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Biblioteca Ambrosiana Milano Attivita' - IEA informa

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Istituto Europa Asia
                 IEA
     Europe Asia Institute

INFORMA


Segnaliamo che si possono   facilmente avere le principali informazioni sulle attività dell'Ambrosiana, collegandosi al Sito ufficiale.

Il 10 febbraio 2014, 5° incontro, centrato sul Kitâb Fasl al-Maqâl (Il trattato decisivo) di Ibn Rushd (Averroè), commentato da Massimo Campanini.

Presente, per le conclusioni, Maurice Borrmans, francese, sacerdote dal 1949 che fa parte della Società dei Missionari d’Africa (Padri Bianchi).

Dopo 20 anni di studio e di vita in Algeria e Tunisia, Maurice Borrmans ha insegnato per 40 anni lingua araba, diritto islamico e spiritualità musulmana al Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica (PISAI).
Massimo Campanini, che cura il commento, è storico della filosofia islamica ( ha tradotto Averroè, Al-Ghazâlî, al-Farabi ) e dei fatti contemporanei del Vicino Oriente arabo.

 Docente all’Università di Trento, Massimo Campanini è autore di saggi di storia tradotti in arabo (Storia dell’Egitto contemporaneo), in spagnolo, portoghese e serbo (Storia del Medio Oriente) e di storia della filosofia tradotti in inglese (Esegesi musulmana del Corano nel secolo XX”) e in spagnolo e portoghese (Introduzione alla filosofia islamica). 
Ibn Rushd (Averroè), arabo di Spagna (Cordoba 1126, Marrâkesh 1198), fu uno dei più grandi filosofi musulmani.

Ebbe un enorme influsso sul pensiero occidentale con i commentari che compose sulle opere di Aristotele, tanto da esser ricordato da Dante nell’Inferno (IV, 144) come il Commentatore per eccellenza: «Averoìs che ’l gran comento feo».

Della speculazione di Averroè restano attuali - e classici - i problemi dibattuti e consegnatici: dall’antica disputa sulla compatibilità religione-filosofia, alla moderna questione dell’assenso alla verità, sino all’attualissima ricerca del consenso alla medietas etico-politica.


Achille Colombo Clerici presid. IEA Europe Asia Institute
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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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"SETTIMANA DEL CUORE" A LAMEZIA TERME

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ASP CATANZARO: “SETTIMANA DEL CUORE” A LAMEZIA TERME PER LA PREVENZIONE DEI RISCHI CARDIACI

(ASP) – Catanzaro, 10 febbraio 2014 - L’Azienda sanitaria di Catanzaro, con l’Unità operativa complessa Cardiologia UTIC dell’Ospedale “Giovanni Paolo II“ di Lamezia Terme, partecipa, per il secondo anno, alla campagna nazionale di sensibilizzazione sui rischi cardiaci denominata «settimana del cuore», con iniziative che si svolgeranno da martedì 11 a  sabato  15 febbraio.
Il programma è articolato in due momenti, il primo riguarda l’incontro con gli studenti di tre Istituti delle scuole superiori di Lamezia Terme ed una scuola media del comprensorio nei giorni 11, 12  e 15  febbraio; il secondo si riferisce al convegno con la partecipazione di studenti, atleti e famiglie nel Palazzetto dello Sport di Lamezia Terme, che si svolgerà nel pomeriggio di venerdì 14 febbraio e nel corso del quale relazioneranno, alle ore 17:00, il Dott. Antonio M. Andricciola, responsabile del reparto Cardiologia UTIC, che affronterà il tema “Prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari”,  alle ore 17:30 il Dott. Tommaso Battaglia sulla “Morte improvvisa e arresto cardiaco”. La manifestazione proseguirà con la consegna, prevista per le 18:00, di un defibrillatore automatico esterno (DEA) da parte di uno sponsor al responsabile del campo sportivo “Provenzano” di Lamezia Terme; seguirà una dimostrazione su manichino di RCP, Rianimazione Cardio-Polmonare e di BLSD,   Basic Life Support – Defibrillation, le manovre cioè da compiere per intervenire in caso di arresto cardiaco. Il convegno proseguirà con la musica dal vivo a cura di  Salvatore Perri e si concluderà alle ore 20:30.    
la 5ª Campagna Nazionale “Al cuor non si comanda” promossa dalla Fondazione “per il Tuo Cuore” Onlus (dell'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri - ANMCO), e dedicata quest'anno alla prevenzione della morte cardiaca, improvvisa soprattutto nei giovani e negli sportivi, con l'obiettivo di far capire alla popolazione che questi eventi drammatici possono essere prevenuti e gestiti in modo da non rivelarsi fatali. In Italia, ogni anno, sono 60.000 le vittime di morte cardiaca improvvisa, di cui circa 1000 soprattutto fra i giovani.
La prevenzione, attraverso il rispetto di buone regole, corretti comportamenti e dunque inseguendo uno stile di vita sano, sia in campo alimentare che nelle quotidiane abitudini, assume un ruolo fondamentale per difendersi dall’insorgenza o dall’evoluzione di patologie cardiovascolari come infarto, angina, ictus, attacchi ischemici cerebrali transitori, aneurisma dell'aorta. E’, inoltre, necessario associare la prevenzione, attraverso visite accurate ed esami approfonditi, alla pratica sportiva, per poter individuare la presenza di eventuali cardiopatie genetiche, che spesso non vengono rilevate da un normale controllo medico. 
I drammatici incidenti sportivi accendono ogni volta i riflettori anche sull’importanza dei defibrillatori, il cui uso tempestivo potrebbe salvare vite umane, strumenti che dovrebbero essere presenti in tutti i centri sportivi,  per attuare gli interventi di primo soccorso con la rianimazione cardiopolmonare, in attesa che giunga il 118.
Il programma per aderire alla “settimana del cuore”, con incontri formativi e manifestazioni educative, ha l’obiettivo di sensibilizzare e informare i cittadini sul rischio cardiovascolare e diffondere consigli di prevenzione, per contribuire a ridurre la mortalità e le invalidità.

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Luigi Palamara
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La clinica del sorriso di Lamezia Terme: Casa di Cura "Villa Michelino"

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“Il lavoro del personale della Casa di Cura “Villa Michelino” di Lamezia Terme  si inquadra in quella che dovrebbe essere la normalità di ogni operatore sanitario:  porre al centro dell’attenzione sanitaria la persona malata curandone non solo il fisico ma anche la psiche mediante la professionalità, le competenze, la vicinanza, l’affetto, la buona accoglienza”. Con queste semplici parole proferite con disarmante umiltà,  il Dottor Sebastiano Iannini, primario del reparto chirurgia della “Villa Michelino”, ha risposto alle parole di apprezzamento che il parroco di Platania ha espresso per il personale medico e paramedico della Casa di Cura “Villa Michelino” di Lamezia Terme in seguito ad un delicato e difficile intervento chirurgico che ha visto come protagonista un fedele del piccolo Comune del Reventino. Un caso, dunque, di buona sanità che il parroco di Platania, insieme alla famiglia del degente, ha ritenuto opportuno rendere noto.
«Entrando nella Casa di Cura “Villa Michelino” - testimonia  don Pino Latelli - sono rimasto ancora una volta, dopo l’esperienza di qualche mese fa,  favorevolmente colpito dalla calorosa accoglienza e dall’eccellente trattamento riservato al mio parrocchiano. 
Nelle fasi precedenti e post del delicato intervento chirurgico, con i familiari  abbiamo riscontrato nell’eccellente ed esperto primario  dottor Sebastiano Iannini e nella dottoressa Luisa Spinelli, esperienza, professionalità, un accattivante sorriso e disponibilità accompagnate  da una squisita umanità, gentilezza e profondo rispetto per il paziente, qualità necessarie per una pronta ripresa del malato . È confortante - prosegue il sacerdote - in delicati momenti dell’esistenza incontrare  simili  persone  che svolgono la loro opera con efficienza ed impegno, competenza e dedizione, onorando la loro professione». Si avverte sempre più, perciò, la necessità di accostarsi  a quella “compassione” che  Gesù  manifesta  di fronte al dolore e alla sofferenza degli uomini  spalancando  il cuore alla speranza e all’amore verso gli altri. Ed è proprio l’ atteggiamento amorevole di Gesù verso l’uomo sofferente che richiama alla mente quello del personale medico e paramedico della Clinica Villa Michelino che, unito alla professionalità e all’ umanità, permette di seguire e condividere  le critiche situazioni del malato. «Grazie di cuore a nome personale e di tutta la famiglia della comunità platanese  - conclude il parroco di Platania -  a tutto il personale medico e paramedico del reparto di  Chirurgia della Casa di cura “Villa Michelino” di Lamezia Terme, con l’augurio che possiate proseguire il vostro lavoro con entusiasmo,  con amore e con dedizione».
Lina Latelli Nucifero

 


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Nicolò (FI): il metodo di gestione delle Asp anche a Reggio Calabria, impongono serie riflessioni e scelte immediate

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Reggio Calabria, 10.02.2014 - “La vicenda di Cosenza, ma più complessivamente, il metodo di gestione delle  Asp anche a Reggio Calabria, impongono serie riflessioni e scelte immediate atte a recuperare una situazione finalizzata a restituire credibilità al sistema sanitario. I calabresi  stanno pagando un grande sacrificio al risanamento del sistema sanitario regionale dopo i disastri addebitabili alle pregresse gestioni di governo”. 
Lo afferma in una dichiarazione il Vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria, Alessandro Nicolò.
“Esprimo quindi, piena condivisione all’analisi della Coordinatrice Regionale di Forza Italia  Jole Santelli ed auspico una pronta reazione politico-amministrativa volta ad assicurare la costanza dei livelli essenziali di assistenza delle Asp”.  
“Tuttavia episodi che inquietano, come il caso di Cosenza,  impongono una immediata riflessione e tempestiva reazione politica per cambiare passo, individuando per  la guida delle Asp personalità in grado di mettere in campo professionalità con competenze specifiche approfondite privilegiando la meritocrazia ed escludendo scelte dettate dalla militanza partitica .
Auspichiamo una svolta su metodi e criteri rispetto all’individuazione di manager  non legati o collegati alla politica!
E’ venuto il momento di valutare con i criteri dell’efficienza e dell’efficacia, l’operato di chi guida Asp e aziende ospedaliere”. 


