MONDIALI: SCONTRI A MONTEVIDEO DOPO PARTITA URUGUAY-ITALIA Dieci arresti e 2 poliziotti feriti nel centro della capitale - MONTEVIDEO, 24 GIU - La feste «celeste» finisce male oggi nel centro di Montevideo, dove circa 10 mila persone si sono riunite - malgrado la nebbia e il freddo - per seguire la partita Uruguay-Italia a Natal su un maxi scherzo istallato davanti alla sede del comune. Un primo bilancio diffuso dalla polizia è di almeno 10 arresti e numerosi feriti, fra i quali due agenti delle forze di sicurezza. Secondo le prime ricostruzioni della stampa locale, le cose sono andate bene durante la partita: «i tifosi 'celestì si comportavano del tutto normalmente, bevendo mate (infusione locale) o birra e mangiando pop corn o frittelle, tifando per i nostri giocatori ad ogni momento», ha raccontato Federico Cardozo, cronista del quotidiano El Observador. Nonostante la vittoria delll'Uruguay per 1-0, però, la situazione è rapidamente degenerata: la polizia, che teneva sotto controllo la folla dall'Avenida 18 de Julio - l'arteria principale del centro di Montevideo - è dovuta intervenire con forza dopo le numerose denunce di furti fra i tifosi. Lo stesso giornalista Cardozo ha confermato che un borseggiatore gli ha rubato il portafoglio. Con l'intervento degli agenti il clima è diventato violento: fuggi fuggi dei presunti ladri fra la folla, e scontri con la forze dell'ordine: uno dei poliziotti feriti è stato raggiunto da una bottiglia che lo ha ferito e l'altro da una pietra alla testa. Dopo aver arrestato almeno 10 persone, la polizia ha creato un perimetro di sicurezza in modo da permettere il deflusso della folla.
MONDIALI: FLOP BALOTELLI, FANTASMA NEL PAESE DEL CALCIO Ennesima prova incolore, il suo torneo finisce in panchina - ROMA, 24 GIU - Indisponente, mai pericoloso, molle, polemico e chi più ne ha più ne metta: se questo è Mario Balotelli, centravanti della nazionale italiana, la precoce eliminazione dell'Italia alla fin fine può anche non essere così sorprendente. Era arrivato in Brasile carico a mille e l'esordio boom contro l'Inghilterra aveva anche fatto ben sperare. Ma dopo il doppio flop contro Costa Rica e Uruguay, condito anche da una amarissima sostituzione a metà del primo tempo del match spareggio contro la 'celestè i dubbi su 'supermario-campionè sono più che mai legittimi e d'attualità. Anche oggi a Natal ennesima prestazione da 5 in pagella, con tanto da entrata killer in corso di partita che accende l'allarme rosso sulla panchina azzurra, con l'inevitabile sostituzione e la faccia triste in panchina. All'attivo del n.9 azzurro nei suoi 207' minuti Mondiali (90', 72' e 45'), poca roba: match winner contro l'Inghilterra all'esordio, è vero, ma anche tanti errori sotto porta (letali i due contro i centroamericani sullo 0-0) e il solito nervosismo che gli hanno regalato gli immancabili gialli (che gli avrebbero fatto saltare l'eventuale ottavo di finale). Così oggi, dopo 45 minuti, anche il ct Prandelli ha perso la pazienza, accantonando l'esperimento del doppio centravanti e relegandolo in panca. Insomma, per dirla tutta, l'ennesima figuraccia davanti al pubblico brasiliano che pure lo aveva adottato, incitato, sostenuto e, in qualche caso (vedi pubblico femminile), anche idolatrarlo. I Mondiali 2014 dovevano essere la sua occasione, Natal oggi doveva essere la sua gara. Aveva un unico compito Balotelli: trascinare i compagni di squadra non tanto verso l'Impresa (parliamo sempre di gironi eliminatori), quanto verso una qualificazione a portata di mano. Archivia invece l'ennesima delusione di una stagione partita male e finita peggio. Il gol decisivo contro l'Inghilterra nella partita d'esordio sembrava avesse dato a Supermario le motivazioni giuste per prendersi definitivamente la scena del calcio italiano ed mondiale, la vicinanza di Fanny pareva gli avesse portato equilibrio e serenità nel bad-boy rossonero. Invece, solo un fuoco di paglia. Se in casa azzurra è tempo di bilanci, se Cesare Prandelli ci mette la faccia, per il ragazzo in perenne lite con il mondo, che dribbla più i cinguettii che i giocatori avversari, c'è solo l'ennesima brutta figura, accompagnata dai consueti inquietanti interrogativi sul suo futuro. Anche perchè diventa sempre più difficile collocarlo in campo. Balotelli, lo dicono tutti, è uno straordinario giocatore, ma ibrido. Ci hanno provato in tanti a raddrizzarlo, da Mourinho a Mancini, da Allegri a Seedorf a Prandelli, ma Balotelli, 24 anni il 12 agosto, si avvicina sempre più al profilo di promessa incompiuta, nascosta dietro a quel volto sempre corrucciato, irascibile, isterico e vittimista. Oggi, dopo la debacle, Andrea Pirlo, al passo d'addio alla nazionale, ha chiesto di parlare ai compagni. C'erano tutti tranne lui, solo soletto già sul pullman: metafora di un giocatore decisivo sì, ma a modo suo.
