Quantcast
Channel: MNews.IT
Viewing all 6567 articles
Browse latest View live

Il Maresciallo Aiutante VIVONA ha assunto il comando della Stazione Carabinieri di Spadafora

$
0
0
Compagnia Carabinieri di Milazzo: il Maresciallo Aiutante VIVONA ha assunto il comando della Stazione Carabinieri di Spadafora (ME).


Il M.A.s.UPS VIVONA Antonino Claudio, 46 anni, originario di Trapani si è insediato al Comando della Stazione Carabinieri di Spadafora.


Nel suo percorso formativo il sottufficiale ha frequentato la Scuola Marescialli di Velletri e Firenze, ha poi prestato servizio per 26 anni in reparti della Calabria, dapprima come vice Comandante in importanti Stazioni come quelle di Scalea (CS) e Reggio Calabria, poi si è occupato di complesse attività d’indagine ai Nuclei Operativi di Cosenza, Vibo Valentia e Villa San Giovanni. Infine ha Comandato la Stazione di Campo Calabro (RC) e negli ultimi 2 anni è stato Comandante della Stazione ad Amantea (CS). Una carriera delineatasi in territori di grande interesse operativo, nei quali il Maresciallo Vivona ha sviluppato grandi capacità investigative, dimostrandosi sempre capace ed appassionato del lavoro svolto.


San Piero Patti. Piantagione di canapa indiana: arrestato dai Carabinieri.

$
0
0
Compagnia di Patti

     San Piero Patti (Messina). Piantagione di canapa indiana: arrestato dai Carabinieri.



Ancora un colpo contro la coltivazione della canapa indiana messo a segno dai Carabinieri della Compagnia di Patti.

Questa volta ad entrare in azione alle prime luci dell’alba sono stati i militari della Stazione di San Piero Patti, che dopo alcuni giorni di appiattamenti e pedinamenti sono arrivati all’obiettivo.

CAMPANA CARMELO, classe ‘65, già noto alle Forze dell’ordine, aveva realizzato in un terreno di sua proprietà, sito in contrada Linazza, una vera e propria piantagione di cannabis indica, con tanto di area per la lavorazione.

I Carabinieri, dopo una lunga e minuziosa perquisizione, hanno scovato la coltivazione illecita composta da circa 140 piantine di Cannabis  di varie dimensioni. La particolarità di questa piantagione sta nel fatto che le piante erano appositamente sparse su tutto il terreno ed occultate in mezzo a vegetazione di altro genere, quindi di difficile individuazione.

Già da alcuni giorni l’attività investigativa aveva fornito validi elementi per ritenere che CAMPANA nascondesse qualcosa di illecito, ed il blitz di ieri ha confermato i sospetti degli investigatori.

In aggiunta alle piante sono stati scovati all’interno dell’abitazione, occultati fra dei mattoni di muratura, un barattolo contenente sostanza in fase di lavorazione, due panetti di hashishper un totale di circa 1 Kg e 200 grammi ed un contenitore di liquido estratto dai papaveri. Inoltre sono stata rinvenuti una serie di contenitori metallici utilizzati per la lavorazione della sostanza stessa.

Il CAMPANA, su disposizione del  Pubblico Ministero della Procura di Patti D.ssa Francesca Bonanzinga, è stato condotto presso le camere di sicurezza della Compagnia di Patti in attesa della convalida dell’arresto, che avverrà in mattinata.


Nel contrasto al traffico di sostanze stupefacenti il Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina impiega notevoli risorse in termini di uomini e mezzi e predispone numerose attività investigative e preventive che vengono poi materialmente eseguite dalle Compagnie dipendenti, tra cui anche quella di Patti. 

Reggio Calabria, Operazione Cilea; 13 gli arresti

$
0
0
OPERAZIONE “CILEA” 17 luglio 2014 Reggio Calabria e Roma. E’ in corso un’operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma e di Reggio Calabria che, dopo due anni d’indagini , stanno dando esecuzione a 13 ordinanze di custodia cautelare di cui 9 in carcere e 4 agli arresti domiciliari emesse dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria a carico di un gruppo criminale specializzato nei furti di ingente valore ai danni principalmente di gioiellerie e abitazioni private di facoltosi. Gioielli e preziosi, i principali obbiettivi della “banda” che su Roma e Reggio Calabria ha messo a segno diversi colpi. Individuati basisti e ricettatori con il rinvenimento di refurtiva. 

Tra gli obbiettivi della “banda” scoperta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma e di Reggio Calabria che stanno dando esecuzione a 13 ordinanze di custodia cautelare di cui 9 in carcere e 4 agli arresti domiciliari emesse dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria vi è anche il Teatro “Cilea” di Reggio Calabria situato nel centro della città, ove nella sera del 2 novembre 2011 le informazioni in possesso dei criminali avevano confermato la presenza degli incassi delle ultime serate per una cifra ingente. 


Sfruttando il ruolo di badante di una degli arrestati nonché l’attività lavorativa di alcuni basisti operativi soprattutto tra Reggio Calabria e Roma, la “banda” riusciva ad ottenere informazione circa la refurtiva e le modalità di elusione degli impianti di allarme di abitazioni private e gioiellerie. Sfruttando competenze nel campo dell’elettronica venivano manomessi ed inertizzati i sistemi di difesa passiva dei vari obbiettivi. L’indagine ha documentato una grandissima capacità organizzativa del gruppo con ruoli assegnati nei vari settori. 

I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che sarà tenuta alle ore 11.00 di questa mattina presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria in via Aschenenz nr.3..

Caltanissetta, sequestrati i beni a Lombardo Leonardo di Marianopoli

$
0
0
MAFIA: AGGRESSIONE AI PATRIMONI MAFIOSI.

La Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta confisca terreni e fabbricati per un valore di un milione di Euro


                 

Personale della Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta sta procedendo all’esecuzione di un decreto di confisca emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Caltanissetta - Sez. Misure di Prevenzione -, a seguito della proposta per l’irrogazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale del Direttore della D.I.A., Arturo DE FELICE, nei confronti di LOMBARDO Leonardo, 62enne di Marianopoli, personaggio di spicco dell’organizzazione mafiosa di cosa nostra operante in quel centro, facente capo al noto boss Giuseppe Piddu MADONIA.

Oggetto del provvedimento sono terreni ed immobili, per un valore di circa un milione euro, costituiti da una villa e nr. 15 appezzamenti di terreno con annessi fabbricati, situati a cavallo dei territori di Caltanissetta e Petralia Sottana (PA).

La figura del LOMBARDO quale personaggio gravitante nell’orbita mafiosa di cosa nostra, emerge nel contesto dell’operazione “DESERTO”, condotta dai Carabinieri del R.O.S. di Caltanissetta e conclusasi nel settembre del 2005 con l’emissione da parte del GIP del Tribunale di Caltanissetta di 12 ordinanze di custodia cautelare, nell’ambito della quale il LOMBARDO veniva arrestato per associazione mafiosa e successivamente condannato per lo stesso reato a 3 anni e 4 mesi dalla Corte d’Appello di Caltanissetta che, nella relativa sentenza, ne ha illustrato ampiamente il ruolo di spicco da lui rivestito in seno alla famiglia mafiosa di Marianopoli.

Il ruolo apicale dallo stesso assunto è stato ben illustrato da diversi collaboratori di giustizia, tra cui Ciro Vara, Antonino Giuffrè, Calogero Rinaldi e Messina Leonardo.



Caltanissetta, 17 luglio 2014

Trasferita la farmacia comunale in via Turati

$
0
0
Da qualche giorno è operativa in via Turati a Polistena la nuova farmacia comunale, trasferita a seguito della decisione assunta dall'Amministrazione Comunale con l'intento di rilanciare la propria iniziativa di servizio sul territorio.

L'Amministrazione Comunale ha pensato di ricollocare la nuova farmacia in un luogo più accessibile che certamente contribuirà ad incrementare il volume delle attività.

La cerimonia di apertura ha registrato la presenza dell'amministratore dott. Alessandro Mileto, del socio di maggioranza rappresentato dal Sindaco di Polistena dott. Michele Tripodi, e dei soci privati dott.ssa Rosa Luppino e dott.ssa Francesca Leone.


Il Sindaco di Polistena Michele Tripodi a margine della cerimonia di inaugurazione ha dichiarato: "Con questa scelta lungimirante sulla quale abbiamo lavorato per tanto tempo superando ogni difficoltà, finalmente un immobile abbandonato spesso in passato oggetto di danneggiamenti, viene restituito alla collettività sotto forma di servizi sanitari. Già qualche mese fa è stato trasferito in via Turati il servizio SUEM 118, ora la farmacia comunale, entro settembre perfezioneremo il trasferimento dei poliambulatori e dell'UVM. Un traguardo per la città di Polistena che consentirà ad un'intera e popolosa area urbana di poter essere riqualificata e valorizzata con nuovi servizi rivolti ai cittadini, ed al contempo un impegno concreto a supporto della sanità pubblica. Ringraziamo tutti coloro, in primis l'amministratore e gli altri soci, che hanno contribuito affinché potessimo raggiungere tale obiettivo."




Polistena (Reggio Calabria) lì 16/07/2014

Arrestato, Luigi Spataro, il mago delle truffe

$
0
0

Arresto latitante mago delle truffe.

I Carabinieri della Compagnia di Locri hanno arrestato a Torino il ricercato Luigi Spataro.
61enne, era latitante da 3 anni. Deve scontare oltre nove anni di reclusione per una serie innumerevole di truffe commesse in tutt’Italia dal 1971.

Luigi Spataro
Questa mattina i militari della Stazione di Locri (Reggio Calabria), unitamente a personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Locri, hanno tratto in arresto a Torino, a seguito di mirata attività investigativa, il pluripregiudicato, originario di Locri, Luigi Spatarocl. ’53, irreperibile dal 2011, dovendo il medesimo espiare una pena di nove anni e 27 giorni di reclusione. Dalle prime ore dell’alba infatti, con l’ausilio del personale della Compagnia Carabinieri di Torino San Carlo, i militari hanno eseguito 6 perquisizioni domiciliari simultanee su altrettanti obiettivi siti nella zona centrale della città della Mole, tutti riconducibili ad una donna originaria della Locride, ignara della reale identità del prevenuto, con cui il latitante si era messo in contatto negli ultimi giorni, e questa mattina è stato sorpreso proprio mentre faceva colazione in un bar di fronte ad un appartamento preso in affitto sotto falso nome.


Numerosi sono i reati contestati allo Spataroa partire dal 1971 ad oggi: oltre alla falsità in titolo di credito continuato, ricettazione in concorso, violazione delle disposizioni a tutela dell’Ordine Pubblico, ricettazione, falsità in scrittura privata, egli si è reso responsabile di una serie innumerevole di truffe, inizialmente nei confronti soprattutto di anziani per poi specializzarsi nelle truffe on line: in particolare, egli era uso proporre la vendita di oggetti di ogni genere sui siti internet per poi, dopo aver incassato il controvalore, sparire.


Non era la prima volta che l’uomo era riuscito a fuggire alle forze dell’ordine: infatti, già nel 2004, quando era stato autorizzato a recarsi senza scorta dal Carcere di Milano San Vittore, ove era detenuto, a Locri per proseguire il periodo di detenzione in regime di arresti domiciliari, aveva fatto perdere le  proprie tracce. Per tale motivo, nel 2007, era stato emesso un decreto di revoca dell’applicazione della misura alternativa della detenzione domiciliare e contestuale accompagnamento in carcere dall’Ufficio del Magistrato di Sorveglianza di Varese, nonché l’ordine di esecuzione di pene concorrenti emesso nel 2008 dalla Procura della Repubblica di Pescara, dovendo il medesimo espiare la pena residua di anni 5, mesi 8 e giorni 15 di reclusione per diversi reati contro il patrimonio commessi tra gli anni 2000–2004 nelle Province di Pescara, Livorno, Torino e Roma. Ricercato dal 2007, e più volte segnalato in Ungheria, Germaniae Belgio, il 1°.5.2011, i Carabinieri della Stazione di Locri riuscirono ad arrestarlo una prima volta sorprendendolo in questo centro, a pranzo a casa della figlia. Ora, sempre grazie ai Carabinieri di Locri, lo Spataropotrà finalmente pagare il suo debito di giustizia “per intero”.



Dal 30 dicembre 2011, data in cui la Procura della Repubblica di Avezzano (AQ) ha emesso un nuovo provvedimento di esecuzione con cui è stata rideterminata la pena residua complessiva in quella attuale, lo Spatarorisultava di fatto irreperibile, fino a quando questa mattina i militari lo hanno sorpreso davanti a un caffè “amaro”.

Da ELISA alle Smart City: per un nuovo governo del territorio

$
0
0
Il ministro Lanzetta è intervenuto il 16 luglio  al convegno "Da Elisa alle Smart City: per un nuovo governo del territorio", organizzato a  Genova  dal Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie attraverso il Programma "Enti Locali Innovazione di SistemA" (ELISA). Il punto sul Programma Elisa si ricollega inoltre alla nuova prospettiva della programmazione dei Fondi strutturali europei 2014-2020,
I progetti sono stati analizzati nella Ricerca LaboratorioeGovernment, sviluppata in collaborazione fra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la School of Management del Politecnico di Milano e Invitalia.

“È necessario potenziare la diffusione e la messa in rete delle buone pratiche di eGovernment sul territorio, in una logica di scala nazionale”: è il messaggio del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Maria Carmela Lanzetta, in occasione del convegno "Da ELISA alle Smart city".

