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Datemi la parola e vi solleverò il mondo.

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Un giorno partì. Nessuno sà dove sia andato. La via della virtù e il significato della vita è la scia che si lascia dietro. Questo l'inizio del libro ... continua ....


Reggio Calabria 6 luglio 2013 - Gente distratta quella che cammina sul Corso Garibaldi. Impegnata a dire. A guardare il telefonino. Uno schermo che rappresenta il mondo. Tutto quello che abbiamo a portata di mano. Ci distrae da quello che davvero abbiamo intorno.La realtà intorno a noi sembra non ci interessi. Il reale è tale solo quando possiamo mostrarlo. Condividerlo.

Non è così (?). non c'è più l'attesa, la fantasia, l'immaginazione, l'emozione, la SORPRESA.
Eppure a Piazza Italia qualcosa capita. Paolo Mieli è sul palco. Centinaia di occhi e di orecchie lo guardano e lo ascoltano. E lui non delude.

Politici con la canna del gas in bocca. Agonizzanti. fantasmi. Storia che quotidianamente brucia leader o presunti tali. Prima, seconda, terza Repubblica che si rincorrono senza mai trovarsi. Sud e Nord in una storica contesa che si conclude a tarallucci e vino. Orgoglioso di essere ITALIANO (?).

Crainz che incede tra una citazione e l'altra e ci ripercorre la storia. Il gatto e la volpe, così affettuosamente rinominati dallo scrivente, Giusva Branca e Raffaele Mortelliti, finalmente al top della loro performance. Parole che riecheggiano forti in una Piazza (Italia) testimone di tante ingiustizie, sofferenze.

L'illusione è che non bastano le parole; la realtà è che servono. Eccome. Le cerchiamo, ci ritroviamo, le critichiamo. Importante è però farle vivere. Dar loro una quotidianità. Realizzarle. In poche "parole" FARE.

L'emozione che si alza forte da Piazza Italia è paura, incertezza, ma anche orgoglio, dignità. Domani è un altro giorno. Migliore. Dipende da noi. Altro che parole.

Luigi Palamara







Il governo delle lunghe attese. Ostaggio dei partiti e della sepolta riforma della legge elettorale

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Il demerito più grande di questo governo a puzzle e dalla lunghe attese è innanzitutto uno: quello di non aver voluto metter mano prioritariamente al cambio della legge elettorale. Parrà strano in momenti come questi in cui ciascuno degli interessati componenti sottopone all’agenda di governo le sue priorità, dalle più meritevoli di attenzione alle più disparate, per giunta. Ma è utile polarizzare l’attenzione partendo dalla coraggiosa (ma non a torto criticata) scelta di resistere da parte di Napolitano.

Nel suo secondo discorso di permanenza al Quirinale, a Camere plenarie, acutamente il primo invito del bis-presidente rivolto ai parlamentari tutti fu proprio quello di rinnovare con urgenza le regole per le elezioni dei rappresentanti del popolo, che al di là di ogni retorica, conteneva implicita spiegazione della sua rielezione: atteso che l’attuale legge elettorale era e rimane un distributore di poltrone per voleri di partito e genera instabilità a governare e che la situazione drammatica non consentiva ulteriori traccheggiamenti, egli fu costretto ad accettare il richiamo delle sirene dei partiti e convinto a restare al proprio posto sia perché i maggiorenti di partito avevano dato disponibilità a formare un governo di larga maggioranza per pacificare un po’ gli animi corrosi da una virulenta campagna elettorale ma anche perché gli stessi leaders avevano promesso, senza particolari condizionamenti e contrapposizioni, che avrebbero avviato le riforme necessarie a stabilizzare il quadro istituzionale fortemente minato dai marosi della crisi. In cima alle priorità vi era – come detto e come auspicato - la modifica del sistema elettorale.

Atto quindi non voluttuario ma essenziale. Già perché era proprio partendo dalla nuova legge elettorale, licenziata prioritariamente dalle Camere, che nessuna fazione politica avrebbe avuto in mente di tenere in ostaggio il governo minacciandolo continuamente di crisi con la pistola carica dell’intimidazione di restituire la parola al corpo elettorale, frapponendo ostacoli e particolarismi da realizzare per soddisfare interessi di bassa bottega per appagare il proprio elettorato di riferimento (Iva, Imu, F35, riforma del lavoro e delle pensioni..) o provvedimenti di piccolo cabotaggio a colpi di ricatto del “tutti a casa!”, ben sapendo che anche nuovamente rimettendosi alle urne, il risultato ottenuto sarebbe stato sempre lo stesso: la sostanziale ingovernabilità.

Quindi punto e a capo. Ecco svelata qual è la vera arma formidabile in mano alle parti politiche, specie al Pdl che si sente insolitamente in mano la golden share sul governo permettendo ai suoi notabili di tormentare quotidianamente l’esecutivo con intimazioni il più delle volte bizzarre se non addirittura insostenibili (ed a proposito quanto dichiarato dal FMI sul mantenimento dell’Imu sulla prima casa la dice lunga sulla bontà dei provvedimenti che si vorrebbe imporre..). Allora, anche Napolitano, mantenendo fede ai suoi obblighi, avrebbe il dovere di marcare stretti i corifei di partito, richiamandoli all’ordine e promuovendo egli stesso, con la corrispondente sollecitudine che il caso ammette, il celere compimento di questo passo che sgombrerebbe il campo da ogni e qualsivoglia equivoco e sottrarrebbe ai novelli gerarchi la possibilità di assaltare la diligenza dell’esecutivo spuntando loro le armi intimidatorie. Mantenere intatta questa facoltà significa non solo consentire ai “bravi” di partito pungolare minatoriamente il governo tenendolo in scacco su ogni provvedimento, ma anche implicitamente di manovrarne le sorti a piacimento, persuasi che anche lo scioglimento delle Camere per mano presidenziale, sortirebbe lo stesso effetto del solletico della pulce all’elefante.

Giuseppe Campisi
Facebook /gcampisi74
Twitter @giuseppecampisi

UNA GIOVENTU' DA RIFARE

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Torino 6 luglio 2013 - Dopo anni di vita vissuta, l'uomo non è riuscito a farsi notare per opere o missioni positive, a sprazzi forse, o solo di rado. Quello che emerge dopo la venuta dell'uomo sulla terra è che nonostante gli sforzi di tantissimi personaggi di valore, il male ha sempre il sopravvento. Ci si chiede come mai, perchè, o cosa fare per cambiare l'inerzia di questa vita che col tempo si sta sgretolando come un muro cadente. Pare logico, ormai, puntare tutto sui giovani, sono loro il futuro di questo paese, è innegabile. Servirà isolare le nuove generazioni da questo mondo pieno di insidie, costruito sulla corruzione, sul malaffare, sull'egoismo, dove il potere viene al primo posto.Non è facile, però, programmare un futuro roseo nonostante una volontà importante che credo sia tatuata nel cuore di tutti. Sicuramente chi opera nel sociale può darci una grossa mano, la Scuola e chi opera nella scuola è preposto ad inculcare ai ragazzi soprattutto valori e principi che le nuove generazioni non conoscono più.

Bisogna insegnare loro a vivere prima di aprire i libri di testo. Dobbiamo essere bravi a non commettere errori, perchè chi semina vento raccoglie tempeste. Voi genitori poi, avete delle grandi responsabilità: vedo figli lasciati al proprio destino, collusi con chi promette soldi, potere, divertimento, e di chi le colpe? Vostre cari signori. I figli vanno seguiti, educati, aiutati e capiti, non concepisco i vizi, le scarpe di marca, o il cellulare di ultima generazione. I vizi generano vizi. E ora di cambiare marcia, ottimizzare il tempo, creare alternative al lassismo, facebook non è la soluzione, bisogna tornare a correre e giocare all'aria aperta, assaporare le piccole cose, emozionarsi al primo fiocco di neve, vivere riscoprendo valori come lealtà e rispetto. Essere buoni, generosi, caritatevoli, empatici, contemplativi, intelligenti, ingegnosi, creativi, etc non sono valori universali. Sono qualità caratteriali personali.

Una persona non caritatevole che rispetta la vita, la proprietà e la libertà degli altri è una persona che rispetta i valori universali umani. Insomma, basterebbero un mix di qualità per essere un domani, meglio di quanto lo siamo oggi.

 Rosario Ligato

Si alza il sipario sull'area grecanica

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Gogol’ nell’ Area Grecanica: tutti in piazza a condannare l’illegalità e la corruzione che insidiano il buon vivere comune.

di Rosalia Francesca Salvatore

Si alza il sipario nell’Area Grecanica su "L’ISPETTORE GENERALE" di Nikolaj Gogol' . L’opera satirica del grande scrittore russo è tra i testi più significativi che affronti il tema della corruzione. La commedia si cala perfettamente nel clima di commissariamento che il territorio calabrese respira in questi mesi. L’Ispettore Generale è stato realizzato come momento conclusivo del laboratorio di avviamento teatrale sull’opera promosso e organizzato dall’Agenzia Borghi Solidali, a cura della compagnia Officine Arti di Reggio Calabria.  Il laboratorio è stato diretto dall’attore-regista Americo Melchionda e dall’attrice Maria Milasi con la primaria finalità di radicare attraverso il gioco del teatro esperienze di socializzazione, integrazione, animazione territoriale.

 
Capolavoro russo che ha segnato la grandezza drammaturgica del noto scrittore, un’esilarante commedia  in cui l’uomo appare  non nella sua natura  privata ma come “animale sociale”. Dalla prima battuta “ Signori, vi ho convocati per comunicarvi una notizia spiacevolissima: arriva un ispettore.”  tantissimi personaggi, elettrizzati  dalla “catastrofica notizia”,  si affannano, tra equivoci e colpi di scena,  in una corsa sfrenata per coprire magagne e corruzioni.