MONDIALI: DA ALLEGRI A MANCINI, ORA È CACCIA AL CT Parte anche corsa Figc:Albertini, Abodi,Tavecchio possibili nomi - NATAL (BRASILE), 24 GIU - Scatta la caccia al nuovo ct. E in concomitanza parte la corsa elettorale per il nuovo presidente della Federcalcio. L'esito fallimentare del mondiale brasiliano provoca anche un ingorgo 'istituzionalè. Prandelli ha lasciato la panchina azzurra, Abete si è dimesso da presidente federale e dunque decadrà tutto il consiglio federale. Chi sceglierà il nuovo allenatore della nazionale? Abete intende coinvolgere un gruppo ristretto di consiglieri in proroga, in rappresentanza di tutte le componenti, non deciderà in prima persona. Dipendesse da lui, la scelta sarebbe tra Roberto Mancini e Massimiliano Allegri: il primo si è dimesso dal Galatasaray e non ha mai nascosto di sognare la panchina azzurra, il secondo è oramai libero dal Milan ma ancora nel cuore dei suoi vecchi dirigenti. Invece sarà una decisione collegiale. Zaccheroni e Ranieri erano ipotesi circolate prima del rinnovo di Prandelli, ma non sembrano l'ideale per un calcio che dovrà dichiarare la sua voglia di voltare pagina. Sul mercato, poi, c'è anche Luciano Spalletti: una combinazione tra Lippi e Prandelli, carattere e idee. In ogni caso, ci sarà anche il problema economico: Mancini e Spalletti vengono da contratti plurimilionari, per poterli vedere sulla panchina azzurra dovrebbero abbassare le pretese, e anche di molto. La soluzione interna, Di Biagio, appare troppo fragile in un momento come questo. Resta un'ipotesi, assai remota a sentire Prandelli che ha ribadito di non voler fare marcia indietro: per una revoca di dimissioni, servirebbe una sollevazione dell'opinione pubblica, difficile da immaginare con una eliminazione come quella di oggi. Le date della scelta del ct, in ogni caso, si intrecciano con quelle dell'elezione federale: per il ct c'è tempo fino a metà agosto, considerato che il primo impegno è il 9 settembre, Il consiglio Figc che Abete sta per convocare proverà invece a forzare un pò i tempi e a legare all'assemblea statutaria dell'11 agosto anche il rinnovo del governo del calcio. Tutto dipende dal punto a cui stanno le candidature delle diverse componenti. Tavecchio non ha nascosto in passato la sua volontà di candidarsi, conta sui voti della sua Lega Dilettanti che fa numero. Anche Ghirelli, direttore generale della Lega pro un pensiero ce lo sta facendo. Albertini, dimissionario già prima del Mondiale, è un nome candidabile. Molti fanno invece quello di Andrea Abodi, che ha gestito in questi mesi la Lega di B: potrebbe essere il candidato della Lega di A, sempre che i grandi club non abbiano un nome a sorpresa.
