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8 Marzo. Inaugurata la Casa delle Donne di via Marsala

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Vicesindaco De Cesaris: “Un altro momento che la città dedica ai diritti”

Milano, 8 marzo 2014 – Milano festeggia l’8 marzo con l’inaugurazione della Casa delle donne. Nello spazio comunale di via Marsala 8, diverse esponenti femminili del mondo della cultura, dello spettacolo e della società civile cittadina hanno partecipato all’apertura ufficiale del primo luogo interamente dedicato all’incontro e al dialogo tra donne. Lo spazio, una superficie di circa 700 metri quadri al piano terra dello stabile, è stato concesso in uso gratuito per tre anni, come previsto dall'apposito bando, all’associazione Casa delle donne di Milano. I locali saranno utilizzati per svolgere eventi e attività culturali.

“Questa inaugurazione – ha dichiarato Ada Lucia De Cesaris, vicesindaco e assessore all'Urbanistica ed Edilizia Privata – è uno dei tanti momenti che la città dedica ai diritti. Oggi siamo  qui per affermare la dignità della donna, la parità di genere, la lotta alla violenza e la condanna dei femminicidi. Ringraziamo tutte coloro che hanno creduto in questa scommessa creando un'opportunità straordinaria per le donne di questa città. Le più giovani potranno venire qui con i propri bambini, le più anziane troveranno occasioni di compagnia. Tutte quante potranno vivere insieme tante esperienze, attività ludiche e culturali, momenti di confronto e riflessione”.

“L'apertura di questo spazio – ha detto Daniela Benelli, assessore all’Area metropolitana, Casa e Demanio – è molto importante perché risponde alla richiesta delle tante associazioni femminili milanesi che cercavano una casa comune dove ritrovarsi. Finalmente c'è un punto di riferimento condiviso, che credo potrà diventare il luogo centrale anche per la celebrazione dell'8 marzo nei prossimi anni”.

“E' una bellissima iniziativa – ha commentato Francesca Zajczyk, Delegata del Sindaco per le Pari Opportunità –, siamo molto felici, anche perché è significativo che l'inaugurazione avvenga l'8 marzo. Uno spazio reso accogliente e allegro dal lavoro, dalla creatività e dalla fantasia di tante donne che lo animeranno con iniziative di vario tipo, da quelle più leggere e piacevoli a quelle più impegnate di confronto e scambio di idee e opinioni. La città aveva bisogno di questo luogo, che speriamo sia sempre più aperto alle donne, ma anche agli uomini. Un luogo simbolicamente con porte e  finestre sempre aperte a tutte e tutti”.

“Finalmente un sogno si è realizzato – ha aggiunto Anita Sonego, presidente della Commissione consiliare Pari opportunità –. Quello che molte di noi hanno desiderato per tanti anni oggi finalmente ha trovato una concretizzazione. In una città che è ricca di gruppi femministi, da oggi esiste un luogo anche per le moltissime donne che non hanno avuto parte di questa storia femminista, a cominciare dalle più giovani”.

Tra le iniziative del Comune in occasione dell’8 marzo, che quest’anno Palazzo Marino ha dedicato alla memoria della giovane Libanny Mejia Lopez e di suo figlio Leandro, c’è stata la consegna delle mimose a tre signore anziane della città, che vivono da sole e che sono seguite dai servizi sociali,  da parte dell’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino.

“Un gesto simbolico – ha spiegato l’assessore Majorino – con il quale abbiamo voluto omaggiare l’impegno delle donne milanesi, specialmente quelle più anziane, che hanno contribuito allo sviluppo di questa città. Ma anche un modo per ricordare che l’Amministrazione è vicina alle persone più anziane e non vuole farle sentire sole”. 


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Luigi Palamara
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Resto nell'avamposto del disincanto ad ascoltare il mare mentre il tempo raccoglie le ore - di Pierfranco Bruni

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Resto nell’avamposto del disincanto ad ascoltare il mare mentre il tempo raccoglie le ore

 

 

 

di Pierfranco Bruni

 

 

 

Sono lungo la via dell’avamposto. Mi dirigo, stanco, ad osservare la luna mentre non ci sono più linee di sole nel tramonto. Si osserva, in lontananza, il mare. Forse è l’unica pianura che dialoga con il deserto.

Questo nostro amore ha segnato il vento del tramonto. Che dico? Sarebbe più semplice dire che il tramonto si è impossessato del nostro amore.

Finisce tutto. Tutto finisce tra le ombre e le desinenze dei distacchi.

Ascolto l’eco di una antica musica. Il canto Andaluso che recita versi di Antoni Garçia: “Quando è tempo di raccogliere gli orizzonti/non lasciarti suggerire le parole dal disamore/perché l’annuncio della malinconia/non ha parole/perchè il silenzio ha la sabbia dell’oblio”.

Ho come specchio, nella mia stanza dalle tende rosse, i riflessi di giorni passati. Diventano ricordi. Ma io non ho mai amato i ricordi. Bisogna dimenticare i ricordi per costruire il tempo della memoria: mi dico spesso. Ma neppure questo tempo mi rende indifferente.

Vorrei poter legare il disamore all’indifferenza. Ho raccontato tante storie. Destini che si sono incrociati alla mia vita e la mia vita ha cercato sempre destini disperati. Non ho mai creduto alla leggerezza e sono convinto, forse sbagliando, che nella leggerezza c’è il non voler attraversare i nubifragi tra Scilla e Cariddi. Invece bisogna uscir fuori dalle debolezza ed essere veri con la propria anima.

Questo amore è finito. Da qui comincia un mio nuovo romanzo o un mio raccontare tra personaggi che mi hanno accompagnato e poeti inventati tra i nomi che ho intrecciato con i miei precedenti libri e le mie conferenze.

Cosa può fare un intellettuale? Lo so che essere intellettuale non è la stessa formula di essere scrittore folle nella certezza di navigare tra il maledettismo e l’agonia della parola. Ma ormai il gioco è fatto. Mi regalo un mio nuovo libro. Comincia oggi e finirà, se il tempo ci sarà o io ci sarò ancora nel mio tempo, nel momento in cui quest’anno in corso accetterà l’alba del nuovo anno.

Costruisco un progetto. Mi trovo nell’avamposto del disincanto. Tutto ciò che è stato è semplicemente stato. Tutto ciò che è non sarà.

Il mio monaco tibetano che ho incontrato in Piazza di Spagna, e stava seduto al terzo gradino di Trinità dei Monti, mi ha guardato a lungo. Poi mi ha chiesto di sedermi accanto.

Mi ha detto: “Porti ancora al polso destro il cordone che ti ho legato anni e anni fa?”.

“Certamente sì. Sono trascorse epoche e destini mi hanno vissuto ma tu come fai a ricordare il laccetto che mi hai stretto al polso?”.

“Non domandare mai il come e il perché. Ci siamo incontrati e ricordo anche dove e tu eri molto distratto. Ti ho incontrato innamorato di una donna che dicevi meravigliosa e mi hai raccontato anche del suo amore e della sua devozione per te e ti ritrovo con gli occhi tristi e questi occhi mi sussurrano che quell’amore vive il suo epilogo. Tutti gli amore sono così. L’amore è un sorgere di sole e un tramontare di crepuscolo. Bisogna cercare di catturare il tramonto e afferrarlo. Non ci sei riuscito? Lei non è riuscita ad afferrare quel tramonto? Sai, bisogna che quel tramonto non vada oltre il filo dell’orizzonte. Perché la salvezza sta nel dio del Sole”.

Poi una pausa. Silenzio. Accenno di un sorriso. “Tu hai scritto anche un libro su questo. Vedi, come conosco la tua storia. Eppure hai sorseggiato l’alba del disamore? Non  avere mai paura. Il dio del Sole sarà ancora con te. Non cercarmi. Come questa volta. Vedrai che ci ritroveremo proprio quando penserai che il patto tra il finito e l’infinito abbia rotto il filo”.

Ancora una paura. Poi. “Ora va. Non portare mai rimpianti. Continua ad amare. Gli occhi di tuo padre ti seguiranno e ti faranno compagnia. Ho saputo. Ma tutto ha un senso. La tua strada è camminare i passi con lentezza e mai con leggerezza. Namasté”.

Non invento nulla. Porto ancora il cerchio del monaco buddista intorno al polso. Le mie vie conducono sempre al pensiero che duella.

Ho tanto amato. Ho amato e sono stato amato. Ho perso e mi hanno perso. Sono stato sconfitto ed ho sconfitto. Mi hanno tradito e non ho mai tradito. Mi hanno pugnalato e non ho mai disseppellito l’ascia. La mia vita è un contare, ormai, le orme dei giorni.

Bisogna non solo imparare, ma anche disimparare.

Lascio Piazza di Spagna e mi perdo tra i vicoli. È sera. Una sera di marzo. Il vento calmo è compagnia. Questo mese infinito segna appuntamenti nel calendario del cuore.  

Ritornano le parole di Antoni Garçia: “Quando ti sembrerà di aver toccato le ombre/non tirarti frecce nel cuore/aspetta/ci sarà una voce/una voce soltanto che ti raggiungerà”.

Ci sono giorni in cui ho bisogno di solitudine.

Una solitudine vera tocca sempre il silenzio. È da qui che si riparte. Ci sono dolori profondi, tanto profondi che non ti sembrano dolori. Il dolore più terribile è proprio quando il dolore lancinante si fa riposante. È lì che si mette in gioco la vita.

Ma io resto sempre in gioco. E resto in trincea perché soltanto restando in trincea ci si può misurare con la realtà.

Se mi dovessi chiedere a cosa non affidarsi? Mi risponderei subito: bisogna credere solo nel proprio cammino e agli incontri del mistero. Il mistero è il davanzale che sigilla gli amori.

Tutto ciò che gioca danzando intorno al falò ha il sapore dell’inaffidabile. Io sono stato continuamente trafitto dalle inaffidabile. Ma cosa è l’inaffidabile?

Il monaco, un giorno, mi disse: “Non pensare mai al pensiero. Vivi. Soltanto vivi”.

Ed è così. È un impegno e una promessa. Comincio questo mio nuovo libro restando nell’avamposto del disincanto, ma convinto che la bellezza appartiene solo all’inafferrabile degli attimi.

Questo nostro amore è un diamante ma quando un diamante perde la luce cosa resta? E riprende la voce di Antoni Garçia: “Uno scaglio ha sempre la sua conchiglia/lasciati guidare dalle onde/il mare sa”.

Resto nell’avamposto del disincanto mentre il tempo raccoglie le ore. Ascolto il mare! Il mare lascia parole di acqua.

 




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Oltre l'8 marzo il bla bla bla non mi interessa e neppure le mimose. Le donne coraggio sì: da Giovanna d'Arco ad Oriana Fallaci - di Micol Bruni

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Oltre l’8 marzo il bla bla bla non mi interessa e neppure le mimose…

Le donne coraggio sì: da Giovanna d’Arco ad Oriana Fallaci

 

di Micol Bruni

 

 

 

8 marzo."essere donna è così affascinante. È una avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non finisce mai". Sono le parole di Oriana Fallaci che risuonano, sempre piú con il passare degli anni, come una volontà di riconquista di una identità sempre posseduta ma gridata con voce roca attraverso i passi di una storia mai accettata mai condivisa fatta di ideali mai assopiti.

8 marzo 1908. Operaie morte nel rogo di una fabbrica di new York. 8 marzo1946 l Italia tutta ( ma già a partire dal 1922) rende vivo il ricordo degli ostacoli che l essere umano, donna, ha affrontato. Nasce il simbolo della mimosa. Mi chiedo se ancora oggi le donne debbano sventolare la bandiera gialla della mimosa, debbano ancora avere le voci straziare da battaglie per non smarrire la propria dignità di fronte al mondo e per riappropriarsi della storia. Sono ancora le parole di Oriana Fallaci a guidare i miei pensieri...leggo ( e scrivo) " vi sono momenti, nella vita,in cui tacere diventa una colpa e parlare un obbligo, un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre".

Concordo con Oriana. Donna coraggio. Donna che ha saputo sfidare i destini. Donna che non ha mai conosciuto i lamenti e le nenie. Ricordarla? Ma no. L’Otto marzo è una festa entrata nella logica di un’antropologia che va riconsiderata. Festeggiamo le donne coraggio. In un tempo di “femminicidio”, che brutto termine, si continua ancora a sventolare la mimosa. Archetipi e simboli.

Dobbiamo portare esempi. Testimonianze. Una donna nella nostra contemporaneità, ho già detto è Oriana. Ma voglio qui parlare di una donna straordinaria che ha inventato il coraggio l’eresia la santità la vita la coerenza ilo sogno l’amore la fedeltà ai valori… Ovvero Giovanna d’Arco. Se vogliamo parlare dell’Otto marzo invito a riflettere su Giovanni d’Arco.

Nel silenzio della dignità che è lealtà…

Allora? Senza alcun bla bla bla…

 

 

La sacralità in Giovanna d’Arco

 

 

 

      Giovanna d’Arco. Era il maggio del 1431. Sulla Piazza del Vieux – Marché sul rogo bruciava  Giovanna. Era nata nel 1412 a Domrémy. Giovanna è un mito. Una storia che traccia destini.     Soltanto nel 1894 viene proclamata venerabile da Leone XIII e Pio X nel 1909 le dà la beatificazione. Mentre è Benedetto XV che nel 1920 la santifica.

      Dopo cinque secoli dalla morte Giovanna d’Arco viene “proclamata” Santa. Ma è il simbolo di una lotta politica. La politica come identità di vita.

      Da leggere, per meglio comprendere la figura di questa donna , è il saggio di Giovanni Bogliolo su Giovanna D’Arco Strumento di Dio o strumento di potenti?.

      Il messaggio divino di Giovanna d’Arco è nella storia recente. Ed è proprio attraverso questo messaggio che la trasposizione religiosa diventa trasmissione di cultura e di storia.

      Cultura, storia e santificazione. Sono tre elementi importanti che sottolineano l’importanza di Giovanna e come questo personaggio è centro della politica. Oggi su due componenti si legge la vita di Giovanna. Il mito e l’eroico. È naturale che rivesta, tuttora, una caratura mitica perché oltre tutto resta dentro la leggenda. Si racconta di Giovanna raccontando le sue imprese in termini leggendari. Il mito così è la trasposizione della realtà. Il senso dell’eroico consiste proprio nei gesti e negli atti che Giovanna ha compiuto.

      Giovanna d’Arco ha sempre parlato di sacrificio a Dio. È dentro ormai la cultura popolare. In una altro testo scritto da Régine Pernoud, dedicato sempre a Giovanna d’Arco, si legge: “…la sua popolarità ha raggiunto un livello straordinario, al punto che in Francia non esiste un partito politico che non l’abbia rivendicata. Ma, al di là delle strumentalizzazioni partigiane, Giovanna è diventata una santa universale, conosciuta in tutto il mondo: santa per eccellenza di ogni liberazione, alla testimonia a tutti che l’azione divina esige una risposta sia dai laici come lei che dai religiosi e dalle religiose, e che questa risposta può essere data nelle circostanze peggiori, nella guerra come nella pace”.

      Péguy definì Giovanna “La più santa dopo la Santa Vergine”. Si sentì chiamata ad “una vocazione straordinaria”. La fede. Ma nella fede c’era la rivoluzione religiosa che ora diventa rivoluzione nelle coscienze e delle coscienze.

      Strumento di Dio o strumento dei potenti? È questo, dunque, l’interrogativo che Giovanni Bogliolo pone. Non fu alcun strumento. Ma piuttosto la sua “avventura” è da leggersi in termini messianici. Non si può essere strumento dei potenti. Proprio per questo resta dentro la cultura del popolo.

      Robert Brasillach dedicò a Giovanna d’Arco una Adaptation scenique du proces de JeanneD’Arc. In questo processo c’è il mito di Giovanna ma c’è, indubbiamente, la tragedia. Una tragedia che è dentro la vita. Per Brasillach Giovanna era anche il segno della giovinezza. Il simbolo di una giovinezza che diventa esuberanza, bellezza, appunto, e mistero. Diventa per Brasillach un personaggio da romanzo. E va raccontato e amato. Giovanna d’Arco come Chénier. Brasillach si incammina verso questo percorso e ne traccia i segni e ne individua i sogni.

