BRASILE 2014: RODRIGUEZ, SPAGNA? È QUELLO IL MIO STILE DI GIOCO = Londra, 3 lug. - - La stella colombiana James Rodríguez è tornata ad alimentare le voci di un possibile addio al Monaco per andare in un altro club grande club del calcio europeo. «Ho già detto in passato che un giorno avrei voluto giocare in Spagna. È un campionato che ha buona tecnica, dove si tocca molto la palla. E quello è il mio stile», ha detto oggi in un'intervista al britannico 'The Guardian'. Le sue dichiarazioni sono arrivate nel bel mezzo di voci di un suo possibile cambio di club dopo le ottime prestazioni al Mondiale in Brasile, dove è fino ad ora il capocannoniere del torneo con cinque reti in quattro partite, e dopo che lo stesso giocatore aveva già detto che preferiva il Real Madrid al Barcellona. Rodríguez ha detto che la Premier League inglese «è troppo fisica» in questo momento. «Ad ogni modo sono un giocatore del Monaco e non penso ad un'altra cosa in questo momento», ha concluso il numero 10 della Colombia che domani sarà impegnato contro il Brasile nei quarti di finale del Mondiale. Ad ogni modo il Monaco, che ha acquistato il colombiano la stagione scorsa per 45 milioni di euro dal Porto, ha già detto che non ha intenzione di vendere il giocatore
OMICIDIO ROMA:FERITO FERMATO, PER VICINI 'EDUCATO E GENTILÈ Gestiva magazzino autoricambi nel Verbano,ma mancava da 8 giorni - DOMODOSSOLA (VCO), 3 LUG - Un giovane «tranquillo, gentile ed educato»: così gli abitanti di Masera, piccolo Paese di 1.500 abitanti a sei chilometri da Domodossola, in provincia di Verbania, descrivono Giovanni Battista Ceniti, il 29/enne fermato per l'omicidio di Silvio Fanella e ora ricoverato in ospedale per le ferite riportate nella sparatoria. A Masera, Ceniti, di origini genovesi, gestiva un magazzino di autoricambi. I concittadini non lo vedevano in paese da otto giorni.
OMICIDIO ROMA: FANELLA HA APERTO A KILLER, FINTI FINANZIERI - ROMA, 3 LUG - Ha aperto la porta ai tre killer Silvio Fanella, l'uomo di 41 anni ucciso stamattina in un agguato alla Camilluccia a Roma. A quanto accertato dagli investigatori della squadra mobile, gli autori dell'agguato hanno suonato spacciandosi per finanzieri
ARMI SIRIA:SOLARI(CGIL),DA GOVERNO PIÙ ATTENZIONE A GIOIA T. «Riuscita operazione frutto infrastrutture e professionalità» - GIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA), 3 LUG - «Ovviamente mi unisco al generale coro di soddisfazione per il buon esito del trasbordo delle armi chimiche siriane destinate alla distruzione. È forse utile però osservare che tutto ciò è stato realizzato grazie alle infrastrutture di cui il porto è dotato oltre che dalla professionalità e la determinazione dei lavoratori del terminal». È quanto afferma, in una nota, il segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari. «L'aver scelto di non voltarsi dall'altra parte di fronte ad un problema, e la capacita dimostrata nel gestirlo efficacemente, testimoniano - prosegue Solari - una volontà di crescita e di riscatto morale ed economico di tutta l'area. Per questo non può essere elusa la più che giustificata posizione espressa dalla Cgil regionale e da quella di Gioia Tauro che rivendicano una maggiore attenzione da parte del governo nazionale, insieme alla necessità di operare per dare una prospettiva di crescita equilibrata per tutta l'area».