Considerando la possibilità educativa del teatro e dell’opera in sé del grande maestro russo, la performance è andato oltre la mera funzione laboratoriale  e d’intrattenimento, incoraggiando la riflessione personale sull’illegalità e la corruzione che insidiano il buon vivere comune. Le rappresentazioni en plein air hanno avuto una ottima affluenza di pubblico. Una commedia frizzante, lo scenario semplice ma curato nei minimi dettagli dai costumi alle sedie-cubi di legno, il tutto giocato sulla teatralità,  il gioco serio della finzione-verità e la mimica senza mai cadere nel grottesco.
Per la prima, è stata scelta la piazzetta Chiesa San Pietro e Paolo sita nel suggestivo Borgo di Pentedattilo, e a seguire le repliche al Paese Vecchio di Melito Porto Salvo in Piazza Bandiera e Roghudi Nuovo nella Piazza Comunale, rispettivamente il 3, 4, 5 luglio. Il regista e attore di teatro e cinema.
“ Siamo davvero soddisfatti, io e la collega Maria Milasi”, ha dichiarato il regista e attore di teatro e cinema Americo Melchionda (direttore organizzativo del Pentedattilo Film Festival, insignito di numerosi riconoscimenti internazionali); “solo alla fine ovviamente ci si rende conto di un buon lavoro teatrale.  Abbiamo riscontrato risultati eccezionali sulla resa degli “attori”, considerando che sulla scena erano presenti anche ragazzi con disabilità mentali. Abbiamo iniziato con un gruppo di partecipanti di età e competenze eterogenee e con diversificati percorsi di vita, quasi tutti alla prima esperienza teatrale. Il testo, caposaldo della letteratura mondiale, a cura dei più grandi registi di tutti i tempi, affronta la corruzione in modo straordinario senza cadere nei soliti clichè. E’ un’opera immortale, sembra scritta ieri. La parte importante del laboratorio è stato il lavoro di squadra, il momento didattico-pedagogico, in cui i ragazzi hanno superato le loro inibizioni, e anche quelli con disabilità mentale della Famiglia “Francesco Falco” ( delLla Piccola Opera PAPA GIOVANNI onlus), hanno superato i loro limiti, recitando persino dei monologhi. Il teatro è anche questo, disciplina. Speriamo che ci possano essere altre occasioni come queste per chi insegna e per chi usufruisce dell’attività teatrale”.
Anche  Luigi Catanoso attore ed educatore nella struttura casa-famiglia Francesco Falco, concorda con quanto detto dal regista e aggiunge che:  “da anni la struttura melitese utilizza l’arte-terapia basata sul Teatro dell' Oppresso ( o teatro sociale) di 
Augusto Boal, e lo considera un valido strumento a servizio dell’uomo, con una funzione terapeutica da integrarsi alle cure mediche”.

 Noto in Italia con il titolo L’ispettore generale (titolo originale Revizor) è un’opera satirica di teatro di Nikolaj Gogol datata 1836. Dall’opera sono state tratte anche versioni cinematografiche, tra cui in Italia, “Anni ruggenti” per la regia di Luigi Zampa e “Baci e abbracci” di Paolo Virzì.

 Breve trama
L’Ispettore Generale è un’opera teatrale  scritta nel 1836 da Nikolaj Gogol'. Nell’esilarante  commedia degli equivoci, capolavoro dello scrittore russo,  la corrotta amministrazione di una piccola cittadina della Russia zarista, caratterizzata da una  quotidianità di disonesta prevaricazione,  viene improvvisamente “scossa”  dalla notizia dell’arrivo di un “ispettore generale” inviato dal governo centrale di San Pietroburgo. “Signori vi ho convocati per comunicarvi una notizia spiacevolissima : è arrivato un ispettore”: questa notizia data all’inizio dell’opera da Anton Antonovic, sindaco della cittadina, mette in subbuglio tutti i notabili della città.  Dal giudice al sovrintendente alla sanità, dal commissario  al provveditore scolastico, all’ufficiale postale, tutti si affannano per  nascondere i loro “piccoli segreti” terrorizzati dalle conseguenze dell’inaspettata visita. Figurarsi quando si crede che l'ispettore generale sia già arrivato, in incognito, in città. Due buffi possidenti , servi del potere, scatenano un equivoco: l’ispettore generale è gia arrivato e si trova alla locanda in incognito. In realtà è Chlestakov,  un giovanotto  squattrinato di passaggio  che appena capisce i benefici che può trarre dallo scambio d’identità,  inizia ad accettare tutti i tentativi di corruzione, offerte e privilegi, che gli sprovveduti imbroglioni gli offrono per sfuggire al fatidico controllo. Attraverso una comicità graffiante e esilaranti colpi di scena i mascalzoni però, alla fine, rimarranno beffati dal loro stesso gioco. La commedia, un  grottesco ritratto della corruzione pubblica, ha come bersaglio l’ingordigia che si annida nel sottobosco del potere. Nonostante la distanza delle coordinate spazio temporali, i suoi personaggi   sembrano personificare l’avidità e la meschinità  della società  contemporanea: una commedia scritta da quasi due secoli  ma drammaticamente attuale.



Spettacolo/Performance tratto da
L’ISPETTORE GENERALE di Nikolaj Gogol

Produzione Agenzia Borghi Solidali – Ass. Pro Pentedattilo onlus

Laboratorio Teatrale a cura della compagnia Officine Arti

Docenti teatro: Americo Melchionda, Maria Milasi

I partecipanti al Laboratorio, Interpreti e Personaggi :
Luigi Maria Catanoso ANTON ANTONOVIC, sindaco
Caragnano Tiziana ANNA ANDREEVNA, sua moglie
Maesano Catia MAR'JA ANTONOVNA, sua figlia
Laganà Angelo LUKA LUKIC Chlopov, ispettore scolastico
Davide Priolo AMMOS FËDOROVIC, giudice
Ivana Gurnari ARTEMIJ FILIPPOVIC , sovrintendente alla sanità
Tripodi Antonio UFFICIALE POSTALE
Pidalà Roberto Pëtr Ivanovic DOBCINSKIJ, possidente
Antonio Russo Pëtr Ivanovic BOBCINSKIJ, possidente
Dominella Foti Ivan Aleksandroviè CHLESTAKOV, funzionario di Pietroburgo
Davide Miraglia OSIP, suo servitore
Natale Palmini CHRISTIAN IVANOVIC, medico distrettuale
Siviglia Giuseppina COMMISSARIO/MOGLIE DEL FABBRO
Filippo Iaria SVISTUNOV, poliziotto
Rocco Femia P, poliziotto
Morabito Antonella, assistente alla regia




OMNIFIERA 2013: UN GRANDE CONTENITORE DI IDEE

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Dal 12 al 21 luglio si svolgerà"Omnifiera", la Prima Fiera Campionaria della Città di Torre del Greco. Lungo viale del Commercio sarà allestita una vasta zona espositiva, un vero e proprio incubatore di eventi e appuntamenti di grande spessore culturale ed artistico.

La fiera campionaria è l'espressione di un sistema sociale ed economico che sa comunicare ed essere protagonista diretto sul mercato. Fra i punti di forza di Omnifiera, la capacità di coinvolgere il pubblico: i visitatori infatti avranno la possibilità di seguire un ricco calendario di eventi. Giovani e adulti potranno assistere alle esibizioni di musica italiana, latino-americana e revival, oltre a spettacoli di cabaret, musical e concorsi di bellezza. In Omnifiera ci sarà spazio per sedersi, cenare e godersi un divertente spettacolo oppure imparare qualche passo di danza o, addirittura, mantenersi in forma. Nove gli appuntamenti serali, tutti gratuiti: Il giorno 13 luglio si esibirà Enzo Costanza (reduce dalle esperienze cabarettistiche fatte in tre trasmissioni televisive, ovvero "Zeling", "La sai l'ultima?" e "Striscia la Notizia"), il 12 e 14 luglio si svolgeranno due serate piano - bar, il 15 e il 16 luglio si terranno corsi di danza latino americana e spinning, il 17 luglio si svolgerà la terza tappa del noto concorso di bellezza "Miss Magma", il 18 luglio e il 19 luglio si terranno corsi di zumba e danza, il 20 luglio si esibiranno Mario Conte - che intratterrà il pubblico cantando le canzoni del noto cantante napoletano Massimo Ranieri - e l'attore a cabarettista Massimo Burgada e il 21 luglio sarà la volta dell'esilarante Mando Varriale (direttamente da "Zelig" e "Colorado Cafè").

Omnifiera è un vero e proprio laboratorio di idee: sarà dato ampio spazio alle proposte delle Spa e dei centri benessere che coniugano la passione per la natura al wellness; non mancheranno anche gli altri settori tradizionali, dall'area dedicata all'enogastronomia - dove grande novità è la presenza di un ampio spazio che sarà dedicato alla pizza - allo spazio riservato allo shopping, dal settore moda alle proposte per la casa, il tempo libero e l'outdoor. Omnifiera affianca ai settori tradizionali, quello delle invenzioni. Tanti saranno i creativi che si daranno appuntamento durante la kermesse per promuovere al meglio le loro "geniali" invenzioni nell'ambito della sezione "Io Creo in Fiera".

I dieci giorni della Fiera di luglio rappresentano insomma un momento di grande festa per l'intera città dimostrando quanto il nostro tessuto economico sia vivace e dinamico.

 

www.omnifiera.it
Orario: lun. a dom. 17.00 – 22.00
Biglietti: ingresso gratuito tutti i giorni
Infoline: 3470614994



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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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Cinquefrondi, un paese per due eventi. Ci rimette lo spettacolo che si spartisce il pubblico

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Cinquefrondi (Reggio Calabria) 7 luglio 2013 Un solo (piccolo) paese e due eventi. Ed il pubblico si divide. Ma non poteva essere altrimenti, visto che in circostanze simili, la concomitanza non è mai una variabile favorevole allo spettacolo. E’ quanto successo ieri sera Cinquefrondi, proponendo l’esibizione di un saggio di danza in Piazza della Repubblica e il concerto del cantante Mimi Sterrantino presso Largo del Tocco.

Ed è proprio dal centro storico che i rappresentanti di Rinascita hanno voluto protestare contro questa “strana coincidenza” recriminando contro la pessima gestione delle autorizzazioni da parte dell’ente comunale che ha involontariamente o meno, comunque di fatto, sovrapposto le due iniziative. Francesco Belziti, Totò De Mujà e Michele Conia, saliti sul palco prima dell’esibizione del cantautore Sterrantino, hanno fatto brevemente il punto della situazione circa lo stato di avanzamento del progetto “Borgo Futuro” ringraziando quanti hanno voluto aderite attraverso la prestazione volontaria di manodopera o la concessione gratuita di materiali per i lavori nella zona “Arretu li mura” nel pieno centro storico che, sta riacquistando, pian piano, l’antico splendore grazie agli interventi di ripulitura e rifacimento di luoghi e percorsi che sembravano aver inghiottito parte della storia e della memoria dei cinquefrondesi.

Non senza però aver lanciato qualche sasso nello stagno per smuovere le acque. Belziti ha parlato senza mezzi termini di un tentativo di boicottaggio, mentre De Mujà ha riferito che solo con impulsi propositivi come quello di Borgo Futuro Cinquefrondi può rinascere, precisando che «mancano solo un anno e pochi mesi al rinnovamento». Michele Conia, in particolare, s’è detto contrariato per le ostilità all’iniziativa di Borgo Futuro da parte di chi gestisce la cosa pubblica che «non concede l’uso dell’amplificazione giustificando che è non funzionante, oppure fissando - all’ insaputa gli uni dagli altri – la medesima data per due iniziative, comportando la contrapposizione tra organizzatori» come è effettivamente accaduto.