      Alla storia di Giovanna subentra la leggenda. Resta nel mito perché la si ricorda nella leggenda. Lo dice Giovanni Bogliolo nel testo citato. “La leggenda i Giovanna d’Arco comincia nel momento stesso in sui termina la sua storia, a mezzogiorno del 30 maggio 1431”.

      Su Giovanna d’Arco l’immaginario popolare ha costruito diverse avventure. Si racconta di una Giovanna Santa. Si racconta anche di una Giovanna d’Arco strega. Tuttora la sua storia e la sua leggenda vanno lette attraverso queste chiavi di interpretazioni. Ma è il suo destino che traccia identità. Traccia sentieri.

      Ancora oggi Giovanna è un simbolo. È un simbolo che difende la tradizione, i valori, gli ideali. E per compiere questa difesa fa una rivoluzione per la conservazione. E’ contro gli inglesi invasori. E diventa baluardo per tutti i francesi. La cacciata degli invasori è nel sentimento di patria al quale Giovanna dava un valore profondamente religioso. La difesa della patria era anche la difesa della cristianità.

      Fede, patria, e tradizione. Su questi tre “sentimenti” si realizza il viaggio di Giovanna. Un viaggio che la porta sul rogo ma la incorona nel cuore del popolo. Dall’eroicità , di cui si è accennato, al mito.

      Oggi, indubbiamente, è un personaggio che combatterebbe l’idea dal modernismo. Starebbe con quell’idea di sacralità, che è nelle consapevolezza della nostalgia della civiltà, che è l’anima della tradizione.

 

Facciamo un po’ di silenzio. La donna oggi? Facciamo tre passi nella tradizione.

Oltre il femminismo.

 




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Reggio Calabria, Carabinieri: servizi preventivi ad alto impatto

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I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, nell’ambito dell’implementazione dei servizi di controllo preventivi richiesti dalla Prefettura di Reggio Calabria, dalle prime luci dell’alba del 03 u.s. fino all’imbrunire del 04 marzo, sono stati impegnati in una vasta operazione di contrasto alla criminalità diffusa su tutto il territorio della provincia di Reggio Calabria. Sono state controllate oltre 113 persone, 97 gli automezzi ispezionati, 26 perquisizioni effettuate e 2 persone sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà.

In particolare, i Carabinieri della Compagnia di Taurianova unitamente a quelli della Compagnia di Intervento Operativo del Battaglione Campania, hanno effettuato una vasta operazione di controllo del territorio ad “alto impatto” che ha visto impiegati più di 80 militari.

Il dispositivo, che si è articolato prevalentemente nell’entroterra aspromontano, ha visto il coinvolgimento simultaneo di più di 80 uomini, in parte impegnati nel presidio dei punti di obbligato passaggio del territorio di competenza allestendo numerosi posti di controllo, in parte impegnati in numerose perquisizioni, domiciliari (13), personali (26) e veicolari (7 per un totale di 46).
All’esito del servizio, due persone sono state segnalate in stato di libertà, e due armi bianche di genere vietato sono state rinvenute e sequestrate. 

Sono stati inoltre controllati 25 esercizi pubblici e 86 persone sottoposte agli arresti domiciliari e/o alla detenzione domiciliare.

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Roghudi il convegno organizzato dal 'Paleaghenea', la lectio magistralis del 'professore' Giuseppe Bombino

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Un convegno interessante ( La tutela della biodiversità nelle aree montane) a sugello del Corso di formazione e aggiornamento in “Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale dei greci di Calabria: dalla lingua alle tradizioni”. Lo ha organizzato il presidente del “Paleaghenea” avvocato Mario Maesano. Ospite d’onore il presidente del Paco Nazionale dell’Aspromonte, Giuseppe Bombino, che ha tenuto una lectio magistralis. Era presente pure l’avvocatessa Aurelia Sansotta presidente dell’associazione “Mondo Verde”, che opera sul territorio dello hinterland melitese. A fine mese l’interessante Premio di poesia che sta acquisendo con il passare del tempo una veste più ariosa e culturalmente pregnante. Un angolino per la festa della donna, ( marzo, intesa anche Festa delle mimose. L’emancipazione della donna ha fatto registrare evidenti progressi, ma ancora si è lontani dall’optimum. Ha moderato i lavori, la giornalista Rosalia Francesca Salvatore
L’ASPROMONTE  POLMONE D’OSSIGENO HABITAT NATURALE DI TANTISSIME SPECIE ANIMALI E VEGETALI, DA MONTAGNA DEI SEQUESTRI A MONTAGNA SACRA
Caratteristico è lo sviluppo dell'Aspromonte a terrazze sovrapposte; se ne riconoscono quattro livelli, detti piani o campi. La vegetazione è molto ricca e varia. Sul piano basale si riscontra la macchia mediterranea, con diversi consorzi floristici spesso unici, che diversifica molto rispetto all'esposizione. Sulla fascia jonica si trovano spesso formazioni xerofile, formate da ginestre spinose (ulex europerus) e ginestre da fibra (spartium junceum), che convivono con il lentisco, il mirto, il perastro e, nelle aree umide, le tamerici. Un grosso e spontaneo applauso è stato indirizzato all’illustre ospite in segno di solidarietà per il vile attentato, unanimemente condannato
Domenico Salvatore

ROGHUDI (Reggio Calabria) I convegni, meeting, tavole rotonde, assemblee, seminari, simposi, incontri, sono utilissimi per far conoscere agl’Italiani ed al mondo le incomparabili ricchezze dell’Aspromonte. Dando per scontato che noi calabresi, almeno qualcosa sappiamo e conosciamo dell’Aspromonte. Non foss’altro che per le tantissime escursioni sulle montagne intorno alla stazione sciistica invernale di Gambarie d’Aspromonte. Le gite alla Madonna della montagna. Le visite alla Diga sulla Menta. Le partecipazioni alla Santo-Stefano-Gambarie. Il rifornimento di acqua oligominerale, antiurica e diuretica. L’excursus alla ricerca di funghi. La visita alla base americana e così via. Ma anche le gite scolastiche. Eldorado ecologico, paradiso faunistico, tesoro paesaggistico di una bellezza thrilling e mozzafiato:”Purtroppo, sibila il presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Giuseppe Bombino la montagna paga a caro prezzo la campagna denigratoria che è stata fatta in questi decenni. La montagna dell’anonima sequestri; la montagna del brigante Musolino; la montagna dei banditi; la montagna della ‘ndrangheta e così via. Palate di fango sul viso gratuite, lanciate dalle colonne della stampa nazionale, cartacea, ma anche radiotelevisiva ed on line.Sebbene la medaglia abbia due facce. Il vantaggio è la conservazione del patrimonio e la preservazione dallo scempio ecologica e naturalistico. Abbiamo delle ricchezze uniche al mondo. Vorrei smentire la brutta favole del lupo scomparso o che non ci sia; se non artatamente confuso con branchi di cani randagi. Le immagini in nostro possesso, smentiscono clamorosamente tutto. 

Sulla quercia ed il suo microclima abbiamo pure documenti inoppugnabili” L'Aspromonte è un massiccio montuoso dell'Appennino meridionale, situato in Calabria meridionale, in provincia di Reggio Calabria e limitato a est dal mar Jonio, a ovest dal mar Tirreno, a sud dallo Stretto di Messina e a nord dal fiume Petrace e dalle fiumare di Platì e di Careri.Per numerosi studiosi il confine naturale della zona nord è il Passo della Limina (mt. 822), ai piedi di Monte Limina (mt. 888), punto di confine del Parco nazionale dell'Aspromonte, con la catena delle Serre.La vetta più alta è il Montalto (1.956 mt), di forme dolci, costituito da rocce arcaiche (gneiss e micascisti). Quasi tutti i contrafforti scendono ripidi verso il mare, cosicché la fascia costiera è molto ristretta. Caratteristico è lo sviluppo dell'Aspromonte a terrazze sovrapposte; se ne riconoscono quattro livelli, detti piani o campi. La vegetazione è molto ricca e varia. Sul piano basale si riscontra la macchia mediterranea, con diversi consorzi floristici spesso unici, che diversifica molto rispetto all'esposizione. Sulla fascia jonica si trovano spesso formazioni xerofile, formate da ginestre spinose (ulex europerus) e ginestre da fibra (spartium junceum), che convivono con il lentisco, il mirto, il perastro e, nelle aree umide, le tamerici. Risalendo, fonte Wikipedia, si formano macchie alte o boschi veri e propri, composti prevalentemente da roverelle e lecci. Nelle aree medie sono presenti il castagno e le pinete, le quali progressivamente, con la specie pino laricio, si portano fino alle altezze maggiori, dove gli abeti e poi il faggio formano la copertura dei boschi alti. 

Nella zona litoranea predominano agrumi, vite, olivo e l'orticoltura; sotto i 1.000 m esistono boschi di quercia e leccio, sopra i 1.000 m il pino laricio, l'abete dei Nebrodi e il faggio.A 1.311 m sorge la stazione sciistica di Gambarie, con flusso di turisti da Calabria e Sicilia. In un'impervia valle nel cuore dell'Aspromonte, nel comune di San Luca, si trova il Santuario della Madonna di Polsi, luogo di culto che, seppur difficile da raggiungere, diventa nei mesi estivi, specialmente a settembre, meta di turismo religioso.Storia.Nel 1862, a seguito della questione romana, in cui sembrava che il governo italiano volesse tenere un basso profilo, e dell'accordo con Napoleone III, Garibaldi tentò di arrivare a Roma con 3.000 volontari. Ma la risoluta reazione dei francesi costrinse Urbano Rattazzi ad intervenire e a mandare il generale Enrico Cialdini a fermare Garibaldi. A pochi chilometri da Gambarie, il 29 agosto 1862, si volse lo scontro (giornata dell'Aspromonte), nel corso del quale Garibaldi fu ferito e preso prigioniero insieme con i suoi seguaci, alcuni dei quali vennero fucilati. Garibaldi fu condotto all'ospedale militare del Varignano, presso La Spezia, per esservi curato e, dopo la guarigione, gli venne concesso di tornare alla sua residenza di Caprera.Nella località del comune di Sant'Eufemia d'Aspromonte, dove l'eroe fu ferito, si trovano un mausoleo con un suo busto e delle lapidi che lo ricordano ed è indicato l'albero che, secondo la tradizione, è quello dove egli si appoggiò ferito. Al Museo del Vittoriano a Roma sono conservati i cimeli dell'episodio (lo stivale forato e la pallottola).
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Abbiamo dato una sbirciatina al sito dell’Ente Parco…”Il lupo è un formidabile bioindicatore – sostiene Bombino – “e la presenza di questi predatori evidenzia come l’ambiente naturale che caratterizza il nostro Aspromonte sia pressoché intatto, e come gli ecosistemi che lo caratterizzano siano idonei a garantire la persistenza delle popolazioni di lupo appenninico. Le telecamere installate nei punti più remoti del Parco sono a servizio delle attività di studio e ricerca in corso di svolgimento nell’ambito di un più ampio progetto che stiamo conducendo – continua Bombino – e che vede il coinvolgimento attivo di tutta la struttura del Parco coordinata dal Direttore Tommaso Tedesco e dal referente delle attività Dott. Siclari. Più in particolare, fonte info.posta@parcoaspromonte.gov.it il progetto è finalizzato al monitoraggio delle popolazioni di lupo in Aspromonte, finalizzato alla pianificazione di azioni ed interventi per la riduzione dei fattori diretti ed indiretti di rischio anche ai fini della migliore gestione e conservazione degli ecosistemi volta al mantenimento di popolazioni di lupo stabili e vitali. “Un ulteriore importante obiettivo del progetto” – continua Bombino – “è quello di condividere con la gente d’Aspromonte un modello di convivenza sostenibile a lungo termine che tenga conto delle caratteristiche ecologiche e socio-economico locali. 

A tale proposito è opportuno ribadire che le popolazioni di lupo aspromontane “frequentano” aree remote del Parco Nazionale d’Aspromonte dove pressoché nulla è la interazione con l’uomo. Così è, infatti, per il branco “catturato” dalle telecamere”. “La nostra area protetta nasce per contribuire alla conservazione di tutti gli aspetti della biodiversità – conclude Il Presidente Bombino. “Il Parco Nazionale d’Aspromonte non nasce solo per diventare uno scrigno di valori da tutelare, quanto, piuttosto, per contribuire alla conservazione su tutto il territorio nazionale attraverso molteplici ruoli: certamente quello di intervento di protezione di elementi minacciati, ma anche di guida in nuove forme di gestione del territorio, di sperimentazione di soluzioni di sostenibilità, di centro di diffusione di buone pratiche e di elementi della biodiversità che si estendono dall’area protetta nel territorio circostante. Poiché il sistema Aspromonte è concettualmente e operativamente inestricabile dalla rete complessa di attività antropiche che vi si svolgono, è del tutto ovvio che la consapevolezza della conservazione come opportunità per il territorio sia un valore aggiunto nell’ottica della definizione di modelli di guida e di supporto a quello sviluppo economico delle popolazioni locali. Resta ovviamente estraneo all’Aspromonte il concetto di “sviluppo economico” inteso semplicemente come crescita illimitata del reddito di una determinata comunità, misurato sulla proliferazione di infrastrutture, manufatti, popolazione umana, beni immobili. 

Ma il futuro sostenibile della civiltà umana passa inevitabilmente per il compromesso tra appropriazione e rispetto delle risorse naturali da parte dell’uomo: non c’è futuro senza la conservazione della funzionalità dei sistemi ecologici, dentro e fuori delle aree protette, e non c’è futuro senza il benessere psico-fisico delle popolazioni. Va rigettato con forza ogni tentativo di contrapposizione tra i due obiettivi, nella consapevolezza che il punto di incontro è, a volte, il miglior compromesso possibile che richiede concessioni su entrambi i fronti”. “La presenza de lupo, quindi, ci incoraggia e ci suggerisce che la nostra montagna vuole darci una nuova opportunità perché si comprenda che ciò che è ecologico è anche economico”.
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Anche altro interessanti comunicazioni…”Siglata convenzione tra l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e il Corpo Forestale dello Stato
Attuare, in maniera condivisa, programmi di tutela e conservazione degli equilibri naturali all’interno del territorio dell’Area Protetta è la principale finalità della Convenzione stipulata tra l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – Corpo Forestale dello Stato – Ufficio Territoriale per la Biodiversità (UTB) di Reggio Calabria, firmata dal Presidente, Giuseppe Bombino e dal Dirigente Superiore, dott. Nazario Palmieri, alla presenza  del Direttore dell’Ente Parco, Arch. Tommaso Tedesco,  del Primo Dirigente Ufficio per la Biodiversità del Corpo Forestale dello Stato, dott.  Alessandro Bottacci e della Dirigente dell’UTB di Reggio Calabria, Dr.ssa Marina Forgione. L’accordo prevede la messa a sistema e valorizzazione delle strutture demaniali ricadenti in “zona A” di riserva integrale. L’intesa tra Ente Parco ed il Corpo Forestale dello Stato – UTB, più in particolare, pone al centro di una comune azione le aree di particolare valenza naturalistica di proprietà dello Stato per garantire omogeneità d’interventi ed iniziative per la loro salvaguardia e tutela. La collaborazione, inoltre, prevede la manutenzione della rete dei sentieri e attività di informazione ed educazione naturalistica, forestale ed ambientale, di promozione, divulgazione e di attività culturali e ricreative compatibili con le finalità del Parco, che concorreranno a rafforzarne l’immagine. “Una firma storica che sancisce un’azione sinergica, peraltro nei fatti già esistente, tra i due Enti – ha commentato il Presidente dell’Ente Parco d’Aspromonte Giuseppe Bombino –.  

La convenzione, il cui significato assume caratteri innovativi e di elevato valore, contribuirà a rafforzare le attività di  conservazione degli importanti e delicati ecosistemi naturalistici e, al contempo, a prefigurare percorsi condivisi per la tutela del territorio aspromontano nel suo complesso. Nel quadro dell’importante intesa tra i due Enti – conclude il Presidente Bombino – nelle prossime settimane saranno poste in essere nuove forme di cooperazione nell’ambito della programmazione strategica predisposta dall’Ente Parco”. 