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POLIZIA PROVINCIALE DENUNCIATI OTTO DOCENTI PER FALSE DICHIARAZIONI INTESE AD OTTENERE I BENEFICI DI CUI ALLA LEGGE 104/92

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   Nei giorni scorsi la Polizia Provinciale di Reggio Calabria diretta dal dott. Domenico Crupi a conclusione di un indagine coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria Dott. Antonio CRISTILLO,  ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari  ad otto docenti residenti in provincia.
   I docenti in questione, nell’ambito della procedura di mobilità annuale per il personale scolastico – assegnazione provvisoria provinciale – dichiaravano falsamente di avere diritto ad usufruire dei benefici di cui alla legge 104/1992. Con tale artifizio gli stessi,  titolari di cattedra nel nord Italia,   riuscivano ad ottenere il beneficio del trasferimento nelle sedi ricadenti nella provincia di Reggio Calabria, a discapito di coloro i quali ne avevano effettivamente diritto.  Per gli otto insegnanti scattava immediatamente la denuncia per i reati previsti e puniti dagli articoli 483 C.p. e 76 D.P.R. 445/2000. Detta attività si inquadra nell’ambito della repressione dei reati contro la Pubblica Amministrazione che vede impegnata costantemente la Polizia Provinciale di Reggio Calabria.  


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'NDRANGHETA: PS-FBI; ARRESTATI LEGATI A FAMIGLIA GAMBINO

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 'NDRANGHETA: 26 PROVVEDIMENTI, 40 INDAGATI TRA ITALIA E USA  - ROMA, 11 FEB - L'indagine che ha portato al blitz di oggi nasce due anni fa grazie alla collaborazione tra la polizia italiana e le autorità americane, resa possibile dal protocollo tra Italia e Stati Uniti in base al quale è previsto lo scambio di investigatori esperti nella lotta alle organizzazioni mafiose. Secondo gli inquirenti, l'organizzazione puntava all'apertura di un nuovo canale per il traffico di droga e il riciclaggio. L'operazione - sotto il coordinamento del procuratore di Reggio Federico Cafiero De Raho, dall'aggiunto Nicola Gratteri e del pm Paolo Sirleo per l'Italia, e dell'Eastern District di New York per gli Usa - ha visto l'impiego di agenti sotto copertura dello Sco e dell'Fbi, che hanno consentito di sequestrare oltre otto chili di droga a New York e Reggio Calabria. Per la polizia, i profili internazionali dell'inchiesta sono stati curati dalla Direzione centrale per i servizi antidroga e dal Servizio cooperazione internazionale di Polizia.
L'indagine denominata New Bridge è il frutto di un lavoro, avviato nell'ambito del protocollo Phanteon del Ministero dell'Interno e che ha previsto anche lo scambio, fra Italia e gli Stati Uniti d'America, di investigatori esperti nella lotta alla criminalità di tipo mafioso. Si è sviluppata in tale contesto l'operazione New Bridge, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria (il Procuratore della Repubblica Cafiero De Raho, il Procuratore Aggiunto Nicola Gratteri e il Sostituto Procuratore Paolo Sirleo) e dall'Eastern District di New York. Nel corso delle investigazioni in Italia e negli Stati Uniti sono stati impiegati agenti sottocopertura - undercover italiani del Servizio Centrale Operativo e statunitensi dell'Fbi - che hanno permesso il sequestro di oltre 3 chilogrammi di eroina e 5 di marijuana. I sequestri di droga, svolti nel corso delle indagini con operazioni sottocopertura, sono stati disposti a New York e Reggio Calabria, da parte delle rispettive Autorità giudiziarie. Le indagini hanno permesso di sventare la consegna di container, con partite centinaia di chili di cocaina, organizzato fra la Guyana ed il porto di Gioia Tauro. La droga sarebbe giunta in Italia, sciolta in barattoli di cocco ed ananas. 

Di seguito i  nomi delle diciotto persone arrestate nell'ambito dell'operazione contro la 'ndrangheta, denominata ''New Bridge'', condotta in Italia e negli Stati Uniti: 
1) Brillante Carlo, Montefalcone di Valfortone (Bn), classe 1965.
2) Carrrozza Nicola, Marina di Gioiosa Jonica, classe 1060.
3) Covotto Daniele, Montefalcone, classe 1986.
4) Geranio Domenico, Locri, classe 1982.
5) Halili Bledar, detto Angelo, Maqellare (Albania), classe 1981.
6) Ienco Cosimo, Monroe (Usa), classe 1991.
7) Ignezi Eugeni, Montreal (Canada) classe 1976.
8) Lacatus Daniel, Romania, classe 1974.
9) Marando Cosimo, Gioiosa Jonica, classe 1932.
10) Memmolo Andrea, Benevento, classe 1986.
11) Morabito Giovanni, detto “u scassa porti”, Africo, classe 1952.
12) Perrelli Vincenzo, Gioiosa Jonica, classe 1971.
13) Piscioneri Carlo, Gioiosa Jonica, classe 1969.
14) Simonetta Nicola Antonio, Gioiosa Jonica, classe 1949
15) Tamburello Antonino Francesco, detto Nick, Partanna, classe 1949
16) Ursini Mario, Gioiosa Jonica, classe 1950.
17) Ursini Francesco Gioiosa Jonica, classe 1082

18) Vonnella Francesco, Girifalco, classe 1987.

'NDRANGHETA: BLITZ DI POLIZIA E FBI, ARRESTI IN ITALIA E USA  =   Oltre 2000 pagine di informativa della Polizia di Stato, intercettazioni telefoniche ed ambientali, due anni di indagini hanno dimostrato l'esistenza di un «ponte» fra la Calabria e gli Stati Uniti per un sodalizio transnazionale dedito al traffico di stupefacenti e del riciclaggio di denaro. Secondo gli investigatori, spiega una nota della Polizia, i cartelli calabresi avevano assunto concrete e avanzate iniziative per la pianificazione e la realizzazione di compravendita di droga lungo l'asse Calabria-New York e destinato al porto di Gioia Tauro. Le indagini, condotte dal Servizio Centrale Operativo e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, nonchè svolte anche con pianificate e congiunte attività con l'omologa struttura investigativa statunitense, hanno svelato le dinamiche di ingenti traffici di cocaina tra il Sud America e la Calabria, con il coinvolgimento di soggetti, ritenuti essere legati a cartelli narcos del centro e del sudamericana.
 Gli arresti e i fermi sono stati eseguiti dagli uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato nelle province di Reggio Calabria, Napoli, Caserta, Torino, Benevento, Catanzaro e a New York negli Stati Uniti. L'inchiesta, denominata 'New Bridgè e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Reggio Calabria, avrebbe consentito di scoprire e disarticolare un'organizzazione che fa capo alle 'ndrine della Ionica calabrese e che operava fra Italia, Stati Uniti, Canada, Centro e Sud America, in stretto contatto con famiglie mafiose americane e narcos sudamericani. Le accuse, ipotizzate a vario titolo nei confronti dei presunti appartenenti all'organizzazione, vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso all'associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, dallo spaccio al riciclaggio e altri reati.

'NDRANGHETA: 26 PROVVEDIMENTI, 40 INDAGATI TRA ITALIA E USA Funzionari Fbi in Italia e team Polizia in America per blitz (ANSA) - ROMA, 11 FEB - Sono complessivamente 26 i provvedimenti restrittivi destinati a soggetti in Italia e negli Stati Uniti nell'ambito del blitz congiunto tra Polizia e Fbi. Otto sono destinati a persone residenti negli Stati Uniti, dove si trova un team di funzionari del Servizio centrale operativo della Polizia, mentre 18 riguardano soggetti in Italia, dove stanno operando anche uomini dell'Fbi. Oltre 40 le persone indagate.

 'NDRANGHETA:PS-FBI;ARRESTATI LEGATI A FAMIGLIA GAMBINO ++ Fermati anche esponenti di spicco 'ndrine Ursino-Simonetta  - ROMA, 11 FEB - Alcuni degli arrestati a New York dalla Polizia e dall'Fbi avevano legami con la storica famiglia mafiosa dei Gambino. Tra i fermati in Italia vi sarebbero, invece, anche soggetti legati alle famiglie Ursino e Simonetta, capi di una potente 'ndrina della ionica calabrese, in stretto contatto con i soggetti bloccati negli Usa.


NDRANGHETA:'PONTÈ CALABRIA-USA PER SOPPIANTARE COSA NOSTRA   - ROMA, 11 FEB - Un 'pontè tra la Calabria e gli Stati Uniti, per consentire alle 'ndrine e alle famiglie mafiose americane di aprire un nuovo canale per il traffico di droga tra le due sponde dell'oceano. Era questo, secondo quanto si apprende, l'intento dell'organizzazione scoperta dalla Polizia e dall' Fbi, che ha portato al blitz. Secondo inquirenti e investigatori l'organizzazione puntava a conquistare, nel tempo, il posto occupato per anni dai clan di Cosa Nostra.

 'NDRANGHETA: NEL 2008 L'OPERAZIONE OLD BRIDGE  - ROMA, 11 FEB - Ieri Cosa Nostra, oggi la 'ndrangheta: il blitz della Polizia e dell' Fbi che ha portato all'arresto di 26 persone, è la prosecuzione dell'operazione del 2008 che fu chiamata «Old Bridge» - anche quella condotta in collaborazione tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e il Federal Bureau of Investigation - e che svelò le connessioni nel traffico di droga tra le famiglie mafiose siciliane e quelle oltreoceano. Quasi sei anni dopo, però, al posto dei clan palermitani è subentrata la 'ndrangheta che si conferma l'organizzazione criminale italiana più potente e l'unica in grado di trattare direttamente con i cartelli sudamericani. L'indagine, sottolineano inoltre gli investigatori, dimostra proprio la forza dei cartelli calabresi e le mire espansionistiche delle 'ndrine, che puntano a trovare nuovi alleati per 'allargarè il proprio mercato. Con l'operazione Old Bridge la polizia e l'Fbi ruppero l'alleanza fra le famiglie mafiose palermitane collegate a Salvatore Lo Piccolo e appartenenti alla famiglia Gambino di New York, la stessa con cui erano in 'affarì alcuni degli arrestati di oggi. Nel febbraio di 6 anni fa furono arrestati, con le accuse di associazione mafiosa, omicidio, estorsioni e altri gravi reati, una ottantina di persone. Le indagini accertarono, in particolare, i legami tra Cosa Nostra americana e gli esponenti delle famiglie del mandamento di Passo di Rigano - Boccadifalco, storica emanazione negli Usa di Cosa Nostra siciliana. E proprio negli Stati Uniti trovarono rifugio diversi mafiosi palermitani, tra cui gli Inzerillo, che riuscirono a scappare alla mattanza messa in atto dai Corleonesi di Toto Riina negli anni ottanta.

