I venti di guerra si sono placati. Il presidente degli Stati Uniti, sente il peso e la responsabilità di un intervento che dovrebbe fermare le azioni di Assad, ma ha detto di essere pronto all'attacc; "dopo" il via libera dal Congresso; Obama è pur sempre il leader dell'America. Tuttavia, il Nobel della Pace pesa. Molti, costantemente gli rinfacciano, e di non essere George Bush. Ma Dwight Eisenhower, durante la sua presidenza si dedicò a ridurre le spese militari; e di Richard Nixon, iniziò il ritiro delle truppe dal Vietnam e mise fine alla leva. Il Capo di Stato del Paese più forte del mondo intende muoversi nel nome, della pace e della concordia mondiale. Sebbene lo scacchiere internazionale: Iran, Giappone, Corea del Nord, India e Pakistan, che sono in possesso di armi nucleari, ma non fanno parte del "club atomico" (Russia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Cina; anche Israele?), non facciano dormire sonni tranquilli alla Casa Bianca
C'ERA UNA VOLTA LA COLOMBA BARACK OBAMA, PREMIO NOBEL PER LA PACE, MA LA STORIA LO STA TRASFORMANDO IN FALCO
Domenico Salvatore
Bashar al-Assad come Saddam e Gheddafi, come Hitler? Ma l'America, "gendarme del mondo", sui crimini contro l'umanità, non è mai andata per il sottile; e si è sempre schierata dalla parte dei deboli e dei perseguitati. Lotta al terrorismo, nuovo ordine mondiale, nuovi assetti territoriali, dittature teocratiche, militari, politiche, dinastiche e via di seguito. Dopo l'11 settembre nulla è come prima. Tutto è cambiato. Tutto sta cambiando, in maniera più rapida rispetto a prima. Anche perché oggi, la comunicazione è velocissima ed i 'dati', numeri e cifre arrivano sui "tavoli ovali, rotondi e rettangolari dei Governi nazionali, in tempo reale. Internet, ha velocizzato in maniera impressionante. Tutto è on line. Basta un 'click'. Lo spettro della guerra torna ad agitarsi freneticamente in Medioriente. In Siria, in questo momento. I campioni di sangue e capelli risultati positivi al sarin, sono arrivati in possesso degli Stati Uniti nelle ultime 24 ore. Il corriere dello zar, Michele Strogoff, una fiducia di sé incrollabile, intelligenza e tenacia, non comuni, non solo nella fantasia di Jules Verne, inviato da Mosca a Irkutsk, capitale della Siberia occidentale per avvisare il ministero, dell'imminente arrivo dell'orda dei Barbari guidata dal traditore Ivan Ogareff, (un ex soldato moldavo che mira a vendicarsi per essere stato mandato in guerra in Alaska, e dal feroce Feofar Khan),
in groppa ad un cavallo ed altri mezzi alternativi, impiegò mesi, per consegnare il plico segreto a destinazione. L'appello di papa Bergoglio per la pace in Siria all'Angelus, ricorda quello di Giovanni Paolo II, alla vigilia della guerra in Iraq. Altro parallelo-paragone, anch'esso inevitabile e scontat. La guerra, secondo un'analisi del fenomeno del generale, scrittore e teorico militare prussiano, Carl von Clausewitz,( nel suo libro "Della guerra") è la continuazione della politica con altri mezzi; un atto di forza, che ha lo scopo di costringere l'avversario a sottomettersi alla nostra volontà" La guerra, fonte Wikipedia, è un evento sociale e politico generalmente di vaste dimensioni che consiste nel confronto armato fra due o più soggetti collettivi significativi. Il termine "guerra" deriva dalla parola werran dell'alto tedesco antico, che significa "mischia". Nel diritto internazionale, il termine è stato sostituito, subito dopo la seconda guerra mondiale, dall'espressione "conflitto armato" applicabile a scontri di qualsiasi dimensioni e caratteristiche. Si giunge alla guerra quando il contrasto di interessi economici, ideologici, strategici o di altra natura non riesce a trovare una soluzione negoziata, o quando almeno una delle parti percepisce l'inesistenza di altri mezzi per il conseguimento dei propri obiettivi.