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La Flora

Il territorio naturale del parco dell’Aspromonte presenta una morfologia assai frastagliata che, spostandosi dal litorale tirrenico a quello ionico della Calabria, dà luogo ad una grande varietà di specie vegetali e genera una vasta biodiversità, grazie anche alle condizioni climatiche particolarmente favorevoli. I corsi d’acqua presenti nel parco sono ricchi di oleandri e tamerici e lungo le fiumare è possibile ammirare il pioppo nero, il salicone e l’ontano nero. A bassa quota regnano gli elementi più caratteristici della macchia mediterranea (ginestra, cisto, leccio, mirto, la fillirea, il corbezzolo) e le splendide foreste di leccio, mentre salendo di quota è possibile imbattersi in castagni plurisecolari e numerosi abeti. Molto diffuso in Aspromonte è l’abete bianco, albero longevo, slanciato e maestoso.

Felce bulbiferaNelle zone dell’Aspromonte caratterizzate da abbondanti precipitazioni sono presenti estese foreste di faggio, mentre il pino laricio, presente nel versante tirrenico, dà luogo alla formazione di boschi di pinete spettacolari, creando foreste densissime. Si tratta dell’albero più caratteristico dell’Aspromonte, molto alto e dalla stretta chioma. Esclusivamente sul versante ionico viene coltivato il bergamotto, noto per l’essenza che si ricava dai suoi frutti. Fino agli 800 metri d’altezza si trovano inoltre i roveri, molto ricercati per il loro legno pregiato, e il farnetto (albero della famiglia delle Fagacee), mentre più diffusa è un tipo di quercia più piccola, la roverella. Di grande rarità è invece la felce tropicale che si estende soprattutto in ambienti dalle temperature miti e stabili, dove la folta vegetazione e le acque correnti la proteggono dalla luce.
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La Fauna

Il Parco Nazionale d’Aspromonte gode di una ricchezza faunistica straordinaria grazie alla varietà ambientale del suo territorio. La fitta vegetazione e la presenza di un clima prevalentemente mediterraneo favoriscono la presenza di molte specie animali che trovano nell’Aspromonte il loro habitat ideale. Fra i mammiferi la montagna aspromontana rappresenta un ottimo rifugio per il lupo, la cui presenza oggi è accertata nonostante per due decenni risultasse scomparso in Aspromonte; c’è il gatto selvatico, abile arrampicatore e cacciatore di mammiferi e uccelli; il cinghiale, che predilige la collina e la bassa montagna dove và alla ricerca di ghiande e rizoni; il ghiro, animale notturno molto diffuso nelle foreste europee ed anche il piccolo driomio. Altrettanto presente nei boschi del Parco è lo scoiattolo nero, particolare per la colorazione nera della pelliccia anzichè marrone o rossa. Tra i mammiferi è possibile avvistare anche la volpe, la faina, la martora, il tasso, il riccio e la lepre. Alla fine del 2011, nell’ambito di un progetto di ripopolamento della fauna selvatica dell’Aspromonte, sono stati liberati un gruppo di caprioli, reintroducendo una specie assente da questi territori da circa un secolo.

Ramarro Il parco d’Aspromonte ospita una molteplice varietà di rettili, anche se le temperature estreme li inducono ad affrontare un periodo di latenza. Una specie estremamente variabile è la vipera, che si trova soprattutto nelle zone sabbiose o rocciose; c’è il cervone, serpente lento ed innocuo e il ramarro occidentale, grande lucertola verde piuttosto diffusa. Sulle rive delle fiumare si può osservare la testuggine di Hermann, animale antichissimo dalla colorazione giallastra con macchie nere. Tra gli anfibi più comuni ci sono le rane, i rospi e la salamandra pezzata, mentre piuttosto raro è l’ululone dal ventre giallo, inconfondibile per la particolare colorazione ventrale e per essere privo di coda. Anche gli invertebrati che popolano l’Aspromonte sono vari; oltre a diversi tipi di macrolepidotteri si trovano formiche, scorpioni, ragni e la diffusa mantide religiosa. I numerosi corsi d’acqua dell’Aspromonte ospitano inoltre trote e anguille.
Dove mangiare
  
I ristoranti e gli agriturismi presenti nel territorio del parco d’Aspromonte propongono menù basati principalmente su materie prime di produzione locale, una cucina legata alla tradizione gastronomica aspromontana rinomata ed affermata, anche in ambito nazionale, per la produzione di ottimi formaggi, di una grande varietà di salumi, e del tipico pane di grano cotto nel forno a legna.Fra i piatti principali della tavola calabrese ci sono i famosi “maccaruni ‘i casa”, maccheroni fatti a mano e conditi con ragù di capra, maiale o manzo, le portate a base di funghi (porcini, pineroli, rositi, tricoloma) raccolti nelle immense faggete Aspromontane, e lo stoccafisso, comunemente chiamato pesce stocco, merluzzo artico norvegese cucinato in molteplici varianti dopo il tradizionale processo di essiccazione.
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Carta d’identità gastronomica del Parco Nazionale dell’Aspromonte
Se la tradizione gastronomica dell’area costiera di Reggio Calabria è particolarmente ricca di piatti a base di pesce (pesce azzurro, tonno, pesce spada) pescato quotidianamente nello Stretto, le aree montuose dell’interno offrono invece i prodotti di un’economia tipicamente pastorale e contadina. Nell’area grecanica dell’Aspromonte in alcuni villaggi si parla ancora un dialetto simile al greco antico e qui è possibile trovare, ma non in commercio, un rarissimo formaggio pecorino realizzato con uno stampo di legno particolare, la musulupa, che lascia sulla forma un’impronta circolare raffigurante figure umane, pupazzi. Tradizionali nella cucina locale sono i maccaruni ‘e casa, maccheroni fatti a mano arrotolando un pezzetto di pasta attorno a un giunco oppure a un ferro da calza. La loro origine è magnogreca, sono conditi di solito con ragù di maiale e manzo o di capra. I maccaruni e la pasta secca in genere, importata dagli Arabi nel X secolo, sono insaporiti spesso con salsa di pomodoro fresco, sugo di pesce o frutti di mare, oppure vengono proposti in timballo, farciti con formaggi e salami, legumi o verdure oppure, tradizionalmente alla vigilia di Natale, con acciughe salate e mollica. Tipici di quest’area della Calabria sono poi capocolli, soppressate, ‘nduja’ e salsicce arricchite sempre con peperoncino e finocchietto. I dolci della provincia reggina sono un’anticipazione della ricca, sontuosa, tradizione dolciaria siciliana. Particolarmente interessanti i torroni, ripieni di morbida pasta di mandorla oppure di mandorle a pezzetti e ricoperti di ostia, di zucchero glassato o di cioccolato, bianco o nero. Ma non si può parlare di questa zona della Calabria senza citare la produzione di bergamotto. Le notizie circa la provenienza del bergamotto e l’avvio della coltivazione in questa zona della Calabria sono le più diverse. 