FERRULLI, FIGLIA: «OGGI HA PERSO L'ITALIA» Milano, 03 LUG - «Oggi non ho perso solo io, ma ha perso l'Italia». Lo ha dichiarato Domenica Ferrulli, figlia di Michele, a margine della sentenza di assoluzione per quattro poliziotti accusati di averlo ucciso mentre lo stavano ammanettando. Per Domenica Ferrulli «è inammissibile che si siano fatti anni di processo per arrivare a dire che i quattro agenti sono innocenti»
FERRULLI, ASSOLTI 4 POLIZIOTTI ACCUSATI DI OMICIDIO PRETERINTENZIONALE Milano, 03 LUG - (SEGUE). La corte presieduta dal giudice Guido Piffer ha assolto Francesco Ercoli, Michele Lucchetti, Roberto Stefano Piva e Sebastiano Cannizzo con la formula «perché il fatto non sussiste» e ha disposto novanta giorni per depositare le motivazioni della sentenza. Lo scorso 3 giugno il pm Gaetano Ruta aveva chiesto di condannarli a 7 anni di reclusione per cooperazione in omicidio preterintenzionale e concorso in falsità ideologica sostenendo che quando sono intervenuti la sera del 30 giugno 2011 in via Varsavia in seguito alla chiamata al 113 da parte di alcuni cittadini che avevano segnalato la condotta molesta e di disturbo di tre uomini, una volta bloccato il 51enne, lo avrebbero picchiato concorrendo a determinarne il decesso dovuto «a un attacco ipertensivo, che ha causato un arresto cardiocircolatorio seguito da edema polmonare, anche perché il cuore di Ferrulli, di 700 grammi, era troppo piccolo rispetto alla mole del suo corpo, che pesava 147 chilogrammi». Il pm aveva spiegato che l'esito dell'istruttoria dibattimentale lo ha convinto a contestare agli imputati l'accusa di omicidio preterintenzionale come indicato dal giudice per l'udienza preliminare, che è più grave di quella di omicidio colposo per eccesso colposo dell'adempimento del dovere da lui stesso formulata ai tempi della richiesta di rinvio a giudizio, perché dal dibattimento è emerso che gli agenti hanno percosso «ripetutamente il signor Ferrulli in diverse parti del corpo, pur essendo in evidente superiorità numerica e hanno continuato a colpirlo probabilmente con l'uso di manganelli, come testimoniato da due amici della vittima e come evince il mio consulente tecnico incaricato di analizzare il video dell'aggressione, quando era immobilizzato a terra, in posizione prona, non era in grado di reagire e invocava aiuto». I poliziotti erano poi accusati di aver falsificato l'annotazione redatta il giorno successivo sull'accaduto, dichiarando falsamente che dopo aver bloccato il 51enne «una successiva e inevitabile perdita di equilibrio di tutto il gruppetto faceva sì che il Ferrulli e tutti gli agenti intervenuti cadessero rovinosamente a terra, frangente che permetteva, grazie all'utilizzo di un terzo paio di manette, di bloccare definitivamente la sua resistenza. Poiché la precedente caduta aveva costretto il Ferrulli, prono a terra, si cercava, ormai assicurato, di riportarlo in una posizione a lui più comoda per avvicinarlo alla vettura di servizio, ma proprio in tale occasione il Ferrulli riferiva di sentirsi male, lamentando un forte dolore al petto». Secondo Ruta sono «circostanze false, poiché i poliziotti, nel mentre il Ferrulli si trovava a terra in posizione prona, era immobilizzato e invocava aiuto, lo colpivano ripetutamente anche con l'uso di corpi contundenti». Una perizia disposta dai giudici nel corso del processo aveva indicato che l'ex facchino avrebbe gridato «aiuto» almeno due volte, mentre gli agenti cercavano di ammanettarlo. Secondo la difesa invece, rappresentata dagli avvocati Massimo Pellicciotta e Paolo Siniscalchi, gli agenti hanno agito con «professionalità» e hanno fatto soltanto «il loro lavoro». Il legale Pellicciotta, nella sua arringa, ha anche spiegato che Ferrulli non è stato percosso, tanto che non aveva segni di lesioni. L'uomo, sempre secondo il difensore, non era nuovo ad atteggiamenti aggressivi nei confronti delle forze dell'ordine al punto che «per Ferrulli la divisa era come un panno rosso per il toro».