'NDRANGHETA: BLITZ PS-FBI, ARRESTI IN ITALIA E USA ++ In corso anche decine di perquisizioni  - ROMA, 11 FEB - Centinaia di uomini della Polizia e dell'Fbi stanno eseguendo in diverse regioni italiane e negli Stati Uniti una serie di arresti e fermi nei confronti di soggetti legati alla 'Ndrangheta e a famiglie mafiose americane responsabili, secondo le accuse, di un traffico internazionale di droga. In corso anche decine di perquisizioni.


'NDRANGHETA: CONFERENZA STAMPA IN PROCURA ANTIMAFIA  ROMA, 11 FEB - I dettagli del blitz della Polizia e dell' Fbi che ha consentito di smantellare un'organizzazione formata da famiglie della 'ndrangheta ed esponenti dei Gambino saranno resi noti in una conferenza stampa in programma alle 11 a Roma nella sede della Procura nazionale antimafia, che ha coordinato l'intera inchiesta. All'incontro parteciperanno magistrati di Reggio Calabria e New York, oltre ad investigatori italiani e statunitensi. 


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Fisco Immobili - Confedilizia Convegno ""Sistema fiscale immobiliare Crisi del mercato" a Firenze - Assoedilizia

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Venerdì 14 febbraio, a Firenze, esperti a consulto chiamati da Confedilizia
 
SISTEMA FISCALE IMMOBILIARE. CRISI DEL MERCATO
ED EFFETTI SULL’ECONOMIA DEL PAESE
 
 
E’ constatazione generale quella del progressivo incremento dell’imposizione tributaria sugli immobili fino a livelli tali da far perdere ogni riferimento con il principio costituzionale della capacità contributiva.

Nel contempo l’attuale regime tributario  ha incrociato ed aggravato gli effetti negativi di una delle cicliche variazioni del mercato, deprimendo ulteriormente i valori degli immobili, peraltro senza influire positivamente sulla domanda.


Nel Convegno “Sistema fiscale immobiliare-Crisi del mercato ed effetti sull’economia del Paese” di venerdì 14 febbraio 2014 a Firenze-Palazzo Incontri via dei Pucci 1 (ore 15-18,30), Confedilizia ha riunito esperti di grande livello  per analizzare gli effetti sull’economia nazionale dell’attuale livello impositivo,
e in particolare, le conseguenze sulla tradizionale funzione degli immobili come mezzo di protezione del risparmio, sull’industria delle costruzioni e relativo indotto, sul mercato delle locazioni, sulla accessibilità al credito bancario.  


Intervengono

- Giuseppe Morbidelli, Presidente Fondazione Cesifin

- Alberto Predieri, Professore ordinario di Diritto amministrativo nell’Università La Sapienza di Roma.

Introduce e presiede Corrado Sforza Fogliani, Presidente Confedilizia.

Relatori:

- Alfonso Celotto, Professore ordinario di Diritto costituzionale nell’Università degli Studi Roma Tre

-  Francesco Forte, Professore emerito di Scienza delle finanze nell’Università La Sapienza di Roma

- Gianfranco Gaffuri, Professore ordinario di Diritto tributario nell’Università degli Studi di Milano

- Carlo Lottieri,  Direttore Dipartimento Teoria Politica Istituto Bruno Leoni

- Giuseppe Marini, Professore ordinario di Diritto tributario nell’Università degli Studi Roma Tre

-  Giovanni Marongiu,  Professore emerito di Diritto finanziario nell’Università degli Studi di Genova.
 
 
Foto: Achille Colombo Clerici e Corrado Sforza Fogliani

 
       ASSOEDILIZIA - Property Owners' Association Milan Italy



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Biblioteca Pinacoteca Ambrosiana Milano - MM Metropolitana Milanese Stazione di Cordusio- IEA informa - Newsletter della Veneranda Biblioteca Attivita'

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INFORMA



Metropolitana di Milano; Fermata Cordusio-Pinacoteca Ambrosiana



La conferma della centralità fisica, oltreché culturale, dell'Ambrosiana per la città di Milano in prossimità dell'Expo 2015 è offerta da una recentissima decisione della Amministrazione Comunale della città: la denominazione della fermata Cordusio lungo la Linea Rossa della Metropolitana, la prima dopo il Duomo e in direzione del Castello, sarà arricchita e si chiamerà MM Cordusio-Pinacoteca Ambrosiana.

 Sarà più agevole per tutti trovare l'Ambrosiana e visitarla. Chiunque ne varchi la soglia, prima di salire in Pinacoteca, troverà sempre un gruppo di Volontarie, che si avvicendano per offrire assistenza, chiarimenti e accompagnamento alle ventitre Sale che la costituiscono: si tratta delle volontarie dell'Associazione Volarte.
Sempre più motivate e competenti in un compito così delicato e nobile: l'introduzione e l'educazione al bello.  

L'attenzione alla formazione in Ambrosiana è particolarmente sentita: giovani studenti e docenti possono seguire lezioni e osservare da vicino i codici su cui si basano i libri che studiano e con cui insegnano a muoversi tra le Sale della Pinacoteca. Gruppi di universitari, anche dall'estero, possono esercitarsi nelle ricerche dal vivo su tutti i rari giacimenti che la Biblioteca ha raccolto in tanti secoli e da ogni angolo del mondo; ed altri gruppi possono intraprendere cicli di specializzazioni nelle lingue orientali.   


Foto: Achille Colombo Clerici con il Prefetto della Veneranda Biblioteca Mons. Franco Buzzi




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Poeti meridionali tra i luoghi e le piazze del Mediterraneo-Tra la Giornata internazionale della Lingua e la Giornata della Poesia - di Marilena Cavallo

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I poeti meridionali tra i luoghi e le piazze del Mediterraneo

Tra la Giornata internazionale della Lingua e la Giornata della Poesia

 

 

 

di Marilena Cavallo

 

 

 

 

Tu non conosci il Sud, le case di calce

da cui uscivano al sole come numeri

dalla faccia d’un dado”.

 

La poesia, il teatro, la piazza.

La poesia, come il teatro sono le forme artistiche, che cantando in versi o portando in scena squarci di città, momenti di vita paesana o scene di costumi locali superano l’orizzonte locale e stagliano il dettato lirico verso una universalità del sentire.

I versi di  Vittorio Bodini, di cui ricorre il centenario della nascita, invitano il “tu” che non conosce il Sud a uno sguardo nuovo,  l’emblema di quel localismo, che il suo poetare evoca è reso dalle “case di calce”, segno di appartenenza, di origini, di destino e comunanza.

La letteratura del Mediterraneo raccoglie istanze e modelli di tutto il contesto meridionale in un rapporto sempre più problematico e armonico.

In tutto il Sud, non c’è poesia, o non si dà poesia, se manca l’immagine del luogo.

La letteratura si esprime attraverso sentimenti, sentieri onirici, riappropriazione di luoghi che raccontano attraverso la metafora il tempo e la storia.

      Tradizione popolare, favola, racconto entrano in un processo letterario che nel Sud trova una sua più esplicita forma comunicativa e documentaria.

Il Sud, la poesia e il radicamento popolare.

Sono tre elementi che caratterizzano il senso del “localismo”, il senso delle radici, il “regionalismo” culturale, l’identità della tradizione. Di tutto ciò ho avuto modo di scrivere nel saggio dedicato a "La poesia La piazza Le parole" (Pellegrini).    

      Gli autori che vivono nella propria terra raccontano, ora con motivi lirici ora con motivi realisti, l’appartenenza alla loro terra.

Tommaso Fiore e il suo raccontare quel “popolo di formiche”

Leonardo Sciascia e la Sicilianità

Corrado Alvaro e la Calabresità

Rocco Scotellaro e i contadini della Lucania

Silone e i suoi cafoni

Il portato del loro localismo è la grandiosa capacità di trasformare il senso dell’appartenenza in arte, in linguaggio, in espressione onirica, in visioni simboliche.

Gli stilemi della forma e dei contenuti vivi nella letteratura mediterranea sono cantati dai poeti, che raccontano i luoghi in una geografia, che non è soltanto paesaggio e natura, ma è geografia dell’anima il cui linguaggio è universale.

      E’ poesia mediterranea quella dei poeti che si portano il Sud appiccicato nella carne e nelle parole, troppo poco definirli poeti localisti: da Bodini a Tedeschi, da Selvaggi a Carrieri, da Comi a Sinisgalli, da Gatto a Fallacara, da Grisi a D’Arrigo, da Troccoli a Fornaro, da Calabrò a Rasulo, da Butitta a Pierro…

 

      Che localismo di luce solare si avverte in “Paesi bianchi” di Raffaele Carrieri.

O nei versi di “Chi è passato prima di me”: “…Non era la colomba d’Archita/Quando tra questi ulivi/Mi colse prima morte”.

La parola dà voce a tutto il Sud.

O, sempre di Bodini, la poesia dal titolo “Torchiarolo”:“Sulla piazza di Torchiarolo/dalle case rosse e blu/le anime sante del purgatorio/invocano Maria e Gesù”. La meditazione arcaica che è dentro il concetto di localismo, resta la pietra miliare della poesia dei luoghi, le origini si snodano lungo i sentieri del sacro e del mito.

Il radicamento è radice, è appartenenza e identità da condividere.

C’è tutta una poesia da rileggere, ristudiare e riproporre.

E’ una poesia di autori locali che vanno tenuti in alta considerazione.

La storia di un paese inevitabilmente diventa un ricordare costante attraverso i fatti, gli eventi, i dettagli, i giochi delle immagini.

Il processo culturale diventa sostanzialmente processo esistenziale.

Un paese, ne era convinto Pavese, ci educa a non esser soli.

La piazza di un paese è il cuore della comunità.

La piazza già di per sé, luogo antico delle partecipazioni, degli incontri, del parlarsi, è luogo dell’incontro.

Anche in questo caso il Sud è nella letteratura – vita.

Anche in questo caso per le piazze del Sud si può incontrare e fare la storia.

La storia non è mai solo locale, è storia, è patrimonio da condividere.

Partire dalle piazze della poesia, è guardare con occhi rinnovati realtà già note, è aprirsi a orizzonti nuovi, che dal ricordo personale di un luogo o dalla rievocazione locale, vanno verso il sentire collettivo.