MONDIALI:GUARDIAN, SUAREZ AFFONDA I DENTI NELL'ITALIA Il morso a Chiellini in evidenza sulla stampa internazionale - ROMA, 24 GIU - Il più implacabile è il britannico The Guardian: «Luis Suarez affonda i suoi denti nell'Italia, mentre l'Uruguay si qualifica agli ottavi». Il francese L'Equipe, imitato dal belga La Derniere Heure, gli va dietro a ruota: «L'Uruguay più mordente», titola il primo, «L'Italia morsa dall'Uruguay», il secondo. Il morso di Suarez a Chiellini tiene banco anche sulla stampa internazionale online, sia generica sia sportiva, dove l'eliminazione dell'Italia e le conseguenti dimissioni di Cesare Prandelli sono stati a fine giornata tra i titoli principali. The Guardian ce l'ha in particolare con Mario Balotelli, definito «uno sciocco» per aver preso un'ammonizione al 23', eliminandosi dagli ottavi, visto il precedente cartellino giallo. The Telegraph parla di «controversia su un morso contro l'Italia», mentre The Independent, titolando «All bite on the night» (che si potrebbe tradurre semplicemente «un morso nella notte»), si chiede «se Suarez ha di nuovo morso qualcuno», rilevando che «l'Uruguay ce la fa, ma l'attaccante potrebbe essere squalificato». France Football insiste sulle dimissioni del ct Prandelli, dopo il fallimento del suo progetto. Lo spagnolo Marca apre con un sobrio e fattuale «Godin manda a casa l'Italia», e l'altro quotidiano sportivo iberico lo segue: «Un altro gol-miracolo di Godin qualifica l'Uruguay ed elimina l'Italia». Al Camp Nou, Diego Godin fu decisivo il 17 maggio per assegnare la Liga all'Atletico Madrid grazie al suo gol del pareggio contro il Barcellona. Il centrale segnò anche il primo gol della finale di Champions League contro il Real Madrid, vinta alla fin fine dai merengue per 4-1. «Godin jubila a Pirlo», cioè «manda in pensione Pirlo» è il titolo de El Pais. «Non si sa cosa sia - scrive il quotidiano madrileno - nè vuole essere l'Italia, persa a metà del cammino, incapace di decidere tra il gioco e il risultato, senza calcio nè patriottismo, punita dai poteri che hanno dominato per tanto tempo, impassibili di fronte a Buffon e Pirlo, due simboli del calcio che hanno fatto zoppicare in maniera definitiva gli Azzurri».
MONDIALI:TABAREZ DIFENDE SUAREZ,STOP MORALE 4 SOLDI 'Lo prendete di mira,io lo difendo.Mi scoppia il cuore per gioia ) - NATAL (BRASILE), 24 GIU - Oscar Wahsington Tabarez racconta cosa ha provato quando Godin ha messo in rete di testa la palla della qualificazione agli ottavi. «Io ho l'Uruguay dentro, mi è scoppiato il cuore in metto dalla gioia: volevo abbracciare tutti». Ma dopo aver superato la difesa dell'Italia, l'ex tecnico del Milan incassa dai media del suo Paese una serie di elogi con tanto di sottolineature del titolo 'el maestrò, in conferenza stampa contrattacca sul caso Suarez. «Questo è il Mondiale di calcio, non un Mondiale di morale da quattro soldi», sbotta quando per la terza volta un inviato internazionale gli chiede cosa pensi del morso di Suarez a Chiellini. A stuzzicarlo sono soprattutto i media britannici, e all'inviato della Bbc che gli ricorda come il suo attaccante sia recidivo. «Abbiamo cercato di mettere tutto lo sforzo possibile, abbiamo cercato di frenare l'Italia. Abbiamo cercato di cambiare il modo in cui stiamo in campo, per contrastare il loro centrocampo e soprattutto Pirlo. Con gli stessi uomini, abbiamo cambiato formazione. Se c'è una cosa che miei uomini hanno è la versatilità Poi ci sono state circostanze, l'espulsione di Marchisio. E poi entrambe le squadre hanno fatto di tutto. Abbiamo dovuto affrontare la circostanza, abbiamo avuto la fortuna di vincere, il gol è stato bello. È una cosa che non avremmo sognato, prima. Ora cercheremo di rilassarci. Al gol mi sono sentito scoppiare il cuore nel petto: mai allentato la passione che avevano da bambini, non li perdono mai di vista. Sono un prodotto dell'Uruguay, sento necessità di abbracciare chiunque mi stia accanto».