MILANO: LEGALE FIGLIA FERRULLI, RISPETTO PER I GIUDICI = Milano, 3 lug. - «È un momento difficile ma attendiamo le motivazioni per capire. La nostra tesi era in linea con quella della Procura e comunque resta il profondo rispetto per i giudici» Così Fabio Anselmo, legale di Domenica Ferrulli, commenta la sentenza con cui i giudici di Milano hanno assolto i quattro agenti di polizia imputati di omicidio preterintenzionale in relazione alla morte di Michele Ferrulli, deceduto mentre veniva ammanettato. La figlia della vittima ha lasciato l'aula tra le lacrime dopo la lettura della sentenza.
CITTÀ METROPOLITANE: LANZETTA, SERVE AGENDA URBANA NAZIONALE = Roma, 3 lug. - «Serve una nuova politica urbana, che sappia guardare alla città come al luogo della rinascita culturale, sociale ed economica del Paese». Lo ha affermato il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Maria Carmela Lanzetta, durante la presentazione del libro di Walter Vitali, 'Un'agenda per le città', presso la sede dell'Anci. «Una vera politica urbana non può che essere nazionale, ma non nel senso di un'imposizione dall'alto, bensì in quello di una condivisione di strategie chiare e coerenti tra i diversi attori della filiera istituzionale - ha aggiunto il ministro - Quella del nuovo ruolo delle città è una sfida dell'intero Paese, che i governi nazionale e locali possono vincere solo se lavorano insieme». Secondo il ministro Lanzetta, «le città oggi possono rappresentare il luogo della rinascita, anche economica, dell'Italia. Possono essere il punto di partenza per ripensare i trasporti rendendoli più sostenibili, sviluppare e potenziare la green economy, creare un welfare più vicino alle persone, e penso in particolare alle donne che lavorano».
MONDIALI: ALLEANZE,VOTI E CANDIDATI,GRANDI MANOVRE FIGC Tavecchio decide martedì. Carraro contro Balotelli.Lite Coni-Fin - ROMA, 3 LUG - Alleanze, voti e candidati. Incontri reali e incontri virtuali. Suggerimenti e liti. Cambi di «poltrone» e scambi di panchine. L'estate del calcio, ma, visti gli ultimi sviluppi, più in generale quella di tutto lo sport italiano, sembra sempre più seguire i meccanismi tanto cari alla politica italiana. E se all'orizzonte potrebbe spuntare un nome nuovo, un «quarantenne rottamatore» che prenda le redini della Federcalcio, il candidato in pectore, il 71enne Carlo Tavecchio, continua nelle sue grandi manovre. In attesa della decisione ufficiale sulla sua candidatura («Deciderò martedì, dopo gli Stati generali della Lega Dilettanti», aveva detto ieri), il favorito per la poltrona di via Allegri (sede della Figc) che è stata fino allo scorso 24 giugno di Giancarlo Abete, continua negli incontri con i rappresentanti della Lega Pro, guidata da Mario Macalli. Sul tavolo un'alleanza che potrebbe garantire il numero di voti utile per l'elezione di Tavecchio al terzo scrutinio. Nessuna cena, invece, c'è stata in via Veneto con il presidente della Lazio, Claudio Lotito. Un altro «sponsor» del presidente della Lega Dilettanti, Franco Carraro, oggi è tornato a parlare. Ma questa volta non si è occupato di «politica federale», bensì, da ex presidente del Milan, ha lanciato un «suggerimento» a Silvio Berlusconi, suo leader di partito. «Vendere Balotelli? Penso che - ha detto l'ex presidente della Figc e del Coni - per una squadra come il Milan, che ora deve aspirare a ricostruirsi, non sarebbe male eliminare un problema così grande». Da via Allegri al Foro Italico, sede del Coni, la strada si fa sempre più incandescente e la politica passa addirittura per i tribunali sportivi: il presidente della Fin Paolo Barelli ha presentato un esposto alla Procura Federale nei confronti di Giovanni Malagò per una frase estrapolata da un verbale della Giunta Coni dello scorso 