I poeti meridionali diffondono il loro canto nelle piazze del Mediterraneo. E il Mediterraneo è nella storia e nella vita del Sud.

 

 

   

 

 




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Luigi Palamara
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REGGIO CALABRIA. "Operazione New Bridge": la droga correva sull'asse Calabria - Usa

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Nicola Antonio Simonetta
REGGIO CALABRIA. Il Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine e la locale Squadra mobile, a seguito di complesse indagini, ha dato esecuzione al decreto di fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia reggina. L’indagine, che ha disvelato un’organizzazione criminosa dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti del tipo eroina e cocaina, è stata caratterizzata dalla sinergia tra Autorità giudiziarie e investigative italiane e statunitensi, nella specie del U.S. Department of Justicee e Federal Boureau of Investigation, e si è sviluppata, sin dall’inizio, in un costante scambio informativo e di proficua collaborazione mediante attività rogatoriali tempestivamente poste in esecuzione grazie al prezioso apporto dell’Ufficio del magistrato di collegamento presso l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America a Roma. In particolare, è stata data esecuzione al provvedimento di fermo di indiziati di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria – Direzione distrettuale antimafia nei confronti di 17 persone accusate, a vario titolo, di aver preso parte ad un’organizzazione transazionale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo eroina e cocaina tra la Calabria e l’America, avente come riferimento la famiglia di ‘ndrangheta degli Ursino di Gioiosa Jonica e quella mafiosa siciliana dei Gambino di New York City, collegata a un altro gruppo mafioso armato insediatosi nel territorio di Montefalcone di Val Fortore (BN) e zone limitrofe avente lo scopo di commettere una serie di delitti in materia di armi, contro il patrimonio, la vita e l’incolumità individuale, nonché il commercio di sostanze stupefacenti.
Nicola Carrozza
I fermati sono: Carlo Brillante, 49 anni, di Montefalcone di Valfortore (BN); Nicola Carrozzo, 54 anni, Marina di Gioiosa Jonica; Daniele Cavoto, 28 anni, di Benevento; Domenico Geranio, 32 anni, di Locri; Cosimo Ienco, 23 anni, di Monroe (USA); Eugenio Ignelzi, 38 anni, di Montreal (Canada); Daniel Lacatus, rumeno di 40 anni; Cosimo Marando, 82 anni, di Gioiosa Jonica; Andrea Memmolo, 28 anni, di Benevento; Giovanni, Morabito detto “u’Scassaporti”, 62 anni, di Africo; Vincenzo Parrelli, 43 anni, di Locri; Carlo Piscioneri,45 anni, di Marina di Gioiosa Jonica; Nicola Antonio Simonetta, 65 anni, di Gioiosa Jonica; Antonino Francesco Tamburello, detto “Nick”, 45 anni, di Partanna (TP); Mario Ursini, 64 anni, di Gioiosa Jonica; Francesco Ursino, 32 anni, di Gioiosa Jonica; Francesco Vonella, 27 anni, nato a Catanzaro. Le fasi genetiche delle indagini, avviate dal mese di aprile del 2012 congiuntamente dallo Sco e dalla Squadra mobile, si dipanano da un incontro avvenuto a Brooklyn (USA) tra Franco Lupoi e il suocero Nicola Antonio Simonetta, indicato quale organico di un potente gruppo criminale della Calabria avente come base logistica Marina di Gioiosa Jonica, nel corso del quale si programmava la gestione un vasto traffico internazionale di sostanze stupefacenti tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America, attraverso il porto di Gioia Tauro. Dopo l’incontro di Brooklyn, grazie alle numerose intercettazioni telefoniche avviate sulle utenze riferibili all’entourage familiare di Franco Lupoi e Nicola Antonio Simonetta, emergeva il piano criminale di quest’ultimo, atteso che, dopo il suo rientro in Italia, egli aveva immediatamente avviato una serie di “singolari” contatti con alcuni parenti di suo genero, nonché con Francesco Ursino - figlio del noto Antonio Ursino, ‘alias “Toto”, capo ‘ndrangheta attualmente detenuto - al fine di predisporre la rete necessaria per l’approvvigionamento di droga da inviare in America.
Francesco Ursino
Fin dalle fasi iniziali delle indagini è emersa le figura di Vincenzo Parrelli, cugino di Franco Lupoi, il quale era in contatto col Simonetta per accordarsi circa il traffico di stupefacenti. Il contesto di riferimento ruota principalmente attorno all’area di Gioiosa Jonica e buona parte dei personaggi indicati sono legati direttamente o indirettamente ad una organizzazione di tipo ‘ndranghetistico che fa capo alla cosca Ursino; difatti, l’indagine ha consentito di individuare un legame, a doppio filo, tra famiglie di ‘ndrangheta, con particolare riguardo alla citata famiglia di Gioiosa Jonica e alcuni personaggi italo-americani, insediati a New York City, di chiara estrazione mafiosa. In questo senso, è stato fondamentale per l’avvio delle indagini il contributo di un agente statunitense sotto copertura, il cui pseudonimo era quello di “Jimmy”, che grazie a un suo fiduciario, è riuscito a infiltrarsi nelle cosche newyorkesi e a intrecciare rapporti con Franco Lupoi. Ciò ha consentito di svelare un’attività diretta ad assicurare un’esportazione di sostanza stupefacente del tipo eroina dalla Calabria a New York. I personaggi calabresi hanno posto in essere operazioni funzionali al reperimento di eroina da mettere a disposizione dei partners statunitensi, acquistando stupefacente del tipo eroina sia nel versante Jonico-Reggino, dalla nota famiglia di ‘ndrangheta dei Morabito di Africo facente capo a Giovanni Morabito detto “U Scassaporti”, che nel Nord Italia. E’ stato di fondamentale importanza il sequestro di un chilo e mezzo di eroina, avvenuto a Reggio Calabria il 27 agosto 2012, che Ursini, Lupoi e Domenico Geranio consegnavano all’agente Jimmy, nella veste di interposta persona o comunque di ausiliario di ufficiali di PG nominati agenti sotto copertura dalla Direzione Centrale Servizi Antidroga (Dcsa), a seguito dell’avvenuto pagamento di un corrispettivo pari a 30.000 euro. Una seconda tipologia di attività ha permesso, in maniera inequivocabile, di individuare le modalità fattuali con le quali importare lo stupefacente del tipo cocaina attraverso il calabrese Nicola Carrozza; questi, infatti, aveva preso parte ai dialoghi dai quali si evince che Ursino avrebbe elargito un prestito di poche migliaia di euro a Carlo Piscioneri, un imprenditore nel settore ittico, al fine di aderire al loro progetto. In buona sostanza l’intendimento dei sodali era quello per cui sarebbe stata allestita una attività commerciale (lecita) che doveva fungere da schermo per la importazione e ciò mediante una impresa dedita al commercio di prodotti ittici.
Cosimo Ienco
Va evidenziato che la creazione di un canale per l’importazione in Italia di cocaina vedeva sempre come protagonisti, sul fronte americano, Franco Lupoi e, sul fronte italiano, tra gli altri Ursino e Geranio. In quel contesto, Lupoi, nei periodi in cui si trovava negli Stati Uniti, si serviva di tale Rocco Parrelli per fungere da “ambasciatore” dei messaggi afferenti il programmato traffico. Secondo il programma criminoso, le famiglie calabresi avrebbero acquistato circa 1 milione di euro di cocaina. La droga sarebbe dovuta partire da un mercantile della Guyana per arrivare a Gioia Tauro, stivandola in partite di pesce surgelato. Un importante riscontro circa il reale oggetto delle trattative è stato offerto da un’operazione di polizia (avvenuta tra il 12 e il 19 novembre 2012), posta in essere in Malesia che ha inciso sull’iter dell’organizzazione della fornitura di droga ostacolando i “programmi” dell'organizzazione italiana e di quella americana in quanto sono stati sequestrati di circa 76 kg lordi di cocaina in Malesia nei confronti di esponenti dell'organizzazione fornitrice di cocaina della Guyana. A seguito dell’arenarsi delle attività dirette all'importazione di cocaina attraverso il canale della Guyana, le indagini permettevano di individuare ulteriori proiezioni del traffico internazionale di stupefacenti. E invero gli esponenti della famiglia di New York, in particolare Lupoi e Raffaele Valente, facevano giungere in Italia, nel mese di aprile del 2013, un loro conoscente di nome Francesco Antonio Tamburello, detto Nik, che, in quel periodo, era stato espulso dagli Stati Uniti d’America. Il coacervo indiziario permetterà di dimostrare come Lupoi e Valente abbiano “affidato” il Tamburello ad un’organizzazione criminosa di stanza nel territorio beneventano finalizzata non solo a commettere reati in materia di stupefacenti.
Carlo Piscioneri
In questo contesto, poi, è emerso un collegamento tra il gruppo criminoso di Gioiosa Jonica e quello beneventano che è stato rafforzato al punto che i singoli associati sono stati sottoposti a un vincolo più profondo, contrassegnato da affiliazioni e riti tipici di quelli di stampo mafioso. L’indagine ha permesso di dimostrare chiaramente il ruolo di Tamburello di fungere da collante con i più svariati gruppi criminosi e di sfruttare le proprie pregresse frequentazioni in altrettanto criminosi ambienti americani dove aveva potuto condividere gli stessi interessi. E d’altronde non è un caso se il predetto riusciva a interloquire con personaggi in contatto con narcotrafficanti sudamericani. In questo contesto deve essere messo in risalto il viaggio del Tamburello alle Bahamas (settembre 2013), utilizzando la copertura economica che avrebbero assicurato Daniel Lacatus e un tale “Angelo” (poi identificato in Bledar Halili) per acquistare il biglietto aereo, al fine di poter stringere accordi con fornitori di stupefacenti. A seguito del viaggio alle Bahamas, Tamburello manteneva i contatti sia con i beneventani che con i calabresi ed, a partire dal 21 settembre 2013, egli tramite Lupoi, cominciava a intrattenere rapporti anche con Vincenzo Parrelli, fino a recarsi in Calabria, a Gioiosa Jonica, insieme ad Eugenio Ignelzi, il successivo 26 settembre, per mettere in atto i propri progetti criminosi.
Mario Ursini
Le attività di indagine hanno fatto emergere altresì i connotati mafiosi dell’associazione facente capo a Carlo. Brillante In alcuni dialoghi intercettati, uno degli appartenenti al gruppo “beneventano”, Francesco Vonella faceva riferimento a un giuramento di sangue esistenti all’interno del gruppo ed indicava i personaggi di spicco del clan in Carlo Brillante, Raffaele Valente e Michele Amabile. Il Vonella, poi, addirittura parlava di simboli per il riconoscimento degli adepti al gruppo, quali un anello, un “collanone” e un bracciale. Occorre sottolineare che nel provvedimento di Fermo sono confluiti gli esiti della Commissione Rogatoria richiesta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria al U.S. Department of Justice di New York City, volta a potere disporre del materiale acquisito dall’agente sotto copertura Jimmy. In parallelo, negli Stati Uniti, sono stati eseguiti provvedimenti di cattura per il reato di riciclaggio nei confronti di 7 persone residenti in New York e precisamente: Charles Centaro (riciclatore legato alla famiglia Gambino); Franco Lupoi (trafficante di stupefacenti legato alla famiglia Gambino e in collegamento diretto con la famiglia Ursino); Charles Fasarakis (funzionario della Alma Bank di New York); Dominique Ali (riciclatore collegato a Lupoi e alla famiglia Gambino); Alexander Chan (mediatore per gli acquisti di cocaina per conto di Lupoi e del cartello sudamericano); Raffaele Valente (sodale di Lupoi legato ai Gambino, responsabile della costituzione del sodalizio mafioso in provincia di Benevento); Freddy (fornitore delle partite di eroina e mediatore per gli acquisti di cocaina con il cartello sudamericano). Verranno eseguiti i provvedimenti di cattura di alcuni personaggi della organizzazione di New York City, emessi della magistratura americana.

