BERLUSCONI: QUALCHE PM TENTERÀ DI ARRESTARMI PER FARE COLPO SECOLO = CAV MOBILITA SUOI, ANDATE IN TV A SPIEGARE LA VERITÀ Roma, 27 novembre 2013- State certi che qualche pm tenterà di fare il colpo del secolo arrestandomi... Prima di salire sul palco di via del Plebiscito Silvio Berlusconi parla del suo futuro giudiziario con alcuni parlamentari azzurri a palazzo Grazioli. Il Cavaliere vede nero, ma è convinto che alla fine la verità verrà fuori. Tant'è che avrebbe chiesto ai suoi di mobilitarsi e andare in televisione a spiegare come stanno veramente le cose. Dobbiamo far capire alla gente che non si può sprecare il proprio voto, come è successo alle ultime elezioni quando molti italiani hanno votato per Monti, Giannino e Casini.
BERLUSCONI: SCHIFANI,NOI NON IN PIAZZA MA A DIFENDERE CAV - «Noi non eravamo in piazza ma in Senato, al nostro posto per difendere il cittadino Berlusconi, e i diritti violati di una persona»: così Renato Schifani nella conferenza stampa di Ncd al Senato dopo il voto sulla decadenza di Berlusconi. Schifani ha parlato di «pagina buia della nostra democrazia» e di decisione «anomala e ingiusta sotto molti aspetti, da quello della retroattività della »Severino« all'accelerazione impressa dalla giunta all'iter della decadenza»
BERLUSCONI: VERDI, OGGI CAV QUASI UGUALE A TUTTI ITALIANI - «Oggi Silvio Berlusconi è quasi uguale a tutti gli italiani di fronte alla Legge». Lo dichiara il Co-portavoce dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: «Da adesso per la politica comincia un compito estremamente gravoso perchè è chiamata a bonificare e riparare tutti i guasti del berlusconismo che ha passato gli ultimi vent'anni a legalizzare le illegalità».
BERLUSCONI: DOCUMENTO GRUPPI NCD,COMBATTUTO CONTRO DECADENZA - «Abbiamo votato e combattuto tutti contro la decadenza: oggi si sta scrivendo una delle pagine più brutte del Parlamento»: è un passaggio del documento messo a punto dai gruppi parlamentari del nuovo centrodestra nella riunione tenuta con Angelino Alfano dopo il voto del Senato sulla decadenza di Berlusconi. Nel documento - letto dal capogruppo a palazzo Madama Maurizio Sacconi nella conferenza stampa - si condanna in toto l«'anomalia democratica dell'uso politico della giustizia». Si definisce «grave errore» non aver sottoposto all'esame della Consulta la legge Severino e si «conferma la battaglia contro l'uso politico della giustizia e per la riforma del settore, anche con la firma dei 6 referendum radicali». Anche il capogruppo alla Camera Enrico Costa ha espresso 'grande amarezzà per il voto del Senato sul Cavaliere.
BERLUSCONI: BRAMBILLA, NON SI CANCELLA UNA LEADERSHIP CON GIOCHI DI PALAZZO - «Non si cancella una leadership con giochi di palazzo». Così l'ex ministro Vittoria Michela Brambilla commenta il voto del Senato oggi che ha portato alla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. «Si illudono quelli che credono di avere cancellato una leadership con la spaventosa forzatura di oggi. Berlusconi -prosegue Brambilla- per la sinistra, è sempre stato un problema politico. E i problemi politici non si risolvono con mezzi diversi da quelli della politica». Secondo l'ex ministro «contano i consensi dei cittadini, non le manovre di palazzo. Silvio Berlusconi sarà leader fino a che lo vorranno milioni di italiani. Il voto sulla decadenza -spiega- è una forzatura, perchè realizza un obbrobrio giuridico: l'applicazione, ad un avversario politico, di una norma non retroattiva. È un atto che nega la rappresentanza a milioni di cittadini, approfondisce le divisioni del Paese in un momento in cui, per affrontare la crisi, sarebbe stata necessaria la massima unità d'intenti e risponde ad una sola logica politica: quella, molto ristretta, del congresso del Pd». L'uscita di Forza Italia dalla maggioranza è dunque, secondo Brambilla «una ripartenza, senza zavorra -sottolinea- ormai si è aperta una fase nuova, di attiva opposizione al governo 'eurodirettò, alla stabilità ministerial-cimiteriale della poltrona per la poltrona, al 'tassa e spendì sulle spalle dei soliti noti. La nostra casa ha le porte spalancate -conclude- si ricomincia»
BERLUSCONI: PRESTIGIACOMO, NEI LIBRI DI STORIA UNA PAGINA VERGOGNOSA - «Resterà scritta nei volumi di storia questa vergognosa pagina, la cronaca di quanto avvenuto in Senato. Nero su bianco nei libri l'ipocrisia della sinistra, il suo disprezzo delle regole e della legalità». Lo afferma la deputata di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo. «Proprio quella sinistra -aggiunge- che se ne fa paladina oggi ha dimostrato qual è la sua vera natura, togliendo la maschera. Noi non siamo come loro, non ricorriamo a espedienti per conquistare una vana ribalta sul palcoscenico della politica eliminando l'avversario politico. E di questo ne andiamo fieri e orgogliosi».