Chiaramente, un peccato. Innanzitutto per i cittadini che in questo contesto sono stati costretti ad optare per l’ una o l’altra manifestazione, rinunciando inevitabilmente a qualcosa. Secondariamente, perché si è privato il pubblico della possibilità di sfruttare serate diverse per avere maggiori opportunità per godere di esibizioni che avrebbero spinto la gente ad uscire di casa una volta di più, compiacersi della frescura serale e rianimare con più allegria il paese. Leggerezze che hanno il sapore dei piccoli stratagemmi osservati nei film di Guareschi che rendevano gli autori stranamente più felici per il flop dell’evento altrui piuttosto che compiacersi per la riuscita del proprio. 

 Giuseppe Campisi


PALERMO: CHEDEVA SOLDI ALLA FAMIGLIA TRA MINACCE E VIOLENZE. 35ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI.

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PALERMO: CHEDEVA SOLDI ALLA FAMIGLIA TRA MINACCE E VIOLENZE. 35ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI.

 

 

Verso le ore 02:30 di ieri su segnalazione della Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Palermo, la pattuglia delle "gazzelle" del Nucleo Radiomobile è intervenuta in via U.R. dove  madre e figlia hanno riferito di temere una ennesima aggressione da parte rispettivamente, del figlio e  del fratello, non convivente.

Le due donne hanno riferito di fare ritorno dal Pronto Soccorso dell'Ospedale "Ingrassia" dove vi si erano recate per le lesioni già patite la sera precedente da parte dell'uomo SAMMARITANO Antonio, nato a Palermo, classe 1978, scaturite dalla richiesta, non esaudita di avere dei denari che, probabilmente l'uomo avrebbe usato per l'acquisto di sostanza stupefacente ed alcolici, come era solito fare.

Le due congiunte precisavano all'operatore della Centrale Operativa, che il 35enne si era recato presso la loro abitazione e vi stava stazionando con l'intento di aggredirle nuovamente, appena fossero rincasate, per  portare a compimento gli atti di violenza minacciati e già posti in essere poche ore prima e che avevano portato alla prima richiesta di intervento dei Carabinieri.

Giunti presso l 'abitazione delle due donne,  i Carabinieri  hanno notato sull'uscio della porta di una dependance attigua e di pertinenza della stessa abitazione, il SAMMARITANO, seduto su una sedia, con tra le mani una birra ed un regolo da muratore in alluminio, pronto per essere usato verosimilmente come corpo contundente.

L'uomo, da subito, assumeva atteggiamenti insofferenti alla presenza del militari dell'Arma, iniziando ad offendere e a minacciare di morte sia la madre e che la sorella.

Ogni tentativo di ricondurlo alla ragione risultava vano fino a quando i Carabinieri lo hanno invitato ad uscire dalla casa familiare su ulteriore sollecito della madre, ma questi perseverava negli atteggiamenti di minaccia prendendo di mira la sorella costretta ad allontanarsi per evitare la peggio.

Una volta alzatosi dalla sedia, i Carabinieri si accorgevamo che dietro la schiena, infilato nei jeans, il SAMMARITANO nascondeva un grosso coltello da cucina.

Immediatamente disarmato, lo stesso a quel punto si scagliava violentemente contro i militari, scalciando e dimenandosi non poco, con  il probabile intento di guadagnare la fuga.

Prontamente bloccato, l'uomo veniva accompagnato presso il Comando per gli adempimenti del caso.

Il SAMMARITANO Antonio veniva tratto in arresto per il reato di resistenza e violenza a P.U. ed ancora  denunciato in stato di libertà per i reati di tentata estorsione, ingiuria, lesioni personali e minacce aggravate e tradotto poi presso il Tribunale di Palermo per il rito per direttissima.

Dopo la convalida dell'arresto, l'uomo è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.

Palermo, 07 luglio 2013

 

 




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Luigi Palamara
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Incontro Assessore Giannetta con il neo Presidente Confindustria RC settore Agroalimentare

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L'Assessore alle Attività Produttive della Provincia di Reggio Calabria,  Domenico Giannetta ha incontrato presso la sede del suo Assessorato il neo-presidente di Confindustria Reggio Calabria Sezione Agroalimentare Guerino Anselmo, accompagnato per l'occasione dal Funzionario Confindustria del Settore Agroalimentare, la Dott.ssa Simona Mazzaferro, e dal consulente in Marketing il Dott. Francesco Multari.  Oggetto dell'incontro la creazione di nuove sinergie per promuovere al meglio sia la cultura sia prodotti agroalimentari reggini.  A riceverli  presso la sede dell'Assessorato in via Cimino,  il responsabile della Segreteria l'Avv. Vincenzo Barca, che dopo aver espletato le  rituali presentazioni con l'Assessore Giannetta,  il quale si è voluto congratulare  per la nuova nomina alla carica di Presidente con il Dott. Guerino,  ha formato un tavolo tecnico e si sono tutti riuniti a discutere su problematiche attinenti e su eventuali risoluzioni del Comparto Agroalimentare della Provincia di Reggio Calabria. Preliminarmente il Dott. Guerino ha voluto complimentarsi con l'Assessore Giannetta per il propositivo e concreto ruolo che la Provincia di Reggio Calabria, con la sua delega, ha assunto nella promozione dei prodotti tipici del territorio, che grazie alla creazione del brand territoriale "Le Reggine dei Sapori" sono riusciti a conquistare una fetta di mercato nazionale ed internazionale, imponendosi da ultimo anche in manifestazioni di rilievo del comparto come TuttoFood 2013.
Nell'ampio dibattito è emersa la necessità, anche in vista di Expo 2015, di supportare maggiormente le aziende reggine, in particolare  avviare misure a tutela dei prodotti del comparto agroalimentare, nonché alla divulgazione di una cultura del "made in Calabria" anche in ambito formativo delle giovani generazioni. Si è evidenziato che oggi ci si trova ad operare in un contesto economico in cui le fasi di produzione e distribuzione di prodotti agroalimentari sono sempre più sottoposte alle leggi spietate della libera concorrenza all'interno di un mercato "globale", e che solo attraverso la collaborazione per  la creazione di modelli virtuosi si possa contribuire all'evoluzione del sistema agroalimentare ed implementare anche il settore turistico. La Provincia di Reggio Calabria, infatti, terra di miti e leggende, culla di antiche civiltà a cui si fa risalire l'origine di molte colture ormai secolari, testimoniate dall'esistenza di antichi frantoi ancora funzionanti, di impianti di trasformazione della pastorizia e della norcineria,  dai mulini impiegati nelle lavorazioni  vinicole e cerealicole, rivela ancor oggi uno straordinario attaccamento ai valori della terra, della produzione e conservazione del cibo da divenire CULTURA.

           
Luigi Palamara
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Pannunzi sbarca a Fiumicino.

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Pannunzi sbarca a Fiumicino E' detenuto da ieri sera nel carcere romano di Rebibbia il narcotrafficante Roberto Pannunzi, espulso due giorni fa dalla Colombia. Ricordando le sue due clamorose evasioni da cliniche di Roma, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri ha rivolto un appello affinché non ci siano di nuovo i domiciliari per Pannunzi Catturato in Colombia Pannunzi, principe del narcotraffico.





BOGOTA' - Le autorita' colombiane lo hanno subito definito il 'Pablo Escobar italiano': e' stato arrestato a Bogota' il boss della 'ndrangheta Roberto Pannunzi, protagonista anni fa di due fughe, entrambe da strutture sanitarie a Roma. Pannunzi, 67 anni, ''noto come l'Escobar dell'Italia, era l'uomo più ricercato dal paese", ha sottolineato via Twitter il ministero della Difesa, nel dare l'annuncio della cattura. Altre fonti lo definiscono ''il narco piu' ricercato dell'Europa'', segnalato alle autorita' locali dalla giustizia italiana tramite l'Interpol. Nel momento in cui e' stato catturato in un centro commerciale di Bogota', il boss della 'ndrangheta era in possesso di una carta d'identita' venezuelana a nome Silvano Martino. I media di Bogota' sottolineano che gli esperti anti-droga colombiani hanno scoperto tempo fa una ''nuova rotta del narcotraffico che arriva in Italia. I narcos fanno uscire la droga dal paese in motoscafi diretti in Centroamerica o in Ecuador. Il viaggio prosegue via container verso la Spagna, quindi in Italia''. Conosciuto come il ''principe del narcotraffico'', originario di Siderno, nel 2010 Pannunzi riusci' ad evadere da una clinica romana dove si trovava agli arresti domiciliari per problemi di salute. La fuga ha di fatto ricalcato una precedente evasione riuscita a Pannunzi nel 1999. Anche in quel caso il boss approfitto' della concessione degli arresti domiciliari in una clinica romana per fuggire. Era stato arrestato nel 1994 proprio in Colombia, a Medellin. Agli agenti che lo stavano ammanettando offri' un milione di dollari in contanti in cambio della liberta'. Interlocutore privilegiato dei produttori di cocaina colombiani, con contatti anche con la mafia siciliana e con personaggi di spicco di alcune famiglie riconducibili al boss Provenzano, Pannunzi - sottolineano i media locali - era in grado di esportare fino a due tonnellate al mese di cocaina dalla Colombia all'Europa.
GRATTERI, PANNUNZI GRANDE IMPORTATORE COCAINA - "Roberto Pannunzi e' il più grande importatore di cocaina per l'Europa. Riusciva a rifornire Cosa nostra e l'elite della 'ndrangheta per tonnellate di cocaina". Lo ha detto questa sera all'aeroporto di Fiumicino il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, in attesa dell'arrivo del boss del narcotraffico Roberto Pannunzi. Gratteri ha seguito personalmente le indagini che hanno portato all'arresto del boss calabrese. "Pannunzi - ha aggiunto - fa parte di una categoria di soggetti dove i soldi non si contano, si pesano. E' una persona molto credibile, un'affabulatore dalla forte dialettica che ha una buona capacità di convincimento. Il suo arresto è un grande risultato".

E' atterrato ieri all'aeroporto di Roma Fiumicino alle 20.20 l'aereo che ha riportato in Italia Roberto Pannunzi, il boss della 'ndrangheta, arrestato ieri in Colombia, che deteneva il monopolio della droga in Europa. Roberto Pannunzi era conosciuto come il 'Pablo Escobar' dell'Italia. “Una persona molto credibile, un affabulatore, un buon venditore, con una grande dialettica , estremamente furbo e intelligente". Così lo ha descritto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, che ha annunciato che interrogherà Pannunzi nei prossimi giorni 

Messina, esami facili: sei arresti

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Esami 'facili' in ateneo Messina, sei indagati
Operazione della Dia che ha scoperto compravendita esami e lauree

Messina, esami facili: sei arrestiSoldi per essere ammessi all'università, "minacce ai docenti che non ci stavano"


La direzione investigativa antimafia di Catania ha eseguito ordinanze cautelare nei confronti di sei persone indagate nell'ambito di un'inchiesta su esami facili all'università di Messina. La Dia ritiene di avere scoperto un'organizzazione che influenzava le prove di ammissione alle facoltà a numero chiuso e agli esami universitari. Ai vertici del gruppo ci sarebbe un calabrese ritenuto legato a esponenti della 'ndrangheta locale.
Gli arrestati nell'operazione ''Campus'' della Dia a Messina sono: Antonio Domenico Montagnese, 50 anni, che era stato indagato nell'ambito dell'operazione denominata ''Panta Rei'' condotta nel contesto delle indagini svolte sull'omicidio del prof. Matteo Bottari, Marcello Caratozzolo, di 47, docente di Statistica e matematica nell'ateneo messinese, Santo Rando Galati, detto Dino, 57 anni, ex consigliere provinciale a Messina, accusati di di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso finalizzata alla corruzione, al traffico illecito di influenze, al millantato credito, al voto di scambio e ad altri delitti con la pubblica amministrazione; Salvatore D'Arrigo, 59 anni, accusato di tentata estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso.