Pino D'Amico
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Luigi Palamara
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SAN VALENTINO, UOMINI VITTIME DEL COLPO DI FULMINE PIU' DELLE DONNE

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Studio condotto sugli uomini in occasione di San Valentino dal quale emerge che quasi 1 uomo su 3 (39%) crede nell’amore a prima vista, mentre per quanto riguarda il classico colpo di fulmine, mentre solo una donna su due (48%) continua ad esserne convinta.

SAN VALENTINO, 1 UOMO SU 3 COLPITO DAL COLPO DI FULMINE

 

I maschi italiani piu’ sensibili all’amore a prima vista rispetto al gentil sesso. Complici le delusioni passate (31%), le donne sembrano meno vulnerabili alla fatidica freccia di Cupido, mentre il 43% degli uomini confessa di aver trovato, grazie ad un colpo di fulmine, l’amore della propria vita.

 

Altro che uomini troppo razionali e donne istintive. Quest’anno Cupido sembra aver capovolto gli stereotipi di genere: quasi 1 uomo su 3 (39%) crede nell’amore a prima vista, mentre per quanto riguarda il classico colpo di fulmine, solo una donna su due (48%) continua ad esserne convinta. Se per il 43% degli uomini  il colpo di fulmine e’ stato con l’amore della propria vita, una donna su 3 (31%) confessa che quello che pensava fosse amore a prima vista, col tempo si e’ rivelato un’illusione. Cosa colpisce al primo incontro? Lui e’ conquistato principalmente dallo sguardo (31%) e dalla dolcezza (21%), lei dal sorriso (31%) e dall’ironia (25%).

 

E’ quanto emerge da uno studio promosso da Ottica Avanzi in occasione di San Valentino, durante il quale in tutti i punti vendita sara’ possibile trovare una San Valentino Gift Card dedicata agli innamorati. Lo studio e’ stato condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 1200 italiani, compresi tra i 19 e i 45 anni, attraverso un monitoraggio on line dei principali social network – Facebook, Twitter e You Tube –, di blog, community e forum, realizzato per verificare quanto gli italiani credono ancora nell’amore a prima vista.

 

Come si comportano gli italiani quando conoscono una persona? Oltre uno su tre (35%) cerca subito l’approccio per conoscerla meglio. Altri (21%) si fermano alla prima impressione, soprattutto dal punto di vista estetico. Solo il 18% si prende del tempo per giudicare l’altro; una percentuale che sale al 26% se prendiamo in considerazione solo il gentil sesso. Quanti credono ancora al colpo di fulmine?Il 54% degli italiani risponde positivamente, in particolare uomini (59%) e coloro che vanno dai 19 ai 25 anni (31%). Il 25% degli italiani si dice scettico, soprattutto le donne (32%) e la fascia d’eta’ tra i 36 e i 45 anni (35%).

 

Ma quante volte e’ capitato agli italiani di avere un colpo di fulmine? La maggioranza (53%) ha confessato di essere stato colpito dalla fatidica freccia una volta nella vita, ma a vincere la ‘medaglia d’oro’ pare siano gli uomini, che sono stati colpiti almeno una volta dalla fatidica freccia di Cupido, al contrario delle donne.

Dove capita principalmente di conoscere la persona di cui ci si innamora all’istante? Galeotto fu un locale per il 38% degli italiani, mentre il colpo di fulmine e’ arrivato in casa ad una festa da amici per il 27% degli italiani. Per altri (14%), la scintilla e’ scoccata per strada in maniera del tutto casuale, e c’e’ addirittura a chi e’ capitato di innamorarsi sul posto di lavoro (11%).

 

In quale periodo dell’anno e’ piu’ probabile che nasca l’amore a prima vista? Tra i periodi dell’anno in cui Cupido risulta essere piu’ attivo, l’estate (45%) sembra essere la stagione per eccellenza dell’amore, seguita dal periodo natalizio (31%), caratterizzato dai buoni sentimenti, oltre che dalla possibilita’ di trascorrere qualche giorno di relax lontano da lavoro e impegni quotidiani. Il 25% afferma invece che non esiste un periodo particolare, ritenendo che l’amore arrivi quando meno te lo aspetti.

Cosa fa scoccare l’amore a prima vista in una coppia?Lui risulta non essere indifferente di fronte ad uno sguardo seducente(31%), alla dolcezza di lei (21%) ed al decolleté (19%). Il gentil sesso invece apprezza immediatamente in un uomo il sorriso (31%), l’ironia (25%), senza trascurare il look curato (21%) e il suo aspetto fisico (15%).

 


 Valerio Giacomoni

 

www.foundcomunicazione.com

 




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Le notizie del 12 febbraio 2014

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FIGLI SGOZZATI: DUE BARE PER LE PICCOLE VITTIME - GIUSSANO (MONZA BRIANZA), 12 FEB - Sono uscite all'1:05 le due piccole bare con i corpi senza vita dei due bimbi di 2 e 8 anni, uccisi ieri sera dal padre in un appartamento di via 4 novembre a Giussano (Monza Brianza). Il furgone delle pompe funebri ha utilizzato un cancello secondario per abbandonare la palazzina, avvolta nel silenzio di una cittadina sconvolta dal dramma. 

FIGLI SGOZZATI: IL PADRE HA UTILIZZATO UN COLTELLO DA SALUMI  - GIUSSANO (MONZA BRIANZA), 12 FEB - Michele Graziano ha utilizzato un coltello da salumi, con una lama di circa 10 cm, per uccidere i suoi due figli con un solo fendente alla gola. L'uomo ha poi tentato il suicidio cercando di colpirsi al collo con la stessa arma. I corpi dei due bambini di 8 e 2 anni sono al momento ancora nell'appartamento di Paina, luogo della tragedia.

BANCAROTTA AZIENDA INTERNAZIONALE, ARRESTATI DA GDF TREVISO  - TREVISO, 12 FEB - Due manager di una società, leader mondiale di nella produzione e commercializzazione di macchinari industriali per il settore vitivinicolo, sono stati arrestati dalla Guardia di finanza di Treviso per bancarotta fraudolenta e di appropriazione indebita. Secondo le Fiamme gialle i due indagati, amministratori pro tempore della Velo, attraverso numerosi atti e delibere fatte in palese conflitto di interessi con i vertici societari, avevano ideato e realizzato un disegno volto al progressivo depauperamento del patrimonio aziendale. Ciò per impossessarsi di importanti e strategici asset operativi della compagine trevigiana utilizzando terze imprese riconducibili a loro stessi.
I militari del Nucleo di Polizia tributaria di Treviso hanno accertato, tra l'altro, una fitta rete di incroci, compartecipazioni e collegamenti soggettivi tra i due amministratori e le imprese in cui era confluito gran parte del patrimonio aziendale della Velo Spa. L'ingegnoso piano aveva permesso ai due manager di estromettere la famiglia Velo dalla partecipazione azionaria maggioritaria detenuta in quattro società controllate, di cui una con sede in Argentina. Quest'ultima era stata acquistata nel 2012 da una società di diritto statunitense, riconducibile ai due arrestati, con il chiaro intento di distrarre una cospicua parte dell'attivo patrimoniale, pari a circa 3 milioni di dollari, in danno dei soci e dei creditori. Il gip del Tribunale di Treviso, condividendo le ipotesi investigative degli inquirenti e del pm e ravvisando gravi indizi di colpevolezza nonchè il concreto pericolo di reiterazione delle illecite condotte, ha disposto nei confronti dei due amministratori le misure degli arresti domiciliari, eseguite a Portobuffolè (Treviso) e Curtarolo (Padova). I particolari dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa prevista alle 10:30.