4 marzo. Barelli accusa Malagò (tesserato Fin in quanto presidente dell'Aniene) di aver adombrato una doppia fatturazione. Dal Coni niente reazioni: «Il fatto si commenta da solo». Malagò - trapela dal Foro Italico - nelle riunioni di Giunta parla evidentemente da presidente del Coni e non da semplice tesserato per una delle 17 federazioni alle quali da tempo è affiliato. Tornando al calcio, domani sarà il giorno della nomina del nuovo designatore degli arbitri di Serie A. Escluso Rosetti, in pole position per prendere il posto di Braschi dovrebbe esserci Messina, seguito da Farina. In attesa di conoscere il nuovo ct azzurro, l'ex Cesare Prandelli è pronto a cominciare la nuova avventura al Galatasaray. Su quella panchina, fino a poche settimane fa c'era Roberto Mancini (tra i candidati ct, insieme ad Allegri, Cabrini, Tardelli, Zaccheroni, Guidolin, Montella). Dalle dimissioni a Natal di Prandelli e di Abete sono passati solo nove giorni, ma sembra già trascorsa un'era
OMICIDIO A ROMA: ACCERTAMENTI SCIENTIFICA SU ARMI (ANSA) - ROMA, 3 LUG - Avrebbe cercato di difendersi per sfuggire all'agguato Silvio Fanella, il quarantunenne ucciso stamattina in un appartamento della Camilluccia a Roma. Secondo quanto si è appreso, gli uomini entrati nell'appartamento della vittima erano tre. Al momento non sono state trovate pistole dagli investigatori. Rimane perciò da chiarire la dinamica dell' omicidio e del ferimento di uno dei presunti killer, Giovanni Battista Ceniti. Tra le ipotesi che ci possa essere stata una colluttazione durante la quale è partito un colpo, o che Fanella sia riuscito a impossessarsi dell'arma di uno degli aggressori. Proprio per chiarire questo aspetto, verrà compiuto un accertamento tecnico teso a stabilire se anche Fanella abbia sparato
CAMILLUCCIA, KILLER SI SONO SPACCIATI PER FINANZIERI: CACCIA A 2 MALVIVENTI Roma, 03 LUG - Si sono spacciati per finanzieri le tre persone che questa mattina hanno aggredito e ucciso il broker 41enne Silvio Fanella. In particolare, oltre a Giovanni Battista Ceniti, il 29enne ricoverato al Gemelli, per le ferite da un colpo d'arma da fuoco, altre due persone hanno bussato alla porta di Fanelli in via dei Gandolfi. I tre si sono appunto presentati al broker come finanzieri: questi gli ha aperto la porta. Poi la situazione è degenerata in una colluttazione. Fanelli grida alla cugina, con cui divideva l'appartamento, di allontanarsi. Poi gli spari: Fanelli muore e il 29enne resta ferito. Nessuna pistola è stata trovata al momento dagli investigatori della squadra mobile: comunque dai rilievi della scientifica sembra che tutti i colpi siano stati esplosi da una calibro 765. Indagini sono quindi in corso per capire se sia stata una sola arma a sparare. Al momento nessuna pista è esclusa dagli investigatori: da questioni legate al denaro, alla criminalità organizzata, fino all'esame dei legami di Fanelli con Gennaro Mockbel. Sentita la cugina del 41enne, chi indaga è al lavoro per ricostruire l'accaduto e rintracciare i due complici del 29enne. Questi, per il momento, non è stato sentito dalla squadra mobile: intubato e grave per il momento non è possibile svolgere l'atto istruttorio dell'uomo che è in stato di fermo e piantonato al Gemelli con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Secondo verifiche degli investigatori il 29enne, originario di Genova, avrebbe avuto in passato frequentazioni con Casapound, dismesse negli anni recenti. Si indaga su suoi eventuali rapporti con la criminalità anche non locale. Nessun elemento utile sarebbe inoltre stato trovato nella Croma grigio metallizzato, rintracciata poi in via Premuda, nei pressi città giudiziaria di piazzale Clodio, con cui due aggressori sono scappati dopo gli spari alla Camilluccia.