Altre due persone indagate sono state sottoposte all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Montagnese e' anche accusato di usura, e tentativo di estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso insieme agli altri tre arrestati. Montagnese e D'Arrigo sono stati portati in carcere gli altri due sono stati posti ai domiciliari.

Minacce ai docenti che "non ci stavano" - ''Se tu ti vuoi prendere gli esami senza fare un cazzo.. e..senza problemi, allora bisogna andare praticamente a minacciare...non c'e' niente da fare e' cosi'...e' questo il sistema... quello si caca di sotto e' tutto la il discorso...bisogna andare a minacciare...bisogna andare a minacciare e saperlo fare...perche' se no, sei fottuto''. E' uno dei dialoghi intercettati della Dia di Antonio Montagnese. ''E poi c'e' il metodo Caratozzolo.... - continua Montagnese - Caratozzolo va'.. dice: 'questo e' un amico..un..cosa..vediamo che possiamo fare.. parapi'..parapu'''.

''Il consistente e variegato tessuto relazionale nel quale l'organizzazione criminale ha potuto progettare i propri ambiti di operativita' - dicono gli investigatori - è connotato da autorevoli nomi di docenti, che il sodalizio ha ritenuto a disposizione per attuare una vera e propria modalita' di azione attraverso i seguenti metodi: 'avvicinamento' dei docenti; corruzione anche mediante piccole regalie in grado di 'ammorbidire' l'atteggiamento di quei docenti più esigenti ma parimenti sensibili alla 'premura'; minaccia dei docenti, conseguendo l'effetto di una vera e propria intimidazione in grado di garantire il risultato finale del superamento dell'esame, qualora le condizioni (i rapporti con il docente interessato, ovvero la scarsa preparazione del candidato) non consentissero di procedere mediante un piu' cauto 'avvicinamento' e suggerissero un'azione decisa e risolutoria''.

Cantu di Sirena

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Cantu di sirena
chi perci li me ricchi
rrìvi a lu cori
e l'anima mi spacchi;

cchjù li mani tegnu fitti
e cu la bucca gridu forti
e cchjù sentu ncàrcosa
chi mi bbàtti,mi
attira e mi vvìlisci;
occhjù non chjùdu
mancu la notti

cu stù fristhjù
chi'ssì travesti
di demoni e di grazzìi;
corda ntrecciata
cu li strazzi chi
teni na vita ngògghjùta
cu sofferenza e cu bellizzi;

Fusseru li peni di l'infernu
o di li lu purgatoriu li supplìzzi
comu sceccu chi-ssì nnàzza
aju mi rruppu li milli capizzi,
chi sthìantanu lu cori
tormentanu stà menti,
ma liberanu n'anima chi ttì amau veramenti... (Carmelo Maesano)


"Bebè" Pannunzi, il broker dei due mondi, in Joint-venture con Cosa Nostra, Camorra e 'Ndrangheta

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GRATTERI, PANNUNZI GRANDE IMPORTATORE COCAINA - "Roberto Pannunzi e' il più grande importatore di cocaina per l'Europa. Riusciva a rifornire Cosa nostra e l'elite della 'ndrangheta per tonnellate di cocaina". Lo ha detto questa sera all'aeroporto di Fiumicino il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, in attesa dell'arrivo del boss del narcotraffico Roberto Pannunzi. Gratteri ha seguito personalmente le indagini che hanno portato all'arresto del boss calabrese. "Pannunzi - ha aggiunto - fa parte di una categoria di soggetti dove i soldi non si contano, si pesano. E' una persona molto credibile, un'affabulatore dalla forte dialettica che ha una buona capacità di convincimento. Il suo arresto è un grande risultato". Nicola Gratteri il magistrato, scrittore, saggista, segue per la DDA la zona jonica, Locride, o ’della montagna’. Del re della evasioni , broker dei due mondi o principe della cocaina, di rimbalzo e carambola, se n’è occupato, in conferenza stampa, spesso e volentieri. Il broker è stato già estradato in Italia e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria italiana
MA IL MAMMASANTISSIMA DELLA COCAINA “BEBỂ” ROBERTO PANNUNZI, PUỐ ESPORTARE SINO A TRE TONNELLATE DI DROGA IL MESE E PAGARE UN MILIONE IN CONTANTI PER CORROMPERE I FUNZIONARI?
Domenico Salvatore

Le autorita' colombiane, dice il lancio dell’Ansa, lo hanno subito definito il 'Pablo Escobar italiano': e' stato arrestato a Bogota' il boss della 'ndrangheta Roberto Pannunzi, protagonista anni fa di due fughe, entrambe da strutture sanitarie a Roma. Pannunzi, 67 anni, ''noto come l'Escobar dell'Italia, era l'uomo più ricercato dal paese", ha sottolineato via Twitter il ministero della Difesa, nel dare l'annuncio della cattura. Altre fonti lo definiscono ''il narco piu' ricercato dell'Europa'', segnalato alle autorita' locali dalla giustizia italiana tramite l'Interpol. Nel momento in cui e' stato catturato in un centro commerciale di Bogota', il boss della 'ndrangheta era in possesso di una carta d'identita' venezuelana a nome Silvano Martino. I media di Bogota' sottolineano che gli esperti anti-droga colombiani hanno scoperto tempo fa una ''nuova rotta del narcotraffico che arriva in Italia. I narcos fanno uscire la droga dal paese in motoscafi diretti in Centroamerica o in Ecuador. Il viaggio prosegue via container verso la Spagna, quindi in Italia''. Conosciuto come il ''principe del narcotraffico'', originario di Siderno, nel 2010 Pannunzi riusci' ad evadere da una clinica romana dove si trovava agli arresti domiciliari per problemi di salute. La fuga ha di fatto ricalcato una precedente evasione riuscita a Pannunzi nel 1999. Anche in quel caso il boss approfitto' della concessione degli arresti domiciliari in una clinica romana per fuggire. Era stato arrestato nel 1994 proprio in Colombia, a Medellin. Agli agenti che lo stavano ammanettando offri' un milione di dollari in contanti in cambio della liberta'. Interlocutore privilegiato dei produttori di cocaina colombiani, con contatti anche con la mafia siciliana e con personaggi di spicco di alcune famiglie riconducibili al boss Provenzano, Pannunzi - sottolineano i media locali - era in grado di esportare fino a due tonnellate al mese di cocaina dalla Colombia all'Europa.

Il fenomeno ‘ndrangheta, è stato detto e ridetto, trito e ritrito, in tutte le salse e ad ogni latitudine, ha assunto oramai dimensioni planetarie. Su questo assioma, oramai stanno convergendo quasi tutti i Governi e Paesi. Giusto per usare un ossimoro, diremo che abbiano una….stima esatta  dei danni e dei guasti prodotti e che non sia una… realtà virtuale, né roba per…dilettanti esperti. C’è la convinzione ed il convincimento, che per battere la mafia, serva una sinergìa planetaria. La “Piovra” più nota, in questo momento, è la ‘ndrangheta. Nicola Gratteri, conosce il fenomeno meglio di tanti altri e sull’argomento, ha pure scritto dei libri a quattro mani col giornalista Antonio Nicàso. “Nicola Gratteri (Gerace, 1958) è un magistrato italiano, attualmente Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria. ” La ’ndrangheta, purtroppo, è più forte di 20 anni fa. Anche se sono stati ottenuti buoni risultati, soprattutto con il supporto delle intercettazioni”. Nicola Gratteri nasce nel 1958 a Gerace nella Locride, terzo di cinque figli da una famiglia umile. Dopo aver conseguito la maturità scientifica si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza all'Università di Catania. Si laurea in quattro anni e due anni dopo entra in magistratura. Attualmente, fonte Wikipedia, è uno dei magistrati più conosciuti della DDA. Impegnato in prima linea contro la 'Ndrangheta, la criminalità organizzata calabrese, vive sotto scorta dall'aprile del 1989. Il 21 giugno 2005, il ROS dei Carabinieri ha scoperto nella piana di Gioia Tauro un arsenale di armi (un chilo di plastico con detonatore, lanciarazzi, kalašnikov, bombe a mano) che sarebbe potuto servire per un attentato ai danni di Gratteri.

Ha partecipato a programmi televisivi di Raitre per la presentazione dei suoi libri: Fratelli di sangue, La Malapianta e La giustizia è una cosa seria e dove ha evidenziato come alcuni piccoli cambiamenti (senza grossi costi) possano far ridurre drasticamente gli inconvenienti connessi alla trasmissione delle notifiche e all'uso strumentale delle intercettazioni. Nel novembre 2011 ha pubblicato un altro libro (assieme al giornalista Nicaso) "la mafia fa schifo" dove sono raccolti pensieri e lettere di ragazzi sul tema mafia, Gratteri da sempre è molto sensibile all'utilizzo dello strumento di educazione dei giovani e giovanissimi come valida prevenzione nella lotta alla mafia a tal fine viaggia nel mondo della scuola e dell'università, in Italia e all'estero, per incontrare i giovani e spiegar loro il perché non "conviene" essere ndranghetisti. Il 20 ottobre 2011 a Rosarno è stato insignito del Premio Giuseppe Valarioti dedicato alla memoria del giovane professore di lettere, segretario sezionale del Pci, ucciso in un agguato mafioso il 10 giugno 1980. Il 22 aprile 2012 al teatro "La Nuova Fenice" di Osimo è stato insignito del Premio Renato Benedetto Fabrizi. Il 12 agosto 2012 presso la villa "Angelo Frammartino" a Caulonia è stato insignito del Premio Angelo Frammartino, dedicato alla memoria del giovane pacifista.Il 18 giugno 2013, il Presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta, nomina Gratteri, componente della task force per l'elaborazione di proposte in tema di lotta alla criminalità organizzata.









