L’importantissima riunione è stata organizzata dai Comitati “Vedere Chiaro” di Saline(Domenico Foti) e “Trasparenza ” di Motta San Giovanni (Leo Fisani), “Coresvit” (Giancarlo Liberati), “Futuro Sicuro (Paolo Campolo) nei locali del salone parrocchiale della Chiesa dedicata al Santissimo Salvatore di Saline Joniche. Il dottor Fabio Bocchiola, ha illustrato nei dettagli, le ricadute socio-economiche e occupazionali: oltre 1.600 unità lavorative, per complessivi un miliardo e duecento milioni. Il 30% dell’area sarà destinata alla centrale e la restante parte alla comunità locale per attività, commercio e turismo. C’è la valutazione del Ministero dell’Ambiente, che attesta che non ci sono elementi di pericolo legati alla presenza di una centrale a carbone. Non promesse, illusioni e parole, ma fatti, concretezza e logicità. Lavoro, sviluppo, opportunità, prospettive per un intero territorio e per la SEI (ovviamente).
FABIO BOCCHIOLA AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RE POWER, CHE HA ILLUSTRATO IL PROGETTO ED I VANTAGGI, RITIENE CHE QUESTA CENTRALE A CARBONE S’HA DA FARE, NON SOLO PER I LIVELLI OCCUPAZIONALI, MA ANCHE PER IL PROGRESSO SOCIO-ECONOMICO
SEI S.p.A., società di progetto controllata da Repower, sta pianificando in zona Saline Joniche, 2 × 660 MW: (Calabria, Italia) la costruzione di una centrale a carbone su un terreno industriale abbandonato. Da più di cento anni, Repower è un gruppo internazionale attivo e figura in Svizzera tra i maggiori operatori elettrici. Repower ha in organico circa 760 dipendenti cui si aggiungono una trentina di apprendisti. In Italia sono attivi per la società anche 450 consulenti. Una società la SEI S.p.A. che da 7 anni lotta per investire nella realizzazione di una centrale elettrica a carbone quasi un miliardo e mezzo di euro. In aula pure l’ing.Alberto Santillo, Davide Damiani, Diego Mezzadri ed Andrea Bordogna ed il console svizzero Renato Vitetta
Domenico Salvatore
MONTEBELLO JONICO (Saline) - Centrale a carbone a Saline Joniche, frazione marina del comune di Montebello Jonico. Un leit motiv che richiama inevitabilmente le battaglie fatte e vinte a Gioia Tauro. Memoria minuitur nisi eam exerceas. Uno scontro titanico tra favorevoli e contrari; ottimisti e pessimisti, che dura da anni. E chissà ancora quanti ne vedremo passare, prima che si arrivi alla parola “fine della storia”, in un senso o nell’altro. Ci sono illustri precedenti in proposito. Molti lettori e cittadini, sanno poco o niente della Liquichimica Biosintesi spa e delle Officine Grandi Riparazioni della ferrovie dello Stato. Ribattezzate…” Fabbriche fantasma; colossi dai piedi di argilla; monumenti di archeologia moderna; industrie dello spreco; opifici dei sogni e delle illusioni perdute” e giù di questo tono. Sono costate allo Stato ed ai contribuenti, migliaia di miliardi delle vecchie lire, ma non hanno mai aperto i battenti. Non hanno mai prodotto niente. A parte” i giochi di prestigio” ed il balletto della compravendita. Anzi qualcosa sì. I contributi, utili per far maturare la pensione a centinaia di lavoratori in cassa integrazione. Senza aver mai lavorato al ciclo produttivo, neppure per un giorno. Qualcheduno sibila…”Non preoccupatevi, lo stabilimento, un altro, verrà realizzato, perché non c’è due senza tre, ma poi, farà la stessa fine degli altri”. E qualche altro…La Regione Calabria, non darà mai il placet definitivo e vincolante. La Provincia, nemmeno ed il Comune neanche; non vogliamo la centrale. Se “veramente” Re Power volesse investire, non mancherebbero certamente i progetti alternativi e sostenibili”.