MORTO DURANTE ARRESTO: SAP, SCONFITTO PARTITO ANTI-POLIZIA - ROMA, 3 LUG - «Il partito dell'anti polizia e degli allergici alle divise mastica amaro. E soprattutto appare in tutta la sua miseria quella 'supineria istituzionalè che non si oppone mai agli attacchi strumentali ai servitori dello Stato». Lo dice il segretario del Sap Gianni Tonelli commentando l'assoluzione dei 4 poliziotti che erano imputati di omicidio preterintenzionale in relazione alla morte di Michele Ferrulli. «Abbiamo sempre sostenuto - afferma Tonelli - che sulla vicenda Ferrulli ci fossero ombre e oggi è stato posto un primo tassello in direzione della verità. Per evitare future strumentalizzazioni e per impedire che i poliziotti siano costantemente messi sulla graticola, bisogna introdurre al più presto le telecamere sulle divise per tutti gli operatori e prevedere la presenza dei magistrati in piazza al nostro fianco, oltre a varie modifiche della normativa relativa all'ordine pubblico che stiamo portando avanti con parlamentari di vari schieramenti»
MORTO DURANTE ARRESTO: AMNESTY, OGGI NÈ VERITÀ NÈ GIUSTIZIA - ROMA, 3 LUG - «Siamo vicini ai familiari di Michele Ferrulli che, per tre anni, hanno chiesto verità e giustizia. Con la sentenza di oggi, non ottengono nè l'una nè l'altra. Attendiamo di conoscerne le motivazioni, ma intanto l'impressione è che in Italia le forze di polizia possano compiere abusi e violazioni dei diritti umani sapendo di poter contare su un atteggiamento di tolleranza se non addirittura su una vera e propria impunità»: è quanto afferma Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia, in relazione alla sentenza con cui la Corte d'Assise di Milano ha assolto i quattro poliziotti imputati di omicidio preterintenzionale per la morte di Michele Ferrulli.
YARA: AL VAGLIO TRACCE RILEVATE SU VEICOLI DI BOSSETTI Trovati anche peli e capelli ora analizzati dai Ris (di Fabio Conti) (ANSA) - BERGAMO, 03 LUG - Si stanno concentrando su delle tracce rilevate con il 'Luminol' le analisi dei carabinieri del Ris di Parma, che nei giorni scorsi hanno sottoposto ad attenti rilievi i veicoli che erano in uso a Massimo Bossetti, in carcere a Bergamo con l'accusa di aver ucciso Yara Gambirasio. In alcuni punti all'interno dei due veicoli del muratore di Mapello i rilievi avrebbero fatto emergere delle reazioni al 'Luminol' che ora sono da valutare. Oggi, dopo due giorni di rilievi, infatti, sono così iniziate le analisi di laboratorio per capire se quanto riscontrato sia sangue o materiale di altro genere. All'interno della Volvo V40 e del furgone Iveco Daily i carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche hanno anche trovato peli e capelli, che sono stati a loro volta repertati. Il 'Luminol'è stato utilizzato invece di notte, in modo da permettere a questo particolare composto chimico di far emergere delle tracce di sangue che sarebbero impossibile da vedere a occhio nudo. Nelle prossime ore i tecnici dell'Arma dovranno stabilire se quelle macchie siano o meno sangue. E, in caso affermativo, a chi appartengano. Allo stesso Bossetti? A un'altra persona? Forse a Yara? A contatto con il ferro contenuto nell'emoglobina, il 'Luminol' reagisce assumendo per qualche istante una particolare colorazione bluastra, che può anche essere fotografata. In quello stesso punto può poi essere prelevato il campione da analizzare. L'attenzione è comunque massima in questa fase scientifica delle indagini, anche per evitare di incappare nei cosiddetti 'falsi positivì: può infatti capitare, come per ogni altra reazione chimica, che il 'Luminol' possa reagire anche entrando a contatto con particelle che non hanno nulla a che vedere con il sangue. Per questo, accanto all' attività di indagine sui mezzi, assume particolare importanza anche il lavoro di analisi di laboratorio. Si tratta comunque di accertamenti irripetibili, che la procura di Bergamo ha disposto venissero effettuati anche alla presenza dei periti di parte: quelli dell'accusa e quelli della difesa, che hanno potuto assistere in prima persona agli accertamenti. Gli esiti si avranno nei prossimi giorni e Giorgio Portera, il genetista della famiglia di Yara, getta acqua sul fuoco e spiega: è «prematuro» parlare di risultati sulle tracce, così come è «prematuro e non corretto» parlare di eventuali complici perchè questa, «al momento è solo un'ipotesi e non si può trattarla come qualcosa di confermato». Le indagini scientifiche e classiche, ha aggiunto, «chiariranno anche questo aspetto».