Opere pubblicate: Nicola Gratteri; Antonio Nicaso, ‘Dire e non dire. I dieci comandamenti della 'ndrangheta nelle parole degli affiliati’, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2012, p.208. Nicola Gratteri; Antonio Nicaso, ‘La mafia fa schifo. Lettere di ragazzi da un paese che non si rassegna’, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2011, p.137. Nicola Gratteri; Antonio Nicaso, ‘La giustizia è una cosa seria’, Arnoldo Mondadori Editore, 2011, p.192. 8880460657 Nicola Gratteri; Antonio Nicaso, ‘Fratelli di sangue’, Luigi Pellegrini Editore, 2007, p.320. 8881013738 Nicola Gratteri, ‘Il grande inganno. I falsi valori della 'ndrangheta’, Luigi Pellegrini Editore, 2007. Con Antonio Nicaso e Michele Borrelli ‘Fratelli di sangue’, Arnoldo Mondadori Editore, 2009. Con Antonio Nicaso (nuova edizione)Nicola Gratteri, ‘Cosenza 'ndrine sangue e coltelli’. ‘La criminalità organizzata in Calabria’, Luigi Pellegrini Editore, 2009. Con Antonio Nicaso e Valerio Giardina Nicola Gratteri, ‘La Malapianta’, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2010. Con Antonio Nicaso”.  Conosciamo Nicola Gratteri, da circa trent’anni. Almeno, dal punto di vista professionale. Diciamo dagli Anni Ottanta. Allora, nella stagione dei sequestri di persona (il “Caso Cesare Casella” e mamma-coraggio su tutti) impazzava il primo pool antimafia del Paese, non ufficializzato, diretto dal procuratore Carlo Macrì, che aveva una super-squadra di forze di polizia davvero agguerrita, competente, professionale, esperta,”veramente” votata alla legalità, alla Giustizia, al senso della moralità, all’attaccamento alla Divisa, alla Patria, al Tricolore.

Conosciamo anche lo spessore culturale oltre all’altro profilo giudiziario del personaggio. Citiamo a mo’ di esempio il Luogotenente Cosimo Sframeli, comandante della stazione principale, al Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, che di quella stagione, fu uno dei protagonisti. L’elenco è ben lungo e meriterebbero tutto la nomination. Ci torna l’eco delle parole di Nicola Gratteri, ripetute come un tormentone estivo, nel corso delle conferenze stampa in Questura od al Comando Provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza La mafia…diceva Falcone, “La mafia, è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio... e una fine”. Ed ancora…”La mafia finirà, quando finirà l'uomo sulla Terra. La 'ndrangheta in particolare si può arginare anche dell'80 per cento se si ha il coraggio, la volontà e la libertà di creare un sistema giudiziario forte sempre nel rispetto della Costituzione. Cioè bisogna avere il coraggio di cambiare il codice penale, il codice di procedura penale e l'ordinamento penitenziario in modo tale che non sia più conveniente essere 'ndranghetisti. Quindi bisogna combattere la mafia non solo dal punto di vista militare ma dal punto di vista sociale e culturale ma parlando di convenienza economica, non di etica”. Concetti, ripetuti peraltro in diverse circostanze. Dai convegni ai libri, sino alle conferenze.

“La ‘ndrangheta, ha detto spesse volte il procuratore aggiunto della Repubblica di Reggio Calabria, innanzitutto per la struttura familistica, 200-300 parenti formano un locale, un’organizzazione. Vi sono fra di loro vincoli molto forti. Inoltre la ‘ndrangheta è molto ricca perché è leader nell’importazione di cocaina in Europa. Già negli Anni Settanta, era leader nei sequestri di persona: gestiva tutti quelli fatti in Piemonte e in Lombardia, oltre che in Calabria. Questi passaggi ne hanno accresciuto la credibilità e la forza. Io ho sempre cercato di privilegiare le indagini tecniche, la sperimentazione anche nel campo dell’intercettazione, dell’informatica. Purtroppo nella lotta alla ’ndrangheta ogni 500 o 600 arrestati abbiamo un collaboratore di giustizia di serie B o C. È molto più difficile che contrastare Cosa Nostra o la Camorra. Le intercettazioni telefoniche e ambientali hanno una notevole rilevanza. Ho creato la prima saletta di registrazione delle intercettazioni in digitale in Italia con cablaggio a fibre ottiche, questa sperimentazione è stata anche esportata in altri luoghi d’Italia e all’estero”. Altro concetto che Gratteri ripete ad libitum in conferenza riguarda la politica e l’imprenditoria…”Molti candidati vanno a chiedere ai capimafia pacchetti di voti in cambio di appalti.

Venti anni fa, avveniva il contrario. In una Regione dove la disoccupazione è al 40%, la ’ndrangheta riesce a far lavorare, anche in un piccolo appalto di poche migliaia di euro, cinque padri di famiglia per 20 o trenta giorni. Quando sarà ora di votare queste persone si ricorderanno del candidato prescelto dal capomafia. La ‘ndrangheta ha esteso il suo potere a molti settori, al punto da prevalere sulla politica”. Nel mirino di Gratteri ci sono i bamboccioni, mammoni e fannulloni della patrie galere. Nell’ultima conferenza stampa al Comando dei Carabinieri di Reggio Calabria, diretti dal colonnello Lorenzo Falferi, ha detto…”Alcuni sono convinti che basta colpire i mafiosi nel portafoglio perché non temono il carcere. Certo, è così se per un reato grave stanno in carcere solo pochi anni. Bisogna riformare il diritto penale, le pene debbono essere non solo severe ma debbono essere scontate. Inoltre, bisogna far lavorare i carcerati con lavori di utilità collettiva, pulire le spiagge, il verde, le strade. Si immagina quale valore simbolico avrebbe far vedere un mafioso che spazza le strade dopo che per tutta la vita non ha fatto altro che incutere timore? Sarebbe un messaggio positivo per i giovani, lo vedrebbero nella sua fragilità. Servono molte modifiche al sistema della giustizia penale, a quello carcerario e a quello scolastico. Una scuola che funziona in maniera molto efficace, che crea persone colte, con spirito critico, allontana i giovani dalla criminalità”.

Il padrino della cocaina, Roberto Pannunzi, sapeva bene di avere sul collo il fiato del procuratore Gratteri, che granitico e tetragono come capitan Achab  sul ponte del suo Pequod, attende il passaggio di Moby Dick, per arpionarlo. Perciò,”Bebè” aveva escogitato un piano  perfetto ed infallibile per evadere dagli arresti domiciliari-ospedalieri e tornare all’ombra della Sierra Nevada de Santa Marta. Ad un broker dei due mondi che esporta due o tre tonnellate di ‘polverina’ o ‘neve’ il mese; 35-40 l’anno, se non di più; pura dal 93 al 98 %, non mancano di certo i miliardi di euri o di dollari per corrompere qualsiasi persona, entte od associazione. Pecunia non olet. Ed era tornato sul luogo del…delitto. A delinquere. I procuratori capo della Repubblica di Palermo: Giancarlo Caselli, Piero Grasso e Francesco Messineo; quelli di Napoli: Agostino Cordova, Giandomenico Lepore e Giovanni Colangelo e quelli di Reggio Calabria:  Salvatore Boemi, Antonino Catanese, Giuseppe Pignatone ( e Federico Cafiero De Raho), si sono occupati spesso e volentieri delle partite di droga esportate nei porti e negli aeroporti di Palermo, Napoli e Reggio Calabria. Per foraggiare Cosa Nostra, la Camorra e la ‘ndrangheta. “Dietro” le partite o quantitativi di cocaina, si celavano i broker più gettonati. In primis Roberto Pannunzi; più don Rodrigo, che don Abbondio.

Un mammasantissima della ‘ndrangheta, descritto come un grande affabulatore e conoscitore di almeno tre lingue o quattro. Non sappiamo se il Pannunzi abbia avuto rapporti…”commerciali”, con il re della Camorra don Fefè Cutolo; della Nuova Famiglia, Carmine Alfieri, Valentino Gionta; Licciardi, Contini, Prestieri, Bocchetti, Bosti, Mallardo, Lo Russo, Stabile e con gli stessi Di Lauro., gòli scissionisti Amato-Pagano, clan Misso, Sarno e Mazzarella; con i fratelli Luigi, Salvatore e Raffaele Giuliano, i clan Mariano (detti i "Picuozzi") e Di Biasi (detti i "Faiano"),  e un gruppo interno di scissionisti capeggiato dai boss Salvatore Cardillo (detto "Beckenbauer") e Antonio Ranieri (detto "Polifemo"; con il clan  dei Casalesi, Francesco Schiavone inteso “Sandokhan” e via di seguito. Nemmeno, se abbia intrattenuto relazioni con Luciano Liggio, Totò Riina, Bernardo Provenza, i Greco Salvatore La Barbera Stefan Bontate e Giuseppe Di Cristina Michele Cavatajo, Tano Badalamenti, Stefano Bontate. Totò Inzerillo, Michele Greco detto il Papa, Pippo Calò Totuccio Contorno, Pippo Calderone, Nitto Santapaola, Salvatore Pulvirenti, Matteo Messina Denaro, Salvatore Lo Piccolo, Mimmo Raccuglia, Nino Giuffrè, Mariano Agati, Gianni Nicchi, don Masino Buscetta ecc. Oppure, se sia stato in rapporti commerciali con i Mazzaferro di Gioiosa Jonica (Giuseppe Mazzaferro controllava le "locali" (insieme di più 'ndrine) di Lombardia;

Francesco Mazzaferro di Torino e Vincenzo Mazzaferro  di Gioiosa Jonica), se non don Mommo Piromalli, Antonio Macrì e Domenico Tripodo, Almeno con i clan dei Barbaro, Sergi e Papalia, Trimboli, Marando, Varacalli, Giuseppe Flachi e Franco Coco Trovato, Giuseppe Morabito e Domenico Paviglianiti. i Farao, Marincola e Oliverio e gli Arena, Carmelo Novella, Pasquale Zappia, Giuseppe Neri De Stefano Paolo e Giorgio, Francesco don Ciccio Mancuso, Natale Iamonte, Antonio Nirta, Francesco Nirta, Giuseppe Nirta, Giampà, Torcasio, Aquino, Ursini, Jerinò, Commisso, Cordì, Cataldo,  Costa, Macrì, Piromalli, Molè, Alvaro, Crea, Mammoliti, Facchineri, Raso, Albanese, D’Agostino, Pesce, Bellocco, Pisano, Bruni, Cicero, Forastefano, Lanzino, Nicoscia, Ascone, Parrello, Condello, Tegano, Libri, Serraino, Barreca, Lo Giudice, Zindato, Gallico, Gioffrè, Pellegrino, Imerti, Muto, Sena, Acri, Tripodi, Talia, Casile, Rodà, Abbruzzese, Procopio, Trapasso, Giacobbe, Lentini, Sia, Gallace, Novella, Leuzzi, Paviglianiti. Zavettieri, Santaiti, Viola, Giovinazzo, Pelle, Vallelunga, di quelli che ci vengono in mente e così via. L’elenco è interminabile.Nicola Gratteri ha sempre ritenuto che un capobastone non possa mai lasciare il territorio. Perderebbe la faccia; e con essa, il prestigio ed il comando-controllo della cosca. Tranne il caso del broker. Come Pannunzi.