"Il nostro impegno è dare risalto e promuovere la diffusione e lo sviluppo incrementale delle soluzioni, sviluppando meccanismi di collaborazione inter-istituzionale multi-livello che favoriscano l'ammodernamento del Paese", ha detto il Ministro, evidenziando l'opportunità presentata dalla fase di riforme che stiamo attraversando, con cambiamenti in corso sia nella governance del territorio sia nella pubblica amministrazione.
"La messa in rete delle buone pratiche diventerà una delle principali direttrici di azione, uno dei principali modi di aggiungere valore a livello locale nella gestione di molti processi di servizio, a costo molto ridotto e senza inutili duplicazioni di progettualità, che tanto spesso hanno fatto spendere inutilmente risorse pubbliche per inventare due volte la stesa cosa in luoghi diversi", ha aggiunto il Ministro Lanzetta.

"L'obiettivo di questa politica non sarà il governo elettronico, ma il governo efficiente. Bisogna superare una logica specialistica ormai insostenibile, che vuole l'agenda digitale un che di separato dallo sforzo di modernizzazione istituzionale e organizzativa - ha detto Lanzetta - Bisogna invece rendersi conto che le tecnologie sono solo un modo, e il più potente, di avere in tempi brevi un'amministrazione più efficiente e meno costosa".

Roma, 17 luglio 2014


Lo studio, condotto su 80 Enti e 17 casi, oltre a quantificare la portata delle azioni promosse dagli Enti Locali a favore del territorio, ha rilevato i modelli organizzativi gestionali che supportano al meglio i progetti innovativi per la Pubblica Amministrazione in una logica di sistema.

Le aree di intervento del Programma Elisa:

  • gestione integrata della logistica e della infoMobilità nel trasporto pubblico locale, mobilità urbana ed extraurbana;

  • sistemi di misurazione per la valutazione della qualità dei servizi erogati dagli Enti Locali;

  • gestione digitale integrata dei servizi degli enti locali in materia fiscale e catastale attraverso modelli di cooperazione applicativa a livello locale, regionale e nazionale. 

I risultati:


  • 600 Enti coinvolti tra Comuni, Province e Regioni e oltre 1.000 funzionari

  • 70 soluzioni disponibili per il riuso nella Pubblica Amministrazione in un'ottica Smart City

  • Community di Enti Locali per gestire le evoluzioni e la sostenibilità delle soluzioni organizzative e software realizzate.

Messina, disarticolata una associazione dedita al traffico di droga, 10 gli arresti

$
0
0
Messina: DISARTICOLATA DAI CARABINIERI ASSOCIAZIONE DEDITA AL TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI.


NELLE PRIME ORE DI GIOVEDÌ 17 LUGLIO 2014, NEI COMUNI DI MESSINA, VENETICO (ME) E PALAGONIA (CT), I CARABINIERI DEL REPARTO OPERATIVO-NUCLEO INVESTIGATIVO DEL COMANDO PROVINCIALE DI MESSINA, COADIUVATI DA QUELLI DELLE COMPAGNIE CC DI MESSINA CENTRO, MILAZZO (ME), MESSINA SUD, TAORMINA (ME), BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME) E PALAGONIA (CT), STANNO DANDO ESECUZIONE A 11 MISURE CAUTELARI PERSONALI (DI CUI 5 IN CARCERE , 5 AGLI ARRESTI DOMICILIARI ED 1 OBBLIGO DI DIMORA) NEI CONFRONTI DI SOGGETTI A VARIO TITOLO INDAGATI PER ASSOCIAZIONE FINALIZZATA AL TRAFFICO ILLECITO DI COCAINA, HASHISH E MARIJUANA E PER SPACCIO DI SOSTANZE STUPEFACENTI IN CONCORSO.



I DETTAGLI SARANNO RESI NOTI NEL CORSO DI UNA CONFERENZA STAMPA ALLE ORE 11.00 ODIERNE PRESSO IL COMANDO PROVINCIALE DI MESSINA TENUTA DAL SOSTITUTO PROCURATORE DELLA DDA DI MESSINA DOTT. GIUSEPPE VERZERA.


Sinopoli, ucciso in un agguato un bracciante agricolo

$
0
0
AGGUATO IN CALABRIA, BRACCIANTE UCCISO A COLPI ARMA DA FUOCO Nel 2001 aveva assassinato la moglie in ospedale. Indagano i carabinieri - 


SINOPOLI (REGGIO CALABRIA), 17 luglio 2014- Un bracciante, Francesco Antonio Alvaro, di 39 anni, è stato ucciso, a Sinopoli, in un agguato portato a termine con numerosi colpi d'arma da fuoco mentre stava accudendo alcuni animali. Nel 2001 Alvaro aveva assassinato a coltellate la moglie Domenica Penna (23) mentre era ricoverata in ospedale. Dopo un periodo di detenzione era stato scarcerato. Secondo gli investigatori era imparentato con esponenti della cosca di 'ndrangheta degli Alvaro. Indagano i carabinieri

Il cadavere di Alvaro è stato trovato in un terreno nelle vicinanze del cimitero di Sinopoli. Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri della Compagnia di Palmi, l'omicidio è stato compiuto verso le 6. Alvaro stava accudendo alcuni animali quando qualcuno, forse una sola persona, gli ha sparato contro due colpi di fucile uccidendolo sul colpo. La vittima, secondo gli investigatori, era imparentato con l'omonima cosca ma non avrebbe avuto un ruolo di rilievo. La sera del 4 giugno 2001, Alvaro andò a trovare la moglie ricoverata nell'ospedale di Scilla per crisi ansiose di cui soffriva da tempo. Rimasto solo con lei l'aveva poi accoltellata fuggendo subito dopo. Francesco Antonio Alvaro si era poi costituito alcuni giorni dopo in Questura a Reggio Calabria.

Le notizie del 17 luglio 2014

$
0
0
LOMBARDIA: INCHIESTA SU MARONI; CIRIELLO, ANDRÒ DAVANTI A PM  - MILANO, 17 LUG - Giacomo Ciriello, il capo della segreteria del Pirellone indagato assieme al Governatore lombardo Roberto Maroni nell'inchiesta della Procura di Busto Arsizio (Varese) con al centro presunte irregolarità nell'assegnazione di due contratti, ha voluto ribadire, attraverso il suo legale, la sua volontà di sottoporsi all'interrogatorio davanti ai pm nei prossimi giorni. Ciriello ha ricevuto un invito a comparire dai pm per presentarsi in Procura due giorni fa, ma per un disguido l'appuntamento è saltato ed è stato rinviato. I magistrati lo attendevano ieri mattina. Il suo legale, però, ha comunicato che ieri non era il giorno previsto per l'interrogatorio e che sta concordando un'altra possibile data con i pm. Ciriello è indagato per induzione indebita assieme a Maroni per le presunte pressioni su funzionari di Expo 2015 spa e di Eupolis per far ottenere due contratti a due ex collaboratrici del Governatore.

MAFIA: CONFISCATI BENI A MAFIOSO NISSENO - PALERMO, 17 LUG - La Dia di Caltanissetta sta eseguendo un decreto di confisca del tribunale di Caltanissetta nei confronti di Leonardo Lombardo, 62 anni, di Marianopoli (Cl), considerato dagli inquirenti «personaggio di spicco dell'organizzazione mafiosa di Cosa nostra facente capo al boss Giuseppe Piddu Madonia». Sono stati confiscati beni, per un valore di circa un milione euro, costituiti da una villa e 15 appezzamenti di terreno con annessi fabbricati, situati a cavallo dei territori di Caltanissetta e Petralia Sottana (Pa). Lombardo è stato condannato per mafia a 3 anni e 4 mesi dalla Corte d'Appello di Caltanissetta che nella sentenza ha illustrato il ruolo di spicco da lui rivestito nella famiglia mafiosa di Marianopoli.

CRIMINALITÀ:FURTI IN GIOIELLERIE E CASE DI FACOLTOSI,ARRESTI Carabinieri sgominano banda attiva a Roma e Reggio Calabria  - REGGIO CALABRIA, 17 LUG - Un'operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Roma e di Reggio Calabria è in corso per l'esecuzione, dopo due anni d'indagini, di 13 ordinanze di custodia cautelare di cui 9 in carcere e 4 agli arresti domiciliari emesse dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Procura. Gli arrestati sono ritenuti componenti di un gruppo specializzato in furti di ingente valore ai danni principalmente di gioiellerie e abitazioni private di facoltosi. Gioielli e preziosi i principali obbiettivi della «banda» che a Roma e Reggio Calabria ha messo a segno diversi colpi. I carabinieri hanno anche individuato basisti e ricettatori con il rinvenimento di refurtiva. L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata ai furti e alla ricettazione.

CALCIO: EX FIDANZATA MARADONA FERMATA DOPO DENUNCIA FURTO DEL PIBE DE ORO = SECONDO L'EX NUMERO 10 LA DONNA GLI AVREBBE SOTTRATTO GIOIELLI PER 400MILA DOLLARI Buenos Aires, 17 lug. - - L'ex fidanzata di Diego Maradona, Oliva Rocio, è stata fermata nella notte dall'Interpol all'aeroporto Ezeiza di Buenos Aires con l'accusa di furto avanzata il mese scorso dallo stesso Maradona, è quanto riporta l'agenzia Telam. L'ex calciatore ha denunciato Oliva Rocio alle autorità giudiziarie di Dubai per il presunto furto di alcuni orologi, un computer, cellulari e gioielli. Il legale di Maradona, Matias Morla, ha reso noto che il valore complessivo degli oggetti rubati si aggira attorno ai 400mila dollari. La donna, ex giocatrice di calcio femminile, è stata fermata al suo arrivo dal Brasile dove aveva seguito per una televisione i Mondiali. «La denuncia di Maradona è stato effettuata lo scorso 8 giugno a Dubai a cui è seguito un mandato di cattura il 9 luglio», fa sapere una fonte giudiziaria di Dubai. La notizia è stata data dalla stessa ragazza che da un bagno dell'aeroporto ha chiamato telefonicamente i media per denunciare l'accaduto e dare la sua versione dei fatti.

PIZZO A CASA DI PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA, 3 ARRESTI Nel Napoletano, sono affiliate al clan Gallo-Pisielli - NAPOLI, 17 LUG - I carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata (Napoli) hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda a carico di tre persone ritenute affiliate al clan camorristico dei 'Gallo - Pisiellì, e responsabili di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di una casa di produzione cinematografica (della quale non è stato al momento reso noto il nome).

FILIPPINE:38 MORTI PER TIFONE RAMMASUN NONOSTANTE FUGA MASSA  - MANILA, 17 LUG - Il tifone «Rammasun», il primo della stagione abbattutosi sull'arcipelago delle Filippine, ha messo in ginocchio il paese uccidendo 38 persone nonostante centinaia di migliaia di filippini siano stati costretti ad abbandonare le proprie case ed abbiano passato la notte nei centri di evacuazione. Lo indica l'ultimo bilancio delle vittime fornito dalle autorità di Manila
In previsione dell'arrivo del tifone (con raffiche stimate di vento che soffiano fino ai 185 km orari), le autorità di Manila avevano fermato tutte le attività cittadine e, nell'ambito di un'operazione battezzata «zero vittime», avevano evacuato 400.000 persone prima dell'arrivo di «Dio del tuono», questo il termine thailandese per indicare la settima tempesta che ha colpito le Filippine dall'inizio del 2014. «Dobbiamo comprendere perchè molti concittadini si rifiutano di eseguire le raccomandazioni di evacuazione» ha dichiarato alla stampa il responsabile dell'agenzia governativa per la gestione delle catastrofi, Alexander Pama, fornendo l'ultimo bilancio delle vittime. La maggior parte delle vittime è stata provocata dalla caduta di alberi e pali elettrici. A Manila, la capitale, i venti hanno abbattuto alberi e pali elettrici, e hanno strappato i tetti di diversi edifici. Le scuole e gli uffici governativi sono rimasti chiusi, mentre centinaia di persone sono fuggite da baraccopoli sulle coste della baia di Manila. L'anno scorso il tifone Haiyan devastò una parte del Paese, provocando almeno 6.300 morti e oltre mille dispersi

DROGA: BLITZ POLIZIA FROSINONE CONTRO TRAFFICO, 20 MISURE CAUTELARI = Frosinone, 17 lug. - - La Squadra Mobile della questura di Frosinone, in collaborazione con la Polizia Stradale del capoluogo, sta eseguendo 20 misure restrittive nei confronti di persone ritenute responsabili di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Sono state inoltre sottoposte a sequestro preventivo due prestigiose ville ed auto di lusso.

MAFIA: ARRESTATI ALTRI DUE INDAGATI PER OMICIDIO AVVENIA = Enna, 17 lug.  - La Polizia di Stato di Enna ha arrestato altri due indagati per l'omicidio di Giuseppe Avvenia, il pregiudicato di piazza Armerina ucciso a colpi di pistola il 3 ottobre del 2008 per alcuni contrasti nello spaccio di stupefacenti. Per lo stesso delitto erano già state arrestate altre 3 persone. Lo riferisce una nota della Polizia di Stato. Ulteriori dettagli verranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si terrà alle 11.00 in Procura. 