CALCIO: LEGA SERIE B, ASSEMBLEA IL 9 LUGLIO A MILANO = Milano, 3 lug. - - L'Assemblea della Lega di Serie B si svolgerà mercoledì 9 luglio a Milano nella sede di via Rosellini con inizio alle ore 13. Diversi i punti all'Ordine del giorno, primo fra i quali le date della stagione 2014/15. Si parlerà anche della figura dello Slo, il Supporter Liaison Officier, il responsabile dei rapporti con i tifosi, la figura prevista dai criteri per l'ottenimento delle licenze nazionali chiamato a essere l'anello di congiunzione tra la società e tutti i gruppi di tifosi. Sarà portata in Assemblea inoltre la bozza del nuovo accordo collettivo con l'Associazione calciatori.
INCIDENTI MONTAGNA: CADE IN DIRUPO, UN MORTO NEL BERGAMASCO - BERGAMO, 3 LUG - Il sessantaseienne abitava a Gazzaniga ed è morto sul colpo dopo un volo di oltre 40 metri. A dare l'allarme è stata una donna che si trovava con lui: una sua vicina di casa, che ha subito chiamato il 118. I due stavano camminando a oltre 2.300 metri di quota, sotto la cima del Fop e diretti al passo Re. L'escursionista è caduto in una zona tra l'altro impervia e non raggiungibile dall'elisoccorso. Per questo per recuperare la salma sono intervenute anche le squadre di terra del Soccorso alpino.
MAROCCO: RE VIETA A LEADER RELIGIOSI DI FARE POLITICA = Rabat, 3 lug. - - I leader religiosi del Marocco non potranno partecipare ad alcuna attività politica. Lo ha deciso il re marocchino Mohammed VI, che con un decreto ha poibito la carriera politica per leader religiosi, imam e predicatori. Inoltre nel testo si chiede a tutti coloro che sono impegnati nelle istituzioni religiose marocchine a mostrare «caratteristiche di equilibrio, giustizia e abilità» ed evitare di «praticare qualsiasi attività» mirata a ottenere ricavi finanziari in settori pubblici e privati «a meno che non ci sia una licenza scritta da parte del governo». Nel decreto si fa comunque eccezione per quei «lavori intellettuali, istruttivi e creativi che non contraddicono con la natura» delle istituzioni religiose.
PESARO: ATTI SESSUALI CON MINORENNE, PENA RIDOTTA IN APPELLO PER DON RUGGERI = Pesaro, 3 lug. - Pena ridotta in appello per don Giangiacomo Ruggeri, l'ex portavoce del vescovo di Fano accusato di atti sessuali con una minorenne. La Corte d'appello di Ancona, accogliendo il ricorso del difensore, l'avvocato Gianluca Sposito, ha ridotto la pena per don Ruggeri a un anno, 11 mesi e 10 giorni e, riconoscendo l'ipotesi attenuata, ha sospeso la pena principale e le pene accessorie. Don Ruggeri era stato arrestato nel 2012, dopo essere stato viedeoripreso mentre si scambiava effusioni con una ragazzina di 13 anni su un spiaggia di Fano. Successivamente liberato su appello del difensore, dopo il giudizio abbreviato il 3 dicembre 2013 era stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione. «La decisione della Corte ci soddisfa pienamente - commenta all'Adnkronos l'avvocato Sposito - perché c'è un corretto inquadramento del fatto. Non ci sarà alcun ricorso per Cassazione».
