Tabularasa - Mieli: ''Serate come questa sono uno spartiacque; una manifestazione come Tabularasa, per spessore, partecipazione, profondità non esiste in Italia. Da qui bisogna ripartire, da questo spontaneismo"
REGGIO CALABRIA, 6 luglio 2013 - "I politici sono ormai tutti alla canna del gas, è gente che va fischiata su palchi come questo, ove mai ci venissero". La chiusura di Paolo Mieli alla serata di Tabularasa, la rassegna di Urba/Strill.it, dedicata agli ultimi 50 anni di storia del Paese lascia il segno. "La forza del Paese, del Sud - ha aggiunto Mieli - sta ancora nella gente del popolo, a condizione che questa abbia la forza e la voglia di interrogarsi senza indulgenza e autoassoluzione. Serate come questa sono uno spartiacque; una manifestazione come Tabularasa, per spessore, partecipazione, profondità non esiste in Italia. Da qui bisogna ripartire, da questo spontaneismo".
Assieme allo storico Guido Crainz, Mieli ha ripercorso gli anni più delicati della storia contemporanea dell'Italia e il quadro che ne è venuto fuori non fa sconti per nessuno. "Basterebbe - rivela Mieli - restituire il giusto ruolo alla società civile e il meccanismo meraviglioso della democrazia tornerebbe a funzionare. La classe politica, imprenditoriale e intellettuale ha evidenziato malcelati vizi. Dobbiamo avere, però il coraggio, di aprire un capitolo sugli elettori, su chi legge i giornali e su chi decreta il successo di certi programmi televisivi. Mentre tutto il mondo si dava regimi politici di alternanza, noi già dalla seconda metà dell'ottocento passavamo di regime in regime che cadevano soltanto attraverso degli infarti. Un sistema di questo tipo corrompe il popolo, che cerca in ogni modo di capire quale sia la corrente cha da un momento in poi sarà quello che andrà per la maggiore". "La cecità del ceto politico, al giorno d'oggi, è palese. Qualcuno - rivela Crainz - ha giudicato un successo storico la prestazione del Pd in Sicilia, ignorando che il primo partito sia Grillo e che un cittadino su due abbia scelto l'astensionismo.
Dobbiamo interrogarci sui guasti della nostra civiltà. Fare politica facendo spettacolo è un fenomeno prettamente italiano che nasce con Craxi, una commistione che si rivela in surrogato di quello che era il carisma dei politici di un tempo". "Prima o poi - ha sottolineato Mieli - qualcuno dovrà raccontare, interpretare nel profondo, al di là della ricostruzione cronologica dei fatti, quanto accadde nei due accadimenti che, all'inizio e alla fine degli anni '70, diedero per sempre la sterzata alla storia del Paese, e parlo della rivolta di Reggio Calabria e del sequestro di Aldo Moro. Solo allora capiremo tante cose''.(ANSA).