La mafia odia Gratteri e se potesse, lo ucciderebbe, senza nemmeno pensarci su due volte e non c’è somma di denaro, che possa corromperlo. Per dirla tutta ci ha pure provato, come hanno rivelato i pentiti, ma il piano è fallito. Tuttavia, non può fare a meno di ammirarlo, temerlo  e rispettarlo. Anche perché Gratteri, combatte in maniera corretta, a viso aperto e rimanendo nell’alveo della Legge. Le sue parole, sono come le perle:rare e preziose. Il suo Credo poggia sulla roccia; egli crede nei valori della Sacra Bibbia …”Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande”.  Una saggia persona, che crede pure nella spiritualità. Per cui, i veri beni sono quelli dell’anima, l’amicizia, l’amore, la saggezza, la contemplazione, la filosofia, l’armonia con i propri simili e con la natura. Lotta alla mafia sì, ma con i mezzi che offre la Normativa vigente. Per usare un ossimoro…politically correct. Un magistrato senza macchia e senza paura; con il ’bollino blu’ od anche ‘con i baffi’; “maledettamente” in gamba.

L’uomo giusto, si addolora nel biasimare gli errori altrui, il malvagio invece ne gode. Nel codice della ‘ndrangheta, queste sono qualità di alto profilo. In più, bisogna aggiungere, l’amore per la verità e la giustizia, la popolarità, la lealtà, il linguaggio semplice e diretto, senza giri di parole ed altre,…’quisquilie e pinzillacchere’. Sebbene questi requisiti e caratteristiche tracimassero, ma, non siano state valide per acciuffare la nomina a procuratore capo della Repubblica. Per non dire, che siano stati d’inciampo ed ostacolo alla sua carriera. Come dire, che le valutazioni, non sempre siano serene, equidistanti e terze. Gesù ammonisce…”Guarda piuttosto alla trave che ti acceca! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello”. Ed ancora… “Se il tuo occhio è motivo d' inciampo, cavalo; è meglio entrare privo di un occhio nel regno di Dio, che con due essere cacciato nella Geenna”. Anche questa è la nostra opinione. Non pretendiamo che sia spacciata per verità. Il CSM, non è infallibile come il Papa. Il dogma dell'infallibilità papale (o infallibilità pontificia) afferma che il Papa, non  possa sbagliare quando parla ex cathedra, ossia come dottore o pastore universale della Chiesa (episcopus servus servorum Dei).

Giornalisticamente parlando la figura di Roberto Pannunzi, romano, ma di madre calabrese, ex dipendente Alitalia che da ragazzo, con la famiglia, si è trasferito in Canada; a Toronto diventa allievo di Antonio Macrì, detto Zzi 'Ntoni, boss calabrese che aveva impiantato in Canada il traffico di droga senza pestare i piedi alla mafia newyorchese, ci affascina e c’irretisce. Sono serviti di barba e capelli, gli pseudo storici della ‘ndrangheta, che per anni, hanno “impapugghiato”, detto e scritto contumelie e panzane sul boss dei due mondi il defunto padrino dell’Onorata Società, don Antonio Macrì. Tipo la barzelletta sulla droga…”L’hanno ‘eliminato’, perché era contrario al mercato della droga”. Stesso discorso per Domenico “don Mico” Tripodo. L’unico ad essere favorevole al commercio della polverina, scrissero i mafiologi di serie C, era Girolamo Piromalli, inteso don Mommo o zi’ Mommu. E per questo venne risparmiato. Morirà nel suo letto a Gioia Tauro l’11 febbraio del 1979. “ C onosciamo ogni cosa, si lamenta Saviano, anche le più morbose curiosità, sulle famiglie dei grandi imprenditori italiani. Conosciamo ogni cosa degli Agnelli, dei Moratti, di Briatore, conosciamo Montezemolo.Eppure nessuno sa chi sia Roberto Pannunzi. Stiamo parlando di un "imprenditore" i cui affari, superano di gran lunga i fatturati delle famiglie che ho appena elencato.

Stiamo parlando di un imprenditore che condiziona la vita del Paese da molto tempo, senza alcuna ribalta e senza la necessità di interloquire, per essere competitivo, con banche e politica. Non conoscere Roberto Pannunzi significa non capire dove arrivino denaro contante, mediazione internazionale, investimenti in ogni settore, fino alla gestione dei porti. Il denaro liquido che Pannunzi in questi anni ha generato e immesso nel tessuto economico italiano e mondiale lo rende a pieno titolo il più grande broker d'Occidente. Può competere, forse, con lui solo un altro sconosciuto, Pasquale Locatelli, broker di coca, narcotrafficante di Bergamo, che sta scontando la sua detenzione in Spagna. Pannunzi non ha mai ucciso e non intende farlo, afferma  Saviano,  su ‘La Repubblica’. Perché non è un affiliato: lui tratta con tutti, anche con famiglie tra loro nemiche. Un affiliato, questo, non potrebbe farlo. È in contatto con più organizzazioni, ed essendo esterno a esse, ha un profilo molto più pericoloso rispetto a quello di El Magico, il vecchio Pablito Escobar. Non obbedisce a nessun boss. Non deve rendere conto della gestione dei denaro che gli viene affidato, ma solo del risultato. Coca buona a prezzi competitivi. Lo definirei invece "il Copernico della coca" perché ha compreso ciò che nessuno prima aveva capito: non è il mondo della coca che deve girare intorno ai mercati, ma sono i mercati che devono girare intorno alla coca.”.

Domanda scontata:”Riuscirà ad evadere ancora, il re delle evasioni, inteso “Bebè”, se non broker dei due mondi? C’è un altro broker di pari competenza in grado di prendere il suo posto? Si conosce già il nome?”Intanto Roberto Pannunzi è tornato all’ombra del Colosseo. E Nicola Gratteri, lo ha preso in consegna. Domenico Salvatore
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DANZA SPORTIVA – La Real Dance pronta per i Campionati Italiani 2013 di Rimini

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DANZA SPORTIVA – La Real Dance pronta per i Campionati Italiani 2013.
 
La scuola di danza Real Dance di Gallico-RC è partita per Rimini, per affrontare la sesta edizione del più grande festival di danza sportiva al mondo, ovvero i Campionati Italiani di Danza Sportiva Rimini 2013 (per tutte le discipline, categorie di età e classi di merito), evento che rappresenta l'appuntamento più importante dell'anno per i ballerini atleti tesserati alla FIDS. 
I Campionati si svolgeranno dal 8 al 14 luglio 2013 nello splendido e funzionale quartiere fieristico di Rimini, una struttura che già nel 2012 ha accolto 13.000 atleti iscritti, grazie ai suoi 36.000 mq., per il 2013 sono oltre 160.000 le presenze attese per una kermesse che si preannuncia sfavillante.
Gli atleti della Real Dance hanno curato al massimo la preparazione sia dal punto di vista atletico sia da quello tecnico e soprattutto dedicato tantissimo tempo alle coreografie, impegnandosi allo stremo per essere pronti al 100% ad affrontare la difficile competizione.
La squadra, del presidente Salvatore Melchionna - che l'anno scorso ha conquistato il titolo nella categoria "OVER 16 SHOW FREESTYLE"con la coreografia "AFRICA", cercherà di riconfermarsi Campione d'Italia  anche per l'anno 2013.
Dopo le soddisfazioni maturate negli anni precedenti, tra le quali basta citare: formazione che ha rappresentato la Calabria nelle sfide tra regioni del torneo di ballo Trofeo F.I.D.S. nella famosa trasmissione televisiva "Mattina in famiglia" in onda su Raiuno realizzando il record di vittorie, ben sette vittorie consecutive.
Tantissimi i successi ottenuti a livello tecnico sportivo in tante competizioni, tra cui, Campioni Italiani 2012 OVER 16 SHOW FREESTYLE, Campioni Regionali F.I.D.S. 2012 e 2013; Squadra dell'anno 2011; Premio Sportivo Nazionale Valentia organizzato da VIBOSPORT.

La squadra reggina è pronta per rappresentare al meglio la nostra Città, la nostra Provincia e la nostra Regione in campo nazionale. Un team straordinario guidato magistralmente dalla giovane Maestra Coreografa Mariana Melchionna. 
La Real Dance si proporrà in gara a Rimini con tre coreografie:
1ª Coreografia -  " LA GUERRA DEI MONDI"   che sarà presentata nel Padiglione Arancio - mercoledì 10 luglio 2013 alle ore 19,15 con la categoria Show Dance Over 16 B – Gruppo;
2ª Coreografia - "SPIRITS OF THE FOREST"  che sarà prospettata dalla categoria Open B Grande Gruppo nel padiglione Bianco mercoledì 10 luglio alle ore 20,15;
3ª - Coreografia - "BATTLE OF FIRE", (battaglia del fuoco) che sarà offerta al vaglio dei giudici ed all'ammirazione del pubblico nel Padiglione Bianco - giovedì 11 luglio 2013 alle ore 22  nella categoria Show Dance Open U - Production  classe unica.  In questa ultima coreografia tutto il gruppo avanzato, formato da 28 atleti della Real Dance (alcuni di loro alla prima esperienza).gareggeranno in classe unica B e A. 
Subito dopo questa Gara è prevista la cerimonia di Premiazione, non resta che formulare un immenso in bocca al lupo a tutto lo staff della Real Dance.  





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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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Salute ed estetica. Il forellino per gli orecchini non sempre è senza rischi

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Salute ed estetica. Il forellino per gli orecchini non sempre è senza rischi

 

Troppo spesso si sottovalutano piccoli rischi del quotidiano poiché alcune abitudini o prassi diventano così consolidate nel tempo e diffuse che ogni problema anche potenziale, diventa secondario o addirittura percepito come insussistente. Ma noi, spiega Giovanni D'Agata presidente e fondatore dello "Sportello dei Diritti", periodicamente vogliamo informare i cittadini a prestare maggiore attenzione anche a tali gesti o comportamenti, perché la conoscenza dei problemi e l'educazione, ci possono far evitare conseguenze negative e comunque preventivabili.

In tal senso, millenni di storia - per quello che è ormai diventato negli ultimi decenni un must unisex, mentre prima era quasi esclusivo appannaggio degli ornamenti delle donne, il classico forellino nel lobo delle orecchie per poter infilare gli orecchini - ci hanno portato a considerare questa pratica come assolutamente innocua e senza alcun tipo di conseguenza per la salute e a sottovalutare i rischi d'infezione o di allergie che sono sempre, in realtà, dietro l'angolo.

È vero che il foro è quasi sempre il risultato di un intervento rapido, semplice e in genere indolore, ma poiché comunque consiste in una procedura invasiva, per quanto ridotta al minimo, può causare fastidiosi infiammi e pruriti poiché quel piccolo buco è pur sempre una porta d'ingresso per germi e batteri ed il punto di contatto immediato e diretto della nostra pelle con materiali non sempre anallergici. Di conseguenza, è necessario che sia garantita la sterilità degli oggetti che vengono a contatto con l'epidermide. E ed è ovvio, che non è bene procedere con il fai-da-te, ma bisogna affidarsi a personale qualificato.