NAPOLITANO: 'STABILITÀ, NO ELEZIONI; SU GOVERNO PAROLA A PD' OGGI LETTA PRESENTA 'IMPEGNO ITALIÀ, ATTESO INCONTRO RENZI Napolitano chiude alle elezioni e torna a chiedere stabilità: sul governo la parola è al Pd, sottolinea il capo dello Stato. Letta oggi presenta Impegno Italia 2014; atteso un incontro con Renzi, verso la staffetta. In Piemonte si tornerà a votare, dopo che il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso di Cota e confermato l'annullamento delle elezioni regionali del 2010. ---. BOCCIATO IMPEACHMENT CHIESTO DA M5S, FI NON VOTA LIBERTÀ DI STAMPA, RSF: MIGLIORA SITUAZIONE IN ITALIA Il Parlamento archivia la richiesta di M5s per l'impeachment, con Forza Italia che non vota. Napolitano prosegue oggi la sua visita a Lisbona; a Milano verrà presentato il libro di Friedman con le indiscrezioni sull'avvicendamento Berlusconi-Monti; a Napoli prosegue il processo compravendita senatori. Migliora la libertà di stampa in Italia, secondo Reporters sans frontières. ---. PADRE SGOZZA I DUE FIGLI E TENTA SUICIDIO IN BRIANZA BAMBINI AVEVANO 2 E 8 ANNI, 37ENNE IN GRAVI CONDIZIONI Un padre di 37 anni ha sgozzato i suoi due figli di 8 e 2 anni e ha poi tentato il suicidio: è accaduto ieri sera a Giussano, in Brianza. Piantonato in ospedale con l'accusa di duplice omicidio, l'uomo è ricoverato in gravi condizioni ma non in pericolo di vita. Era depresso e viveva coi figli in un appartamento senza nemmeno la corrente elettrica. ---. L'ITALIA DELL'ISTAT: FAMIGLIE POVERE E FISCO ALLE STELLE MOODY'S TAGLIA RATING FIAT. USA, SCONGIURATO RISCHIO DEFAULT Famiglie povere e fisco alle stelle: questo il quadro che l'Istat fa dell'Italia. Sul fronte Alitalia oggi prosegue la trattativa sugli esuberi. Moody's taglia a B1 il rating di Fiat. Negli Usa scongiurato un nuovo rischio default, col voto per l'innalzamento del tetto del debito. E la Fed assicura:gli aiuti alla crescita continueranno. Apre in rialzo la Borsa di Tokyo. ---. MARÒ, BAN: 'QUESTIONE BILATERALE, NON COINVOLGERE ONÙ PRESSIONE UE SULL'INDIA: 'INACCETTABILE L'ITALIA TERRORISTÀ L'Onu gela l'Italia sul caso marò: è meglio che la questione venga affrontata bilateralmente piuttosto che con il coinvolgimento delle Nazioni unite, afferma Ban Ki-moon. A fianco delle posizioni italiane si schiera invece l'Ue, con la Ashton che giudica inaccettabile l'applicazione della legge antiterrorismo contro i due fucilieri di Marina. ---. COPPA ITALIA: FIORENTINA PRIMA FINALISTA, STASERA NAPOLI-ROMA SOCHI: OGGI PITTIN IN COMBINATA, GRUBER-OBERSTOLZ IN SLITTINO Fiorentina prima finalista di Coppa Italia: al Franchi i viola hanno battuto 2-0 l'Udinese, con le reti di Pasqual e Cuadrado. Stasera al San Paolo il ritorno della semifinale tra Napoli e Roma: si parte dal 3-2 conquistato dai giallorossi all'Olimpico. I Giochi invernali di Sochi: oggi occhi puntati su Pittin nella combinata e sulla coppia dello slittino Gruber-Oberstolz. 

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Provincia Di Milano - PTCP Piano Territoriale di Coordinamento, presentazione - febbraio 2014 Assoedilizia

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La presentazione lunedì 24 febbraio a Palazzo Isimbardi di Milano
 
ECCO IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DELLA PROVINCIA DI MILANO
 
 
 
Il 24 febbraio alle ore 10 viene presentato a Palazzo Isimbardi di Milano il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP).
 
“Si tratta di un lavoro che mi ha impegnato molto – ha detto  Franco De Angelis, assessore alla Pianificazione del Territorio della Provincia di Milano – e che  ritengo un traguardo importante: il precedente piano risaliva al 2003, e l'esigenza di avere uno strumento di governo del territorio aggiornato era sempre più sentita”.
 
Il PTCP contiene molte novità, finalizzate a migliorare la gestione del territorio e, in ultima analisi, ad avere ricadute positive sulla qualità della vita dei cittadini di tutti i 134 comuni della Provincia.
 
L’introduzione ai lavori è dell’on. Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano, e di Bruno Dapei, presidente del Consiglio Provinciale.

La presentazione è dell’assessore De Angelis e di Emilio De Vita, direttore del Settore Pianificazione Territoriale.

Seguirà una tavola rotonda coordinata da Giangiacomo Schiavi, vicedirettore del Corriere della Sera.

Vi partecipano l’on. Antonio Cancian del Parlamento Europeo; Claudio De Albertis, presidente di Assimpredil; Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio; Rosario Bifulco, vicepresidente di Assolombarda.  
 



Foto: Achille Colombo Clerici con l'On. Giudo Podesta'


       ASSOEDILIZIA - Property Owners' Association Milan Italy



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DIA Napoli. CONFISCATI I BENI DI UN IMPRENDITORE CONTIGUO AL CLAN DEI CASALESI

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CAMORRA: OPERAZIONE DELLA D.I.A. NEL SETTORE DEI RIFIUTI. CONFISCATI I BENI DI UN IMPRENDITORE CONTIGUO AL CLAN DEI CASALESI

E’ in corso, da parte del Centro Operativo DIA di Napoli, la confisca di beni per il valore di circa 10 milioni di  euro in esecuzione di un decreto emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere - Sez. Misure di Prevenzione - a seguito di una richiesta del P.M. della D.D.A. di Napoli nei confronti di SARNATARO Raffaele, nato a Napoli il 22.07.1957, imprenditore sin dal 1984 operante nel settore della raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti.
Nei confronti di SARNATARO vennero condotte, agli inizi del 2000, indagini di p.g., coordinate dalla D.D.A. di Napoli, finalizzate alla scoperta di attività di riciclaggio effettuata da sodalizi criminali operanti nel territorio casertano. Il SARNATARO Raffaele in data 28.8.2000 venne tratto in arresto in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal GIP del Tribunale di Napoli, in quanto, in qualità di appartenente all’associazione camorristica  “ La Torre”, operante in Mondragone ed in altre parti del territorio nazionale, aveva agevolato il predetto sodalizio nell’intrattenere rapporti con la P.A. in apparenza puliti. Le indagini avevano permesso di appurare che il SARNATARO, grazie all’appoggio del clan La Torre, si era aggiudicato un cospicuo appalto per il servizio di prelievo e smaltimento dei rifiuti presso alcuni comuni fra cui Mondragone (Ce) sversati nella discarica BORTOLOTTO, di sua proprietà, ubicata nel comune di Castelvolturno (Ce):
La D.I.A. ha accertato che l’accordo fra il clan LA TORRE e il SARNATARO assicurava a quest’ultimo il conseguimento di appalti presso vari comuni per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani in cambio di una partecipazione del clan agli utili. Ciò garantiva la realizzazione di profitti per circa 1 miliardo e mezzo di lire annui, la metà della quale veniva incassata dal SARNATARO, proprietario della discarica, e la restante metà spettava al clan LA TORRE, che conseguiva guadagni di circa 60 milioni di Lire mensili. In questo modo SARNATARO, che era legato da rapporti consolidati negli anni con il capo clan Augusto la Torre, per tre decenni aveva potuto gestire la discarica BORTOLOTTO nel quale venivano smaltiti, per un dato periodo, anche rifiuti provenienti da altre regioni d’Italia.

Il Direttore pro-tempore della D.I.A., in data 12 marzo 2001 inoltrò al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere -Sezione Misure di Prevenzione, una proposta di misura di prevenzione accolta con i decreti di sequestro nr. 78 del 04 maggio 2004 e 107 del 01 luglio 2004 con i quali venivano sottratti al soggetto numerosi beni e veniva disposta, altresì, la misura di prevenzione della sorveglianza speciale della P. S. con obbligo di soggiorno nel comune di Napoli per la durata di anni due.
Con il decreto nr.99/2006 Reg. Decr. il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere in data 01.06.2006 dispose, a completamento della procedura, la confisca dei beni.
Tuttavia l’VIII sezione della Corte di Appello di Napoli, in data 31.01.2012 con decreto 191/06 aveva annullato il provvedimento del citato tribunale ritenendo non  più attuale la pericolosità sociale del soggetto.

Con l’introduzione legislativa del “pacchetto sicurezza 2009” della norma[1], riprodotta all’art 18 del nuovo codice antimafia (dec. Legvo. 159/2011) il P.M. della D.D.A inoltrava una nuova proposta di applicazione della misura di prevenzione nei confronti del patrimonio del soggetto (una sorta di actio in rem cioè ritenendo“pericoloso il patrimonio accumulato durante la mafiosità”) che è stata prontamente accolta dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

I beni sottoposti a confisca, il cui valore stimato è di circa 10 milioni di €, sono i seguenti:

·        immobili siti in via Crispi in Napoli, in Anacapri ed Olbia;
·        capannone industriale in Secondigliano;
·        il capitale sociale ed i beni strumentali all’attività della società “CAPRILE “ s.r.l.,iscritta alla camera di commercio di Napoli al nr. Rea 652547 e con sede in Anacapri alla via Rio Caprile nr. 13;
·        il capitale sociale ed i beni strumentali all’attività della società“ IRIS “ s.r.l., sede in Roma alla Via Siria nr. 20, scala C, int. 2 e con attività di costruzione e gestione di opere edilizie;
·     quote di partecipazione nelle seguenti società:
S.r.l. SO.GE.RI, con sede legale in Napoli,
S.r.l. IL CASTAGNARO, con sede in Napoli;
S.r.l. CO.VI.M. Costruzione Veicoli Industriali;
·      Titoli, autovetture e motocicli.


[1]Le misure di prevenzione personali e patrimoniali possono essere richieste e applicate disgiuntamente e, per le misure di prevenzione patrimoniali, indipendentemente dalla pericolosità sociale del soggetto proposto per la loro applicazione al momento della richiesta della misura di prevenzione.


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Luigi Palamara
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MANIFESTAZIONE ANTIMAFIA A VIADANA SABATO 15 FEBBRAIO

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Incontro Comitato Antimafia ViadanaOnest@ ►REGOLA PRINCIPALE : Niente simboli o bandiere di movimenti e partiti o di comitati riconducibili ad aree politiche, uniche bandiere sono il tricolore e lo stendardo comunale
► CORTEO ANTIMAFIA
- Luogo di ritrovo cittadini : Piazza Matteotti  (gazebo informativo - ritrovo organizzativo 15,00)
- Percorso del Corteo Antimafia :
Percorso corteo:
Piazza Matteotti
Via Cavallotti
Via D'azeglio Piazza Solferino (Lettura degli avvenimenti del 1992)
Vicolo Bedulli
Via Ettore Sanfelice Via Rocca
Piazza Manzoni
Piazza Matteotti
- Programma :
Ore 15,00 ritrovo comitato
Ore 17,00 ritrovo cittadini
Ore 17,15 partenza corteo
Ore 18,00 ritrovo in piazza Matteotti
- Particolari del Corteo:In tutte le abitazioni e negozi che desidereranno, chiediamo l'esposizione di un drappo o lenzuolo bianco in segno di partecipazione alla manifestazione, e un cartello con la scritta "Viadana dice no alle mafie"
Ogni cittadino può portarsi da casa una fiaccola o candela oppure vi sarà un gazebo in cui il Comitato distribuirà candele per fiaccolata.
 Inoltre per i bambini e gli adulti saranno distribuiti gratuitamente i palloncini della "Legalità" e  "No mafie"
Ogni cittadino se desidera può portarsi uno striscione che sia di riferimento alla lotta alla mafia o per la Legalità. Saranno ritirati eventuali cartelli offensivi o in contrasto col buon senso.
In testa del corteo ci sarà uno striscione con scritto "VIADANA DICE NO ALLE MAFIE"
A fine corteo in Piazza Matteotti breve saluto del Sindaco, del Vice Pres.Commissione Antimafia  Gaetti e Prof. Luigi Caracciolo
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PALERMO: RAPINA UN NEGOZIO DEL CENTRO E SI DA ALLA FUGA. 25ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI.