CRIMINALITÀ: COLPI IN GIOIELLERIE E CASE, 13 ORDINANZE TRA ROMA E REGGIO CALABRIA = Roma, 17 lug. -  - È in corso un'operazione dei carabinieri del comando Provinciale di Roma e di Reggio Calabria che, dopo due anni d'indagini, stanno eseguendo 13 ordinanze di custodia cautelare di cui nove in carcere e quattro agli arresti domiciliari emesse dal gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria: Le ordinanze colpiscono un gruppo criminale specializzato nei furti di ingente valore ai danni principalmente di gioiellerie e abitazioni private di persone facoltose. Gioielli e preziosi, i principali obbiettivi della banda che su Roma e Reggio Calabria ha messo a segno diversi colpi. Individuati basisti e ricettatori con il rinvenimento di refurtiva. I particolari dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che sarà tenuta alle ore 11 di questa mattina al Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria

MAFIA: OPERAZIONE ROS CONTRO CLAN NEL SALENTO, 15 INDAGATI = Lecce, 17 lug.  - Dalle prime ore di questra mattina i carabinieri stanno eseguendo in provincia di Lecce un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa su richiesta della locale procura distrettuale antimafia, nei confronti di 15 indagati, per «associazione mafiosa», «estorsioni aggravate dal metodo mafioso» e «spaccio di stupefacenti». Al centro delle indagini condotte dal Ros, spiega una nota dei Carabinieri, le diversificate attività criminali del clan della Sacra Corona Unita «padovano», operante nella fascia costiera jonica salentina e le sue infiltrazioni nel tessuto economico dell'area, con ingenti interessi in particolare nel settore turistico balneare. Il sodalizio indagato, responsabile di una diffusa attività estorsiva ai danni degli imprenditori locali, praticata con modalità tipicamente mafiose, aveva intessuto una fitta rete di alleanze con altri clan emergenti della provincia. Documentate dalle indagini anche le ripetute intimidazioni nei confronti degli amministratori locali. I particolari dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che sarà tenuta, presso la sede del comando provinciale carabinieri di Lecce, alle 10.30 , alla presenza del procuratore distrettuale antimafia Cataldo Motta.

TRAPANI: BIMBO MORTO PER OVERDOSE FARMACI, GIP DECIDE SU CONVALIDA ARRESTO MADRE = IERI SERA L'AUTOPSIA SUL CORPICINO DEL PICCOLO LORENZ NON HA CHIARITO DEL TUTTO LE CAUSE DI MORTE Palermo, 17 lug.- - Sarà interrogata oggi dal gip del Tribunale di Trapani Aminta Altamirano Guerrero, la donna messicana di 33 anni, arrestata ad Alcamo con l'accusa di avere avvelenato il figlio Lorenz di cinque anni dopo avergli somministrato una overdose di psicofarmaci. La donna, che continua a ripetere di non avere ucciso il figlio, è in regime di isolamento nel carcere San Giuliano di Erice (Trapani). Il gip, al termine dell'interrogatorio, dovrà decidere se convalidare il fermo eseguito nei giorni scorsi dalla Procura diretta da Marcello Viola. Ieri sera il professor Paolo Procaccianti, direttore dell'Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo, ha eseguito l'autopsia sul corpicino del bambino ma la causa di morte non è stata stabilita con assoluta certezza. Servono altre settimane per aspettare gli esiti degli esami tossicologici e istologici.

REGGIO CALABRIA: CONDANNATO PER TRUFFA A NOVE ANNI, ARRESTATO A TORINO = Reggio Calabria, 17 lug. - I Carabinieri del Gruppo di Locri hanno arrestato a Torino il ricercato Luigi Spataro. L'uomo, che ha 61 anni, è ritenuto responsabile di numerose truffe commesse dal 1971 e deve scontare una condanna a nove anni di carcere

RIFORME: PASSERA, SONO SENZA LOGICA, RENZI USA ITALICUM PER SUE ESIGENZE = Roma, 17 lug.  - «Ho la sensazione, per non dire la certezza, che qui si punti a cambiare solo in apparenza. Ma cambiare per cambiare non è un valore, bisogna cambiare per migliorare. Le pseudo-riforme di Renzi di nuovo non hanno niente. Si cambia senza ragionare sui contenuti». Lo sottolinea Corrado Passera, fondatore di Italia Unica, in un'intervista ad Avvenire. L'ex ministro punta il dito su Matteo Renzi, considerato espressione della «vecchia politica»: «Arrivato a palazzo Chigi, ha puntato molto sulle riforme istituzionali, mettendo in piedi un meccanismo fatto su misura per le sue esigenze, per cui un partito del 20% può teoricamente arrivare a nominarsi il presidente della Repubblica e i giudici costituzionali. E ha trascurato gli interventi economici». «Mi chiedo -dice l'ex ministro dello Sviluppo - dove sia il 'cambiaversò renziano. Gli indicatori economici continuano a guardare nero, la tensione sociale aumenta. Ma non è solo Renzi a sbagliare. Io ce l'ho con tutta la politica che non cambia realmente rotta e che resta miope di fronte alla povertà, ai bisogni di famiglie e imprese. Per invertire le tendenze negative serve uno stimolo fortissimo all'economia». Passera non ha dubbi: «Siamo riusciti a peggiorare il Porcellum con l'Italicum. E a mantenere un simil-Senato che rischia di allungare il processo legislativo, anziché snellirlo. A questo punto, meglio mantenere una sola Camera. L'Italicum è una riforma elettorale che obbliga ad allearsi fin dal primo turno, mentre in tutto il mondo ci si presenta da soli e solo dopo si fanno le alleanze». E come se lo spiega?«Perché così tutti -replica- devono piegarsi ai padroni della vecchia politica, che continuano a manovrare le leve.

MAFIA: PROCESSO TRATTATIVA, SEGRETARIO GENERALE QUIRINALE INVIA ATTI A CORTE ASSISE = MARRA SCRIVE UNA LETTERA IN CUI DICE 'MAI PRESSIONI SU PROCURA GENERALE CASSAZIONÈ Palermo, 17 lug-.   - «Dopo l'invio da parte mia della lettera al Procuratore generale pro-tempore della Corte di Cassazione, non vi sono state in alcuna forma nè da me nè da altro ufficio del Quirinale ulteriori interventi nè tanto meno pressioni o anche solo sollecitazioni nei confronti della Procura generale». È quanto scrive in una lettera inviata al Presidente della Corte d'assise di Palermo, Alfedo Montalto, il segretario generale del Quirinale Donato Marra, subito dopo la deposizione al processo per la trattativa tra Stato e mafia. Il riferimento è alla lettera inviata il 4 aprile 2012 dallo stesso Marra al Procuratore generale della Cassazione in seguito alle lamentele dell'ex Presidente del Senato, Nicola Mancino sull'indagine della trattativa tra Stato e mafia. Il 4 aprile 2012, dopo le lamentele di Nicola Mancino Marra scrisse alla Procura generale della Cassazione per girare una lettera dell'ex ministro dell'Interno, che sollecitava un maggiore coordinamento nelle indagini delle procura di Palermo, Caltanissetta e Firenze. Nel corso della deposizione dell'11 luglio scorso in udienza, Marra aveva detto di non ricordare di avere ricevuto una risposta dalla Procura generale della Cassazione. Ma subito dopo il ritorno a Roma ha trovato due lettere e oggi scrive: «Successivamente alla testimonianza da me resa l'11 luglio ho voluto verificare se vi era stata una risposta del Procuratore generale della Cassazione alla lettera da me inviatagli il 4 aprile 2012. A seguito di ricerche da me disposte, sono state rinvenute presso l'ufficio per gli Affari dell'amministrazione della giustizia due letere inviatemi rispettivamente in data 11 aprile 2012 dal Procuratore generale Vitaliano Esposito e in data 8 giugno 2012 dal Procuratore generale Gianfranco Ciani. Ad integrazione della deposizione da me resa invio copia delle due lettere, della cui ricezione non avevo alcun ricordo». «Di tali lettere, a suo tempo, mi sono limitato a prendere atto, tarsmettendole immediatamente all'ufficio per gli Affari dell'amministrazione della giustizia, senza chiedere alcuna altra attività a conferma che, dopo l'invio da parte della mia lettera al Procuratore generale pro-tempore della Cassazione non vi sono state pressioni dal Quirinale». E aggiunge: «Nel rammaricarmi per non avere ricordato tali circostanze nel corso della mia deposizione, confido che dalle stesse possa trarsi ulteriore riprova della correttezza dell'iniziativa assunta con la lettera inviata alla Procura generale della Corte di Cassazione». Il Presidente della Corte d'assise ha disposto una sospensione di venti minuti per dare alle parti la possibilità di leggere le lettere.

P.A.: PAGA PIÙ IN FRETTA, IN 96 GIORNI CONTRO 107 DEL 2013 Dati Cerved: sanità sempre lentissima (6 mesi), ma migliora  - MILANO, 17 LUG - Migliorano i tempi di pagamento della Pubblica amministrazione: nel primo trimestre dell'anno nel complesso ha saldato in 96,1 giorni contro i 107,4 dello stesso periodo 2013, guadagnando 11,2 giorni. Lo affermano dati Cerved, secondo i quali il sistema sanitario ha pagato in media in 180 giorni, quasi un mese prima rispetto ai 206 giorni medi registrati nel primo trimestre 2013. Si riducono di 9,3 giorni i tempi medi di liquidazione delle fatture dei Comuni e di 16 degli altri enti. 

CALCIO: CINQUE ARRESTI POLIZIA PER SCONTRI A BASTIA UMBRA Uno in carcere e quattro ai domiciliari  - PERUGIA, 17 LUG - Cinque arresti, uno in carcere e quattro ai domiciliari, sono stati eseguiti dalla polizia per gli scontri tra tifosi avvenuti nei mesi scorsi a Bastia Umbra. Nel corso dei quali un sostenitore rimase ferito. Al momento sull'indagine non si conoscono altri particolari. L'episodio risale al 6 aprile scorso, al termine della partita Bastia Umbra-Foligno valida per il campionato di serie D. Durante un contatto fra due gruppetti di tifosi era rimasto gravemente ferito alla testa un supporter del Foligno.

AGGUATO IN CALABRIA, BRACCIANTE UCCISO A COLPI ARMA DA FUOCO Nel 2001 aveva assassinato la moglie in ospedale. Indagano Cc   - SINOPOLI (REGGIO CALABRIA), 17 LUG - Un bracciante, Francesco Antonio Alvaro, di 39 anni, è stato ucciso, a Sinopoli, in un agguato portato a termine con numerosi colpi d'arma da fuoco mentre stava accudendo alcuni animali. Nel 2001 Alvaro aveva assassinato a coltellate la moglie Domenica Penna (23) mentre era ricoverata in ospedale. Dopo un periodo di detenzione era stato scarcerato. Secondo gli investigatori era imparentato con esponenti della cosca di 'ndrangheta degli Alvaro. Indagano i carabinieri
Il cadavere di Alvaro è stato trovato in un terreno nelle vicinanze del cimitero di Sinopoli. Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri della Compagnia di Palmi, l'omicidio è stato compiuto verso le 6. Alvaro stava accudendo alcuni animali quando qualcuno, forse una sola persona, gli ha sparato contro due colpi di fucile uccidendolo sul colpo. La vittima, secondo gli investigatori, era imparentato con l'omonima cosca ma non avrebbe avuto un ruolo di rilievo. La sera del 4 giugno 2001, Alvaro andò a trovare la moglie ricoverata nell'ospedale di Scilla per crisi ansiose di cui soffriva da tempo. Rimasto solo con lei l'aveva poi accoltellata fuggendo subito dopo. Francesco Antonio Alvaro si era poi costituito alcuni giorni dopo in Questura a Reggio Calabria.

NESSUN ACCORDO TRA I LEADER EUROPEI A BRUXELLES SULLE NOMINE NUOVO VERTICE IL 30 AGOSTO. RENZI: NESSUN VETO SU MOGHERINI Nessun accordo tra i leader europei a Bruxelles sulle nomine. Nuovo vertice il prossimo 30 agosto. Lo ha annunciato il presidente della Commissione europea Herman van Rompuy. Per Matteo Renzi «l'alto rappresentante per la politica estera sarà espressione Pse e non c'è altra candidatura che quella dell'Italia». «Non ho visto opposizione alla Mogherini» aggiunge il premier. Per la Mogherini l'appoggio di Hollande. ---. SÌ DI HAMAS A CESSATE IL FUOCO DI CINQUE ORE A GAZA BILANCIO DI 220 MORTI, QUATTRO BAMBINI UCCISI IN SPIAGGIA Sì di Hamas a un cessate il fuoco di cinque ore a Gaza a partire da stamane alle 10. Intanto da Gaza continuano ad arrivare i razzi e l'esercito dello Stato ebraico ha intensificato i raid. Il bilancio nella Striscia è ormai di oltre 220 morti. Sei bambini uccisi ieri, quattro in spiaggia. ---. PIOGGIA DI EMENDAMENTI SULLE RIFORME, QUASI OTTOMILA RENZI E BERLUSCONI NON PIEGANO FRONDISTI PD E FORZA ITALIA Pioggia di emendamenti sulle riforme, quasi 8.000, presentati da Sel e dai dissidenti di Forza Italia. Matteo Renzi e Berlusconi non riescono a piegare i frondisti dei loro partiti. Diventa prioritario il tempo di approvazione del testo. «Affrontiamo un giorno alla volta» dice il ministro Maria Elena Boschi. ---. ACCORDO SU ESUBERI ALITALIA RESTA SENZA FIRMA CGIL STASERA RIPRENDE TRATTATIVA SU CONTRATTO E COSTO DEL LAVORO L'accordo sugli esuberi Alitalia resta senza la firma della Cgil. Riprende intanto stasera la trattativa su contratto nazionale e costo del lavoro. Per il numero uno di Etihad, James Hogan, l'obiettivo è chiudere la trattativa entro luglio. ---. UCRAINA, PUTIN:DANNI A RAPPORTI USA-RUSSIA DA NUOVE SANZIONI PRESIDENTE RUSSO: INTERESSE VITALE A FINE CRISI UCRAINA Le nuove sanzioni americane contro la Russia per la crisi in Ucraina provocheranno gravi danni alle relazioni con Mosca e nuoceranno agli interessi americani. Lo dice il presidente russo Vladimir Putin e aggiunge che la Russia ha un «interesse vitale» alla fine della crisi ucraina. ---. EX PREMIER PRODI DEPONE A PROCESSO COMPRAVENDITA SENATORI NON FUI INFORMATO DI FATTI SPECIFICI, DICE IL PROFESSORE L'ex premier Romani Prodi ha testimoniato al processo a Napoli per la vicenda della compravendita dei senatori. Imputati di corruzione Silvio Berlusconi e il giornalista Valter Lavitola. «Non fui informato di fatti specifici, altrimenti a quest'ora sarei ancora presidente del Consiglio», scherza il professore. ---. PRIMO GIORNO ALLA JUVENTUS PER NUOVO TECNICO ALLEGRI ROMA SOFFIA ITURBE ALLA JUVENTUS. ACQUISTO DA 22 MILIONI Primo giorno in bianconero per Massimiliano Allegri, nuovo allenatore della Juventus. Mercato, la Roma soffia Iturbe alla Juventus. L'ex Verona a Roma per 22 milioni.

