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Sciolto per la terza volta il comune di Taurianova

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E' la terza volta che il consiglio comunale di Taurianova viene sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata.

Domenico Romeo
Taurianova (Reggio Calabria) 5 luglio 2013La decisione presa oggi dal Consiglio dei ministri è giunta al termine del lavoro della commissione d’accesso antimafia che era stata disposta nell’ottobre scorso dal Prefetto di Reggio Calabria, Vittorio Piscitelli, a un anno dalle elezioni vinte da Domenico Romeo, che era stato sindaco anche nel’amministrazione sciolta per mafia nel 2009.

La commissione ha effettuato una ricognizione sull’attività del Comune ed ha accertato infiltrazioni da parte della criminalità organizzata.
Il primo scioglimento del consiglio comunale è avvenuto il 2 agosto del 1991, il secondo episodio risale al 23 aprile del 2009. Successivamente nel Comune reggino si sono verificati numerose intimidazioni nei confronti degli amministratori. Ed infine la decisione di oggi che ha nuovamente azzerato gli organismi del Comune di Taurianova.

Angela Napoli: ora voltare pagina

”La notizia era attesa: il Consiglio dei Ministri ha decretato, per la terza volta, lo scioglimento per infiltrazione mafiosa del Consiglio Comunale di Taurianova, mia città di residenza. Ancora una volta, ricordo che Taurianova è stato il primo Comune d’Italia ad essere sciolto per mafia nel 1991, la città è stata costretta ad essere commissariata al fine di sottrarre la sua vita amministrativa al condizionamento da parte della criminalità organizzata”. Lo afferma l’ex deputata Angela Napoli, presidente dell’associazione Risveglio ideale.
“Da oggi – prosegue – Taurianova dovrà davvero dimostrare di saper ‘voltare pagina’ una volta per tutte. I suoi cittadini dovranno collaborare con la nuova Commissione straordinaria, i cui componenti mi auguro possano essere designati con oculatezza, ed aiutare questo Comune a liberarsi da qualsiasi tipo di lacciuolo con il crimine organizzato, evidenziando che non sono sufficienti le targhe apposte sulle porte dei Municipi ad allontanare i condizionamenti mafiosi, ma che occorre davvero saper amministrare la vita di una Comunità, all’insegna della legalità e della trasparenza e scevri da interessi personali, parentali o politici elettorali”.

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