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Lunedì sera intorno alle 19.30 circa, una pattuglia di motociclisti del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Palermo stava percorrendo via Ruggero Settimo quando giunta all’altezza del negozio “Optissimo”, veniva richiamata dalle urla di una commessa che stava inseguendo un giovane, uscito di corsa dal negozio.

L’inseguimento durava poche centinaia di metri, fino a via Roma, dove il ragazzo veniva fermato ed identificato in PISANO Francesco palermitano classe 1989.

Ritornati all’interno del negozio, i militari apprendevano che il ragazzo pochi minuti prima, dopo essere entrato nel negozio con atteggiamento sospetto, si era diretto verso un espositore di occhiali da sole di una nota marca, e credendo di non essere notato, con una mossa fulminea li nascondeva nella tasca destra del giubbotto, incamminandosi verso l’uscita.

Una commessa avendo osservato quanto appena fatto dal giovane, si era portata verso la porta d’ingresso tentando di bloccare il PISANO, che pur di assicurarsi la fuga l’aveva spintonata con forza, facendola cadere per terra. Il giovane superate le barriere antitaccheggio, si disfaceva degli occhiali gettandoli in un cestino per i rifiuti, dopo averne danneggiato la placca antitaccheggio che aveva già staccato dall’astina degli occhiali.

Il PISANO accompagnato in caserma veniva tratto in arresto con l’accusa di rapina e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria tradotto all’Ucciardone.

Palermo, 12 febbraio 2014

 




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PALERMO: TENTA LA TRUFFA DELLO SPECCHIETTO, 31ENNE DENUNCIATO DAI CARABINIERI.

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Nella tarda mattinata di ieri la Centrale Operativa del Comando Provinciale di Palermo inviava in via Paruta una pattuglia del Nucleo Radiomobile dove un giovane riferiva di essere stato vittima di un tentativo di truffa ad opera di una persona a bordo di una BMW ancora presente sul luogo.

Giunti sul posto, i Carabinieri venivano avvicinati dal richiedente che riferiva di essere stato vittima di una tentata truffa, ad opera di una persona a bordo di un’autovettura BMW di colore grigio, fornendo contestualmente anche la targa.

Il denunciate mentre era alla guida della sua autovettura transitando in via Paruta, era stato chiamato da una persona che l’aveva accusato di avergli rotto lo specchietto retrovisore sinistro, quando invece non vi era stato nessun contatto tra i veicoli. Aggiungeva inoltre di aver ricevuto una richiesta di denaro per sistemare la questione del sinistro senza ricorrere alla denuncia alle rispettive assicurazioni. Dopo varie richieste, dapprima 130 € e poi di 50 € il denunciante si era allontanato con la scusa di andare a prendere i soldi. A distanza di qualche minuto, ripercorrendo la stessa strada in senso contrario, aveva notato che il conducente della BMW si trovava sempre posteggiato in via Paruta nella medesima posizione e guardando aveva constatato che quando transitavano le autovetture vicino alla sua, apriva e chiudeva lo specchietto sinistro in modo da farlo sbattere con le macchine in transito.

A questo punto i Carabinieri si avvicinavano al mezzo in questione nella quale era seduto alla guida, con motore spento e finestrino anteriore sinistro aperto, R.g. nato a Roma classe 1992 e domiciliato a Bagheria.

Ai militari bastava poco per constatare che lo specchietto dell’auto in questione era scheggiato, ma non vi erano tracce di vetro rotto per terra o nelle vicinanze, visto che si trovava in sosta nello stesso posto dove erano avvenuti i fatti pochi minuti prima, e che l’autovettura del denunciante non presentava segni di collisione.

A seguito di perquisizione R.g. veniva trovato in possesso di una banconota da 50 € contraffatta e sottoposta a sequestro, accompagnato in caserma, a seguito di accertamenti sulla targa della BMW, risultava l’autore di analoghe truffe denunciate a Partinico.

Rintracciate due delle persone truffate, queste, giunte negli uffici del Nucleo Radiomobile riconoscevano senza alcun dubbio la targa della BMW, utilizzata per il raggiro. In sede di denuncia, gli automobilisti riferivano che l’uomo si presentava alle vittime come rappresentante, oppure sotto falso nome, mettendo loro fretta in modo da approfittare del particolare momento per chiudere rapidamente la trappola, descrivendo fisicamente il conducente dell’auto, corrispondente in maniera inequivocabile a R.g. che veniva deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per tentata truffa e possesso di banconota falsa.

Palermo, 12 febbraio 2014

 




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Appoggio esterno, via dalla giunta. Non è affatto scontata la ricandidatura di Scopelliti

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 “Appoggio esterno, via dalla giunta. Non è affatto scontata la ricandidatura di Scopelliti” 
DICHIARAZIONE ON. GIUSEPPE CAPUTO (FI)

Le dichiarazioni rese dall’assessore al Personale Domenico Tallini riguardo all’auspicio che Scopelliti “ possa mettere in piedi un grande partito regionale in grado di inglobare tutte le anime del centrodestra Forza Italia compresa” trovano una ferma e decisa opposizione da parte del presidente della I° commissione regionale  Giuseppe Caputo secondo il quale “Forza Italia non ha assolutamente bisogno in Calabria di essere confusa in un magma informe guidato da Scopelliti. Anzi, di fronte all’arroganza e alla prosopopea manifestata dallo stesso, tendente a sfuggire il confronto con i nostri dirigenti, sarebbe opportuno che Forza Italia uscisse subito dalla giunta e desse eventualmente un appoggio esterno, per differenziare il nostro operato dai tanti problemi irrisolti che vive la CalabriaInoltre ritengo  non sia  assolutamente scontata la ricandidatura di Scopelliti, per una serie di ragioni,  per cui da subito bisognerà all’interno di Forza Italia avviare una seria discussione al fine di individuare una valida alternativa.  Sono fermamente convinto che al momento opportuno il nostro partito saprà indicare nominativi validi, in grado di portare freschezza, novità e reale cambiamento. L’obiettivo, quindi, deve essere andare oltre Scopelliti. Non si può continuare a vivacchiare. Se Scopelliti non ha più tempo e voglia di governare i problemi della Calabria, innamorato com’è del suo ruolo nazionale che, detto per inciso durerà poco, tragga le dovute conseguenze. Forza Italia non potrà continuare ad assistere impotente di fronte ai drammi di una regione tradita anche nelle sue speranze. I problemi continuano a restare irrisolti.  Scopelliti avrebbe dovuto effettuare il tagliando ai suoi assessori già da tempo, verificarne i limiti, eliminare le tante mediocrità, ripartire con il piede giusto. Non lo  ha fatto !”. 



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PLATANIA (Cz) - La parrocchia San Michele Arcangelo celebra la Giornata del malato

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PLATANIA (Catanzaro) - La parrocchia San Michele Arcangelo celebra la Giornata del malato

La parrocchia San Michele Arcangelo di Platania (Cz)  si accinge a celebrare la XXII “Giornata dell’ammalato” focalizzando  sulle persone malate bisognose di vicinanza, solidarietà e amore per superare le  difficoltà cui vanno incontro quotidianamente. È  una celebrazione non fine a se stessa ma ricca di spunti di meditazione e riflessione su una fascia sociale la cui sofferenza richiama la compassione di Gesù verso ogni umano dolore schiudendo il cuore alla fede e alla speranza. Per questo il malato non sarà sostenuto da vuote parole ma dall’umanità che faceva dire a San Camillo de Lellis che chi si avvicina ai fratelli chiamati a portare  la croce di Gesù deve avere il cuore nelle mani. «D’altra parte – afferma il parroco don Pino Latelli - è proprio distintivo  del cristiano andare fino alle “periferie esistenziali” a portare la Buona Notizia dell’amore di Dio. Lo sostiene con vigore Papa Francesco». La celebrazione dell’ammalato, che avverrà domenica 16 febbraio, avrà il culmine nella solenne Eucaristia delle ore 10.30 alla quale prenderanno parte tutti gli ammalati del centro cittadino e anche quelli delle contrade, accompagnati in Chiesa alcuni dai propri familiari e altri dai volontari della parrocchia. Nell’occasione  gli ammalati riceveranno il sacramento dell’Unzione degli infermi per assaporare la presenza consolante di Gesù, portatore di speranza e il conforto della fede sostenuto dalla preghiera e dall’affetto della comunità. «Si auspica – sottolinea il parroco don Pino Latelli – che venga promossa nelle varie parrocchie la giornata dell’ammalato,  per tener viva nei cuori dei battezzati e delle persone di buona volontà, l’attenzione verso le nostre sorelle e fratelli  sofferenti». Il  ricco calendario delle celebrazioni prevede  le visite agli ammalati nelle loro casa da parte del parroco don Pino Latelli e un gruppo di volontari , d’altronde già iniziate nella preghiera e in un crescendo di emozioni e di testimonianze sulla sofferenza che toccano il cuore di tutti i presenti. Sabato alle ore 17.00, inoltre, monsignor Giuseppe Ferraro, già direttore della Caritas della diocesi di Lamezia Terme, terrà nella stessa chiesa parrocchiale una riflessione sul messaggio di Papa Francesco per la XXII Giornata mondiale del malato Fede e carità. "...anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli" (1Gv 3,16).  A conclusione della speciale giornata, gli ammalati riceveranno un’artistica coroncina del santo  rosario di Papa Francesco mentre i bambini dell’Oratorio Benedetto XVI “Un tesoro per tutti”,  allieteranno tutti i presenti con  l’esecuzione di alcuni brani musicali.