MAFIA: OPERAZIONE CONTRO CLAN SALENTO, ARRESTI Minacce ed estorsioni anche in settore turistico balneare   - LECCE, 17 LUG - Dalle prime ore di questa mattina i carabinieri del Ros di Lecce stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 15 indagati per associazione mafiosa, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e spaccio di stupefacenti. L'ordinanza è stata emessa dal gip di Lecce Giovanni Gallo su richiesta del procuratore aggiunto antimafia Antonio De Donno. Al centro dell'operazione, denominata 'Baia Verdè, le attività criminali del clan Padovano della Sacra Corona Unita, operante nella fascia costiera jonica salentina, soprattutto a Gallipoli, e le sue infiltrazioni nel tessuto economico dell'area, con ingenti interessi soprattutto nel settore turistico balneare. L'organizzazione è accusata di aver messo in atto una diffusa attività estorsiva con modalita mafiose ai danni degli imprenditori locali, intessendo una fitta rete di alleanze con altri clan emergenti della provincia. Durante le indagini sono state documentate anche ripetute intimidazioni ai danni di amministrazioni locali.

La pena di morte torna in Misoouri

$
0
0
PENA MORTE: USA; DOPO RINVII, ESECUZIONE IN MISSOURI giudice Alito della Corte Suprema ha ultima parola   - 

NEW YORK, 17 luglio 2014 - La pena di morte torna anche in Missouri dove il condannato John Middletonè stato sottoposto all'iniezione letale dopo che l'ultimo appello in extremis alla Corte Suprema è stato respinto da uno dei «togati» di Washington. L'uomo doveva essere messo a morte ieri notte ma l'esecuzione era stata rinviata perchè un giudice federale aveva chiesto in extremis un riesame delle sue condizioni mentali. A dire l'ultima parola sugli ultimi tre ricorsi presentati dai suoi legali dopo che una Corte d'Appello aveva respinto l'istanza del primo magistrato è stato il giudice Samuel Alito, cattolico e conservatore. Middleton era stato condannato a morte per un omicidio del 1995.

Missouri executes former drug dealer John Middleton for killing 3 people in 1995

BONNE TERRE, Mo. – A former methamphetamine dealer was executed Wednesday for killing three people in remote northern Missouri out of fear that they would report his drug activity to police.

John Middleton, 54, died Wednesday night from an injection of pentobarbital, the sixth execution in Missouri this year. Only Florida and Texas, with seven each, have performed more executions.

Middleton was convicted of killing Randy “Happy” Hamilton and Stacey Hodge in early June 1995, then Alfred Pinegar several days later. He maintained to the end that someone else was responsible for the slayings.

“You are killing an innocent man,” Middleton said in his final statement.

State officials, including Gov. Jay Nixon, disagreed.

“Tonight has brought a conclusion to a case that illustrates how methamphetamine can have such a monstrous impact on so many lives,” Nixon said in a statement.

Michael Black, Pinegar’s uncle, questioned why it took so long for the execution to occur.

“Nineteen years seems like a long time to wait for justice,” he said following the execution.

Middleton was a small-time meth dealer in sparsely populated northern Missouri in the mid-1990s. After several drug suspects were arrested on June 10, 1995, he allegedly told a friend: “The snitches around here are going to start going down.”

A day later, according to court records, Middleton and his girlfriend met Hamilton and Hodge on a gravel road. Prosecutors said Middleton shot and killed them both and hid the bodies in the trunk of Hamilton’s car.

Pinegar, another meth dealer according to police, was shot in the face on June 23, 1995. His body was found in a field near Bethany.

Acquaintances say Middleton told them he killed all three. Police also had eyewitness accounts of Middleton purchasing ammunition in the hours before Pinegar’s death. Middleton was convicted in 1997.

Middleton’s girlfriend, Maggie Hodges, is serving life in prison after pleading guilty to second-degree murder in all three deaths.

In February, a man whose name has not been disclosed because he fears retribution signed an affidavit saying that two rival meth dealers drove him to a rural area soon after Pinegar’s death and accused him of being a snitch. He said the men showed him Pinegar’s body, saying: “There’s already been three people killed. You want to be number four?”

The witness said the two dealers then beat him unconscious with a baseball bat and raped his girlfriend.

Neither police nor the courts were swayed by the new witness. Harrison County Sheriff Josh Eckerson agreed to take a new look at the case but said his investigation found no evidence to back up the claims. He is convinced that Middleton was the real killer. Several court appeals claiming innocence were turned away.

Concerns about whether Middleton was mentally fit for execution, though, spurred a long delay in the execution, which occurred 19 hours after it was originally scheduled, at 12:01 a.m.

A federal judge granted a stay of execution late Tuesday, citing a need for a hearing to determine if Middleton was mentally ill. Courts have held it is unconstitutional to execute the mentally ill.

A federal appeals court overturned the stay later Wednesday and neither the U.S. Supreme Court nor the Missouri Supreme Court would halt the execution.

Missouri has executed one man each month since November, with the exception of May, when the U.S. Supreme Court halted the execution of Russell Bucklew. Bucklew suffers from a rare congenital condition that causes weakened and malformed blood vessels as well as tumors in his nose and throat. The 8th U.S. Circuit Court of Appeals plans a hearing on Sept. 9 to determine if lethal injection could cause him to suffer because of his medical condition.

Another execution is scheduled for Aug. 6, when Michael Shane Worthington is scheduled to be put to death for the rape and killing of a suburban St. Louis neighbour in 1995.


Fonte: http://www.680news.com/2014/07/16/missouri-executes-former-drug-dealer-john-middleton-for-killing-3-people-in-1995/

Dott. Antonino Scaramozzino Nuovo Presidente Lions Club Reggio Calabria Sud “ AREA GRECANICA”

$
0
0
Scilla (Reggio calabria) In un incantevole scenario mozzafiato, Sabato 12 Luglio, presso il Ristorante “ Il Ponte”, nella  suggestiva cornice di  Scilla, si è svolta la Cerimonia del Passaggio della Campana del Lions Club Reggio Calabria Sud “Area Grecanica ” tra il Presidente uscente Gianfranco Aricò e il suo successore Cav. Dott Antonino Scaramozzino. Primario di Pneumologia presso il Policlinico Madonna della Consolazione di Reggio Calabria . Uomo dalle alte qualità morali, etiche e professionali, dedito alla Sua Professione con grande spirito di missione,  Dopo l’ascolto dei rituali inni,  Il Presidente uscente, Gianfranco Aricò, ha relazionato in ordine alle attività svolte nel decorso anno sociale .Insediandosi il Nuovo Presidente, Scaramozzino, ha introdotto il Suo discorso, in presenza del Past Governatore in sede, Dott. Domenico Laruffa, nostro Formatore, delle Autorità Lionistiche , Militari, Civili e Religiose. Il neo  Presidente ha esordito facendo una similitudine tra l’espansione dell’uomo e del Lionismo nel pianeta, quasi fossero due facce della stessa medaglia, coniata però in tempi diversi:  milioni di anni fa la prima,   nel 1917 la seconda. Sebbene il concetto “we serve” sia divenuto il propulsore, il motto  del Lionismo, la sua prima apparizione può essere fatta risalire all’origine  dell’uomo,  rappresentando forse la motivazione del  paradigma della specie, del perché  siamo diventati umani; una storia, fin dalle sue origini più remote , molto  lunga. Guardando in faccia uno scimpanzé, e fissandolo negli occhi, dopo qualche  istante, proviamo sensazioni molto forti, complesse, inquietanti. La nostra reazione non deve  stupirci, perché in quegli  occhi, vediamo molto di noi stessi: l’inconscio  ricordo del lato oscuro dell’umanità, lo scorcio delle profonde basi biologiche su cui,in fin dei conti, si fonda l’origine  dell’uomo.  Le scimmie antropomorfe sono in effetti i nostri parenti più stretti nella biosfera, condividendo con noi un ”antenato”  che visse circa 7 Mln di anni fa nel Corno d'Africa (Darwin , paleoantropologi) dove  l'inaridimento  climatico differenziale ha provocato : 1) l'innalzamento di rilievi  montuosi 2) la forestazione. Arcipelago di paradisi verdi ricchi di cibo. E’ adesso che nasce il” we serve”. Infatti  per passare da una foresta all'altra, è necessario  attraversare  lembi  estesi di prateria: sotto un inferno di piogge o di sole, tra erba altissima dove i  pericoli sono tanti e imprevedibili.  Questi viaggi  per la sopravvivenza  mettono a rischio le scimmie antropomorfe: pertanto alcune di esse, per necessità, sviluppano  la capacità di procedere sul  solo appoggio  degli arti inferiori “su due gambe”. Questi  preominidi , innalzandosi al di sopra dell’erba, vigilano a salvaguardia del gruppo, avvistando  in anticipo  ogni pericolo incombente, segnalandolo  per  difendersi. Ecco il nascere  del primo “we serve”, per solidarietà per aiutare e proteggere i simili, e coincide col bipedismo, con l’inizio di quella differenziazione filogenetica, che dalla scimmia antropomorfa  porta al genere Homo. Nel corso del Pleistocene 2Mln di anni fa,periodo delle glaciazioni, l’ Homo, si diffonde  in  tutto il pianeta: Europa, Oriente, Asia, Australia per ultimo America.  Qui nasce il Lions.  Secondo il genetista francese  Langaney siamo tutti parenti provenienti dallo stesso antenato pertanto  l’«anagenesi» del genere Homo può essere raffigurata come un albero con il tronco, i suoi rami e le sue fronde. Una di queste fronde, certamente la più rigogliosa, è l’Homo Lions,  gemmata  a Chicago nel 1917  ad opera di  Melvin Jones. "Liberty Intelligence Our Nation Safety".

Il Lionismo ha raggiunto oggi una diffusione planetaria, grazie agli Uomini e alle Donne di questa grande  Associazione, che aprendosi la strada con la  chiave di una cultura positiva, il  “ We Serve” e  guidati da un’etica,   si sono destinati  come  ragione di vita , lo scopo di servire  il prossimo, la collettività,  le persone bisognose, di tutto il mondo con molteplici iniziative.  Paradossalmente il destino ci riporta spesso in Africa dove il bisogno è maggiore, proprio alle origini dell’Homo del we serve. Ma con la nuova povertà, il terzo mondo non più  occorre cercarlo lontano: è qui in mezzo a noi, nelle nostre città, nei nostri vicoli, accanto alla nostra abitazione,  in  quell’uomo  un tempo distinto, divenuto povero suo malgrado, che rovista tra i cassonetti dei rifiuti per sfamarsi.   Il termine povertà  cela un mondo  fatto di  storie diverse, di fragilità, di difficoltà, di privazioni  che rendono disumana  la vita dei soggetti interessati ed  è un fenomeno molto diffuso nella nostra città.  

Noi Lions non possiamo rimanere indifferenti,  pertanto quest’anno   il  Club Reggio Calabria Sud  “Area Grecanica” imposta il proprio programma sviluppando temi di lavoro  sul sociale,  sul territorio,  sui bisognosi locali.  E tutti i soci  del club saranno coinvolti. Ricordiamoci che “realizzare  un sogno ad un povero fà vivere quando  la  realtà  uccide ”   e che una delle frasi più belle ascrivibili ad un Lions  (cara al Governatore Buffardi) è  “nulla dies sine linea”  (nessun giorno senza una linea),  significa  la necessità dell’esercizio quotidiano per  progredire nel bene e nel servire (we serve). Il Presidente ha presentato il Nuovo Direttivo: Segretario Dott. Fortunato Iaria; Tesoriere: Dott. Giuseppe Palermo; Cerimoniere Avv. Giorgio Vizzari; Censore Dott. Guglielmo Nappi; Presidente Comitato Soci Prof.ssa Rosalba Alampi Gagliardi; Officer Informatico Avv. Silia Gardini; Addetto Stampa Avv. Antonino Nocera;  Revisore dei Conti Avv. Michelangelo Foti; I° Vice Presidente Dott. Francesca Pizzimenti; II° Vice Presidente Avv. Sebastian Romeo; Consiglieri: Dott. Giovanni Perrone, Dott. Francesco Lione, Domenica Rosanna Iannì; Past President Gianfranco Aricò.
Il Dott. Antonino Scaramozzino ha poi continuato presentando un programma di massima per l’Anno Sociale 2014-2015 enunciando   i services :   Danni da fumo di sigaretta - Legalità e tutela dei minori -- Universo da alfa a omega –  Le dipendenze patologiche dei giovani e loro prevenzione- Le origini della grecanità - La via Popilia - Amministrare la cosa pubblica.