Originario delle Canarie e portato in Spagna, nella città di Berga, dallo stesso Colombo, oppure arrivato in Italia da Pergamo in Tuchia, più verosimilmente il bergamotto è una mutazione spontanea da altre specie agrumarie attecchita nel XVII secolo nei dintorni di Reggio Calabria. Il bergamotto trovò nella fascia costiera, lunga un centinaio di chilometri alla base delle pendici dell’Aspromonte, tra Villa San Giovanni e Gioiosa Ionica, il terreno ideale per la sua produzione. La sua fama è legata all’invenzione nel 1704 della prima acqua di colonia a base di essenza di bergamotto, opera di un profumiere piemontese emigrato in Germania, a Colonia. In seguito allo sviluppo della industria profumiera e alla grande richiesta di essenza le coltivazioni si estesero: nel 1830, nella zona di Melito Porto Salvo, i grandi proprietari terrieri dell’epoca realizzarono i primi impianti industriali di trasformazione. La maggioranza del prodotto attualmente è esportato sotto forma di olio essenziale all’estero, in particolare in Francia, per essere utilizzato dalle case cosmetiche e farmaceutiche. Straordinaria la raccolta di funghi nelle foreste di faggi dell’Aspromonte: porcini, pineroli, rositi, tricoloma sono in vendita in bancarelle improvvisate sulle strade dell’immediato entroterra reggino, in particolare a Gambarie.
 Pane di granoQui, come in tutta la Calabria e nel Sud in genere, è frequente trovare forni a legna che producono pani di grandi dimensioni, di uno o anche due chili, dalla forma rotonda oppure ovale con tagli trasversali sulla crosta. Spesso la lievitazione è fatta con il lievito “madre”, rigenerato ogni giorno. La farina di frumento bianca è sovente mischiata a scura segale, detta in dialetto grano iermano o iurmano. Grazie alla lievitazione naturale e alla cottura nel forno a legna, il risultato è un pane dal profumo intenso, friabile e non gommoso, con una leggera nota acidula al palato, che rimane fragrante anche per diversi giorni. In passato era raro trovare pane di farina bianca: in Aspromonte si cuocevano pani di granoturco, di castagne e soprattutto di segale. I cartelli con la scritta “pane di grano” visibili ancora oggi in prossimità dei forni sulle strade dei paesi dell’Aspromonte, segnalano appunto la produzione di pani di frumento.
 Ortaggi e legumi – Pappaluni Verdolini, marroncini, tendenti al giallo ocra e picchiettati da macchioline rossicce, oppure grandissimi e candidi: sono i pappaluni, cioè i fagioli aspromontani, coltivati nelle fasce medio-alte del massiccio all’interno del parco. Qui microclima, terreni e acque sono ideali per la produzione di legumi, non a caso il loro posto nella tradizione gastronomica locale è di primaria importanza. Si seminano a fine aprile e si raccolgono in ottobre. Esistono due tipi di pappaluni: quello Bianco è una variante del Bianco di Spagna ma di dimensioni più grandi e con la buccia esterna più morbida (a volte arriva a misurare anche 3,7 cm di lunghezza). Si presta benissimo alla preparazione di contorni o di minestre, sia asciutte che in brodo, in abbinamento ad altre verdure. Il Colorato, dai colori cangianti e con una dimensione nettamente inferiore rispetto al Bianco, gustoso e tenero, è ottimo nelle zuppe. Insieme ai broccoli, alle patate a dadini, a pezzetti di cotenna e di carne di maiale, con un poco di peperoncino fresco e un cucchiaio di olio extravergine d’oliva, è l’ingrediente fondamentale della “pasta e fagioli” tipica aspromontana.
 Patata d’AspromonteArrostite al forno o alla brace, come accompagnamento alla carne di capretto oppure in zuppa con le cipolle, le patate sono da sempre presenti nella cucina calabra e, in particolare, in quella aspromontana, come del resto in tutte le aree montane, anche al Nord. Le condizioni pedoclimatiche che favoriscono la coltivazione dei fagioli sono infatti ideali anche per le patate. Le varietà coltivate nell’area interna del parco sono la Bellina, rotonda e a pasta bianca, ottima lessa, e la Spunta, dalla forma allungata e dai due diversi tipi di pasta (gialla o bianca) ideale per le fritture o cotta al forno. I pastori aspromontani erano soliti cuocere questa varietà di patata con la buccia sotto la brace. Le patate, una volta cotte, venivano condite con olio, sale e peperoncino piccante. La patata Rosa, dal corpo leggermente allungato e più piccola della Spunta, con la pasta di colore bianco tendente al rosa pallido, si usa nella preparazione di impasti dolci o salati, come gnocchi o crespelle (preparate con un impasto di farina e patate lesse, dopo la lievitazione si friggono in abbondante olio di oliva e si condiscono con zucchero o miele). Con le patate e le cipolle si cucina la licurdia, una zuppa servita nelle fondine su fette di pane casereccio tostate, condita con olio extravergine di oliva e pecorino grattugiato.
 Bergamotto
È un agrume singolare perché mai impiantato o duplicato altrove: agronomi e agricoltori hanno tentato, infatti, di riprodurre il bergamotto (Citrus bergàmia) in Sicilia, in Spagna, in Costa d’Avorio, in California e persino nelle Isole Comore, ma inutilmente. Simile a un’arancia, ma di colore dal verde al giallo, secondo la maturazione, ha buccia sottile e liscia e un peso che va dagli 80 ai 200 grammi. Si coltivano tre varietà: Femminello, a rami esili e frutti lisci, Castagnaro, più vigoroso, con frutti meno sferici, un po’ rugosi, e Fantastico (circa il 75% della produzione riguarda questa varietà). Il frutto contiene dai 10 ai 15 spicchi. Il suo fiore, la zàgara (dall’arabo zahara, cioè fiore), è formato da cinque petali bianchi odorosissimi. Il bergamotto comincia a fiorire alla fine di marzo, nelle località soleggiate prossime al mare e per tutto il mese di aprile nelle zone più interne, e viene raccolto da ottobre a dicembre. Di sapore acidulo e dal profumo intenso, il bergamotto è coltivato nella zona di Roccella Jonica e Gioiosa Jonica e nei dintorni di Brancaleone, Bruzzano Zeffirio, Capo Spartivento (Bova e Melito Porto Salvo) e in gran parte delle località del Basso Ionio-Reggino. La tradizione gastronomica locale è ricca di prodotti realizzati con questo frutto (crema di bergamotto e liquore di bergamotto) e le curiosità legate alla sua storia e al suo utilizzo sono infinite. Con l’essenza di bergamotto calabrese si producono le famose caramelle bergamotes di Nancy, inventate nel 1857 da un confettiere della città lorenese. Sin dal 1830 l’inglese Earl Grey mise in commercio un tè aromatizzato al bergamotto di Calabria, il Twinings Earl Grey Tea, ancora oggi uno dei tè più diffusi e graditi dagli appassionati. Con la buccia vengono realizzate le caratteristiche tabacchiere di Varapodio. Nel 1999 l’olio essenziale di bergamotto di Reggio Calabria ha ottenuto la Dop.
Vino – Greco PassitoNel comune di Bianco e in parte in quello di Casignana, in provincia di Reggio Calabria, si produce una gemma enologica: il passito di Greco di Bianco. Quest’area ha terreni calcarei argillosi, bianchi che danno vini strutturati, alcolici, di forte carattere. Pochissimi lo producono ancora secondo il metodo tradizionale che prevede l’appassimento sulle cannizze. Nel comune di Gerace, benché al di fuori dell’area della Doc Greco di Bianco, esiste una piccola nicchia di produzione di Greco passito. Nel mese di settembre, che in questa parte di Calabria è ancora caldissimo, si pongono i grappoli di greco su intrecci di canne, le cannizze appunto, dove sono lasciati ad appassire da 8 a 15 giorni: il colore e il profumo intenso che si sprigiona dai chicchi segnalano il giusto punto di maturazione. La resa è bassa, da un quintale di uve si ricavano in media 30 litri di vino passito che danno il meglio a 3, 4 anni di invecchiamento. È ottimo bevuto freddo ma anche a temperatura ambiente in accompagnamento a dessert e gelati.
Il Caciocavallo di CiminàDa i Presidi Slow Food (http://www.presidislowfood.it/ita/dettaglio.lasso?cod=483
…Il caciocavallo si produce in questa zona da tempi immemorabili. Nella Grecìa calabra, così viene definita l’area ellenofona che fa capo genericamente alla Bovesia, molti nomi di località hanno radici nella Grecia antica: il nome stesso di Ciminà deriva dal greco kyminà, ovvero luogo dove abbonda il cumino selvatico o ciminaia. …A Ciminà…il caciocavallo si fa a due testine, è un formaggio piccolo, allungato, caso unico nel panorama caseario, anche se non è citato espressamente con questo nome su nessuna pubblicazione di settore. Ma si lavora anche nella forma ovoidale classica. Il peso va da 400 grammi a 3 chilogrammi.Questo formaggio ha un’altra particolarità: si coagula ancora il latte crudo, di vacca e a volte anche parzialmente di capra, quasi sempre con caglio naturale di capretto. Una volta rotta con lo spino la cagliata, che i pastori chiamano tuma, si formando coaguli grandi quanto una nocciola che si raccolgono e compattano, facendo fuoriuscire il siero. Questa massa viene lasciata fermentare anche più giorni, secondo l’andamento climatico, e poi tagliata a fette e filata nell’acqua bollente. Infine si passano le forme nella salamoia per un giorno circa e si appendono poi ad asciugare a cavalcioni della tradizionale pertica. Il caciocavallo di Ciminà si consuma di solito fresco, se non freschissimo, entro pochi giorni dalla produzione, destinandolo per lo più alla griglia. Mentre con qualche settimana di stagionatura in più acquista sentori inebrianti e lunghi di sfalcio, di fiori gialli, di nocciola…   Il caciocavallo del Presidio si produce tutto l’anno, ma la massima produzione avviene da marzo a giugno. La stagionatura minima è di un mese.
altre informazioni sul caciocavallo
Aziende produttrici
Selezionare il comune per visualizzare le attività di produzioni tipiche:
- Bagaladi 
- Bova 
- Canolo 
- Careri 
- Ciminà 
- Cittanova 
- Condofuri 
- Delianuova 
- Gambarie 
- Gerace 
- Mammola 
- Platì 
- Roccaforte del Greco 
- San Giorgio Morgeto 
- San Lorenzo 
- Sant'Eufemia d'Aspromonte 
- Santo Stefano in Aspromonte 
 Salumi – CapocolloIl Capocollo, di cui in Calabria si produce anche una versione Dop, è un salume fatto con il lombo o con la spalla del suino. Il taglio, del peso di 3, 4 chili, dev’essere contornato da uno strato di grasso che lo mantiene morbido durante la stagionatura. Dopo essere stata disossata, la carne è salata a secco, a giorni alterni, per una settimana, poi bagnata con vino (per il Capocollo a denominazione di origine si usa aceto), massaggiata e pressata. Si aggiungono pepe rosso macinato ed erbe aromatiche (spesso il finocchietto selvatico), si avvolge nel diaframma suino, si lega con spago e canne per stringerlo e si fora il budello per evitare bolle d’aria. All’asciugatura, preceduta da alcuni giorni di affumicatura, segue la stagionatura in locali ben ventilati, a temperatura e umidità costanti. Al taglio il salume ha un colore roseo naturale, con piccole striature di grasso; il sapore, delicato, si evolve con la maturazione.
 Formaggi – Ricotta affumicataLa buccia è scura, di colore beige intenso oppure marrone, a volte anche scurissimo, secondo la durata del processo di affumicazione, con interno bianco avorio. La forma è quella di un piccolo cilindro di circa 10, 15 centimetri di altezza per 4, 5 di diametro. Morbida e dal sapore latteo piacevolmente fumé, si fa con siero di latte ovino e a volte anche caprino, portato a una temperatura di 85, 90 gradi per consentire il naturale affioramento delle parti solide. Raccolta nei tradizionali fuscelli, resta a spurgare per una giornata circa. Salata a secco viene poi affumicata per almeno tre giorni, quindi matura per una settimana. Per informazioni sui produttori locali telefonare alla Comunità Montana della Limina (Signor Gino Larosa, tel. 0964 414112).
Formaggi – Caprini della LiminaI caprini prodotti alle pendici del Monte Limina si ottengono da solo latte di capra e hanno un aroma particolare, un sapore forte e piccantino che varia a seconda del periodo di produzione. Per farli si versa in un pentolone il latte, possibilmente appena munto, si aggunge il caglio di capretto sciolto in un pò di acqua e si lascia un’ora circa. Quando è cagliato si mescola con un cucchiaio di legno fino a che non diventa di nuovo liquido. Dopo, pian piano, si raccoglie con le mani il formaggio che si separa dalla lacciata (latte sgrassato), si mette in contenitori di giunco e si stringe fino a quando non è ben scolato. Si toglie dalla forma e si sala in maniera uniforme. Si rimette nella forma per un giorno, poi si toglie e si lascia stagionare in cantina, ungendo la crosta con olio d’oliva per tutta la durata dell’affinamento, che può prolungarsi anche per un anno. Queste tecniche di produzione danno un formaggio di particolare pregio e tipicità, a produzione limitata e molto richiesto dai consumatori, tanto che non si riesce a soddisfare tutta la domanda. Il colore è giallo paglierino chiaro all’esterno, bianco all’interno. La forma, rotonda e del peso di 1 o 2 chili, può essere consumata fresca o stagionata da 8 a 12 mesi. Le capre sono allevate brade e i pastori ancora oggi pagano il fitto dei pascoli in natura, con le forme di formaggio. Continua anche la tradizione di ricavare dalle pelli di capra i sacchi per le zampogne che costruiscono i pastori stessi. Per informazioni sui produttori locali telefonare alla Comunità Montana della Limina (Signor Gino Larosa, tel. 0964 414112).
Formaggi – CanestratoPuò essere prodotto con latte ovino, caprino, vaccino oppure misto. Normalmente ha una forma cilindrica con scalzo di 7, 8 centimetri e diametro di 17, 20; il peso varia da 1 a 2 chili. Quando la stagionatura è adeguata, la crosta ha struttura compatta con colore variabile dal giallo-bruno al grigio intenso e sono ben visibili le striature derivanti dalle caratteristiche fascere di giunco intrecciato utilizzate nella lavorazione. I sentori che questo formaggio può richiamare (rimanendo, in ogni modo, fortemente legati all’alimentazione dell’animale e alla stagionatura) si rifanno a note erbacee, di sottobosco, di fiori e di agrumi; il gusto è delicato, più piccante a maturazione avanzata, di discreta palatabilità e lunghezza. A volte, prima di produrre il canestrato, parte della cagliata è trasformata in juncata, altro tradizionale formaggio calabrese.
Dolci – Il TorroneIn Calabria si producono sia torroni friabili sia torroni morbidi (tra cui il cumpittu, ricoperto da un fitto strato di semi di sesamo detti, con termine di derivazione araba, giuggiulena). Per la produzione di questi dolciumi è nota in particolare Bagnara Calabra, centro della costa tirrenica dove fin dai primi anni dell’Ottocento sorsero torronifici che acquistavano il miele sulle montagne dell’Aspromonte. Anche nei paesi dell’interno si è mantenuta una tradizione artigiana attenta soprattutto al lungo e delicato procedimento di cottura del miele. Gli altri ingredienti del torrone sono le mandorle, lo zucchero, l’albume d’uovo e la vanillina. La copertura è di ostia, oppure di zucchero glassato o di cioccolato bianco o nero. Oltre alle classiche stecche (poglie in dialetto) nelle pasticcerie si trovano anche torroncini morbidi o croccanti variamente aromatizzati e il torrone gelato, fatto con mandorle e agrumi canditi.
Olio – Cultivar Carolea, Grossa di Gerace & C. 
La presenza di pendici coltivate a olivo, ma anche di resti di numerosi frantoi lungo i corsi d’acqua, testimonia una vocazione antica, comune al territorio calabrese nella sua interezza. Forte dell’influsso marino (avvertibile anche nelle aree lontane dalla costa), la regione possiede una buona estensione olivicola che ne fa il secondo serbatoio nazionale dopo la Puglia. Raramente, però, questo gran patrimonio è trasformato in olio di qualità. Il più delle volte le aziende praticano un’olivicoltura quasi anacronistica: soprattutto nelle zone più interne persistono ricettacoli di coltura rudimentale mentre, lungo la fascia costiera, un’idea di produzione più votata alla qualità, forte di tecniche lavorative che non rinunciano al progresso tecnologico, comincia a radicarsi nel pensiero (e nei prodotti) di alcuni validi olivicoltori. La lunga lista delle cultivar – autoctone e alloctone – che ben si sono adattate alle condizioni pedoclimatiche calabresi comprende Coratina, Frantoio, Leccino, la Nocellara del Belice e quella Messinese, Carolea, Cassanese, Dolce di Rossano, Roggianella, Grossa di Gerace, Ottobratica e Sinopolese. Da un così eterogeneo gruppo di varietà è chiaro che non possono nascere che oli extravergine dalle caratteristiche organolettiche varie, ora contraddistinti da un intenso profumo fruttato e vegetale, ora rimarcanti piacevoli note gustative di mandorla o nocciola.
Pesce – StoccoLo stoccafisso, “pesce che arriva dove il mare non c’è”, è sempre stato popolare nelle zone interne della Calabria. In passato golette e brigantini provenienti dal Nord Europa attraccavano al porto di Pizzo, sbarcando le balle di “pesce bastone” che, lungo la strada delle Serre, risalivano verso l’Aspromonte. Nella zona di Mammola la disponibilità di acqua ricca di calcio, magnesio e ferro, quindi particolarmente adatta ad ammollare lo stocco, favorì la nascita di una fiorente attività di lavorazione del pesce essiccato. Ancora oggi qui ci sono aziende che acquistano, tramite grossisti, stoccafisso importato dalla Norvegia, lo “spugnano” e lo rivendono pronto per essere cucinato in tanti modi: fritto, al forno, in umido, con patate o peperoni, in insalata con peperoncino, aglio e prezzemolo. Assaggi di questi e altri piatti sono distribuiti il 9 agosto nelle stradine del borgo antico di Mammola, in occasione della Sagra dello stocco. Formaggio caprino della Limina.Ricotta affumicata di Mammola. Nel dibattito, sono intervenuti alcuni convegnisti. Lo stesso presidente del Paleaghenea, l’avvocato Mario Maesano, ex vicesindaco di Roghudi, animatore di tante iniziative di sapore socio-culturale, ha detto una cosa molto importante.”La comunicazione è sana; il turismo va bene; lo sviluppo del territorio mi convince, ma senza strade, non si va da nessuna parte.” In altri termini per uscire fuori dal tunnel dell’isolamento e dell’anonimato occorre intanto realizzare la rete stradale. Maria Carmela Palumbo scrittrice e saggista, ce l’ha con gli !Attila” delle nostre contrade che procedono da anni allo scempio sistematico e metodico della natura, del paesaggio, dello scenario. Poi è stata la volta degl’interventi sulla lingua grecanica. Ha cominciato il ragioniere Stelitano che ha parlato per diversi minuti. A cui ha fatto seguito l’intervento di altri “elleno foni” che hanno parlato con la lingua di Omero, riscuotendo scroscianti applausi dall’uditorio. Le socie, sono state omaggiate in occasione anche della festa della donna di eleganti confezioni alla mimosa. Insomma si è mischiato un po’ di tutto, ma bisogna dare atto all’Associazione Paleaghenea per tutte le numerose interessanti iniziative promosse nell’arco del suo cammino socio-culturale. Domenico Salvatore


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La ragione della modernità nella lezione anticonformista e "antiscolastica" di Dante. Dal tribunale della letteratura alla metafora inquisitoria - di Micol Bruni

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La ragione della modernità nella lezione anticonformista e “antiscolastica” di Dante. Dal tribunale della letteratura alla metafora inquisitoria. L’attualità che uccide la tradizione della storia

 

 

di Micol Bruni

 

 

 

 

C’è attualità politica in Dante? Il legame tra storia e politica è esemplare. Ma nella ragione del pensiero le idee e la filosofia applicata al linguaggio letterario hanno una loro consistenza. Cosa è stato Dante Alighieri nei processi storici e giuridici di una cultura che supera l’età dell’Umanesimo radicato nel Medieoevo?

Sul piano di una teoria della politica Dante si muove su un giudizio di un mondo considerato “pessimo” (Manlio Sgalambro ci è di aiuto) e la sua posizione, nel tempo dell’esilio, è soltanto una deflagrazione “geniale” della metafora della lontananza del suolo - terra dove il pane non è duro. Ma incastona la metafora nella realtà. Così da far diventare la letteratura, quella della “Commedia” e quella dei “conviviali” oltre al testo principe dedicato alla “monarchia”, una letteratura radicata nella visione politica della storia stessa.

D’altronde il guerreggiare tra Guelfi e Ghibellini è una non scissione politica da “santi” e “demoni” (se non si entra nella teologia della politica è unitile toccare queste due  “forze”. Per cercare di capire Dante oggi bisognerebbe uscir fuori dal dantismo. Questo significa che bisognerebbe ritornare certamente alla “Vita nova”, ma in modo particolare proporre l’attualità di Dante secondo l’attualismo gentiliano che è quello non più storico – politico, bensì quello poetico – filosofico alla Zambrano maniera.

Ci sono tre proposte di lettura che la scuola italiana non ha adottato perché si affida a degli schemi ben precisi che sono da considerarsi completamente superati, obsoleti, da comodino.

La prima è quella offerta da Giovanni Boccaccio nella sua Vita dedicata a Dante. Ma Boccaccio è troppo trasgressivo anche se il suo lavoro resta una pietra miliare all’interno di un contesto che è quello che annuncia il Rinascimento. E non è poco il fatto che il primo scrittore dell’età moderna, qual è appunto il Boccaccio e non l’autore di una raccolta di Novelle, sottolinei il sostrato vita e incasellatura letteraria, con una tale ironia che sfiora il senso tragico della parola e del registro dei personaggi, nella classificazione dei limiti di una politica dantesca.

La seconda proposta è quella che ci viene da Machiavelli. Machiavelli, nell’accettare l’esilio di Dante,  supera completamente la complicità tra letteratura e storia in Dante, affermando il diritto alla ragione. C’è la ragione della politica in Machiavelli. Ma se Dante aveva accettato la competizione politica, attraverso una precisa scelta politica stessa, non poteva non porsi una questione di ragione storica. È vero che si era nel Trecento, ma è pur vero che si portava dietro il profetico “bizantinismo” depositato tra Grecia e Roma e non poteva far finta di non conoscere la concezione di Stato tra Aristotele (la sua visione politica in senso più stretto) e lo Stato romano sin dopo Nerone e Seneca.

La terza proposta è recente ed è quella sottolineata da Giovanni Pascoli che è il più grande poeta che è riuscito a confrontarsi con Dante non risparmiando a Dante nessuna retorica. Ma anche del Pascoli “maestro” conoscitore del Dante esoterico, ci sono pochissime tracce nelle scuole italiane e  le stesse scuole  si guardano bene nell’affrontare la questione. Ma è Pascoli che  scava da poeta nella poetica di Dante.

Da Pascoli sino a Guenon e a Maria Zambrano il viaggio diventa labirintico. Perché diventa tale? Guenon incide proprio nella concezione esoterica di Dante. Ma la filosofia della politica, che non può fare a meno di attraversare Machiavelli, fa costantemente i conti con una metafisica degli elementi esoterici e nel Risorgimento raccontato da Cecilia Gatto Trocchi (“Il Risorgimento esoterico”) si viaggia tra le visioni primordiali che conducono da Dante a Mazzini.

Ormai Dante non è completamente poesia perché la “Commedia” consuma un processo dentro il tribunale delle storie e delle vite proprio attraverso una via poeticamente ingiustificata  nella classificazione dei gironi, dei cerchi, dei coni capovolti: tutti elementi simbolici un una sacralità nell’esoterismo.

Ma a chiare lettere questa visione è dentro Maria Zambrano che pone Dante davanti allo specchio, anzi davanti ad uno “specchio umano” togliendo ogni cornice alla ragione parziale e irascibile e riconoscendo l’assoluta ragione riflessa di Dante.

Insomma un Dante non solo nella letteratura ma nella storia del pensiero e la storia del pensiero di Dante è la pianificazione del tribunale della “Commedia”.

Machiavelli aveva visto bene. Illuminante come sempre. Ma il Principe di Machiavelli e il “De Monarchia” di Dante non hanno finalità accomunanti pur nelle ambivalenze dei toni?

Insomma leggiamo con sguardo profetico e politico Dante servendoci di strumenti meno consoni al conformismo dantesco per capire e invitare ad una lettura più complessa dei processi culturali tra politica e istituzioni attraverso i parametri della letteratura.

In Dante la letteratura non domina e non verrà compresa nei suoi dettagli se non attraverso il principio di ragione storica e di realismo politico. Forse oggi ci sarebbe di aiuto filtrandolo, però, attraverso i moduli da me indicati grazie alla attualità della filosofia del diritto.




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Luigi Palamara
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Le notizie dell'8 marzo 2014, sera

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MESSINA: FUMO PASSIVO IN UFFICIO, MAXI RISARCIMENTO EX IMPIEGATO POSTE = Messina, 8 mar. -  - La Corte di Appello di Messina ha confermato la condanna inflitta in primo grado alle Poste Italiane S.p.A. di risarcire un suo ex dipendente B.F., oggi 85enne, con una somma pari a 174.176 euro perchè ritenuta responsabile di non aver garantito un ambiente di lavoro salubre a causa del fumo passivo. Il protagonista del caso in questione, infatti, per anni ha dovuto lavorare in un ufficio postale con le finestre sigillate, accanto a colleghi con le sigarette sempre accese tra le mani, inalando, suo malgrado, le particelle cancerogene sprigionate dalla combustione delle stesse. Andato in pensione nel 1994, sei anni dopo, nel 2000, si manifestò un tumore alla faringe che, cambiandogli la vita, ha compromesso l'uso delle corde vocali provocandogli afasia e, per la successiva radioterapia, la perdita di tutti i denti costringendolo a nutrirsi solo con liquidi. Nel 2008 il pensionato si è deciso a rivolgersi all'avvocato Gianluca Pantano del foro di Barcellona, che ha dato corso al procedimento contro Poste Italiane S.p.A..