Non mancano i toni allarmistici…”La Centrale a carbone è cancerogena. Le polveri sottili ci uccideranno. E la CO2 dove la mettiamo? Inoltre, prima è andato perso il gelsomino ed ora rischia la stessa fine il bergamotto; poi, sarà la volta dell’olivicoltura; per non parlare del turismo, che rischia il disastro”. Nel frattempo è partito il ventaglio dei ricorsi al TAR. Quindi, ci sarà il Consiglio di Stato, l’arbitrato, il Presidente della Repubblica e così via. I contrari, Legambiente su tutti, non solo non rallentano la presa, ma tengono alta la tensione. Sempre pronta a coordinare i sit-in, la protesta di piazza, gli scioperi e tutte le altri iniziative a sostegno della vertenza. Intanto, se ne sono volati almeno sette di ‘annetti’, da quando se ne parla. E la fatidica “prima pietra”, è di là da venire. Fin qui i contrari, che comunque sono stati tenuti fuori dal salone parrocchiale; diverso trattamento hanno ricevuto i favorevoli, alle assemblee dei contrari e non c’era verso di zittirli (le relative immagini, sono in nostro possesso). I favorevoli alla centrale, ovviamente, sono arciconvinti di farcela a vincere la loro battaglia. Sono tanti, tantissimi. Galvanizzati dalle associazioni, Comitati, enti o gruppi…“Vedere Chiaro” di Saline (Domenico Foti) e “Trasparenza ” di Motta San Giovanni (Leo Fisani), “Coresvit” (Giancarlo Liberati) di Melito Porto Salvo, “Futuro Sicuro (Paolo Campolo) di Bocale. Non possiamo perdere quest’altro treno.
I nostri figli, non ce lo perdonerebbero. Hai visto mai, che qualche sceicco petroliere, spenda un centesimo per il Mezzogiorno, per la Calabria, per la provincia, per il comprensorio? Ma quando mai !?!?!?Ci hanno tolto pure quello che avevamo. Pure la speranza hanno ucciso. Ma come, una società privata vuole spendere un miliardo e mezzo di euri e tutti a Saline e noi li cacciamo via a pedate, invece di stendere tappeti di fiori, al loro passaggio ed aiutarli in tutti i modi possibili ed immaginabili a fare presto? Visti anche, i chiari di luna, tempi di vacche magre, spighe vuote, pauperismo ed austerity…. Consigli per gli acquisti o avvisi per i naviganti…
Melitoonline-Mnews.it non sposa la causa di nessuno, come tutti hanno oramai capito. Scripta manent, verba volant. Si limiterà, a fare da cassa di risonanza, com’è giusto che sia. Continuerà ad ospiterà le idee, opinioni, tesi, antitesi, sintesi ed ipotesi sia dei favorevoli, che dei contrari. Riteniamo che il dialogo, sia il sale della democrazia. Non chiuderemo le porte in faccia a nessuno….Porta patens esto. Nulli claudatur honesto…. Questa porta resti aperta. Non sia chiusa a nessun uomo onesto. Ma poi, non abbiamo questo potere che alcuni millantano strumentalmente, di poter deviare il corso del destino. Non pensiamo di esercitare alcun carisma. Vogliamo fare informazione cultura ed opinione, ma non è facile nella res nullius di Calabria; dove il giornalista viene visto come fumo negli occhi; dove l’omertà che cuce le bocche a doppia mandata per paura di rappresaglie, vendette anche trasversali, reazioni inconsulte ecc regna sovrana; dove il giornalista, se tenta di essere autonomo, indipendente ed almeno equidistante, sono …cavoli suoi; dove ognuno vorrebbe servirsi del giornalista per i suoi inconfessabili scopi; se non recondite ragioni, che la ragione non conosce.
Il prezzo da pagare lo sanno tutti qual è, a sfogliare la cronache…faro della motoretta divelto; ruote dello scooter tagliate, fanali dell’autovettura rotti, fiancata ammaccata, vetri fracassati e perfino la macchina sparata, se non bruciata o rubata; telefonatine equivoche, lettere minatorie, ‘mbasciate doppiogiochiste perfino l’aggressione fisica, il danneggiamento degli strumenti del mestiere, furti in casa anche di armi, pressioni squallide e vergognose, boicottaggi, intralci, impedimenti e sabotaggi sulle fonti d’informazione. Tutte cose, episodi e vicende, che lo scrivente, conosce bene per averli vissuti sulla sua pelle. Anche per questo, dopo 50 anni di stampa, (quotidiani, agenzie di stampa, radio e televisione, giornali on line ecc,) è ancora fermo al punto di partenza. Accettando le proposte…”vantaggiose”, avremmo fatto carriera e saremmo oggi… “utili idioti e servi sciocchi”; schiavi del potere, servi del sistema, giannizzeri, galoppini e portaborse. Non chiamateli sciacquini capo, Frankstein o zombies. Ma va bene così.
Non siamo in vendita e non abbiamo padrini né padroni. Questo è certo! A Bagaladi ci dicevano.”Sei venduto con la Melitese!”. Ed a Melito? “Sei venduto col Bagaladi!”. Ed in politica?...a turn-over…”Sei venduto con… il PCI, con la DC, con il PSI, con il MSI, PLI, PRI, PSDI”…Senza scomodare il mitico Rino Gaetano.