Ci sono persone che sono allergiche ai metalli e in particolare ad alcuni tipi di metalli, che possono contenere leghe di argento e nichel, che magari sono mal tollerate. Se nel giro di poche ore si ha una sensazione di irritazione o si ha prurito e la pelle si arrossa, allora ci si trova di fronte ad una classica dermatite da contatto.

Per evitare questo tipo di disturbi, bisogna stare attenti ad usare orecchini con la scritta "nichel free" oppure di oro, che è un metallo che genericamente non comporta intolleranze, anche se ciò non è vero sempre e per tutti. Dunque, fatto il forellino, bisogna usare orecchini sterilizzati e monouso, cioè non bisogna scambiarseli.

Inoltre, è da considerare una possibilità per quanto non remota che residuino delle cicatrici,  specie quando i fori non siano stati eseguiti correttamente. Ed invero, in una bassa percentuale di persone, nel punto dove è stato eseguito il foro, può comparire una formazione anomala di tessuto, detta anche cheloide. Queste cicatrici sono piccole e non creano particolari disturbi, ma sono antiestetiche e possono comparire in quelle persone che hanno vasi sanguigni fragili. I dermatologi consigliano di evitare di effettuare forature se sono presenti esiti cicatriziali anomali in altre sedi del corpo.

Per ciò che concerne l'età, non vi sono differenze a seconda che si tratti di bambini o adulti perché  i rischi sono uguali. La più alta frequenza di esiti cicatriziali o reazioni infiammatorie o allergiche nei più piccoli sta nel fatto che tra di essi è una pratica molto più diffusa.

È noto, infatti, che in certe zone dell'Italia, ma anche di altri Paesi è una tradizione che affonda le radici nel remoto passato forare i lobi delle orecchie alle bambine fin da neonate. Questo dovrebbe far riflettere i genitori a prestare maggiore attenzione, perché i bambini si muovono, si grattano e possono ferirsi più facilmente degli adulti. Ciò deve comportare una maggiore consapevolezza nella pratica, prestando una maggiore attenzione a chi ci si affida, al rispetto di alcune norme igienico-sanitarie basilari per evitare piccole conseguenze per la salute che comunque sono preventivabili. È buona prassi, in tal senso che tutta la zona del lobo e la parte posteriore dell'orecchio siano disinfettate con cura, indossando una mascherina e guanti sterili.

Anche la sterilizzazione è un aspetto fondamentale al fine di eliminare o ridurre al minimo i rischi d'infezione: non basta l'alcol perché come ormai (quasi) tutti sappiamo non garantisce l'eliminazione completa di batteri e germi. È buona prassi, pulire quotidianamente la zona con garza sterile imbevuta di acqua ossigenata. Nei primi giorni non sarebbe male applicare anche una crema antibiotica e non togliere l'orecchino fino a quando la ferita non si è rimarginata.

Un ultimo consiglio: è bene dormire senza orecchini perché una volta che la ferita si è cicatrizzata, l'aria che circola all'interno del foro diminuisce la possibilità d'infiammi. Va ricordato che comunque all'interno del foro può verificarsi un ristagno di germi a causa della mancanza di una sana e profonda igiene di tutta la zona. L'igiene personale e quotidiana, come al solito, ci aiuta a vivere meglio.

 




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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 347 69 11 862

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I fatti del giorno 8 luglio 2013

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PDL ATTACCA SACCOMANI SU IMU, LETTA LO DIFENDE: NON SI TOCCA NAPOLITANO-LETTA LANCIANO EXPO: BASTA NERVOSISMI E PESSIMISMI Il Pdl attacca Saccomanni sull'Imu e Iva. Letta blinda il ministro dell'Economia, che oggi sarà a Bruxelles per la riunione dell'Eurogruppo. A Washington oggi primo round dei negoziati per l'accordo di libero scambio Ue-Usa. Napolitano e Letta lanciano l'Expo 2015: basta nervosismi e pessimismi. Oggi il premier incontra a Roma il commissario europeo Barnier. ---.

PAPA OGGI A LAMPEDUSA,PRIMO VIAGGIO PONTEFICE È TRA MIGRANTI FRANCESCO: DIFFUSIONE VANGELO NON DIPENDE DA QUANTITÀ DENARO Oggi il primo viaggio di papa Francesco: a Lampedusa, tra i profughi e le vittime senza nome. Il pontefice incontrerà i migranti, getterà una corona di fiori in mare e celebrerà messa. Sull'isola arriverà a bordo di una motovedetta che in 8 anni ha salvato 30 mila persone. La diffusione del Vangelo non dipende dalla quantità di denaro a disposizione, ha detto ieri Francesco ---.

EGITTO, ECONOMISTA BAHA EDDIN VERSO PREMIERSHIP AD INTERIM TURCHIA, UN FOTOGRAFO ITALIANO FERMATO A ISTANBUL Piazze ancora mobilitate sui due fronti in Egitto. Ieri sera è emerso il nome dell'economista socialdemocratico Baha Eddin come premier ad interim; El Baradei diventerebbe vice presidente. È assistito dal consolato italiano Mattia Cacciatori, il fotografo 24enne arrestato in Turchia mentre immortalava gli scontri tra polizia e manifestanti. Bonino continua il suo viaggio in Oman. ---.

TRENO ESPLOSO IN CANADA, DOMATE LE FIAMME; ANCORA 40 DISPERSI AEREO SAN FRANCISCO,VITTIMA FORSE INVESTITA DA MEZZO SOCCORSI Sono state finalmente domate ieri sera le fiamme nella cittadina canadese di Lac-Megantic, devastata dal deragliamento di un convoglio di vagoni-cisterna carichi di petrolio. Almeno 5 i morti, ancora 40 i dispersi. Potrebbe essere stata travolta da uno dei mezzi di soccorso una delle due giovani ragazze cinesi morto dopo lo schianto dell'aereo Asiana a San Francisco. ---.

INCIDENTI MONTAGNA, DUE ALPINISTI DISPERSI NEL TORINESE RICERCHE ANCHE PER PADRE-FIGLIO IN GITA IN BICI NEL FRUSINATE Due alpinisti biellesi, un uomo e una donna, sono dispersi sul Becca di Gay, in Valle Orco, nel Torinese. E ricerche sono in corso anche per un uomo e suo figlio, di cui si sono perse le tracce dopo una gita in mountain bike nelle montagne del Frusinate. Una 13enne romena è morta ieri annegata nel Bergamasco, mentre un 46enne kazaco è affogato a Rimini. ---.

TENNIS, ITALIANO QUINZI CAMPIONE JUNIORES A WIMBLEDON F1: VETTEL TRIONFA IN GERMANIA, ALONSO QUARTO Con Andy Murray un britannico torna sul trono di Wimbledon dopo 77 anni. Trionfo azzurro con lo juniores Gianluigi Quinzi, a 26 anni dalla vittoria di Nargiso. La Formula 1: in Germania vince Vettel; Alonso quarto; paura per un cameraman colpito da una gomma persa da Webber ai box. Il calcio: oggi raduni per Lazio e Milan.

OGGI IN ITALIA E ALL'ESTERO - Avvenimenti previsti per oggi: = I N T E R N O = ROMA - Senato, Aula - ore 17:00 Legge delega europea; legge europea 2013; istituzione di un Comitato parlamentare per le riforme ROMA - Palazzo Chigi - ore 09:00 Il presidente del Consiglio Enrico Letta incontra il Commissario europeo Barnier /FOTO ROMA - Palazzo Chigi - ore 13:30 Il presidente del Consiglio Enrico Letta incontra il Co-Chairman del XXI Convegno di Pontignano Chris Patten /FOTO ROMA - Palazzo Marini - Sala Colonne - Via Poli, 19 - ore 10:00 Presentazione del Rapporto Svimez sulle relazioni banca-impresa e sul ruolo dei Confidi nel Mezzogiorno, con Giannola, Barbagallo, Sabatini e Bini Smaghi ROMA - Auditorium - Via Rieti, 13 - ore 10:30 Assemblea nazionale dei delegati sulla crisi nel settore elettrodomestici, con i segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm ROMA - Istituto dell'Enciclopedia Italiana Traccani - Sala Igea - Piazza dell'Enciclopedia Italiana, 4 - ore 16:00 Seminario «Ammodernamento della Pubblica Amministrazione, crescita e competitività del Paese», con il ministro D'Alia ROMA - Ambasciata di Francia - Palazzo Farnese - Piazza Farnese, 67 - ore 17:30 Dibattito «L'Unione bancaria. E dopo?», con il Commissario europeo Barnier e Monti ROMA - Cinema Barberini - Piazza Barberini - ore 10:30 Proiezione e conferenza stampa del film «Rabbia in Pugno» di Calvagna ROMA - Associazione Stampa Estera - ore 12:00 Conferenza stampa di presentazione della mostra «Antonello da Messina» ROMA - Hotel De Russie - Via del Babuino, 9 - ore 15:00 Conferenza stampa di presentazione «XI Ischia Global Film e Music Fest» ROMA - Teatro Costanzi - ore 19:00 Il maestro Muti racconta il «Nabucco» agli studenti con una lezione-concerto ROMA - Complesso Monumentale S. Spirito in Sassia AltaRomAltaModa Luglio 2013 /FOTO CITTÀ VARIE - Sciopero degli Avvocati in segno di protesta contro le misure sulla giustizia civile contenute nel DL «Del Fare» /FOTO TRENTO - Quartiere Le Albere - ore 17:30 Consegna alla città di Trento del nuovo quartiere Le Albere progettato da Piano e tavola rotonda su «Investimenti pubblico e privato: riqualificazione della città e sviluppo del territorio. Il caso Le Albere», con il ministro Zanonato, Andreatta, Pacher e Dellai MILANO - Palazzo Mezzanotte - Piazza Affari - ore 08:45 Evento «La Giornata della Collera - Le vessazioni», con Squinzi MILANO - Via del Gesù, 6 - ore 15:30 Summer Seminar On Economic Perspectives, con il ministro Giovannini MILANO - Via G. Rossini, 6/8 - ore 16:00 Incontro Manpower Group «La nuova normalità: il capitale umano come fattore distintivo per la crescita», con il ministro Giovannini e Prising ISOLA DI LAMPEDUSA (AG) - Papa Francesco visita l'isola /FOTO TORINO - Centro Congressi - Via Vela, 17 - ore 10:00 Assemblea generale Associati 2013 - Unione Industriali di Torino, con il ministro Zanonato, Squinzi, Cota, Saitta e Fassino /FOTO = E S T E R O = BRUXELLES - Ue, riunione dell'Eurogruppo, con il ministro Saccomanni BRUXELLES - Pe, audizione di Draghi di fronte alla Commissione Affari Economici del Parlamento Europeo /FOTO AVIGNONE (FRANCIA) - Festival d'Avignone, uno dei più grandi appuntamenti internazionali di teatro PAMPLONA (SPAGNA) - Festa di San Firmino, con la tradizionale corsa dei tori /FOTO MASCATE (OMAN) Visita del ministro degli Esteri italiano Emma Bonino /FOTO PYONGYANG - Anniversario della morte del fondatore della Corea del Nord Kim Il-sung /FOTO WASHINGTON - Primo round di negoziati per l'accordo di libero scambio tra Ue e Usa WASHINGTON - 5/a riunione del Dialogo Economico e Strategico Stati Uniti-Cina = S P O R T = ROMA - Basket, conferenza stampa di presentazione «CT e non solo», con il Presidente FIP Giovanni Petrucci PARIGI - Ciclismo, Tour de France /FOTO ROMA - Calcio, raduno ss Lazio 