Lina Latelli Nucifero

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Comando Provinciale Corpo Forestale dello Stato di Reggio Calabria Anno 2013,

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Attività operativa 2013 del Comando Provinciale

 

Impegnativa e fruttuosa l’attività operativa nell’anno appena trascorso in tutta la Provincia di Reggio Calabria grazie ai Comandi Stazione presenti su tutto il territorio provinciale ed al Nucleo investigativo,  coordinati dal Comando Provinciale.

 

 

 

Reggio Calabria – Il 2013 è stato un anno di lavoro intenso per gli uomini del Corpo Forestale dello Stato operativi quotidianamente su tutto il territorio di Reggio e provincia.

 

Prevenzione generale, tagli abusivi dei boschi, coltivazione di Cannabis, abbandono incontrollato di rifiuti speciali e pericolosi, gestione irregolare delle attività estrattive lungo i tratti medio vallivi dei torrenti, bracconaggio, abusivismo edilizio, forte incremento dei controlli nel settore agro-alimentare, gestione illecita di rifiuti costituiti da materiale ferroso, incendi boschivi, sono le attività che hanno maggiormente impegnato gli uomini dei Comandi Stazione del CFS, coordinati dal Comando Provinciale.

Nel corso del 2013 sono stati effettuati complessivamente poco più di 9000 controlli, nei quali è stata verificata la posizione di circa 4000 persone e 1400 autoveicoli.

Il personale dei Reparti territoriali, inoltre, ha effettuato poco più di 2.100 interventi a seguito di segnalazioni e denunce pervenute alla Centrale Operative per il tramite del numero di emergenza 1515.   

 

Nel settore dello smaltimento illecito dei rifiuti, soprattutto di quelli ferrosi, il contrasto alle attività di traffici illeciti si è caratterizzato per il salto qualitativo dell’attività investigativa condotta dal NIPAF (Nucleo Investigativo Polizia Ambientale e Forestale) del Comando Provinciale, sotto il coordinamento della D.D.A. della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, anche in materia di reati inerenti alla normativa fiscale. A tal proposito, a seguito di un’accurata attività d’indagine, si è proceduto al sequestro di quattro aziende che gestivano  illegalmente rifiuti speciali pericolosi e demolizione di veicoli fuori uso.

 

Per quanto riguarda il settore del furto di rame, è stata attuata una campagna di controlli, anche in collaborazione con altre forze di polizia, finalizzata alla prevenzione e repressione, con sequestro di una notevole quantità di materiale oggetto di attività furtiva, soprattutto ai danni dell’ENEL.

In questo ambito, di notevole rilievo l’operazione denominata “Oro Rosso”, portata a termine nel mese di settembre, condotta dal NIPAF in sinergia con i Comandi Stazione operanti nella Piana di Gioia Tauro e diretta dalla Procura di Palmi, con la collaborazione dei vertici ENEL, per smantellare una delle più importanti centrali di ricettazione di rame di provenienza illecita operanti nella provincia di Reggio Calabria (nello specifico cavi di rame provenienti dalle linee elettriche).

L’operazione “Oro Rosso” ha visto l’arresto di due soggetti e il sequestro di una grossa azienda con un patrimonio valutato alcuni milioni di euro.

 

Altra importante attività, volta al contrasto della criminalità organizzata, è stata quella finalizzata alla repressione di alcuni fenomeni illeciti nel settore agro-ambientale, fra cui il cosiddetto fenomeno delle “Vacche Sacre”: la riproduzione incontrollata del bestiame ed il loro pascolo indiscriminato, che invade a volte le proprietà private, provocano infatti non solo notevoli danni alle colture, ma anche l’intralcio di sedi stradali e percorsi ferroviari, mettendo a serio rischio l’incolumità pubblica.

Altro dato da non sottovalutare riguarda il fenomeno connesso alla macellazione clandestina e alla vendita al dettaglio di carni prive di controlli veterinari e sanitari in genere. In tal senso sono stati effettuati numerosi controlli all’intera filiera, unitamente al personale veterinario dell’ASP di Reggio Calabria.

 

Per quanto concerne l’antibracconaggio è stata condotta un’importante operazione in collaborazione con il Nucleo Operativo Antibracconaggio dell’Ispettorato generale del Corpo forestale. L’attività investigativa ha portato al sequestro di oltre 700 esemplari di fauna selvatica protetta, costituita da mammiferi, rettili ed uccelli, nonché alla denuncia a piede libero di un soggetto che svolgeva abusivamente l’attività di imbalsamatore. Gli animali sequestrati, in parte imbalsamati ed in parte congelati, appartenevano per lo più a specie di fauna protetta, considerata non cacciabile.

 

In ambito venatorio sono stati eseguiti accertamenti di violazioni amministrative, riguardanti prevalentemente il possesso dei documenti necessari per il corretto esercizio della caccia e del rispetto di altre disposizioni di legge.

Per gli illeciti penali si è trattato di fenomeni di bracconaggio, quali l’utilizzo di richiami di tipo vietato o di reti ed altre attrezzature per l’esercizio dell’uccellagione. Complessivamente sono state redatte 51 Comunicazioni di notizia di reato, denunciate 46 persone, sequestrati 40 fucili, 2 trappole, 8 reti, 56 animali vivi, 759 animali morti e 24 richiami acustici.

In alcuni casi è stato contestato il porto abusivo di fucile da caccia con matricole abrase utilizzate per l’uccisione del falco pecchiaiolo (adorno), oltre che di altri migratori, che attraversano i territori della provincia durante la migrazione.

 

Molti i controlli  effettuati anche presso esercizi commerciali fissi ed itineranti destinati alla vendita di esemplari di animali d’affezione che rientrano nella normativa CITES, e quindi sottoposti ad un particolare regime di protezione, in collaborazione anche con altre forze di polizia e con il personale medico veterinario dell’A.S.P.

A seguito di tale attività, oltre a contestazioni inerenti l’esercizio abusivo della professione di veterinario, un soggetto è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria per detenzione per fini di vendita di esemplari di fauna appartenenti a specie particolarmente protette ai sensi della CITES, in applicazione della Convenzione  di Washington sul commercio di animali e piante minacciate d’estinzione.

 

In campo urbanistico, le attività di controllo hanno portato al deferimento di 27 soggetti ed al sequestro di diversi immobili, in 23 distinte operazioni. In una di queste, sono state sequestrate due lussuose ville nel territorio del comune di Scilla, costruite su un area di  notevole pregio ambientale e naturalistico.

Nel settore della gestione dell’attività estrattiva sono stati eseguiti accurati controlli che hanno condotto alla segnalazione all’Autorità Giudiziaria di 18 persone ed al sequestro di aree di scavo e di numerosi mezzi pesanti idonei all’attività di estrazione.

 

Notevole è stata l’attività rivolta alla prevenzione e repressione della produzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Nel mese di agosto, personale del NIPAF, unitamente a quello dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità,  a seguito di una intensa attività di controllo del territorio, ha rinvenuto diverse piantagioni di cannabis nelle zone impervie dell’Aspromonte jonico, coltivazioni che avrebbero portato alla criminalità locale notevoli guadagni.

 

Nel settore delle illecite utilizzazioni boschive, sono stati tratti in arresto quattro soggetti dipendenti di una ditta del settore, sorpresi ad eseguire  tagli all’interno di una vasta area boscata di rilevante pregio naturalistico e, soprattutto, idrogeologico, causando inoltre un danno economico di migliaia di euro. Agli stessi è stato contestato il reato di furto aggravato e danneggiamento.

Complessivamente, nel settore, sono state elevate 57 sanzioni amministrative per un importo pari ad euro 88.500 e 14 comunicazioni  di notizie di reato.

 

Particolare attenzione è stata anche rivolta alla prevenzione e repressione degli incendi boschivi. In questo campo, il Comando Stazione di Melito Porto Salvo, dopo un’attenta attività investigativa e durante lo svolgimento dell’attività di controllo del territorio finalizzata a tale scopo, ha tratto in arresto un pastore per avere provocato intenzionalmente un incendio boschivo; soggetto che peraltro già in passato era stato sorpreso ad appiccare il fuoco in una zona boscata. Il processo, già conclusosi nel suo primo grado di giudizio, ha visto la condanna dell’incendiario a tre anni di reclusione, oltre ad altre pene accessorie.

 

 

Imponente attività di controllo è stata effettuata presso tutte le categorie di operatori della filiera agroalimentare con verifiche alla produzione, trasformazione ed alla vendita finale dei prodotti, con riferimento ai prodotti a marchio tutelato (DOP, IGP, STG).

Duecento controlli hanno interessato la corretta etichettatura degli alimenti e la rintracciabilità obbligatoria degli stessi e sono state elevate sanzioni amministrative per circa 146.000 euro.

Durante lo svolgimento di tale attività volta alla tutela dei consumatori e delle produzioni agroalimentari di qualità, dopo un’intensa attività investigativa, personale del NAF - Nucleo Agroalimentare Forestale ha effettuato controlli presso un’azienda operante nella produzione di concentrati di succhi di frutta, dove è stato accertato che ingenti quantitativi  di concentrato di succo d’arancia e di derivati dalla polpa di arancia di origine estera venivano rivenduti fraudolentemente sia sul mercato nazionale che estero come prodotti di origine italiana. Al responsabile è stato contestato il reato di frode in commercio e falso in atto pubblico per aver dichiarato un’origine dei prodotti venduti diversa da quella reale. Nella stessa azienda inoltre sono stati rinvenuti concentrati di frutta in  pessime condizioni di conservazione.

 

Sono state individuate attività illecite nella gestione dello scarico di acque reflue provenienti da insediamenti abitativi, nonché lo scarico di rifiuti liquidi da parte di aziende agrumarie. Inoltre nel corso dei controlli presso alcuni depuratori comunali è stata contestata l’illecita gestione di rifiuti.

 

Nell’ambito dell’attività del Corpo Forestale dello Stato della provincia reggina, è da sottolineare la sinergia investigativa ed operativa con le altre forze di polizia e con il personale afferente ad altre strutture del Corpo distribuite capillarmente anche in altre province della regione, come Catanzaro e Vibo Valentia.

 

La conoscenza, il costante ed accurato controllo del territorio da parte degli uomini e delle donne del Corpo Forestale dello Stato, consente non solo di prevenire e reprimere reati di natura ambientale ma anche di dare un importante contributo alla prevenzione generale e repressione di illeciti ai danni del patrimonio personale.

 








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