MONTAGNA: SOCCORSI PADRE E FIGLIO NEL VICENTINO, STANNO BENE = Vicenza, 8 mar. -   - Sono stati soccorsi due escursionisti, padre e figlio, che si erano persi nel vicentino mentre percorrevano un sentiero in montagna. Partiti da località i Larici per un'escursione con le ciaspe, padre e figlio di Cogollo del Cengio (Vi), di 49 e 25 anni, hanno raggiunto in cresta Cima Portule, per poi proseguire fino a Bocchetta del Portule. Lì, però, la neve riportata dal vento ha creato un muro verticale, cancellando per 500 metri la strada che si percorre d'estate. Incapaci di proseguire o ritornare sui loro passi, i due hanno chiesto aiuto. Intorno alle 15.30 è quindi stato allertato il Soccorso alpino di Asiago che, messo in contatto con padre e figlio, ha dato loro le prime indicazioni sul percorso da intraprendere verso valle. I soccorritori sono partiti in motoslitta, per poi proseguire con gli sci d'alpinismo. Una volta raggiunti gli escursionisti, che stavano bene, li hanno aiutati a tornare alle motoslitte, per poi accompagnarli alla loro macchina. I soccorritori sono rientrati attorno alle 19.30.

MONTAGNA: PERICOLO VALANGHE IN TRENTINO = Trento, 8 mar.  - Allerta per possibili valanghe in Trentino. Il pericolo di valanghe è sulla gran parte del territorio trentino marcato (di grado 3 in una scala da 1 a 5). I punti pericolosi sono in quota tutti i pendii molto ripidi con accumuli di neve ventata, come versanti sottocresta, conche, canaloni o bruschi cambi di pendenza.

CALCIO: SEEDORF, IL MILAN DEVE VOLTARE PAGINA E PENSARE ALLA CHAMPIONS = Udine, 8 mar. - - «Quando si perde non si è mai contenti, specialmente quando certe cose potevano essere evitate. Ho chiesto alla squadra di voltare subito pagina e pensare alla sfida Champions di martedì». Clarence Seedorf archivia la sconfitta di campionato contro l'Udinese e punta al match di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro l'Atletico Madrid, dove i rossoneri devono cercare di ribaltare la sconfitta patita in casa per 1-0. «Siamo convinti di poter vincere, l'andata l'abbiamo vista tutti», sottolinea il tecnico rossonero che poi torna sulla prova contro i friulani. «I ragazzi hanno dato quello che avevano, la freschezza di alcuni giocatori non era proprio il massimo. Sull'impegno non posso dire niente, forse serviva più cattiveria sotto porta nel primo tempo, ma anche oggi ci sono state molte parate del portiere avversario. Dobbiamo continuare a lavorare». In chiusura Seedorf giudica la prova di Keisuke Honda, apparso fuori dal gioco: «Deve avere pazienza per conoscere il calcio italiano, ha fatto delle buone gare con Cagliari e Sampdoria, oggi ha prodotto qualche buona giocata. Sono convinto che partendo dalla destra, col piede che ha, può veramente fare male. Il tempo può essere la medicina».

8 MARZO CON TRE FEMMINICIDI, NAPOLITANO, DEBELLARE SESSISMO AVVOCATESSA SFREGIATA AL COLLE: MI SENTO VIVA PIÙ DI PRIMA Lucia Annibali ricevuta anche da Renzi e Boldrini. Alfano: in Italia calano omicidi ma non femminicidi. 177 nel 2013, quasi 1 ogni 3 giorni. Tre donne massacrate dai congiunti in poche ore: nel Pavese 71enne uccide la compagna e si costituisce. A Gualdo Tadino uccide fidanzata in albergo e tenta il suicida. Confessa l'uxoricida del Frusinate: botte e poi giù dalle scale. ---. L.ELETTORALE: SU QUOTE ROSA APERTURE DA FI, OK DA BOSCHI RENZI PENSA A UN TAGLIO IRPEF, SINDACATI LO PROMUOVONO Toti, su quote rosa nessuna opposizione preconcetta. Boschi, ok se c'è accordo. Boldrini e Grasso, l. elettorale rispetti parità di genere Premier al lavoro su taglio tasse. Camusso e Bonanni, ottima notizia. Confindustria sulle partecipate pubbliche possibili risparmi per 12,5 mld. ---. GRILLO CONTRO L'UNITÀ D'ITALIA, LA LEGA PLAUDE MA DIFFIDA SALVINI: SE È SINCERO PRONTI A UNA BATTAGLIA INSIEME Il leader del Carroccio: forse vuole solo nascondere difficoltà M5S. Se è coerente sosterrà subito il referendum per l'indipendenza del Veneto. Maroni: non sottovalutare parole Grillo su Italia. Patriarca: ormai è senza argomenti, le tenta tutte. Alemanno: impossibile essere contro euro e per secessione. ---. UCRAINA: MOSCA MINACCIA STOP A ISPEZIONI SUO ARSENALE COLLOQUIO RENZI-OBAMA, FORTE PARTNERSHIP PER RISOLVERE CRISI In Crimea dietro-front ispettori Osce dopo spari. Mosca chiede inchiesta su cecchini Maidan. È sempre più guerra di propaganda tra filorussi e ucraini. Migliaia filorussi manifestano a Donetsk e Kharkiv. Folla di donne a Sebastopoli: «Russia, Russia». Colloquio Napolitano-Mogherini. ---. SPARISCE BOEING MALAYSIA CON 239 PASSEGGERI, È MISTERO ORE DI PAURA PER ITALIANO MA POI CHIAMA A CASA: STO BENE Nome del cesenate Luigi Maraldi su lista imbarco, ma non a bordo. Denunciò furto passaporto. La stessa sorte per un passeggero austriaco. Le lacrime dei parenti a Pechino. Rabbia e ressa all'aeroporto, «Abbandonati a noi stessi». Usa inviano cacciatorpediniere per ricerche. ---. ROCHE-NOVARTIS: A TORINO, SI PROCEDE PER DISASTRO DOLOSO IPOTESI ANCHE DI CORRUZIONE E ASSOCIAZIONE DELINQUERE Inchiesta dopo la sanzione dell'Antitrust sul farmaco salvavista Avastin. Codacons: Aifa sospenda autorizzazioni farmaci. Idv, Ministro Lorenzin faccia luce, potrebbe non essere unico caso in Italia, aziende spregiudicate. C'è anche ipotesi di corruzione ma in questo filone non ci sono indagati. ---. UCCISO DOPO LITE: DISOCCUPATO AMMAZZATO DA MOGLIE E FIGLIA TRAGEDIA IN BRIANZA, TENSIONE IN CASA PER NOZZE DELLA GIOVANE Accoltellato e preso a martellate. Fermate le due donne, che danno versioni discordanti. Domani l'autopsia e un nuovo interrogatorio. Vicini: sembrava famiglia affiatata, ma lui avvilito senza lavoro. ---. IL DAVID DI MICHELANGELO ARMATO DI FUCILE IN UNO SPOT USA IL MINISTRO FRANCESCHINI: LO RITIRI, OFFENDE E VIOLA LA LEGGE Polemica per pubblicità della società Illinois Arma Lite per lancio fucile tattico da 3 mila dollari. Soprintendente del Polo Museale Fiorentino annuncia una diffida all'azienda. Direttore Accademia, mai interpellati. Tartuferi, azienda poteva seguire iter previsto per concessioni 

RUGBY: 6 NAZIONI, LA FRANCIA VINCE IN SCOZIA 19-17 = Edimburgo, 8 mar. -   - La Francia supera per 19-17 in trasferta la Scozia a Murrayfield nel match valido per la quarta giornata del Sei Nazioni. Per i transalpini si tratta della terza vittoria in questa edizione, che li proietta vetta alla classifica insieme all'Irlanda, con tre successi e una sconfitta. La Scozia resta penultima con una vittoria, davanti solo agli azzurri, ultimi senza successi e sempre più vicini al cucchiaio di legno. Domani ultimo incontro del quarto turno che vedrà opposte Inghilterra e Galles a Twickenham, chi vince raggiunge i 'verdì e i 'gallettì al comando.

UCCISO DOPO LITE,TENSIONE IN CASA PER NOZZE FIGLIA Vicini,sembrava famiglia affiatata,ma lui avvilito senza lavoro (dell'inviata Marisa Alagia) (ANSA) - CESANO MADERNO (MONZA E BRIANZA), 8 MAR - Lo incontravano spesso mentre passeggiava con il suo Jack Russel nero. «Ecco vedete come sono ridotto, a portare a spasso il cane...», diceva avvilito Salvatore Marsiglia, 52 anni, a chi lo salutava. Le pacche sulle spalle e gli incoraggiamenti sembravano consolarlo un pò. Ma non a togliere del tutto dalla sua mente l'idea di sentirsi un peso, ad accettare che lui, il capofamiglia, era l'unico a non lavorare in casa, dove i soldi li portavano la moglie, Maria Rosa Saitta, 49 anni e la figlia, Jessica, 26. Forse a questa situazione reagiva con aggressività o forse erano le sue 'donnè a trattarlo con sufficienza. Come fosse davvero l'atmosfera in casa Marsiglia, nella vecchia palazzina marrone a due piani in via Pala Bianca, periferia di Cesano Maderno, dove ieri Salvatore, è stato ucciso a coltellate e martellate, in pochi lo avevano capito. Una lite con moglie e l'unica figlia finita in tragedia. Le due donne sono in carcere con l'accusa di omicidio, ma ancora non è chiaro cosa sia accaduto. Probabilmente tra i tre non c'era quel clima idilliaco che emerge dai commenti dei vicini ('marito e moglie uscivano sempre insiemè, 'li vedevamo passeggiare come fidanzatinì). Forse le parole più vere sono quelle confidate ieri notte dal fidanzato di Jessica a un vicino di casa. «Là dentro - ha detto - non era tutto come sembra..». Con Jessica aveva appena comprato casa, non molto distante. Avevano deciso che presto si sarebbero sposati o comunque sarebbero andati a vivere insieme. «Magari anche questo matrimonio o convivenza che sia - dicono i conoscenti - stava creando tensioni in casa, magari le spese da affrontare erano tante, potrebbero aver litigato anche per questo». In Via Pala Bianca i Marsiglia abitavano da sempre. Ad una finestra sono ancora appesi ad uno stendino i tappetini di bagno e cucina lavati ieri da Maria Rosa. È una periferia di bassa Brianza, una volta terra di immigrazione dal sud, ora alle prese con l'integrazione straniera. Una volta chi aveva voglia e tempra non aveva difficoltà a trovare un lavoro e godere di una vita dignitosa. Ma il vento è cambiato anche qui anche se c'è ancora chi trova la sua fortuna. Come Salvo Veneziano, 'reclusò della prima edizione del reality Grande Fratello (anno 2000). Dopo gli anni della notorietà ha investito parte dei suoi guadagno in una catena di pizzeria e una della sue 'Officina della pizzà si trova ad una decina di metri da casa Marsiglia. Salvo è stato anche uno degli ultimi a vedere ieri Salvatore attorno a mezzogiorno. «Era seduto proprio qui e aspettava le 4 pizze da asporto che aveva ordinato - racconta Salvo indicando gli sgabelli accanto alla vetrina del suo locale, su un muro il poster del Grande Fratello - Mi ha raccontato che era andato a dare una mano come imbianchino e avrebbe pranzato a casa con l'amico con cui aveva lavorato, la moglie e la figlia». «Era un mio cliente abituale, persona tranquilla, beneducata - ha aggiunto - ma da diversi mesi si sentiva molto giù e demoralizzato perchè senza lavoro. Era avvilito perchè l'unico in casa a non lavorare - ha detto il vicino di casa Nicola Moriterno - forse questa situazione ha un pò inasprito la serenità in famiglia, e per quel che ne sappiamo noi non ci sono mai state liti nè ieri abbiamo sentito urla».

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Superenalotto, la combinazione vincente e le quote dell'8 marzo 2014

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SUPERENALOTTO: NESSUN '6' NÈ '5+' = Roma, 8 marzo 2014 - Nessun '6' nè '5+' al concorso di oggi del Superenalotto. Alla prossima estrazione il jackpot a disposizione del '6' sarà di 6,3 milioni.

SUPERENALOTTO: LA COMBINAZIONE VINCENTE = Roma, 8 marzo 2014 - Questa la combinazione vincente del concorso di oggi del Superenalotto: 35-45-50-51-82-87. Numero Jolly: 30. Superstar: 38.

SUPERENALOTTO, NESSUN 6 NÉ 5+1: JACKPOT 6,3 MILIONI Roma, 08 MAR - Nessun 6 né 5+1 al concorso odierno del Superenalotto. Questa la combinazione: 35, 45, 50, 51, 87. Jolly 30. Superstar 38. Jackpot prossimo concorso: 6.300.000 euro.

SUPERENALOTTO: LE QUOTE - ROMA, 8 MAR - Queste le quote del Concorso Superenalotto/SuperStar n. 29 di oggi: SUPERENALOTTO Punti 6: NESSUNO Punti 5+: NESSUNO Punti 5: 4 totalizzano Euro: 73.589,39 Punti 4: 548 totalizzano Euro: 551,99 Punti 3: 24.425 totalizzano Euro: 24,43 SUPERSTAR Punti 4ss: 1 totalizzano Euro: 55.199,00 Punti 3ss: 109 totalizzano Euro: 2.443,00 Punti 2ss: 2.154 totalizzano Euro: 100,00 Punti 1ss: 15.630 totalizzano Euro: 10,00 Punti 0ss: 36.784 totalizzano Euro: 5,00 Montepremi disponibile per il prossimo 6 Euro: 6.300.000

SUPERENALOTTO: LA COMBINAZIONE VINCENTE  - ROMA, 8 MAR - Concorso Superenalotto/SuperStar n. 29 di oggi: Combinazione vincente: 35 45 50 51 82 87 Numero Jolly: 30 Numero SuperStar: 38

ESTRAZIONI DEL LOTTO - NUMERI VINCENTI 10ELOTTO  - ROMA, 8 MAR - Ecco le estrazioni del Lotto di oggi: BARI 10 55 88 90 16 CAGLIARI 45 66 52 17 47 FIRENZE 55 10 05 85 06 GENOVA 11 06 65 09 08 MILANO 27 37 24 34 41 NAPOLI 79 34 77 87 11 PALERMO 58 38 06 45 85 ROMA 55 87 56 28 83 TORINO 21 63 49 44 16 VENEZIA 23 80 38 72 10 NAZIONALE 69 32 47 09 60 10eLOTTO - NUMERI VINCENTI 05 06 10 11 21 23 27 34 37 38 45 52 55 58 63 66 79 80 87 88

Montepremi

del concorso1.962.383,55 €
Riporto Jackpot concorso precedente5.370.373,28 €
Attribuzione da D.D. 2011/49938/Giochi/Ena del 16/12/11 art. 2 comma 216.274,80 €
Montepremi totale del concorso7.349.031,63 €

QUOTE SuperEnalotto


N. Vincite Categoria Euro
nessunaPunti 6-
nessunaPunti 5 +-
4Punti 573.589,39 €
548Punti 4551,99 €
24425Punti 324,43 €

QUOTE SuperStar


N. Vincite Categoria Euro
nessuna5 stella-
14 stella55.199,00 €
1093 stella2.443,00 €
21542 stella100,00 €
156301 stella10,00 €
367840 stella5,00 €

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Spending Review, taglio della spesa pubblica, passaggio obbligato e urgentissimo. Suggerimento di Assoedilizia al Premier Matteo Renzi

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Property Owners' Association Milan Italy

Taglio della spesa pubblica, passaggio obbligato e urgentissimo. Suggerimento di Assoedilizia al Premier Matteo Renzi

               *      *     *

Dichiarazione del presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici:

L 'economia italiana si trova in una spirale negativa: in piena crisi di fiducia da parte di tutta la popolazione.