La guerra è preceduta da: un periodo di tensione, che ha inizio quando le parti percepiscono l'incompatibilità dei rispettivi obiettivi;un periodo di crisi, che ha inizio quando le parti non sono più disponibili a trattare tra di loro per rendere compatibili tali obiettivi. Nei periodi di tensione e di crisi si sviluppa l'attività politica e diplomatica di tutta la comunità internazionale per evitare il conflitto: in tali periodi, le forze armate giocano un ruolo rilevante nel dimostrare la credibilità e la determinazione dello Stato, con lo scopo deterrente di rendere evidente all'antagonista la sproporzione fra l'obiettivo da conseguire e il costo, sociale e materiale, di una soluzione militare. La guerra quindi può essere evitata quando ambedue i contendenti percepiscono questo sfavorevole rapporto. La guerra in quanto fenomeno sociale ha enormi riflessi sulla cultura, sulla religione, sull'arte, sul costume, sull'economia, sui miti, sull'immaginario collettivo, che spesso la cambiano nella sua essenza, esaltandola o condannandola.". I disegni dei guerrafondai, dei dittatori celati dietro poco credibili " repubbliche democratiche", come tutti sanno, mirano ad una politica espansionistica, per allargare i confini fisici, politici, religiosi, militari ecc.. Il primo a ribellarsi, è il popolo stesso, che non sopporta le angherie e le vessazioni, ma poi, anche i capi di Stato viciniori, che temono di essere risucchiati nel "buco nero".
Vedi guerra Israele-Libano, Israele-Palestina, Israele-Egitto, Siria e Giordania o Iran-Iraq ed il massacro del popolo curdo, a cui hanno rubato la nazione, cioè il territorio. Il ministro degli Esteri saudita, principe Saud al-Faisal, ha fatto appello ai Paesi arabi, perchè sostengano l'opposizione siriana che chiede un'azione militare, contro il regime del presidente Bashar al Assad. Il presidente siriano ha spiegato che il suo Paese, sia in grado di far fronte a qualsiasi aggressione esterna. La minaccia americana non scoraggerà la Siria dal perseguire i suoi principi o la sua lotta contro quel terrorismo sostenuto da numerosi paesi occidentali, primi di tutti gli Stati Uniti di America. C'è un conflitto d'interessi, un groviglio d'interessi, un intreccio incredibile ed inestricabile d'interessi, che hanno tutti radici storiche. La parola "fine", non è stata mai scritta. Nonostante il coinvolgimento delle Nazioni Unite e dell'Europa. Intorno vi girano interessi giganteschi. A cominciare dal petrolio.Il petrolio (dal termine tardo latino petroleum, composto di petrae, "della roccia", e oleum, "olio", cioè "olio di roccia"), anche detto oro nero, è un liquido infiammabile, denso, di colore che può andare dal nero al marrone scuro, passando dal verdognolo fino all'arancione, che si trova in alcuni giacimenti entro gli strati superiori della crosta terrestre.
È composto da una miscela di vari idrocarburi (in prevalenza alcani, ma con variazioni nell'aspetto, nella composizione e nelle proprietà fisico-chimiche).È detto greggio o grezzo il petrolio così come viene estratto dai giacimenti, cioè prima di subire qualsiasi trattamento teso a trasformarlo in successivi prodotti lavorati. Fin dall'antichità l'uomo ha inventato sistemi per procurarsi la luce. I Greci e Romani usarono lampade ad olio di origine vegetale, soprattutto olio di oliva. Altri popoli nel Medio Oriente utilizzavano il petrolio che affiorava spontaneamente in superficie in alcune zone. Negli Anni Cinquanta, il carbone era ancora il combustibile più usato nel mondo. Il petrolio cominciò a soppiantarlo. Agli inizi del ventunesimo secolo circa il 90% del fabbisogno di combustibile è coperto dal petrolio Il prezzo di un barile di petrolio è aumentato, dagli 11 dollari del 1998 a circa 147, per poi ripiegare (a causa della recessione globale, ma anche delle "prese di beneficio" degli speculatori), fino a 45 nel dicembre 2008. In seguito le quotazioni del greggio hanno ripreso a crescere per installarsi solidamente al di sopra dei 100 dollari nel marzo 2011. Il valore del petrolio come fonte di energia trasportabile e facilmente utilizzabile, usata dalla maggioranza dei veicoli (automobili, camion, treni, navi, aeroplani) e come base di molti prodotti chimici industriali, lo rende dall'inizio del XX secolo una delle materie prime più importanti del mondo.