LASCIA ABETE E CROLLA PALAZZO,ORA POSSO RISPONDERE AI GUFI 'Decisione presa prima Mondiale.È mancato il supporto del Conì - NATAL (BRASILE), 24 GIU - Cade la nazionale, crolla il palazzo del calcio. Anzi, tutto il calcio italiano. Dopo aver annunciato ad Abete e Albertini le sue dimissioni da commissario tecnico, Prandelli ha ascoltato il presidente federale andare anche oltre il suo gesto. «Anche io mi dimetto, e le mie dimissioni sono irrevocabili», l'annuncio del presidente federale dopo l'eliminazione dell'Italia dal Mondiale. Il sottinteso, poi espresso anche esplicitamente, era la speranza che l'addio di Prandelli potesse essere revocato. «No, anche le mie dimissioni sono irrevocabili», ha risposto a breve in conferenza il commissario tecnico. E il doppio addio ha segnato davvero la fine di un'epoca. Finisce dunque l'epoca di Abete, presidente dal 2007 e presente come dirigente «a sette Mondiali». E con lei finisce un'intera era. «Ma bisogna voltare pagina», dicono in coro il presidente e il ct dimissionari. Ora, tra venerdì e lunedì, Abete convocherà il consiglio federale che dovrà prendere atto delle dimissioni di presidente e commissario tecnico. L'organismo che governa il calcio automaticamente decadrà, perchè andrà convocata un'assemblea elettiva per la quale servono i tempi stabiliti da statuto: l'11 agosto era già prevista un'assemblea per modifiche statutarie, se non si farà in tempo per quella data si dovrà slittare a settembre, a campionato in corso. Si porrà poi il problema di chi nomina il nuovo commissario tecnico, la prima partita azzurra è quella di qualificazione a Euro 2016, a inizio settembre. Scontato che non possa essere Abete a decidere, la soluzione che si prospetta è una decisione condivisa con i rappresentanti delle componenti. Ovvero, l'ultima rappresentazione del consociativismo contro il quale si è scagliato oggi Abete. «La mia decisione di lasciare - racconta il presidente dimissionario - era stata presa prima: potete crederci o no, dipende dalla qualità delle persone farlo. I motivi sono tre: personali, per recuperare spazio alla mia vita; professionale, perchè il mio ruolo in federazione è volontaristico; e infine politico». Abete assicura che continuerà a svolgere il suo ruolo di politica sportiva, come vicepresidente Uefa e membro di Giunta Coni. «Avrò l'occasione di aprire la mia rubrica e rispondere ai tanti gufi e uccelli del malaugurio sentiti in questi anni. Alle critiche - la conclusione - sono sempre stato abituato: a certi attacchi, no» Perciò, per non rappresentare «un problema nella costruzione del progetto di rifondazione del calcio italiano di cui Prandelli, a mio avviso, potrà essere ancora il responsabile». Il dito è però puntato contro le Leghe e contro il Coni. «Il problema del nostro mondo è che tutti pensano agli interessi particolari, manca la figura di chi tutela quelli generali: basti pensare che decaduto io e decaduto il consiglio, tutte le componenti rimarranno al loro posto...Sarebbe poi servito - la 'punturà al neopresidente del Coni Giovanni Malagò - un sostegno delle istituzioni sportive, che sinceramente in questi mesi è assolutamente mancato».
L'ADDIO DI PRANDELLI«IO RESPONSABILE MA NON RUBO SOLDI» «Da quando ho firmato contratto attaccato come fossi un partito» (dell'inviato Francesco Grant) (ANSA) - NATAL (BRASILE), 24 GIU - Un addio pieno di amarezza, e al tempo stesso dai toni forti. Cesare Prandelli lascia, e con lui - ma indipendentemente da lui - si dimette anche Giancarlo Abete. E il calcio italiano crolla tutto. Il commissario tecnico ha chiuso la sua esperienza alla guida della nazionale dopo quattro anni, e nonostante un rinnovo appena firmato. Soprattutto, ha chiuso un'intera epoca. Causa il fallimento tecnico del Mondiale concluso dopo sole tre partite, ma non solo. «Siamo l'unica nazionale che parte senza il tifo della sua gente, poi però si chiede col Mondiale di risollevare le sorti della nazione: quando siamo partiti quasi ci vergognavamo di andare al Mondiale», è stato lo sfogo di Prandelli