Non spende e non investe piu' nemmeno chi potrebbe farlo.

I consumi e la produzione interni sono in pieno calo: tiene solo la produzione per l'estero che tuttavia rappresenta solo il 25 % della nostra economia.
E con solo il 25 % dell'economia che tira non si va da nessuna parte.

In queste condizioni rispettare i vincoli europei di bilancio diventa proibitivo; perche' il gettito ordinario delle imposte va riducendosi e per far quadrare i conti non rimane che aumentare la pressione fiscale; il che produce come conseguenza un ulteriore effetto depressivo-recessivo, riducendo investimenti e spese delle famiglie.

Occorre evitare che il Paese imbocchi la pericolosa strada della deflazione.

Riduzione della domanda, calo dei prezzi, riduzione delle entrate fiscali, spirale economica vegetativa e spauracchio di patrimoniali.

In linguaggio allegorico, occorre un colpo di frusta per i cavalli: una immediata iniezione di fiducia per i consumatori e gli investitori.

Combattere l'evasione fiscale e la corruzione ( pur essendo un passaggio necessario ed ineludibile ) richiede tempo e non produce quegli effetti immediati dei quali il Paese ha bisogno per riprendere fiducia.

Altre riforme strutturali indispensabili, come quelle della burocrazia, della giustizia, del lavoro richiedono anch'esse tempi piu' lunghi.
Vanno fatte, ma non hanno l'effetto del colpo di frusta.

Di effetto immediato rimane il taglio deciso  della spesa pubblica ( non certo degli investimenti pubblici ) a cominciare dagli sprechi e dalle dispersioni delle spese delle pubbliche amministrazioni: per questa ultima voce ce n'e' , secondo una stima di Assoedilizia, per circa 35 miliardi all'anno.

In modo tale da pareggiare i conti pubblici, anche in relazione ai vincoli europei, senza dover ricorrere all'aumento della pressione fiscale.

Questo si' genererebbe una immediata ripresa di fiducia da parte di tutti gli italiani ed una inversione di tendenza economica.

- Salla base di dati diffusi dall'Istituto Europa Asia relativamente al 2013, le entrate generali pubbliche sono pari al 47,5 %  del Pil, mentre la spesa complessiva pubblica e' pari al 50,6 % .

- In Germania il 45,1 % contro il 45 %

Suggerimento, dunque, per ricreare fiducia e rilanciare i consumi e gli investimenti degli italiani : affamare la bestia della spesa pubblica, e dare in tal modo il colpo di frusta ai cavalli dell'economia. »

Condominio Convegno Nazionale - Assoedilizia/Anai - Milano 8 Aprile 2014 Sede Assoedilizia

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Property Owners' Association Milan Italy
Il giorno 8 aprile 2014, alle ore 14,30, presso la sede di Assoedilizia di Via Meravigli n.3 in Milano, 1° piano
ASSOEDILIZIA – Associazione Proprietà Edilizia e  ANAI – Associazione Nazionale Avvocati Italiani, organizzano un convegno per approfondire e dibattere gli argomenti non ancora compiutamente risolti dalla recente Legge di Riforma del condominio (11.12.2012 n.220):
Moderatore: Dott. Giacomo Rota, Giudice del Tribunale di Milano, Sezione XIII
. Innovazioni e modificazioni d’uso    Avv. Maurizio de Tilla presidente Nazionale Anai
                                                     . Oneri e responsabilità amministratore                               Avv. Marco Carbonari
Avvocato consulente Assoedilizia
. Supercondominio – condominio parziale e minimo Avv. Augusto Cirla
Avvocato del Foro di Milano
.Morosità e solidarietà passiva                                            Avv. Paola Di Patrizio
                                                                         Avvocato consulente Assoedilizia
.    Assemblea condominiale e impugnativa                          Avv. Luca Stendardi
                                                                                                Avvocato consulente Assoedilizia
Prima dell’inizio dei lavori porteranno il loro saluto ai partecipanti;
l’Avv. Achille Colombo Clerici, Presidente Assoedilizia,
l’Avv.Paolo Giuggioli Presidente dell’Ordine Avvocati di Milano
l’ Avv. Renato Laviani per Anai,
l’Avv. Cesare Rosselli Coordinatore corsi di aggiornamento professionale amministratori.
La partecipazione è gratuita, ma necessita di richiesta iscrizione esclusivamente tramite modulo allegato, all’indirizzo email: info@assoedilizia.mi.it.
Foto: Colombo Clerici con Paolo Giuggioli e con Maurizio De Tilla
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A:
Cc:



Le mail ti raggiungono ovunque con BlackBerry® from Vodafone!

-----Original Message-----
From: info@colomboclerici.it
Date: Mon, 10 Mar 2014 08:34:42
Reply-To: info@colomboclerici.it
Subject: Condominio Convegno Nazionale - Assoedilizia/Anai - Milano  8 Aprile 2014  Sede Assoedilizia




       A s s o e d i l i z i a
Property Owners' Association Milan Italy



Il giorno 8 aprile 2014, alle ore 14,30, presso la sede di Assoedilizia di Via Meravigli n.3 in Milano, 1° piano


ASSOEDILIZIA – Associazione Proprietà Edilizia e  ANAI – Associazione Nazionale Avvocati Italiani, organizzano un convegno per approfondire e dibattere gli argomenti non ancora compiutamente risolti dalla recente Legge di Riforma del condominio (11.12.2012 n.220):


Moderatore: Dott. Giacomo Rota, Giudice del Tribunale di Milano, Sezione XIII

. Innovazioni e modificazioni d’uso    Avv. Maurizio de Tilla presidente Nazionale Anai
                                                     . Oneri e responsabilità amministratore                               Avv. Marco Carbonari
Avvocato consulente Assoedilizia
. Supercondominio – condominio parziale e minimo Avv. Augusto Cirla
Avvocato del Foro di Milano
.Morosità e solidarietà passiva                                            Avv. Paola Di Patrizio
                                                                         Avvocato consulente Assoedilizia


.    Assemblea condominiale e impugnativa                          Avv. Luca Stendardi
                                                                                                Avvocato consulente Assoedilizia



FIERA DI ROMA - MOLESTA HOSTESS NEL PADIGLIONE DEL "MOTODAYS 2014" E LE OFFRE DENARO PER "APPARTARSI" CON LUI.

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FIERA DI ROMA – MOLESTA HOSTESS NEL PADIGLIONE DEL “MOTODAYS 2014” E LE OFFRE DENARO PER “APPARTARSI” CON LUI.

ARRESTATO DAI CARABINIERI “VICINI DI STAND”.

 

ROMA – Un cittadino pakistano di 20 anni, commerciante e incensurato, proveniente da Brescia, è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma in servizio allo stand espositivo allestito dall’Arma dei Carabinieri alla Fiera di Roma in occasione del “Motodays 2014”, sesta edizione dell’annuale fiera delle due ruote organizzata nei padiglioni di via Portuense e conclusasi ieri.

Il giovane visitatore ha preso di mira una ragazza, 25enne originaria di Bologna, che lavorava come hostess per un’azienda. Il ragazzo dopo averla pesantemente molestata ed aver tentato più volte di allungare le mani, atteggiamento che aveva assunto anche il giorno precedente sempre nei suoi confronti, le ha addirittura offerto un’ingente somma di denaro in cambio di una prestazione sessuale. A quel punto la ragazza si è rivolta al vicino stand dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma denunciando l’accaduto. I militari si sono subito messi sulle tracce del molestatore, rintracciato dopo pochi minuti in un altro padiglione espositivo. Per evitare l’arresto, il cittadino pakistano ha anche tentato di corrompere i Carabinieri, offrendo loro capi di vestiario e 200 euro in contanti. I Carabinieri lo hanno ammanettato e portato nel carcere di Regina Coeli con le accuse di tentata corruzione e molestie continuate.

100314

 



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Reggio Calabria, controllo a tappeto del territorio da parte della Polizia di Stato

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Reggio Calabria, 10.03.2014 - Su impulso del Questore, dr. Guido Nicolò Longo, a partire dallo scorso fine settimana, sono stati intensificati i servizi del controllo del territorio che hanno interessato la città di Reggio Calabria. Si tratta di una particolare tipologia di servizi che vengono svolti periodicamente,  diretti ad aumentare il senso della cd. “sicurezza percepita” che si identifica nel contrasto ad alcune fenomenologie criminali di particolare allarme sociale, attuato, principalmente, attraverso l’identificazione di persone e il controllo di veicoli. All’esito della sinergica attività del personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e del Reparto Prevenzione Crimine di Siderno, che ha visto l’impiego giornaliero di circa nr. 12 pattuglie, sono state controllati nr. 650 persone, oltre nr.200 veicoli, ritirate nr. 13 patenti, contestate numerose infrazioni al codice della strada.  Non di minore rilevanza l’azione di contrasto ai reati predatori che ha visto le Volanti impegnate nella decorsa notte in via Ravagnese inferiore presso un noto circolo ricreativo dove, poco prima delle ore 02:00, ignoti avevano forzato la saracinesca e la porta d’ingresso del locale. Tre reggini, due uomini e una donna, sono stati notati dal personale della “Volante sud” e tratti in arresto in flagranza di reato per tentato furto aggravato e la loro vettura, all’interno della quale sono stati rinvenuti attrezzi atti allo scasso, veniva posta sotto sequestro. I tre pre-cautelarmente detenuti presso le camere di sicurezza della Questura, saranno giudicati in mattinata con il rito direttissimo. Giova ricordare che, proprio lo stesso concetto di sicurezza partecipata, trova immediata legittimazione nella collaborazione tra i cittadini e le Forze dell’Ordine, per un’azione congiunta a salvaguardia dei diritti reali e personali. Si ritiene, inoltre, fondamentale che tra gli abitanti di uno stesso quartiere si instauri un principio di mutua collaborazione e che, qualora venissero notate situazioni anomale o comportamenti sospetti si informino tempestivamente le Forze dell’Ordine. 

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Calcio calabrese domenica 9 marzo 2014, tutto dalla terza categoria alla serie D

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Calcio calabrese domenica 9 marzo 2014 dalla terza categoria alla serie D
a cura di Nino Chilà e Giorgio Chilà
TERZA CATEGORIA GIRONE H, 16^ GIORNATA (5^ DI RITORNO) 

Sant’Eufemia e Messignadi, lottano per l’unico posto in griglia play-off
LA CAPOLISTA SCILLESE RALLENTA E SAN GIORGIO E BAGALADI ROSICCHIANO DUE PUNTI, REAL SANTO STEFANO, SEMBRA… LONTANO
L’Atletico Catona si assicura il derby dello Stretto ed inguaia l’Audax Ravagnese che vede allontanarsi, la possibilità di un inserimento in alto loco
RISULTATI 
Atletico Catona-Audax Ravagnese 2-0 
Bagaladi-Sant'Eufemia 2-0* 
Cs Lazzaro-Real Messignadi 2-2 
Melisconca-San Giorgio 0-5* 
Rhegium City-Scillese 1-1 
Virtus San Paolo-Real Santo Stefano 0-4 
*giocata ieri 
CLASSIFICA 
Scillese 39 
San Giorgio 34 
Bagaladi 33 
Real Santo Stefano 32 
Sant’Eufemia 25 
Real Messignadi 24 
Audax Ravagnese , Rhegium City 17 
Virtus San Paolo 13 
Melisconca,Atletico Catona 12 
Cs Lazzaro 8 
CANNONIERI
Manglaviti (Scillese) 20
Fedele (Real Santo Stefano) 15
(De Marco (Scillese) 8
********************************
SECONDA CATEGORIA GIRONE G, 20^ GIORNATA (7^ DI RITORNO) 
Manca un posto in griglia play-off: Marines, San Gaetano Catanoso, Futsal Melito 32, Real Catona 30, Real Altopiano 26, Cinquefrondi , Ravagnese Gbi, Salice 24 
VAL GALLICO, CHE HA GIÁ RIPOSATO, AD UN PASSO DAL TRIONFO, UNICA INSIDIA, I MARINES DI GIOIA TAURO
Terrificante lotta al coltello per la griglia play-out:Cinquefrondi , Ravagnese Gbi, Salice 24, Pro Pellaro 19, Motta San Giovanni 16, Vallata Sant’Agata 14, Real Melicucco 10 
RISULTATI 
Motta San Giovanni-Marines 1-1 SOSPESA al 30'st per aggressione all'arbitro 
Real Altopiano-Pro Pellaro 1-0 
Real Melicucco-San Gaetano Catanoso 2-1 
Salice-Futsal Melito 1-0* 
Val Gallico-Cinquefrondi 2-1 
Vallata Sant'Agata-Real Catona 1-0* 
Riposa: Ravagnese Gbi 
*giocata ieri 
CLASSIFICA 
Val Gallico 38 
Marines , San Gaetano Catanoso , Futsal Melito 32 
Real Catona 30 
Real Altopiano 26 
Cinquefrondi , Ravagnese Gbi, Salice 24 
Pro Pellaro 19 
Motta San Giovanni 16 
Vallata Sant’Agata 14 
Real Melicucco 10 
CANNONIERI
Inga (Melito Futsal) 12
Bartolomeo (Real Catona) 11
Nocera (Real Altopiano) 9
************************
PRIMA CATEGORIA GIRONE D, 23^ GIORNATA (8^ DI RITORNO) 
Alle spalle dedlla capolista si scatena la lotta per la griglia dei play-off: Aurora 47, Villa San Giuseppe 42, Nuova Rosarnese 41, Caulonia , Laureanese 38, Greffa Mosorrofa , Bianchese 35 
LA CITTANOVESE SI PREPARA A FESTEGGIARE ALLA GRANDE IL TRIONFO IN PROMOZIONE
E quella per i play-out che sembra scontata…Africo 21 Palizzi 20, Condofuri 18, CampeseSanRoberto 15, Santa Cristina 10. Il Real Gioia ‘abbatte’ l’Antonimina e si tira fuori dai guai 
RISULTATI 
Africo-Aurora Reggio 1-3 
Bianchese-Santa Cristina 3-2 
Caulonia-Cittanovese 0-3 
Condofuri-CampeseSanRoberto 2-1 
Real Gioia-Antonimina 3-2 
Greffa Mosorrofa-Laureanaese 0-1 
Nuova Rosarnese-San Ferdinando 3-0 
Villa San Giuseppe-Palizzi 2-0* 
*giocata ieri 
CLASSIFICA 
Cittanovese 59 
Aurora 47 
Villa San Giuseppe 42 
Nuova Rosarnese 41 
Caulonia , Laureanese 38 
Greffa Mosorrofa , Bianchese 35 
San Ferdinando 33 
Antonimina 32 
Real Gioia 27 
Africo 21 
Palizzi 20 
Condofuri 18 
CampeseSanRoberto 15 
Santa Cristina 10 
Laureanaese e Caulonia, una partita da recuperare 
CANNONIERI
Zerbi (Cittanovese) 27
Zappia (Nuova Rosarnese) e Germanò (Real Gioia) 15
Pelle P.(Antonimina) e Favasuli (Aurore Reggio) 13
**********************************
PROMOZIONE GIRONE B, 25^ GIORNATA (10^ DI RITORNO) 
La lotta per il  secondo posto, si allarga a Rizziconi 50, Bagnarese 48, Bianco 40, ReggioMediterranea 36,  Soriano 35 
LA BATTISTRADA BRANCALEONE SI FA IMBOTTIGLIARE IN CASA DAL SORNIONE ED AMBIZIOSO  SORIANO, MA BAGNARESE E RIZZICONESE, NON RIESCONO A SFRUTTARE LA SITUAZIONE
Emozionante la lotta per non retrocedere:Marina di Gioiosa 28, Gioiosa Jonica 28, Deliese 26, Taureana 25, Polistena 25, Siderno 20, Bovalinese 19. Cuscinetto tra le due zone, il terzetto: Filogaso 33 Villese 32 BenestarNatilese 30 