INCENDI: EMERGENZA A CARBONIA; SINDACO,È ATTO DELINQUENZIALE - CARBONIA, 3 LUG - «Un atto delinquenziale, non ci sono altri modi per definire quello che è successo». Così il sindaco di Carbonia Giuseppe Casti commenta i due incendi che sono partiti quasi contemporaneamente alla periferia della città costringendo all'evacuazione il reparto Neonatale e di Ostetricia dell'ospedale Sirai, oltre che i parcheggi. Nella frazione di Flumentepido le fiamme hanno lambito anche alcune abitazioni, mentre nella zona antistante l'ospedale il fuoco ha distrutto una pineta e una piccola foresta di querce. «Non credo che possa trattarsi di coincidenze - denuncia all'ANSA il sindaco - speriamo che le forze dell'ordine impegnate nelle indagini possano ricostruire immediatamente la dinamica e risalire ai responsabili». Dal primo cittadino, che ha seguito passo passo tutte le operazioni, anche un ringraziamento alle unità impegnate nelle attività di spegnimento durate parecchie ore. Sono intervenuti i vigili del fuoco di Carbonia e di Iglesias, i volontari della protezione civile di Gonnesa, l'associazione difesa ambiente e tre unità di Soccorso Iglesias, le squadra antincendio dell'Aslin, il servizio permanente dell'ospedale, oltre agli uomini della forestale e quelli dell'antincendio. Dall'alto a contrastare l'avanzare delle fiamme, tre elicotteri e un canadair.
AVREBBE RIVELATO NOTIZIE RISERVATE, A GIUDIZIO PM GOZZO Pentito al processo trattativa,piano per uccidere Di Pietro - PALERMO, 3 LUG - Rivelazione di segreto d'ufficio: è l'accusa da cui dovrà difendersi il procuratore aggiunto di Caltanissetta Nico Gozzo, rinviato a giudizio oggi dal gip di Catania Oscar Biondi. Una vicenda che finirà davanti al tribunale etneo, competente a giudicare in caso di coinvolgimento di magistrati nisseni, nata dall'inchiesta aperta dopo la pubblicazione del contenuto di alcune intercettazioni in carcere tra il capomafia Totò Riina e i familiari. Alcuni stralci della conversazione tra il capo dei capi e il figlio furono riportati dal Fatto Quotidiano. In particolare, nel pezzo uscito a ottobre scorso, si virgolettava una frase del padrino corleonese ritenuta ambigua dagli investigatori. «Quest'anno la Juve è una bomba», diceva Riina. Parole apparentemente innocue che, a dire dei pm, avrebbero nascosto una minaccia a uno dei magistrati palermitani che indaga sulla trattativa Stato-mafia. La conversazione, peraltro, venne messa in collegamento con una lettera anonima giunta ai pm di Palermo in cui si denunciava il raggiunto accordo tra il boss latitante Matteo Messina Denaro e non meglio precisati «amici romani» per una ripresa della strategia stragista. Dopo la pubblicazione dell'articolo venne aperta un'indagine dai pm di Caltanissetta che, ipotizzando il coinvolgimento di un collega del distretto, trasmisero tutto a Catania. Vennero perquisite le abitazioni di due cronisti del Fatto e a casa di una di loro fu trovato un file dal quale, secondo l'accusa, sarebbe stato possibile dedurre un ruolo di Gozzo nella fuga di notizie. L'accusa in aula, oggi, è stata rappresentata dal procuratore aggiunto di Catania Carmelo Zuccaro che ha chiesto il rinvio a giudizio del collega, difeso dall'avvocato Francesco Crescimanno. L'autorità giudiziaria etnea dovrebbe inviare la decisione del gip al Consiglio Superiore della Magistratura che potrebbe aprire un fascicolo a carico del magistrato. Nico Gozzo, per anni pm a Palermo, ha sostenuto l'accusa al processo all'ex senatore di Fi Marcello Dell'Utri. A Caltanissetta, da procuratore aggiunto, ha riaperto e coordinato le indagini sulle stragi di Capaci e sull'attentato di via D'Amelio consumato all'ombra della cosiddetta trattativa Stato-mafia per cui pende un processo a Palermo. E proprio nel corso del dibattimento sul patto