dopo la sconfitta con l'Uruguay. Ma il punto di partenza era stato, in precedenza, l'assunzione di responsabilità e la scelta consequenziale di dire addio all'azzurro. «Il responsabile sono io, il progetto era mio e non è stato un progetto vincente: mi prendo le responsabilità e mi dimetto. E sono dimissioni irrevocabili», l'annuncio del ct. L'uno-due dell'espulsione di Marchisio e del gol di Godin sembrava aver buttato fuori la nazionale del Mondiale, e invece ha aperto ufficialmente la crisi tecnica, oltre a quella politica. Con un gesto semplice e poco consueto, le dimissioni, Prandelli ha di colpo scavalcato i dubbi sulla preparazione, sul ritiro aperto alle famiglie, sul valore di giocatori come Balotelli e sulla gestione di uomini come Cassano. «Abbiamo un problema di qualità: sapevamo che avremmo avuto difficoltà con certe squadre, quelle che non abbiamo avuto contro l'Inghilterra: il nostro calcio non produce più certi tipi di giocatori, e su questi dobbiamo tutti riflettere. Balotelli? Fa parte del progetto, quello in cui mi prendo le responsabilità del fallimento». C«e appena spazio per recriminare per una partita »falsata dall'arbitro«. »L'espulsione di Marchisio è stata clamorosa, era una partita dura ma non da rosso. E su Suarez i guardalinee di solito molto attenti non si sono accorti...A questi livelli - dice amaro - servirebbe la moviola in campo, perchè il calcio è bello quando ci sono due squadre che giocano, e giocano alla pari. Stasera non è stato così. Suarez? - la conclusione - Ci sono i segni dei suoi denti sulla spalla di Chiellini«. Ma Prandelli ammette che quando perdi, nel calcio, le scusanti non servono più. E trasforma la sua assunzione di responsabilità in un duro atto d'accusa al calcio italiano. E anche a tutto ciò che gli ruota intorno. »Da quando ho firmato il rinnovo - confessa pieno di amarezza - qualcosa è cambiato. Hanno cominciato ad attaccarci, come fossimo un partito politico. Ma io non ho mai rubato soldi, si sa che la Figc non prende solo contributi pubblici: pago le tasse e non rubo i soldi pubblici. Certo, la mia decisione non deriva da questo: ma è una considerazione in più...«. Insieme alla consapevolezza, più volte confessata in questi anni, che il calcio italiano sia in un vicolo cieco. »Dobbiamo rifondarlo - il suo messaggio - Bisogna voltare pagina. Partendo dai vivai, e dall'amore per la nazionale. È inutile nasconderlo: l'azzurro non è amato. Siamo partiti per il Brasile con fischi e insulti, quasi ci vergognavamo. Poi però quando entriamo in campo ci chiedono di risollevare le sorti del Paese...«. Poi, l'affondo ai club: »Non c'è collaborazione: basti pensare che abbiamo giocato una partita con la Spagna mercoledì e domenica sera si sono giocati due posticipi di campionato«. Probabile che dalla prossima stagione ci sia uno spettatore in più davanti alla tv. Pieno di amarezza.
MONDIALI: CAPORETTO AZZURRA, TUTTI A CASA Italia sconfitta 1-0 ed eliminata.Si dimettono Prandelli e Abete (dell'inviato Piercarlo Presutti) (ANSA) - NATAL, 24 GIU - Una Caporetto del pallone azzurro, per restare alla storia patria evocata alla vigilia da Cesare Prandelli: l'Italia perde 1-0 contro l'Uruguay e viene eliminata dai mondiali a capo di una partita di rara bruttezza, una sconfitta che quasi inevitabilmente decapita il calcio italiano. Si dimette il commissario tecnico («Mi prendo le mie responsabilità»), a seguire se ne va per responsabilità diretta in un fallimento, che è epocale e comprende anche le difficoltà dei club a livello europeo, anche il presidente della Figc, Giancarlo Abete («Serve un nuovo modo di governare il calcio»). Non pagano nell'immediato i giocatori, ma per molti di loro, tra i quali per primo Balotelli, la bocciatura brasiliana è un plateale, ulteriore, ridimensionamento. Non c'è un eroe alla Enrico Toti ma nemmeno un onesto guerriero del pallone in questa generazione azzurra: e l'appello ai valori nazionali fatto ieri da Prandelli è risultato oggi paradossale, soprattutto alla luce del fatto che sul piano