Roma. Spaccio di droga tra le dune di Capocotta. 26 gli arresti

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SPACCIO DI DROGA TRA LE DUNE DI CAPOCOTTA – ARRESTI E PERQUISIZIONI DEI CARABINIERI
ROMA – Ventisei misure cautelari da notificare e più di 50 perquisizioni, è l’epilogo di un’operazione antidroga, tuttora in corso, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Pomezia che ha consentito di smantellare un’attività di spaccio di stupefacenti che interessava il litorale sud di Roma. Uno dei principali luoghi di vendita erano le dune di Capocotta dove la droga veniva nascosta in sacchetti tra la vegetazione ed in alcuni casi sotto la sabbia. Gli spacciatori, infatti, per eludere i controlli delle forze dell’ordine, oltre all’impiego di vedette, avevano adottato una procedura articolata e frazionata di cessione dello stupefacente con vari passaggi tra le dune, per cercare, in caso di intervento dei Carabinieri, di salvare di volta in volta lo stupefacente o il danaro. I pusher venivano inoltre riforniti, diverse volte al giorno, da altri soggetti che disponevano di quantitativi superiori di droga nascosti nella fitta macchia mediterranea di Campo Ascolano. Nel corso dell’attività di indagine sono stati recuperati oltre 20 kg di sostanze stupefacenti tra hashish, marijuana, cocaina ed eroina, nonché una pistola con matricola abrasa e denaro contante provento dell’attività di spaccio. Oltre centocinquanta sono stati, invece, i clienti identificati e segnalati al Prefetto dai Carabinieri quali assuntori.

Oggi 8 luglio 2013 in Lombardia

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OGGI IN LOMBARDIA: 08/07/2013 - 

MILANO, 8 luglio 2013 - AVVENIMENTI PREVISTI PER OGGI IN LOMBARDIA: MILANO - Palazzo Mezzanotte ore 08:45 Per la Giornata della Collera incontro con presidente Confindustria Giorgio Squinzi, Guido Podestà, assessore De Cesaris ed altri. MILANO - Via Borgogna 8 ore 11:00 Per Iban e Vem conferenza stampa di presentazione del rapporto sull'early stage in Italia. MILANO - Padiglione d'Arte Contemporanea ore 11:00 Inaugurazione mostra 'Rise and Fall of Apartheid', con assessore Filippo Del Corno MILANO - Triennale, Teatro Agorà ore 11:00 Evento 'Cinema, festival, imprese e territorio. Strategie di sviluppò, con vicepresidente Confindustria Vincenzo Boccia MONTELLO (BG) - Via F. Filzi 5 ore 11:00 Visita ad azienda di recupero e riciclo rifiuti 'Montello Spà, con sottosegretario all'ambiente Marco Flavio Cirillo e il presidente Copasir Giacomo Stucchi. CARNAGO (VARESE) - Milanello ore 12:00 Raduno del Milan, presente Berlusconi MILANO - via G. Rossini 6/8 ore 16:00 Per Manpower Group, presentazione de 'La nuova normalità: il capitale umano come fattore distintivo per la crescità , con ministro Enrico Giovannini e Jonas Prising. MILANO - Palazzo Marino ore 16:30 Seduta Consiglio comunale. VAREDO (MB) - Villa Bagatti Valsecchi ore 17:30 Presentazione del Patto Locale di sicurezza urbana sul territorio della provincia di Monza e Brianza, con assessori Andrea Monti, Simona Bordonali e comandante Flavio Zanardo. MANTOVA - L.go Porta Pradella 1/b ore 18:00 Firma d'intesa per filiera del settore suinicolo, con assessore Gianni Fava. MAGENTA (MI) - Casa Giacobbe, via IV Giugno 80 ore 21:00 Per Associazione Democratici dibattito su 'Il lavoro al primo postò, con Onorio Rosati, Patrizia Toia e Franco Mirabelli. 

Castelfranco Veneto, arrestata una famiglia per sfruttamento della prostituzione.

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PROSTITUZIONE:ARRESTATA FAMIGLIA, SEQUESTRATO CENTRO ESTETICO OPERAZIONE DEI CC A CASTELFRANCO VENETO - TREVISO, 8 luglio 2013 - Quattro persone della stessa famiglia sono state arrestate dai carabinieri di Castelfranco Veneto nell'ambito di una indagine sullo sfruttamento della prostituzione e che ha portato anche al sequestro di un centro estetico nel comune trevigiano. I quattro indagati (padre, madre e i due figli) erano già finiti in carcere lo scorso ottobre per gli stessi reati e avevano poi patteggiato la pena, mentre il locale che era stato posto sotto sequestro gli sono stati poi tolti i sigilli. Due degli indagati si trovavano agli arresti domiciliari, ma questo non ha impedito loro, assieme agli altri due familiari, di riprendere l'attività facendo prostituire nello stesso locale a cui avevano cambiato nome giovani italiane, romene e cubane. I clienti, oltre 200 in poco meno di due mesi, pagavano per i massaggi particolari, che terminavano anche con rapporti completi, tra i 40 e i 240 euro. I carabinieri hanno accertato che nel centro massaggi c'era un incasso mensile di 25 mila euro.

Non è facile vivere ed è difficile sopravvivere.

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Lettera aperta al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.


Il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano
L'Italia va verso un declino pericoloso. Non vi è più collante tra le parti sociali. La distanza tra ricchi e poveri è immensa. Non vi è più dignità. Rispetto. Solo tanta ipocrisia e mediocrità.

Ritroviamo la fiducia in noi stessi. Tuona il Presidente della Repubblica. Basta lesionismo. Gli fa eco Letta, Presidente del Consiglio dei Ministri.. Dobbiamo avere più fiducia in noi stessi contrastando le tendenze pessimistiche e le diatribe domestiche. Dobbiamo uscire dalla cappa di sottovalutazione e autolesionismo. Questa è l'Italia secondo chi ci guida.

E' come dire che chi ha la pancia piena non crede a chi non mangia da giorni. Caro Presidente, il problema non è avere fiducia in noi stessi. non abbiamo in voi. Voi classe dirigente da sempre. E da sempre non rappresentate che voi stessi. Altro che orgoglio nazionale.
Le sfide si vincono se si riesce a fare rete. Facile a dirsi. Che rete si può fare con uno Stato "Canaglia", forte con i deboli.

Lei Presidente guarda all'Europa, ma non vede gli Italiani. Le sue sono parole vuote, come vuota è la politica degli ultimi decenni. Solo potere. Poteri forti sempre più forti. L'Europa poi, un grande bluff. Il gioco per i ricchi, i potenti. Noi al Sud di europa ne vediamo ben poco, la percezione è più di Africa, con tutto il rispetto.

Voci che sembrano provenire da un altro pianeta. "Sono certo che l'Expo sarà l'occasione per aumentare la voce Ue nel mondo". Josè Manuel Barroso, presidente Commissione Ue. "La strada è ancora lunga ma nell'ultima settimana c'è stato un vero e proprio cambio di passo" Giuseppe Sala, Commissario unico Expo. "E' importante che adesso ci sia unione di tutte le istituzioni", Giuliano Pisapia, sindaco di Milano.
Ma che razza di discorsi. Parole vuote e senza alcun significato. Almeno per la gente comune. Un gioco per i ricchi e per i grandi interessi.

Caro Presidente della Repubblica, l'Italia, il Sud, la Calabria è allo stremo delle forze. Nessuna prospettiva. Zero possibilità. E ancora giochiamo con le parole.

POVERTA'. Questa è la parola che andrebbe utilizzata. Siamo poveri. E di questo bisogna prenderne atto. Poveri nei rapporti con gli altri. Poveri di cultura. Poveri di riferimenti istituzionali. Poveri con le tasche vuote. Poveri e affamati. Viviamo un moderno-medioevo, buio, con le luci accese nelle finestre degli altri.

Unità europea? Non scherziamo, proviamo prima ad essere un popolo. Questo per essere ottimisti. Ognuno per sè e tutti per nessuno, ha travolto il vivere sociale e molti fanno finta di non accorgersene. Vivere è diventato impossibile, e alla gente di sopravvivere non importa. Non più.

Luigi Palamara

Angelo Costarella, giovane promessa del nuoto italiano

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Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria) - Stabilito il nuovo record regionale (tempo 2’ 12.3”) nella staffetta 4 x 50 stile libero categoria Esordienti B maschili. La medaglia d’oro è stata così vinta dai reggini Andrea Cimino, Angelo Costarella, Matteo Lo Giudice, Daniele Scavuzzo della Pianeta Sport nuoto - piscina Apan di Reggio Calabria Presidente Antonio Nucera. I giovani tritoni reggini, allenati da Diego Santoro, Annunziato Gullì e Giacomo Tripodi, hanno stabilito il nuovo primato calabrese nel corso delle finali regionali estive di nuoto agonistico 2012 - 2013. La manifestazione sportiva si è svolta nella piscina olimpionica comunale di Campagnano.

Altra soddisfazione, per la società Pianeta sport nuoto è la medaglia di bronzo  ( tempo 2’30.80 ) nella staffetta 4x50 mista categoria Esordienti B maschili, ottenuta dagli atleti Giuseppe Cascone, Andrea Cimino, Angelo Costarella e Daniele Scavuzzo.

Inoltre, l’atleta Angelo Costarella, si è aggiudicato le seguenti medaglie individuali: 
100m  Stile Libero  Esordienti B Maschile - medaglia d’oro ( tempo 1’10.28 );
200m  Misti  Esordienti B Maschile - medaglia d’oro ( tempo 2’57.71 ):
100m  Farfalla  Esordienti B Maschile - medaglia argento ( tempo 1’19.48 ):
50m  Farfalla  Esordienti B Maschile - medaglia argento ( tempo 33.87 ):

Grazie ai risultati, di tutti i suoi piccoli ma grandi atleti  l’ASD Pianeta Sport, è salita sul podio guadagnandosi il terzo posto, per la categoria Esordienti B.

Note.  Finali Regionali di nuoto agonistico 2102/2013, svoltisi presso la Piscina Olimpionica di Cosenza, nei giorni 22 e 23 Giugno del corrente anno.
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