RISULTATI 
BenestarNatilese-Bagnarese 1-1* 
Gioiosa Jonica-Bianco 2-1 
Filogaso-Bovalinese 1-0 
Polistena-Marina di Gioiosa 3-2 
ReggioMediterranea-Rizziconi 2-2* 
Deliese-Siderno 2-1 
Brancaleone-Soriano 0-0* 
Taureana-Villese 1-1 
*giocata ieri 
CLASSIFICA 
Brancaleone 59 
Rizziconi 50 
Bagnarese 48 
Bianco 40 
ReggioMediterranea 36 
Soriano 35 
Filogaso 33 
Villese 32 
BenestarNatilese 30 
Marina di Gioiosa 28 
Gioiosa Jonica 28 
Deliese 26 
Taureana 25 
Polistena 25 
Siderno 20 
Bovalinese 19 
Polistena 1 punti di penalizzazione 
BenestarNatilese e Deliese, 1 partita di meno
CANNONIERI
Marino (Brancaleone) e Musumeci (Bagnarese) 14
Galletta (Brancaleone) e Nesci (Soriano) 13
Spataro (Rizziconi) 11 
*****************************
ECCELLENZA, 25^ GIORNATA (10^ DI RITORNO) 

Si allarga il ventaglio delle ipotesi per il secondo posto:Guardavalle 45, Castrovillari 43, Gallico Catona 42, Sambiase 41, Taurianovese 39, Isola Capo Rizzuto 38, Palmese 38, Bocale 37 
IL ROCCELLA, FESTEGGIA LA PROMOZIONE IN SERIE D CON UN MATCH BALL SPETTACOLARE, VITTIMA PREDESTINATA IL FANALINO DI CODA,  IN LOTTA PER NON RETROCEDERE, SEBBENE ANCORA MANCHI IL PUNTO DELLA CERTEZZA MATEMATICA
Cinque posti tutti da decidere in coda:Sersale 35, Acri 34, Corigliano Schiavonea 32, San Lucido 25, Paolana 19, Nausicaa 16, Audace Rossanese 13 
RISULTATI 
Bocale-Sambiase 2-1 
Corigliano Schiavonea-Palmese 1-3 
Guardavalle-Gallico Catona 1-2 
Nausicaa-San Lucido 3-0 
Paolana-Acri 2-5 
Roccella-Audace Rossanese 6-0 
Sersale-Isola Capo Rizzuto 2-1 
Taurianovese-Castrovillari 2-1 
CLASSIFICA 
Roccella 60 
Guardavalle 45 
Castrovillari 43 
Gallico Catona 42 
Sambiase 41 
Taurianovese 39 
Isola Capo Rizzuto 38 
Palmese 38 
Bocale 37 
Sersale 35 
Acri 34 
Corigliano Schiavonea 32 
San Lucido 25 
Paolana 19 
Nausicaa 16 
Audace Rossanese 13 
CANNONIERI
Gallo (Acri) Turano (Isola C.R.) e Saturno (Sambiase) 13
Iervasi (Guatrdavalle ) e Angotti (Sersale) 11
Crisalli (Bocale) e Femia (Roccella ) 10  
********************************

SERIE D GIRONE I, 26^ GIORNATA (9^ DI RITORNO) 
Griglia play-off quasi pronta: Akragas 53 Agropoli 45 Battipagliese 44 Torrecuso 44 Cavese 42 Nuova Gioiese 40 
SAVOIA CON  DUE SCARPE IN SERIE C
Noto 35, Hinterreggio 34, Pomigliano 34, Montalto 33, Orlandina 31, Due Torri 30, Vibonese 26, Rende 25, Città di Messina 25 

RISULTATI 
Akragas-Hinterreggio 1-1 
Agropoli-Orlandina 4-1 
Cavese-Vibonese 3-0 
Città di Messina-Licata 1-1 
Due Torri-Nuova Gioiese 1-1 
Rende-Montalto 1-0 
Savoia-Noto 3-1 
Torrecuso-Battipagliese 1-0 
Riposa: Pomigliano 
CLASSIFICA 
Savoia 64 
Akragas 53 
Agropoli 45 
Battipagliese 44 
Torrecuso 44 
Cavese 42 
Nuova Gioiese 40 
Noto 35 
Hinterreggio 34 
Pomigliano 34 
Montalto 33 
Orlandina 31 
Due Torri 30 
Vibonese 26 
Rende 25 
Città di Messina 25 
Licata 13 
Ragusa ESCLUSO DAL GIRONE 
Licata penalizzato di 3 punti 
Hinterreggio, Cavese e Battipagliese penalizzate di 1 punto 
  
CANNONIERI
Scarpa (Savoia ) 17
Saraniti (Akragas) e De Rosa (Cavese) 15
Melioni (Savoia ) 14
Tarallo (Agropoli) e Olcese (Battipagliese) 13

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BAGALADI, UNA VITTORIA RISICATA DI ENORME VALORE CHE FA CLASSIFICA E MORALE, MA IL RHEGIUM, GIOCA AL PALLONE

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I padroni di casa del presidente Nino Dieli, falliscono due ghiotte occasioni con Russo II e Russo III, ma trovano la zampata giusta con Russo I. Nella ripresa, ancora con Russo IV° e Russo V°, Marra e Borruto, tentano la via della rete; ma la mira non è delle più precise. Ci sono anche due splendide parate del portiere ed un paio di conclusioni radenti il palo. Il tasso di…'mangiamento' decisamente alto, è stato il vero tallone di Achille della formazione rosso-verde 
UNA VITTORIA RISICATA DI ENORME VALORE CHE FA CLASSIFICA E MORALE, MA IL RHEGIUM, GIOCA AL PALLONE, A DISPETTO DELLA SUA BUGIARDA CLASSIFICA ED INCUTE TIMORE E RISPETTO SINO AL CENTESIMO MINUTO
Gli ospiti, possono recriminare. Per quello che si è visto sul campo, nessuno avrebbe potuto gridare allo scandalo, se avesse acciuffato almeno il pareggio, sfiorato a più riprese. Se non abbiamo visto un'altra partita.  Il pubblico di casa, non  ha digerito l'arbitraggio. Troppo fiscale e pignolo con i giocatori di casa. Remissivo, docile, tollerante, permissivo e conciliante con gli ospiti. Sei ammoniti di solito, fanno pensare alla corrida se non alla rissa. Niente di tutto questo. Tranne i falli di gioco e qualche spinta di troppo
Domenico Salvatore

BAGALADI (Reggio Calabria)-Partite facili. Non ce ne sono state per il Bagaladi. Anzi. Basterebbe ricordare la rocambolesca gara interna, persa con il vice-fanalino di coda Atletico Catona. Dove, Saverio Russo, non è riuscito a mettere dentro, nemmeno a porta libera, due palloni incredibilmente 'svirgolati'. Quando, l'uomoragno catonese, Curatola, toponimo benevolo a Bagaladi, ha compiuto due parate che non si vedono nemmeno in serie A e per giunta da corta distanza. Così, Beneventum,diventò…Maleventum.Succede anche questo, nel gioco del calcio. Bello, affascinante, emozionante, irrinunciabile, proprio per codeste gare, che sfuggono a qualsiasi pronostico. Inutile dire, che il pareggio stesse stretto al Bagaladi. Figurarsi la sconfitta. Addirittura in casa. Non è esagerato dire che il Catona Atletico, con questa vittoria, che non gli serve a niente, se non per la statistica e per il prestigio, gli abbia "mangiato" il campionato. La Scillese, ha così disco verde per la conquista del titolo, che le consentirà di volare in seconda categoria, dalla porta principale. Mentre altri, dovranno affidarsi alla lotteria dei play-off ed in sub-ordine alla ruota della fortuna dei ripescaggi, sempre possibili. Comunque è bello il campionato di terza categoria. Si vedono belle individualità; e collettivi, che segnano goal a grappoli, dentro e fuori casa. L'ultima, può battere la prima. Non mancano gli sprazzi di bel gioco o di gioco sofferto. Prendete il centravanti ospite Delfino, incredibilmente relegato in terza categoria. Ma quando maaiiiii!?!?!?. Si muove con l'eleganza di Rudolf Nureyev; mena la danza come Don Lurio; supera l'avversario con la facilità di Claudio Sala. Ma, non c'è fortuna per gli artisti. Si procura quattro nitide occasioni da rete, ma la dea bendata non è dalla sua parte. Sebbene, Batman-Foti si superi. 

Non è la mamma, che fa da Tarzan al suo marmocchio. La buon'anima di   Nino Manfredi, direbbe…"Cerca d'esser serio/vieni giù dal lampadario,/ma che modo di giocare è questo qua!/Ma Tarzan lo fa!/Ma Tarzan lo fa!/Lascia stare mamma/se non vuole far la scimmia,/per giocare un altro modo ci sarà!/…". Tuttavia, sulle liane, vola meglio di Johnny Weissmüller. Black-spider, smanaccia un paio di volte. Impreca Delfino e manda tutti a quel paese. Benchè a Foti non gliene può fregar di meno e sibila come Clark Gable a Vivien Leigh in 'Via col vento'…"Francamente me ne infischio!". E Candido? Fa tutto bene, lui. Scatta, dribbla, salta, marca, ma in zona tiro è una frana. Sembra incapace di offendere; come "Remi"…Dolce Remì racconta come fai/ad esser così sempre buono e allegro/ dicci Remì dimmi se anche tu/hai paura del buoi/Vieni Remì fermati a casa mia/ qui troverai pastasciutta e un letto caldo/ Remì che bravo sarai/porta gli amici con te/…". Nino Romeo e Massimo Sergi, ci credevano in questa avventura degli Argonauti. Volevano il vello d'oro da sventolare agli amici del bar sport. Era l'ultimo treno per rientrare nella griglia dei play-off. Ể stato bello cullare il sogno. Quasi quanto Domenico Modugno…"Penso che un sogno così/ non ritorni mai più,/ mi dipingevo le mani/ e la faccia di blu,/ poi d'improvviso venivo/ dal vento rapito,/ e incominciavo a volare/ nel cielo infinito. /…Ma tutti i sogni/ nell'alba svaniscon perchè,/ quando tramonta la luna/ li porta con se,/ ma io continuo a sognare/ negl'occhi tuoi belli,/ che sono blu come un cielo/ trapunto di stelle./…/ . 

Ma per conquistare "La Terra di mezzo", servirebbe il monile del "Signore degli anelli". Se non, la bacchetta magica di sambuco, come quella di Harry Potter . Nino e Peppe Barillà, hanno provato pure ad indossare gli stivali delle sette leghe, per correre come il magico "Gatto". Marco e Francesco Libro, hanno pedalato come Marco Pantani sul Mont Ventoux, il Galibier ed il Tourmelet, (Dieci anni senza"Il pirata"), ma non c'era trippa per i gatti!Sulla tribunetta tra i romantici hooligans e skin heads, che osano sfidare le folate siberiane dell'Etna e rinunciare al tepore del caminetto amico fra televisore a cristalli liquidi col digitale terrestre; computer di terza generazione e telefonini smat-phone di quarta, i-pad, radiolina con cuffia e gl'immancabili scacciapensieri(noccioline, arachidi, fave, semi di zucca, pistacchio e 'calia'), il popolarissimo "Blek Macigno" alias Mimmo Romeo, della serie "Capitani" senza macchia e senza paura, sembra in preda al delirium tremens; se non al Ballo di San Vito. Soffre, come ai bei tempi d'oro del glorioso Bagaladi Vallata San Lorenzo, nel campionato di Eccellenza. Nelle pause di un'altra partita che gioca col suo marmocchio. Lo deve 'marcare' ad uomo. Il pargoletto non sta fermo un solo momento. Cerca il nonno, Nino Romeo, famosissimo custode del "Tina Abenavoli". 

E s'infila in tutti i pericoli. Rimedia una serie di bacini e carezze e rimbrotti. C'è il pericolo, che ci scappi una sculacciata sonora e salutare. Scontata ed inevitabile, quando i monelli fanno le bizze, i capricci e le stramberie. Urla come Luciano Pavarotti al teatro "Ala Scala" di Milano, quando canta la famosa frase, tratta dall'aria "Nessun dorma" della Turandot di Giacomo Puccini. Passano i minuti ed i quarti d'ora, come quelli celebrati da Sergio Bruni quando cantava "Te voglio bene assaje"…"La notte tutti dormono,/ ma io che vuó' durmire?!/ Penzanno a nénna mia,/ mme sento ascevolí!/ Li quarte d'ora sonano/ a uno, a duje, a tre.../ Io te voglio bene assaje.../ e tu non pienze a me!/ , ma non succede più niente. I tre desideri di Capitan Fracassa, sembra posano prendere corpo ed anima. Senza che, per questo, vengano espressi al Genio della 'Lampada di Aladino'…che il Bagaladi vinca questa partita; che il Messignadi fermi il San Giorgio; che i rossoverdi, acciuffino i play-off. Davvero ammirevole il pressing della formazione dello Stretto; a tratti asfissiante. C'è l'ardore del generale George Custer nella Battaglia del Little Big Horn. Ma Pasquale Pannuti, non è Toro Seduto. Chi si affanna di più è il povero Gioffrè. 

Una fatica immane come quella di Sisifo…Sisifo avrebbe dovuto spingere un masso dalla base alla cima di un monte. Tuttavia, ogni volta che Sisifo raggiungeva la cima, il masso rotolava nuovamente alla base del monte. Ogni volta, e per l'eternità, Sisifo avrebbe dovuto ricominciare da capo la sua scalata senza mai riuscirci. Aver compagno al duol scema la pena…Barreca, si arrabatta, si arrovella, assieme al compagno di linea Furci; come il protagonista di "Agata" , la canzone napoletana, scritta da Pisano e Cioffi, cantata da:Renato Carosone, Nino Taranto, Gabriella Ferri, Massimo Ranieri, ma resa celebbre da Nino Ferrer, che la italianizzò. " Vivo solo col mensile/ di impiegato comunale/ spacco lira spacco soldo/ e mi spacco pure me/ mi arrovello e mi arrabatto/ per accontentare te/ e tu invece te la intendi/ col padrone di un caffè.". Subiscono il supplizio di Tantalo, impossibilitato a nutrirsi o dissetarsi. Era legato ad un albero da frutto carico di ogni qualità di frutti, ed immerso fino al collo in un lago d'acqua dolce; tuttavia, appena Tantalo, provava a bere, il lago si asciugava; e non appena, provava a prendere un frutto i rami si allontanavano, o un alito di vento improvviso li faceva volare via, lontano dalle sue mani. L'unico golletto della giornata lo aveva segnato il granatiere Sasà Russo. Una sorta di missile terra-aria, che ha sforacchiato la rete  dell'incolpevole Rodi, che non è certo il…"Colosso di Rodi". Rimasto lì impalato, pietrificato. 