Per  l’Attività Sociale ha parlato dell’ Ambulatorio Provinciale dei bisognosi come ampliamento di quello rionale già esistente presso la Chiesa di S. Domenico di RC. “Tale progetto, già attivo a livello rionale e da me diretto, è scaturito dopo il Service “le nuove povertà”, a seguito dell’intervento del dott. Cambareri, coordinatore Distrettuale del Service SoSan (Solidarietà Sanitaria) nel quale si prospettava un aiuto Sanitario dato gratuitamente da personale medico volontario Lions a coloro che soffrono e che sono privi di assistenza sanitaria, migranti, poveri, bisognosi, nella nostra Provincia; il Priore ha dato la disponibilità di offrire i locali per realizzare un ambulatorio provinciale dove gratuitamente curare chi ha bisogno. Noi Lions "tendiamo una mano a chi ha bisogno" (we serve). Prosegue, “azioni rivolte alle dipendenze patologiche, piaga dei giovani d’oggi; iniziative volte alla trattazione ed alla soluzione delle problematiche politico sociali della nostra città; azioni rivolte ai poveri ed ai bisognosi della nostra città, con interventi concreti ed iniziative mirate sul territorio, anche in collaborazioni con enti pubblici e privati.” La Biblioteca S. Domenico, progetto relativo alla realizzazione/riorganizzazione di una “Biblioteca Lions” in città, da curare e sistemare, in modo da poterla rendere fruibile per la consultazione agli studiosi Lions e non, grazie alla disponibilità da parte del Priore di poter accedere all'enorme numero di libri di grande pregio e valore anche antichi già presenti presso S. Domenico.  

Il Presidente conclude “ricordando a tutti e soprattutto ai Soci del Club che, ragione di vita essenziale del Lionismo  è solidarietà, aiuto ai meno fortunati, collegialità e non sterili personalismi.”
                                                                    
Solo i fatti danno credibilità alle parole”.    

Notevole l’ intervento  del Past Governatore in sede, Dott. Domenico Laruffa, nell’augurare al Nuovo Presidente un anno  di proficuo Lavoro in armonia e serenità, soffermandosi e stimolando intervente politico sociali che martorizzano questa nostra città..
   
La serata ha avuto, poi  seguito con una gradevole conviviale e alle Signore presenti è stato offerto un omaggio floreale che i due Presidenti Aricò e Scaramozzino hanno consegnato ai tavoli. Il classico tocco di campana del nuovo Presidente ha concluso la cerimonia.

Le notizie del 17 di luglio 2014

$
0
0
FISCO: PADOAN, TAGLIO DEL CUNEO PERMANENTE CON LEGGE STABILITÀ PER CRESCITA NON C'È SCORCIATOIA:MERCATO,RIFORME,INVESTIMENTI Il taglio del cuneo fiscale sarà reso permanente con la legge di stabilità. Così il ministro dell' Economia Padoan alla Camera. E sottolinea che non esistono scorciatoie per la crescita, per la quale tre sono i pilastri: più apertura di mercato, riforme strutturali, più investimenti. A parere di Padoan, la crescita resta debole e la disoccupazione elevata, e i margini d'azione sono «più stretti», ma con le riforme si può fare il salto di qualità. Compito della politica economica quello di dare segnali giusti. E l'annuncio che il rimborso dei debiti della Pa sarà ulteriormente rafforzato. Brunetta:relazione esoterica,omissiva ---. 

MO: ESERCITO SVENTA RAID NEL NEGHEV, UCCISI MILIZIANI HAMAS IN CORSO TREGUA UMANITARIA DI 5 ORE.A GAZA BILANCIO 230 MORTI Scattata alle 9 italiane la tregua umanitaria per Gaza accettata da Israele e Hamas per consentire alla popolazione di rifornirsi di vitto e medicine. Subito prima, 3 palestinesi uccisi dall' artiglieria, portando a 230 il numero dei morti in questi giorni di battaglia. L'esercito israeliano ha anche sventato un' infiltrazione di 13 elementi di Hamas mediante un tunnel verso Israele, neutralizzandoli: secondo i militari, obiettivo era un kibbutz a ridosso della Striscia, forse anche per rapire civili. Sempre stamani, nuova salva di razzi contro Sud e Centro Israele. ---. 

SU NOMINE UE NESSUN RISULTATO, SE NE RIPARLA A FINE AGOSTO RENZI RISOLUTO SU MOGHERINI, NON METTIAMO NÈ SUBIAMO VETI Il vertice Ue sulle nomine finisce senza un accordo tra i 28 e tutto il dossier slitta ad un nuovo summit convocato per il 30 agosto. Ma lo scontro non è solo sulla poltrona del 'ministro degli esterì Ue per la quale, peraltro, pur non avendola spuntata almeno per ora il premier Renzi è risoluto perchè sia assegnata al ministro degli Esteri italiano Mogherini. Renzi è ripartito per Roma senza il risultato che sperava di portare a casa, ma la partita resta aperta, e le le prossime settimane saranno cruciali per trovare un accordo, a cominciare da Lady Pesc. ---. 

UCRAINA: USA-UE INASPRISCONO SANZIONI,TONFO PER BORSA RUSSA PER MOSCA SONO UNA VENDETTA E RICATTO,SI RISERVA RITORSIONI Immediata reazione di Mosca all' ulteriore giro di vite alle sanzioni imposte da Usa e Ue per il suo ruolo nella crisi ucraina. Sanzioni che in apertura di contrattazioni incidono fortemente sulla Borsa moscovita, che apre con un tonfo. Secondo la Russia si tratta di una vendetta statunitense perchè gli avvenimenti in Ucraina «non si sviluppano secondo lo scenario da loro prefigurato», e la Ue risulta «sotto ricatto degli Usa». Per questo, Mosca si riserva delle ritorsioni, dicendosi delusa. ---. 

MERCATO AUTO È IN CRESCITA, GIUGNO +4,3% E NEI 6 MESI +6,2% FIAT +6,9%,QUOTA SALE A 6%.SEGMENTO A:È LA 500 LA PIÙ VENDUTA Mercato dell'auto in crescita a giugno in Europa, con +4,3% rispetto allo stesso mese del 2013 e con un +6,2%, secondo i dati Acea, nei primi 6 mesi del 2014. Il gruppo Fiat meglio, con un +6,9% e la quota di mercato sale dal 5,9 al 6%. Nei 6 mesi le immatricolazioni aumentano del 2,8% ma la quota scende dal 6,4 al 6,1%. Il Lingotto sottolinea che la Fiat 500 è ancora una volta l'auto più venduta del segmento A seguita dalla Panda. Nuovo exploit per Jeep, +62%. ---. 

ESTORSIONI A IMPRENDITORI BALNEARI, ARRESTI SCU NEL SALENTO BLITZ ROS CONTRO CLAN FASCIA COSTIERA IONICA, ANCHE SPACCIO Dalle prime ore di stamani i carabinieri del Ros di Lecce stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 15 indagati per associazione mafiosa, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e spaccio di stupefacenti. Al centro dell'operazione le attività del clan Padovano della Sacra Corona Unita, nella fascia costiera jonica salentina, Gallipoli, e le infiltrazioni nell'economia dell'area, con interessi nel settore turistico balneare. La presunta organizzazione accusata di una diffusa attività estorsiva con modalità mafiose ai danni degli imprenditori locali. ---. 

TELECOM: TELEFONICA DOPO COLLOCAMENTO BOND RESTA SOPRA L'8% CONVERTIBILE IN AZIONI PER 750MLN,CORRISPONDE A 6,5% CAPITALE Chiuso nella notte il collocamento del bond Telefonica convertibile in azioni Telecom per 750 milioni, con scadenza luglio 2017. Corrisponde a una quota del 6,5% del capitale sociale di Telecom. Telefonica dopo la scissione Telco e la consegna delle azioni sottostanti il bond avrà una partecipazione fra l'8,3% e il 9,4% del capitale. Il titolo Telecom appesantisce la borsa in apertura dopo l'annuncio del bond. ---. 

AGGUATO IN CALABRIA,BRACCIANTE UCCISO A COLPI ARMA DA FUOCO NEL 2001 AVEVA ASSASSINATO LA MOGLIE IN OSPEDALE.INDAGANO CC Un bracciante di 39 anni, è stato ucciso, a Sinopoli, in un agguato portato a termine con numerosi colpi d'arma da fuoco mentre stava accudendo alcuni animali. Nel 2001 l'uomo aveva assassinato a coltellate la moglie mentre era ricoverata in ospedale per crisi ansiose di cui soffriva da tempo, e dopo una fuga si era costituito. Dopo un periodo di detenzione era stato scarcerato. Secondo gli investigatori era imparentato con esponenti di una cosca di 'ndrangheta, ma non avrebbe avuto un ruolo di rilievo. Indagano i carabinieri.

MAFIA: PROCESSO TRATTATIVA, CORTE ASSISE DISPONE ACQUISIZIONE LETTERE CIANI ED ESPOSITO = NON ENTRA NEL PROCESO LA NOTA INVIATA DAL SEGRETARIO GENERALE DEL QUIRINALE DONATO MARRA Palermo, 17 lug-. - La Corte d'assise di Palermo Alfredo Montalto ha disposto l'acquisizione delle lettere inviate nell'aprile 2012 e nel giugno 2012 rispettivamente dal Procuratore generale della Cassazione Vitaliano Esposito e dal suo successore Gianfranco Ciani in risposta alla lettera del Quirinale del 4 aprile 2012 in cui si parlava delle lamentele di Nicola Mancino sull'indagine trattativa. La Corte d'assise ha invece rigettato l'acquisizione della nota di accompagnamento del segretario generale del Quirinale Donato Marra, fatta arrivare oggi alla stessa Corte d'assise. È stata quindi rigettata la richiesta avanzata proco prima dal Procuratore Francesco Messineo in persona: «Mi oppongo nel modo più formale all'acquisizione della nota del Quirinale e delle lettere dei perchè si tratta di documento estraneo all'ordinata sequenza procedimentale, non può trovare modo in nessun senso», ha detto Messineo. E ha lamentato: «Non siamo stati messi in grado di conoscere questi documenti perchè la loro esistenza non era stata evidenziata, non avremmo potuto procurarci la cognizione di questi documenti. Documenti che contengo annotazioni e riferimenti che sono molto importanti per l'esame dei testi Ciani ed Esposito. Manifestiamo il nostro disagio di non essere stati messi in grado di prepararci in modo adeguato a questi atti che hanno una loro importanza». Ecco perchè ha chiesto di rinviare la deposizione dei due procuratori generali Ciani ed Esposito, prevista per oggi ma Montalto ha rigettato la richiesta ammettendo la deposizione dei due. Il primo a sedersi sul banco dei testimoni sarà Gianfranco Ciani, Procuratore generale della Corte di Cassazione.

RIMANE INCASTRATO IN CUNICOLO AUTOSTRADA, SALVATO Giovane cade in pozzo e vigili del fuoco riescono a raggiungerlo  - RAPALLO (GENOVA), 17 LUG - Un ventenne di Rapallo è caduto in un cunicolo lungo 20 metri e largo 60 centimetri rimanendo incastrato a metà percorso per quasi due ore, finchè i vigili del fuoco lo hanno raggiunto, imbracato e portato in superficie. Il ragazzo è praticamente illeso. Il fatto è avvenuto la notte scorsa a Rapallo in via delle Balze quando poco prima della mezzanotte due ragazzi, forse per fare una bravata, hanno scavalcato il muro di cinta dell'autostrada e stavano risalendo il muro di contenimento di una galleria. Complice l'oscurità, i due non si sono accorti che in un punto del percorso si apriva un cunicolo verticale, una specie di sfiatatoio: uno ci è finito dentro. L'amico ha dato l'allarme: sul posto i vigili del fuoco di Rapallo, il 118 e i carabinieri. Il giovane è riuscito con tutte le sue forze a tenersi alle pareti del pozzo per non scivolare mentre il vigile del fuoco più magro del distaccamento di Rapallo si è calato nel cunicolo riuscendo a imbracarlo e portarlo in salvo. È stato trasportato in codice giallo all'ospedale di Lavagna solo per accertamenti. 

MAFIA: CIANI, SEPPI DELLA LETTERA DEL QUIRINALE SU TRATTATIVA DA D'AMBROSIO = DEPOSIZIONE DEL PROCURATORE GENERALE DELLA CASSAZIONE AL PROCESSO DI PALERMO Palermo, 17 lug-.  - «Seppi dell'esistenza di una lettera inviata dal segretario generale del Quirinale Donato Marra alla Procura generale della Cassazione nell'aprile del 2012 dal consigliere giuridico del Quirinale Loris D'Ambrosio, ma anche dal mio predecessore, Vitaliano Esposito. D'Ambrosio, con il quale mi univa una conoscenza e una colleganza, mi chiamò al tlefono e mi disse che c'era un problema di coordinamento investigativo sull'indagine della trattativa tra Stato e mafia perchè Mancino si lamentava di queste difficoltà e criticità del coordinamento inevstigativo. Io risposi: 'va be,e quando arriverà la lettera la leggeremò». Lo ha detto il Procuratore generale della Corte di Cassazione, Gianfranco Ciani, deponendo al processo per la trattativa tra Stato e mafia. La lettera in questione era stata inviata il 4 aprile 2012 da Donato Mara dopo le lamentele ripetute ricevute dall'ex Presidente del Senato, Nicola Mancino sull'indagine, imputato nel processo per la trattativa per falsa testimonianza.

