Non c'è soluzione di continuità nella scelta dei cambi di sacerdoti in provincia di Reggio Calabria. Un super-lavoro per il vicario mons. Antonino Iachino, impegnato globe-trotter, a viaggiare da una parrocchia all'altra per l'investitura ufficiale e per dare annunci alle varie comunità. Stavolta, 18 agosto 2013, meta del vicario della Diocesi di Reggio-Bova, è stata Montebello Jonico. Don Iachino, ha chiesto a tutti i fedeli, discepoli del Signore, che amano la Parrocchia e che vogliono bene ai Sacerdoti di vivere con fede e con senso di responsabilità questo momento importante. Un invito ad essere partecipi, in stretta comunione con don Giovanni Gattuso a vivere questo passaggio importante e significativo; a condividere con amicizia e con senso di gratitudine, la partenza dell'uscente che comunque da un punto di vista pastorale ha preparato il terreno per accogliere con cuore aperto l'arrivo di don Giovanni. C'era anche il vicario zonale ed alcuni preti del circondario
MONTEBELLO JONICO (RC), IL NUOVO PARROCO ARCIPRETE DON GIOVANNI GATTUSO, ULTIMO OPERAIO DELLA VIGNA DEL SIGNORE, IN ORDINE DI TEMPO, DI ORIGINI REGGINE, ACCOLTO NELLA CHIESA DELL'ASSUNTA, CON SCENE DI VIVO ENTUSIASMO, DA UNA FOLLA DI FEDELI STRABOCCHEVOLE
Il parroco, rappresenta, nella comunità, un punto di riferimento. Nessuno degl'intervenuti, compreso il professore-giornalista Vincenzo Malacrinò che all'ambone non si è nascosto le difficoltà economiche, la particolare situazione sociale che vive oggi la piccola comunità di Montebello-Masella-Mastropietro; come del resto anche l'intera Calabria. Il che, richiede un impegno quotidiano maggiore da parte delle istituzioni: dialogo, alla cooperazione e all'ascolto, costruendo così una società dove prevale la verità, la concordia, la solidarietà e il rispetto reciproco, quali valori fondamentali del vivere comune. Il massimo delle attenzioni dev'essere rivolto ai nostri giovani, sempre più sfiduciati da una contesto sociale distante a capire le loro esigenze per garantire uno sbocco occupazionale, dopo grandi sacrifici fatti nello studio. Le statistiche, asettiche ed impersonali, bollano proprio la Calabria (con Sicilia e Campania), come la regione con il massimo dei disoccupati, che è poi, il minimo degli occupati
Domenico Salvatore
MONTEBELLO JONICO (RC)- "Dio Padre, fonte di ogni dono e ministero, Cristo, maestro e pastore delle nostre anime, lo Spirito Santo, artefice di comunione nella carità, sia con tutti voi. Carissimi, la nostra comunità parrocchiale di Montebello Jonico , riunita nel giorno del Signore [in questo giorno di festa 18 agosto 2013] vive un momento di particolare gioia e solennità, perché riceve dal Vescovo il suo nuovo parroco nella persona del presbitero don Giovanni Gattuso. Nella successione e nella continuità del ministero si esprime l'indole pastorale della Chiesa, in cui Cristo vive e opera per mezzo di coloro ai quali il Vescovo affida una porzione del suo gregge. …"Io credo in Dio, Padre onnipotente, (
www.diocesi.torino.it), creatore del cielo e della terra. Credo in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. "
Segue la lettura del decreto di nomina. Invochiamo ora lo Spirito del Signore, perché il parroco e i parrocchiani formino una sola famiglia, riunita nella fede, nella speranza e nella carità. "Figlio carissimo, davanti al popolo affidato alle tue cure rinnova le promesse fatte al momento dell'ordinazione.