tecnico tra le due nazionali non esiste paragone. È vero, gli azzurri hanno giocato più di mezz'ora in inferiorità numerica per l'espulsione di Marchisio: ma il cartellino rosso non è del tutto immotivato (quel piede alzato dello juventino è comunque un rischio), e il fatto che a prenderlo sia stato un giocatore che in quasi trecento partite da professionista solo un'altra volta era stato cacciato dall'arbitro non è un'alibi ma semmai una riprova del fatto che con la testa e il cuore, l'Italia era già ripartita nei giorni scorsi dal Brasile. In una partita che è stato un lungo corpo a corpo, la prima colpa dell'Italia è stata quella di non avere cercato seriamente il colpo del ko quando gambe e tecnica la ponevano in posizione di maggiore forza. Invece gli azzurri, tra i quali nella sfida di Natal si sono salvati sostanzialmente solo Verratti e Buffon, hanno ruminato calcio per un'ora. Poi la follia di Marchisio, che è andato con il piede alzato a cercare la gamba di Arevalo in un contrasto in fase offensiva, li ha messi in condizioni di estrema difficoltà fisica. È venuta meno la lucidità, e con essa l'attenzione in fase difensiva. E infatti il gol di testa di Godin è arrivato su angolo, a retroguardia schierata. Ma al di là della gara di Natal, è l'intera spedizione azzurra ad assumere i contorni del fallimento: una illusoria vittoria con gli inglesi in avvio, due sconfitte sostanzialmente senza lampi con il Costarica e l'Uruguay. Prandelli in avvio aveva confermato le indicazioni della vigilia, rivoluzionando sul piano tattico la squadra: difesa a 3 con gli juventini Barzagli, Bonucci e Chiellini, due esterni, Darmian e De Sciglio. A dare i tempi al motore azzurro, i due registi Verratti e Pirlo, affiancati da Marchisio, auspicato mix di fosforo e dinamismo, in avanti la strana coppia Immbile- Balotelli. La risposta del maestro Tabarez era semplice: la «Garra» (la tradizionale forza, umiltà e perseveranza degli uruguayani alla ricerca di un risultato) a pervadere ogni zona del campo, sperando nel colpo della coppia Cavani- Suarez. Il risultato era un primo tempo con il costante controllo del gioco da parte egli azzurri, certo più equilibrati con il nuovo modulo 3-5-2 e anche superiori sul piano tecnico. A gestire il gioco dell'Italia era stavolta più Verratti che Pirlo, fatto sta che se una colpa aveva la squadra di Prandelli era nel non cercare con convinzione il colpo vincente, a lungo assolutamente alla portata visto che soprattutto dietro la pochezza degli avversari era netta. I tempi degli scambi tra Balotelli e Immobile erano assai poco rodati e i due sostanzialmente deludevano: così gli azzurri arrivavano al tiro solo un paio di volte. La prima proprio con una punizione di Pirlo deviata con fatica da Muslera al 12', la seconda a capo di un'azione corale conclusa da un cross di De Sciglio sul quale Immobile andava in maniera goffa, «sbucciando» il pallone che finiva alto. Come il coro «Italia-Italia» che si alzava nonostante tutto dagli spalti, perchè sembrava la certificazione di una superiorità di manovra. E l'Uruguay? Velleitario in un paio di tiracci di Caceres dalla propria metà campo, offriva una sola emozione ai suoi tanti sostenitori sulle tribune: era al 32', quando Buffon era costretto alla doppia uscita su tiro ravvicinato prima di Suarez e poi di Lodeiro. Nella ripresa Prandelli applicava un ulteriore correttivo: fuori Balotelli, mai incisivo, e dentro Parolo con Immobile unica punta. Una furbata di Cavani al 6' (si appoggiava a Chiellini, finiva a terra e chiedeva inutilmente il rigore) poi al 14' Rodriguez scappava a Marchisio e Darmian e dopo scambio con Cavani falliva il colpo del ko. Era un campanello d'allarme e infatti un minuto dopo la gara cambiava volto: Marchisio andava a contrasto con Arevalo tenendo il piede alzato anche se non con la gamba del tutto allungata in un gesto violento: il contatto c'era, l'arbitro Rodrguez optava per l'espulsione. Gli azzurri così venivano condannati a mezz'ora in inferiorità numerica. Pirlo sembrava l'ombra