STATO-MAFIA: MARRA INVIA A CORTE LETTERE PG SU CASO MANCINO Messineo, strano il ritrovamento dopo sua deposizione  - PALERMO, 17 LUG - È cominciata con un colpo di scena l'udienza di oggi del processo sulla trattativa Stato-mafia. Al presidente della corte d'assise, che celebra il dibattimento sul presunto patto tra i boss e pezzi delle istituzioni negli anni delle stragi mafiose, sono pervenute due lettere del segretario generale del Quirinale, Donato Marra, che aveva deposto alla scorsa udienza. Le missive contengono la risposta di due procuratori generali della Cassazione che si sono avvicendanti, Vitaliano Esposito e il suo successore Gianfranco Ciani, a una nota trasmessa dal Colle il 4 aprile. Alla nota era allegata una lettera al capo dello Stato spedita dall'ex ministro Nicola Mancino, indagato nel processo per falsa testimonianza. Nella lettera di Mancino si segnalava l'esigenza di un coordinamento investigativo tra le tre Procure - Palermo, Caltanissetta e Firenze - che in diversi procedimenti indagavano sulla trattativa. Per la Procura l'ex politico Dc avrebbe tentato, direttamente e tramite il Colle, di fare pressioni sull'allora capo della Dna per togliere l'inchiesta ai pm di Palermo che avevano, peraltro, disposto un suo confronto con l'ex ministro Claudio Martelli. Sul caso Mancino hanno deposto, alla scorsa udienza, sia Marra che Grasso. Grasso ha raccontato dell'incontro avuto col pg Ciani, proprio a seguito della nota del Colle, e della sua opinione che non ci fossero i presupposti per un'avocazione dell'inchiesta da parte della Procura nazionale. Le lettere della Procura generale della Cassazione - una dell'11 aprile, l'altra dell'8 giugno - potrebbero essere acquisite al processo. L'invio alla corte delle missive da parte di Marra è stato duramente stigmatizzato dal procuratore di Palermo Francesco Messineo che ha definito «strano» che il teste, che ha lungamente deposto al processo, abbia solo successivamente ritrovato i documenti.

MAFIA: PROCURATORE PALERMO, PERPLESSO SU LETTERA QUIRINALE A CORTE ASSISE = DOPO LA NOTA INVIATA DA DONATO MARRA AL PRESIDENTE DELLA CORTE DEL PROCESSO TRATTATIVA Palermo, 17 lug-.  - «Devo manifestare la mia perplessità su un fatto come questo in cui un teste dopo avere deposto affermando di non conoscere lettere di risposta, poi dall'esterno invia una nota correttiva con nota di risposta, accompagnandole di considerazioni che sono vere e proprie forme di esplicazioni difensive e argomentative. È una cose che desya grande perplessità». Lo ha detto il Procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, replicando alla lettera inviata alla Corte d'assse di Palermo dal segretario generale del Quirinale, Donato Marra con le due lettere dei Procurati generali della Cassazione, Gianfranco Ciani e Vitaliano Esposito alla nota del Quirinale del 4 aprile 2012. «Siamo assolutamente al di fuori dal comune - dice Messineo - che un teste dopo avere reso testimonianza inidirizzi note ufficiali e lettere». Messineo ha chiesto una sospensione di due ore ma alla fine il Presidente della Cote d'assise Montalto ha concesso solo una sospensione di venti minuti.

VIMERCATE, NUDO E UBRIACO IN STRADA AGGREDISCE CC: ARRESTATO   Milano, 17 LUG - Arrestato un 37enne nullafacente all'una di notte in centro a Vimercate: girava nudo e ubriaco e ha aggredito i carabinieri intervenuti per bloccarlo mentre molestava i passanti. Si tratta di un pluripregiudicato, S-E. residente nel paese, l'accusa è di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Allertati perché l'uomo disturbava i clienti di alcuni locali di piazza Marconi in tarda serata, ubriaco e a dorso nudo, i carabinieri di Vimercate sono intervenuti per bloccarlo subendo a loro volta un'aggressione. Immobilizzato dopo una breve colluttazione ora l'uomo dovrà rispondere di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Tra i militari è il capo pattuglia ad aver subito alcune lievi lesioni.

BRASILE 2014: DOPO EXPLOIT MONDIALE JAMES RODRIGUEZ VALE 44% IN PIÙ = ANALISI DI PLURI SPORT METRIC PROMUOVE GOTZE E NEYMAR, TRA I BOCCIATI MESSI, BALOTELLI E CR7 Roma, 17 lug. -   - Ricadute Mondiali, dopo la chiusura della vetrina della Coppa del mondo, tra successi e sconfitte, è il momento di bilanci per i campioni che hanno visto salire alle stelle o precipitare in picchiata le loro quotazioni nel borsino del calciomercato. Chi può sorridere è l'attaccante rivelazione della Colombia James Rodriguez, il capocannoniere del torneo, nel mirino del Real Madrid, ha visto salire il suo valore del 44%, da 37,1 milioni di euro a 53,6 secondo uno studio di Pluri Sport Metric. Il giocatore del Monaco ha così scalato molte posizioni nella classifica dei 50 giocatori del Mondiale più quotati posizionandosi sesto alle spalle di Messi, Cristiano Ronaldo, Neymar, Gotze e Luis Suarez. A 'perdere colpì sono i big, a partire da Lionel Messi poco incisivo nella finalissima del Maracanà contro la Germania, la 'Pilcè, sempre secondo l'analisi effettuata da Pluri Sport Metric e pubblicata da 'As', è in calo del 2%; in flessione anche Cr7, -7%, la brutta figura al Mondiale e il morso a Chiellini non sembra invece aver inciso più di tanto sull'uruguaiano Luis Suarez, dato in flessione dell'1% ma passato dal Liverpool al Barcellona per 81 milioni di euro. In salita le quotazioni dell'uomo partita nella finale Mondiale, Mario Gotze, +6%, e la stella del Brasile Neymar, +3%. Tra i tedeschi ha ottenuto un lusinghiero +14% Toni Kroos, neo giocatore del Real Madrid, un affari da 100 milioni. Il metro di giudizio nella valutazione dei giocatori da parte dell'agenzia brasiliana si basa su vari criteri: età, condizioni fisiche, marketing e qualità tecnico-tattiche, condizioni del mercato.

MO: UCCISI 3 PALESTINESI A GAZA POCO PRIMA INIZIO TREGUA = Gaza, 17 lug.   - Un carro armato israeliano ha colpito una casa a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, uccidendo tre palestinesi. Lo ha riferito il portavoce del ministero della Salute di Gaza, Ashraf al-Qudra, citato dall'emittente al-Arabiya. L'attacco, nel quale sono rimaste ferite anche quattro persone, è avvenuto poco prima dell'entrata in vigore della tregua umanitaria di cinque ore accettata da Israele e Hamas. La tregua è iniziata alle 10 ora locale, le 9 in Italia.

PADRE SOFFOCA FIGLIO NEL SONNO A PESCARA, ARRESTATO

$
0
0
PESCARA, 18 luglio 2014 - La Squadra Mobile di Pescara ha fermato un uomo di 47 anni, M.M., che ha confessato di aver soffocato nel sonno il figlio adottivo di cinque anni. La polizia è intervenuta nell'appartamento in via Petrarca dopo l'allerta del 118, chiamato dalla madre. I sanitari insospettiti hanno subito chiamato la polizia,
Le indagini sono coordinate dal pm di Pescara Luca Papalia. L'uomo, Massimo Maravalle, in questo momento è in Questura a Pescara e ha solo detto di essere stato colto da un raptus. A insospettire prima il 118, chiamato dalla madre, poi la volante intervenuta, è stato l'atteggiamento «stranamente impassibile» dell'uomo ed ecchimosi sul collo del piccolo. Sotto choc la madre e i parenti dell'uomo.

Napoli, ferita una bambina di 12 anni, si cerca chi ha sparato

$
0
0
BAMBINA 12 ANNI FERITA COLPO PISTOLA, SI CERCA CHI HA SPARATO  - 

NAPOLI, 18 luglio 2014 - Continuano le ricerche dell'uomo che ieri sera ha sparato un colpo di pistola ferendo alla caviglia una ragazzina di 12 anni. Il fatto è accaduto nella tarda serata di ieri, nel quartiere napoletano di Barra. Le condizioni della ragazza, immediatamente soccorsa e portata dapprima all'ospedale 'Villa Betania" e successivamente trasferita al 'Santobono", non destano preoccupazione. Sulla vicenda indaga la polizia. L'uomo che ha sparato i colpi di pistola da un balcone è agli arresti domiciliari e dopo l'accaduto si è allontanato precipitosamente. La ragazza si trovava all'interno di in un cortile mentre stava giocando con alcune sue amiche.

Partinico, sequestrati i beni di PARRA Stefano

$
0
0
MAFIA: ENNESIMO COLPO DELLA DIA AI PATRIMONI MAFIOSI.



La Direzione Investigativa Antimafia di Palermo sta ultimando l’esecuzione di un provvedimento di sequestro di beni riconducibili a PARRA Stefano,  47enne,  imprenditore di Partinico (PA) del settore delle cave, del calcestruzzo ed edile, ritenuto appartenere all’associazione criminale denominata “cosa nostra”.

L’ammontare del patrimonio sottoposto a sequestro è di oltre 360 milioni di euro.

Tra i beni sequestrati cave, società, immobili, rapporti finanziari ed altro.


AI PATRIMONI MAFIOSI.



La Direzione Investigativa Antimafia ha sequestrato nel palermitano il patrimonio riconducibile all’imprenditore Parra Stefano, 47 enne di Partinico (PA), ritenuto collettore degli interessi mafiosi in quel territorio, sia nella gestione delle cave, connessa alla commercializzazione delle materie prime riferite all’attività estrattiva, sia nell’aggiudicazione di appalti pubblici.

L’odierno provvedimento ablativo, emesso dal Tribunale di Palermo, Sezione MP, Presidente Dott.ssa Silvana Saguto, scaturisce da una proposta del Direttore della D.I.A., Arturo De Felice.

La locale Direzione Distrettuale Antimafia sosterrà l’accusa nel dibattimento, susseguente all’odierno sequestro.

Il Parra, già destinatario della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di PS, è stato tratto in arresto nel maggio 2000, su provvedimento del GIP del Tribunale di Palermo, perché ritenuto responsabile di appartenere all’associazione criminale denominata “cosa nostra” e di partecipare agli scopi e alle finalità della citata consorteria mafiosa. Più in particolare, il Parra aveva consegnato circa 5 Kg di esplosivo ed alcuni metri di miccia a lenta combustione ad emissari di “cosa nostra”, presso la cava ubicata in Montelepre (PA) di proprietà di D’Arrigo Leonardo, cl. 1930, esponente di rilievo della consorteria mafiosa del territorio di Partinico, suocero dello stesso PARRA. L’esplosivo in argomento era stato utilizzato per fare brillare una caverna, nella quale erano stati occultati i cadaveri di taluni personaggi, assassinati ad opera di affiliati della citata “famiglia” mafiosa.

Nel provvedimento restrittivo di cui sopra, Parra Stefano, unitamente ad altri sodali, veniva indicato quale personaggio che, nella sua qualità di socio o titolare di aziende operanti nel settore edile, era in grado di pilotare l’aggiudicazione di appalti pubblici nei comuni di Montelepre, Borgetto e Partinico, attraverso il collaudato sistema della preventiva consegna ai titolare delle aziende stesse, delle buste contenenti le offerte presentate dalle altre imprese che partecipavano alle varie gare d’appalto, violando quindi, con il citato “modus operandi”, l’esito finale delle stesse. Infatti, al Parra venivano contestati numerosi episodi di turbativa d’asta, relativi all’aggiudicazione di appalti  pubblici in quei comuni.

Proprio attraverso le perizie effettuate sulle buste contenenti le domande di partecipazione alle gare, le intercettazioni telefoniche ed ambientali, i riconoscimenti fotografici, i rapporti di conoscenza e frequentazione con i sodali all’organizzazione mafiosa, scaturivano gli elementi di colpevolezza nei confronti del Parra che facevano emergere, in modo evidente, il ruolo di primo piano svolto dallo stesso  nella gestione illecita degli appalti pubblici nell’ambito del mandamento di Partinico, quale anello di congiunzione tra il suocero, D’ARRIGO Leonardo, e l’ambiente esterno.

Gli accertamenti svolti dal personale del Centro Operativo D.I.A. di Palermo hanno consentito di evidenziare complessi ed articolati intrecci societari, anche per il tramite di interposta persona fisica e giuridica, a mezzo dei quali il proposto è riuscito a controllare un considerevole patrimonio societario ed immobiliare.

Il patrimonio sottoposto a sequestro è stato valutato in oltre 360 milioni di euro e comprende tre cave, otto società di capitale con relativi compendi aziendali, due imprese individuali, ventisei terreni, numerosi magazzini, varie abitazioni, tra cui quattro in ville, quattro impianti fotovoltaici, dodici rapporti bancari e finanziari .-


Palermo, 18 luglio 2014.

Il giornalista dello scoop dei fatti di Oppido messo sotto scorta

$
0
0
Tutela di terzo livello per il giornalista del Quotidiano della Calabria, Michele Albanese. E’ stata questa la decisione scaturita dopo un incontro tenuto ieri in Prefettura a Reggio Calabria tra il procuratore Federico Cafiero de Raho ed i vertici delle forze dell'ordine, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica,  sotto la presidenza del prefetto Claudio Sammartino. Più che fondati sarebbero i motivi secondo gli inquirenti - che mantengono comunque stretto il riserbo su caso - alla base della scelta di mettere sotto scorta il giornalista, dopo lo scoop esploso a sua firma sui fatti di Oppido divenuti poi cronaca nazionale. 