Vuoi esercitare con perseveranza il tuo ufficio come fedele cooperatore dell'ordine dei vescovi nel servizio del popolo di Dio, sotto la guida dello Spirito Santo? Sì, lo voglio! Vuoi adempiere degnamente e sapientemente il ministero della parola nella predicazione del Vangelo e nell'insegnamento della fede cattolica? Sì, lo voglio! Vuoi celebrare con devozione e fedeltà i misteri di Cristo, secondo la tradizione della Chiesa, specialmente nel sacrificio eucaristico e nel sacramento della riconciliazione, a lode di Dio e per la santificazione del popolo cristiano? Sì, lo voglio! Vuoi implorare la divina misericordia per il popolo a te affidato, dedicandoti assiduamente alla preghiera, come ha comandato il Signore? Sì, lo voglio!"…Un fedelissimo, (che si accingeva "a vivere momenti ricchi di fede e segno di un'esperienza ecclesiale viva e forte; ad esprimere i sentimenti di stima e di affetto dei nostri bambini, dei nostri giovani, degli adulti, degli anziani, dei nostri ammalati, delle nostre famiglie, delle associazioni, di tutti gli operatori pastorali"), sul sagrato, così commentava…"Per vedere folle di fedeli tracimanti ed osannanti, bisogna…insediare un nuovo parroco? ". L'aria di festa si toccava con un dito. I segni di giubilo, gioia, felicità ed euforia, si coglievano al volo. Le mura del paese, erano tappezzate di "Benvenuto don Giovanni, Evviva il nuovo parroco, Gloria a Dio nell'Alto dei Cieli".
Le campane suonavano a distesa. La Cattedrale si riempiva poco a poco, di "homines bonae voluntatis",sino al limite della capienza. Stavolta, non c'è il vescovo (oramai 'emerito', Vittorio Mondello dimissionario dal 21 ottobre 2012, per raggiunti limiti di età; sebbene abbia ordinato quasi un centinaio di sacerdoti; l'ultima "infornata", sabato 29 Giugno 2013, compreso don Giovanni Gattuso ). E nemmeno il sindaco. Il Comune di Montebello Jonico, è stato sciolto per mafia e la cosa pubblica viene retta da una terna commissariale sino a nuove elezioni; i commissari, si sono insediati in via Portovegno il 7 maggio 2013 intorno alle 13.30. Nel Comune dell'area grecanica, sciolto per mafia il 24 aprile 2013 dal Consiglio dei Ministri, è giunta la terna composta dal viceprefetto Mario Muccio, in servizio presso il Ministero dell'Interno di Roma, dal viceprefetto Antonio Giaccari, in servizio presso la prefettura di Brindisi e dal dott. Giuseppe Guglielmo Giliberto, funzionario economico finanziario, presso la Prefettura di Catania. Come si ricorderà, Domenica 19 settembre 2010, Mons. Vittorio Mondello, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria – Bova, nel corso della significativa e ricca celebrazione liturgica presieduta dallo stesso, insediava ufficialmente, sul soglio della parrocchia intitolata a Maria Santissima Assunta, "il nuovo parroco" Don Roberto Aparo originario di Noto e da circa due anni vice parroco alla Chiesa dello Spirito Santo,
nonché alla parrocchia di S. Gaetano Catanoso; parroco a Montebello e amministratore della parrocchia di Masella. Ad accogliere il nuovo parroco e il Vescovo oltre ai fedeli, scrive Vincenzo Malacrinò, c'era don Carmelo Perrello, sacerdote che ha servito con amore la comunità di Montebello per diversi anni. Un compito impegnativo per il sacerdote, già pronto a dare il meglio di sé e ad avviare ogni attività nelle due parrocchie. Significativa la liturgia preparata per l'insediamento. Durante il saluto da parte della comunità a don Roberto è stata riservata una sorpresa fuori programma: gli sono state consegnate delle chiavi su un cuscino rosso. Non erano però le chiavi del paese ma le chiavi di ogni abitazione e di ogni cuore dei montebellesi. Ringraziato anche don Carmelo Perrello, che ha servito la comunità fino al giorno prima e tutti i preti passati da quella parrocchia incluso chi ora dal cielo guarda il presente". Non ricordiamo bene tutti i parroci che si sono susseguiti nel dopoguerra. A lume di naso... don Domenico Sciarrone a don Rosario Caratozzolo sino a don Gesu Giordano, don Nuccio Cannizzaro e don Pietro Polimeni. Poi, venne don Rosario Marchionibus ed a seguire don Cosimo Latella, don Carmelo Perrello, don Roberto Aparo e don Giovanni Zampaglione. A parte le reggenze di altri parroci, per la verità abbastanza brevi. Scrive ancora Vincenzo Malacrinò sul suo sito…"
La celebrazione è stata ricca di segni forti come la professione di fede da parte di don Roberto davanti alla comunità e la promessa con le mani dentro le mani dell'Arcivescovo.La Chiesa Protopapale dell'Isòdia, oggi Arcipretale della Presentazione era gremita di fedeli. Non c'era più posto a sedere tanto che in diversi stavano fin davanti al portone centrale intendi a vivere ogni passo della liturgia.Forti le parole del Vescovo durante l'omelia il quale ha evidenziato la figura del presbitero così come il suo ministero volto al servizio della Chiesa e di Cristo vero sacerdote. Don Roberto, immerso nell'emozione ha affermato di affidare il suo essere prete a Dio, alla Madonna e a San Gaetano Catanoso, Santo reggino, parroco di Pentidattilo e Economo di Montebello per un periodo limitato, che andò da agosto del 1913 a Novembre dello stesso anno. Presenti alla celebrazione anche il segretario del Vescovo, don Luigi Cannizzo, il cancelliere don Antonello Foderaro, don Pino Sorbara, don Paolo Ielo, don Bruno Cipro, il diacono Rosario Surace, e diversi accoliti istituiti. Presenti le suore di Montebello e di Fossato. Presente il sindaco di Montebello Nino Guarna, il vice sindaco Romeo, l'assessore Crea, il capogruppo dell'opposizione Cuzzucoli, i consiglieri Pedà e Cuzzucoli ed altri ancora.