di sè e sbagliava un paio di tocchi oltre a un tiro da fuori. Ci provava allora al 20' Suarez d'esterno destro con gran risposta di Buffon. La gara diventava un assedio, e allora Prandelli toglieva anche Immobile per dare spazio a Cassano. Toccava poi a Thiago Motta, al posto di Verratti che si infortunava in un contrasto. Una testata di Suarez (con l'aggiunta di morso alla spalla) a Chiellini al 34' avrebbe potuto riequilibrare le forze in campo se l'arbitro avesse visto bene l'episodio, invece su angolo dalla destra toccava a Godin di testa mettere in rete. La chiusura era un'agonia azzurra, con Buffon inutilmente a lungo nella metà campo avversaria. L' Italia era fuori dal mondiale per la seconda volta consecutiva già dopo il girone: non succedeva da 48 anni (Cile 1962 e Inghilterra 1966), insomma dalla Corea. Che poi è l'equivalente calcistico di Caporetto
TWEET MONDIALI: 'DRACULÀ SUAREZ È SUPERSTAR Come Tyson contro Holyfield, c'è chi chiede radiazione a vita - ROMA, 24 GIU - Suarez vampiro superstar su Twitter. In pochi minuti il morso inflitto dal Pistolero a Giorgio Chiellini nell'incontro dei Mondiali tra Italia e Uruguay che ha sancito l'eliminazione degli Azzurri, ha fatto il giro del mondo ed è diventato virale sui social network. Si va dal fotomontaggio del Pistolero con i dentoni alla Dracula, all'attaccante che d'ora in poi dovrà scendere in campo col collarino di plastica, simile a quelli che i cani devono portare per evitare di grattarsi. C'è anche, su Betfair, Luis Suarez in veste di Hannibal Lecter, o anche chi ricorda Mike Tyson, il pugile che nel 1997 a Las Vegas tentò di strappare un orecchio al suo avversario campione del mondo Evander Holyfield, scandalizzando il mondo intero, e vedendosi revocata la sua licenza da pugile, oltre ad essere sanzionato con una multa di 3 milioni di dollari. Su Twitter, Hargreaves Island, suggerisce a Suarez di «mangiare una barretta energetica, per non trasformarti in Mike Tyson quando sei affamato». Sempre sul social network il centrocampista della nazionale algerina Adlène Guedioura è stato tra i primi ad intervenire, con due cinguettii di seguito. Prima «Suarez Vampiro». Poi: «È vaccinato Suarez? Sono seriamente preoccupato per Chiellini». L'account britannico GeniusFootball ha chiesto addirittura ai suoi follower di ritwittare un messaggio che ipotizza una squalifica per due anni al Pistolero, «se pensate che a Suarez debba essere proibito per sempre di giocare a calcio». Sul caso Suarez è intervenuto infine anche l'ex campione di tennis statunitense John McEnroe, ritirando fuori la sua famosa frase rivolta agli arbitri, da lui quasi sistematicamente contestati in tutti i torni del Grande Slam: «Suarez, you cannot be serious!!!, Suarez, non sta facendo sul serio!!!.
MONDIALI: BUFFON SCELTO UOMO PARTITA DI ITALIA-URUGUAY (ANSA) - ROMA, 24 GIU - Nonostante la sconfitta per 1-0 con l'Uruguay e l'eliminazione dal Mondiale, il portiere dell'Italia Gianluigi Buffon è stato scelto e premiato dalla Fifa come 'uomo partità dell'incontro giocato questa sera allo Stadio das Dunas di Natal.
MONDIALI: STAMPA BAIRES,«HANNIBAL LECTER O HANNIBAL SUAREZ?» - BUENOS AIRES, 24 GIU - «Hannibal Lecter o Hannibal Suarez?»: il quotidiano sportivo argentino Olè va subito al punto sulla morso del 'pistolero Luis' a Chiellini, vicenda ripresa anche da altri quotidiani latinoamericani. «A quanto pare - afferma Olè - Suarez è rimasto segnato dal celebre personaggio della finzione diventato famoso nel film 'Il silenzio degli innocentì, a causa - tra l'altro - dei suoi attacchi cannibali». «È vero, Suarez non ha mangiato nessuno, ma ha aggredito con un 'mordiscon' (morso) Chiellini proprio un minuto prima della rete di Diego Godin: è scampato al cartellino rosso perchè - ricorda il giornale - non è stato visto nè dall'arbitro nè dall'assistente». Il 'mordiscò dell'attaccante uruguaiano è d'altra parte in evidenza sulla home page del quotidiano Clarin. E sulle reti sociali 'viaggianò in queste ore numerosi commenti e foto ironici sulla vicenda.