Da quel che trapela, i magistrati hanno palesato la possibilità di un rischio imminente per il cronista. Da qui la decisione di porlo sotto scorta. Michele Albanese, che da sempre si è occupato di raccontare con obiettività e rigore il difficile territorio della Piana di Gioia Tauro e degli accadimenti di cronaca che vi succedono, è stato anche passato raggiunto da minacce, intimidazioni e segnali poco rassicuranti. 

La notizia della scorta resasi necessaria per il giornalista del Quotidiano, a scanso di equivoci, è una delle più brutte che ci potesse capitare di ricevere” ha commentato in un editoriale Rocco Valenti, direttore del giornale, mentre l’amico e collega Peppe Baldessarro su Repubblica, annunciando la notizia, parla di “Un giornalista di razza, con lunga esperienza, che ha sempre lavorato sul campo seguendo i grandi fatti dell'area tirrenica della provincia di Reggio” finito nel mirino della criminalità organizzata. 

Grande la solidarietà espressa a Michele Albanese da quanti, colleghi, operatori dell’informazione ed esponenti della società civile, hanno avuto modo di apprendere stamani la notizia. Ma è bene rimarcarlo: nessuno pensi di mettere il bavaglio, o peggio, intimidire, l’informazione che è e rimane uno degli argini poderosi contro la deriva delle coscienze nonché uno dei baluardi certi posti a salvaguardia del bene comune della società civile. 

Giuseppe Campisi    

I MILITARI DELL’OPERAZIONE STRADE SICURE ACCOLGONO OLTRE 350 IMMIGRATI GIUNTI A LAMPEDUSA

$
0
0
ESERCITO: I MILITARI DELL’OPERAZIONE STRADE SICURE ACCOLGONO OLTRE 350 IMMIGRATI GIUNTI A LAMPEDUSA



Lampedusa 18.07.2014 Sono oltre 350 i migranti che questa mattina, alle ore 05.30, sono stati accolti a Lampedusa dal personale dell’Esercito, impiegato nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”.  Il barcone che trasportava gli immigrati di origine sub sahariana e siriana è attraccato al molo di commerciale di Lampedusa, dove i militari dell’Esercito, tra cui due mediatori culturali, hanno contribuito, come già accaduto nei giorni scorsi, nelle prime fasi di accoglienza e soccorso.

Il compito dei mediatori culturali, oltre a quello di garantire la sicurezza del Centro di Soccorso e Prima Accoglienza, è anche quello di dare assistenza agli immigrati. Il contributo offerto agli immigrati e, conseguentemente, ai soccorritori si è rilevato spesso indispensabile per scongiurare situazioni di pericolo.

I militari che operano a Lampedusa sono inquadrati nel raggruppamento Strade Sicure Sicilia occidentale al comando del Colonnello Marco BUSCEMI.

L’attività che svolge il personale della Forza Armata a Lampedusa conferma la grande versatilità dell’Esercito, oggi più che mai risorsa per il Paese







Reggio Calabria, arrestati tre fratelli per tentata estorsione e lesioni personali.

$
0
0
La Polizia di Stato arresta tre reggini per tentata estorsione e lesioni personali in pregiudizio di un commerciante

Nel pomeriggio di ieri, 17 luglio 2014, la Squadra Mobile, al termine di un articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, i fratelli SPINELLA Francesco, (cl. ’80), Domenico, (cl. ’82) e Cristian, (cl ’93), per tentata estorsione aggravata e lesioni personali in pregiudizio di un commerciante.

I tre sono stati individuati come gli autori della tentata estorsione ai danni di un commerciante sfociata in una violenta aggressione allo stesso, verificatasi, lo scorso 21 giugno presso i Mercati Generali di Mortara.


In particolare i fratelli SPINELLA, anche essi commercianti nel settore alimentare, avevano richiesto all’uomo la consegna di quattro quintali di ciliegie, pari a circa 40 cassette, senza voler corrispondere immediatamente il prezzo e riservandosi di pagarli dopo averli a loro volta venduti.


L’accordo, per come formulato dai tre, risultava assolutamente sfavorevole alla parte offesa e quest’ultima, prevedendo la possibilità di non essere più remunerato, si rifiutava di consegnare la frutta.


Le minacce degli SPINELLA, inizialmente verbali, a fronte del netto rifiuto opposto dal commerciante, sfociavano in una violenta aggressione: i fratelli, dopo aver buttato le pile di casse di ciliegie in terra facendo rovinare tutta la merce sul pavimento, si scaraventavano contro il commerciante con violenti calci e pugni in tutte le parti del corpo cagionando, alla vittima, lesioni personali, ritenute guaribili in giorni 30 gg.


Sulla scorta delle dichiarazioni rese nell’immediatezza dalla persona offesa, la Squadra Mobile avviava, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, l’attività investigativa che consentiva di acquisire importanti riscontri in merito alle responsabilità dei tre indagati.


Dopo le formalità di rito, gli SPINELLA venivano associati presso la casa circondariale di Arghillà.




Reggio Calabria 18 luglio 2014





Quel delitto del pastore di Sinopoli, Francesco Antonio Alvaro,ammazzato a colpi di lupara e pistola, avvolto nel mistero, ma non era un boss

$
0
0
17 LUGLIO 2014 - Un bracciante, Francesco Antonio Alvaro, di 39 anni, è stato ucciso, a Sinopoli, in un agguato portato a termine con numerosi colpi d'arma da fuoco mentre stava accudendo alcuni animali. Il 4 giugno del 2001, Alvaro aveva assassinato a coltellate la moglie Domenica Penna (23) mentre era ricoverata in ospedale. Dopo un periodo di detenzione era stato scarcerato. Lascia due figli. Secondo gli investigatori era imparentato con esponenti della cosca di 'ndrangheta degli Alvaro. Indagano i carabinieri della stazione di Sinopoli agli ordini del maresciallo Francesco Montalbano, coordinato dal capitano Maurizio De Angelis, comandante della Compagnia di Palmi, coordinati dal p.m. Giulia Masci, che si muove sotto le direttive del procuratore capo della repubblica di Palmi, f,f,.

SINOPOLI (REGGIO CALABRIA), IL BRACCIANTE AGRICOLO FRANCESCO ANTONIO ALVARO DI 39 ANNI, VEDOVO, DUE FIGLI, AMMAZZATO A COLPI DI FUCILE CARICATO A LUPARA E ‘FINITO’ CON UN COLPO DI PISTOLA IN FACCIA, NELLA CAMPAGNE DI SINOPOLI, NEL CORSO DI UN AGGUATO DI CHIARO STAMPO MAFIOSO, MA NON ERA UN BOSS DELLA ‘NDRANGHETA, NÉ AVEVA FREQUENTAZIONI COMPROMETTENTI

Domenico Salvatore



SINOPOLI (rc)Un’altra sparatoria nella cittadina di Paolo Ruffo di Calabria, conte di Sinopoli, principe di Scilla…. Nella cittadina di Paul Violi, mammasantissima della ‘ndrangheta di Montreal, ucciso all’interno del bar “Reggio” il 22 gennaio del 1978, figlioccio di Vic Cotroni, originario di Mammola, capo dei capi dei ‘Locali’ del Canada, fiduciario di Joe Bonanno. Un nuovo morto, ammazzato nei pressi del cimitero, dove fu trovato agonizzante il giovane Domenico Cutrì, sposato con Grazia Alvaro e quindi, genero del presunto capobastone locale, ‘don Carmine’ Alvaro, sforacchiato dal piombo.Qui gladio ferit, gladio perit ? Per l’omicidio della moglie, reo confesso arrestato, processato e condannato, espiò undici anni di galera fra carcere ed arresti domiciliari. Dice Wikipedia che…”Sinopoli è un comune italiano di 2.115 abitanti in provincia di Reggio Calabria in Calabria. Storia. Il territorio di Sinopoli in antichità fu colonizzato dai Greci, che gli diedero l'attuale nome di Sinopoli (Xenòpolis, Sinopolis) (come altri centri d'origine greca che recano questo nome). Successivamente fu sotto l'impero romano e la lingua cominciò a latinizzarsi. Trovandosi ai piedi dell'Aspromonte il paese fu sempre isolato ma il duro lavoro dei suoi abitanti permise alla comunità di sopravvivere. Durante la guerra il paese fu bombardato dagli aerei statunitensi ed andarono distrutte molte case, la chiesa e l'ospedale, oltre alla perdita di molti abitanti. La cittadina così come il resto della Calabria soffre del problema 'Ndrangheta infatti nel paese operano alcune 'ndrine come quella degli Alvaro che hanno inquinato persino la Pubblica amministrazione e ciò ha determinato nel 1997 lo scioglimento del Consiglio comunale da parte del Presidente della Repubblica per infiltrazioni mafiose. Persone legate a Sinopoli. Giuseppe Pizza, segretario politico della Democrazia Cristiana e sottosegretario di Stato all'Istruzione, all'Università ed alla Ricerca nel Governo Berlusconi IV. Stefania Bivone, Miss Italia 2011. Economia. Il paese produce frutta, verdura, fichi secchi, legna, formaggio, vino, carne, olive, olio d'olivo. Sinopoli è inoltre circondato da molte sorgenti d'acqua minerale, ognuna con un proprio gusto e caratteristiche minerali.”. Secondo una prima sommaria descrizione della dinamica dell’ efferato, delitto, effettuata dai carabinieri della locale stazione, diretta dal maresciallo Francesco Montalbano, il pastore Francesco Antonio Alvaro di 39 anni, sarebbe stato ucciso a colpi di lupara e finito a colpi di pistola alla testa. Rabbrividiti i militari che pure per mestiere, sono avvezzi a certe scene lugubri. Inorridito per lo spavento ed il raccapriccio, soprattutto il fratello della vittima, che preoccupato per l’ingiustificata e prolungata assenza del congiunto, forse anche temendo il peggio, si era recato nelle campagne ed ha trovato il pastore, massacrato di colpi d’arma da fuoco.


La vittima, che era stata vista la sera prima in paese, aveva un appuntamento con qualche conoscente? Il medico legale giunto sul posto, per la perizia necroscopica esterna sul cadavere e l’autopsia, che verrà eseguita oggi o lunedì, a cura del perito settore, nominato dal Tribunale di Palmi, dovranno chiarire senza ombra di dubbio l’ora ed il giorno in cui è avvenuto l’omicidio. Dubbi rimangono sulla dinamica della sparatoria. Prima ipotesi. Il morto aveva un appuntamento con qualche persona o due che conosceva ed ha intavolato una lunga discussione sfociata in alterco e sparatoria finale. Seconda ipotesi, i killers incaricati da chi e perché, di eseguire una missione di morte, sangue, rovina e distruzione, conoscevano bene la vittima designata. Sapevano delle sue abitudini. L’hanno pedinato in aperta campagna e seguito fino al luogo dove il pastore teneva le sue pecore; oppure stavano nascosti dietro una siepe. Giunto a tiro, hanno aperto un fuoco d’inferno. La vittima colpita alla testa ed al tronco è stramazzata al suolo in un lago di sangue. I killers dopo aver eseguito gli ‘ordini superiori’, si sono dileguati, prima che si chiudesse il cerchio delle forze di polizia. Di solito Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza. Una ‘cintura militare’ intorno al vasto comprensorio. Alla ricerca dei sicari. Non vi sono, allo stato, novità degne di nota sui posti di blocco volanti e sulle perquisizioni domiciliari dei pregiudicati della zona, che sono tanti o sugli stub e sugli alibi-orario. Nemmeno è stata ritrovata una macchina bruciata od uno scooter, servito per la fuga dei due giustizieri della notte. Non vi sono stati testimoni. Almeno così sembra. Ammesso per assurdo che, in una zona ad alta densità mafiosa, qualche ‘scheggia impazzita’ fosse disponibile a sottoscrivere un verbale e poi a testimoniare in Tribunale. La indagini per risalire agli esecutori materiali del delitto, al movente ed agli eventuali mandanti, partono in salita. L’omertà che cuce le bocche a doppia mandata per paura di rappresaglie e vendette, regna sovrana. Sul posto oltre al medico legale ed alla ditta del caro estinto, per la rimozione del cadavere, trasportato all’Istituto di Medicina Legale, anche il p.m. Giulia Masci, che si muove sotto le direttive del procuratore capo della Repubblica di Palmi, Emanuele Crescenti. Dopo l’autopsia la salma, verrà restituita alla famiglia per la celebrazione dei funerali, a cura di don Antonio Fazzolari, che si svolgeranno a Sinopoli in forma pubblica. Salvo diversa decisione per motivi di ordine pubblico e sicurezza, del questore di Reggio Calabria, Guido Nicolò. Si parte dal dossier personale, fascicolo o cartella giacente presso gli uffici giudiziari. Il 4 giugno del 2001, il pastore, uccise a coltellate la moglie, Mimma Penna di 23 anni, all’interno di una corsia dell’ospedale “Scillesi d’America”; nosocomio della cittadina di Scilla, piccola capitale internazionale del turismo di massa, patria dei Ruffo di Calabria. Pare sia imparentato con gli Alvaro di Sinopoli, invischiati in operazioni della DDA di Reggio Calabria. Per le modalità di esecuzione e per la quantità del piombo impiegato, sembrerebbe un chiaro omicidio di stampo mafioso. Tuttavia non era un boss della ‘ndrangheta e non emerge neppure, che avesse frequentazioni a rischio. Tranne il cognato Rocco Frisina, presunto uomo d’onore, ferito a Delianuova davanti ad un bar del centro aspromontano con numerosi colpi di pistola, il 3 gennaio del 2008, esplosi da corta distanza da un sicario, che poi si è dato alla latitanza, ma venne catturato. Subito soccorso da alcuni passanti, il Frisina venne trasportato all’ospedale di Polistena, da dove è stato poi, fu trasferito nel Reparto di Rianimazione degli Ospedali Riunitidi Reggio Calabria, dov’è morto la sera del 5 gennaio 2008. Poche comunque le probabilità, che il fascicolo rimbalzi sul tavolo della DDA reggina diretta dal procuratore capo della Repubblica, Federico Cafiero De Raho. Almeno in questa fase.