L'accesso al petrolio è stato uno dei principali fattori scatenanti di molti conflitti militari, compresi la Seconda guerra mondiale e la guerra del Golfo. La maggior parte delle riserve facilmente accessibili è collocata nel Medio Oriente, una regione politicamente instabile.Torna di moda, nel lessico mediatico, la parola 'e q u i l i b r i o', ch'era finita frettolosamente in soffitta. I paragoni, assurdi, inopportuni o fastidiosi, sono un classico della storia, dell'economia e della politica. Inevitabile e scontata la comparazione di Barack Obama con George Bush. Non bisogna dimenticare che già nel 1993 lo staff della Casa Bianca si avvalesse dell'apporto di consiglieri preziosi, come Karl Rove, legato al Likud; e come Dick Cheney, che aveva al suo fianco Lewis Libby, anche lui, vicino a Benjamin Netanyahu, capo del Likud; il partito di destra israeliano. Cheney, che è stato uno dei più ferventi fautori della politica estera di Bush, che intendeva controllare il mondo con la forza e per mezzo di guerre preventive; dopo Afghanistan ed Iraq, ha preso di mira l'Iran. La Siria, sarà il prossimo obiettivo dell'America. Sulle rotte del petrolio, dell'energìa atomica o per controllare il Medioriente, posizione strategica dello scacchiere internazionale? Era tutto pronto per l'attacco finale. Le truppe sul territorio, le navi al largo, le basi missilistiche ed aeree, ma Barack prende ancora tempo e la Siria esulta. Per ora…"
La decisione del presidente Usa Barack Obama di chiedere l'autorizzazione del Congresso per attaccare la Siria è l'inizio della "ritirata" americana". Tuttavia ci sono altri segnali da interpretare…" Ho deciso che gli Stati Uniti dovrebbero condurre un'azione militare, contro il regime siriano, ha detto il presidente Barack Obama. Sono pronto a dare l'ordine di attacco''. Il 'lancio' dell'agenzia Ansa, come di consueto è illuiminante…" Obama chiedera' il sì del Congresso per l'attacco in Siria. Il presidente ha chiesto al Congresso di votare sui raid in Siria in base a considerazioni di sicurezza nazionale americana. Ritengo di avere il potere di ordinare un attacco senza l'autorizzazione, ma credo che sia necessario avere un dibattito, ha detto il presidente Obama aggiungendo di aver parlato con i leader al Congresso che metteranno in agenda un dibattito e un voto alla riapertura del Congresso."Le atrocita' di Damasco non vanno solo indagate, ma affrontate'', ha aggiunto Obama. ''Ho deciso di punire la Siria militarmente per l'uso dei gas, ma oltre che Commander in Chief sono anche il presidente della più antica democrazia parlamentare", ha detto Barack Obama. "Il paese sara' piu' forte e l'azione piu' efficace se seguiremo questa strada", ha detto. L'attacco Usa alla Siria potrebbe essere domani, fra una settimana o un mese e sarà limitato nella portata. Lo ha detto il presidente Obama.Il voto del Congresso sull'uso della forza in Siria si terra' dopo il 9 settembre, alla ripresa dei lavori del parlamento americano.
Lo ha detto il presidente americano Barack Obama. Lo speaker della Camera dei Rappresentanti Usa John Boehner ha detto che l'assemblea discuterà della possibile azione militare in Siria nella settimana che inizia il 9 settembre.I democratici di Capitol Hill stanno valutando di chiedere una convocazione anticipata del Congresso, i repubblicani al momento preferiscono aspettare la regolare ripresa dei lavori parlamentari il 9 settembre. Lo dicono fonti della Cnn.Il presidente americano Barack Obama discutera' della crisi siriana con i leader del G20 la prossima settimana a San Pietroburgo. Lo ha detto una fonte dell'amministrazione Usa. L'Onu e' " completamente paralizzato e non vuole affrontare Assad" . Lo ha detto il presidente Usa Barack Obama." Comprendo e sostengo la posizione di Barack Obama sulla Siria". Lo ha scritto il premier britannico David Cameron su Twitter. Obama nel suo discorso alla Casa Bianca sull'intervento in Siria ha definito la Gran Bretagna " il nostro alleato più stretto". Il presidente francese Francois Hollande ha ribadito al presidente Barack Obama la sua determinazione a punire la Siria. Lo ha detto una fonte vicina al presidente Hollande. Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ricevera' domani un briefing dal capo degli ispettori Onu in Siria. Lo ha detto il portavoce delle Nazioni Unite Martin Nezirski.