Ma non abbiamo la benché minima intenzione di offendere l’intelligenza del dottor
Fabio Bocchiola. Uno dei manager più stimati e preparati, se l’ippocampo ancora funzioni e non siamo in preda al delirium tremens. Il curriculum vitae parla da sé. Laurea in Economia e Commercio; Dipl. in pianoforte a Brescia. Dal 2002 Rezia Energia Italia S.p.A. (oggi Repower Italia S.p.A.). Dal 2010 membro della Direzione di Repower. Responsabile Repower Italia Principali attività precedenti EnBW, responsabile vendite (2000 – 2002); Edison, key account manager (1996 – 1999);Aster, assistente responsabile d'esercizio (1995 – 1996; Dalkia, responsabile regionale Centro e Sud Italia, con un anno di esperienza in Francia (1990 – 1995). Funzioni permanenti in importanti gruppi d'interesse. Membro del Comitato di Energia Concorrente; Membro della Commissione consultiva della Camera di Commercio Svizzera in Italia. Di sparare a zero sulla SEI, sulla Re Power & company, non ci passa neppure per l’anticamera del cervello. Solo perché, ce lo abbia chiesto tizio e caio. Non è nel nostro stile. Una critica, anche forte, la nostra opinione sic et simpliciter, se fosse necessaria, la faremmo. Ma questo, è un altro paio di maniche…”
Quante falsità! Sono stato accusato pure, di aver fatto cadere enti locali; di dialogare con emissari mafiosi; di essere responsabile della morìa di pesci; di bluffare sugl’investimenti-fantasma. Tutte falsità inattendibili e burgiarde. I nostri progetti hanno tutti i requisiti di legge e sono redatti alla luce del sole. Hanno il plauso della triennale di Milano; del Ministero dell’Ambiente; del Ministero dei Beni Culturali, della Presidenza del Consiglio. Ma quello contrario della Regione. Aspettiamo da sette anni, che qualche Governatore della Calabria si degni di riceverci, di ascoltarci; poi potrà prendere tutte le decisioni che vorrà. Trentamila euri per il porto di Saline stanziati dalla Provincia, ci fanno sorridere. Il nostro investimento complessivo, è di un miliardo e mezzo di euri. Altrove l’ho detto e qui, lo confermo. Che cosa hanno fatto ‘lor signori’ per la Calabria, per il comprensorio di Saline Joniche, in questi sette anni? ”…” Zero assoluto. Niente, mischiato con il nulla, sbotta un signore coi capelli brizzolati al centro dell’auditorium; è una storia che va avanti dagli Anni Settanta. Vogliono continuare a tenerci con gli occhi bendati, schiavi con il guinzaglio sul collo. Una città dormitorio; un comodato d’uso gratuito, serbatoio di voti elettorali nelle favelas, coree e banlieu.
Ma ora, basta!”. Melitoonline-Mnews.it, non è favorevole, né contrario. Non ci sarebbe bisogno e necessità di ribadirlo e confermarlo, chi ci segue, lo sa bene. Il suo compito, è quello di ospitare le opinioni; di fare cultura ed informazione. Siamo aperti al dialogo ed al confronto delle idee. Accettiamo ben volentieri le critiche, pur se aspre, quando siano costruttive. Diciamo sempre no, alle palate di fango, prerogativa irrinunciabile dei depravati, dissociati, pantoclasti, schizofrenici, degenerati e corrotti. Una fauna torbida, abituata a sguazzare nel pantano e nella palude. Il dottor Bocchiola, ha sciorinato le cifre a sostegno della sua ben articolata, pregnante, efficace ed efficiente relazione, a portata di tutte le orecchie. Ha detto pure, che la tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, saranno rispettati. Questo è certo. Nel cantiere, per la costruzione della Centrale a carbone, lavoreranno almeno 850 persone. A regime, 140; indotto diretto 160; indotto indiretto 180. Per un totale di 480 unità lavorative.
Il porto, verrà rimodulato. Rispondendo alla sfilza di domande (anche le più scomode, fuorvianti ed alla sans façon, ecco lo stile del menager), Bocchiola, ha detto che all’esterno del porto, funzionerà un apposito terminale per le navi carbonifere. All’interno del porto, ci sarà posto per 400 barche. Frutto di investimenti milionari, non di…30 mila euri. Una riqualificazione, che consentirà un decollo turistico notevole. Con benefici, la famosa “ricaduta economica in termini d’immagine” per tutto il comprensorio. Un bel quadretto. Unica nota stonata, l’accesso negato alle altre associazioni; sebbene, chiaramente contrarie alla centrale a carbone, che a sentire un noto addetto ai lavori, avrebbero rispettato la democrazia e la libertà d’opinione di tutti e di ciascuno; nell’ottica del dialogo e del confronto. Opinione rispettabile, sebbene le “schegge impazzite”, non manchino proprio da nessuna parte. Il dialogo a distanza continua. Sotto a chi tocca. Domenico Salvatore