BERLUSCONI: BRUNETTA, SU GIUSTIZIA ALFANO E SCHIFANI RACCONTANO FAVOLE - «In conferenza stampa poco fa o in Aula nelle scorse ore, Alfano e Schifani hanno espresso giudizi onesti sulla persecuzione di Berlusconi, hanno manifestato un dolore e una commozione sinceri per l'assurda decadenza, in linea con la loro storia. E adesso? Pensano sul serio che chi da vent'anni e fino a dieci minuti fa ha adoperato la giustizia come una chiave inglese in testa al nemico politico, adesso la rinneghi per riformarla con loro?» Lo afferma il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta. «Il loro elevato quoziente di intelligenza -aggiunge- mi fa sospettare che non credano neppure loro alle favole. E allora perchè le raccontano? A chi credono di farle bere?»
BERLUSCONI: FITTO, DA ALFANO E ALTRI NCD LACRIME DI COCCODRILLO - «Ho seguito la surreale conferenza stampa degli esponenti Ncd. Hanno versato lacrime di coccodrillo per un evento al quale hanno politicamente concorso e collaborato, come tutti gli italiani hanno chiaramente compreso». Così Raffaele Fitto, deputato del Pdl-FI, commentando la conferenza stampa di Angelino Alfano e degli altri esponenti del Nuovo centro destra. «Quanto alla richiesta di Alfano al Pd di mettere in agenda la riforma della giustizia - prosegue Fitto - ci sarebbe perfino da sorridere, se non si trattasse di un tema così serio e drammatico. E che Alfano lo faccia oggi, è cosa che parla da sè. Ricordo, per inciso, che era aperta la delega sulla giustizia, e che, per fare un solo esempio, il governo Letta-Alfano avrebbe potuto agevolmente varare una norma interpretativa della Legge Severino. Non lo ha fatto. Per il resto, è sufficiente farsi un giro per strada o su Internet per sapere cosa i nostri elettori pensino di loro».
BERLUSCONI: CASELLATI (FI), DECADENZA CAV È GRANDE VERGOGNA - «Oggi si è consumata una grande vergogna: l'espulsione dal Parlamento di Silvio Berlusconi calpestando norme, regolamenti, in definitiva tutti i principi dello Stato di diritto. Al plotone di esecuzione hanno assistito anche i senatori a vita, che sempre assenti dai dibattiti in Aula e nelle Commissioni, oggi hanno voluto portare il proprio voto per rendere omaggio alla sinistra. Uno spettacolo davvero insopportabile. La nostra democrazia è ormai in pericolo». Lo dichiara la senatrice di Forza Italia Elisabetta Alberti Casellati.
BERLUSCONI: NOTIZIA DECADENZA DOMINA SU TV E SITI ARABI - La notizia della decadenza dalla carica di senatore di Silvio Berlusconi compare nelle prime pagine di gran parte dei siti arabi e sulle principali tv satellitari della regione mediorinetale. L'emittente del Qatar al-Jazeera segue la vicenda con frequenti collegamenti in diretta da Roma e, sul suo sito, scrive tra le notizie dell'ultima ora: «Berlusconi espulso dal parlamento». Anche la concorrente al-Arabiya si occupa della questione e nella home page del sul suo sito in arabo scrive che «Il Senato italiano ha espulso Silvio Berlusconi», ricostruendo brevemente la vicenda all'interno dell'articolo. La notizia è subito apparsa anche nelle home page dei siti dei principali quotidiani arabi, da quelli libanesi e quelli egiziani. Al-Ahram, il quotidiano ufficiale del Cairo, dà spazio alla vicenda, riportando la proclamazione della decadenza pronunciata dal presidente del Senato, Pietro Grasso. Restando nella regione, le notizie su Berlusconi rimbalzano anche sui siti della Turchia. Nel paese l'ex premier italiano è molto conosciuto anche per il suo legame personale con il primo ministro Recep Tayyip Erdogan, il cui figlio lo ha scelto dieci anni fa come testimone di nozze. Il sito del quotidiano Zaman scrive che «il Senato italiano ha espulso Berlusconi dal parlamento, dopo una condanna» e rilancia le agenzie che ripercorrono la vicenda giudiziaria. In Iran, il sito dell'emittente PressTv dà spazio alla notizia con una Breaking News e ricostruisce le vicissitudini giudiziarie di Berlusconi in relazione al processo che ha portato alla decadenza e agli altri in cui è coinvolto.