stretto tra clan e pezzi delle istituzioni, che si celebra davanti alla corte d'assise del capoluogo, oggi ha deposto il pentito catanese Maurizio Avola. Il collaboratore ha testimoniato, oltre che sulla decisione di Cosa nostra di punire i nemici con le stragi, su un presunto piano ideato per uccidere l'ex pm Antonio Di Pietro. «C'era stato chiesto durante un incontro, organizzato all'hotel Excelsior di Roma, al quale parteciparono Cesare Previti, il finanziere Pacini Battaglia, il boss catanese Eugenio Galea, il luogotenente di Nitto Santapaola Marcello D'Agata, Michelangelo Alfano ed un certo Sariddu che poi scoprì essere Saro Cattafi, soggetto vicino ai Servizi», ha raccontato. Secca la replica di Previti: «Avola farnetica»
PIEMONTE: M5S RESTITUISCE 115 MILA EURO RISPARMIATI AL CONSIGLIO REGIONALE = Torino, 3 lug. - - «Ieri sono andato in Banca Etica dove il M5S aveva acceso nel 2010 il conto del Gruppo Consiliare Regionale per la IX legislatura e l'ho chiuso, restituendo oltre 115 mila euro alla Tesoreria del Consiglio Regionale». Lo comunica in una nota Davide Bono, consigliere regionale dei pentastellati a Palazzo Lascaris precisando che si tratta di fondi versati « per 4 anni per il 'funzionamento del Gruppò, quelli il cui utilizzo non consono ha portato allo scandalo di 'rimborsopolì con il rinvio a giudizio di 41 consiglieri su 61». «Questi soldi - spiega Bono - erano erogati ai gruppi per attività strettamente istituzionali, ma la maggior parte dei gruppi consiliari li ha usati per rimborsarsi pranzi e cene, anche non di lavoro, comprarsi vestiti e profumi di lusso, vacanze, biglietti di partite di calcio fino ai più fantasiosi rimborsi: un tosaerba, sondaggi telefonici all'azienda di partito, campanacci per mucche, videogiochi. Il Gruppo Consiliare M5S ne ha fatto un uso oculato come sancito dalla Procura della Repubblica di Torino, tant'è che ha risparmiato ben 115 mila EUR e li ha restituiti». conclude chiedendosi «quanto restituiranno le altre forze politiche, al netto di quanto già rimborsato nel mezzo del procedimento penale dai molti consiglieri che hanno scelto il patteggiamento? Attendiamo informazioni in merito».
MORTO DURANTE ARRESTO:DIFESA, AGENTI SODDISFATTI NO SORPRESI - MILANO, 3 LUG - «I nostri assistiti sono soddisfatti, ma non sorpresi perchè sanno di aver agito correttamente». Lo ha spiegato l'avvocato Paolo Siniscalchi, uno dei legali dei quattro agenti assolti oggi dall'accusa di omicidio preterintenzionale in relazione alla morte di Michele Ferrulli, l'uomo di 51 anni deceduto il 30 giugno del 2011 a Milano, mentre veniva ammanettato. Alla lettura del dispositivo erano presenti in aula amici e parenti di Ferrulli, oltre alla figlia Domenica e a Lucia Uva, sorella di Giuseppe Uva. C'erano anche numerosi colleghi degli imputati. Tutti hanno accolto la sentenza della Corte d'Assise di Milano con compostezza. «Penso che sia arrivato il momento di smetterla di attaccare in modo indiscriminato la Polizia - ha spiegato l'altro legale, l'avvocato Massimo Pelliciotta - questa sentenza di piena assoluzione è un esempio, perchè dimostra la validità del detto 'male non fare paura non averè. I poliziotti - ha concluso - non devono avere paura se si comportano bene».
DIRITTO OBLIO: 70MILA RICHIESTE A GOOGLE, 6MILA DA ITALIA A chiedere il maggior numero di rimozione link 5 Paesi Ue - ROMA, 3 LUG - Sono 70mila, secondo quanto risulta all'ANSA, le richieste di rimozione di link arrivate a Google da tutta Europa tra il 29 maggio e il 30 giugno, dopo la sentenza della Corte Ue che riconosce il diritto all'oblio in rete degli utenti. Dall'Italia le richieste sono state circa 6mila. Il maggior maggior numero di richieste di rimozione di link arriva da 5 Paesi: Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Italia