Le Nazioni Unite "non si ritirano" dalla Siria, ma restano in Siria per mandare avanti il lavoro umanitario con un migliaio di dipendenti. Lo ha detto il portavoce dell'Onu Martin Nesirsky. Agenzia armi chimiche, 3 settimane per analisi - Un'esame completo dei campioni raccolti dagli ispettori dell'Onu sugli attacchi chimici in Siria richiedera' fino a tre settimane. Lo riferisce l'organizzazione per la proibizioni delle armi chimiche (Opcw), l'agenzia incaricata di svolgere le analisi."Sono momenti difficili per la comunità internazionale. L'opinione pubblica italiana è stata drammaticamente turbata dalle immagini delle vittime dell'uso di armi chimiche. Dobbiamo fare di tutto perché non accada più". Lo afferma in una nota il premier Enrico Letta. "Il regime di Assad - aggiunge - possiede arsenali di armi chimiche, il cui uso è un crimine contro l'umanità. Comprendiamo l'iniziativa di Stati Uniti e Francia, alla quale però, senza le Nazioni Unite, non possiamo partecipare". "La settimana prossima a San Pietroburgo faremo di tutto perché si trovi una soluzione politica al dramma siriano, che ha già prodotto un numero intollerabile di vittime e di profughi. La rapida convocazione di 'Ginevra 2' - conclude il presidente del Consiglio - è oramai ineludibile".
Un attacco delle forze Occidentali alla Siria può avvenire 'in ogni momento' a partire da ora, hanno detto fonti della sicurezza di Damasco ad Al Arabiya, aggiungendo che le forze siriane sono 'pronte a rispondere'. Un attacco che, secondo un ayatollah iraniano, 'scatenerebbe l'odio musulmano'.Gli Stati Uniti dovrebbero presentare al Consiglio di Sicurezza dell'Onu le eventuali prove di un attacco chimico in Siria. E' questa la posizione del presidente russo Vladimir Putin, che si è detto sorpreso dal voto contrario ad un attacco del parlamento britannico e ha definito ''insensate'' le accuse contro Damasco. Una sesta nave da guerra degli Stati Uniti è operativa nel Mediterraneo orientale, accanto ai cinque cacciatorpediniere americani armati con missili da crociera. Lo rendono noto funzionari della Difesa americana. Lega Araba dirà no a intervento in Siria - La Lega Araba non darà ''alcun via libera per un intervento militare in Siria'' e ''affermerà che serve'' una soluzione politica del conflitto. Lo ha detto il rappresentante permanente egiziano presso la Lega, Amr Atta, alla vigilia del summit dell'organizzazione sulle vicende siriane.Iran, se Usa attaccano, reazione oltre confini Siria - Un attacco Usa in Siria provocherà una reazione che andrà "al di là" dei confini siriani: lo ha detto Mohammed Ali Jafari, comandante dei Guardiani della rivoluzione islamica iraniani. "Gli americani credono che le reazioni a un intervento militare siano limitate all'interno dei confini siriani. E' un'illusione", ha detto.
Al Jazira, esplosione vicino sede 007 Damasco - Una forte esplosione - forse provocata da un attentato - e' avvenuta oggi a Damasco nei pressi di una sede dei servizi segreti. Lo riferisce la tv panaraba Al Jazira citando alcuni testimoni." Sulla carta, a proposito di considerazioni, di cui sarà bene tenerne conto vi sono, vi sono le: alleanze, federazioni, coalizioni, leghe, unioni, società, corporazioni, associazioni. C'è l'ONU, ovviamente, che ha il peso maggiore; l'Ue; la NATO; ci sono le potenze economiche tipo il BIC (Brasile, India, Cina); le potenze dell'OPEC , che consisteva in origine di soli cinque paesi membri (Iran, Iraq, Kuwait, Arabia Saudita e Venezuela; poi vennero: Angola, Libia, Nigeria, Qatar Emirati Arabi Uniti; il Commonwealth delle Nazioni (CN), solitamente indicato come Commonwealth, è un'organizzazione intergovernativa di 54 Stati membri indipendenti e tutti, a parte il Mozambico ed il Ruanda, precedentemente facenti parte dell'impero britannico del quale è una sorta di sviluppo su base volontaria, con una popolazione di 2.132.708.561 (circa). Ecuador), e così via. Domenico Salvatore
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