiva in proprio quantitativi di narcotico nella zona dei castelli, forniva il proprio servizio di importazione di cocaina a due gruppi criminali, uno riferibile a tali FASCIANO Giovanni e Leonardo e DI SIMINE Gioacchino, operanti in Puglia nella zona di Andria e Ruvo di Puglia (BAT) e uno operante nella locride e, in particolare, a Platì (RC), riferibile ad AGRESTA Paolo e Domenico e composto da soggetti collegati da vincolo di parentela con elementi apicali della ‘ndrina“BARBARO CASTANU” di Platì.
Tra le importazioni contestate agli indagati figurano 58 kg. di cocaina, sequestrati nel porto di Gioia Tauro [RC] nell’agosto 2012, nonché numerose importazioni risultanti dalle intercettazioni ambientali riferibili al periodo 2010/2013.
La misura cautelare colpisce anche un gruppo di 6 cittadini romeni, alcuni dei quali dipendenti del PESCETELLI, i quali erano dediti al compimento di reati contro il patrimonio. A tali soggetti sono contestati una tentata rapina a mano armata che doveva essere commessa nel luglio 2012 ai danni di un internet point di Genzano, non attuata per la predisposizione di un servizio preventivo dei Carabinieri nei pressi del citato obiettivo, nonché numerosi furti di ingente valore commessi a Velletri, Aprilia e Lanuvio, sia in abitazione che presso cantieri edili. I 6 romeni privilegiavano i furti di materiale edile e di rame che poi provvedevano a rivendere. Tra i reati contestati vi è il furto di 2.500 metri di cavi di rame asportati da un impianto fotovoltaico all’interno di un cantiere edile della via Nettunense, il furto di grondaie in rame da un plesso scolastico di Lanuvio, nonché il furto di un ingente quantitativo di carburante da un cantiere di Aprilia.
L’operazione conclusa nella notte ha impegnato oltre 200 Carabinieri che hanno eseguito arresti e perquisizioni a Velletri, Genzano, Castel Gandolfo, Nemi, Aprilia (RM), Platì (RC), Andria e Ruvo di Puglia (BAT).
Roma, 6 marzo 2014