BERLUSCONI:FITTO, NCD HA CONTRIBUITO A CIÒ CHE È ACCADUTO governo Letta-Alfano poteva varare norma interpretativa Severino - «Ho seguito la surreale conferenza stampa degli esponenti Ncd. Hanno versato lacrime di coccodrillo per un evento al quale hanno politicamente concorso e collaborato, come tutti gli italiani hanno chiaramente compreso. Quanto alla richiesta di Alfano al Pd di mettere in agenda la riforma della giustizia, ci sarebbe perfino da sorridere, se non si trattasse di un tema così serio e drammatico. E che Alfano lo faccia oggi, è cosa che parla da sè». Lo afferma Raffaele Fitto, deputato di Forza Italia. «Ricordo, per inciso - prosegue - che era aperta la delega sulla giustizia, e che, per fare un solo esempio, il Governo Letta-Alfano avrebbe potuto agevolmente varare una norma interpretativa della Legge Severino. Non lo ha fatto. Per il resto, è sufficiente farsi un giro per strada o su Internet per sapere cosa i nostri elettori pensino di loro».
BERLUSCONI: IN AULA ULTIMO TENTATIVO FI, POI BONDI DÀ STOP Tra appelli e liti al Senato si consuma il 'luttò degli azzurri - Proprio nell'aula del Senato c'è stato l'estremo tentativo di Forza Italia di bloccare la decadenza di Silvio Berlusconi grazie al ricorso allo scrutinio segreto. Alla fine a ordinare la ritirata e lo stop alle ostilità è stato Sandro Bondi, vero protagonista tra le file di Fi dell'ultima difesa del suo leader. La seduta della mattina, dedicata alla discussione generale sugli ordini del giorno che rigettavano la decisione della Giunta per le elezioni, si è svolta in maniera ordinata. L'animazione era più nel Transatlantico di Palazzo Madama, anche per la presenza di un numero di giornalisti visto nemmeno quando si insediano i governi. Certo, dalle metafore usate da alcuni esponenti di Fi si intuivano le tensioni del pomeriggio: Paolo Galimberti ha citato la congiura di Catilina, Lucio Barani ha ricordato il delitto Matteotti mentre Luigi 'Ambrosio Lettieri evoca «avvoltoi e sparvieri». Appassionata l'intervento di Manuela Repetti, ascoltata con sguardo assorto dal suo compagno, Sandro Bondi, che guida gli applausi dei colleghi. La tensione sale nel pomeriggio con il capogruppo di Gal, Mario Ferrara che apre le dichiarazioni di voto parlando di «infamia». Tra i banchi le senatrici di Forza Italia vestono in nero con il lutto al braccio: tra esse, Maria Rosaria Rossi, segretaria del Cavaliere, Cinzia Bonfrisco, Anna Maria Bernini, Elisabetta Alberti Casellati e Paola Pelino, che consola i colleghi con i confetti della sua nota azienda. A scatenare la bagarre sono le dure parole contro Berlusconi della capogruppo di M5s, Paola Taverna. Repetti non regge più e grida: «lo votano milioni di italiani». Bondi, in piedi, con ampi gesti delle braccia invita i colleghi «azzurri» ad alzarsi e a protestare, cosa che avviene. Alcuni chiedono al presidente Pietro Grasso di bloccare la senatrice M5s, ma il presidente invita a far silenzio per permettere a Taverna di concludere: scattano così e contestazioni anche verso Grasso. Qualche senatore «azzurro», come Lucio Malan e Mimmo Scilipoti tenta di alzare la tensione mostrando cartelli pro-voto segreto, ma i commessi itnervengono subito. L'ultima battaglia è proprio l'estremo tentativo di ribaltare la decisione della Giunta per il regolamento e procedere alle votazioni con lo scrutinio segreto. Nitto Palma, Giacomo Caliendo provano a convincere Grasso a ribaltare la decisione, citando articoli della Costituzione e del Regolamento, e come loro Malan e Luigi Compagna di Ncd. Ma Grasso non cede. Dopo l'ennesimo tentativo di Caliendo, respinto da Grasso, il vociare dei forzisti sale alto, ma prende la parola Sandro Bondi, che ha presidiato l'aula dal primo minuto del mattino: «amici, purtroppo non serve a nulla, hanno già deciso, insieme al presidente, l'espulsione di Berlusconi». I colleghi escono dal sogno e capiscono che il voto è ineludibile; e così in rapida successione vengono bocciati tutti gli ordine del giorno che avrebbero ribaltato la decisione della Giunta. È finita. Silvio Berlusconi è decaduto. Grasso toglie la seduta e tutti i senatori escono in silenzio. Solo quelli di M5s applaudono e si congratulano a vicenda.
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Luigi PalamaraGiornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.ITCell.: +39 338 10 30 287MNews.IT | Stadio Online, le notizie sportive | Giochi Gratis | Calabria 24Ore .IT | NewsOn24.IT