MONDIALI: MORSO SUAREZ, FIFA APRE INCHIESTA - NATAL, 24 GIU - «La Fifa sentirà i direttori di gara e metterà insieme gli elementi necessari e poi prenderà una decisione per fare una valutazione sul caso del presunto morso di Suarez a Chiellini durante Italia-Uruguay». Lo ha annunciato la responsabile della comunicazione della Fifa, Segolene Valentin
MONDIALI: PIÙ VAMPIRO CHE PISTOLERO,SUAREZ MORDE ANCORA Chiellini il terzo finito sotto denti attaccante dell'Uruguay - ROMA, 24 GIU - Altro che 'Pistolerò. Luis Suarez contro l'Italia spara a salve, non incide nel successo dell'Uruguay che elimina gli Azzurri dal Mondiale, ma in compenso si ricorda benissimo del suo 'viziò di mordere gli avversari. Stavolta il malcapitato a finire sotto i denti dell'attaccante del Liverpool è Giorgio Chiellini, roccioso difensore con una carriera già ricca di scontri rudi ma ancora vergine dal punto di vista dei morsi. Il centrale della Juventus, però, doveva forse aspettarselo visto che un vecchio adagio recita chiaramente 'non c'è due senza trè. La prima 'vittimà di Suarez, d'altronde, è datata novembre 2010. Quando ancora indossava la maglia dell'Ajax morse al collo il centrocampista del Psv Eindhoven, Otman Bakkal, e fu squalificato per sette turni. Uno stop che alla luce dei fatti, oltre a valergli l'appellativo di 'vampirò, è servito a ben poco. Nell'aprile dello scorso anno, infatti, il centravanti ha conquistato nuovamente gli onori della cronaca finendo sulle pagine dei tabloid britannici con tanto di fotomontaggi con annessa museruola (in perfetto stile Hannibal Lecter) dopo aver addentato il braccio del difensore Ivanovic del Chelsea. Suarez si era scusato per il suo gesto via Twitter, ed infatti Ivanovic non aveva sporto denuncia. Gesto che - proprio come nel caso di Chiellini - era sfuggito in campo alla terna arbitrale. Grazie all'uso delle immagini televisive, però, l'uruguaiano si beccò successivamente un'altra lunga squalifica di ben 10 giornate. Oltre ai tanti gol segnati in carriera, insomma, Suarez vanta sul curriculum anche una serie di atteggiamenti tutt'altro che sportivi (in lista anche le frasi razziste all'indirizzo di Evra). E adesso starà alla Fifa visionare le immagini e decidere come sanzionare il giocatore che rischia seriamente di saltare gli ottavi di finale appena conquistati a spese dell'Italia.
MONDIALI: FESTA URUGUAY, «EROICI CON ITALIA,ANDREMO LONTANO» Montevideo 'Celestè.Morso Suarez? «È il momento della fiesta» - MONTEVIDEO, 24 (ANSA) - Un boato, la gente impazzita, l'impresa raggiunta: così Montevideo festeggia la vittoria della nazionale con l'Italia. In una nebbiosa giornata invernale, i tifosi si sono subito radunati nei principali punti della città del Plata dove si celebrano risultati sportivi e politici, tra i quali in alcuni tratti della 'ramblà, il bel lungomare della capitale, e la grande Avenida 18 De Julio, da dove sono subito partiti i caroselli e i clackson delle auto. Ormai da giorni, molte auto sono addobbate con le bandiere uruguaiane e celesti. Altre hanno le immagini del 'Pistolerò Suarez e di Edinson Cavani. Invece di Luis Suarez, questa volta l'eroe è Diego Godin, l'autore del gol di testa - anzi - di spalla, sottolineano tanti tifosi e i media. Per ora a Montevideo si parla d'altra parte poco del morso di Suarez a Chiellini: questa in Uruguay è la serata (la partita è iniziata alle 13 ora locale) della 'fiestà, o meglio del 'fieston', come raccontano tanti tifosi su twitter. Non è così invece sulla stampa, visto per esempio che El Pais, principale quotidiano 'uruguayò, sottolinea nella sua home page «l'incertezza esistente sul fatto se Suarez sarà oppure no sanzionato» dalla Fifa. «Epici, ancora una volta», taglia d'altra parte corto El Observador, mentre altri titoli sono scritti in parte in italiano, per esempio «La Celeste va 'lontanò».
MONDIALI:STAMPA URUGUAY;MORSO,«A SUAREZ È SCAPPATA LA BOCCA» «Recidivo», casi Liverpool e Ajax. Timori intervento Fifa - MONTEVIDEO, 24 GIU - La stampa di Montevideo non esclude che la Fifa possa intervenire per il comportamento di Luis Suarez commentando le accuse per il morso al difensore Giorgio Chiellini. «A Suarez, si afferma, gli è scappata la bocca». «Oggi Suarez è stato recidivo», affermano i media, senza escludere che a seguito di un intervento della Fifa Suarez possa essere escluso nella partita degli ottavi con la Colombia al Maracanà: «per l'Uruguay, si afferma, questa sarebbe la peggior notizia». Secondo il quotidiano El Pais, «a Luis è scappata la bocca», mentre altri media ricordano la maxi-sanzione (dieci giornate) inflitta nell'aprile scorso all'attaccante del Liverpool a causa del morso dato durante un incontro della Premier League al difensore del Chelsea Branislav Ivanovic. Nel 2010, il comitato disciplinario della federcalcio olandese lo sanziono d'altra parte con otto giornate a causa di un episodio simile quando Suarez giocava nell'Ajax: in quell'occasione la 'vittimà del morso alla spalla fu il centrocampista del Psv, Otman Bakkal. Nella vicina Buenos Aires, il quotidiano sportivo Olè titola «Hannibal Suarez»
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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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