Nemmeno, se avesse guardato negli occhi la Medusa, che al posto dei capelli, aveva un groviglio di vipere velenose. Nel finale thrilling e mozzafiato il Rhegium City, si lancia con tutti gli organici, terzini, mediani, centrocampisti ed attaccanti, nel tentativo di sfondare. Tuonano, sparano, esplodono, bombardano e mitragliano come gli uomini della 6^ armata di Friedrich Von Paulus sulla collinetta di Mamaev,a Stalingrado, ma è come, dare la lanterna in mano ad un cieco. Foti, Romeo e Ligato, Caccamo, Mangiola e Peppe Russo si difendono a denti stretti. Sorretti, aiutati ed incoraggiati dai compagni. Entrano altri "Russo"; più numerosi delle cavallette del Faraone. Combattono e corrono e lottano come i Coreani di Pak Doo Ik a Midlesbourgh e Sunderland. All'arma bianca.  Con il sangue agli occhi, strabuzzati fuori dalle orbite e digrignando i denti. Il presidente Nino Dieli commosso, emozionato ed intenerito abbraccia Sasà Russo che ha difeso con i denti e con le unghie, la rete segnata al 25 del primo tempo su azione corale. Sino a quando, afflitto dai crampi e dalla 'pancetta', non si scatafasci in orizzontale a  bordo campo. Un abbraccio affettuoso come quello del granduca Dmitrij, fratello dello zar Alessandro II° al corriere dello zar, Michele Strogoff. Una tattica suicida, scaturita anche dal "tasso di mangiamento", dei bombardieri del Tuccio, diventato un tormentone invernale. La'Banda Russo" suona il rock…

"La mia banda suona il rock /ed è un'eterna partenza/ viaggia bene ad onde medie/ e a modulazione di frequenza./ È un rock bambino/ soltanto un po' latino/ una musica che è speranza/ una musica che è pazienza./…" . E trascina e travolge più della febbre del sabato sera; senza John Travolta; senza "Suspicious minds, jailhouse rock, hound dog, heartbreak hotel …del leggendario Elvis Presley. Ma i soupporters ed i teen-agers, hanno sofferto…inappetenza, insonnia, emicrania, epatite, gastrite, faringite. Ma c'è, chi abbia rischiato di vedersi saltare il tappo della valvola mitralica; per la fibrillazione, che s'impennava come il Machu Picchu. L'arbitro è stato contestato da parte del pubblico. Tanto per cambiare. Almeno, stavolta è venuto… Non ha annullato nessun rigore o goal alla squadra di casa. Non ha assegnato alcun rigore o inventato alcuna punizione dal limite alla squadra reggina. Dunque? Gli spettatori, in sostanza rinfacciano alla giacchetta nera, l'eccesso di cartellini gialli; una sfilza di cartoncini sventolati a tutto spiano e solo in una direzione, che andranno a pesare nei prossimi importantissimi turni, quando il Bagaladi si giocherà il tutto per tutto. La partita, è stata tirata e sofferta sul piano del gioco, della scherma e della tattica, ma non è stata mai cattiva. Anzi, leale e corretta; e non si registrano screzi di sorta, né in campo, né dentro gli spogliatoi. Opinione rispettabile per carità, quella della tifoseria bagaladese. Ognuno ha le sue. Noi, per esempio, riteniamo che l'arbitro abbia diretto bene; secondo il suo standard. Non era questo, l'arbitro da contestare; ad avere buona memoria. Memoria minuitur nisi eam exerceas. In fondo, con questo direttore di gara, il Bagaladi, ha incassato l'intera posta in palio. Diversamente da altri, quando e dove, non ha racimolato che un pugno di mosche rancide e nauseabonde. Il danno, oltre alla beffa. I dirigenti bagaladesi invece, non hanno "rifiatato". La loro opinione, è rimasta top secret. Per ora. E non era facile, resistere al canto delle sirene, della polemica; un labirinto più intricato di Cnosso, dal quale non c'è Teseo, filo di Arianna e Minotauro, che possa venir fuori. La pace è il bene fondamentale…Beati pacifici: quoniam vocabuntur filii Dei. Bisogna stare attenti ai punti ed alle virgole per non finire nei garbugli. Per un punto Martino perse la cappa(di priore)…"Porta patens esto nulli. Claudatur honesto" ossia "La porta non sia aperta a nessuno. Sia chiusa alle persone oneste". Ob solum punctum Martinus caruit asello. Sarebbe bastato scrivere… "Porta patens esto. Nulli claudatur honesto"… "La porta sia aperta. A nessuna persona onesta sia chiusa". Una dirigenza attenta, esperta, competente e funzionale, che si è convertita sulla via di Damasco. Farsi venire gli eroici furori al momento sbagliato, sarebbe davvero letale. Domenico Salvatore
 
 
************************** 
Il tabellino di Dosa
BAGALADI A.S.-RHEGIUM CITY 1-0 SABATO 15 FEBBRAIO 2014
Bagaladi A.S.: Foti 8, Romeo 9, Ligato 9, Caccamo 9, Mangiola 9, Russo G. 9 Russo F.9, Borruto 9, Marra 9, Russo N 10. Russo Sav. 10
 In panchina: Rosace, Anghelone, Pizzimenti
Sostituzioni: Russo A. Scordo, Russo G.
Allenatore, Daniele Toscano/ Pasquale Pannuti, 10
Presidente, Antonino Dieli, 10
Rhegium City: Rodi, Naccari, Galimi, Barreca, Barillà Giuseppe, Furci, Libro Marco, Barillà Antonino, Delfino, Candido, Gioffrè
In panchina: Romeo, Ianni, Galì
Allenatore,  Massimo Sergi, 6
Presidente, Antonino Romeo, 7
Sostituzioni: Pedullà, Libro Francesco, Pintomalli, Barresi
Marcatori: al 25° del p.t. Saverio Russo
Arbitro: Gianluca Trunfio di Reggio Calabria, 8,5
Note, ammoniti: Caccamo, Mangiola, Russo F. Russo N. Russo A. Russo G. per il Bagaladi, Libro M. per il Rhegium; angoli 7-3 rimesse laterali 15-13 punizioni 13-18


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Luigi Palamara
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Platania (Cz): Un successo la festa di Carnevale dei bambini dell'Oratorio Benedetto XVI "Un tesoro per tutti"

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Platania (Cz): Un successo la festa di Carnevale dei bambini dell’Oratorio Benedetto XVI “Un tesoro per tutti”

I bambini dell’Oratorio Benedetto XVI “Un tesoro per tutti” hanno portato per le vie di Lamezia Terme e Platania paese un’aria festosa e spensierata insieme ad una ventata di allegria  e sano divertimento proponendo,  nei giorni dedicati al  Carnevale,   musica,  balli e  maschere colorate, ma soprattutto  un bellissimo carro allegorico ed un  enorme pupazzo, alto più di quattro metri, costruito  con le loro mani dopo alcuni mesi di lavoro e che rappresenta il noto conduttore televisivo Raffaele Bellakioma,. 
È stato proprio l’originale carro ad attirare l’attenzione e suscitare il compiacimento dei numerosi cittadini durante la sfilata dei bambini dell’Oratorio della parrocchia  sia quando hanno attraversato  le vie di Lamezia Terme  e sia giorno 8 quelle di Platania dove sono stati presenti il sindaco Michele Rizzo con al seguito l’intera giunta comunale, il comandante Giorgio Carafa con i carabinieri della stazione di Platania,  l’associazione “La Misericordia” di Lamezia Terme, con il suo Governatore  Giovanni Scalzo e tantissima gente incantata dalla performance dei ragazzi dell’oratorio.
«In un clima di festa – sottolinea il parroco del piccolo centro del Reventino don Pino Latelli -  i bambini dell’Oratorio Benedetto XVI “Un tesoro per tutti, nel corso delle sfilate di carnevale,  non solo sono stati in grado di dare un messaggio di speranza a tutti i giovani nel guardare il futuro con più fiducia, ma anche sono stati contagiosi nel trasmettere , attraverso la musica, i canti e i balli, un’atmosfera di spumeggiante allegria e di un entusiasmante sano divertimento».
Il carro allegorico si è ispirato al noto  personaggio televisivo di Lamezia Terme Raffaele Bellakioma, presente con la sua troupe alla sfilata di Platania a registrare la trasmissione “Noi siamo i giovani”.
«I bambini dell’Oratorio – sottolinea la responsabile dell’Oratorio Maddalena Cimino – sono riusciti a lanciare un grido di speranza e infondere nel cuore fiducia a tanti giovani che vedono nel futuro  solo buio e pessimismo».
I bambini dell’oratorio, artefici dell’enorme pupazzo colorato, alto più di quattro metri, per realizzare la loro apprezzata opera, hanno lavorato più di due mesi, aiutati dalla responsabile dell’Oratorio Maddalena Cimino e dai volenterosi animatori Ferdinando Cimino, Angelo Buonarota, Antonio Mariano e Giovanni Butera, che, insieme al tecnico dei suoni Giuseppe Di Cello, hanno consentito l’ottima riuscita delle manifestazioni.
A conclusione della partecipata sfilata di Platania, i presenti sono stati deliziati da una creazione artistica del Cake Design Ferdinando Cimino titolare della pasticceria “La dolce vita” di Platania.
Lina Latelli Nucifero


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Melito di Porto Salvo, 41 lavoratori "fantasma", sono stati denunciati a piede libero per truffa e falso in concorso con il titolare dell'azienda.

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GUARDIA DI FINANZA REGGIO CALABRIA: SCOPERTA RILEVANTE TRUFFA. 41 DIPENDENTI DI UN’AZIENDA AGRICOLA NON LAVORAVANO MA, DI FATTO, PERCEPIVANO INDEBITE INDENNITA’ DALL’INPS. 

Gli uomini del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno individuato,  nella provincia, un’azienda agricola ove sono risultate essere assunte, fittiziamente, 41 persone che hanno ottenuto indebite indennità dall’INPS.  

L’operazione, condotta dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria, ha permesso di individuare  alcuni lavoratori di un’azienda di allevamento di animali che sono risultati essere, di fatto, “inesistenti”.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, hanno permesso di accertare la sussistenza di rapporti di lavoro formalmente attivi, ma, di fatto, fittizi e meramente utilizzati per ottenere, dall’INPS, indebite elargizioni di indennità per maternità, disoccupazione, malattia e finanche assegni per il nucleo familiare.

I lavoratori “fantasma”, nella realtà, sono stati denunciati a piede libero per truffa e falso in concorso con il titolare dell’azienda.
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Luigi Palamara
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"Olio di fogna" per cucinare, una realtà comune in Cina

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La Cina ha un problema con l’olio da cucina che sembra non voler risolvere: produce grandi quantità di olio riciclato, ricavato dagli scarti di ristorante e dalla raschiatura di grondaie o fognature e il suo mercato sembra anche piuttosto fiorente.

Secondo quanto è dato apprendere da alcune inchieste indipendenti effettuate sul territorio del paese asiatico, il disgustoso processo di riciclaggio è intricato; i ristoranti vendono i loro rifiuti agli allevamenti di suini. Lì, viene bollito. L’olio che galleggia in superficie viene venduto ai piccoli produttori di olio e il residuo solido viene utilizzato come mangime per i maiali.

I piccoli produttori vendono l’olio riciclato a grandi produttori i quali poi lo rivendono alle raffinerie. Le raffinerie lavorano il prodotto e lo spacciano nuovamente a ristoranti e supermercati.

L’olio di fogna è una realtà comune in molti settori e livelli della società in Cina. Non lo usano solo piccoli ristoranti e stand gastronomici lungo le strade ma è stato trovato anche nelle mense del Governo e nei prodotti di una grande azienda farmaceutica.

Considerando il fatto che la Cina ha il monopolio di oltre il 90 % del mercato della vitamina C negli Stati Uniti, questo è un fatto allarmante.

Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, una questione ampiamente sottovalutata anche nei nostri mercati, nonostante il fatto che la presenza sul territorio europeo di prodotti alimentari d’origine cinese costituisce la normalità.

È necessario, quindi, che in primo luogo le istituzioni europee deputate, ne vietino la commercializzazione mentre le autorità sanitarie dovrebbero sin da subito implementare verifiche per constatare l’assenza di beni che contengano quest’olio riciclato e se del caso proibirne immediatamente la vendita anche nei ristoranti o nei negozi alimentari che continuano a commercializzarli.

 




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Luigi Palamara
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Discarica abusiva. I Carabinieri della Stazione di Gioiosa Marea sequestrano area di 1000 mq. e denunciano un falegname di Gioiosa Marea.

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Compagnia di Patti
Discarica abusiva. I Carabinieri della Stazione di Gioiosa Marea sequestrano area di 1000 mq. e denunciano un falegname di Gioiosa Marea.

Continuano i controlli dei Carabinieri della Stazione di Gioiosa Marea a tutela dell’ambiente lungo le aree più esposte a rischio. I Militari hanno sequestrato due porzioni di terreno, per un totale di 1000 mq, adibiti a discariche abusive realizzate in Località Mangano e Località Catello. 
Anche questa operazione è inserita nell’ambito di un più vasto piano di monitoraggio del territorio finalizzato alla prevenzione dei reati in materia ambientale.
All’interno della più piccola delle due aree, di proprietà del titolare di un’azienda di falegnameria di Gioiosa Marea, oltre ad esservi accantonati numerosi rifiuti speciali pericolosi (contenitori usati di vernici, resine solventi, rottami di un autoveicolo, pneumatici usati e altri materiali ferrosi), si svolgeva anche lo smaltimento tramite combustione di parte di essi, provocando emissioni di fumo e materiali tossici nell’atmosfera. Il proprietario del terreno è stato denunciato e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti ha emesso nei suoi confronti Informazione di Garanzia per i reati di getto pericoloso di cose (art. 674 c.p.) e attività di gestione di rifiuti non autorizzata (art.256 lett.a del l.lgs. 152\2006) .
La seconda area sottoposta a sequestro, sita in Località Catello, misura poco meno di 1000 mq ed è di proprietà del demanio. Vi erano depositate numerose lastre di amianto in disfacimento che provocavano emissioni nell’atmosfera di fibre di amianto, materiale ferroso e materiale di risulta proveniente da demolizioni edilizie. 
Le segnalazioni pervenute da parte di vari cittadini hanno dato il via ad immediate  indagini e servizi di osservazione, che hanno consentito di risalire ad almeno uno degli autori degli scarichi e dell’appiccamento dei fuochi tossici. L’intera area è stata sottoposta a sequestro penale e chiunque continuerà a scaricare in quella zona, rischia ora di essere arrestato per violazione di sigilli.
Una costante e maggiore collaborazione tra Forze di Polizia e cittadini, che collaborano segnalando tempestivamente gli illeciti, consentirebbe di intervenire nella flagranza di reato ed aiuterebbe sicuramente nel monitoraggio delle zone più a rischio.


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Luigi Palamara
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Sea Handling. Pisapia: "Comune impegnato contro sanzione, bene incontro Lupi-Almunia"

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Milano, 10 marzo 2014 - “Giudico positivamente l’annuncio del Ministro Lupi di un incontro con il Commissario Almunia su Sea Handling. Nei mesi scorsi avevo anche io incontrato Almunia per discutere di Sea Handling, riprendendo un percorso di dialogo con la Commissione che sta proseguendo ancora oggi. Il Comune di Milano si è immediatamente  attivato a tutti i livelli per evitare le conseguenze drammatiche della sanzione europea sui presunti agli aiuti di Stato dal 2002 al 2010. Per noi la priorità è sempre stata quella di salvaguardare l’Azienda e i lavoratori di Sea Handling che rischiano gravi conseguenze, per questo l’impegno diretto del Governo al nostro fianco non può che essere un elemento in più per trovare una soluzione”.

Lo afferma il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

“Quanto alla possibilità che la Regione Lombardia entri con una quota di minoranza nell’azionariato di Sea, non posso che ribadire che il Comune è pienamente disponibile a discutere con la Regione di questa eventualità, come ho detto anche in Consiglio Comunale”, conclude Pisapia.


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Luigi Palamara
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Messina, un 39enne arrestato per violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale

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Nucleo Radiomobile di Messina
Messina, un 39enne arrestato per violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale 

Continuano senza sosta i controlli su strada svolti dal Nucleo Radiomobile di Messina nell’ambito del piano coordinato di controllo del territorio del capoluogo peloritano. 
Nela serata di ieri, in Messina,  i militari del Nucleo Radiomobile hanno tratto in arresto in flagranza di reato, per inosservanza delle prescrizioni inerenti la sorveglianza speciale di p.s., il 29enne barcellonese VALASTRO Gaetano, cl. 1974, già noto alle Forze dell’Ordine.
Sperava di passare inosservato sul territorio del capoluogo peloritano, ma il VALASTRO Gaetano, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di Barcellona Pozzo di Gotto,  non aveva fatto i conti con un equipaggio del Nucleo Radiomobile di Messina che lo ha riconosciuto e arrestato per inosservanza degli obblighi imposti dalla misura di prevenzione di pubblica sicurezza lui applicata.
La gazzella stava pattugliando il Rione Mangialupi quando ha notato un gruppo di tre individui che confabulavano tra loro in atteggiamento sospetto e che, alla vista dei militari, cercavano di allontanarsi prendendo direzioni differenti per evitare il controllo di polizia. Immediatamente bloccati, tutti e tre gli uomini risultavano essere gravati da precedenti penali, inoltre, il barcellonese VALASTRO risultava sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza, sorpreso quindi in palese violazione delle prescrizioni imposte dalla citata misura di prevenzione di pubblica sicurezza relativamente al divieto di allontanamento dal proprio Comune, divieto di frequentare pregiudicati e l’obbligo di mostrare la carta precettiva in occasione dei controlli di polizia, documento del quale nella circostanza l’uomo risultava sprovvisto.
Al termine delle formalità di rito, dopo una notte in camera di sicurezza, VALASTRO Gaetano veniva giudicato nella giornata di oggi con rito direttissimo presso il Tribunale di Messina e condannato alla pena della reclusione per anni 1 e mesi 4 e ristretto nel carcere di Messina Gazzi. 

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Luigi Palamara
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