ROMA – Gli amici degli amici dettano itempi alle amministrazioni pubbliche calabresi dove il clientelismo spadroneggia e la democrazia è solo un termine accademico da tenere a mente per convegni culturali ovvero alle scadenze elettorali per raccogliere il consenso malato che si è seminato. Nella realtà le “cose” si muovono aggirando le legalità e tradendo la fiducia degli elettori: l’osservanza della legge invece di soddisfare un primario requisito morale, costituisce un mero dato formale. Lo scandalo che ha investito il Comune di Catanzaro, dove la Digos ha messo in luce un sistema di potere retto su un’ignobile subcultura della clientela e del piacere personale (grottescamente comprendente il mercimonio sessuale), mostra la punta dell’iceberg: la corruzione dilagante a tutti i livelli, iniziando dal classico dell’assegnazione degli appalti senza gara d’appalto.
E pensareche questo caso è uscito fuori grazie ad un’inchiesta portata avanti dal sostituto procuratore di Catanzaro, Gerardo Dominijanni, sulle firme false utilizzate nella passata tornata elettorale, mentre ora potrebbero trovarsi seriamente nei guai tutti i protagonisti di questa sordida vicenda: dipendenti comunali, politici, avvocati e giornalisti.
Definiretutto ciò un semplice “malcostume” – come ha fatto l’assessore Lomonaco – è offensivo verso l'intelligenza dei calabresi che non si vogliono rassegnare a questo degrado quotidiano ma, soprattutto, equivale a confessare una laida quanto pericolosa visione della politica, che abbandona la sua vocazione ideale per il benessere della comunità, assumendo una dimensione di inauditosquallore.
Come M5S nonci stancheremo mai di chiedere ai cittadini di chiedere conto dell’operato dei politici; allo stato attuale, è l’unico modo per evitare le degenerazioni del sistema partitico sul quale si fonda un sistema marcio che vive, nasce ed evolve anche grazie ad una certa rassegnazione noncurante della cittadinanza. Senza cadere nel giustizialismo di chi vuole chiudere i recinti quando i buoi sono scappati, vogliamo vedere dove porterà l'inchiesta. Occorre puntare alla costituzione di una coscienza politica attiva e propositiva, che guardi ai fatti e alle idee e non agli interessi di parte fonte di potere personalistico.
Abbiamochiesto, interessati dai nostri attivisti del MeetUp Non solo Catanzaro, un incontro al Prefetto, accordato per il prossimo 24 marzo. L'istituzione, nella sua qualità di garante della legalità, deve vagliare l'avvio di un'indagine amministrativa e l'adozione di ogni atto (anche di rimozione e/o sospensione) dovuto per gli amministratori coinvolti nello “scandalo”: occorre prendere ogni misura diretta a ripristinare il buon nome del capoluogo di regione nonché il corretto, imparziale e trasparente funzionamento degli uffici comunali.
Francesco Molinari – M5S
Cittadino eletto al Senato
Sebastiano Barbanti – M5S
Cittadino eletto alla Camera