Il Coro Polifonico Interparrocchiale dell'Isòdia "don Pietro Polimeni" ha animato la liturgia rendendola ancora più emozionante. Durante l'offertorio, oltre ai diversi doni è stata portata anche una casula regalata dai montebellesi a don Roberto e una stola offerta dal Comune. A conclusione della liturgia tutti i presenti si sono fermati nel salone parrocchiale per festeggiare con il giovane parroco il grande momento di gioia". Il cerimoniale è sempre lo stesso. Con qualche variante, è pacifico! Applausi spontanei, scroscianti, a scena aperta, ha riscosso, ricevuto e conquistato, il neo-sacerdote dell'Assunta, don Giovanni Gattuso, al termine del suo intervento all'ambone. Allorquando ha ricordato a se stesso l'applicazione-esercizio delle sette opere di misericordia corporale…Dar da mangiare agli affamati. Dar da bere agli assetati. Vestire gli ignudi. Alloggiare i pellegrini. Visitare gli infermi. Visitare i carcerati. Seppellire i morti.) e delle sette opere di misericordia spirituale…Consigliare i dubbiosi. Insegnare agli ignoranti. Ammonire i peccatori. Consolare gli afflitti. Perdonare le offese. Sopportare pazientemente le persone moleste. Pregare Dio per i vivi e per i morti. Don Giovanni Gattuso, non è parente del capitano del Milan e della nazionale Genna"Rino" Gattuso, oggi, trainer del Palermo, ma sembra avere la stessa grinta e mordente del popolare "Ringhio". Egli dovrà pascere le pecore del Signore; lasciare novantanove pecore al sicuro fra i monti, per andare a cercare la pecorella smarrita. Molto bella e ricca di significato, la presentation del vicario don Iachino, che ha badato più alla sostanza, che alla forma; seppure importante. Ci sono tutti i presupposti, affinchè il sacerdote, "muntebbeddhicianu" possa svolgere ed esercitare il suo ministero sacerdotale relativo ai primi canonici nove anni. Si legge in Matteo…"Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande". Allorquando, scatterà l'opzione per la firma di un secondo mandato; così come prevede il Diritto Canonico. Inizia così, il cammino d'insieme; illuminati dallo Spirito Santo; sotto la protezione della Madonna e l'intercessione del patrono della comunità. Al termine della concelebrazione, è stato offerto un piccolo buffet sul sagrato, lato nord; proprio di fronte al castello dei Piromallo Capece Piscicelli, Conti di Montebello. La frazione capoluogo, che storicamente ha condiviso la denominazione con il comune di Fossato di Calabria, nonostante l'emigrazione, ma non chiamatela esodo o diàspora, rimane il cuore pulsante del Comune stesso. Ogni ciottolo, ogni sasso, trasuda Storia da tutti i pori. Montis Belli, nel 976 invasa da Abu Al Kasam, era nota ai Romani di Cesare Ottaviano Augusto, Cicerone e Pubblio Valerio. Per tutti. Anche per gl'ignoranti, che hanno i paraocchi come i cavalli. Domenico Salvatore
MNews.IT
www.mnews.itStadio Online, le notizie sportive
Giochi Gratis
Calabria 24Ore .IT
NewsOn24.IT