Francesco Antonio Alvaro, ha visto qualcosa che non avrebbe dovuto? Ha parlato troppo? Ha ‘pestato i piedi’ di qualche mafioso che conta nel mondo della malavita? A sfogliare le cronache, sono tanti i pastori ammazzati a colpi di lupara e pistola. Perchèeeeee? I Carabinieri hanno una brutta gatta da pelare. Devono interpretare due segnali eloquenti e  imboccare la pista giusta, per arrivare alla soluzione del mistero: il pastore è stato ucciso nei pressi del cimitero; il pastore è stato prima ucciso a colpi di lupara e poi sfigurato a colpi di pistola in bocca, se non sul viso. Francesco Antonio Alvaro era imparentato con i boss omonimi, ma non aveva niente a che spartire con loro. Queste, sono le prime risultanze. Siamo in una zona dove si spara per poco o niente e la vita umana non vale nulla. Un territorio in mano alle cosche della ‘ndrangheta, affermano i rapporti di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza e la relazione annuale della Commissione Parlamentare Antimafia, oggi diretta dall’onorevole Rosy Bindi. Anche contro i Carabinieri, come ci racconta il luogotenente Cosimo Sframeli, scrittore e giornalista…” Il 17 giugno 1996, alle ore 23.00 circa, il Vicebrigadiere Salvatore COLTELLLO riceveva, sull’utenza della caserma, una telefonata anonima che segnalava, in località “Ponte Crasta”, la presenza di individui sospetti nei pressi di una moto Ape. Il Sovrintendente avvisava subito il Comandante della Stazione, Maresciallo Capo Pasquale AZZOLINA, ed entrambi, in uniforme e con l’Uno di servizio, si recavano nella località indicata. Lì notavano, nei pressi di una moto Ape, due giovani, conosciuti da loro come i fratelli D’AMATO, cui uno minorenne di sedici anni, intenti a smontare e trafugare pezzi del motore dal predetto veicolo in quel luogo accantonato a seguito d’incidente stradale avvenuto il giorno prima. Alla vista dei Carabinieri i due fratelli nascondevano alcuni attrezzi all’interno della propria autovettura parcheggiata affianco. Il Maresciallo AZZOLINA procedeva al controllo dei due giovani e, constatando che dentro la loro autovettura vi erano vari  pezzi di motore, decideva di accompagnarli in caserma. Li invitava a salire sul mezzo militare, condotto dal Vicebrigadiere COLTELLO, mentre egli stesso si poneva alla guida della Ritmo, l’autovettura dei due ladri. L’invito fu accolto senza cenno di opposizione dal fratello minorenne. Di contro, Rocco D’AMATO, fulmineamente, estraeva dalla cintola una pistola Beretta calibro 7.65, illegalmente detenuta e portata, ed esplodeva, da distanza ravvicinata, alcuni colpi di pistola all’indirizzo del Comandante. AZZOLINA, benché colpito in varie parti del colpo, estraeva, velocemente, la propria pistola d’ordinanza ma, prima di poter far fuoco, era attinto da un altro proiettile che lo faceva stramazzare a terra, esamine. Il Vicebrigadiere COLTELLO, a pochi metri, a sua volta, era colpito da un colpo di pistola esploso dalla pistola del D’AMATO. L’omicida, avendo raccolto da terra la pistola d’ordinanza del Maresciallo, si dava a precipitosa fuga, alla guida della sua Ritmo, insieme al fratello minore. Il Vicebrigadiere COLTELLO, nonostante ferito, si avvicinò al suo Comandante per cercare di poter dare aiuto. Si accorgeva, intanto, che i due, dopo aver percorso circa 200 metri, scendevano dall’autovettura e ritornavano indietro, verso di lui, con il chiaro e preciso intento di ucciderlo. Erano messi in fuga definitivamente per il ripetuto uso della pistola d’ordinanza del Vicebrigadiere che sparava contro di loro.


 A quel punto, COLTELLO non poté che constatare la morte del suo Comandante. Si recava in caserma da dove, ai limiti della resistenza, riusciva a lanciare l’allarme. In seguito, i colleghi lo accompagnarono all’Ospedale di Scilla, dove fu sottoposto a intervento chirurgico. Una notte e un giorno per pensare. Poi, la resa. “Mio figlio vi aspetta”. Al telefono una voce stanca. Era quello che i colleghi di Pasquale AZZOLINA attendevano. Sono le 17:00 di martedì.  Dopo sedici ore la caccia all’uomo si era conclusa. Rocco D’ Amato, venti anni appena, si consegnava nelle mani del Colonnello Gennaro NIGLIO. E confessava: “Ho sparato al Maresciallo istintivamente, ho perso il controllo di me stesso”. Contestualmente, erano recuperate le armi, una pistola calibro 7.65 con matricola abrasa, usata per il delitto, e una pistola calibro 9 parabellum, in dotazione al Maresciallo e per mezzo della quale aveva tentato una coraggiosa, quanto vana, reazione di fuoco contro il suo omicida.Un delitto assurdo che lasciava orfane tre ragazze, Nadia di diciotto anni, Angela di quindici, Vanessa di sei, che si stringevano attorno alla loro mamma, Marianna CANDELA, una donna minuta senza più una lacrima da versare per il marito divenuto orgoglio di un paese, e che lei aveva sempre amato e sostenuto. Un atto sanguinario senza un movente plausibile e che solo per miracolo non fece un’altra vittima, il Vicebrigadiere Salvatore COLTELLO (trentaquattro anni), padre di Sonia (otto anni) e di Federica (due anni). Il Maresciallo AZZOLINA conosceva bene quel Rocco avviatosi su una brutta china. Più volte lo aveva ripreso, invitandolo a cambiar vita. “Cercati un lavoro”, gli diceva. E lui niente. Gli piaceva vedersi additato come balordo. Lavorava su commissione. Di notte. Furti di autoradio, motori d’auto che rivendeva. Anche lunedì sera andò così. “Rocco”, gli disse il Maresciallo, “andiamo in caserma”.I Carabinieri non si aspettavano nessuna reazione. Solo qualche formalità e avrebbero rispedito a casa i due ragazzi. Invece, no. Fu un attimo. Il giovane estrasse l’arma dalla cintola e sparò contro AZZOLINA colpendolo al fianco e al torace. La morte fu immediata. Poi D’AMATO puntò la pistola, alle spalle, contro il Vicebrigadiere e fece fuoco.  Non arrivò a finirlo e fuggì verso i crinali aspromontani. Con le poche forze rimastegli il Vicebrigadiere COLTELLO riuscì a giungere in caserma ed avvisare i colleghi di Sinopoli, il paese vicino, ai quali raccontò i particolari della sparatoria e fornito i nomi degli assassini. Poi svenne. La casa dei D’AMATO, in un baleno, fu accerchiata da centinaia di militari. Dentro, Alessandro era ancora in piedi. Si mostrò stupito quando i Carabinieri gli strinsero le manette ai polsi. Poi, cedette e confessò la sua partecipazione alla sparatoria, scaricando sul fratello la responsabilità dell’omicidio. Nella mattinata, il Comandante Generale dell’Arma, Luigi FEDERICI, giunse a Sant’Eufemia per esprimere il cordoglio dei Carabinieri: “E’ una ferita profonda nel cuore dell’Arma”, disse il Generale, “e credo di tutto lo Stato”. Anche il Capo dello Stato rese omaggio alla salma del Sottufficiale. Le hanno detto: “Tuo padre è stato ucciso mentre faceva il suo dovere”. Ma Vanessa, con i suoi sei anni e gli occhi smarriti, si aggrappava alla madre e piangeva solo perché il suo papà non lo avrebbe rivisto mai più. Gelo e divise riempivano le stanze di quella casa, dell’alloggio di servizio, proprio accanto alla caserma, dove la famiglia del Maresciallo Pasquale AZZOLINA, viveva da tempo.


Morì per mano di un balordo. Da dodici anni rappresentava la legge in terra di mafia e aveva avuto a che fare con esponenti di spicco della ‘ndrangheta. Né agguato, né imboscata, né esecuzione. “Li conosceva, li conosceva bene; due fratelli, gentarella, per questo ha allentato le difese”, diceva il Colonnello Gennaro NIGLIO, Comandante Provinciale dell’Arma. Ma il balordo, che aveva venti anni, che viveva di furtarelli e di piccolo spaccio, che rubava le autoradio e quando poteva un’automobile per poi smontarla e rivenderla pezzo per pezzo, che l’altra notte fu sorpreso con il fratello sedicenne proprio mentre stavano “cannibalizzando” una moto Ape incidentata e lasciata su una stradina dismessa all’inizio del paese, uccise il Maresciallo e ferì il Vicebrigadiere. L’incubo della trappola di mafia durò poco. Ma la tragedia rimase, tutta intera. Per le famiglie, per l’Arma, per il paese, 4500 abitanti, che la mattina ebbe una sveglia glaciale. Perché quel Maresciallo, dopo tanti anni di servizio a Sant’Eufemia, era uno di loro. Le figlie, come la moglie, vivevano e condividevano la vita di quel microcosmo. L’Amministrazione comunale preparò e affisse un manifesto che rendeva bene i sentimenti della gente: “Una vicenda terribile e assurda… un atto di barbarie scaturito dall’emarginazione e dall’ignoranza ha stroncato la vita di un uomo buono nell’esercizio del suo dovere… al Maresciallo AZZOLINA diciamo grazie… ha dato la vita per la nostra città che non lo dimenticherà”.E in Municipio fu allestita la camera ardente, da dove partirono i funerali che si svolsero nella Chiesa Madre del paese, in piazza Vittorio Emanuele. Trama e attori di questa tragedia vera furono tutti noti.Il Maresciallo Capo Pasquale AZZOLINA fu decorato di  Medaglia di Bronzo al Valor Militare, alla Memoria, con la seguente motivazione: “Comandante di Stazione distaccata in territorio caratterizzato da alto indice di criminalità, veniva fatto segno – unitamente a militare dipendente ad improvvisa e violenta azione di fuoco da parte di due malviventi sorpresi in flagranza di furto. Benché colpito in più parti del corpo, con elevato coraggio e grande determinazione, tentava di reagire con l’arma in dotazione ma, colpito ancora una volta in parti vitali, si accasciava esamine al suolo. Fulgido esempio di alto senso del dovere ed elevate virtù militari, spinte fino all’estremo sacrificio. S. Eufemia d’Aspromonte (RC), 17 giugno 1996”.Tante le operazioni di ‘ndrangheta contro il potente casato di mafia degli Alvaro (“Carni i cani” “Pajechi”, “Merri”, “Pallunari”, “Testazza e Cudalonga”)alleati dei Piromalli di Gioia Tauro e dei Crea di Rizziconi…“Rete”, Cent’anni di storia, Matrioska 1 Matriosika 2, Virus, Rilancio, Arca, Paiechi, Meta, Prima luce, Smirne, Cafè de Paris, Crimine, Carni ‘i cani, Xenopolis…Una zona ad alta densità mafiosa, dove si spara per uccidere. Dove circolano tante armi, come dimostrano le operazioni di sequestro di ben numerosi fucili (anche quelli dei cacciatori rapinati),ed arsenali… kalashnikov, mitragliatrici, pistole, mitragliette e bombe.




Chi si azzarda a combattere contro la mafia, da questa parti passa per infame e traditore. Anche il sindaco Domenico Luppino,  un sindaco modello dell’ Aspromonte: la lotta alla 'ndrangheta, gli costa nove attentati in quattro anni e mezzo. Gli hanno fatto esplodere la tomba del padre, gli ammazzarono il cane, gli distrussero i campi d'ulivo, gli incendiarono il furgone, lo obbligano a girare scortato, è costretto a trasferire la famiglia a Reggio Calabria. Il suo ultimo atto pubblico: l'adesione alla marcia di Locri. Il 5 novembre 2005 sfila con il gonfalone del paese, contro la 'ndrangheta che ha appena ucciso Franco Fortugno, vice presidente del consiglio regionale. “Mi hanno dimissionato; ho perso la mia battaglia. Sono cresciuto in un clima di minacce. La mia famiglia subiva attentati quando avevo soltanto dieci anni. Solo per un caso fortuito, una volta, sventarono il mio sequestro. Abbiamo sempre cercato di mediare, come fanno in tanti, tentando di arrivare a un compromesso. L'ho fatto anch'io. Poi a 40 anni mi sono stancato. Quando mi hanno eletto, pensavano che l'avrei tenuta la testa bassa, come sempre. Perché sono stato eletto con i voti buoni e con i voti mafiosi. Bisogna capire: chi fa il sindaco, qui, ha sempre un conto da saldare. E io non l'ho mai saldato: questo vuol dire alzare la testa. Anche perché non ero andato in giro a chiedere voti. Così il meccanismo s'è inceppato: la 'ndrangheta pensa che la cosa pubblica sia un bene da razziare. Ma di razzie, finché ero sindaco, non se ne facevano. Essere infame è peggio che essere cornuto. Rappresenta il massimo disvalore di un individuo. Ogni cosa ti è preclusa. Perdi qualsiasi dignità. E qualunque cosa ti accada, anche la peggiore, è legittima: te la sei meritata”.  

Domenico Salvatore










Viewing all 6567 articles
Browse latest View live